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Influenza, Successo, Percezione E Critica: L'eterogenesi Dei Fini E Il Cinema


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77 replies to this topic

#1 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 17 luglio 2018 - 13:33

ovvero: perché alcuni film disprezzati od ignorati dai propri contemporanei sono diventati influenti e fondamentali, mentre altri acclamati e premiati sono finiti nel dimenticatoio

stavo riguardando la cosa di john carpenter e nel momento stesso in cui constatavo l'influenza tangibile di questo film sul cinema di genere moderno (soprattutto di oggi), rileggevo le critiche esposte dai critici dell'epoca, a dir poco sprezzanti. e mi è venuta la curiosità di andare a vedere quali film erano stati i meglio accolti nell'annata 1982. ma visto che ormai è difficile ricostruire una storia critica così accurata e probabilmente solo chi c'era può ricordarsi come andarono veramente le cose, ho guardato la lista dei film in lizza per l'oscar al miglior film, tendenzialmente un buon termometro per misurare l'indice di gradimento non solo del pubblico , ma anche dell'establishment hollywoodiano e critico. e al di là dello spielberg-iano e.t. - un film in effetti dall'influenza paragonabile al film di carpenter, ma con una storia di successi ben diversa - nell'anno non solo de la cosa - massacrata - ma anche di blade runner (sottovalutato ed ignorato dal pubblico), l'oscar al miglior film vedeva contesi:

- gandhi (che poi vinse)
- e.t.
- missing
- tootsie
- the verdict

ora per quanto nessuno metta in dubbio la qualità di queste pellicole, tutte all'epoca furono dei successi di critica e di pubblico. con l'esclusione di e.t., oggi chi è pero che se le ricorda? chi li inserirebbe nella propria lista di film preferiti? chi li definirebbe influenti?

dove voglio arrivare? vorrei arrivare ad analizzare proprio questo fenomeno che mi affascina. impropriamente lo chiamerei "eterogenesi dei fini". è chi meno te lo aspetti che poi fa la storia e riscrive le regole. è raro trovare film di successo, acclamati che abbiano anche lasciato una eredità. ce ne sono: perché anche sempre utilizzando il termometro oscar, possiamo vedere come (soprattutto negli anni 90) molti dei film premiati si sono poi confermati come influenti per i posteri. ma non è la regola, è l'eccezione

vorrei quindi estendere la riflessione ai concetti non solo di "influenza" e di "successo", ma anche di "percezione" (del pubblico, dei contemporanei, dei posteri, come la percezione muta a seconda anche dei cambiamenti di gusto, storici) e riflettere sul ruolo della critica che diciamocelo francamente raramente ci becca ashd

mi piacerebbe poi che mi aiutaste a costruire una lista, una cronologia di casi analoghi a quelli che ho portato come esempio, possibilmente non andando più indietro degli anni 80. ne approfitterei anche per scoprire o riscoprire film dimenticati, paradossalmente, dopo il successo all'uscita
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#2 dick laurent

    ...

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Inviato 17 luglio 2018 - 14:44

Vabbè dai Tootsie credo non sia affatto dimenticato come film. Volendo ha pure ispirato Mrs. Doubtfire e qualche spettacolo teatrale. Non che questo ne faccia il film più importante degli anni ottanta ovviamente, ma è un film ancora ricordato. 

Comunque quando dici che la critica raramente ci becca intendi sul valore del film, o sul riconoscerne l'originalità, o la capacità di entrare nell'immaginario? Perchè mi sembrano discorsi abbastanza diversi, nel senso che ad esempio se parliamo del valore del film ci sono anche lavori effettivamente meravigliosi che finiscono nel dimenticatoio e rimangono roba per quattro gatti del circolo cinefilo (che vabbè, immancabilmente qualcuno può identificare con la figura dello snob con la puzza sotto il naso, ma non è quel che voglio dire), e film mediocri che vengono ricordati un po' da tutti. 

E se si parla del riconoscerne appunto la capacità di essere ricordati credo che sia facile a posteriori ma abbastanza difficile da prevedere, perchè entrano in ballo tanti fattori che non hanno necessariamente a che fare con la bellezza del film. Per dire, un Blair Witch Project (che a me piacque tra l'altro, credo di essere tra i pochi qui dentro a difenderlo) ha avuto un'influenza difficilmente immaginabile al tempo. Questo non vuol dire che sia per forza un filmone. E nell'horror si potrebbero fare esempi simili, dai film di cannibali ai torture porn.


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#3 Giubbo

    Classic Rocker

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Inviato 17 luglio 2018 - 14:47

1) film non troppo acclamato all'epoca dell'uscita ma che poi ha raggiunto un culto incredibile: Nightmare Before Christimas

2) film premiatissimo all'epoca ma che ora pochi ricordano come un grande classico: Il mio Piede Sinistro

 

I punti 2) secondo me si possono suddividere in 2 macro-gruppi:

- Film molto contestualizzati nel presente ormai passato, quindi invecchiati male

- Film pompatissimi per motivi di marketing vari, che col tempo si sono sgonfiati


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#4 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 17 luglio 2018 - 15:51

- Film molto contestualizzati nel presente ormai passato, quindi invecchiati male


qua mi sembra che hai proprio centrato un punto. che vale soprattutto per la critica americana e per la notte degli oscar. la critica troppo spesso tradisce la propria etimologia e da critica si trasforma in apologia dell'esistente, della realtà. e poi un altro dato di fatto: la critica è spesso politicizzata. non nel modo in cui intendiamo noi italiani, di solito con l'epiteto di critica "militante". più nell'ottica americana di "bias"

e qui mi collego a quello che mi chiedeva dick laurent: è sicuramente difficile, se non impossibile, prevedere l'influenza che un film avrà sulle future generazioni, e allo stesso tempo non ritengo di certo la critica una massa di incapaci che non capiscono niente, io sono tra quelli che continuano a leggere i critici pensa un po'! oggi che sono più ininfluenti che mai! è che la critica, soprattutto quella "ufficiale", mainstream, per i discorsi che già si facevano, tende ad essere guidata dai soliti pregiudizi di sempre e quindi becca delle sonore cantonate. pregiudizi anche e soprattutto estetici, eh. per esempio per decenni il cinema di genere è stato costantemente snobbato dalla critica ufficiale, finché non gli è letteralmente esploso nella faccia e hanno dovuto accettarlo portando anche a revisioni radicali del passato cinematografico
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#5 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 17 luglio 2018 - 16:39

penso che il paziente inglese sia un altro esempio perfetto: oggi neanche passa più in tv. nell'anno di fargo

poi shakespeare in love

chicago

a beautiful mind

sto guardando sempre la lista degli oscar, ma trattasi di film che hanno avuto successo all'uscita indipendentemente dalla vittoria dell'oscar
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#6 Tom

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Inviato 17 luglio 2018 - 18:12

possibilmente non andando più indietro degli anni 80

 

E' semplicemente, a livello collettivo, lo stesso processo di selezione che fai tu quando poni limiti come questi.

