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Paul Schrader


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15 replies to this topic

#1 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 08 aprile 2016 - 18:24

AKA il grande autore realista del cinema statunitense degli ultimi 40 anni.

 

Grande collaboratore di Martin Scorsese, per cui ha scritto numerose sceneggiature (tra cui quelle di Taxi Driver e Toro Scatenato), il buon Schrader è stato anche un apprezzato regista. In American Gigolo lancia nel mainstream hollywoodiano Richard Gere, mentre il suo remake de Il Bacio della Pantera non è del tutto riuscito, a mio avviso. In compenso, mi sono piaciuti sia Lo spacciatore sia Affliction.

 

Cosa ne pensate voi di questo grande protagonista del cinema a stelle e strisce? 

 


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#2 Tom

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Inviato 08 aprile 2016 - 19:26

Tuta blu, Hardcore e Affliction sono i suoi film migliori.

American Gigolò e Il bacio della pantera (che alla fine è un remake quanto lo è The Thing di Carpenter) ottimi.

 

Belli anche Mishima e Lo spacciatore.

 

Sottovalutati gli auto-distruttivi Auto Focus e The Canyons.


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#3 Gonzalo Pirobutirro

    Tony Nelli

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Inviato 08 aprile 2016 - 19:53

Ma perché "è stato"? M'è venuto un coccolone e ho pensato fosse morto pure lui, maremma indiana.

 

Comunque:

 

"Hardcore" capolavoro assoluto, George C. Scott uno dei più grandi attori di tutti i tempi.

"American Gigolo" bellissimo, un dolore e sconfitta incredibile.

"Affliction": film nevoso e senza speranza, una delle trasposizioni cinematografiche più belle del rapporto padre-figlio. Nick Nolte + James Coburn, e ho detto tutto.

"Cat People": Natassja, stuprami. Ah, Giorgio Moroder, mica seghe. 

"Mishima" me lo ricordo un po' male, ma i ricordi che ho non possono essere che belli. Paradossalmente, ricordo meglio la colonna sonora di Philip Glass, che ho qui in casa da qualche parte.

 

Assai malcacato "Light of day", con un grande Michael J. Fox; forse minore, ma ad avercene.

"Auto-focus" è strepitoso, in realtà uno dei suoi film migliori. Il co-protagonista, poi, si chiama John Carpenter, quindi lo amo di default.

 

Quelli dopo "Auto-focus" non li ho visti, forse perché avevo paura mi facessero cacare; paura un po' infondata, forse, visto che si tratta di un autore e regista che amo alla follia. Diciamo che mi sono mancate le occasioni, mentre "The Canyons" proprio l'ho evitato per scelta, ma se Tom qua sopra mi dice che val la pena, provvedo a recuperare.

Però mi sono voluto male e ho visto "Dying of the light", che è in effetti un bel filmetto di merda; a quanto ne so, sia Nicolas Cage sia Schrader hanno disconosciuto il film, poiché massacrato dai tagli della produzione; il regista infatti non ha avuto il final cut. Magari sarebbe da riguardare nella versione voluta da Schrader, sempre ce la facciano vedere.


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#4 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 08 aprile 2016 - 21:00

Un brevissimo estratto del concetto di trascendentale nel cinema, che fu anche la tesi di laurea del buon Schrader: http://www.paulschra...SeriesNotes.pdf

 

Come ben saprete, cari secchioni del grande schermo, i maestri analizzati da Schrader sono Ozu, Besson e Dreyer. Non è un caso che un argomento così complesso abbia affascinato Schrader, che da quanto so ebbe una rigida educazione calvinista. Lontano dallo spirito proto capitalista di weberiana memoria, il calvinismo trascendentale di Schrader emerge in eroi tormentati, con una missione purificatrice-catartica da compiere. Travis Bickle è, ben inteso, l'archetipo del trascendentale schraderiano, un personaggio così affascinante e repellente da aver segnato un punto di ritorno per le interpretazioni maschili (quante volte si prende come massimo punto a cui può arrivare un attore questa parte recitata da De Niro? Ci mettiamo Jake LaMotta nella sua autodistruzione? Anche quello è un personaggio scritto da Schrader).


