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Barbie (G. Gerwig, 2023)


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61 replies to this topic

#1 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 25 luglio 2023 - 12:20

Faccio coming out: non ho mai posseduto una Barbie, tutto quel mondo mi è completamente estraneo, così il lato nostalgia e riconoscimento me lo perdo e, del successo clamoroso, la nostalgia e il riconoscimento è una fetta molto grossa.
Mi duole dirlo, il film sembra un non finito, molto bene la prima parte in cui la rappresentazione di Barbieland land è lo spaccato vero del nostro mondo, plastica, uniformità totale, indistinguibilità e conseguente stolidità, insomma noi nel nostro sistema consumistico. Non per nulla chi ha saggezza e discernimento è la Barbie stramba, lei sa perché non è uguale e la sua marginalità anche fisica la rende consapevole. Poi però Barbie con Ken approdano nel mondo reale e lì i due sceneggiatori si perdono, ossia il confronto con il patriarcato è quasi incomprensibile, ossia si percepisce perché è dato per scontato, le uniche, veloci, pennellate sono la pacca sul sedere, i vertici maschili e le segretarie donne, ma resta tutto in superficie, l’impenetrabilità del sistema non si sente. Il ritorno a casa pone lo stesso problema, ora il patriarcato è a Barbieland, le donne sono felici di servire e di non pensare, il che magari ci dice che parte del problema siamo noi, per il resto è un grande boh. Il film diventa il film di Ken, è lui l’omologato che cambia di più, lui, che affascinato dai cavalli, impone un sistema di potere nella ricerca di sè, una volta che perde, di nuovo, il potere è disorientato perché non sa cosa e chi sia (la grande malattia dell’uomo moderno, persa la sua centralità non sa chi è). Nuovamente sono i diversi, per vari motivi, Ken fuori produzione/Alan/Barbie sperimentali che fanno la rivolta a Barbieland, gli emarginati, i difformi, gli esclusi, ma nulla nel sistema a caste cambia, inamovibilmente. Il monologo di America Ferrera è valido di per sè, ma non funziona perché non ha contesto e anche la storia del patriarcato non ha contesto. Non si problematizza il nodo economico e classista, mai e poi mai l’intersezionalità.
Detto questo, essendo un film pieno di spunti ondivaghi potrebbe esserci un approccio diverso, ossia che questo sia un film drammatico. Drammatico l’inizio con il nostro mondo delle Barbie massificato e categorizzato nell’omologazione, drammatico il nostro mondo della realtà consapevolmente bloccato nel nulla in barba alla giovane generazione che sputa sentenze, drammatico nel terzo atto in cui tutte le pulsioni di rivalsa si schiantano contro i bilanci e i profitti che la Barbie ordinaria porterà , perchè nessuna idea nuova può cambiare il sistema capitalistico, il capitalismo mangia l’idea e ne fa profitto, riducendo anche i marginali, i diversi a incanalarsi nel sistema scegliendo liberamente una delle basi del sistema di potere classista che Barbieland offre, posizionandosi in fondo alla piramide. In questa prospettiva allora è un film drammatico e devastante, in cui ogni predicozzo di America Ferrera è funzionale al sistema e lo rassicura, ogni votazione è un atto di potere che porterà ad una nuova/vecchia pietrificazione dello status quo (vedi le libere scelte degli elettori in questi anni). Sotto questa luce allora la Barbie stereotipo inizia dalla sua vagina, come certe femministe manifestavano con il simbolo della vagina fatta con le mani. Un film realista, drammatico, quasi horror.
Ma non è chiaro, per niente, sospendo il giudizio davvero.

Al netto di ogni interpretazione Gosling nella sua prova attoriale migliore, monumentale, dategli un Oscar; Robbie bellissima e istintivamente brava, come in Babylon è una signora attrice.
Battuta migliore “ho molti amici ebrei”.
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#2 Trespassive-aggressive

    Strawberry Switchblade

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Inviato 25 luglio 2023 - 12:39

Premetto che non l'ho ancora visto, ma sono curioso e lo farò presto.
Solo due cose (sulla seconda pregherei di non fraintendere come sempre):

1)fin dal primo fotogramma apparso, prima ancora che il film uscisse, ho avuto l'impressione di un film che "debba piacere per forza". Cioè una di quelle uscite salutate da tutti come un evento già di per sé, senza ancora aver visto nemmeno una scena. Succede (è successo) anche per alcuni dischi, giusto per fare un parallelo musicale (siamo in un forum di musica principalmente). Insomma, mi sembra si sia deciso a priori che debba essere un film bello, importante, con un messaggio, ecc...ecc...

2)la componente "femminista" è volutamente forte, "voluta" ed esagerata, ai limiti dell'esasperazione? Mi riferisco, ad esempio, alla tag-line "Lei può essere tutto ciò che vuole. Lui è solo Ken". Ci fosse stato scritto "Lui può essere tutto ciò che vuole. Lei è solo Barbie", cosa sarebbe successo?


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#3 dick laurent

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Inviato 25 luglio 2023 - 12:54

ma a cosa è dovuto l'incredibile pompaggio mediatico che sta avendo questo film? Non l'ho visto, non ho nessuna idea in merito, ma quando ho visto il trailer la prima volta ho pensato potesse essere qualcosa tipo Lego movie, ma se ne parla ovunque in una maniera che non ricordo forse dai tempi del Titanic di Cameron.