 

Restando ai soliti maledetti anni 80: oggi passano per gli anni dei neon, dei colori acidi, delle ost coi synth, dei film coi ragazzini.

In realta' all'epoca andava molto forte anche un cinema piu' accedemico, adulto e minimalista, infatti spesso premiato con oscar e nomination. Tipo che nel 1986 mica premiavano "Top Gun" e "Aliens", ma gli oscar nominavano "La mia Africa", "Il colore viola" "Il bacio della donna ragno", "L'onore dei Prizzi" e "Witness". Ora quello quello stile meditativo e classicheggiante non quaglia piu' con il racconto che si fa degli anni 80 e quindi si fa quasi finta che non sia mai esistito.


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#7 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 17 luglio 2018 - 19:31

la selezione avrebbe penalizzato un certo cinema magari colpevole di essere soltanto meno cool ed iconico? può essere, è una tesi interessante anche questa

però attenzione: non confondere i miei gusti personali o quelli del pubblico con le effettive influenze che i registi, cioè gli artisti, hanno dichiarato. se è pieno di registi che citano come influenze la cosa o vestito per uccidere o blade runner, invece che la mia africa, l'onore dei prizzi, un motivo ci sarà. o no? il cinema accademico o classicheggiante è un tipo di cinema trasversale a tutti i decenni: esiste ancora anche oggi
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#8 Filippo

    Classic Rocker

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Inviato 17 luglio 2018 - 20:40

Parlando di oscar, da citare anche "Balla coi lupi" che nel 1991 ne vinse una fraccata contro "Goodfellas" di Scorsese (mi pare premiato appena con Joe Pesci).


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#9 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 17 luglio 2018 - 20:48

comunque @tom

il limite temporale l'ho messo principalmente perché mi sembrava di identificare questa discrasia soprattutto nell'ultimo trentennio

se si guarda agli anni 70, ad esempio, tra i film più acclamati e premiati ci sono il padrino, apocalypse now, il cacciatore, che sono pure film di culto e dalla notevole influenza

più indietro gli anni 70 non so, non ho neppure le competenze. se però qualcuno vuole portare esempi anche anteriori, ben venga
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#10 Tom

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Inviato 17 luglio 2018 - 22:00

Intendevo che se gia' a livello personale tutti tendiamo a prendere in considerazione solo quello che ci interessa, figuriamoci a livello di immaginario collettivo dove la selezione e' ancora piu' parziale e grossolana.   

 

Direi che mi pare naturale che nel presente, in tutti campi, tenda sempre a essere apprezzata dalla maggioranza la visione piu' conservatrice e "democristiana" del momento. Quindi appunto a quel festival del conformismo che sono gli oscar trionfano i "Balla coi lupi" e i "Kramer contro Kramer" a discapito dei "Goodfellas" e degli "Apocalypse Now!", che per la loro natura estrema ci metteranno di piu' ad essere digeriti. 

 

Poi entra in gioco il fatto che tendiamo a semplificare il passato, adattando le varie epoche a pochi stereotipi.

Cosi' appunto i 70 ce li raccontiamo come gli anni del "Padrino" o de "L'esorcista", dimenticando per esempio quell'autentico fenomeno culturale e di massa che fu "Love Story", che pure diede la stura per tutto il decennio ad un filone di drammoni strappalacrime oggi dimenticati. In questo caso dal punto di vista cinematografico va di lusso, ma e' comunque significativo di come si tenda a cancellare della memoria collettiva anche fenomeni di grande portata pur di adattare il passato al preconcetto che ci siamo fatti.  

 

Secondo me il discorso e' applicabile a tutte le epoche e a tutti i contesti, a cominciare dal classico esempio di Shakespeare e Mozart che erano ben lontani dall'essere l'autore teatrale e il compositore piu' considerati delle loro epoche.


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#11 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 17 luglio 2018 - 22:16

"Bladerunner ignorato dal pubblico"

Solo qui dentro si può leggere una roba così
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#12 Kerzhakov91

    Born too late

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Inviato 17 luglio 2018 - 22:28

Sono discorsi che abbiamo affrontato più volte sul forum, soprattutto nella sezione musicale. Della serie: i Can su RYM hanno più voti di quasi tutti i gruppi di maggior successo negli anni 70 messi insieme --> Eh, ho capito, bisogna però anche vedere da chi è frequentato mediamente il sito... Insomma, è una visione pur sempre parziale, che ci dice sicuramente qualcosa, ma non tutto. 
 
Esistono più categorie di appassionati, e bisognerebbe tenerne conto in questo tipo di analisi, per non semplificare troppo il discorso (e il passato). Per fare un esempio con i titoli da voi citati, sono convinto che il 90% del pubblico femminile preferisca un polpettone sentimentale tipo "La mia Africa" a un horror tutto al maschile come "La cosa".

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#13 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 17 luglio 2018 - 22:58

un conto comunque è quello che piace a me o che è rimasto nell'immaginario collettivo, o che piace al pubblico femminile, a quello maschile, quello giovane, quello vecchio, un conto è ciò che in maniera tangibile ha influenzato il cinema posteriore

forse si sono cancellati dalla memoria i citati la mia africa o love story perché non hanno influenzato tanto quanto altri film le generazioni posteriori. non sono rimasti per quello. oppure perché effettivamente erano film accademici, convenzionali, troppo legati al momento storico in cui sono stati partoriti e sono invecchiati male

non so. se lo sapessi non avrei aperto questo topic asd
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#14 Kerzhakov91

    Born too late

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Inviato 17 luglio 2018 - 23:35

Oddio, io l'influenza de "La mia Africa" (che a me manco piace) in robe come il già citato "Il paziente inglese" o in film più recenti tipo "Australia" con la Kidman ce la vedo eccome. Chi vuole girare un polpettone romantico a sfondo esotico, lo prende come modello base. Non mi pare un film così cancellato dalla memoria, a differenza effettivamente di un "Love Story" (quanti under-50 lo hanno visto?) o di diverse altre pellicole citate in questo topic. 

 

Comunque, oltre al fatto di essere percepito come cool o iconico (quello dipende anche delle mode del momento), il passaparola tra gli appassionati è l'aspetto fondamentale dell'intera vicenda per me. 


