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20103 replies to this topic

#15901 Bugskull

    Been going to bed early

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Inviato 16 maggio 2017 - 16:33

quasi terminato Oltre il confine, di Cormac McCarthy. Quello che ho preferito tra i suoi che ho letto e lo rende definitivamente uno dei miei scrittori preferiti, capolavoro davvero.


  • 0

#15902 Leeeo

    nazi-core

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Inviato 18 maggio 2017 - 22:30

Zamjatin.jpg

 

Sei gradini sopra Huxley, quattro sopra Orwell, due sopra Hugh Benson (ciao Piersa, ogni tanto ti ascolto), Zamjatin scrive il più bel romanzo sulla distopia.

In un futuro imprecisato, un uomo/numero, D-503, mette su carta pensieri, azioni, percezioni, da quando una sconosciuta, I-330, con denti affilati e una X che le si disegna sul volto ogniqualvolta sorride, incappa nella sua vita, con un piano per il rivolgimento globale dello Stato Unico.

Belyj, dall'alto dei cieli, applaude contento: la lettura è ostica, fatevene una ragione; la linearità non esiste, i sensi si aggrovigliano, la materia si fonde con i pensieri, i numeri e il suono delle parole fanno da fondamenta al racconto. D'altronde, da un ingegnere con la fissa per la matematica, la musica, la letteratura, cosa ci si può aspettare? 


  • 5

"Скучно на этом свете, господа!"

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#15903 Gonzalo Pirobutirro

    Tony Nelli

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Inviato 18 maggio 2017 - 23:29

Grande Leo, Noi ce l'ho in canna, mi sa che lo farò scalare di qualche posizione.
  • 1

#15904 Leeeo

    nazi-core

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Inviato 19 maggio 2017 - 09:28

Grande Leo, Noi ce l'ho in canna, mi sa che lo farò scalare di qualche posizione.

Hašek ti è piaciuto? (È lui in foto, no?)


  • 0

"Скучно на этом свете, господа!"

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#15905 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 19 maggio 2017 - 09:34

quasi terminato Oltre il confine, di Cormac McCarthy. Quello che ho preferito tra i suoi che ho letto e lo rende definitivamente uno dei miei scrittori preferiti, capolavoro davvero.

 

E' il suo libro migliore anche per me, ma Città della Pianura gli è a un'incollatura.

Siamo nell'olimpo ovviamente.


  • 0

#15906 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 19 maggio 2017 - 13:53

2979_Lavitaagra_1227811515.jpg

 

La vita agra di Bianciardi.

Son a circa metà e ho come l'impressione si tratti di un vero capolavoro al di là del tempo. Bianciardi riesce a raccontare con una lingua viva e multiforme il suo tempo e, in realtà, il nostro tempo. Incredibile.


  • 2

#15907 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 19 maggio 2017 - 14:05

2979_Lavitaagra_1227811515.jpg

 

La vita agra di Bianciardi.

Son a circa metà e ho come l'impressione si tratti di un vero capolavoro al di là del tempo. Bianciardi riesce a raccontare con una lingua viva e multiforme il suo tempo e, in realtà, il nostro tempo. Incredibile.

 

Pasolini di qui, Pasolini di là (il nuovo santo laico interdisciplinare e bipartisan - un po' sopravvalutato, IMHO) e invece Bianciardi non se lo fila nessuno (va be'... , "nessuno" è esagerato - prima che qualcuno si rompa una gamba per venire a puntualizzarlo - ma è per dire che la sua presenza nel dibattito contemporaneo è quasi nulla).


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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#15908 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 19 maggio 2017 - 14:33

 

2979_Lavitaagra_1227811515.jpg

 

La vita agra di Bianciardi.

Son a circa metà e ho come l'impressione si tratti di un vero capolavoro al di là del tempo. Bianciardi riesce a raccontare con una lingua viva e multiforme il suo tempo e, in realtà, il nostro tempo. Incredibile.

 

Pasolini di qui, Pasolini di là (il nuovo santo laico interdisciplinare e bipartisan - un po' sopravvalutato, IMHO) e invece Bianciardi non se lo fila nessuno (va be'... , "nessuno" è esagerato - prima che qualcuno si rompa una gamba per venire a puntualizzarlo - ma è per dire che la sua presenza nel dibattito contemporaneo è quasi nulla).

