Però così fa un altro effetto dai

L'ometto a destra in primo piano è figlio d'arte, suo padre è stato uno dei campionissimi del cestismo europeo: Alberto TONUT. L'ometto e lo scrivo naturalmente tra virgolette, essendo un giocatore cresciuto a Trieste e soprattutto un giocatore completo classico triestino senza influenze slave-slovene o ungheresi, è stato proclamato da non so chi esattamente, sicuramente da qualche codino della federazione come il MVP della scorsa stagione, quella del trionfo crudele della Bologna made in SERBIA che ha sbattuto Milano e compagnia trottolante davvero in modo nitido, cristallino e dunque apollineo.
La ragazza al centro, in primo piano sembra SANDRA VITEZ, cosa assolutamente impossibile avendo smesso con il VOLLEY da almeno una decina d'anni ed è farmacista sposata con un cameraman della RAI ed è ingrossata come una vitella qualsiasi, ma la gemellanza si vede eccome.
In fondo, sempre a destra, potrebbe essere l'utente MAN ERG o come diamine si scrive-pronuncia, ma con qualche kg in più e un sorriso molto più avvincente in quanto MAN ERG è soggetto riflettente e contempla l'azione dello svelamento della Natura con prodigale-armoniosa gnoseologia kantiana.
Per il resto madonna pia santissima immacolata addolorata, che strani tipi che strane stagioni stiamo vivendo: o è Jessica Rossi, la divina fuciliera dell'esercito e capobranco assieme ad EGONU e un ciclista che non riesco a ricordarne il nominativo o una cameriera giapponese che frequenta gli stessi studi di maquillage parigini di un GARAVANI.. boh.
Alberto TONUT era l'idolo delle donne tergestine, era l'alba degli Anni Ottanta e giravano un sacco di soldi nella falda acquifera della Democrazia Cristiana, con il nonno di chi scrive addirittura eletto come vice-sindaco dopo una carriera interna a un non-partito quello geneticamente simbolizzato da un Melone e una carriera militare davvero onorabile, ma nonno che ho conosciuto poco e male era soprattutto un uomo-calcolatrice, il classico bocconiano prima della Bocconi.
TONUT si è smembrato mezza femminile tergestina, e potrebbe essere definito almeno a quei tempi, come un proto DE POL con una leggera predisposizione al tiro sciolto e fluente rispetto all'agogico commentatore della RAI ex grande giocatore azzurro poi, assieme al giunco euro-star FUCKA e altri latifondiari del basket azzurro che sapeva anche trionfare in campo militare (nazionale militare si intende che prima dell'esonero di massa dei nostri tempi proponeva nazionali ruggenti come gli anni e indorate di talenti e muscolature avanzatissime per l'epoca, ma potrei scriverci un libro..).
TONUT padre a livello caratteriale è stato veramente un testa di c. in quanto si credeva e si crede ancora adesso un Divino Apollo ed ha come fidanzata-camerata-moglie-compagna la sindaca leghista ma in realtà fastidiosamente post fascista di una cittadina vicina a Trieste, che si fa chiamare MONFALCONE dove è nata la ELISA fenomeno soft pop da classifica nei ruggenti anni novanta e vista in qualche clips con gente vigorosamente squallida come LIGABUE o il magnate del pop JOVANOTTI.
Con TONUT padre ho avuto a che fare nel 2016, in una zona alquanto centrale della mia città, il problema è sempre il solito, passano gli anni ma resto come diceva la mia estetista. un PUPO. Certo gli anni son più di quaranta ma alla fine in questo sputo di nuovo millennio non contano niente per abbarbicarsi qualche passerina. Quando cammino fo finta di non osservare nulla, rigido di spalle ed elastico fisicamente, sfrutto i 190 cm scarsi per umiliare molta umanità in quanto questi miei 190 cm scarsi molto probabilmente nella pallacanestro sarebbero 193 cm abbondanti. Boh, all'inizio manco mi ricordo di lui, e stava posteggiando il motorino proprio in via Giulia, tutto irato e consapevolmente bello, per arrivare dove devo arrivare devo farmi trapezista in quanto il selciato è ridotto a un canale veneziano senza l'acqua-magma di quella poderosa città marittima, senza volere sfioro il caso del bello per antonomasia mister Alberto TONUT e li mortacci, inizia a folgorarmi con lo sguardo manco fossi un arbitro che lo ha appena mandato fuori dal campo con un fallo tecnico.. non volano parole ma mi sfiora-tocca con la spalla destra. Mi fermo, esco dal mio solipsismo husserliano e lo guardo dal basso verso l'alto visto che questo giocattolo è altro veramente 201cm. Gli osservo il pomo della gola ed ho una tale voglia di sputargli in faccia che non sapete.. odio questi idoli dimenticati da quasi tutti completamente eroso finanziariamente parlando e incapace con le mani, di fare qualsiasi tipo di lavoro, manco l'elettricista nuclearizzato o l'autista di qualche cerebrale.
Dopo questo scontro virtuale e una disamina griffata 2015 con il nano e amico di famiglia POZZECCO (ma davvero qui si potrebbe scrivere un libro SOLAMENTE quando abbiamo passato un capodanno assieme alla fine degli ottanta, lui più grande di me e aristocratico come il protagonista di un film del LUCHINO VISCONTI, penso al GATTOPARDO, esattamente) ho allenato la presa e mi abbraccio con grande umanità proprio con DE POL (altro amico di famiglia) mentre non riesco a vedere GREGOR FUCKA, l'ultima volta è stata all'inizio del decennio scorso nella divina LIPICA in Slovenia, l'apice della Natura e del trotto su LIPICA ho aperto anche un topo, ho passato molto probabilmente gli anni più belli della mia vita ma ho UN SOLO grande rammarico: di non aver portato Katja in questa oasi verde, i suoi occhi smeraldini, il suo timbro di voce paradisiaco e per sua stessa ammissione la pet therapy erano elementi fondativi del nostro rapporto, mi domandano ancora oggi: COME XE CON TUA MOROSA? e io declino, mi giro dall'altra parte e il fantasma della LURASCHI riappare guardandomi con quel suo sguardo tra il folle e il felino (micia pazza).
Nel 2012 proprio con la ragazza gardesana ex fenomeno atletico e vincitrice anche con la Nazionale di pallavolo, dovevamo andare a Londra a vederci le Olimpiadi e visto che la sua migliore amica è la Serena Ortolani via cellulare ci aveva informato che non solo avevamo l'ingresso gratuito alle partite ma anche agli allenamenti, la gardesana all'epoca vicina a certa para religiosità di marca indiana in tutto il suo nitore arcangelico (provare per non credere o credersi) aveva una fiducia e amore nel Futuro e più volte, guardandomi dunque concentrando su di lei tutto l'Amore di questo globo mi confessava che la sua relazione con la pallavolo non era finita, si sarebbe ritrovata affianco alle azzurre ai giochi di Rio, come TEAM MANAGER.