già allora non apprezzavo i loro "classici" come "I Could Live In Hope"
hai aggiunto un altro tassello importante nella mia opinione di persona coi gusti musicali peggiori di sempre
Inviato 17 settembre 2021 - 17:35
già allora non apprezzavo i loro "classici" come "I Could Live In Hope"
hai aggiunto un altro tassello importante nella mia opinione di persona coi gusti musicali peggiori di sempre
Inviato 17 settembre 2021 - 17:42
E nella mia di stima assoluta invece. (Anche se purtroppo ha un po' rovinato con la lode ai Bon Iver ).
Inviato 17 settembre 2021 - 17:54
già allora non apprezzavo i loro "classici" come "I Could Live In Hope"
hai aggiunto un altro tassello importante nella mia opinione di persona coi gusti musicali peggiori di sempre
Se vuoi ti presento un po' di miei studenti, vedrai che ti ricredi in quattro e quattr'otto
Inviato 17 settembre 2021 - 18:46
bel suono apocalittico ma al termine del primo ascolto mi sembra un po' monocorde rispetto a 2xnegative, forse un ep sarebbe stato meglio
(anche se non all' altezza di low/SHJ, probabilmente)
Inviato 17 settembre 2021 - 19:48
Inviato 17 settembre 2021 - 20:04
già allora non apprezzavo i loro "classici" come "I Could Live In Hope"
hai aggiunto un altro tassello importante nella mia opinione di persona coi gusti musicali peggiori di sempre
Io leggo sempre con interesse i suoi post alla ricerca di pattern.
Per me wago è il classico ascoltatore che non riesce a entrare in sintonia con la musica fatta di "pura estasi" ma priva di struttura, perché lui ama la complessità e gli incastri, almeno così lo vedo io.
Il primo pezzo in assoluto dei Low, la mitica Words, è un po' l'apoteosi di questo discorso, capolavoro assoluto del genere "atmosfera depressivo/estatica", lagna insopportabile per chi non entra in quel tipo di frequenza emotiva.
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
Inviato 17 settembre 2021 - 20:27
Il primo pezzo in assoluto dei Low, la mitica Words, è un po' l'apoteosi di questo discorso, capolavoro assoluto del genere "atmosfera depressivo/estatica", lagna insopportabile per chi non entra in quel tipo di frequenza emotiva.
Per me la cosa è anche un filetto più estesa: il problema non è "Words", né i Low, ma l'intero slowcore, uno dei generi più monotoni, estenuanti e privi di fantasia che mi vengano in mente. Ma mi rendo conto che è un discorso off-topic, perché questo disco di slowcore non ha più niente (anche se ciò non basta a salvarlo ).
Inviato 17 settembre 2021 - 20:38
quando sento parlare di assoluta mancanza di composizione nella musica dei Low, mi viene il dubbio che il concetto di scrittura di un brano è ancora materia ignota a molti, ben diverso se uno parla di monotonia o poca fantasia che per lo slowcore sono autentica fonte di ispirazione
Inviato 17 settembre 2021 - 22:16
già allora non apprezzavo i loro "classici" come "I Could Live In Hope"
hai aggiunto un altro tassello importante nella mia opinione di persona coi gusti musicali peggiori di sempre
Io leggo sempre con interesse i suoi post alla ricerca di pattern.
Per me wago è il classico ascoltatore che non riesce a entrare in sintonia con la musica fatta di "pura estasi" ma priva di struttura, perché lui ama la complessità e gli incastri, almeno così lo vedo io.
Il primo pezzo in assoluto dei Low, la mitica Words, è un po' l'apoteosi di questo discorso, capolavoro assoluto del genere "atmosfera depressivo/estatica", lagna insopportabile per chi non entra in quel tipo di frequenza emotiva.
Ma guarda, nella descrizione mi ci riconosco anche perché a me stesso piace diffondere questa versione. Non sono sicuro però che esistano cose come la "pura estasi" e l'assenza di struttura: credo invece che ci siano strutture che so/sappiamo leggere e altre che ci risultano prive di capacità comunicativa. Io per dire sono un amante del minimalismo classico e in particolare del suo filone "estatico", e tra i miei preferiti di sempre metto senz'altro cose di area folk psichedelico o post-rock che sull'estasi giocano tutto o quasi. Alle volte, come nel caso del minimalismo, si può dire che la struttura è in evidenza; altre invece è piuttosto sbrindellata — eppure le sensazioni sono espresse in un linguaggio che capisco e apprezzo, e dunque mi arrivano.
I Low dei primi dischi non solo usano linguaggi diversi dai miei consueti, ma adottano proprio una serie di "pose" stilistiche che ricorrono in cose che mi infastidiscono. Non è che non abbiano struttura; è che quella che hanno mi urta. Il discorso coi dischi nuovi è diverso, la versatilità nella cura del suono è un aspetto che effettivamente mi intriga (ancorché se non la trovo, in sé, sconvolgente). Gli è però che come songwriting continuano a non prendermi per nulla, quindi mi sa che c'è poco da fare. Quando dicevo "non sanno o non vogliono scrivere pezzi decenti" non ho specificato (ma pensavo fosse sottinteso) che propendo fortemente per la seconda ipotesi: perché il tutto sommato potabile "The Great Destroyer" non l'avranno scritto folgorati da un qualche raggio ultraterreno, semplicemente si saran detti "facciamo un disco di canzoni normali" e l'han fatto, mostrando di esserne in grado. Legittimamente negli altri dischi han scelto altre strade; rispetto e in fondo stimo anche la tenacia ma non mi sorprendo che mi piaccia quel disco lì e basta.
