quando ero un bambino complessato e mio padre cazzo, girava in macchina con la maglietta giallo vespa di Frank Zappa, avevo paura di questa musica che ritenevo enigmaticamente complessa. Anna Oxa riproponendo almeno a livello coreografico lo stile new romantic o futuristic decay mi appariva come un angelo luciferino che poteva ora sembrare una fanciulla alla Manara, ora un marchettaro di quelli autoctoni alla Fassbinder. grandissima cantante, non è riuscita ad esplorare fino in fondo il suo subconscio che è degno delle segmentazioni funky dei secondi Cabaret Voltaire o della svolta allucinematic darky ambient del prode Kirk.
Baustelle - L'amore E La Violenza (Warner, 2017)
#51
Inviato 15 gennaio 2017 - 15:52
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#54
Inviato 15 gennaio 2017 - 17:59
A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.
il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO
There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play
Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you
#56
Inviato 15 gennaio 2017 - 20:19
Bel disco, le mie preferite per ora sono Betty e La Vita. Faccio un po' di fatica nella parte centrale.
#57
Inviato 15 gennaio 2017 - 21:18
"Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Gargamella."
#58
Inviato 15 gennaio 2017 - 21:26
Denigrare una band attraverso i suoi fan è un colpo basso, ma ho l'impressione che sulla materia c'abbiano preso più lo sgargabonzi e lassi col suo bacio di giuda che 15 anni di critica seriosa.
Ma lui per i giusti motivi.
solaR, il pomeriggio che ho scritto in bacheca "Mi piacciono i Baustelle", più di 10 giorni fa, quando ho iniziato a sentirli bene, non sono stato preso sul serio, nel senso che sono partite domande tipo "stai prendendo per il culo?" ecc ecc ecc, lecite e dovute, per carità, visto il personaggio
ho quindi cercato di andare oltre un commento ordinario proprio per dimostrare che
tra l'altro i Bau hanno dei riferimenti dichiarati che ho sempre apprezzato e quindi non vedo perché stupirsi
per il resto, l'interpretazione personale vale per ogni album/gruppo, anzi è più importante la propria percezione del lato oggettivo (quale poi?) del disco, discorso che si potrebbe estendere a ogni forma di arte e non solo
sulla critica tristemente seriosa non saprei che dire, non l'ho mai nemmeno considerata se non per cercare di sbeffeggiarla; in questo caso mi pare che la chiave di lettura indie abbia limitato molto gli orizzonti della band che, piacciano o meno, ha tanti colpi in canna, spesso in contrasto tra loro (e questo è forse l'aspetto più particolare/bello)
quando si dice "2 scienziate"
#59
Inviato 15 gennaio 2017 - 21:35
sto ascoltando per la prima volta i Baustelle. il brano si chiama Amanda Lear. electro pop che vorrebbe annusare il carpaccio degli Stereolab ma in realtà imita le peggiori pagine sintetiche del Battiato più colloquiale.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#60
Inviato 15 gennaio 2017 - 21:39
sto ascoltando per la prima volta i Baustelle. il brano si chiama Amanda Lear. electro pop che vorrebbe annusare il carpaccio degli Stereolab ma in realtà imita le peggiori pagine sintetiche del Battiato più colloquiale.
senti
https://www.youtube....h?v=XxWFmMFz7SM
Dark Room da Amen
anche questa canzone vorrebbe annusare il carpaccio degli Stereolab ma la voce della piccola&dolce Rachele è più vintage di quella della tenera&cara Lætitia, un richiamo continuo alla Bouchet dei tempi d'oro
#61
Inviato 15 gennaio 2017 - 21:44
mogol arrangiamenti con oboe ruffianello, funky bluastro da night club, micro sinfonismo post stax, fake vintage music. non sento l'algida disperazione dei primi Soft Cell, non sento niente di nuovo, da mezza classifica sanremese.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#62
Inviato 15 gennaio 2017 - 21:50
mogol arrangiamenti con oboe ruffianello, funky bluastro da night club, micro sinfonismo post stax, fake vintage music. non sento l'algida disperazione dei primi Soft Cell, non sento niente di nuovo, da mezza classifica sanremese.