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#15 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 17 luglio 2018 - 23:36

Vorrei dire qualcosa, ma non mi viene niente. Semmai ripasso.
:(
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#16 cinemaniaco

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Inviato 18 luglio 2018 - 13:42

anche io :(
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#17 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 18 luglio 2018 - 14:28

È che trovo impegnativo distinguere tra successo, calligrafia, intuizione, predizione e le componenti sono sempre mescolate. In più, mai come ora, il messaggio è il medium stesso, sia formale, chat spezzettate-serialità-avatar, sia di contenuto, emoj-idioletti...
Non casualmente la cucina ha così tanto successo.
Mi sono occupato diffusamente delle intuizioni: Gola profonda e SNFever lo sono, c'era qualcosa nell'aria e l'hanno esplicitato con due film originali ma non alieni, successi mondiali, un tot di bonario moralismo, un'apocalisse gioiosa, senza la maledizione di un 1984, per dirne uno che è un'opera predittiva (e non è un film infatti). Fondamentalmente, accettiamo solo ciò che siamo in grado di sopportare.
  • 1

#18 cinemaniaco

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Inviato 18 luglio 2018 - 15:07

è un topic senza via di uscita
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#19 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 18 luglio 2018 - 15:17

Nelle nazioni civili argomenti come questo sono finanziati, qui già grazie che Claudio li ospita, ecco cosa.
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#20 An Absent Friend

    We're happening

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Inviato 18 luglio 2018 - 16:22

Tootsie è il mio film preferito.


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Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#21 cinemaniaco

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Inviato 18 luglio 2018 - 17:11

Tootsie è il mio film preferito.


dopo questa si può chiudere ashd

ammettetelo che godete a farmi sentire il donald trump del forum
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#22 Tom

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Inviato 19 luglio 2018 - 13:17

Tanto per divertimento, ho provato a tiar giu' una lista di film dei primi anni 90 (l'epoca piu' lontana di cui conservo un ricordo "critico") ai tempi considerati come fondamentali e che mi sembrano invece poi spariti dall'immaginario comune. Di contro quelli poco cagati ma diventati cult.

 

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Rosencrantz & Guildenstern Are Dead Tom Stoppard

Leone d'oro al festival di Venezia, recensioni entusiaste, Stoppard acclamato come il nuovo Welles/Olivier (8 anni dopo per la sceneggiatura di Shakespeare in Love diventera' tipo il Giuda traditore del Bardo), fama imperitura per Tim Roth e Gary Oldman. Al di la' delle esagerazioni davvero un film genialoide e divertente... ma oggi direi totalmente cancellato dalla memoria colettiva, manco fossero passati i Men in Black con la lucina. 

 

Mo' Better Blues Spike Lee

Jungle Fever Spike Lee

Almeno in Italia, mi pare che si potrebbe estendere tutto il discorso al cinema di Lee. All'epoca il regista cool per eccellenza, con ogni sua uscita che segnava un evento, almeno fino all'avvento di Tarantino (sara' per quello che lo odia?). Oggi Lee rimane un personaggio famoso, molto discusso e variamente rispettato, ma mi pare che nessuno dei suoi singoli film (ripeto: in Italia) sia particolarmente ricordato, se non forse "Fai la cosa giusta", "Malcom X" (quest'ultimo non certo tra i suoi migliori) e "La 25' ora" (ma mi sa che e' piu' famoso il monologo di Norton allo specchio che non il film in se').

 

Boyz n the Hood John Singleton
Un po' il simbolo del cinema dei "bro" rampante di quegli anni, da accompagnare con ascolti collettivi dei vinili dei Public Enemy dove si faceva finta di capirne il profondo significato pur non capendoci una mazza. Rivisto oggi un filmetto grezzo e persino ambiguo nel suo moralismo macho. Sotto i video di youtube nei commenti degli americani si sprecano i "best movie ever" (va beh che un "best movie ever" lo trovi sotto a un qualsiasi video di praticamente qualsiasi film), ma in Italia e' come se non fosse mai esistito.

 

Trust Hal Hartley

Qualcuno tra i piu' piccoli lettori si chiedera', "Hartley chi?" Ebbene, piccoli amici, pur senza mai grande fama, Hartley per un po' di tempo fu la Next Big Thing della new-new-wave del cinema indipendente americano (tipo come oggi, boh... Dolan?), in particolare per questo (per altro amabile) film. Seguira' prolifica carriera cagata da quattro gatti.

 

Ombre e nebbia Woody Allen

All'epoca dopo i mezzi passi falsi di "New York Stories" e "Alice", acclamato come uno dei migliori Allen di sempre, con articoli e recensioni entusiaste in ogni dove. Poi, puff, e' come sparito, poco ricordato anche all'interno della filmografia di Allen. Quanto, in Italia, conta il fatto che era uno dei suoi film meno trasmessi in tv e piu' difficilmente trovabili in VHS? Conta si', la reperbilita' fisica di un film perche' sia ricordato.

 

Thelma & Louise Ridley Scott

Anche in Italia gia' oggetto di culto e polemica prima ancora dell'uscita. Il manifesto del "femminismo armato", "L'Easy Rider al femminile", la Davis e la Sarandon con le pistole puntate icone istantanee da accostare alla coeva e similmente di fallico-pistola munita Jodie Foster de "Il silenzio degli innocenti", Scott tornato per molti il grande regista di Alien e Blade Runner. Forse e' proprio la successiva decadenza nei 90s di Scott ad aver maggiormente ridimensionato il film, fatto sta che rimane un titolo molto noto, ma neanche lontanamente il filmone epocale che sembro' ai tempi. 

 

Delicatessen Jean-Pierre Jeunet, Marc Caro

Jeunet per tutti e' ormai solo quello di Amelie, mentre Caro ha dimostrato di essere stato il Repetto della coppia. Eppure Delicatessen ai tempi fece il botto, diventato un cult assoluto gia' solo per il trailer. La scena della trombata dove "partecipa" tutto il condominio fu stra-citata per anni, come per anni deformare in un certo modo visi e cose col grandangolo era considerato una cosa "alla Delicatessen". Eppure nel giro di due o tre anni il film cadde nel dimenticatoio. Il film successivo della coppia, "La citta' dei ragazzi", in Italia non venne manco distribuito. Anche qui mi chiedo quanto contribuirono i rari passaggi televisivi, tipo che mi pare per anni lo passava solo ad orari improbaili TMC.     

 

The Commitments Alan Parker

La mania per l'irlanda nei 90s, come tipo l'Islanda nei 00s e l'Australia in questi 10s. Uno dei principali motori di quella mania, dopo gli U2, fu questo simpatico filmetto musicale, ultimo cine-sussulto degno di nota di Alan Parker. Un tale successo che la band fittizia (ma formata da musicisti veri) del film ando' realmete in tour con grande successo, per poi pare litigare esattamente come nel film. Naquero cloni in ogni dove, pure italiani (il tristerrimo "Volevamo essere gli U2"). Oggi direi film totalmente dimenticato, poco citato pure quelle rare volte che ci si ricorda di Alan Parker.

