.. rispetto e in un certo qual modo capisco questa nuova discussione olimpica, rimango del mio parere: stanno suonando alla porta, non è il corriere dello sport ma è l'ATLETICA.
L'ATLETICA è il fulcro più che giustamente di democrazia e tolleranza, è universale e universalizzata in tutte le sue discipline. Se fino a questo punto abbiamo tollerato la pigrizia italica salvata da qualche outsider, adesso basta. La prostituzione giornalistica d'alto livello finisce qua, il paradosso della PELLEGRINI che a fine gara si toglie la cuffia e mostra le abbondanti stempiature ed è testimonial di lusso di uno shampoo per i capelli è un affare italico che inizia-finisce per sempre visto che ha deciso di smettere.
L'ATLETICA e le fasi finali dello sport di squadra dimostreranno o meglio decideranno una volta per tutte quanto sia sottosviluppato mentalmente dunque anche culturalmente lo sport azzurro. KADDARI postata dallo scrivente penso ieri è bonissima, una sorta di neo ZEUDI ARAYA anni Settanta ma è bruciata dal sole sardo e questa contaminatio razziale la rende ancora più insaziabilmente erotica, basta osservare i polpacci e la prospettiva quasi angelica del sorriso terrorista ma durerà un attimo e tornerà a casa: se partecipare alle Olimpiadi è una cosa benedetta, mi domando che cosa sarà vincere una medaglia d'oro nell'atletica.
La figlia della MAY non partecipa non si capisce perché, si favoleggia del bianco italico nella finale dei cento metri (!) o del suo compare italo-americano (mah) e se ci arriveranno questo segnerebbe il ritorno del Cristo Redentore in questo pianeta, nelle discipline come salto in lungo, triplo, con l'asta, giavellotto, martello etc. non partecipiamo manco per niente tranne per pura ALEA CAGEANA.
Se i LOL SPORT hanno avuto il loro meritatissimo applauso, qua siamo nel reparto SCIENZA, contano i tempi e la fisica quantistica, studi biologici e della filosofia della mente, storicismo e storiografia, classicismo e modernità, entrare nella leggenda o scendere all'Inferno della DOXA. Ma se in qualche modo l'anoressia atletica italiana potrebbe essere spiegata sociologicamente TOUT COURT, il fallimento di questa olimpiade è il fallimento di un non movimento che s'addorme in questo grattacielo plumbeo orrido, una sputata in faccia all'arte architettonica classica e meno.
Mennea è morto, l'ultimo finalista olimpico sui cento mi pare che sia stato il RAMBO QUIETO delle telecronache, quello che affianca l'avveduta isteria di BRAGAGNA e i condilomi dei scienziati padovani che ogni tanto sbottano aforismi a bassa voce esercitandosi in dotte descrizioni tecniche, chi ci rimane? Solamente ALESSIA TROST è atleta potenzialmente di livello mondiale, da prime cinque dai. Ma questa ragazzona che ha problemi psicologici si trova in una situazione per lei difficilissima: essere colei che regge tutta l'atletica italiana, altro che ginnaste colorate americane che da un momento all'altro si scazzano e ritornano in America a suonare free jazz.
NOLEVIC, COTI BOSS, DONCIC, SPANOVIC, PERKOVIC sono delle ombre assassine che svuoteranno di significato la spedizione azzurra. Si parla poco della IVANA e di SANDRONA, due tizie che se la prima deve superare ancora qualche complesso outdoor è la classica potenza in atto che potrebbe fare il salto definitivo, ovvero il record del mondo, SANDRONA invece che è la classicità dello sport in ogni micro frazione di movimento con il cavolo che lascerà agli altri l'oro olimpico e i duemila record che ha stabilito nella sua IMPERIOCRAZIA post bolscevica, l'unica atleta croata capace di sedere al tavolo politico all'opposizione.
NOLEVIC in questi giorni mi ha rubato definitivamente il cuore ma è così che succede, le persone che tanto odi in realtà sono quelle che ami di più: questo MOSTRO DELLO SPORT che quest'anno si ergerà come il più grande tennista di sempre e forse GOAT TOUT COURT, potrebbe vivere le Olimpiadi nella stessa dimora dell'imperatore giapponese, servito da mille VIOLENT ONSEN GEISHA o fare l'amore con tremila donne contemporaneamente e invece dove sta? sta con i ragazzi della banda delle arti marziali filmando e urlando per le vittorie delle macro ninfe serbe, si fa fotografare con i nemici croati tipo la JELIC di cui ho scritto abbondantemente, vince sul campo senza praticamente muoversi, è assieme a DONCIC l'unico fenomeno che potrebbe essere studiato dagli eredi di ARISTOTELE e di HEGEL, lo stesso HEIDEGGER che non ha mai seguito lo sport, tranne quando è stato invitato a male parole ad assistere alla cerimonia d'apertura dei giochi olimpici berlinesi del 1936, troverebbe parole d'elogio e forse scoverebbe in questa fenomenologia balcanica l'EREIGNIS tanto cercato, la condivisione della Luce dell'Essere da parte dell'ESSERCI dell'ente che si chiama Uomo, non più pastore ma ATTORE, fatta saltare in aria ogni attitudine rimane la potenza, rimane fissare in alto oltrepassando la vista, finalmente VEDENDOCI prima dell'APOCATASTASI.
LA SERBIA non è in UE ma paradossalmente è l'unica vera ebrezza europea, bisogna genuflettersi a queste genti e forse seguire i consigli di una battona serba di lusso che tre anni fa mi disse, mentre stavo prendendo l'ultimo treno della notte: vai a Belgrado, vai a Belgrado saresti il principe.
Ho parecchi soldi, mio padre è ancora giovane e mi aveva promesso uno sbarco definitivo in MONTENEGRO vivendo il resto delle nostre vite tra mignotte natura e CEVAPCICI, ma forse questo scrivente che oggi ha il cuore straziato ma che non piange il suo Maestro ma è fottutamente commosso, troverà locazione definitiva a Belgrado ove giacciono i resti umani femminei più deliziosi del mondo, un incrocio bastardissimo tra rigore anarchico sovietico, aperture a una Argentina NEXUS-PLEXUS, un interno dell'interno senza filosofia ma ardente di vita, alla GIORDANO BRUNO per intenderci, e richiami a un ritorno al dominio, a defenestrare l'ancella ungherese e riferirsi quanto mito dionisiaco sfidando politicamente l'immane super potenza americana, la Serbia la Serbia che amo intendo ha il mio stesso carattere, questa mia stessa volizione interiore, questo in definitiva METTERE IN CRISI il pubblico e il privato godendo di una trance che non è più giustificazionismo storico forse simbolicamente ancora giuntura dei nervi, insomma iniziare ad esistere con i propri fratelli amanti traditori, simboleggiati da un cartesiano che si allenava decenne sotto i bombardamenti dell'UEFA-NATO in una piscina nuda d'acqua e piena di palline da tennis, sfottuto dagli altri due campionissimi ma rimane dentro se un comandamento che è il comandamento storico della terra slava, terra intesa come archeologia, strati e strati di terra che ricoprono la Verità, ovvero quella volontà di potenza teorizzata dall'impazzito a Torino, modus vivendi di questa carcassa MALAPARTIANA, soffro dunque vivo, sono dove non ci sono gli altri, in quell'occaso intramontabile chiamato SACRIFICIO DELLA GLORIA, e DIKE, soprattutto DIKE.
Beccati sta SERBIA, io sono il cane