ma hai sentito solo Amanda Lear!
cmq del nuovo pure io ho sentito bene solo il singolo e, con tutte quelle parolacce gratuite, citazioni un tanto al kg e banalità assortite, non fa altro che confermare quanto detto prima, che per me è abbastanza positivo perché credo che Bianconi lo faccia volontariamente, e, vista l'età, con spirito critico, o almeno di beffa --- fatelo iscrivere al forum e avremo la conferma (al massimo saremo noi a sfotterlo)
musicalmente mi pare un brano abbastanza riuscito, il video pure è abbastanza ironico
#63
Inviato 15 gennaio 2017 - 21:56
Lassigue hai dei gusti musicali talmente elevati che sai benissimo che questa è robina. se poi piace agli altri tanto meglio per loro. ma pensa all'angoscia sotto-cutanea dei primi CRANIOCLAST, e se vuoi, alle fasi più dark ambientali di SPK, o se ancora vuoi alla bellezza astrale di Stereolab e dei Pulp stessi. Lassigue questi sono ridicoli, manco casadei che è un onesto professionista e non segue, deo gratis, alcun tipo di tendenza, riesce più divertente e aerobico. Lassigue, se il cantante vuole rendere omaggio al monolitismo del gigantesco lieder del capo-laibach e vuole trasformarlo in una asessuata versione di etno-battiato, ok. in caso contrario...
per me
I GATTI DEL VICOLO MIRACOLI > BAUSTELLE
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#64
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:05
#65
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:12
la crisi del teatro italiano (mondiale?) dopo la scomparsa di Carmelo Bene ma anche del miglior Poli, Albertazzi, Calindri, è patologica. persino immondezzai pop rock come Afterhours, Ligabue, Jovanotti hanno infestato l'ex ambasciata del buon gusto e dell'ottima metafisica (cit. Aristotele, salmi). ho cercato di farmi coinvolgere, di farmi spruzzare in faccia la novità, ma non posso retrocedere esteticamente, culturalmente a questo combo italiano. il cantante è volgarissimo, hai ragione.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#66
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:19
Io voto la più sfacciatamente battiatesca, Il Vangelo di Giovanni.
Nel complesso comunque il disco regge bene, non pensavo. 6,5.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#67
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:20
la crisi del teatro italiano (mondiale?) dopo la scomparsa di Carmelo Bene ma anche del miglior Poli, Albertazzi, Calindri, è patologica. persino immondezzai pop rock come Afterhours, Ligabue, Jovanotti hanno infestato l'ex ambasciata del buon gusto e dell'ottima metafisica (cit. Aristotele, salmi). ho cercato di farmi coinvolgere, di farmi spruzzare in faccia la novità, ma non posso retrocedere esteticamente, culturalmente a questo combo italiano. il cantante è volgarissimo, hai ragione.
carmine secondo me stai prendendo un granchio paragonandoli a Ligabue, cmq...
nell'intervista su blowUP Bianconi parla di "esposizione kitsch fatta di estremi, elettronica e ritmo...esperimento sonoro in teatro"
#68
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:22
Io voto la più sfacciatamente battiatesca, Il Vangelo di Giovanni.
Nel complesso comunque il disco regge bene, non pensavo. 6,5.
ricordo un giovane uomo che si indignava e non mi parlava per mesi perchè non amavo fino in fondo i field recordings di Francesco Lopez pubblicati da una nota casa discografica esperta in omaggi camerali pregni di Nono, Murail, Sciarrino... what happened dear Paloz?