 

The Player Robert Altman

Dopo l'auto-esilio di tutti gli anni 80, il ritorno di Altman sotto i rifettori. Un meta-film che fece scalpore, irrito' e allo stesso tempo affascino' gli ambienti di Hollywood, lancio' Tim Robbins come attore protagonista. Un film persino profetico (la gag su "Il laureato 2" allora faceva ridere oggi sembra normalita' - tra l'altro in qualche modo l'hanno pure fatto: "Vizi di famiglia" con Costner) eppure un titolo con gli anni come svanito, poco citato anche quando si parla di Altman.

 

Howards End James Ivory

Ottimamente accolto da pubblico e critica come un po' tutti i film Ivory fino a meta' anni 90. Questo anzi fece proprio il botto. Ma, come dicevo, il cinema accademico e sommesso come quello di Ivory mal si sposa all'idea che poi tutti si sono fatti sia degli anni 80 che dei 90, quindi oggi e' un autore semi-rimosso, insiema a tutti i suoi film.

 

sales_up_prices_down.jpg

 

Jacob's Ladder Adrian Lyne

Oggi e' un cult e vien facile consideralo il migliore di Lyne (anche lui lo considera tale), ma nelle sale fu praticamente la tipica uscita fantasma. Il culto monto' coi passaggi televisivi e con il VHS.

 

Tremors Ron Underwood

Film di serie B da visione del sabato pomeriggio, oggi diventato addirittura un piccolo classico del horror-fantasy caciarone, con una sfilza di sequel e spin off televisivi.

 

The Last Boy Scout Tony Scott

Oggi quasi il simbolo dell'action movie anni 90. All'epoca floppone commerciale e generamente considerato un filmetto di nessun interesse.

 

Reservoir Dogs Quentin Tarantino

Non so se l'avete mai sentito nominare. Da noi distribuito con due titoli, "Le iene" e "Cani da rapina", da sempre sintomo di uscita sfigata di cui non frega niente a nessuno, ai distributori per primi.


  • 8

#23 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 19 luglio 2018 - 13:52

Tra i down aggiungerei due film con Warren Beatty

 

Dick Tracy: ritorno alla regia di Beatty dopo il trionfo di Reds, cinecomics, Madonna che allora era la più importante star del pianeta, Storaro, Pacino e un sacco di altri grandi attori in piccoli ruoli, sembrava un film epocale, non se lo ricorda più nessuno, seppellito dai Batman burtoniani.

Bugsy: Gangster movie che doveva tramandare ai posteri la coppia Beatty- Annette Benning in una specie di revival di Gangster-Story, dieci candidature per la notte degli oscar dove arrivò come vincitore annunciato, portò a casa solo due premi tecnici, asfaltato dal Silenzio degli Innocenti, finì nell'oblio in tempi rapidissimi, mesi, neanche anni.

 

A pensarci Beatty ha fatto un po' la fine di questi suoi film, dagli anni 60 sino a metà ottanta era una star di primissima grandezza, bello, intelligente, progressista, chiacchieratissimo per le infinite conquiste, passato con successo alla regia, pluricandidato agli oscar, con nel curriculum film del livello di Splendore sull'Erba, Gangster Story, I Compari...

Il suo status era tranquillamente paragonabile a quello di Brando e Newman e superiore a quello di Redford e McQueen, oggigiorno penso nessuno si sognerebbe di inserirlo in una lista alla pari con nomi del genere.


  • 1

#24 pooneil

    Enciclopedista

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Inviato 19 luglio 2018 - 14:35

Trust Hal Hartley

Qualcuno tra i piu' piccoli lettori si chiedera', "Hartley chi?" Ebbene, piccoli amici, pur senza mai grande fama, Hartley per un po' di tempo fu la Next Big Thing della new-new-wave del cinema indipendente americano (tipo come oggi, boh... Dolan?), in particolare per questo (per altro amabile) film. Seguira' prolifica carriera cagata da quattro gatti.

 

miglior regista degli anni '90.


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#25 Tom

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Inviato 19 luglio 2018 - 14:36

A pensarci Beatty ha fatto un po' la fine di questi suoi film, dagli anni 60 sino a metà ottanta era una star di primissima grandezza, bello, intelligente, progressista, chiacchieratissimo per le infinite conquiste, passato con successo alla regia, pluricandidato agli oscar, con nel curriculum film del livello di Splendore sull'Erba, Gangster Story, I Compari...

Il suo status era tranquillamente paragonabile a quello di Brando e Newman e superiore a quello di Redford e McQueen, oggigiorno penso nessuno si sognerebbe di inserirlo in una lista alla pari con nomi del genere.

 

Verissimo.

Anni fa su questo forum, non ricordo in che contesto, qualcuno quasi se la prese quando lo difesi facendo notare che Beatty era tutt'altro che uno vacuo bellone, ma anzi uno di quei rari divi che ha quasi sempre saputo scegliersi i film giusti, e anche come attore era stato capace di prove di grande intensita', oltre a rivelarsi non banale anche come regista.

Ma niente, ormai passa per il bello-ma-scemo della Hollywood dei 60 - 70. 

 

Fama rincarata dalla gaffe agli oscar per La La Land / Moonlight... nonostante la gaffe l'abbia fatta Faye Dunway!


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#26 cinemaniaco

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Inviato 19 luglio 2018 - 15:01

grande tom! il tuo post è proprio ciò che auspicavo, hai ridato un senso a questo topic!

penso che tu abbia proprio centrato il punto, perché per quanto riguarda i film della prima metà, alcuni non li ho nemmeno mai visti, mentre i film della seconda metà sono praticamente tutti miei cult (eccetto tremors)

e quella è un'epoca cinematografica che io ho "ereditato"

di mio posso dire che mi sono interessato al black cinema degli anni 80 e 90, quindi i film di lee e singleton per me non sono scomparsi (e tempo fa ho visto che i 400 calci hanno fatto una mini rassegna quindi forse qualcosa si muove anche a livello di immaginario collettivo penso più che altro sulla spinta della riconsiderazione americana), però indubbiamente anche senza scomodare il "grande pubblico", faccio fatica a vedere boyz n the hood miliarizzato su ondacinema (che infatti ha nelle pietre il bianchissimo la 25ora). però di tutti i film che hai elencato se ce ne è uno su cui potrei buttare 50 cent in una scommessa su chi ha più chance di essere recuperato, è proprio boyz n the hood, complice l'hip-hoppizzazione di massa avvenuta anche in italia

thelma & louise secondo me è rimasto nell'immaginario. più che nel cinema - dove ha vinto il modello dell'action hero femminile alla milla jovovich, supereroina, individualista, apolitica - nel mondo dei videoclip musicali, dove le donne volenti o nolenti hanno anche più spazio e dominio rispetto al cinema, molti rimandi si sono avvicendati nel corso degli anni, magari svuotati di senso però tipo la fuga in macchina resta un topos ormai mitologico
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#27 Tom

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Inviato 19 luglio 2018 - 15:27

avete visto l'ultimo film di Beatty regista? bello

 

Ce 'ho li da vedere da almeno un anno, ma si scontra con lo scarso, per non dire nullo, interesse che provo verso la figura di Howard Hughes, che pure tanto sembra affascinare gli americani.


