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Il Problema Purtroppo Del Patriarcato


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136 replies to this topic

#51 ucca

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Inviato 28 novembre 2023 - 10:01

l'età è quella più o meno


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www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#52 Mr Repetto

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Inviato 28 novembre 2023 - 14:07

Sono confortato che un altro importante interprete del contemporaneo la pensi più o meno come me sul patriarcato

https://www.la7.it/t...-11-2023-515246

 

 

Esagero ovviamente sul fatto che la pensi come me, ma non tanto. Posso considerare una iper-semplificazione pateticamente tradizionalista dividere gli uomini tra "deboli" e "forti". Posso pure pensare che il mito dell'uomo forte sia una possibile via per un atteggiamento prevaricatore nei confronti dell'altro sesso. Ma equiparare forza a violenza sarebbe un po' fare come Giovanardi che paragona le droghe pesanti a quelle leggere.

Anche peggio. Perchè secondo me non è necessario essere "machisti" per abusare  psicologicamente e perfino psicologicamente di una donna. E qua rispondo al bel post di Reynard, da cui credo di dissentire in questo punto:  i ricatti morali di un Turetta, di cui non conosco il retroterra culturale, possono essere compatibili con qualunque convincimento politico e sociale di base. Sono legati ad un immaturità e un disagio psicologici a mio avviso molto più profondi e che possono risalire in superficie in modi obliqui quando ci sono. Certo la presenza di una cultura maschilista di base è una via maestra a cui si può provare a mettere degli argini culturali. 

Farei attenzione però a non attaccare il modo d'essere in certe dosi assolutamente innocuo, a volte perfino motore di tanti comportamenti personalmente e socialmente positivi, come l'orgoglio maschile di cui ha parlato il nostro amato generalissimo.  Non è quello, a mio avviso, il problema. E comunque non lo si risolverà mai alla radice: perchè piace a tanti uomini e piace probabilmente alle loro donne.  Se questi atteggiamenti sono usati con moderazione e "a fin di bene", buon per loro. 

A volte questi movimenti che pretendono di cambiare il modo di essere delle persone attraverso "la cultura", che poi coincide più o meno con le loro personali convinzioni,  sfocia in una concezione potenzialmente illiberale e perfino totalitaria della vita sociale. Definire e insegnare quali comportamenti sono leciti o funzionali e quali meno, mi sembra più utile, adatto a tutti e realisticamente realizzabile.

 

Quanto all'ambiguità del termine patriarcato, che suggerisce  etimologicamente e storicamente una struttura di potere  familiare che va sfaldandosi, oltre a Vannacci, a giocare  su questa confusione c'è pure  questo articolo di satira di Alessandro Gori. E' un autore più impolitico che apolitico, ma qua  coglie per me perfettamente nel segno (ma è perfino troppo facile) https://www.rollings...iarcato/807247/

Ora, se un termine fa così tanto a pugni con il senso comune di tante persone per me un problema c'è, almeno se lo si vuole adoperare per favorire un cambiamento sociale.

 

Ma la faccio anche finita. Guardare al termine patriarcato è guardare al dito e non alla luna. Qua dentro sembra disturbare solo me (forse giusto atlas non mi pareva convintissimo). Anche questo qualcosa dice.


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#53 mongodrone

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Inviato 28 novembre 2023 - 15:05

repetto mi pare che stai facendo un po' tutto da solo indentificando il sistema patriarcale con il machismo... il punto è proprio che è sempre esistito un maschilismo interiorizzato che non ha (solo) a che vedere con l'uomo forte, ma lo trovi a tutte le latitudini compreso il forum di ondarock.


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#54 Mr Repetto

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Inviato 28 novembre 2023 - 15:34

repetto mi pare che stai facendo un po' tutto da solo indentificando il sistema patriarcale con il machismo... il punto è proprio che è sempre esistito un maschilismo interiorizzato che non ha (solo) a che vedere con l'uomo forte, ma lo trovi a tutte le latitudini compreso il forum di ondarock.

Eh bisogna però definirlo questo sistema patriarcale, per capire cosa è e cosa non è. In un sistema giuridico di parità sostanziale, con aspetti perfino di squilibrio di fatto a favore delle donne, non è semplice. Perchè è un costrutto sociologico, una roba che non si tocca e non si vede e la cui definizione penso sia oggetto di dibattito. E così te puoi dire che c'è e Vannacci che non c'è, o non è quello che dici tu. Il machismo o il maschilismo sono un po' più innegabili. E' il problema di usare un gergo tecnico e, in questo caso, ambiguo.


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#55 atlas

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Inviato 28 novembre 2023 - 17:17

dal punto di vista strettamente linguistico, mi ha abbastanza incuriosito l'adozione del puro sostantivo in italia: a sensazione, in altri contesti linguistici, anche ben più woke, non è una parola così frequente, o almeno percepisco come più frequente l'aggettivo, però boh magari sarà un'impressione mia. oltre ad essere anacronistico nel suo significato letterale, visto che il padre oggi conta come il due di picche, fa anche abbastanza ridere l'uso banalizzato e casuale quasi da farla sembrare una cospirazione.


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il faut se radicaliser. 


#56 Spiritchaser

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Inviato 28 novembre 2023 - 17:45

 

repetto mi pare che stai facendo un po' tutto da solo indentificando il sistema patriarcale con il machismo... il punto è proprio che è sempre esistito un maschilismo interiorizzato che non ha (solo) a che vedere con l'uomo forte, ma lo trovi a tutte le latitudini compreso il forum di ondarock.

Eh bisogna però definirlo questo sistema patriarcale, per capire cosa è e cosa non è. In un sistema giuridico di parità sostanziale, con aspetti perfino di squilibrio di fatto a favore delle donne, non è semplice. Perchè è un costrutto sociologico, una roba che non si tocca e non si vede e la cui definizione penso sia oggetto di dibattito. E così te puoi dire che c'è e Vannacci che non c'è, o non è quello che dici tu. Il machismo o il maschilismo sono un po' più innegabili. E' il problema di usare un gergo tecnico e, in questo caso, ambiguo.