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#69
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:23
la crisi del teatro italiano (mondiale?) dopo la scomparsa di Carmelo Bene ma anche del miglior Poli, Albertazzi, Calindri, è patologica.
probabilmente non avrebbe apprezzato l'accostamento
il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati
#70
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:25
la crisi del teatro italiano (mondiale?) dopo la scomparsa di Carmelo Bene ma anche del miglior Poli, Albertazzi, Calindri, è patologica. persino immondezzai pop rock come Afterhours, Ligabue, Jovanotti hanno infestato l'ex ambasciata del buon gusto e dell'ottima metafisica (cit. Aristotele, salmi). ho cercato di farmi coinvolgere, di farmi spruzzare in faccia la novità, ma non posso retrocedere esteticamente, culturalmente a questo combo italiano. il cantante è volgarissimo, hai ragione.
carmine secondo me stai prendendo un granchio paragonandoli a Ligabue, cmq...
nell'intervista su blowUP Bianconi parla di "esposizione kitsch fatta di estremi, elettronica e ritmo...esperimento sonoro in teatro"
ho toppato clamorosamente con Ligablue, e chiedo umilmente scusa. mi fai chiudere la prima parte di serata con una allegria da vecchia monaca in calore, che cosa ha scritto questo Bianconi? esposizone kitsch fatta di estremi
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#71
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:26
la crisi del teatro italiano (mondiale?) dopo la scomparsa di Carmelo Bene ma anche del miglior Poli, Albertazzi, Calindri, è patologica.
probabilmente non avrebbe apprezzato l'accostamento
gentilissimo amico,
lo conosco bene
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#72
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:44
Sì perché sono questo, sono una caricatura di uno studente intellettuale di liceo italiano anni '80. Citazionisti esasperati, dandy falliti, (finto) depressi cronici. Li apprezzo perché non li prendo sul serio nemmeno per un attimo.
Mi dispiace che non riescano a sfondare veramente a adiventare conosciuti a tutti, non mi dispiacerebbe vederli di più in giro.
OBIETTIVO MEDIA DI ALMENO UN + A POST RAGGIUNTO
raramente ho visto un'immagine più autenticamente devastante dell'inermis dell'uomo contemporaneo occidentale
#73
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:48
Insomma, il Deboscio oggi li perculava e gente fan del Deboscio li difendeva sul serio come baluardo nell'ambiente indie. Ti viene da pensare davvero per un attimo che la gente sia la rovina della musica, ma significa entrare un po' nella finzione baustelliana dimenticandosene.
Ahinoi
A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.
il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO
There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play
Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you
#74
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:51
Ho trovato la giusta chiave di lettura per apprezzare i Baustelle: CARICATURA.
Sì perché sono questo, sono una caricatura di uno studente intellettuale di liceo italiano anni '80. Citazionisti esasperati, dandy falliti, (finto) depressi cronici. Li apprezzo perché non li prendo sul serio nemmeno per un attimo.
vabbeh non mi pare lontanissimo da quello che ho detto io, o sbaglio?
come approccio
"caricatura di uno studente intellettuale di liceo italiano anni '80" secondo me è riduttivo, i riferimenti sono tanti
#75
Inviato 15 gennaio 2017 - 22:55
Ho trovato la giusta chiave di lettura per apprezzare i Baustelle: CARICATURA.
Sì perché sono questo, sono una caricatura di uno studente intellettuale di liceo italiano anni '80. Citazionisti esasperati, dandy falliti, (finto) depressi cronici. Li apprezzo perché non li prendo sul serio nemmeno per un attimo.