 

Guarda, stavo per scrivere che mi pare che non lo consideri nessuno Bianciardi. Poi non l'ho scritto per evitare puntualizzazioni. Quindi lo confermo, facendomi forza delle tue righe.

E ieri sera si parlava del libro con amici ed è uscito pari pari il nome di Pasolini, che pure io non conosco benissimo come romanziere. E si diceva (o almeno lo diceva uno più studiato di me e io ero d'accordo) che Bianciardi a differenza di Pasolini è totalmente estraneo all'ideologia, non è organico per nulla alla struttura. Pasolini manco, massacrato comunque dal partito. Ma Pasolini pare troppo organico a se stesso e per molte cose (sempre da romanziere, perché invece le poesie sono di altra pasta, e pure i film, anche se non tutti) risulta invecchiato male.

Letto ora per la prima volta, Bianciardi invece è un "outsider" totale. E proprio per questo ci vede lunghissimo, descrivendo una realtà (la sua, il suo tempo) ma allo stesso tempo quello che aveva da venire (il presente, il nostro tempo). Una lucidità che penso possa appartenere solo a chi era fuori da costrizioni ideologiche e non solamente partitiche. Tipo che ora ho letto due pagine prima di andar a prender la figliola a scuola, e nel descrivere il lavoro di precario traduttore pareva descrivesse quello che vivo io tutti i giorni sul lavoro. Illuminante davvero.

Un intellettuale credo, non sapendo molto, di altissima caratura, ma che non ha il posto che si merita proprio perché fuori dalle ideologie di quegli anni lì, in Italia almeno, non si poteva spiccare il volo (per dire son convinto che Fenoglio sia di gran lunga il più grande, e di molto, ma il suo racconto della resistenza non poteva piacere, e allora Fenoglio è "solo" un bravo scrittore...).

Boh, vado.


  • 4

#15909 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 19 maggio 2017 - 14:51

 

 

2979_Lavitaagra_1227811515.jpg

 

La vita agra di Bianciardi.

Son a circa metà e ho come l'impressione si tratti di un vero capolavoro al di là del tempo. Bianciardi riesce a raccontare con una lingua viva e multiforme il suo tempo e, in realtà, il nostro tempo. Incredibile.

 

Pasolini di qui, Pasolini di là (il nuovo santo laico interdisciplinare e bipartisan - un po' sopravvalutato, IMHO) e invece Bianciardi non se lo fila nessuno (va be'... , "nessuno" è esagerato - prima che qualcuno si rompa una gamba per venire a puntualizzarlo - ma è per dire che la sua presenza nel dibattito contemporaneo è quasi nulla).

 

Guarda, stavo per scrivere che mi pare che non lo consideri nessuno Bianciardi. Poi non l'ho scritto per evitare puntualizzazioni. Quindi lo confermo, facendomi forza delle tue righe.

E ieri sera si parlava del libro con amici ed è uscito pari pari il nome di Pasolini, che pure io non conosco benissimo come romanziere. E si diceva (o almeno lo diceva uno più studiato di me e io ero d'accordo) che Bianciardi a differenza di Pasolini è totalmente estraneo all'ideologia, non è organico per nulla alla struttura. Pasolini manco, massacrato comunque dal partito. Ma Pasolini pare troppo organico a se stesso e per molte cose (sempre da romanziere, perché invece le poesie sono di altra pasta, e pure i film, anche se non tutti) risulta invecchiato male.

Letto ora per la prima volta, Bianciardi invece è un "outsider" totale. E proprio per questo ci vede lunghissimo, descrivendo una realtà (la sua, il suo tempo) ma allo stesso tempo quello che aveva da venire (il presente, il nostro tempo). Una lucidità che penso possa appartenere solo a chi era fuori da costrizioni ideologiche e non solamente partitiche. Tipo che ora ho letto due pagine prima di andar a prender la figliola a scuola, e nel descrivere il lavoro di precario traduttore pareva descrivesse quello che vivo io tutti i giorni sul lavoro. Illuminante davvero.

Un intellettuale credo, non sapendo molto, di altissima caratura, ma che non ha il posto che si merita proprio perché fuori dalle ideologie di quegli anni lì, in Italia almeno, non si poteva spiccare il volo (per dire son convinto che Fenoglio sia di gran lunga il più grande, e di molto, ma il suo racconto della resistenza non poteva piacere, e allora Fenoglio è "solo" un bravo scrittore...).