 

 

Ma te l'abbiamo già definito sopra 

Non capisco la difficoltà nel vedere il problema in un paese in cui tutti i ruoli di responsabilità e potere sono sproporzionatamente a favore degli uomini, a quasi ottant'anni dal suffragio femminile abbiamo eletto per la prima volta una pdc ed è una che lamenta la scomparsa della "donna in quanto madre" come se la storia del femminismo non fosse mai esistita; nonostante le leggi forzino la rappresentanza femminile nelle istituzioni le donne sono pesantemente sottorappresentate ovunque, dai consigli comunali e regionali (lì media intorno al 20%) sino al parlamento, per non parlare delle aziende. La parola ti sta sui maroni perché non combacia con l'immagine di famiglia patriarcale novecentesca a cui la associ o perché viene abusata, ma è semplicemente la definizione di un sistema sociale antichissimo che non è ancora morto, ma sta cambiando rapidamente. Se vuoi sentire un po' di cultura patriarcale ti basta leggere cosa si è detto a destra in questi giorni (ma in realtà cosa dicono da sempre). I centri antiviolenza hanno avuto un'impennata di 500 chiamate al giorno e secondo l'istat (già scritto sopra ma forse non ha fatto breccia) quasi una donna su tre ha subito violenze fisiche o sessuali. Che cacchio volevi, le ancelle di Handmaid's tale e gli stupri rituali? das.gif


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#57 Spiritchaser

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Inviato 28 novembre 2023 - 17:48

dal punto di vista strettamente linguistico, mi ha abbastanza incuriosito l'adozione del puro sostantivo in italia: a sensazione, in altri contesti linguistici, anche ben più woke, non è una parola così frequente, o almeno percepisco come più frequente l'aggettivo, però boh magari sarà un'impressione mia. oltre ad essere anacronistico nel suo significato letterale, visto che il padre oggi conta come il due di picche, fa anche abbastanza ridere l'uso banalizzato e casuale quasi da farla sembrare una cospirazione.

 

In inglese l'ho sempre sentito, slogan tipo "fight the patriarchy" etc.


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#58 Mr Repetto

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Inviato 28 novembre 2023 - 22:09

dal punto di vista strettamente linguistico, mi ha abbastanza incuriosito l'adozione del puro sostantivo in italia: a sensazione, in altri contesti linguistici, anche ben più woke, non è una parola così frequente, o almeno percepisco come più frequente l'aggettivo, però boh magari sarà un'impressione mia. oltre ad essere anacronistico nel suo significato letterale, visto che il padre oggi conta come il due di picche, fa anche abbastanza ridere l'uso banalizzato e casuale quasi da farla sembrare una cospirazione.

L’aggettivo mi pare molto meno equivoco del sostantivo e in verità non avrei niente da eccepire. Se io dico che “dobbiamo colpire la cultura fascista di questo Paese”, difficile darmi torto e dire che non c’è. Se dico “dobbiamo colpire il fascismo in questo Paese” qualcuno può arguire che io pensi che in Italia ci sia il Fascismo, o qualche tipo di regime assimilabile. E potrebbe dirmi che il Fascismo in Italia non c’è più e rimane una democrazia, anche se con tanti Ministri ex missini.
Poi io gli posso rispondere che Umberto Eco ha spiegato molto brillantemente che c’è un fascismo eterno, e comunque io intendevo quello con la lettera minuscola, ma mi presto a questo equivoco di cui infatti è pieno il mondo in questi giorni.
Perché così è questo patriarcato come lo intendono le femministe: una sorta di patriarcato eterno che andrà sempre combattuto, presumibilmente, perché la tendenza dominatrice del maschio è probabilmente innata ed eterna e troverà forme di espressione piu o meno organizzata sempre nuove. Almeno secondo me. Indubbiamente, Spirit siamo d’accordo, è da combattere ora in un’Italia che non sta certo all’avanguardia mondiale della parità di genere.
Non ho capito però se nel loro discorso esiste almeno una descrizione utopica di società non più condizionata dal patriarcato. Vedo un po’ di confusione in questo senso, almeno se mi baso su questo articolo di Internazionale consigliato dalla Cavarero, che è una filosofa femminista che ho avuto modo di apprezzare in passato. Qui si parla di sconfiggerlo. Ma bisognerebbe definire cos’è una vittoria e mi sa che ci sarebbero tante idee differenti. Ma forse non è così importante di fronte alla necessità, quella sí condivisa, di lavorare sui problemi concreti.

https://www.internaz...cato-vacillante

È un articolo interessante, senza dubbio. Ma ribadisco che, per i miei gusti, c’è a tratti troppo fumo, poca chiarezza e molta ideologia in questo linguaggio. E il Beppe Severgnini di turno che ne prende a prestito i termini la domenica, per tornare agli interismi il lunedì è alla politica internazionale il martedì, fa ridere.
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#59 Spiritchaser

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Inviato 29 novembre 2023 - 01:02

La fuffa nell'articolo mi sembra abbastanza circoscritta al tentativo abbozzato di lettura anticapitalista e all'aprire un paragrafo sull'ultimo caso di femminicidio parlando di mansplaining, neologismo pseudo-femminista da buttare nel cesso delle idee copincollate dall'identity politics americana (ma per questo c'è già il mio ottimo topic-fogna). Sul punto ha ragione: la dinamica è sempre quella di una donna che si sottrae alla volontà di controllo o di possesso (e l'esito segue cicli di ricatti, stalkeraggio, violenze psicologiche e pattern straconosciuti e ripetuti).
Poi parla di patriarcato "al tramonto" e "in declino"; l'idea stessa di un patriarcato eterno non può esistere in un quadro teorico che, oltre ad aver preso la forma storica di movimento per l'emancipazione femminile per ovvi motivi, ha come fine l'uguaglianza e non la guerra dei sessi. Stessa cosa sul maschio innatamente dominatore: il femminismo nasce per superare l'idea che ruoli e stereotipi di genere, maschili o femminili, abbiano basi innate a giustificarli (scusa il man-to-mansplaining).
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#60 Mr Repetto

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Inviato 29 novembre 2023 - 09:47

La fuffa nell'articolo mi sembra abbastanza circoscritta al tentativo abbozzato di lettura anticapitalista e all'aprire un paragrafo sull'ultimo caso di femminicidio parlando di mansplaining, neologismo pseudo-femminista da buttare nel cesso delle idee copincollate dall'identity politics americana (ma per questo c'è già il mio ottimo topic-fogna). 

das.gif sogno un thread di autocoscienza sul manspreading in Zona Rossa

 

Sul punto ha ragione: la dinamica è sempre quella di una donna che si sottrae alla volontà di controllo o di possesso (e l'esito segue cicli di ricatti, stalkeraggio, violenze psicologiche e pattern straconosciuti e ripetuti)

Su questo direi che sono d'accordo tutti, da Vannacci a Judith Butler. Per cui se vogliamo dire che, in definitiva, è questa l'unica cosa che conta, dobbiamo fare qualcosa, non è certo questo il momento di fare le pulci alle femministe, sono anche d'accordo. Non è che bisogna aderire al comunismo per riconoscere che tantissime battaglie sindacali che sono venute da quella parte politica erano sacrosante, e meno male che c'erano loro.

 

Queste manifestazioni che hanno seguito l'omicidio di Giulia Cecchettin possono rimanere un gesto, per me molto commovente, di solidarietà, che nasce ovviamente anche dall'esasperazione che tante donne hanno per i residui patriarcali in una società che ha tante difficoltà a uscire da quell'inerzia. Mi sembra invece che nella coscienza femminista venga vista come una rivolta che precede, sperabilmente, una rivoluzione. Perchè se esiste ancora un patriarcato, benchè vacillante, mi sembra chiaro che questo è inaccettabile e  la conseguenza logica è che bisogna abbatterlo. 