Mi dispiace che non riescano a sfondare veramente a adiventare conosciuti a tutti, non mi dispiacerebbe vederli di più in giro.
mio cugino che ha esattamente quindici anni più di me, è stato palazzinaro in primis e come seconda cosa uno studentello fuori corso dell'università di Padova. ti posso assicurare che la realtà vissuta da lui è distante anni luce da quella caricaturale, acefala dipinta da codesto complesso electro rock o jangle indie post nuclear pop. si bucavano tutti al cesso dello stadio, con le sbarbine che chiedevano un millino per un umile tango fellatino. era di destra e faceva a pugni con suo padre, noto partigiano portuale soviet comunista che lo odiava a morte. mamma come sempre baciapile con riflessi ramati. si potrà parlare sempre di questo complesso anche trovarmi un articolo firmato dal doc. Leibniz, ma non cambio idea. non sono i nuovi Stereolab e nemmeno una analfabeta retroazione del peggior battiato possibile, quello che pasticcia con l'etnica da camera con la sicumera della samba e sottocutanee nevrosi erotiche alla elvis (alla fine dei conti anche lui possiede un apparato potenzialmente riproduttore).
sono pop, paolo bassani che casso ne vuoi capire tu che fino a qualche anno fa ti sparavi nel cranioclast duecento ore a settimana i michael cimino dell'art noise music come i Les Rallizes Denudes. ti facevi di rumore e di marmellata alle more mbvalentiniane. che ne sa paolo bassani del pop. invece il pop lo adoro ed è massimamente rappresentato da una statua come New Order, Depeche Mode, Roxy Music, Sepultura (più duretti comunque) Lanny Kravitz, l'uomo tigre.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#76
Inviato 15 gennaio 2017 - 23:27
Ho trovato la giusta chiave di lettura per apprezzare i Baustelle: CARICATURA.
Sì perché sono questo, sono una caricatura di uno studente intellettuale di liceo italiano anni '80. Citazionisti esasperati, dandy falliti, (finto) depressi cronici. Li apprezzo perché non li prendo sul serio nemmeno per un attimo.
vabbeh non mi pare lontanissimo da quello che ho detto io, o sbaglio?
come approccio
"caricatura di uno studente intellettuale di liceo italiano anni '80" secondo me è riduttivo, i riferimenti sono tanti
e cmq aggiungo: al di là dell'approccio, a me Amen è piaciuto musicalmente (come altri pezzi sparsi, poi sentirò gli album), se non esistessero quei testi avrei una visione meno contorta forse ma mi sembrano ottime canzoni, così come Amanda Lear dal nuovo disco che approfondirò
ci tengo a dirlo altrimenti rimane tutto a livello interpretativo; senza una musica funzionante non avrei mai preso in considerazione il castello
ora scindere i vari aspetti mi è difficile, vediamo
#77
Inviato 15 gennaio 2017 - 23:31
Io voto la più sfacciatamente battiatesca, Il Vangelo di Giovanni.
Nel complesso comunque il disco regge bene, non pensavo. 6,5.
ricordo un giovane uomo che si indignava e non mi parlava per mesi perchè non amavo fino in fondo i field recordings di Francesco Lopez pubblicati da una nota casa discografica esperta in omaggi camerali pregni di Nono, Murail, Sciarrino... what happened dear Paloz?
Maestro, non penso di averle mai rimproverato alcunché. Se così fosse dovrei solo scomparire.
I Baustelle mi sono sempre piaciucchiati, rispetto al resto dello scenario italico. Nonostante siano così pretenziosi riescono comunque a sembrare meno ridicoli delle vecchie e nuove leve.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#78
Inviato 15 gennaio 2017 - 23:32
Io voto la più sfacciatamente battiatesca, Il Vangelo di Giovanni.
Nel complesso comunque il disco regge bene, non pensavo. 6,5.
ricordo un giovane uomo che si indignava e non mi parlava per mesi perchè non amavo fino in fondo i field recordings di Francesco Lopez pubblicati da una nota casa discografica esperta in omaggi camerali pregni di Nono, Murail, Sciarrino... what happened dear Paloz?
Maestro, non penso di averle mai rimproverato alcunché. Se così fosse dovrei solo scomparire.