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#4 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 25 luglio 2023 - 13:09

Cerco di non farmi coinvolgere dal lancio pubblicitario, cioè capisco l’esigenza di venderlo il più possibile, poi però voglio sapere com’è. Ieri più procedeva nella mia leggera noia dicevo, vabbè una sciocchezza, 8 euro buttati pur riconoscendo il fulminante inizio, poi ci ho riflettuto, può essere così inutile? Non so, dovrei rivederlo e certo non lo farò.

Ultima notazione di costume, orde di persone vestite di rosa, uomini compresi, una aveva cappello da cowboy rosa, ovvio, vestito e stivali, rosa certo, un’isteria collettiva.
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#5 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 25 luglio 2023 - 13:10

ma a cosa è dovuto l'incredibile pompaggio mediatico che sta avendo questo film? Non l'ho visto, non ho nessuna idea in merito, ma quando ho visto il trailer la prima volta ho pensato potesse essere qualcosa tipo Lego movie, ma se ne parla ovunque in una maniera che non ricordo forse dai tempi del Titanic di Cameron.

 

oggetto iconico/morte al patriarcato/meme barbenheimer


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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#6 solaris

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Inviato 25 luglio 2023 - 13:11

ma a cosa è dovuto l'incredibile pompaggio mediatico che sta avendo questo film?

ai soldi del marketing? asd

È l'unico modo per riportare la gente al cinema, peraltro.


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#7 Giubbo

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Inviato 25 luglio 2023 - 13:22

 

ma a cosa è dovuto l'incredibile pompaggio mediatico che sta avendo questo film?

ai soldi del marketing? asd

È l'unico modo per riportare la gente al cinema, peraltro.

 

esatto, ormai dai, puoi fare successo / insuccesso sia filmando una merda che cammina in autostrada, che una saga fantascientifica che coinvolge galassie e millenni. l'importante è sempre e solo il marketing che c'è dietro.

 

siamo nell'era del post-gusto personale.


  • 0

#8 Tom

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Inviato 25 luglio 2023 - 13:37

Considerato i mega-flopponi e le performance per lo piu' deludenti di questi mesi anche dei non-flop, direi invece che il marketing non e' mai stato cosi' poco decisivo, invece.

 

Qui e' tutto "merito" dell'insensato, cretinissimo, ma evidentemente ultra-efficace e pervasivo, meme "Barbenheimer", una coincidenza del tutto casuale che e' diventata un imprevedibile e surreale fenomeno di massa.

 

(Tra l'altro come sempre sul pezzo e lucidissimi i distributori nostrani, che hanno rinunciato a meta' del fenomeno posticipando l'uscita del film di Nolan: gÈ-ni!)


  • 0

#9 Claudio

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Inviato 25 luglio 2023 - 14:02

(Tra l'altro come sempre sul pezzo e lucidissimi i distributori nostrani, che hanno rinunciato a meta' del fenomeno posticipando l'uscita del film di Nolan: gÈ-ni!)

 

Esattamente. Decisione pari solo alla stupidità di chiudere tanti cinema d'estate: "Barbie" è stato il miglior esordio del 2023 con metà dei cinema chiusi, già questo dovrebbe far capire a queste menti ottuse che forse lasciare le sale aperte d'estate e continuare a proporre film importanti, come avviene ad esempio in Francia, sarebbe una buona idea.


  • 0

#10 Gozer

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Inviato 25 luglio 2023 - 14:04

Ma sono l'unico che non ha la minima intenzione di vederlo in quanto è sin troppo palesemente una porcheria? asd
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RYM ___ i contenuti

"SOVIET SAM" un blog billizzimo


7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:

Tra due anni torniamo per vincere.


#11 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 25 luglio 2023 - 14:11

Non sono per niente d'accordo Tom.

 

I flop secondo me lo sono stati perché il marketing non è stato efficace, non ha attecchito. In questo non sono d'accordo nemmeno con Giubbo in realtà, perché il marketing riesca efficacemente a creare l'evento (l'obiettivo di queste campagne e l'unica cosa che porta la gente al cinema) deve esserci qualcosa nel film, qualcosa capace di generare l'iniziale endorsement entusiasta dell'industria comunicativa online (influencer, canali di cinema, stampa generalista...). È una roba che parte da lontano, dai primi trailer anzi dagli annunci del cast, da cui è già individuabile il (perdonatemi, è il termine che usano) sentiment sul film, che già lì è segnato. E quel qualcosa non è per forza l'essere un film eccezionale, ma ci deve essere qualcosa (per quelli di Tom Cruise l'impegno in prima persona negli stunt, per Mario l'aderenza al lore dei videogiochi, per Barbie immagino sia stato il taglio femminista?) per far partire la snowball. Questo qualcosa non è necessariamente nemmeno ciò che porterà la vera massa al cinema (per Barbie sono brand e nostalgia), ma è la leva necessaria per dare la spinta iniziale di credibilità all'operazione.

Essere un film stanco, vecchio, discutibile come m'è parso di capire è l'ultimo Indiana Jones non aiuta in questo.

Questa spinta iniziale non è sufficiente in sé, è la base su cui dopo deve arrivare il marketing vero e pesante coi veri dollaroni a fare il lavoro grosso e a sostenere e spingere con convinzione la pellicola.