 

Quindi mi sembra  interessante discutere se questa può essere una base teorica efficace per un'azione politica

 

l'idea stessa di un patriarcato eterno non può esistere in un quadro teorico che, oltre ad aver preso la forma storica di movimento per l'emancipazione femminile per ovvi motivi, ha come fine l'uguaglianza e non la guerra dei sessi. Stessa cosa sul maschio innatamente dominatore: il femminismo nasce per superare l'idea che ruoli e stereotipi di genere, maschili o femminili, abbiano basi innate a giustificarli (scusa il man-to-mansplaining).

Per me pensare a un mondo in cui la "guerra tra sessi" non esiste più e come pensare ad una società senza classi. O un mondo senza competizioni tra popoli. Sono stati del mondo che non sono mai esistiti e non esisteranno mai. Provi a reprimere qualcosa di innato dall'inconscio personale o collettivo e rientra 10 volte peggio sotto altre forme. E' una lotta che diventa eterna, negando nella pratica le sue premesse teoriche di pacificazione definitiva.

La guerra tra sessi è il modo in cui ci evolviamo come individui e la competizione tra comunità differenti come popoli. Ma un conto sono gli Europei di calcio, e un altra la Prima Guerra Mondiale. 

Sono andato a vedere, contro la mia volontà, un cesso di spettacolo teatrale che si chiama Cave-man, che infila un accozzaglia di stereotipi uomo-donna a rotta di collo. La gente era divertitissima, stammerda è lo spettacolo più visto nella storia di Broadway. Davvero si crede che questa cosa si ferma con l'autocoscienza collettiva femminile sulle radici sociali dei comportamenti? 

Non sto dicendo che non bisogna fare leggere "(Ancora) dalla parte delle bambine" alle ragazze, e se ci si riesce anche ai ragazzi, anzi. Dico che non basta e che comunque serve più a migliorare il clima generale che non a risolvere specifici problemi come quello dei femminicidi.

L'insistenza con cui le femministe spingono su cause di contesto sociale e culturale nell'omicidio Cecchettin non è una questione secondaria. Chiaro che la spiegazione psicologica e quella sociologica non sono mutualmente esclusive e, anzi, si integrano. Ma esiste una causa primaria e un contesto. Esiste il Covid ed esiste un cattivo stato di salute complessiva dell'individuo. E il Covid, a livello comunitario, si debella con il vaccino e non con la buona salute del SSN. Se si vuole approfittare della crisi Covid per parlare del cattivo stato di salute del SSN benissimo. Ma ad ogni problema le sue misure, sennò facciamo casino.

Per uscire dalla metafora: io sono straconvinto che insegnare educazione alle relazioni nelle scuole sia la via maestra, se fatto bene. Mentre credo che mettere soldi sull'indottrinamento autocoscienza maschile sul patriarcato attraverso attività di formazione aziendale, come già vedo fare, sia per esempio meno efficace. Se non si sta molto attenti perfino controproducente.


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#61 Spiritchaser

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Inviato 29 novembre 2023 - 12:01

Per me pensare a un mondo in cui la "guerra tra sessi" non esiste più e come pensare ad una società senza classi. O un mondo senza competizioni tra popoli. Sono stati del mondo che non sono mai esistiti e non esisteranno mai. Provi a reprimere qualcosa di innato dall'inconscio personale o collettivo e rientra 10 volte peggio sotto altre forme. E' una lotta che diventa eterna, negando nella pratica le sue premesse teoriche di pacificazione definitiva.
La guerra tra sessi è il modo in cui ci evolviamo come individui

 

Boh, non c'è nulla di innato in queste cose. Sono tutti tratti evoluti culturalmente che cambiano continuamente con le società. Il sessismo (se con "guerra tra sessi" intendi questo) non si trova nel genoma. Il patriarcato o le classi sociali nemmeno - ma il patriarcato non è più percepito come utile o giustificabile mentre alle classi sociali (che non sono più fisse, avresti potuto usare lo stesso discorso sull'innatismo per giustificare l'aristocrazia) semplicemente non si è trovata un'alternativa funzionale. Altro esempio: la xenofobia è un tratto sociologico, e nessuno si sognerebbe di dire che il razzismo è innato.


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#62 Mr Repetto

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Inviato 29 novembre 2023 - 16:00

 

Per me pensare a un mondo in cui la "guerra tra sessi" non esiste più e come pensare ad una società senza classi. O un mondo senza competizioni tra popoli. Sono stati del mondo che non sono mai esistiti e non esisteranno mai. Provi a reprimere qualcosa di innato dall'inconscio personale o collettivo e rientra 10 volte peggio sotto altre forme. E' una lotta che diventa eterna, negando nella pratica le sue premesse teoriche di pacificazione definitiva.
La guerra tra sessi è il modo in cui ci evolviamo come individui


Boh, non c'è nulla di innato in queste cose. Sono tutti tratti evoluti culturalmente che cambiano continuamente con le società. Il sessismo (se con "guerra tra sessi" intendi questo) non si trova nel genoma. Il patriarcato o le classi sociali nemmeno - ma il patriarcato non è più percepito come utile o giustificabile mentre alle classi sociali (che non sono più fisse, avresti potuto usare lo stesso discorso sull'innatismo per giustificare l'aristocrazia) semplicemente non si è trovata un'alternativa funzionale. Altro esempio: la xenofobia è un tratto sociologico, e nessuno si sognerebbe di dire che il razzismo è innato.

 

Vorrei essere così sicuro che la dominazione fisica dell'uomo sulla donna non si trova nel genoma. Comunque non siamo del tutto scimmie. Non uccidiamo i nostri simili e non saltiamo addosso alle femmine, normalmente, anche se vorremmo a volte farlo (almeno io e tanti miei colleghi e amici, a quel che sostengono).

La dominazione culturale di nessuno dei due sessi ovviamente è nel genoma e credo che abbia tutte le potenzialità per non essere un tratto  dominante di una società moderna.

Invece un certo grado di sessismo, da entrambi i lati, credo che sia e sempre sarà un connotato culturale di una società libera e, come tale, conflittuale rispetto alle differenze. Il tutto sta nel contenerlo entro dei limiti accettabili, magari pure creativi.

 

Sostituiamo poi pure "guerra tra sessi" con dualismo, dinamiche o altre espressioni meno cruente. Fatto sta che queste relazioni non sono mai state facili. L'attaccamento ferito e i soldi sono la fonte principale di tante frustrazioni e quindi di tanta violenza. Temo che sarà sempre così, sperabilmente con tassi di criminalità sempre più contenuti.

Io penso  che più o meno l'unica salvezza sia imparare a riconoscere i violenti e starne alla larga dal momento zero. Comunque, vedo che c'è più ottimismo di quello che ho io sul potere della cultura e della consapevolezza sociale e mi pare anche un dato confortante.