I Baustelle mi sono sempre piaciucchiati, rispetto al resto dello scenario italico. Nonostante siano così pretenziosi riescono comunque a sembrare meno ridicoli delle vecchie e nuove leve.
ma perché pretenziosi?
mi pare che molti abbiano indicato le loro citazioni come superficiali, qui nel forum eh
#79
Inviato 15 gennaio 2017 - 23:34
A me la loro sfrontatezza snob non mi sembra tanto malvagia se contestualizzata in uno scenario musicale italiano che vive di estremi fatti dal pop svenevole dei talent e le paturnie hipster col complesso e il desiderio di essere amati dalla De Filippi.
Pretensiosi rispetto a cosa? Poi se arriva Calcutta che suona in ciabatte non va bene lo stesso. Andate a cagher.
"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."
#80
Inviato 15 gennaio 2017 - 23:37
Se anche sono citazioni superficiali e "alla rinfusa" ammiccano insistentemente all'uomo di cultura, è innegabile. Calcutta cita De Gregori e Papa Francesco, i Baustelle puntano da sempre un po' più in alto tra politici, filosofi, poeti etc.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#81
Inviato 15 gennaio 2017 - 23:38
Calcutta in ciabatte
lo spoiler per favore, è stato creato apposta!
#82
Inviato 15 gennaio 2017 - 23:42
Se anche sono citazioni superficiali e "alla rinfusa" ammiccano insistentemente all'uomo di cultura, è innegabile. Calcutta cita De Gregori e Papa Francesco, i Baustelle puntano da sempre un po' più in alto tra politici, filosofi, poeti etc.
paloz a me pare, li conosco da poco eh, che i poeti e i filosofi finiscano nelle loro canzoni come le zucchine e le carote, più per dare un senso musicale al tutto che per volere comunicare davvero qualcosa di elevato, sono citazioni così maldestre da umiliare i citati, da ridurli al nulla
https://www.youtube....h?v=d8eGJXLzHrc
questa è Baudelaire, con le sirene in sottofondo e il testo che mischia violentemente il sacro con il profano senza risparmiare niente e nessuno
http://testicanzoni....delaire-7467673
se non è voluto tutto questo, Bianconi è allora un genio dell'involontario
Pasolini è morto per te
Morto a bastonate per te
...
Caravaggio è morto per te
Luigi Tenco è morto per te
Nei fiori dei campi
Vive Piero Ciampi
Bisogna studiare Baudelaire
...
Saffo s'è ammazzata per noi
Socrate suicida per noi
Vivere per sempre
Ci vuole coraggio
Datti al giardinaggio dei fiori del male
#83
Inviato 15 gennaio 2017 - 23:43
Io voto la più sfacciatamente battiatesca, Il Vangelo di Giovanni.
Nel complesso comunque il disco regge bene, non pensavo. 6,5.
ricordo un giovane uomo che si indignava e non mi parlava per mesi perchè non amavo fino in fondo i field recordings di Francesco Lopez pubblicati da una nota casa discografica esperta in omaggi camerali pregni di Nono, Murail, Sciarrino... what happened dear Paloz?
Maestro, non penso di averle mai rimproverato alcunché. Se così fosse dovrei solo scomparire.
I Baustelle mi sono sempre piaciucchiati, rispetto al resto dello scenario italico. Nonostante siano così pretenziosi riescono comunque a sembrare meno ridicoli delle vecchie e nuove leve.
mi intendo poco dello scenario italico. conosco a malaparte alcuni aforismi sintetici tendenti al rap di Tiziano Ferro e i soliti wanna be wanna be, wanna be me like Afterhours, Carmen Consoli, cariere soliste dei vari membri dei CCCP, Marlene Kuntz che odio sinceramente, Caparezza che nonostante tutto potrebbe suicidarsi commercialmente rasandosi a zero e provare a scoppiare rime schizo lardose su basi post grime, Negroamaro dal nome si evince che la passione ecologica degli ottanta è completamente andata a quel paese, i Chemical Brothers italiani (stica) chiamati Subsonica, un vecchio hype di blow up come le luci delle centrali elettriche e non arrivo se non per sentito dire a questa nouvelle vague stantia macro fashion di Fedez-Ferragni.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#84
Inviato 16 gennaio 2017 - 08:14
Datti al giardinaggio dei fiori del male
Questo verso è divertente, perché Bianconi - prima di diventare musicista a tempo pieno - scriveva proprio per una rivista di giardinaggio.