 

Pensando a uscite che smentiscano questa tesi, mi viene in mente forse Avatar 2. Personalmente lo ritenevo un brand bollito, di cui a nessuno fregava più nulla, e invece sono riusciti a farne un successo planetario. Possibile che a far scattare quella leva iniziale sia stata la sola meraviglia tecnica?

 

E qui credo entri in gioco la seconda componente del marketing: andare a vedere questo film, partecipare a questo evento, quali effetti ha sulla mia immagine / percezione? Farmici la foto, parlarne nel momento in cui tutti ne parlano? È fondamentale che partecipi ora, o posso tranquillamente skippare ed eventualmente recuperare dopo a casa (ma anche no)?

 

maxresdefault.jpg

 

 


Qui e' tutto "merito" dell'insensato, cretinissimo, ma evidentemente ultra-efficace e pervasivo, meme "Barbenheimer", una coincidenza del tutto casuale che e' diventata un imprevedibile e surreale fenomeno di massa.

 

E sei davvero convinto che non sia marketing anche questo?

Magari è nato spontaneamente (non è detto), ma cogliere i meme e cavalcarli bene è parte dell'operazione commerciale sul film.


  • 1

#12 John Trent

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Inviato 25 luglio 2023 - 14:45

Beh però in questo caso dovremmo gioire no? È un distopico autoriale, furba la Gerwig a sfruttare il brand. Non è un cinecomic giusto?

Io resto sempre della mia idea: se un film lo metti al cinema un pubblico lo trova, la riprova è che sono 15 anni che masse di persone si sciroppanp stronzate filmate male di supereroi che avrebbero come target naturale tredicenni maschi segaioli e brufolosi. Se da domani per 15 anni fanno uscire solo nuovi film di Lynch in polacco fanno i trilioni pure quelli.
  • 0

#13 simon is back

    aspirante indie

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Inviato 25 luglio 2023 - 15:04

Sono film che a priori scarto. Non ha nessun senso guardarlo nemmeno adesso che inizia a girare in streaming (pirateria oltre se stessa). Lei è molto carina, ho sempre amato la dentatura delle donne, lei in questo almeno è perfetta più della perfezione.

 

Se non vado errato Eco scrisse un libro apocalittici e integrati. Gli integrati del 2023 senza alcun dubbio troveranno in questa pellicola pane per i loro denti (dissimili dalla divina protagonista di Tonya). 


  • 2

#14 dick laurent

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Inviato 25 luglio 2023 - 15:07

 

ma a cosa è dovuto l'incredibile pompaggio mediatico che sta avendo questo film?

ai soldi del marketing? asd

È l'unico modo per riportare la gente al cinema, peraltro.

 

 

d'accordo, ma perchè proprio questo film? Voglio dire, quando ho menzionato sopra il film su Lego, è perchè tutti e due sono film su giocattoli iconici e famosissimi, ma che (almeno nella mia testa) trasportati al cinema non credo abbiano quell'attrattiva universale da far parlare tutti. E penso per il film sui Lego sia andata sostanzialmente così, mentre di questo ne parlano tutti. Ma forse dipende proprio dalle tematiche. Vedo che subito pure si sono formati gli schieramenti politici e i Ben Shapiro del caso che parlano di film super woke, quindi magari c'entra quello. Però per dire in questi giorni si parla pure di quell'altro film sui rapimenti dei bambini spinto dai complottari di qanon, eppure credo che fra un anno nessuno se lo ricorderà più.

 

Comunque al di là di tutto, anche del valore del film, spero che quello dei giocattoli al cinema non diventi il nuovo filone dopo i supereroi, mamma mia.


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#15 Sandor

    Enciclopedista

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Inviato 25 luglio 2023 - 15:10

Francamente sulla Gerwin sono rimasto a Frances Ha,mi è piaciuto molto;Piccole donne non mi interessa minimamente e Lady Bird ho abbandonato dopo una ventina di minuti per disperazione.

Questo per ora dalle recensioni mi sembra poca roba pompatissima e di zero interesse per me .


  • 1

#16 Claudio

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Inviato 25 luglio 2023 - 15:14

Lady Bird era ancora molto carino per me. Meno Piccole donne. Frances Ha è uno dei miei film di culto degli ultimi anni.


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#17 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 25 luglio 2023 - 15:22

Comunque al di là di tutto, anche del valore del film, spero che quello dei giocattoli al cinema non diventi il nuovo filone dopo i supereroi, mamma mia.


Ne han parlato oggi estesamente qui
https://www.ilpost.i...epagePosition=6
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#18 paloz

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Inviato 25 luglio 2023 - 15:24

Quel tanto così di curiosità che era lecito nutrire verso questo film è stata per sempre guastata dal codazzo di vip, influencer, content creator - oltre alla mole esorbitante di meme - che: a) stanno al gioco e sfruttano l'onda per un po' di visibilità aggiuntiva; b) fanno finta di non stare al gioco e poi di "doversi ricredere" in positivo rispetto alle aspettative, nel mentre sfruttando comunque l'onda di visibilità. Aspetto che trascorra del tutto la grande abbuffata e che esca un rip decente.