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#28 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 19 luglio 2018 - 15:47

su howard hughes ha fallito scorsese quindi penso non ci siano più speranze . ci resta solo lo hughes di ellroy, "dracula" ashd
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#29 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 19 luglio 2018 - 15:55

 

A pensarci Beatty ha fatto un po' la fine di questi suoi film, dagli anni 60 sino a metà ottanta era una star di primissima grandezza, bello, intelligente, progressista, chiacchieratissimo per le infinite conquiste, passato con successo alla regia, pluricandidato agli oscar, con nel curriculum film del livello di Splendore sull'Erba, Gangster Story, I Compari...

Il suo status era tranquillamente paragonabile a quello di Brando e Newman e superiore a quello di Redford e McQueen, oggigiorno penso nessuno si sognerebbe di inserirlo in una lista alla pari con nomi del genere.

 

Verissimo.

Anni fa su questo forum, non ricordo in che contesto, qualcuno quasi se la prese quando lo difesi facendo notare che Beatty era tutt'altro che uno vacuo bellone, ma anzi uno di quei rari divi che ha quasi sempre saputo scegliersi i film giusti, e anche come attore era stato capace di prove di grande intensita', oltre a rivelarsi non banale anche come regista.

Ma niente, ormai passa per il bello-ma-scemo della Hollywood dei 60 - 70. 

 

Fama rincarata dalla gaffe agli oscar per La La Land / Moonlight... nonostante la gaffe l'abbia fatta Faye Dunway!

 

 

Era anche uno che rischiava molto, Gangster Story l'ha prodotto lui ed all'epoca è stato un film di assoluta rottura.

Io credo che la sua aurea di divo non abbia retto la prova del tempo, per dire un attore meno dotato come Eastwood è ancora moderno e interessante, lui paga una certa mancanza di mistero e sicuramente anche una seconda parte di carriera un po' troppo inquadrata e rarefatta.


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#30 cinemaniaco

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Inviato 19 luglio 2018 - 16:00

eastwood però se ci pensiamo non recita in un ruolo veramente memmorrabbbile da gli spietati . qualcuno potrà citare i meme del vecchio incazzato di gran torino, ma sappiamo che non è così

è che eastwood si è costruito un tale rispetto come regista che alla fine come attore vive di luce riflessa di quei due ruoli del passato giusto un pochino famosi (il cowboy di leone e callaghan)

ecco a proposito di eastwood: ma secondo voi i suoi film degli anni 2000, in particolare million dollar baby che trionfò agli oscar, sono rimasti? è ancora presto per giudicare gli anni 2000?
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#31 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 19 luglio 2018 - 16:02

Secondo me si, Million Dollar Baby, Mystic River, Gran Torino mi sembrano molto apprezzati e ricordati tutt'ora, certo non sono film facilissimi ma non mi sembra si siano sgonfiati.


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#32 Kerzhakov91

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Inviato 19 luglio 2018 - 17:03

Ecco, di Eastwood il film dimenticato (e svalutato con il passare degli anni) è decisamente "Bird", del quale avevamo pure parlato qualche tempo fa. 

 

Del Warren Beatty attore credo si possa aggiungere alla lista anche "Shampoo", una delle commedie di maggior successo negli anni 70: oggi, però, non mi sembra così ricordata. 


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#33 cinemaniaco

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Inviato 19 luglio 2018 - 18:01

provo a fare per gli anni 2000 quello che tom ha fatto per i primi 90. andando a memoria, alcuni film all'epoca molto lodati ed oggi invece secondo me abbastanza scemati o dimenticati

sales_up_prices_down2.jpg

anything else
melinda e melinda

ma soprattutto
match point woody allen
con allen si va sul sicuro: sempre apprezzato, ma poi a distanza cosa resta? si citano sempre gli stessi: Manhattan, annie hall… questo terzetto aveva rappresentato la "rinascita" dell'autore dopo un paio di prove accolte così, così a cavallo tra 90 e 2000. match point che fu anche il film che lanciò definitivamente la johansson, oggi pare un oggetto misterioso che si avvista raramente anche in tv

good night and good luck george clooney
lì per lì sembrò la consacrazione del clooney autore sul clooney divo. un nuovo eastwood? forse più redford. o perché no, visto che l'avete citato, beatty? e invece la carriera da regista di clooney non ha avuto grande seguito, soprattutto la critica non sembra più averlo supportato

into the wild sean penn
anche qui copione più o meno simile. fu anche un piccolo successo di pubblico. e invece pure penn si è perso, non si sa bene perché. passato il momento d'oro? anche come attore riesce a racimolare piuttosto poco. peccato. certo non il suo miglior film, ma ai tempi molti gridarono al capolavoro. oggi?

big fish
la fabbrica di cioccolato
tim burton
ora non vi incazzate se invece per voi big fish è un super capolavoro e ha pure la pietra miliare, ma rispetto ad un decennio fa a me sembra si sia parecchio ridimensionato anche nelle vesti di "ultimo capolavoro di burton". mi sembrano più in risalita le quotazioni di sweeney todd che invece se lo cagarono in pochi

king kong peter jackson
qui molti di voi si staranno lasciando andare ad un "meno male, e ci mancherebbe pure!". ma alla sua uscita in molti andarono in brodo di giuggiole (pure io ashd). jackson era il mezzo genio ritrovato di quel mega successo/delirio popolare che fu la trilogia dell'anello. gli si sarebbe perdonato tutto. oggi no

i segreti di brokeback mountain ang lee
acclamato da tutti come uno dei capolavori assoluti del decennio. che fine ha fatto? non lo vedo nominare neppure dai fan del queer cinema. brutta storia. io per esempio non l'ho mai più rivisto dalla sua uscita. ang lee da genio a rincoglionito nel giro di pochi anni. come è spietato il mondo!