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#5 Tom

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Inviato 08 aprile 2016 - 21:25

mentre "The Canyons" proprio l'ho evitato per scelta, ma se Tom qua sopra mi dice che val la pena, provvedo a recuperare.

 

Non è sicuramente un film "bello" e neanche quel che si dice un buon film.

E' uno sbaglio portato avanti con lucidità e cinismo.

Se vuoi e non l'hai fatto leggiti cosa ne abbiamo scritto nel topic apposito.

 

Nessuno ha visto "Tuta blu"? Probabilmente è il suo film più bello.


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#6 Dudley

    mainstream Star

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Inviato 08 aprile 2016 - 21:47

D'accordo con Tom, "Blue collar" è il suo film più bello, un classico degli anni '70.

"Hardcore" pure bello, anche se di recente l'ho rivisto e l'ho trovato un po' vecchiotto in certe sue soluzioni - oltre che deprimente, a ben pensarci. Nel film, oltre al grande Scott, c'era pure Peter Boyle, altro leggendario volto di tanti films "minori" dei '70 ("Friends of Eddy Coyle", tanto per citare uno dei mie preferiti).

"Affliction", tra i più recenti, mi era piaciuto, e personalmente avevo trovato motivi di interesse pure nella visione di "The canyons".


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#7 nobody

    Groupie

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Inviato 09 aprile 2016 - 13:37

Sulla sceneggiatura niente da dire, una pietra miliare.

Delle opere come regista, invece, ho visto pochino. Mi era piaciuto "Adam Resurrected", con Jeff Goldblum, ma non credo che sia stato distribuito in Italia (o, perlomeno, è stato distribuito molto male).


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#8 Dark Mavis

    Snacky Mike’s haircut fan

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Inviato 09 aprile 2016 - 23:43

Tra i suoi sceneggiati ho visto Yakuza, Taxi Driver e Toro scatenato, come regista conosco solo Hardcore che è bellissimo.

Tutte queste opere affrontano tematiche che credo caratterizzino la sua cifra stilistica oltre che personale, in quanto sono influenzati dai suoi trascorsi di vita vissuta, come un periodo di depressione e alcolismo con vagabondaggi notturni e visone di film pornografici in cui ha concepito e scritto la sceneggiatura di Taxi Driver, in cui un punto centrale e focale è quello della solitudine e dell'alienazione dell'uomo nell'ambiente urbano e metropolitano. Anche altri elementi come quello religioso, tematiche connesse ad esso come colpa e redenzione vengono affrontate in Hardcore, ed anche in questo caso ci sono dei rifacimenti e dei rimandi alla sua adolescenza ed infanzia vissuta all'interno di un ambiente profondamente religioso, con continue discussioni teologiche di stampo calvinista, la chiesa a cui aderiva la sua famiglia. Mi sembra anche abbia detto che fino a 17 anni i suoi ricordi sono basati essenzialmente o totalmente su questi punti, e che fino a quel momento non aveva mai visto un film e non si era interessato a questo mondo. Poi ci è entrato prepotentemente e con eccellenti risultati.

Cercherò di approfondire la filmografia, quel poco che ho visto mi è piaciuto molto.


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#9 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 20 maggio 2016 - 14:20

è a cannes con dog eat dog interpretato da nick cage. di cannes non me ne frega niente ovviamente, ma del film moltissimo
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#10 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 20 maggio 2016 - 14:34

Anche a me, tratto tra l'altro da uno spettacolare romanzo di Edward Bunker.

Non vedo l'ora.