"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"
#85
Inviato 16 gennaio 2017 - 09:51
Comunque non capisco, e' il solito disco dei Baustelle ( musicalmente), svuotato pero' dei contenuti che mi avevano colpito in Fantasma. Anzi a dirla tutta mi pare pure piu' debole di Fantasma anche dal punto di vista musicale.
Billizzima
#86
Inviato 16 gennaio 2017 - 11:58
Se anche sono citazioni superficiali e "alla rinfusa" ammiccano insistentemente all'uomo di cultura, è innegabile. Calcutta cita De Gregori e Papa Francesco, i Baustelle puntano da sempre un po' più in alto tra politici, filosofi, poeti etc.
paloz a me pare, li conosco da poco eh, che i poeti e i filosofi finiscano nelle loro canzoni come le zucchine e le carote, più per dare un senso musicale al tutto che per volere comunicare davvero qualcosa di elevato, sono citazioni così maldestre da umiliare i citati, da ridurli al nulla
Se ci soffermiamo sui testi, la vedo come ACQUABOMBER; le citazioni sono maldestre. O meglio, sono spudoratamente superficiali (la superficie delle cose è inesauribile) e hanno una flebile connessione con la sfera del significato. Nella maggior parte dei casi, elenchi referenziali di nomi nudi che servono (immagino) a creare una qualche forma di empatia con un ascoltatore in grado di riconoscere i riferimenti (non così ardui; li colgo anche io che non sono nemmeno laureato ).
La cosa in astratto non è così disturbante alle mie orecchie. E non è nemmeno peculiare dei Baustelle, potrei dire che Battiato costruisce alcuni testi in maniera analoga, anche se con un senso di musicalità e levità superiore, e con un'ironia più chiaramente percepibile (mentre Bianconi mi trasmette* spesso l'impressione di credere almeno un po' nel suo personaggio). A urticarmi leggermente è l'eccesso di maledettismo e decadentismo un po' vacuo di alcuni versi isolati, tipo gli ossi di seppia e bidet di Follonica, o gli àlcolicì andati a male (ma perché? ) della Canzone del riformatorio.
Ma sono tutte cose sulle quali passo sopra se il fronte musicale mi convince, approccio condiviso anche da utenti più scafati di me nel corso della discussione.
E sul fronte melodico/compositivo mi pare che le cose siano rimaste abbastanza stabili nel corso della carriera; poi il modo di scrivere brani di Bianconi potrà piacere o meno.
A provocarmi un certo disinnamoramento sono state le scelte produttive più tronfie, retoriche, stratificate e pompose che hanno caratterizzato gli album successivi ai primi due, e che paradossalmente hanno un po' appiattito i lavori da La malavita in poi (insomma, volendo sintetizzare è tutto riassumibile con il solito, stucchevole less is more ).
Ciò detto non sono molto ferrato sullo stato dell'arte. Non ho ascoltato né Fantasma, né il nuovo album (nemmeno il singolo). Quindi sono sostanzialmente OT.
*(Trasmette attraverso la sua espressione artistica nei brani che scrive e canta. Della sua sostanza umana non so naturalmente nulla)
"Give me all your money just to cover you
Cover you in honey"
(Don't be afraid
There's no marmalade)
#87
Inviato 16 gennaio 2017 - 12:14
Su "Fantasma": cinque pezzi belli se non bellissimi, un casino di filler difficilmente sopportabili. Rimarrà la loro occasione sprecata, visto che a quanto dice Bianconi sarà difficile che torni a lavorare a un album orchestrale di simile portata.