elephant
last days
gus van sant
van sant nei primi anni 2000 era ritornato un piccolo grande eroe del cinema indipendente americano. elephant aveva pure vinto la palma d'oro a cannes, e rimane tutt'ora uno dei pochissimi film ad avere avuto il coraggio di toccare quel nervo scoperto della società americana che sono le stragi nelle scuole. puff. sparito. e il film su cobain? okay non ebbe la stessa risonanza. ma forse pure michael pitt non si ricorda di averlo girato

reparto italia

buongiorno, notte marco bellocchio
il caimano nanni moretti
bellocchio in quel periodo sembrava che ogni cosa che facesse fosse un mezzo capolavoro. in particolare il film su moro sembrò lasciare un segno nell'immaginario italiano riscrivendo una pagina ancora "fresca" della storia repubblicana. e invece mi pare essere abbastanza scomparso dai radar, paradossalmente surclassato dal coevo piazza delle cinque lune che proponeva un intreccio complottardo forse più in linea con i tempi (che saranno)
il film su berlusconi di moretti fu IL tema dell'anno. il cinema italiano era così incapace di raccontare la realtà che per qualche tempo i critici si autoconvinsero che fosse un film davvero di rilievo, qualcosa destinato a restare. poi qualche anno dopo sono esplosi sorrentino (il divo) e garrone (gomorra), ed improvvisamente tutto il medio/mediocre cinema dei primi anni 2000 ha fatto la fine di quegli incubi che al risveglio sembrano mai accaduti
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#34 Welsh Wizard

    Roman Candle

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Inviato 19 luglio 2018 - 18:08

oggi pare un oggetto misterioso che si avvista raramente anche in tv
 

 

Lo passano una settimana sì e una no su Mediaset


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#35 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 19 luglio 2018 - 18:19

ma di tutto quello che ho scritto hai letto solo quello? maledetti ashd

vabbè ne prendo atto
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#36 Gonzalo Pirobutirro

    Tony Nelli

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Inviato 19 luglio 2018 - 18:20

ma di tutto quello che ho scritto hai letto solo quello?


Difficile proseguire oltre.

 

(si scherza eh, solo che non sono d'accordo su alcuni punti e non ho molto tempo per scrivere cose sensate; però il topic è bello)


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#37 Welsh Wizard

    Roman Candle

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Inviato 19 luglio 2018 - 18:35

ma di tutto quello che ho scritto hai letto solo quello? maledetti ashd

vabbè ne prendo atto

 

asd scusami, hai ragione. Leggo tutto, ma ho poco da dire: ne sapete 100 volte di più 

 

Correggevo solo un'inesattezza: la Johansson ventenne si nota facilmente e davvero lo danno di continuo


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#38 cinemaniaco

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Inviato 19 luglio 2018 - 18:43

giuro che per 5 minuti mi sono sentito tom, giusto il tempo di scrivere e rileggere… poi il messaggio di welsh wizard mi ha fatto ritornare cinemaniaco :(

ashd
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#39 Reynard

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Inviato 19 luglio 2018 - 18:57

Partendo dagli anni '80 evocati da Cinemaniaco mi è venuta in mente una riflessione un po' collaterale.

 

Avete presente la 'regola' per cui i revival avvengono a vent'anni di distanza? Una delle spiegazioni che se ne danno è che i ragazzi che hanno vissuto un certo decennio a vent'anni di distanza, ormai adulti, sono coloro che creano i nuovi prodotti culturali, o li criticano, o li pagano. Insomma, chi produce (e in buona parte consuma) il revival è chi da adolescente si è vissuto l'originale.

 

Ora, se questa spiegazione ha qualcosa di valido (e vedendo le biografie di molti artisti una parte di verità c'è), allora è abbastanza comprensibile che i revival tralascino molte cose: le più adulte, le più classiche, le più culturalmente sostenute. Quello insomma che all'epoca interessava gli adulti, non i ragazzi. Parlando degli anni '80, è forse per questo che sembrano essere solo Ghostbusters-Ritorno al futuro-Goonies, ad esclusione di drammoni romantici, opere più severe del cinema europeo, film di impegno politico-sociale ecc.

 

E in effetti lo schema ritorna: se negli ann '70 c'è stato un certo revival dei '50 ("American Graffiti"), ha riguardato il rock'n'roll, James Dean, non  i classici western o la commedia sofisticata; gli anni '80 sono stati (nel campo musicale) il decennio del revival del garage rock, dei Nuggets, dei Byrds, ma questo non si è esteso al cinema con le varie nouvelle vague europee, o all'arte con le neoavanguardie; e se l'ultimo decennio ha visto tornare un po' di anni '90, si è concretizzato nel ritorno di prodotti per adolescenti come "Beverly Hills" o "Dawson's Creek", non certo i Tom Stoppard o Hal Hartley o Spike Lee citati da Tom (o Kieslowski, Ken Loach...).

 

Per dire: pensate a quel calligrafico omaggio che è "Super 8", fatto da uno che ha vissuto il periodo lì rappresentato quando era alle medie, e lo rappresenta proprio con lo sguardo di quell'età. C'è da stupirsi che manchi "Gandhi"? 


  • 5
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#40 Kerzhakov91

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Inviato 19 luglio 2018 - 20:27

"Match Point" tra i miei amici/conoscenti va fortissimo, è uno dei film di Allen più citati, l'unico che mette tutti d'accordo tra quelli da lui realizzati negli anni Duemila. 

 

"Into the Wild" effettivamente è già stato un po' ridimensionato, dimenticato però non direi. 

 

"Thelma & Louise" è rimasto nell'immaginario collettivo, ma comunque meno rispetto a quanto ci si aspettava (doveva essere il film femminista definitivo). Credo che Tom intendesse questo. 

 

 

ma il revival anni '90 sta iniziando o finendo? 

 

Mah, non si capisce, a me non sembra sia mai realmente iniziato. Cioè, qualche timido segnale c'è stato, ma 'sti maledetti anni 80 non ne vogliono proprio sapere di farsi da parte  ashd


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#41 Tom

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Inviato 19 luglio 2018 - 21:31

"Thelma & Louise" è rimasto nell'immaginario collettivo, ma comunque meno rispetto a quanto ci si aspettava (doveva essere il film femminista definitivo). Credo che Tom intendesse questo.

 

Esatto. All'epoca fu accolto come un instant cassic, oggi spesso non viene neanche citato tra i migliori di Scott.

Comunque mi riferivo all'Italia, in America come dice Cine credo anch'io sia rimasto di piu' almeno come iconografia.