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#19 Seattle Sound

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Inviato 25 luglio 2023 - 15:32

Quel tanto così di curiosità che era lecito nutrire verso questo film è stata per sempre guastata dal codazzo di vip, influencer, content creator - oltre alla mole esorbitante di meme - che: a) stanno al gioco e sfruttano l'onda per un po' di visibilità aggiuntiva; b) fanno finta di non stare al gioco e poi di "doversi ricredere" in positivo rispetto alle aspettative, nel mentre sfruttando comunque l'onda di visibilità. Aspetto che trascorra del tutto la grande abbuffata e che esca un rip decente.

 

in attesa di Barbie dreampop :°


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#20 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 25 luglio 2023 - 17:19

Che mondo di merda
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#21 LM

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Inviato 25 luglio 2023 - 17:29

Barbie è assolutamente un esempio perfetto di come si fa marketing fatto bene.

Siamo a questi livelli:

 

F1z4pLKWwAMxTiA.jpg

 

Se ti basta un tabellone colorato per capire a cosa si fa riferimento, non serve aggiungere altro.

 

Ed è un film con un target di pubblico praticamente infinito: io, ad esempio, che non so neanche se ho mai preso in mano una Barbie, quando ho letto i nomi del cast e quello della regista me lo sono segnato dando per scontato che avrei dovuto vederlo per forza.

D'altra parte con un teaser così:

 


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#22 Claudio

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Inviato 25 luglio 2023 - 18:25

 

io, ad esempio, che non so neanche se ho mai preso in mano una Barbie...

 

Io mi divertivo a staccare le gambe a quelle di mia sorella più piccola asd (poi le rimontavo, però)

In generale le odiavo, ma anche Big Jim mi stava sulle palle, ero più tipo da Amico Jackson

 

amico-Jackson-BOX.jpg

 

Però confesso che un film su Barbie diretto da Greta Gerwig un po' mi incuriosisce, ed è un paradosso divertente che il fenomeno mainstream dell'anno sia firmato dalla attrice/regista per antonomasia del cinema indie, a dimostrazione ulteriore di quanto sia una puttanata questa demarcazione ideologica.


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#23 Twin アメ

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Inviato 25 luglio 2023 - 18:51

 

 

 

spero che quello dei giocattoli al cinema non diventi il nuovo filone dopo i supereroi, mamma mia.

 

 

[...] Mattel, che al momento sta lavorando a ben 45 film basati sui propri giocattoli.


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#24 dick laurent

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Inviato 25 luglio 2023 - 20:01

ashd

 

ma poi quarantacinque, cristo santo. Manco avessi evocato l'armata delle tenebre.

 

Vabbè, se proprio sono curioso di sapere come sarà quello su Acchiappa la cacca, che è il primo risultato su google immagini cercando mattel giocattoli e quindi suppongo sia uno dei pezzi forti 

 

0887961684940.jpg


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#25 Giubbo

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Inviato 26 luglio 2023 - 07:18

Non sono per niente d'accordo Tom.

 

I flop secondo me lo sono stati perché il marketing non è stato efficace, non ha attecchito. In questo non sono d'accordo nemmeno con Giubbo in realtà, perché il marketing riesca efficacemente a creare l'evento (l'obiettivo di queste campagne e l'unica cosa che porta la gente al cinema) deve esserci qualcosa nel film, qualcosa capace di generare l'iniziale endorsement entusiasta dell'industria comunicativa online (influencer, canali di cinema, stampa generalista...). È una roba che parte da lontano, dai primi trailer anzi dagli annunci del cast, da cui è già individuabile il (perdonatemi, è il termine che usano) sentiment sul film, che già lì è segnato. E quel qualcosa non è per forza l'essere un film eccezionale, ma ci deve essere qualcosa (per quelli di Tom Cruise l'impegno in prima persona negli stunt, per Mario l'aderenza al lore dei videogiochi, per Barbie immagino sia stato il taglio femminista?) per far partire la snowball. Questo qualcosa non è necessariamente nemmeno ciò che porterà la vera massa al cinema (per Barbie sono brand e nostalgia), ma è la leva necessaria per dare la spinta iniziale di credibilità all'operazione.

Essere un film stanco, vecchio, discutibile come m'è parso di capire è l'ultimo Indiana Jones non aiuta in questo.

Questa spinta iniziale non è sufficiente in sé, è la base su cui dopo deve arrivare il marketing vero e pesante coi veri dollaroni a fare il lavoro grosso e a sostenere e spingere con convinzione la pellicola.

 

Pensando a uscite che smentiscano questa tesi, mi viene in mente forse Avatar 2. Personalmente lo ritenevo un brand bollito, di cui a nessuno fregava più nulla, e invece sono riusciti a farne un successo planetario. Possibile che a far scattare quella leva iniziale sia stata la sola meraviglia tecnica?

 

E qui credo entri in gioco la seconda componente del marketing: andare a vedere questo film, partecipare a questo evento, quali effetti ha sulla mia immagine / percezione? Farmici la foto, parlarne nel momento in cui tutti ne parlano? È fondamentale che partecipi ora, o posso tranquillamente skippare ed eventualmente recuperare dopo a casa (ma anche no)?

 

 

 

 

 

 


Qui e' tutto "merito" dell'insensato, cretinissimo, ma evidentemente ultra-efficace e pervasivo, meme "Barbenheimer", una coincidenza del tutto casuale che e' diventata un imprevedibile e surreale fenomeno di massa.