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#63 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 29 novembre 2023 - 16:50

Una delle premesse è completamente sbagliata: sono abbastanza sicuro che l'uomo sia l'animale in natura più avezzo a uccidere i propri simili, anche se non escludo che sia l'unico che poi se ne rammarica.
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#64 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 29 novembre 2023 - 17:10

oltre ad essere anacronistico nel suo significato letterale, visto che il padre oggi conta come il due di picche, fa anche abbastanza ridere l'uso banalizzato e casuale quasi da farla sembrare una cospirazione.

 

tra l'altro si presta anche ad un altro fraintendimento (per chi ha qualche rudimento di psicologia), essendo stato codificato da Freud, che vedeva nel padre l'imposizione della legge e del limite (esattamente quello che manca ad soggetto narcisista violento); in tal senso propongo di sostituirlo con androcrazia (che mi pare anche più calzante al contesto italiano)
 

non c'è nulla di innato in queste cose.

 
non capisco da dove viene questa certezza, considerato che il dibattito nature Vs. nurture è tutt'ora aperto e puoi trovare eminenti psicologi/pedagogisti/neurologi sostenere il contrario
 
se sposi una tesi totalmente ambientalista va benissimo, ma porla come verità rivelata non ha senso (tra l'altro determinati comportamenti estremi di devianza, anche tra gli ambientalisti si considerano come non evitabili dal contesto socio-culturale)
 

Una delle premesse è completamente sbagliata: sono abbastanza sicuro che l'uomo sia l'animale in natura più avezzo a uccidere

 
è l'overkill instinct, che ci accumuna a faine, donnole e ad un altro gruppo selezionatissimo di specie animali


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#65 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 29 novembre 2023 - 17:24

Si ma loro non overkillano esemplari della loro specie, quello direi che è più paragonabile al nostro spreco di risorse.
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#66 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 29 novembre 2023 - 17:40

Si ma loro non overkillano esemplari della loro specie, quello direi che è più paragonabile al nostro spreco di risorse.

 

ok, non ero andato a capo; possiamo aggiungere comunque che fino al paleolitico eravamo cannibali (il Neanderthal almeno)


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#67 Spiritchaser

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Inviato 29 novembre 2023 - 17:47

 

non c'è nulla di innato in queste cose.

 
non capisco da dove viene questa certezza, considerato che il dibattito nature Vs. nurture è tutt'ora aperto e puoi trovare eminenti psicologi/pedagogisti/neurologi sostenere il contrario
 
se sposi una tesi totalmente ambientalista va benissimo, ma porla come verità rivelata non ha senso (tra l'altro determinati comportamenti estremi di devianza, anche tra gli ambientalisti si considerano come non evitabili dal contesto socio-culturale)


 

 

Mi sa che non hai letto di cosa si parlava, il dibattito nature vs nurture rispetto a cosa? Non credo esista un singolo studioso al mondo talmente balordo e fuori dal tempo da sostenere che la divisione in classi, il razzismo o il sessimo abbiano basi innate. Le vecchie teorie sessiste sui cervelli sessuati usate in passato per giustificare le disuguaglianze di genere sono state debunkate dalle neuroscienze. Mi sembra proprio una dicotomia fuori fuoco da applicare a tratti prettamente e indiscutibilmente evoluti culturalmente.

La natura della violenza nell'essere umano è un altro discorso 


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#68 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 29 novembre 2023 - 18:58

 

il dibattito nature vs nurture rispetto a cosa? 

 
rispetto a ciò cui rispondevi a repetto, riassumibile in
 
Vorrei essere così sicuro che la dominazione fisica dell'uomo sulla donna non si trova nel genoma
 
mi sembra che tu parta da una prospettiva che prescinda completamente il dato biologico (che è variabile indipendente ma definisce il perimetro in cui ci muoviamo) e di come spesso qualsiasi fenomeno sociale organizzato sia il tentativo di rendere tale dato accettabile nel contesto in vigore al tempo
 
le neuroscienze dimostrano che i cervelli per certi versi sono sessuati1 (per es. è stato dimostrato che la migliore abilità verbale delle donne è associata a una ridotta lateralizzazione delle attività linguistiche, mentre il vantaggio maschile nei compiti spaziali corrisponde alla marcata lateralizzazione cerebrale), senza che le differenze debbano essere pretesto di alcunché 

 

Mi sembra proprio una dicotomia fuori fuoco da applicare a tratti prettamente e indiscutibilmente evoluti culturalmente.

La natura della violenza nell'essere umano è un altro discorso. 

 

io in questo passaggio ci vedo una contraddizione nel momento in cui si vuole inserire un episodio di estrema violenza in un contesto che definisci prettamente culturale
 
ma l'uccisione dell'indiana a colpi di mazza di cricket non ha provocato alcuna levata di scudi? direi che qui si poteva parlare di fattore culturale in maniera probabilmente meno equivoca (considerando quello che succede in india a livello di femminicidi/morti per dote/violenze di genere)
 
intendo semplicemente diversi, sposando l'etimologia latina sec da secare, separare

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#69 atlas

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Inviato 29 novembre 2023 - 19:21

va beh ma a nessuno importa degli extracomunitari in italia, per la sinistra l'importante è non criticarli (o non sfiorare il tema migranti), ma finisce lì--del resto godono di rappresentazioni pressoché nulle in politica o nei media. in questo caso espressioni prive di significato come omicidi di stato potrebbero forse avere un senso. 


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#70 Mr Repetto

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Inviato 29 novembre 2023 - 19:24

 

Vorrei essere così sicuro che la dominazione fisica dell'uomo sulla donna non si trova nel genoma


mi sembra che tu parta da una prospettiva che prescinda completamente il dato biologico (che è variabile indipendente ma definisce il perimetro in cui ci muoviamo) e di come spesso qualsiasi fenomeno sociale organizzato sia il tentativo di rendere tale dato accettabile nel contesto in vigore al tempo

le neuroscienze dimostrano che i cervelli per certi versi sono sessuati1 (per es. è stato dimostrato che la migliore abilità verbale delle donne è associata a una ridotta lateralizzazione delle attività linguistiche, mentre il vantaggio maschile nei compiti spaziali corrisponde alla marcata lateralizzazione cerebrale), senza che le differenze debbano essere pretesto di alcunché
 

Non ho capito benissimo questo concetto. Non penso che eventuali differenze biologiche giustifichino alcun comportamento individuale, naturalmente.
Secondo me però forse spiegano alcune differenze nelle statistiche di gruppo. Non sono esperto, non leggo di queste cose da secoli. Ma c’è qualcuno che sostiene che la maggiore aggressività e tasso di criminalità maschili non sia determinati prevalentemente da motivi biologici? Il testosterone non c’entra niente e c’entrano prevalentemente o quasi solamente aspetti culturali? Sarebbe un dato che cozza completamente con la realtà che vedo da quando ho 10 anni e forse dalle più semplici considerazioni evoluzionistiche.