Boh, vado.

 

 

Sì, hai colto bene secondo me quello che tradurrei con il problema degli intellettuali nel nostro paese.
Mi è già capitato di scrivere (penso... ) che la solitudine dei nostri migliori (e veri) intellettuali è spaventosa. Cioè di quelli che non hanno intrapreso la strada dei cortegiani (che pure può avere la sua nobiltà, sia chiaro... ).
Bianciardi è stato uno di questi, a mio avviso (Fenoglio senz'altro un altro).
Quello che mi colpisce in lui è la sostanziale assenza di narcisismo. E' anche per questo che è caduto rapidamente nell'oblio, io penso.
Di fatto si è suicidato, solo utilizzando una via più lenta rispetto a quelle usate abitualmente.


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Moriremotuttista


#15910 piersa

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Inviato 19 maggio 2017 - 14:53

beh, Bianciardi è stato licenziato per "scarsa produttività" eh.

tanti di cappello sempre e comunque.


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#15911 ravel

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Inviato 19 maggio 2017 - 15:05

beh, Bianciardi è stato licenziato per "scarsa produttività" eh.

tanti di cappello sempre e comunque.  

 

Fabbricare, fabbricare, fabbricare
Preferisco il rumore del mare
Che dice fabbricare fare disfare
Fare e disfare è tutto un lavorare
Ecco quello che so fare.

 

Campana... eccone un altro, a ben vedere...


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#15912 William Wilson

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Inviato 19 maggio 2017 - 15:21

Pasolini di qui, Pasolini di là (il nuovo santo laico interdisciplinare e bipartisan - un po' sopravvalutato, IMHO)


Condivido.
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#15913 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 19 maggio 2017 - 15:22

semmai i pasoliniani. Lui non ne ha colpa


  • 4

#15914 lazlotoz

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Inviato 19 maggio 2017 - 21:42

beh, Bianciardi è stato licenziato per "scarsa produttività" eh.

 

Motivo in più per amarlo.  asd


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#15915 Greed

    round control to major troll

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Inviato 20 maggio 2017 - 21:16

Joao Guimaraes Rosa - Una storia d'amore (93 pag)

 

41a4FQn5mrL._AC_US218_.jpg

 

C'è un uomo, Manuelzone, che ha una proprietà all'interno del Brasile. Lavora da sempre per non essere povero, o stare sotto altri. Fa erigere una cappella vicino alla sua casa, in ricordo della madre, e per l'occasione si ferma, e dà una gigantesca festa. Comincia a sentirsi estraneo alla festa (e forse alla vita) che ha creato, e alla fine si ritrova con la persona a lui più diversa: Camillo, l'unico a dire "Io non mi diverto, no", un poveraccio, un vecchio che Manuelzone ospita e mantiene.

Il finale è una cantata di Camillo, su "Un bove e un cavallo" indomabili, e traghetta la festa all'alba che l'avrebbe terminata. Questa cantata è l'unica cosa che ho letto e mi abbia ricordato l'incedere della Chanson de Roland, o quelle altre cose del Cento-Dugento francese. E forse i buoi divini-mitici del Tain Bo Cuailnge dell'epica irlandese: ma è solo per dire che se lo stile di Guimaraes è quello di un modernista, il suo mondo e la sua natura conservano una radice sacrale e arcaica.

Giunto alla quarta lettura di Guimaraes, ho capito che sarà difficile attraversare i suoi mondi senza inghippi. Si è sempre alle prese con qualcosa che sfugge. Ma non è questa incertezza che ci rende lettori?

___________________

 

Absent Friend, ho trovato questo in biblio, sto leggendo il saggio del mio professore. C'è qualcosa che mi consigli in particolare? Mi ispira il primo romanzo, "Essi pensano ad altro", e anche quelli per bambini, Penny Wirton o il pinguino.

 

2015738.jpg


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#15916 Greed

    round control to major troll

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Inviato 20 maggio 2017 - 21:32

Ps. Qualcuno ha letto questo?

https://www.ibs.it/s...e/9788845281259

 

Pps. Non lo leggo da una vita e mezzo, ma sì, sono un tolkeniano.