 

E sei davvero convinto che non sia marketing anche questo?

Magari è nato spontaneamente (non è detto), ma cogliere i meme e cavalcarli bene è parte dell'operazione commerciale sul film.

 

sono convinto appunto che il marketing contemporaneo vada ben oltre il concetto di trailer, ma sia un fenomeno psico-sociologico che faccia sì che il film si insinui nella nostra mente per mesi prima della sua uscita, creando una necessità di vederlo "per forza", il fine ultimo è creare un bisogno quasi istintivo di andare a vederlo, come si ha bisogno di respirare l'aria.

in Super Mario Bros, ad esempio, siamo stati talmente bombardati di notizie e notiziette inutili pure 6 mesi prima del lancio, che era inevitabile facesse il botto. perchè se si fossero affidati solo alla nostalgia, quanti veramente sarebbero andati a vederlo? voglio dire, tutti conoscono (più o meno) Mario, ma quanti sarebbero disposti ad andare addirittura al cinema a gurdare un suo film di animazione in stile Dreamworks classicissimo?

 

il fenomeno Oppenheimer?

non credo c'entri assolutamente, soprattutto in Italia. noi qui presenti siamo i topi del web, quindi sappiamo questo e quello di ogni vaccata, ma Barbie ha fatto 8 milioni in 4 giorni, e voglio vedere quanti degli italiani che l'hanno visto (famiglie, coppiette semplici, gruppi di amici di periferia) sono al corrente della stupidata di "Oppenheimer"... per quanto l'umanità sia sempre più pecorona (discorso sopra), non credo arrivi a questi livelli di idiozia.
 


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#26 solaris

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Inviato 26 luglio 2023 - 07:50

Non serve che arrivi a loro. Serve che arrivi ai primi, fossero anche solo l'1% USA, che iniziano così a parlarne e alimentare il fenomeno per tutti gli altri, anche le ultime province come noi.


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#27 Tom

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Inviato 26 luglio 2023 - 08:10

Boh, ragassi, state facendo discorsi come se fossimo ancora nel lontano (senza ironia, da quel punto di vista lo e') 2019.
State ignorando una crisi che ha preso la rincorsa nei due anni passati e quest'anno ha preso il volo.

State trattando un'evento come il Barbienheimer come se fosse la regola o potesse diventare una regola.
State teorizzando sulla politica dell'evento proprio mentre la politica dell'evento sta collassando su se stessa. E il successo del Barbienheimer nella sua imprevidibilita' n'e' e' la paradossale certificazione.

 

Oh, io non ci sto capendo molto. Voi come sempre avete capito tutto.

Bravi.

 

PS a me di 'sto film frega una cippa.


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#28 cool as kim deal

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Inviato 26 luglio 2023 - 08:23

ashd

ma poi quarantacinque, cristo santo. Manco avessi evocato l'armata delle tenebre.

Vabbè, se proprio sono curioso di sapere come sarà quello su Acchiappa la cacca, che è il primo risultato su google immagini cercando mattel giocattoli e quindi suppongo sia uno dei pezzi forti

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#29 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 26 luglio 2023 - 08:40

State teorizzando sulla politica dell'evento proprio mentre la politica dell'evento sta collassando su se stessa.


Mi spieghi questa?

Solo qualche chiarimento:

- barbenheimer è certamente un caso che però è stato cavalcato. Altri "eventi" che non hanno avuto fortune del genere sono comunque andati bene (MI, Top Gun, Avatar, Mario...), quelli che hanno fallito per me hanno proprio avuto problemi di gestione nella creazione dell'evento

- non penso assolutamente di averci capito tutto, anzi asd butto giù solo le mie impressioni

 

Il tuo punto quale sarebbe? (no retorica)

Il marketing non conta più nulla, l'evento non è programmabile, è tutto casuale?

 

 

 

P.S. Chiedo scusa per la deriva del topic ma il discorso mi interessa mentre il film no asd in caso ci spostiamo


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#30 Tony Randine

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Inviato 26 luglio 2023 - 09:34

Lady Bird io l'ho trovato delizioso
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#31 ucca

    CRM

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Inviato 26 luglio 2023 - 10:01

Ma sono l'unico che non ha la minima intenzione di vederlo in quanto è sin troppo palesemente una porcheria? asd

 

presente!


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www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#32 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 27 luglio 2023 - 15:56

Posso essere leggermente comprensivo per i film tratti da supereroi ma per quelli tratti da giocattoli ci vorebbe il lanciafiamme come per la Cosa.


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#33 blackwater

    Scaruffiano

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Inviato 27 luglio 2023 - 18:44

Al principio mi sono chiesto, incuriosito e divertito, come Mattel potesse prendersi gioco di se stessa, poi Margot ha cominciato a sussurrare “Io sono la Barbie stereotipata” e a quel punto mi sono esplosi davanti agli occhi tutti gli stereotipi della nostra epoca, ossia i temi cardine della società attuale trattati in maniera superficiale, come sacre tavole cui aderire senza se e senza ma, con un sottofondo chiassoso di retorica fastidiosa: inclusività, fluidità, femminismo, ma poi volemose tutti bene, il riscatto del nucleo familiare, che ovviamente è multicolore, con mamma saggia, comprensiva, vittima, ma poi ribelle, l’adolescente che non ci sta ma poi sì, il padre secondario che fa lo scemo, i padroni della macchina buffi e redenti, la multinazionale che si rifà il guardaroba e, sotto traccia, insegna come vivere oggi, nelle parole della creatrice Ruth cuore in mano, con ambientazione onirica e strappalacrime.