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#71 Spiritchaser

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Inviato 29 novembre 2023 - 19:55

il dibattito nature vs nurture rispetto a cosa?

rispetto a ciò cui rispondevi a repetto, riassumibile in

Vorrei essere così sicuro che la dominazione fisica dell'uomo sulla donna non si trova nel genoma

mi sembra che tu parta da una prospettiva che prescinda completamente il dato biologico (che è variabile indipendente ma definisce il perimetro in cui ci muoviamo) e di come spesso qualsiasi fenomeno sociale organizzato sia il tentativo di rendere tale dato accettabile nel contesto in vigore al tempo

le neuroscienze dimostrano che i cervelli per certi versi sono sessuati1 (per es. è stato dimostrato che la migliore abilità verbale delle donne è associata a una ridotta lateralizzazione delle attività linguistiche, mentre il vantaggio maschile nei compiti spaziali corrisponde alla marcata lateralizzazione cerebrale), senza che le differenze debbano essere pretesto di alcunché

Mi sembra proprio una dicotomia fuori fuoco da applicare a tratti prettamente e indiscutibilmente evoluti culturalmente.
La natura della violenza nell'essere umano è un altro discorso.

io in questo passaggio ci vedo una contraddizione nel momento in cui si vuole inserire un episodio di estrema violenza in un contesto che definisci prettamente culturale

ma l'uccisione dell'indiana a colpi di mazza di cricket non ha provocato alcuna levata di scudi? direi che qui si poteva parlare di fattore culturale in maniera probabilmente meno equivoca (considerando quello che succede in india a livello di femminicidi/morti per dote/violenze di genere)

1 intendo semplicemente diversi, sposando l'etimologia latina sec da secare, separare

Se per sessuati intendi diversi, se è per questo esistono differenze cerebrali anche correlate all'appartenenza a diverse classi sociali. Un astrofisico avrà un cervello leggermente diverso da quello di un pastore, ma nessuno dirà che il pastore fa il pastore perché ha un cervello da pastore das.gif
Da quel poco che so i risultati a cui ti riferisci mostrano (poche, e non so con quale validità statistica) correlazioni su base di genere ottenute su campioni di individui adulti, non indicano differenze strutturali predeterminate (a parte quella, in media, del peso del cervello) ma dovute al modo in cui la plasticità neurale viene plasmata dall'ambiente (e quindi dalle prescrizioni sociali e dai ruoli di genere) fin dai primissimi anni di vita. L'idea del gendered brain nel senso di determinismo biologico binario da quel che capisco è screditata; l'idea che esistano cervelli da uomo o da donna è un'inversione logica come quella del "cervello da pastore". Sulla "migliore abilità verbale" biologicamente determinata nelle donne, non so cosa intendi ma ho qualche dubbio.

Non è che "prescindo dalla biologia", penso solo che nella descrizione dei fenomeni sociali e culturali abbia un valore pressocchè nullo (quasi come pretendere di descrivere il funzionamento di un sistema operativo con la descrizione dei circuiti elettronici del computer).
Non vedo nemmeno la contraddizione che dici: la violenza potrà anche essere (in parte)* spiegata geneticamente, ma la genetica non dice nulla sulle forme che la violenza assume nella storia e nella società. Il bullismo è diverso dalle violenze di genere, o il cannibalismo dalla guerra, dire "eh ma la violenza è umana" lo trovo di nessun valore informativo.

* nel senso che ovviamente non è un destino. Esistono fattori genetici di predisposizione all'alcolismo, ma non è detto che chi li ha diventi alcolista e chi non li ha non lo diventi. Il fattore ambientale e quello culturale sono fondamentali nel determinare se, perché e come si forma la violenza.
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#72 Mr Repetto

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Inviato 29 novembre 2023 - 21:39

il dibattito nature vs nurture rispetto a cosa?

rispetto a ciò cui rispondevi a repetto, riassumibile in

Vorrei essere così sicuro che la dominazione fisica dell'uomo sulla donna non si trova nel genoma

mi sembra che tu parta da una prospettiva che prescinda completamente il dato biologico (che è variabile indipendente ma definisce il perimetro in cui ci muoviamo) e di come spesso qualsiasi fenomeno sociale organizzato sia il tentativo di rendere tale dato accettabile nel contesto in vigore al tempo

le neuroscienze dimostrano che i cervelli per certi versi sono sessuati1 (per es. è stato dimostrato che la migliore abilità verbale delle donne è associata a una ridotta lateralizzazione delle attività linguistiche, mentre il vantaggio maschile nei compiti spaziali corrisponde alla marcata lateralizzazione cerebrale), senza che le differenze debbano essere pretesto di alcunché

Mi sembra proprio una dicotomia fuori fuoco da applicare a tratti prettamente e indiscutibilmente evoluti culturalmente.
La natura della violenza nell'essere umano è un altro discorso.

io in questo passaggio ci vedo una contraddizione nel momento in cui si vuole inserire un episodio di estrema violenza in un contesto che definisci prettamente culturale

ma l'uccisione dell'indiana a colpi di mazza di cricket non ha provocato alcuna levata di scudi? direi che qui si poteva parlare di fattore culturale in maniera probabilmente meno equivoca (considerando quello che succede in india a livello di femminicidi/morti per dote/violenze di genere)

1 intendo semplicemente diversi, sposando l'etimologia latina sec da secare, separare
Se per sessuati intendi diversi, se è per questo esistono differenze cerebrali anche correlate all'appartenenza a diverse classi sociali. Un astrofisico avrà un cervello diverso da quello di un pastore, ma nessuno dirà che il pastore fa il pastore perché ha un cervello da pastore das.gif
Da quel poco che so i risultati a cui ti riferisci mostrano correlazioni su base di genere ottenuti su campioni di individui adulti, non indicano differenze strutturali predeterminate (a parte quella, in media, del peso del cervello) ma dovute al modo in cui la plasticità neurale viene plasmata dall'ambiente (e quindi dalle prescrizioni sociali e dai ruoli di genere) fin dai primissimi anni di vita. L'idea del gendered brain nel senso di determinismo biologico binario da quel che capisco è totalmente screditata. L'idea che esistano cervelli da uomo o da donna è un'inversione logica come quella del "cervello da pastore".
Non ho capito: secondo te esistono, sono esistiti o esisteranno mai posti al mondo dove le adolescenti femmine fanno a botte quanto gli adolescenti maschi? Forse solo un posto dove la repressione è talmente efficace da prevenire o dissuadere da qualunque tipo di devianza, anche minima.
Però sugli omicidi io sono piu possibilista, non sono scaramucce. Penso che si possa realmente portarli a un livello così basso da rendere le differenze di genere di chi li perpetra poco significative. Penso che ci siano strumenti efficaci repressivi e di prevenzione. Ovviamente serve anche una minore cultura della violenza tutta, di genere e non di genere. Soprattutto tra i giovani maschi adulti, che in Italia come in quasi qualunque altro Paese del mondo credo, commettono la maggioranza dei crimini violenti. Per ragioni direi ovvie.
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#73 Spiritchaser

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Inviato 29 novembre 2023 - 22:47

Non ho capito: secondo te esistono, sono esistiti o esisteranno mai posti al mondo dove le adolescenti femmine fanno a botte quanto gli adolescenti maschi?