Nessuno
La morte (non esiste più)
Diorama
Monumentale
Radioattività
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#88
Inviato 16 gennaio 2017 - 12:16
[...]
Ok, per quanto questa storia che Battiato è ironico e distaccato quando affastella eunuchi degli harem ottomani e nativi mesoamericani, che lo faccia per pura musicalità, come cantasse un'altra lingua tipo l'inglese -beh, tutto ciò mi sembra una cagata pazzesca un mito da sfatare.
Su Bianconi potrei sospendere il giudizio, ricordo solo le interviste su XL e in realtà non le ricordo (ma su quelle si saran formate le mie impressioni extramusicali); però su Battiato ho la sensazione ci sia un equivoco [di comodo] pluridecennale.
Rimane il Maestro, ma crede a un sacco di paradossi che fuor di musica sarebbero da rieducazione totale. Poi chissenefrega fuor di musica e benvengano in musica, eh
A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.
il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO
There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play
Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you
#89
Inviato 16 gennaio 2017 - 12:56
[...]
Ok, per quanto questa storia che Battiato è ironico e distaccato quando affastella eunuchi degli harem ottomani e nativi mesoamericani, che lo faccia per pura musicalità, come cantasse un'altra lingua tipo l'inglese -beh, tutto ciò mi sembra
una cagata pazzescaun mito da sfatare.Su Bianconi potrei sospendere il giudizio, ricordo solo le interviste su XL e in realtà non le ricordo (ma su quelle si saran formate le mie impressioni extramusicali); però su Battiato ho la sensazione ci sia un equivoco [di comodo] pluridecennale.
Rimane il Maestro, ma crede a un sacco di paradossi che fuor di musica sarebbero da rieducazione totale. Poi chissenefrega fuor di musica e benvengano in musica, eh
È tutto nella nota dopo l'asterischino: io fondo il mio giudizio su quanto traspare dai brani stessi, e l'approccio interpretativo è più leggero in Battiato, più peso in Bianconi.
Ma per il resto, come scriveva non ricordo chi non ricordo dove, Battiato dovrebbe stare molto lontano da qualunque microfono, se non per cantare. Quando lo intervistano mi imbarazzo io per lui.
"Give me all your money just to cover you
Cover you in honey"
(Don't be afraid
There's no marmalade)
#90
Inviato 16 gennaio 2017 - 14:24
Quando lo intervistano mi imbarazzo io per lui.
sì ma hanno conferito dei ruoli istituzionali a uno con un curriculum da guerra del cervello, il problema è stato quello, e quindi lo scontro con gli argomenti su cui si è trovato a discutere; l'avessero lasciato parlare di teorie esoteriche e magie orientali, l'imbarazzo sarebbe rimasto nei limiti nel senso che i temi si prestavano ai suoi svalvoloni da segnato dagli anni della giovinezza
vabbeh che Grillo dirige un partito e ha anche grande successo
#91
Inviato 16 gennaio 2017 - 14:33
Ho ascoltato il singolo ( che mi ricorda i Pulp ) e bah! Non penso andro' oltre, non mi sento invogliato all'ascolto dell'album, peccato perchè La malavita all'epoca mi piacque tanto, ma li ho trovati parecchio pretenziosi senza motivo.
"Chi vuol brillare, si metta in ombra"
Alice: "Quanto tempo è per sempre?"
Bianconiglio: " A volte solo un secondo"
#92
Inviato 16 gennaio 2017 - 14:34
Ma cosa intendete per citazione superficiale? Se capisco giusto a me pare che le cita si dividano in (quelle che chiamiamo) superficiali (troppo scoperte, usurate) e criptiche (tipo quelle di Arbasino). Poi ci sarà un pubblico (una volta io, una volta tu) che preferisce le prime perché rassicuranti (le capisco dunque sono) e un altro che preferisce le seconde (faccio finta di capire e w la gnosi). E d'altra parte al variare del pubblico cambia il grado di super-cripticità, ma pensando alle cita dei Bau che ho in mente credo si possa definirle superficiali (scoperte) rispetto al pubblico di riferimento (ma a caso).