 

Pericoloso perché rivolto a un target ampio, per come pontifica tra una battuta, una smorfia e una coreografia alla Zoolander, per come sottintende di continuare a sognare, giocare ma nel frattempo aprire gli occhi che il mondo è duro e “noi lo sappiamo bene anche se fabbrichiamo giocattoli”.

Allibito, ne ho discusso con due amiche che non mi davano corda e che l’hanno invece trovato solo brutto, troppo didascalico, banale.

 

Invece è costruito in maniera molto abile.


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... sei solo chiacchiere e Baraghini 

 


#34 Frank Pisciobbomba

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Inviato 28 luglio 2023 - 10:40

 

 

io, ad esempio, che non so neanche se ho mai preso in mano una Barbie...

 

Io mi divertivo a staccare le gambe a quelle di mia sorella più piccola asd (poi le rimontavo, però)

 

 

 

Io le squagliavo con l'accendino. Una volta ne ho saldate due dalla testa.

In fondo alle barbie siamesi la mattel non ci aveva ancora pensato. 

Solo che mia sorella era 5 anni più grande e quindi poi mi menava col coppino di legno. 


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Mi chiamo Ash, reparto ferramenta


#35 Gozer

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Inviato 28 luglio 2023 - 15:15

Posso essere leggermente comprensivo per i film tratti da supereroi ma per quelli tratti da giocattoli ci vorebbe il lanciafiamme come per la Cosa.

 

Sempre troppo tranchant, alla fine un film del cazzo può capitare a tutti.

 
 
(Vabè, solo perché era un gol a porta vuota, in realtà concordo asd )

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RYM ___ i contenuti

"SOVIET SAM" un blog billizzimo


7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:

Tra due anni torniamo per vincere.


#36 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 28 luglio 2023 - 15:23

Io non ce l'ho con il singolo però ma con il sistema.


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#37 Gozer

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Inviato 28 luglio 2023 - 15:49

Mettiamola così: anche quelle reazioni che ho criticato di là erano figlie di un sistema.


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#38 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 28 luglio 2023 - 15:54

Ci devo pensare.
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#39 dirac

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Inviato 31 luglio 2023 - 19:11

- barbenheimer è certamente un caso che però è stato cavalcato. Altri "eventi" che non hanno avuto fortune del genere sono comunque andati bene (MI, Top Gun, Avatar, Mario...), quelli che hanno fallito per me hanno proprio avuto problemi di gestione nella creazione dell'evento


Ma Oppenheimer ne ha giovato?
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#40 tiresia

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Inviato 31 luglio 2023 - 19:15

- barbenheimer è certamente un caso che però è stato cavalcato. Altri "eventi" che non hanno avuto fortune del genere sono comunque andati bene (MI, Top Gun, Avatar, Mario...), quelli che hanno fallito per me hanno proprio avuto problemi di gestione nella creazione dell'evento

Ma Oppenheimer ne ha giovato?

Sì e parecchio da quanto si evince dalle analisi fatte in USA.

Hanno calcolato, inoltre, il dato curioso del 6% di coloro che hanno visto Oppenheimer le prime settimane che lo hanno fatto perché le sale con Barbie erano esaurite.
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#41 John Trent

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Inviato 31 luglio 2023 - 21:23

Questo 6% da ulteriore credito alla mia teoria: se trovavano Bergman di fianco alla sala piena per Barbie andavano a vedere quello.
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#42 Trespassive-aggressive

    Strawberry Switchblade

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Inviato 31 luglio 2023 - 22:18

Visto stasera: tra i dieci film più brutti che io abbia mai visto. Inutilmente lungo e decisamente scontato.
L'unica cosa che salvo è l'interpretazione di Ryan Gosling: magistrale. Ma essendo lui uomo, immagino che questo faccia di me un misogino.

Tutti ne parlano bene, ma in realtà in sala ho percepito poco entusiasmo. Addirittura varie persone hanno abbandonato la visione prima della fine. Ho sentito una coppia con figlia piccola dire, mentre andava via all'intervallo: "non le piace", riferito alla bambina.
(probabilmente anche perché i concetti e i dialoghi sono molto più per un pubblico adulto, piuttosto che per bambini)

Il fatto che tutti i siti specializzati ne parlino positivamente mi fa pensare a un atteggiamento che va in due direzioni:
1)sembra ci sia paura di criticare un film accolto da tutti come un trionfo, perché in qualche modo ti lascia giù dal carro, magari facendoti passare per vecchio, boomer, o poco sensibile. Un po' quello che si diceva recentemente in un thread musicale in riferimento alla scomparsa delle "stroncature".
2)sembra faccia brutto parlare male di film che, come questo, trainano un messaggio. Come se criticare il film significhi criticare anche il messaggio. Prima o poi, spero, si riuscirà a scindere le due cose senza problemi.
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#43 Giubbo

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Inviato 01 agosto 2023 - 07:36

visto anch'io ieri sera, e sinceramente l'ho trovato molto meglio di quanto mi aspettassi.

nell'epoca della polarizzaazione mi trovo a dovermi giustificare per questo mio commento, dicendo che la mia fama tra chi mi conosce è essere un bastian contrario (e la cosa mi irrita parecchio), questo prima di sentirmi dire di essermi conformato, come se tutto fosse una tifoseria, o bianco o nero.