Non credo sia la principale rivendicazione femminista das.gif

I maschi mica fanno più a botte perché hanno cervelli diversi; hanno livelli di testosterone mediamente più alti e vengono premiati fin da piccolissimi nei loro comportamenti aggressivi, scoraggiati in quelli "da femminuccia" e penalizzati se non abbastanza competitivi; le femmine sono premiate se sono più mature, meno competitive etc e hanno il rinforzo negativo se si comportano "da maschiacci". Ma non è una legge stu testosterone, pure le bambine nel loro piccolo si incazzano, e soprattutto non puoi usarlo come descrizione e spiegazione per gli specifici tipi di violenza.

Copio l'abstract di questo studio, che fa anche riferimento alla centralità dell'apprendimento e della plasticità neurale che dicevo prima:

Of the various behavioral differences between males and females, physical aggression is one of the largest. Regardless of gender, children’s physical aggressiveness peaks between two and four years of age but then starts diverging, as girls learn more quickly than boys to suppress such overt behaviors. By puberty there is a sizable gender difference in physical aggression and violence. Studies in rodents suggest that sex differences in aggression and rough-and-tumble play are mediated by the amygdala, whose volume in males is enhanced by prenatal testosterone. However, efforts to extend this model to humans have shown limited success. This paper takes a critical look at current assumptions about gender differences in aggression and their neural basis. Aggression and empathy are competing impulses that engage much of the same cortico-limbic circuitry and are highly sensitive to social factors and early adversity. Learning, or neuroplasticity, is both a primary cause and key intervention for minimizing male aggression and violence.
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#74 atlas

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Inviato 05 dicembre 2023 - 18:31

https://twitter.com/...991686748774686


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#75 ucca

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Inviato 10 dicembre 2023 - 15:14

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Bonolis 30 anni fa, ah no l'altro ieri. Contrordine compagni. W la fregna.
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#76 John Trent

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Inviato 10 dicembre 2023 - 15:23

Ecco, queste cose qui fanno parte di quel famoso discorso culturale... Roba da galera (pure per la tipa che si presta).
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#77 William Blake

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Inviato 15 dicembre 2023 - 09:34

E partirei proprio dal nome: si intende qui con patriarcato qualcosa che è più o meno l’opposto, o comunque la fine, di quello che il senso comune e anche direi la Storia normalmente intendono con patriarcato. Potremmo forse parlare, al più, di reazione patriarcale in un contesto che è un’altra cosa completamente e quindi, azzarderei, necessiterebbe di un altro nome.


 
Ma come ti ha detto Gulliver il termine "patriarcato" ha un uso accademico ormai consolidato da decenni, semplicemente si tratta di conoscerlo. Se non coincide con il "senso comune" (poi perché no? i miei studenti lo usano e lo usano correttamente, come l'ha usato correttamente la sorella di Cecchettin, direi che nel senso comune è penetrato) questo non mi sembra un problema di grande momento, e soprattutto mi sembra più che altro un problema tuo.
 
Leggendo invece il tuo messaggio qui sopra, mi sa che non siamo d'accordo proprio sul merito. Per me l'omicidio di Giulia (e non Elena, non tirargliela!) c'entra eccome con "radicati pregiudizi sociali e culturali". Secondo me, stai dando per scontato che pregiudizi e atteggiamenti di prevaricazione maschile sia tutti residuali, tutti legati alle loro espressioni passate e presenti al giorno d'oggi solo in ambienti non 'illuminati' da un certo progresso - da qui l'insistenza sull'ambiente sociale e culturale non retrivo dell'assassino. Non stai considerando però l'emergere di nuove forme, la presunzione di dominio maschile che si trasforma nel nuovo paesaggio culturale.
 
Qui hanno scritto Gulliver e Spirit meglio di me, io al massimo posso fornire un po' di aneddotica. Ad esempio, insegnando ad adolescenti di quell'ambiente sociale - non retrivo, non culturalmente arrretrato, economicamente e socialmente solido se non prospero - mi capita di sentire le peggio cose (in termini di razzismo, sessismo ecc.), a volte senza neanche quell'ipocrisia che si poteva avere ai nostri tempi, di non rivelare esplicitamente il proprio pregiudizio di fronte all'insegnante o comunque all'adulto. A me riesce difficile credere di essere stato semplicemente sfortunato e aver incontrato una alta percentuale di teste di cazzo - mi sembra più probabile che certi messaggi emergano perché sono fatti rimbalzare, e quindi approvati e amplificati, dai pari e magari anche dalle famiglie. Che chi ha pregiudizi radicati li tira fuori perché sa di avere l'impunità, se non addirittura l'approvazione di chi lo circonda (o del sottogruppo con cui si identifica) e chi ha una visione del mondo ancora in formazione sente certi messaggi, non riceve un rinforzo negativo, e pavlovianamente li assimila.
Altro aneddoto: sulla scia del caso di Giulia si è parlato molto nelle classi del problema del femminicidio, e non poche studentesse hanno rivelato casi (successi a loro o a loro amiche) di fidanzati che pretendevano di controllare i cellulari delle loro compagne ecc. Ora, quando ero adolescente io negli anni '90 - non esattamente l'età dell'oro dei diritti femminili - se io o i miei compagni avessimo provato ad avanzare pretese del genere verso le nostre compagne ci avrebbero staccato la giugulare. Poi, sicuramente succedeva anche allora - e probabilmente, essendoci meno sensibilità pubblica verso questa tematica, succedeva e la ragazza non denunciava. Ma era un comportamento che anche chi perpetrava teneva nascosto: se un nostro amico ci avesse rivelato di avere comportamenti di controllo ossessivo nei confronti della sua ragazza, io e i miei amici maschi ci saremmo preoccupati e avremmo cercato di farlo rinsavire. Mi viene il dubbio invece che oggi un simile comportamento possa ricevere rinforzi positivi, che ci siano 'echo chambers' non immediatamente evidenti a noi 'vecchi', ma chiaramente in atto tra i giovani, dove si trasmetta l'insegnamento - del tutto inedito - che quello sia un comportamento 'da vero uomo'.
 
Quel che voglio dire è che ho la fortissima impressione che qui si sia di fronte a declinazioni nuove, non si tratta del vecchio 'padre padrone' ma di nuovi aspetti di potere maschile nati nel contesto di rapporti sociali più fluidi, di un 'patriarcato di ritorno' che magari prospera anche per gli aspetti residuali delle vecchie forme di potere maschile (tipo la sottovalutazione da parte delle forze dell'ordine) ma che ha volti inediti. Lo ammetto, non ho ricerche serie a sostenere questo mio sospetto, ma secondo me sull'interpretazione di questo caso ti stai sbagliando.