Inviato 18 settembre 2021 - 06:06
Ho opinioni simili a wago per quanto riguarda i Low recenti, diciamo che Double Negative non mi ha detto nulla e HEY WHAT non mi ha colpito anche se mi è sembrato interessante come scelte espressive e di suoni. Ma quelli classici hanno pubblicato alcuni lavori grandiosi. Anch'io tra i loro migliori dischi metto Trust accanto all'esordio: a differenza di quasi tutti gli altri dischi slowcore (concordo con Gozer che sia in gran parte ripetitivo) è ricco di variazioni stilistiche senza però distaccarsi dal timbro sonoro di partenza e dall'approccio compositivo catartico che ha caratterizzato il gruppo fino a quel momento.
You're an island of tranquillity in a sea of chaos. :.:: Last.fm
There is no theory. You have only to listen. Pleasure is the law. I love music passionately. And because l love it, I try to free it from barren traditions that stifle it. It is a free art gushing forth — an open-air art, boundless as the elements, the wind, the sky, the sea. It must never be shut in and become an academic art.
Inviato 18 settembre 2021 - 06:29
Ma i Low recenti sono un culto di OR?
Su RYM hanno tanti voti ma su YT e streaming vari pochissime visualizzazioni/ascolti e non li ho mai sentiti in radio o tv. Culto a macchia di leopardo forse?
Io personalmente mi sono fermato a Drums and Guns ma non li ascolto quasi più in generale. Due canzoni di questo disco mi hanno ricordato del perché
Inviato 18 settembre 2021 - 07:00
Per me la cosa è anche un filetto più estesa: il problema non è "Words", né i Low, ma l'intero slowcore, uno dei generi più monotoni, estenuanti e privi di fantasia che mi vengano in mente.
un po' come la vita (per qualcuno)
(inteso come "è espressione di uno stato d'animo", stato d'animo che forse non ti appartiene, il che non è necessariamente un male )
Inviato 18 settembre 2021 - 07:43
Ma i Low recenti sono un culto di OR?
Su RYM hanno tanti voti ma su YT e streaming vari pochissime visualizzazioni/ascolti e non li ho mai sentiti in radio o tv. Culto a macchia di leopardo forse?
Io personalmente mi sono fermato a Drums and Guns ma non li ascolto quasi più in generale. Due canzoni di questo disco mi hanno ricordato del perché
Inviato 18 settembre 2021 - 07:55
sul fatto che double negative sia stato il loro primo approdo in territorio sconosciuto, direi di no, questo ep è del 2000 (es. minuto 3 circa)
Inviato 18 settembre 2021 - 08:10
Inviato 18 settembre 2021 - 08:16
Ah, e nuovo look impresentabile.
Inviato 18 settembre 2021 - 08:41
I Low recenti sono il nuovo grande bluff della critica dopo i nuovi Swans. Una band che ormai si rifiuta di anche solo provare a imbastire uno straccio di canzone, ricoprendo tutto sotto coltri di rumore e volumi spropositati perché così è tutto più edgy. Spogliate della loro artificiosa veste avanguardistica, restano brandelli di canzoni vuote e poco ispirate.
Ah, e nuovo look impresentabile.
sì, poi sta roba tutta elettronica, la musica vera si suona con le mani e col sudore
(le canzoni e le melodie vocali mi sembrano grosso modo assimilabili a quelle dei primi dischi, sono la loro cifra e probabilmente il loro limite, potrebbero continuare a suonarle con strumentazione rock e sonorità novantiane ma sarebbe un po' stantio, hanno assimilato elettronica/glitch in un percorso che sicuramente segue la tendenza generale, ma il risultato imho è sempre personale e differente)
Inviato 18 settembre 2021 - 09:37
sì, poi sta roba tutta elettronica, la musica vera si suona con le mani e col sudore
Inviato 18 settembre 2021 - 10:19
Ricordiamo anche la nostra recensione, già che ci siamo: https://www.ondarock...low-heywhat.htm
"HEY WHAT" è il richiamo alla realtà dopo il caos organizzato del precedente, iconico album, ma a molti questo nuovo outing creativo sembrerà meno rivoluzionario. I Low non dissertano più di luci e ombre o di variazioni cromatiche, le sfumature di grigio sono abolite, c'è spazio per superfici vuote tinteggiate con sangue e ghiaccio, o per vapori color corvino e bianco fumo. Lo stridore dei synth, le voci stritolate da architetture sonore ridotte a brandelli, il nichilismo espressivo al limite della sopportazione, ovvero tutta la materia cosmica messa in campo dai Low negli ultimi anni, trova in "HEY WHAT" un naturale estuario, tra sedimentazioni liriche e maree improvvise che allargano il divario tra l'intrinseca quiete del canto a due voci e le manipolazioni tecnologiche che opprimono e graffiano le tremule ma intense esternazioni melodiche dell'album.
Inviato 18 settembre 2021 - 14:22
I Low recenti sono il nuovo grande bluff della critica dopo i nuovi Swans. Una band che ormai si rifiuta di anche solo provare a imbastire uno straccio di canzone
Fate cadere le braccia. Ormai basta un suono non consono per mandarvi in crisi e dire bestialità.
"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."
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