  • 0

#15917 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 21 maggio 2017 - 15:02

Joao Guimaraes Rosa - Una storia d'amore (93 pag)

 

41a4FQn5mrL._AC_US218_.jpg

 

C'è un uomo, Manuelzone, che ha una proprietà all'interno del Brasile. Lavora da sempre per non essere povero, o stare sotto altri. Fa erigere una cappella vicino alla sua casa, in ricordo della madre, e per l'occasione si ferma, e dà una gigantesca festa. Comincia a sentirsi estraneo alla festa (e forse alla vita) che ha creato, e alla fine si ritrova con la persona a lui più diversa: Camillo, l'unico a dire "Io non mi diverto, no", un poveraccio, un vecchio che Manuelzone ospita e mantiene.

Il finale è una cantata di Camillo, su "Un bove e un cavallo" indomabili, e traghetta la festa all'alba che l'avrebbe terminata. Questa cantata è l'unica cosa che ho letto e mi abbia ricordato l'incedere della Chanson de Roland, o quelle altre cose del Cento-Dugento francese. E forse i buoi divini-mitici del Tain Bo Cuailnge dell'epica irlandese: ma è solo per dire che se lo stile di Guimaraes è quello di un modernista, il suo mondo e la sua natura conservano una radice sacrale e arcaica.

Giunto alla quarta lettura di Guimaraes, ho capito che sarà difficile attraversare i suoi mondi senza inghippi. Si è sempre alle prese con qualcosa che sfugge. Ma non è questa incertezza che ci rende lettori?

___________________

 

Absent Friend, ho trovato questo in biblio, sto leggendo il saggio del mio professore. C'è qualcosa che mi consigli in particolare? Mi ispira il primo romanzo, "Essi pensano ad altro", e anche quelli per bambini, Penny Wirton o il pinguino.

 

2015738.jpg

 

Be', veramente di Silvio D'Arzo la prima (e assoluta) cosa da leggere è Casa d'altri, il racconto perfetto, come diceva - mi pare - Montale...


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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
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#15918 Greed

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Inviato 21 maggio 2017 - 15:55

L'ho già letto infatti, insieme agli altri racconti di "Casa d'altri e altri racconti" che pubblica Einaudi.
Sì era Montale, e si capisce il perché.
  • 0

#15919 Greed

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Inviato 23 maggio 2017 - 17:08

Io penso che i dialetti vadano insegnati nelle scuole:

 

 

"Dico infatti che quello dei Romani non è un volgare ma un turpiloquio, certo la lingua più brutta tra tutte quelle d'Italia."

 

"Passiamo poi ai Toscani, che, rimbecilliti dalla loro demenza, arrogano a sé il titolo del volgare illustre [...] I fiorentini aprono bocca e dicono Manichiamo, introcque che noi non facciamo altro [...] I senesi: Onche renegata avess'io Siena. Ch'ee chesto?"

 

"Mettiamo fuori anche i Sardi, che non sono Italiani ma agli Italiani vanno uniti, perché sono gli unici che non paiono avere un volgare proprio e imitano il latino come le scimmie l'uomo: dicono infatti domus nova e dominus meus"

 

Spoiler


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#15920 piersa

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Inviato 23 maggio 2017 - 17:36

livre de chevet (ne ho una versione semi-preziosa) schiatta asd


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#15921 Greed

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Inviato 23 maggio 2017 - 17:38

Faccela vedè.

(Non sapevo scrivessi canzoni)

 

 

Ah, Nijinsky, dato che mi pare che lo stessi leggendo e che sei nordico, ti volevo dire che I Promessi Sposi sono molto più belli nella ventisettana (me la sono letta tutta dal cap. 10), che elude molti toscanismi che avrebbero fatto rabbrividire lo stesso Dante asd


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#15922 piersa

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Inviato 23 maggio 2017 - 17:40

dài, è quella di Trissino (se mi ricordo la filmo)


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#15923 Greed

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Inviato 23 maggio 2017 - 17:43

Una ristampa immagino, non la cinquecentina, no?  ?_?


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#15924 piersa

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Inviato 23 maggio 2017 - 17:44

credo, comunque me l'hanno quotata 25mila dollari


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#15925 Greed

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Inviato 23 maggio 2017 - 19:14

asd


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#15926 lazlotoz

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Inviato 23 maggio 2017 - 21:14

2979_Lavitaagra_1227811515.jpg

 

La vita agra di Bianciardi.