 

detto questo, il film è ovviamente più furbo che bello, ma questo si era capito fin dall'inizio, quando si vociferava che ci sarebbe stato un film su Barbie che va nel mondo reale, con la firma esplosiva Gerwig / Baumbach, e con attori attentissimi a fare il film "giusto" secondo la contemporaneità.

 

sicuramente il messaggio è confezionato molto bene, e sotto sotto risulta abbastanza banale, ma la confezione è così luccicante che l'abbagliar m'è dolce in questo mar.

 

le gag fanno ridere, si sfonda spesso la quarta parete e l'idea di fondo è veramente geniale. difficile che un film con questo linguaggio faccia un successo del genere in futuro.

 

P.S. (ecco i miei 2 cents da bastian contrario):

 

1) Ryan Gosling non è così bravo come dicono, ma semplicemente fa una parte in cui è facile risultare bravo, ossia la parte del villain ben scritto (stesso discorso valeva per Heath Ledger, secondo me). quando un personaggio è sopra le righe, è un attimo "fare bene".

 

2) La Mattel non è stata coraggiosa, perchè non ne esce con le ossa rotte, anzi. Ne esce goffamente simpatica (in questo il piazzamento di Will Ferrell come CEO è mossa da scacchisti professionisti). E, più in profondità, ne esce redenta, consapevole nell'aver creato un giocattolo che sembrava inscalfibile, e invece sembra perdere punti, e quindi quale può essere la mossa più vincente se non ammetterlo apertamente e con simpatia?

e infatti il risultato è che il brand ha avuto un'impennata nel mondo reale, perchè, come sapevano i geni del marketing fin dall'inizio, per fare successo l'importante è che se ne parli, indipendentemente dal messaggio di fondo. contano insomma più le gag che la morale.


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#44 Trespassive-aggressive

    Strawberry Switchblade

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Inviato 01 agosto 2023 - 08:24

 

1) Ryan Gosling non è così bravo come dicono, ma semplicemente fa una parte in cui è facile risultare bravo, ossia la parte del villain ben scritto (stesso discorso valeva per Heath Ledger, secondo me). quando un personaggio è sopra le righe, è un attimo "fare bene".

 

Mmmhhh...di questo non sarei così convinto. Al contrario, per me quando un personaggio è sopra le righe è un attimo che risulti pacchiano, esagerato, trash, poco credibile, ecc...ecc...

(poi comunque Ken non lo descriverei banalmente come "villain". Sono d'accordo che si tratti di un personaggio scritto molto bene, proprio per questo più ampio del "semplice" villain)


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#45 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 01 agosto 2023 - 09:05

2) La Mattel non è stata coraggiosa, perchè non ne esce con le ossa rotte, anzi.


Non ho visto il film ma un appunto "logico" (e banale) su questo. Un brand non si distruggerebbe mai la reputazione da solo, non è su quello che misuri il coraggio (sarebbe semmai stupidità e incapacità) quanto sull'apertura a vie non convenzionali, rischiose, controintuitive comunque con l'intenzione di migliorare la propria immagine – operazione che potrà pur sembrare ovvia ma un'occhiata ai "nostri brand" fa capire quanto non lo sia.


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#46 Giubbo

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Inviato 01 agosto 2023 - 09:10

 

 

1) Ryan Gosling non è così bravo come dicono, ma semplicemente fa una parte in cui è facile risultare bravo, ossia la parte del villain ben scritto (stesso discorso valeva per Heath Ledger, secondo me). quando un personaggio è sopra le righe, è un attimo "fare bene".

 

Mmmhhh...di questo non sarei così convinto. Al contrario, per me quando un personaggio è sopra le righe è un attimo che risulti pacchiano, esagerato, trash, poco credibile, ecc...ecc...

(poi comunque Ken non lo descriverei banalmente come "villain". Sono d'accordo che si tratti di un personaggio scritto molto bene, proprio per questo più ampio del "semplice" villain)

 

un villain atipico dai, diciamo un villain represso/nascosto, che appena ne ha l'occasione, diviene villain puro.

 

comunque, nella storia del cinema recente mi pare siano molto più stati alogiati attori che hanno fatto parti sopra le righe. ad esempio (quasi) TUTTI i Joker (Nicholson, Ledger, Phoenix), proprio perchè è il personaggio sopra le righe per eccellenza. 2 di questi 3 avevano già dimostrato di essere molto bravi, per il terzo è servita appunto la parte "pazzerella".

quante prove attoriali su personaggi normali invece passano alla storia?


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#47 lazlotoz

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Inviato 01 agosto 2023 - 09:59

Il fatto che tutti i siti specializzati ne parlino positivamente 

 

 

https://www.ondacine...bie-gerwig.html


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#48 William Blake

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Inviato 01 agosto 2023 - 16:50

Incollo il post che ho scritto su fb...

Considerando l'assottigliarsi dei tempi di assorbimento dei fenomeni, questo post su "Barbie" di Greta Gerwig arriva forse tardi. Mi sento però legittimato dal fatto che persino Paul Schrader (non propriamente un esponente della cultura woke) l'ha definito un fenomeno (forse) irripetibile, pertanto non voglio esimermi.