Confermo e rilancio. In media le ragazze adolescenti sono più consapevoli e sensibilizzare dei coetanei. Ovviamente molto dipende poi dal contesto familiare, sociale e culturale, perché se no la situazione è identica (non a caso su tiktok ci sono i trend sulla santificazione del "malessere" ossia tutte quelle relazioni che hanno dei connotati tossici). Quando questo divario è evidente, però, è difficile che le ragazze si mettano a discutere coi coetanei perché non credono che loro possano "capire" (e spesso hanno ragione). Di contro ai ragazzi basta che il papà o l'amico del cuore rinforzino i loro pregiudizi per credere di avere ragione sempre e comunque e sono incrollabili in tal senso, preferendo un ragionamento illogico (esempio sentito con le mie orecchie: "in Italia si fanno meno figli perché ci sono più gay") piuttosto che mettere in discussione quello in cui credono. Quello che dice Reynard lo posso sottoscrivere ma la mia esperienza è abbastanza trasversale (dalla classe operaia alla media borghesia) e posso dire - a livello di aneddotica - che il contesto di provenienza pone una differenza perlomeno a livello di apertura mentale: banalmente c'è differenza tra centro e periferia, tra città e paese e, di nuovo, tra gruppi di pari prevalentemente femminili o prevalentemente maschili. Quelli prevalentemente maschili sono spesso una sentina a livello di linguaggio e ideologia (razzismo, misoginia, machismo etc etc). E sì, la società patriarcale c'entra eccome proprio per una sorta di "fenomeno di ritorno" o "reazione". Avendo avuto, in passato per diversi anni, classi con un'utenza prevalentemente femminile (e ora ho fatto un drammatico switch), ho collezionato una galleria di storie dell'orrore da brividi che non sto qui a raccontare, ma potete immaginare. Com'è stato detto, la violenza nella società patriarcale non si riflette o non emerge solo nello stupro e nel femminicidio ma ci sono una serie di atteggiamenti e comportamenti problematici e comuni, spesso sminuiti, che costituiscono un pattern di pressione e oppressione che, per molti uomini giovani&adulti, è invisibile.

@thom, @spiritchaser: ho spostato i messaggi
@neuro: non è un caso, ma va detto che quella generazione di forum erano così ovunque
  • 2
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#78 atlas

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Inviato 02 gennaio 2024 - 23:16

gli occhi del cuore tried to warn you
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#79 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 03 gennaio 2024 - 12:02

E lo chiamano dolore.
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#80 Mr Repetto

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Inviato 05 gennaio 2024 - 10:09

Intanto in un forum di sfigati si vota come niente fosse la canzone più misogina mai partorita da mente umana, del femminicida Matteo Salvatore.

https://forum.ondaro...d-italia/page-2

 

Spoiler


  • 0

#81 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 05 gennaio 2024 - 10:27

Questo mi sembra il posto giusto per condividere una cosa accaduta prima di Natale e, considerando che io ho un'età e ho attraversato diversi momenti del rapporto donna/uomo in tanti ambiti, rimane una cosa che non  mi era mai capitata.

Nel mio ufficio siamo rimasti in 3 causa pensionamenti a catena, 3 è neppure un limite possibile per lavorare decentemente, ma il problema aggiuntivo é che non possiamo quasi andare in ferie e non parliamo di smart working, uno ha fatto domanda per venire a lavorare da noi. Bene, saputo che aveva lavorato 6 mesi in un altro ufficio con cui abbiamo tanti rapporti, chiediamo al capoufficio di questi altri, con cui abbiamo molta confidenza, un parere su sto tipo. Il suddetto capoufficio, maschio, che aveva indicato a sto tipo il nostro ufficio caldeggiando la sua candidatura anche con noi, alla domanda "raccontaci com'è dal punto di vista professionale" ha risposto, testuali parole, sorridendo con convinzione "E' un uomo".

Anche fra noi tre è rimasto un uomo e, pure lui, dopo un silenzio che ci ha accomunati, ha obiettato "e il fatto che sia un uomo sarebbe un tratto positivo?"

Lo racconto perchè non mi era mai capitato, cioè che io fossi la signora Rossi e il collega maschio fosse invece sempre il dott. Bianchi ormai è una cosa passata alla storia degli sketch televisivi, quasi una roba scontata, ma che il dato positivo di una persona che lavora fosse l'essere maschio ancora mi mancava. 


  • 3

#82 ucca

    CRM

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Inviato 05 gennaio 2024 - 10:55

Purtroppo la classe dirigente di questo paese è rimasta saldamente negli anni 80. Per dirtene una, il mio ex capo per fare un complimento alla mia attuale capa ha detto una volta "oh questa lavora pure in sala parto!". Vota a sinistra da sempre eh.
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#83 happiness stan

    Roadie

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Inviato 22 gennaio 2024 - 09:35

che imbarazzo

 

https://www.ilpost.i...atura-italiana/

 

"Nelle antologie scolastiche il sessismo, i pregiudizi di genere, le vittimizzazioni secondarie sono una costante. Le scrittrici sono assenti o relegate al di fuori del “canone”. Da generazioni assorbiamo, anche a scuola, attraverso la letteratura, una “cultura sentimentale” maschile, specchio del tempo in cui è nata, ma inevitabilmente anche modello per il tempo successivo. Le figure femminili della letteratura italiana non si sono mai emancipate dai due stereotipi possibili: l’angelo puro o la subdola tentatrice"


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#84 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 22 gennaio 2024 - 09:48

La risposta di Yasmina Pani:


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#85 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 22 gennaio 2024 - 10:32

Spunti e provocazioni rimbalzati dalla polizia antiwoke nonostante ampi disclaimer. Date un'occhiata ai commenti, non siete in minoranza <3


  • 1

#86 woody

    Classic Rocker

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Inviato 28 gennaio 2024 - 17:35

La volevo postare io, non questo video che non ho visto ma ce ne sono di interessanti, ce n'è uno che parla del linguaggio usato dai media in casi di violenza sulle donne, una recensione sul libro della Murgia (negativa ovviamente das.gif  e mi fa piacere che pure lei  la consideri una persona non onesta intellettualmente), un altro video che è una recente ospitata in un podcast.
Sicuramente approfondirò ma dopo i primi tre video il giudizio su di lei è decisamente positivo.


  • 1

#87 Spiritchaser

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Inviato 28 gennaio 2024 - 19:28

Spunti e provocazioni rimbalzati dalla polizia antiwoke nonostante ampi disclaimer. Date un'occhiata ai commenti, non siete in minoranza <3

 

"spunti"


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#88 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 28 gennaio 2024 - 20:53

(Doverosa precisazione: con questo articolo non si vuole mettere in discussione il valore dei capolavori letterari, non si mira a cancellare nessuno dalle antologie né a dare una lettura forzata dei testi con occhio antistorico e acritico. Meno che mai si auspica lo studio di testi “detossicizzati”. Si tenta piuttosto uno sforzo di consapevolezza anche sui testi che ammiriamo e amiamo e che inevitabilmente sono stati modelli interiorizzati, pieni di stereotipi difficili da scardinare).
 
Più che mettere questo che dovevano fare però? 