Son a circa metà e ho come l'impressione si tratti di un vero capolavoro al di là del tempo. Bianciardi riesce a raccontare con una lingua viva e multiforme il suo tempo e, in realtà, il nostro tempo. Incredibile.

Finito.

Capolavoro.

Finale che fa venire un groppo alla gola. 

 

 

Consigli su altre cose di Bianciardi? Ha scritto altre cose così belle?


  • 0

#15927 piersa

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Inviato 23 maggio 2017 - 22:01

Purtroppo no. Il film l'hai visto? Tognazzi steatosferico
  • 0

#15928 il nostro caro angelo

    Anello di Saturno

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Inviato 23 maggio 2017 - 22:02

 

2979_Lavitaagra_1227811515.jpg

 

La vita agra di Bianciardi.

Son a circa metà e ho come l'impressione si tratti di un vero capolavoro al di là del tempo. Bianciardi riesce a raccontare con una lingua viva e multiforme il suo tempo e, in realtà, il nostro tempo. Incredibile.

Finito.

Capolavoro.

Finale che fa venire un groppo alla gola. 

 

 

Consigli su altre cose di Bianciardi? Ha scritto altre cose così belle?

 

 

Il Lavoro Culturale, te lo consiglio.


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#15929 lazlotoz

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Inviato 23 maggio 2017 - 22:09

Purtroppo no. Il film l'hai visto? Tognazzi steatosferico

Non l'ho visto, ma lo vedrò a breve.

Anche se mi sembra un libro abbastanza infilmabile, tanto è potente formalmente.

 

"Ma per intanto il coito si è ridotto, per la stragrande maggioranza degli utenti, a pura rappresentazione mimica, a ripetizione pedissequa e meccanica di positure, gesti, atti, trabalzamenti, in vista dell'evacuazione seminale, unico fine ormai riconoscibile e legalmente esigibile. Il resto non conta, il resto è puro simbolo che serve a spingerti all'attivismo vacuo. Questo vuole la classe dirigente, questo vogliono sindaco, vescovo e padrone, questurino, sociologo e onorevole, vogliono non già una vita sessuale vissuta, ma il continuo stimolo del simbolo sessuale che induca a muoversi all'infinito." 


  • 0

#15930 Gonzalo Pirobutirro

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Inviato 23 maggio 2017 - 22:09

Anche "L'intergrazione" è da leggere assolutamente; non ai livelli della "Vita agra", del quale però rappresenta un ottimo preludio. Tra l'altro, nel film di Lizzani - che non mi ha convinto del tutto ma vale la pena, anche solo per l'interpretazione di Tognazzi - alcuni elementi sono ripresi, appunto, proprio da "L'integrazione".


  • 0

#15931 lazlotoz

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Inviato 24 maggio 2017 - 14:31

E intanto a proposito di dimenticati, parlando con un'amica a cui citavo Bianciardi... esce fuori il nome di Mastronardi. 

Me lo consigliate pure voi?


  • 0

#15932 ravel

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Inviato 24 maggio 2017 - 14:43

E intanto a proposito di dimenticati, parlando con un'amica a cui citavo Bianciardi... esce fuori il nome di Mastronardi. 

Me lo consigliate pure voi?

 

Sì, anche se probabilmente è più datato di Bianciardi (il quale non lo è per niente... ).

Diciamo che da un punto di vista strettamente letterario (e di innovazione linguistica) il primo della trilogia (Il calzolaio di Vigevano) è il più espressionistico e interessante.
Il secondo, il più famoso, Il maestro di Vigevano è struggente e di sensibilità esistenzialistica, vicino alla infelice vicenda biografica dell'autore, e a me piace ancora molto, però immagino sia un po' più convenzionale (dimenticare il film con Sordi... :facepalm: ).

 

Più di maniera e non molto ispirato il terzo (Il meridionale di Vigevano).
Oh... , pareri strettamente personali, sia chiaro, qui i teologi della letteratura sono altri. ;)

 

Visto che sei interessato a questo tipo di scrittori, perché non provi una volta o l'altra I superflui, di Dante Arfelli?


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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#15933 lazlotoz

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Inviato 24 maggio 2017 - 21:33

 

E intanto a proposito di dimenticati, parlando con un'amica a cui citavo Bianciardi... esce fuori il nome di Mastronardi. 