Le forme e i colori sgargianti delle scenografie che stilizzano un immaginario californiano anni 60 tramite il mondo di Barbie permette a Greta Gerwig di lavorare sulla messa in scena e messa in posa, la divertita e spesso autoironica direzione degli attori. Non mancano alcune idee notevoli che rielaborano e ricostruiscono il mondo-Barbie (gli inserti-spot, il viaggio da un mondo a un altro come continuo attraversamento di soglie) ma sul piano cinematografico la Gerwig è ferma alla mera illustrazione delle sceneggiatura e non osa nemmeno nelle scene musical dove a farla da padrone è Ryan Gosling. Di fatti il primo livello del film è una retorica esposizione di temi masticati e risputati in favore di pubblico, una galleria di meme, alcuni brillanti altri meno.

L'analisi del simulacro-Barbie è però più intelligente rispetto a ciò che è posto in primo piano e l'espressa volontà di Gerwig di realizzare un film che si muova tra le istanze di un'autrice femminista e l'alto budget di una produzione che è di per sé un mega-product placement produce un film che non risolve il suo essere una contraddizione senza mai nascondere come le due pretese non possano veramente collimare se non attraverso una storia priva di logica. "Barbie" riesce a essere stimolante nel suo sottofondo satirico, perché Barbieland è abbastanza evidentemente la satira della Hollywood woke in cui tante bellissime Barbie e tanti bellissimi Ken convivono nella perfezione di giorni tutti uguali e tutti superflui in cui divertirsi crogiolandosi nella loro plastica (e plastificata) perfezione. A certificarlo la presunzione esposta da Barbie stereotipica (interpretata da Margot Robbie di cui più volte si sottolinea lo status divistico) di aver risolto con la loro stessa esistenza ogni problema e disparità di genere del "mondo reale". Ma una Barbie-Presidente nel mondo chiuso e ottuso di Barbieland non equivale a una Presidente nel mondo reale. Il giochino sarebbe sin troppo ovvio se non vi fosse il gender swap e, quindi, nel mondo reale Barbie non scoprisse la sua Matrix, quindi il male gaze e il maschilismo tossico di un patriarcato che si è solo nascosto meglio e di cui Ken si invaghisce, provando a trasformare Barbieland in una realtà che è il sogno bagnato degli incel. La questione dello sguardo definisce il personaggio di Ken, giocattolo accessorio che a Barbieland esiste solo quando è al centro dell'attezione di Barbie e che spera di essere invitato alle sue feste. Ken, interpretato da Gosling come un Gene Kelly queer, è a Barbieland ciò che le donne sono state a Hollywood per decenni: un completamento, un oggetto di arredo, un non protagonista (poi possiamo fare mille eccezioni ma non è questo né il luogo né il punto). Il finale sporca Barbieland con la realtà: non risolve le disparità ma il potere concede dall'alto un minimo di integrazione a(i) Ken, che deve ora capire chi è senza che Barbie glielo indichi. Trasposizione nel vitro della casa di bambole del lento percorso dell'emanzipazione femminile nel mondo reale (e tutt'altro che politically correct, in quanto mostra come un potere saldo e codificato difficilmente ceda terreno alle nuove istanze).

Un film del genere non è un film vuoto né un film scemo, è semmai un film che si nasconde sotto la superficie della plastica e la "stupideria" di una storia spiegata in diretta per un pubblico ampissimo. Il fatto che in molti si siano sentiti addirittura "triggerati" così come il fenomeno globale (pianificato da una martellante strategia di marketing ma sicuramente andato oltre ogni aspettativa) che ha evidentemente intercettato diverse sezioni di pubblico lo dimostrano. E' un film più stimolante che bello, più interessante che completamente riuscito? Certo. Lo si può però affrontare senza farne una guerra di religione...
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#49 paloz

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Inviato 01 agosto 2023 - 22:23

Ringrazio Blob per aver trasmesso un minuto del numero musicale di Ken, convincendomi del tutto a evitare questo film come la peste. Nel frattempo l'hype, anziché andare scemando, mi pare stia raggiungendo livelli assurdi e un po' grotteschi, tali da farlo sembrare un "testo" cruciale per il nostro tempo, anziché una esemplare (e diabolica) operazione di marketing.
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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#50 simon is back

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Inviato 02 agosto 2023 - 01:32

Questo film deve fare solo una cosa: addolcire la giornata alle masse-simulacri che vanno al cinema con la nonna, la fidanzata etc. Ecco è di loro che non sapremo mai niente, dei loro più intimi pensieri che spesso sfociano nel patologico più abietto.

 

Certo.. è l'anti- TOO OLD TO DIE YOUNG (rivisto in uno splendore BDREMUX) molto probabilmente il vertice del cinema dai tempi della terza stagione di TWIN PEAKS.

 

Cinema allo stato puro: che cosa significa stato puro? Incontaminato se non dalle proprie ossessioni, dalle proprie nevrosi, dal proprio flusso di coscienza che deborda fino ad essere arte.

 

L'unica cosa riuscita in Barbie è la stupenda figura-nomenclatura-simulacro della protagonista, che ricordo con affetto nei panni della pattinatrice anarchica e nell'ultimo film vagamente ispirato a capolavori libreschi: Babilonia. 


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