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"SOVIET SAM" un blog billizzimo


7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:

Tra due anni torniamo per vincere.


#89 Spiritchaser

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Inviato 28 gennaio 2024 - 22:32

Non vogliamo dare letture forzate con occhio antistorico → procedono a fare esattamente questo

 

Oltre al clickbait che interesse dovrebbe avere questa rassegna superficiale e infantile? Dimostrare che nel 1300 c'era la toxic masculinity perché il dolce stil novo usava il topos poetico della donna angelicata ("sforzo di consapevolezza" das.gif )? Bollare Gli indifferenti di Moravia come una "storia assai tossica"? Spulciare la storia della letteratura alla ricerca di "vittimizzazioni secondarie"? È un esercizio demenziale senza valore


  • 5

#90 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 28 gennaio 2024 - 22:39

Boh, ormai la mia impressione è che esplodiate al minimo accenno di certi temi. 

L'articolo l'ho trovato interessante anche se su molte cose non concordo. 'Sta Pani qui sopra insostenibile invece.


  • 0
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#91 Mr Repetto

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Inviato 28 gennaio 2024 - 22:41

Non vogliamo dare letture forzate con occhio antistorico → procedono a fare esattamente questo
 
Oltre al clickbait che interesse dovrebbe avere questa rassegna superficiale e infantile? A dimostrare che nel 1300 c'era la toxic masculinity perché il dolce stil novo usava il topos poetico della donna angelicata ("sforzo di consapevolezza" das.gif )? Bollare Gli indifferenti di Moravia come una "storia assai tossica"? Spulciare la storia della letteratura alla ricerca di "vittimizzazioni secondarie"? È un esercizio demenziale senza valore

Sí lo è. Ma non mi pare che Il Post brilli per la sua sezione culturale. Questo articolo era talmente inutile che farci un video di 5 minuti sopra mi pare uno spreco. Non dannoso e nemmeno “woke”, a parte il linguaggio forse. Proprio inutile.
  • 0

#92 Spiritchaser

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Inviato 29 gennaio 2024 - 00:37

Boh, ormai la mia impressione è che esplodiate al minimo accenno di certi temi. 

L'articolo l'ho trovato interessante anche se su molte cose non concordo. 'Sta Pani qui sopra insostenibile invece.

 

 

Il problema non sono i temi - banali - ma la modalità del discorso, si può studiare la figura femminile nella letteratura anche senza limitarsi a dire che tutto è "tossico" e Pascoli è "cringe" e far ricorso al solito prontuario lessicale-ideologico copincollato.

La concezione della letteratura che ne emerge è altrettanto penosa, vista solo come materiale da decostruire non appena non sia subito leggibile come scopertamente edificante (la Lupa nella novella di Verga letta come esempio di "malvagia assoluta" è il massimo di profondità di analisi). Che questa roba sia ritenuta valida e utile a qualcuno è sconfortante; non esplode nessuno.


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#93 solaris

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Inviato 29 gennaio 2024 - 08:20

La Pani è interessante da ascoltare ma troppo pregiudizialmente granitica nel proprio posizionamento. Antiwoke dollar, big dollar asd

Un po' come tanti qui dentro (e non solo), possibile quel fastidio anche legittimo sia così difficile da non far esondare? Certo che son discorsi mezzi rotti, ogni provocazione lo è.


  • 3

#94 Spiritchaser

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Inviato 29 gennaio 2024 - 13:25

Ma non c'è nessuna provocazione (anzi, a un articolo critico su valigiablu hanno risposto piccatissime).

Non è che se si prendono queste scemenze per quello che sono senza pallosi equilibrismi si rischia di diventare di destra eh. 


  • 1

#95 mongodrone

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Inviato 29 gennaio 2024 - 13:33

ma voi al liceo quando leggevate leopardi e dante affrontavate criticamente la questione della donna angelicata? forse nell'1% delle scuole...


  • 1

#96 Zpider

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Inviato 29 gennaio 2024 - 14:11

Nella mia no, in compenso 2 professori su una dozzina affrontavano il tema di provare a scoparsi le studentesse e sui muri la faceva da padrone un "XXXX culo", che nessuno pensò mai di cancellare o stigmatizzare, tanto che divenne il nome ufficiale del suddetto XXXX per un buon 5 anni.

Ah, i bei tempi andati, dove la qualità della nostra vita non era pregiudicata dalla visione di pericolosi reel woke.


  • 1

#97 Gozer

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Inviato 29 gennaio 2024 - 14:13

Non è che se si prendono queste scemenze per quello che sono senza pallosi equilibrismi si rischia di diventare di destra eh. 

 

Di fatto utilizzate gli stessi identici toni di quelli di destra. Se non volete che venga notato, moderatevi, che vi devo dire. 

 

Come se poi fosse tutto questo problema se io o Solaris lo notiamo das.gif saremo lo 0,1%, mentre il 99,9% la pensa come voi, quindi manco da dire che siete accerchiati, siete una maggioranza schiacciante, tanto là fuori quanto qui dentro.


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RYM ___ i contenuti

"SOVIET SAM" un blog billizzimo


7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:

Tra due anni torniamo per vincere.


#98 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 29 gennaio 2024 - 14:26

Nella mia no, in compenso 2 professori su una dozzina affrontavano il tema di provare a scoparsi le studentesse e sui muri la faceva da padrone un "XXXX culo", che nessuno pensò mai di cancellare o stigmatizzare, tanto che divenne il nome ufficiale del suddetto XXXX per un buon 5 anni.
Ah, i bei tempi andati, dove la qualità della nostra vita non era pregiudicata dalla visione di pericolosi reel woke.


Non penso che l'XXXX culo" fosse colpa di Dante o Leopardi.
Io veramente rimango un po' contrariato quando si fanno sti pseudocalderoni mischiando tutto senza alcuna logica o criterio anche perché si depotenziano critiche e istanze giuste.
Alla fine il problema c'è ma si spara sempre più nel mucchio sbagliando spesso bersaglio, ergo prendetevela con quell'ebete di Bonolis che è (drammaticamente) qui e ora e tenetevi i morti e sepolti per il prossimo giro.
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#99 happiness stan

    Roadie

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Inviato 29 gennaio 2024 - 14:34

 

 

Io veramente rimango un po' contrariato quando si fanno sti pseudocalderoni mischiando tutto senza alcun logica o criterio.

 

tra l' altro con evidenti errori sui testi che ti fanno chiedere " ma che cosa hanno letto?"

 

uno a caso, il "meglio se sono morte, come Beatrice di Dante o Laura di Petrarca".  (la maggior parte  dei versi della Vita Nuova sono scritti quando Beatrice è ancora viva, mentre  il fulcro del Canzoniere di Petrarca è In Vita di Madonna Laura )

 

 

ragazzi-della-terza-315696.jpg

 




 


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#100 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 29 gennaio 2024 - 14:38

Infatti il problema di ste analisi non è quasi mai il punto di vista ma la superficialità senza speranza.
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