Me lo consigliate pure voi?

 

Sì, anche se probabilmente è più datato di Bianciardi (il quale non lo è per niente... ).

Diciamo che da un punto di vista strettamente letterario (e di innovazione linguistica) il primo della trilogia (Il calzolaio di Vigevano) è il più espressionistico e interessante.
Il secondo, il più famoso, Il maestro di Vigevano è struggente e di sensibilità esistenzialistica, vicino alla infelice vicenda biografica dell'autore, e a me piace ancora molto, però immagino sia un po' più convenzionale (dimenticare il film con Sordi... :facepalm: ).

 

Più di maniera e non molto ispirato il terzo (Il meridionale di Vigevano).
Oh... , pareri strettamente personali, sia chiaro, qui i teologi della letteratura sono altri. ;)

 

Visto che sei interessato a questo tipo di scrittori, perché non provi una volta o l'altra I superflui, di Dante Arfelli?

 

Interessante. Segno e poi vedo.

 

Arfelli per me è proprio ignoto, non solo non letto, ma manco mai sentito nominare.

Ma io non son un gran lettore.

E pure sul libro prossimo da scegliere, è sempre un casino. Che in vita mia son sempre stati i libri a scegliere me e mai il contrario.


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#15934 Greed

    round control to major troll

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Inviato 25 maggio 2017 - 11:10

Dovrei avere circa un mese di calma, ne vorrei quindi approfittare per aggiungere un "mattone". La scelta ricadrà su Viaggio al termine della notte o Ulisse.

 

Voglio sapere:

- Del Vojage ho la traduzione di Ernesto Ferrero (erano libri che uscivano decenni fa col giornale). A prima vista mi pare ok, voi cosa dite? Mi sembrava che aveste parlato di traduzioni con tagli/censurate, tempo fa.

- Ulisse non ce l'ho e non ho neanche modo di fare confronti. In biblio hanno la classica De Angelis. Celati secondo me è un gran traduttore ma è pazzo. Cosa consigliate?


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#15935 William Wilson

    Doppelgänger

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Inviato 25 maggio 2017 - 11:18

- Ulisse non ce l'ho e non ho neanche modo di fare confronti. In biblio hanno la classica De Angelis. Celati secondo me è un gran traduttore ma è pazzo. Cosa consigliate?

 

 

Io sto proseguendo la lettura di "Ulisse" interrotta qualche anno fa sulla De Angelis, che per il poco che ne posso capire io è ottima e che Carmelo Bene, quando era l'unica, giudicava la migliore nel panorama europeo (mi chiedo però quale altra avesse consultato a parte quella francese). Della traduzione di Celati mi sembra di aver letto qualche critica; se ritrovo il link te lo posto. Bada che esiste anche una traduzione recente - è la penultima -, quella di Terrinoni; sebbene la Newton confezioni libri bruttarelli, assistetti a una conferenza-presentazione con il traduttore e un duo di tutto rispetto, Masolino D'Amico e Umberto Eco, i quali ne dicevano un gran bene. L'edizione Mondadori (trad. De Angelis) comunque mi sembra l'unica che vanti delle vere e proprie "istruzioni per l'uso" (allegate o incluse, dipende dalla ristampa), secondo me imprescindibili per cogliere almeno parte del senso generale dei capitoli, delle allusioni/citazioni, dei temi nel loro sviluppo e intrecciarsi interno, etc.


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#15936 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

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Inviato 25 maggio 2017 - 11:20

Dovrei avere circa un mese di calma, ne vorrei quindi approfittare per aggiungere un "mattone". La scelta ricadrà su Viaggio al termine della notte o Ulisse.

 

Voglio sapere:

- Del Vojage ho la traduzione di Ernesto Ferrero (erano libri che uscivano decenni fa col giornale). A prima vista mi pare ok, voi cosa dite? Mi sembrava che aveste parlato di traduzioni con tagli/censurate, tempo fa.

- Ulisse non ce l'ho e non ho neanche modo di fare confronti. In biblio hanno la classica De Angelis. Celati secondo me è un gran traduttore ma è pazzo. Cosa consigliate?

 

"Viaggio al termine della notte" è tutto tranne che un mattone, eh. Sia chiaro. Vola letteralmente, se ti lasci prendere lo leggi in due giorni.

