Su Vynehall (magari poi ha raccolto pochi punti per le posizioni) s'è formato un consenso piuttosto folto che non m'aspettavo.
Vederlo così in alto anche nel forum (ha raccolto consensi pressoché ovunque) mi ha positivamente colpito, ma non sorpreso.
Sì, è un concept. Sì, non vive d'immediatezza. Ma è così carico, ricco di sfaccettature, da far sembrare poca cosa anche la produzione del Vynehall più danzereccio. Le iniezioni di classica e jazz lo rendono probabilmente (forse paradossalmente) il suo lavoro più trasversale. Ma vive di una forza espressiva che va anche al di là delle considerazioni tecniche.
sembra un produttore con 20 anni di esperienza, tanto mestiere ha messo in questo nuovo disco, e invece è sulle scene relativamente da poco; il lavoro è trasversale come dici, secondo me è stupendo ma non trovo tutta questa forza espressiva, proprio perché frenato dalla produzione che lo rende molto formale, rispetto ad esempio a Rojus, meno eclettico e più orientato alla house tradizionale, decisamente inferiore per quanto mi riguarda
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tom un po' io ho sentito Marlon e mi piace il suo "essere fuori dal tempo", il taglio anacronistico; il problema è che forse lo gradirei ancora più estremizzato in questo senso, quasi un recupero vintage che si fa bello nel suo essere completamente staccato dal presente