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#42 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 20 luglio 2018 - 13:51

chi sarà il primo ad azzardare una lista invece dei film all'uscita poco acclamati ma poi cultizzati degli anni 2000? ashd

io qualche titolo ce l'ho già, ma ci penso ancora un po' va
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#43 razzledazzle

    Classic Rocker

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Inviato 20 luglio 2018 - 19:20

Tra gli svalutati dei 2000s direi Crash, all'uscita acclamatissimo, poi scivolato nel dimenticatoio assieme a Haggis, memorabile solo nel documentario di Scientology come testimone.

Avatar lo chiamai merda secca già all'epoca, ora giustamente affondato assieme a tutto il carrozzone del 3D. Eppure si parlò di rivoluzione e nuova era. 

Con Inland Empire (parlando solo di critica, non di botteghino) uccidiamo un uomo morto.

 

 

 

I rivalutati? Troppo presto.


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#44 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 21 luglio 2018 - 09:35

su avatar penso non sia un caso che cameron tenta di farne il sequel da ormai 10 anni, ma la fox continua a posticipare la data di uscita...
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#45 William Blake

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Inviato 30 luglio 2018 - 09:39

possibilmente non andando più indietro degli anni 80

 
E' semplicemente, a livello collettivo, lo stesso processo di selezione che fai tu quando poni limiti come questi.
 
Restando ai soliti maledetti anni 80: oggi passano per gli anni dei neon, dei colori acidi, delle ost coi synth, dei film coi ragazzini.
In realta' all'epoca andava molto forte anche un cinema piu' accedemico, adulto e minimalista, infatti spesso premiato con oscar e nomination. Tipo che nel 1986 mica premiavano "Top Gun" e "Aliens", ma gli oscar nominavano "La mia Africa", "Il colore viola" "Il bacio della donna ragno", "L'onore dei Prizzi" e "Witness". Ora quello quello stile meditativo e classicheggiante non quaglia piu' con il racconto che si fa degli anni 80 e quindi si fa quasi finta che non sia mai esistito.

L'ultimo libro di Pier Maria Bocchi dovrebbe proprio parlare di questo.
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#46 Tom

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Inviato 02 agosto 2018 - 17:39

Continuando il giochino coi 90.

 

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1993 Carlito's Way Brian De Palma
Mi piange il cuore, ma sono costretto ad ammettere che questo mio ultra-cultone del cuore non e' rimasto. Fu un discreto flop in America, ma chissa' perche e per come incasso' bene in Italia, accompagnato da recensioni per lo piu' entusiaste, dove ricorreva il concetto che era "meglio di Scarface". Ma dopo un quarto di secolo Tony Montana e' ancora li' nell'immaginario collettivo, mentre il ricordo del malinconico e buon Carlito e' sfumato.   
 
1993 The Piano (Lezioni di piano) Jane Campion
Si potrebbe citare un po' tutta la filmografia della Campion come esempio di titoli decaduti nella memoria collettiva, ma questo film e' esemplare in quanto a ridimenisionamento avvenuto col tempo. Palma d'oro a Cannes, tre oscar, "scoperta" collettiva della Nuova Zelanda, film "caso" (tipo che mi pare che andarono a vederlo anche i miei), Holly Hunter, Harvey Keitel e Anna Paquin sulle copertine delle riviste anche non di cinema, successo discografico per la colonna sonora di Nyman. Cosa e' rimasto di quel successo?

 

1993 Kalifornia Dominic Sena
Questo thriller-action famoso non lo e' mai stato, ma lo cito in quanto esempio di film divorato dagli sviluppi successivi del genere, tipo i gruppi hair metal sulla rampa di lancio dei primi 90 rimasti fregati dall'esplosione del grunge. Ai tempi suscito' un certo interesse, lanciando Brad Pitt e confermando Juliette Lewis come fidanzatina psicopatica d'America. Lo stile era quello colorato e ultra-cool alla Tony Scott e come film in se' non era affatto male, pur piuttosto telefonato a livello di trama. Ma senza saperlo commetteva un errore madornale nell'era gia' dominata dalla figura di Hannibal Lecter: metteva in discussione la "cultura" e il mito del serial killer. L'anno dopo lo stesso Pitt interpretera' "Seven" che viceversa rappresentera' la definitiva consacrazione del serial killer come il bau bau dei nostri giorni, personaggio biblico su misura della Babilonia moderna. A chi fregava piu' di un film il cui senso ultimo era dimostrare che i serial killer sono dei miserabili semi-ritardati senz'anima?

 

1993 Arizona Dream Emir Kusturica
1993 What's Eating Gilbert Grape Lasse Hallström
1993 Benny & Joon Jeremiah S. Chechik
1994 Juan DeMarco Jeremy Leven

1997 The Brave Johnny Depp
Ovvero il film lunari e storti con Johnny Depp, Quasi un genere a parte di quegli anni, quando era un attore simbolo del cinema americano indipendente e di culto. Un'era geologica prima di diventare una megastar dei botteghini e due era geologiche prima di essere un candidato al totomorto come star sul viale del tramonto e dell'inciccionimento. E' interessante notare come nella percezione collettiva ogni nuova fase della carriera di Depp sembra cancellare della memoria la precedente. Anche la fase "cult" dei 90 d'altra parte aveva cancellato a sua volta la fase televisiva anni 80 di Depp, pur di enorme successo anche quella.
 
1993 Raining Stones (Piovono pietre) Ken Loach

Ai tempi nella mia compagnia d'amici era quasi un obbligo andare a vedere ogni nuovo Loach in uscita. Io ci andavo volentieri e mi ricordo i cineforum pieni e le recensioni sempre positive. Questo in particolare e' stato uno dei suoi piu' amati all'epoca. Ora mi chiedo cosa rimane di quei pur bei film, di quei personaggi pur cosi' vivi, del pur sempre lucido discorso sociale di Loach? Personalmente mi accorgo di sovrapporre trame e attori e che non saprei dire perche' quello mi era piaciuto piu' dell'altro... 

 

1994 Killing Zoe Roger Avary

Ahime', altro mio mega-cultone svaporato. Non che ebbe gran successo all'epoca, anzi, ma folgoro' parecchi. Non era raro nelle recensioni imbattersi nella parecchio snobistica opione "Avary meglio di Tarantino" o nell'ipotesi che fosse lui la "vera anima di Pulp Fiction". Fatto sta che e' un gran film, ma non se lo ricorda piu' nessuno, come il povero Avary che pure qualcosa di bello lo fara' ancora.

 

1995 Things to Do in Denver When You're Dead Gary Fleder

Ancora in zona figli di "Pulp Fiction". Anche qui non grande successo ma culto di tutto rispetto. Dalla serie "non solo arrivo prima di tutti sulla scia di Tarantino, ma faccio meglio di tutti i coglioni che verranno dopo". Finito nel dimenticatoio pure lui, messo nello stesso mazzo dei travistori di Taratino venuti dopo. 