 

P.s.: non mi pare di aver sentito di tagli e censure ma solo di traduzioni differenti. Ma non sono un esperto. Io ho letto la traduzione di Ferrero (http://www.corbaccio...88863801729.php)


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Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#15937 Greed

    round control to major troll

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Inviato 25 maggio 2017 - 11:21

Può darsi che ricordi male o che mi confonda. Viva Ferrer!, allora.

 

Anche io ricordo le critiche su Celati, ma erano quelle critiche del cazzo dei traduttori che presumono di essere meglio di altri traduttori però l'Ulisse non l'hanno mai tradotto asd


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#15938 Infinite dest

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Inviato 25 maggio 2017 - 12:44

Quello censurato è era Morte a Credito


  • 1

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#15939 piersa

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Inviato 25 maggio 2017 - 13:01

Può darsi che ricordi male o che mi confonda. Viva Ferrer!, allora.

 

Anche io ricordo le critiche su Celati, ma erano quelle critiche del cazzo dei traduttori che presumono di essere meglio di altri traduttori però l'Ulisse non l'hanno mai tradotto asd

 

e ricordati la frase...


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#15940 Greed

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Inviato 25 maggio 2017 - 18:03

Bòn, ho cominciato Céline. Devo trovare una voce da dare a 'sto sgraziè che parla.


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#15941 Reynard

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Inviato 25 maggio 2017 - 19:17

Bòn, ho cominciato Céline. Devo trovare una voce da dare a 'sto sgraziè che parla.

 

Suggerisco https://www.youtube....h?v=HosxAgmSzVY


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#15942 piersa

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Inviato 25 maggio 2017 - 20:09

Ma quante chiacchiere: leggi e non rompere il cazzo, se ti sente lui viene stanotte e ti tira i capelli mentre dormi.
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#15943 il nostro caro angelo

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Inviato 31 maggio 2017 - 10:18

Sto leggendo Murphy di Samuel Beckett. Inoltre ho comprato stamane Quando siete felici, fateci caso, la raccolta dei discorsi di Vonnegut nelle università statunitensi e Notturno Cileno di Bolaño. Speriamo bene.


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#15944 lazlotoz

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Inviato 01 giugno 2017 - 13:24

Alla fine son passato di nuovo per Fenoglio. Il libro è Tutti i racconti. E Beppe si rilegge sempre volentieri.

Odio i caratteri piccolini usati da Einaudi.

Ma che scrittore immenso è Fenoglio?

Nel mio piccolo non ho mai trovato nulla di così alto. È come dire che ci son molti grandi pittori nel Novecento, ma Picasso è di un'altra categoria. E Fenoglio è il Picasso degli scrittori (che io conosco ovviamente).

 

In più c'è il fatto che parla della mia terra, e in qualche modo dei miei genitori, dei miei nonni. E questa cosa mi commuove, ogni volta come fosse la prima.

 

Ieri prima di dormire ho letto "Nessuno mai lo saprà", e oggi pensavo che in due pagine ha aperto un mondo alla Cormac Mccarthy pazzesco.

Il norcino "[...] magro come se fosse tutto fatto di cannucce e fil di ferro[...]

 

14435990750004-Beppe-fenoglio-tutti-i-ra


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#15945 Greed

    round control to major troll

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Inviato 01 giugno 2017 - 17:32

Uno che aveva qualche conto in sospeso con il demone dell'arte. Grande.


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#15946 Duck

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Inviato 02 giugno 2017 - 09:24

Ho letto I fantasmi dell'Impero. Prima di scrivervi gli autori vi incollo direttamente la copertina che facciamo prima:

 

6923-3.jpg

 

Pare sia un caso letterario, che abbia venduto abbastanza, e ne hanno parlato in molti (tipo sul Corriere: http://www.corriere....0190eaef5.shtml), destando anche la mia curiosità. Mi sono sempre interessate le imprese coloniali italiane, la guerra di Etiopia e simili ma non mi fidavo direttamente a comprarlo. Me lo son fatto regalare asd

La storia (quasi realmente accaduta), per chi non si vuole leggere tutto il malloppo linkato, è quella di un avvocato militare, Bernardi, che compie una spedizione, tra i ribelli etiopi con tutti i rischi del caso, per indagare sugli eccessi della repressione di un altro capitano. Dietro c'è un complotto per depistarlo, tentano di farlo fuori, c'è di mezzo quell'idiota di Graziani che farà una brutta fine, il governatore della regione e così via.