Siamo vittime di una trovata retorica.
#93
Inviato 16 gennaio 2017 - 14:38
Ma cosa intendete per citazione superficiale? Se capisco quello che intendete a me pare che cita si dividano in (quelle che chiamiamo) superficiali (troppo scoperte, usurate) e criptiche (tipo quelle degli editoriali di Ferrara). Poi ci sarà un pubblico (una volta io, una volta tu) che preferisce le prime perché rassicuranti (le capisco dunque sono) e un altro che preferisce le seconde (faccio finta di capire e w la gnosi).
parlo per lassigue: mi pare che non citi per mostrare il suo livello culturale, sfigarecciare e per elevarsi ma per ironizzare proprio su questo utilizzo, per fare il calderone come dire "ma sì dai, Baudelaire, Tenco, Caravaggio e cha cha cha"
poi magari mi sbaglio, magari Bianconi fa il figo sul bancone del bar citando Tenco e usando i termini latini (e allora vi dico: invitiamolo sul forum, si troverebbe benissimo)
c'è da dire che, dopo qualche canzone, pure il listone inizia a stufare
#94
Inviato 16 gennaio 2017 - 14:40
Ah quello non lo so, l'ironia ormai è in espansione come il socialismo in quella canzone degli ODP (citazione superficiale dato il contesto)
Siamo vittime di una trovata retorica.
#95
Inviato 16 gennaio 2017 - 14:42
Inutile dire che simili elucubrazioni farebbero molto ridere Bianconi, mentre sorseggia una cedrata corretta più o meno superficialmente.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#96
Inviato 16 gennaio 2017 - 14:43
Ah quello non lo so, l'ironia ormai è in espansione come il socialismo in quella canzone degli ODP (citazione superficiale dato il contesto)
sì l'ho aggiunto, pure il listone, dopo qualche pezzo, porta i primi sbadigli; il tutto alternato con le parolacce adolescenziali, le situazioni squallide da bidet, le rivelazioni da 3° media, ecc ecc ecc
Inutile dire che simili elucubrazioni farebbero molto ridere Bianconi, mentre sorseggia una cedrata corretta più o meno superficialmente.
per ora è lui che fa ridere noi, sarebbe ora che ridesse un pochino pure lui (e si lavasse i capelli dai perché sono davvero unti)
#97
Inviato 16 gennaio 2017 - 14:45
ma dici "cedrata corretta" per sottolinearne la convinzione?
è davvero così insomma?
devo prendere per buono simon come sempre, quindi
#98
Inviato 16 gennaio 2017 - 14:47
Adesso arriva e ci dice che nella texture di quella su Baudelaire ci sono citazioni che vanno dai padri Cappadoci al Blaxploitation ma non le abbiamo colte: siamo inadeguati.
Siamo vittime di una trovata retorica.
#99
Inviato 16 gennaio 2017 - 14:48
Adesso arriva e ci dice che nella texture di quella su Baudelaire ci sono citazioni che vanno dai padri Cappadoci al Blaxploitation ma non le abbiamo colte: siamo inadeguati.
ma trattate come?
nel calderone con Bau o seriamente?
#100
Inviato 16 gennaio 2017 - 14:51
Ah ma tu intendi un'altra cosa: superficiale/profonda (è brutto ma ci capiamo). Allora proprio non capisco come 1. possano mettere citazioni profonde in canzoni pop (è proprio il mezzo che si ribella) 2. com'è una citazione profonda su/di Amanda Lear*?
* criptica è facilissimo: la ragazza che indossa quel pigiama giallo / chiusa in gabbia in nome dello sballo (#YOLO)
Siamo vittime di una trovata retorica.
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