Vabbè, voltiamo pagina?
Il ragazzo e l'airone, Hayao Miyazaki 2024
L'attesa crea aspettative, e questo film ne aveva non poche. Vuoi perché Miyazaki è uno dei più grandi della storia del cinema (cinema tout court, no distinzioni fra animazione o no), vuoi perché ha una certa età, e si dice potrebbe essere l'ultimo suo film.
Di solito, quando le aspettative son così, poi si rimane delusi.
Miyazaki piazza il suo ennesimo colpo da maestro. Procede con lentezza e per stratificazioni nella trama. Non si lascia sfuggire tutti i topoi del suo cinema, sia a livello narrativo sia visivo. Ma rinfresca tutto con una forza che sarebbe da attribuire a uno con le energie di un ragazzino. Un'avventura di quelle da godersi con gli occhi sgranati, che man mano si va avanti si velano di lacrime (io son sensibile, ma da quando il re dei parrocchetti divide il mondo in poi ho iniziato a piangere e non vi dico quando la madre gli dice che devono prendere due porte diverse), un continuo crescere di emozioni ed eventi che spostano un po' più in là il racconto. Non ne ha bisogno Miyazaki ad essere accostato ad altri, ma per la prima volta ho pensato a David Lynch vedendo un suo film.
Si potrebbe star lì a raccontare della bellezza dei disegni, delle musiche, della costruzione dei personaggi.
Così a caldo, poi ci ritorno su.
Momento del cuore il finale con tutti che si abbracciano ricoperti di merda di uccello ahahah che grandioso.
Voto 9.