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#11 Tom

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Inviato 20 luglio 2017 - 14:51

schrader-cage-633x356.jpg
 
2016 Dog Eat Dog
Gran colpo di coda di un vecchio leone newhollywoodiano, simile negli effetti a Killer Joe di Fredkin.
E' il bringing it all back home di Schrader. Lui che insieme a Scorsese ha inventato il modo e i moduli per parlare della vita di strada prende una trucida storia di bassa manovolanza criminale per fare il punto della situazione di quello che e' stato il cinema noir negli ultimi 30 anni.
Cosi' il folgorante inizio urla Lynch almeno quanto il finale spiazzante urla fratelli Coen, e in mezzo ci sono le strade notturne di Mann, i deliri verbali di Tarantino, i trip di Oliver Stone, le immagini disarticolate di Tony Scott, e ovviamente gli ambienti e i pedinamenti di Scorsese. Un circo cinematografico sgangherato e vacuo almeno quanto i suoi bruciatissimi protagonisti.
Ma non e' un'autocelebrazione e men che mai una festa. Pur con uno stile opposto Schrader continua il discorso mortifero di The Canyons (e, visto il tripudio registico di questo, risulta piu' chiaro quanto la squallida catatonia di quello fosse ricercata e voluta). Nonostante le citazioni chiare ed evidenti, non ce' nessuna coolness alla Tarantino o Mann, nessuna concessione all'action alla Scott, nessuna denucia sociale alla Stone, nessun distacco surreale alla Lynch o Coen, nessun epica scorsesiana. Il film racconta solo quanto promesso dal titolo: cani che mangiano altri cani. I tre protagonisti sono tre bestie che fanno cose da bestie, quasi sempre ai danni di povere donne. Il fatto che a tratti facciano ridere (molto) o possano anche suscitare pieta' non li riscatta in alcun modo. Un'altra storia di vite nulle che finiscono nel nulla.
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#12 ucca

    CRM

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Inviato 20 luglio 2017 - 15:28

bene, andrò a vederlo!


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www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#13 John Trent

    Genio incomprensibile

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Inviato 31 marzo 2023 - 22:09

E alla fine (ne parlavamo di là) ho visto Light Sleeper. La storia è il suo solito canovaccio (comunque affascinante) in pratica taxy driver col finale di American Gigolò, ma dentro a quei binari Schrader si muove con una classe immensa, sciorinando una serie di sequenze da antologia pur rimanendo sempre sobrio, un'atmosfera notturna dove a poco a poco la tragedia da evitabile si fa prima minacciosa e poi incombente. Grandi attori (tutti) serviti con intelligenti dialoghi, impasto cromatico, location, musiche e costumi da pelle d'oca continua.
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#14 Wattimo Fuggente

    chi semina vento raccoglie scureggia

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Inviato 02 aprile 2023 - 12:23

idem con Lo Spacciatore, film in cui la droga è relativamente a margine, poche o nulle le scene di uso/effetto/postumo ma che emerge in tutta la sua drammaticità nel rapporto e nella tragica vicenda della ex moglie. anche la presenza continua di sacchi dell'immondizia (causa sciopero netturbini) stride con l'atmosfera quasi patinata e fineottantiana e contribuisce a crearne una da incubo ad occhi aperti


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#15 Tom

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Inviato 02 aprile 2023 - 21:07

Belli anche Mishima e Lo spacciatore.

 

Non so perche' sette anni fa ero stato cosi' tiepido, "Mishima" tranquillamente uno dei suoi capi.
 


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#16 100000

    Enciclopedista

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Inviato 07 aprile 2023 - 18:43

ispirato dal topic ho recuperato proprio Mishima, che mi mancava ed è clamoroso: si innesta perfettamente nella sua poetica di reietti contro la società (prima o poi vorrei farne un discorso più articolato e analizzare l'evoluzione della cosa, che proprio negli ultimi film è stata importante), ma è un film bellissimo a tutto tondo: colori, inquadrature, recitazione, e poi finalmente un film americano senza americani e recitato in lingua (giapponese) - sarebbe stata un'oscenità il contrario, ma come se non l'avessero mai fatto
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