 

1995 Underground Emir Kusturica

Film evento di meta' decennio e consacrazione di Kusturica come il Fellini+Pecknipah venuto dal Far Est di fine millennio. Tra i tanti sintomi dell'epocalita' del film: "Kalashnikov" di Bregovic un classico delle feste giovani ad alta gradazione. Momento magico che illuminera' anche il successivo "Gatto nero gatto bianco". Poi qualcuno nella carriera di Kusturica (forse lui stesso) preme l'interruttore e nel dopo 2000 tutto si spegne. Non solo i suoi (rari) film escono nell'indifferenza generale, ma pare sparito anche il ricordo di quando era uno dei registi piu' famosi del mondo. 

 

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1993 True Romance Tony Scott

Come passare da film cagato da quattro gatti a cult da recuperare da tutti in poco meno di un anno, perche' nel frattempo il tuo sceneggiatore e' diventato il tizio piu' cool dei paraggi. Notare che dopo "Revenge" e "L'ultimo boy scout" era il terzo floppone per Tony Scott, che invece otterra' buoni incassi con i successivi "Allarme rosso" (buono) e "The fan" (bruttino): eppure vedi un po' cosa e' piu' noto oggi tra quei flop e quei successi.

 

1993 Groundhog Day Harold Ramis

Un buon successo all'epoca, ma nulla poteva anche solo lontanamente far presagire sarebbe diventato un film quasi proverbiale, imitatissimo paradigma dei film con il loop temporale e cult televisivo di varie generazioni.

 

1993 Demolition Man Marco Brambilla

Caso di simpatico filmetto sgangherato a cui il tempo conferisce sempre piu' tutta una serie di involontarie risonanze e intuizioni, uscito quando il politicamente corretto sembrava una stramba moda tutta americana.

 

1994 Una pura formalità Giuseppe Tornatore

Uscito in sordina anche se Tornatore era ai tempi all'apice della fama, notato per lo piu' perche' Tornatore non faceva il Tornatore,  con qualche sospetto - giustificato - che Polanski da attore c'avesse messo almeno una grossa influenza. Lo stesso Tornatore non capi' e prudentemente torno' nei film successivi alla solita solfa patetico-nostalgica. Oggi generalmente considerato uno dei film italiani piu' interessanti del decennio e il miglior Tornatore.  

 

1995 Heat Michael Mann

Ora considerato un classicone imprescindibile del decennio, ma quando usci' non solo non ottene il successo che forse oggi si puo' pensare abbia avuto, ma fu accolto tiepidamente anche da molta critica, con molti che gli imputavano l'eccessiva lunghezza e la troppa classicita' della trama. Direi che il tempo e' stato galantuomo.


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#47 An Absent Friend

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Inviato 02 agosto 2018 - 17:53

 

 

1994 Killing Zoe Roger Avary

Ahime', altro mio mega-cultone svaporato. Non che ebbe gran successo all'epoca, anzi, ma folgoro' parecchi. Non era raro nelle recensioni imbattersi nella parecchio snobistica opione "Avary meglio di Tarantino" o nell'ipotesi che fosse lui la "vera anima di Pulp Fiction". Fatto sta che e' un gran film, ma non se lo ricorda piu' nessuno, come il povero Avary che pure qualcosa di bello lo fara' ancora.

 

Ho giusto visto Le regole dell'attrazione, strano oggetto in bilico tra fighetteria politicamente scorretta, virtuosismo formale compiaciutissimo, romanticismo tra i synthoni e i tipici personaggi ellisiani apatici ma anche no, che inizia con ​uno stupro mit sboccata in mezzo all'atto su stuprata indifferente (giuro) e si chiude (anzi, si tronca, fedelmente) su un nichilismo talmente falsato da sembrare più una pagina di critica che di narrazione. Come se un cult dei '90 (capito o meno come Trainspotting, Fight Club e gli altri)  fosse già impossibile nei primi anni Zero e il faccione di Van Der Beek mentre vampireggia facesse ridere prima di tutto i suoi autori.

 

Due estratti per capire il tono nei momenti peggiori (o migliori):

 

 

 

Voglio vedere altro di suo, a questo punto.


  • 0

 

Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#48 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 02 agosto 2018 - 18:20

1993 Carlito's Way Brian De Palma
Mi piange il cuore, ma sono costretto ad ammettere che questo mio ultra-cultone del cuore non e' rimasto. Fu un discreto flop in America, ma chissa' perche e per come incasso' bene in Italia, accompagnato da recensioni per lo piu' entusiaste, dove ricorreva il concetto che era "meglio di Scarface". Ma dopo un quarto di secolo Tony Montana e' ancora li' nell'immaginario collettivo, mentre il ricordo del malinconico e buon Carlito e' sfumato


forse è rimasto di più benny blanco ashd



c'è pure un produttore famoso che si fa chiamare così. e ti posso citare alcune canzoni rap se ti va asd

a parte gli scherzi. come per thelma & louise del post precedente, ti contesto questo giudizio. secondo me per i cinefili, almeno per loro, almeno per quelli italiani, il film è rimasto. per il grande pubblico? obiettivamente non so. ma il fatto che sia uscito un sequel - pardon prequel - negli anni 2000, seppur dtv, qualcosa vorrà dire…

che mi dici invece di donnie brasco? che te lo dico a fare per qualche anno è stato un must però ora che ci penso in effetti… boh


p.s: tom non sapevo fossi un estimatore di kalifornia
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#49 Tom

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Inviato 02 agosto 2018 - 18:56

p.s: tom non sapevo fossi un estimatore di kalifornia


L'ho visto solo recentemente, in realta'. Quando mi capitava di incrociarlo in tv non mi diceva granche', nonostante la Lewis e pure la notevolissima moretta. Meglio cosi'. Prima non mi sarebbe piaciuto, l'avrei trovato troppo convenzionale e laccato. Oggi che quello stile da spot di alcolici costosi e' fuori moda e un po' dimenticato l'ho apprezzato di piu': il che rientra nel discorso del topic.


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#50 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 02 agosto 2018 - 18:57

Vedo che sinora nessuno ha citato uno dei film più rivalutati della storia: IL GRANDE LEBOWSKI
Sia in America che in Italia all'uscita ebbe incassi medio bassi e critici freddini, i più entusiasti lo definirono una divertente opera minore dei Coen, per diversi anni quando parlavo a qualcuno di sto film mi rispondevano "che roba è?" asd
Poi il boom, il dudeismo, le gif, le battute a memoria, l'influenza culturale vastissima...ma all'epoca non ci avrebbe scommesso nessuno.
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