Nonostante il materiale interessante, non mi ha convinto del tutto. La burocrazia e la nomenclatura militare, i telegrammi che costellano le vicende, le divagazioni in Italia e alcuni momenti di suspense quasi da film d'azione (con lo stesso risultato di incredulità quando l'eroe di turno è aggrappato al cornicione: mica può cadere, su) stiracchiano il romanzo in oltre 500 pagine, pure in formato Sellerio, molte trascurabili. La vicenda principale quindi si confonde, le cose si svelano alla fine come nei gialli ma senza il colpo di genio del detective.

Mah.

 

Ora Le incantatrici, della coppia Boileau - Narcejac.

 

EDIT per Greed: Dodaro, Panella e Consentino sono gli autori.


  • 2

«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#15947 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

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Inviato 02 giugno 2017 - 09:52

Nonostante il materiale interessante, non mi ha convinto del tutto. La burocrazia e la nomenclatura militare, i telegrammi che costellano le vicende, le divagazioni in Italia e alcuni momenti di suspense quasi da film d'azione (con lo stesso risultato di incredulità quando l'eroe di turno è aggrappato al cornicione: mica può cadere, su) stiracchiano il romanzo in oltre 500 pagine, pure in formato Sellerio, molte trascurabili. La vicenda principale quindi si confonde, le cose si svelano alla fine come nei gialli ma senza il colpo di genio del detective.

Mah.

 

 

Non dire che non t'avevo avvisato :)


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Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#15948 Duck

    Professionista della malafede

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Inviato 02 giugno 2017 - 09:58

Ho commentato apposta infatti :P


  • 0

«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#15949 Greed

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Inviato 02 giugno 2017 - 16:29

I nomi degli autori scrivili, servono per le ricerche. (Sì, sono paranoico)
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#15950 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 02 giugno 2017 - 16:32

In questi giorni ho letto Elegia Americana, di J.D. Vance, dopo averne letto alcune recensioni online.

 

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E' l'autobiografia di un laureato a Yale nato in Ohio, in quell'ambiente della working class bianca povera in cui Trump ha mietuto consensi su consensi, e da cui l'autore è riuscito ad emergere grazie alla nonna (che lo ha cresciuto distaccandolo dalla madre tossicodipendente).

 

Riporto un brano - in lingua originale - su Obama, che è molto eloquente alla luce del quadro di profondo degrado sociale delineato nel libro:

 

 

I regularly hear from acquaintances or distant family members that Obama has ties to Islamic extremists, or is a traitor, or was born in some far-flung corner of the world.
Many of my new friends blame racism for this perception of the president.

But the president feels like an alien to many Middletonians for reasons that have nothing to do with skin color.

Recall that not a single one of my high school classmates attended an Ivy League school. Barack Obama attended two of them and excelled at both. He is brilliant, wealthy, and speaks like a constitutional law professor — which, of course, he is. Nothing about him bears any resemblance to the people I admired growing up: His accent — clean, perfect, neutral — is foreign; his credentials are so impressive that they’re frightening; he made his life in Chicago, a dense metropolis; and he conducts himself with a confidence that comes from knowing that the modern American meritocracy was built for him. Of course, Obama overcame adversity in his own right — adversity familiar to many of us — but that was long before any of us knew him.

President Obama came on the scene right as so many people in my community began to believe that the modern American meritocracy was not built for them. We know we’re not doing well. We see it every day: in the obituaries for teenage kids that conspicuously omit the cause of death (reading between the lines: overdose), in the deadbeats we watch our daughters waste their time with. Barack Obama strikes at the heart of our deepest insecurities. He is a good father while many of us aren’t. He wears suits to his job while we wear overalls, if we’re lucky enough to have a job at all. His wife tells us that we shouldn’t be feeding our children certain foods, and we hate her for it — not because we think she’s wrong but because we know she’s right.

 

 

P.S. Il libro è stato pubblicato prima che Trump vincesse le elezioni e l'autore è ovviamente repubblicano - ma in un'intervista ha detto di non aver votato Trump.


  • 2
Life was never better than
in nineteen sixty-three

Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili

"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."




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