Ah, perché adesso chi ha la maggioranza fa le leggi che paiono ad altri? Semmai proprio questi tempi hanno permesso al Parlamento di essere in parte svuotato ed esautorato dal ricorso smodato ai decreti, ai voti di fiducia, ai maxi-emendamenti; la riforma a queste cose mette un freno, ne disciplina l'uso. Il bicameralismo perfetto invece ha per lo più peggiorato le nostre leggi, rendendole incoerenti al proprio interno, merce di contrattazione e di ricatti.
Evidentemente non è quello il problema, è la possibilità di fare opposizione.
Quindi solo ora, col nostro stupendo bicameralismo paritario, l'opposizione è in grado di fare l'opposizione? E in cosa consiste questo quid per cui il bicameralismo paritario garantisce di più le opposizioni rispetto al monocameralismo o al bicameralismo asimmetrico della riforma? Alla fine non si riduce tutto nel votare e vedere chi ha la maggioranza? L'unica funzione che ha il Senato nel nostro sistema paritario è la funzione ritardante; la quale però ritarda l'approvazione delle leggi di iniziativa parlamentare, tutte, non solo quelle della maggioranza, dando invece il fianco all'eccesso della veloce decretazione da parte del governo: questa a stento la chiamerei una garanzia per le opposizioni.
(Ah, con la riforma sarà istituito uno Statuto delle opposizioni sui diritti delle minoranze parlamentari).
P.S. Mi ritrovo molto in questo spezzone (da un saggio su Amministrazione in Cammino, una rivista on-line di diritto della Luiss).
"L’opposizione politico-parlamentare, dinanzi ad un mutamento tanto radicale del
paradigma della competizione politico-elettorale e della dialettica nelle aule
parlamentari, «non trova più nell’equilibrio di una democrazia bloccata e nelle
convenzioni politiche da essa generate una sufficiente salvaguardia», producendosi
pertanto, nell’invarianza del testo costituzionale e nell’insufficienza delle norme poste
a tutela delle minoranze a garantire l’equilibrio dei poteri nel nuovo assetto politico,
«uno squilibrio sul versante delle garanzie dell’opposizione». Questi fattori hanno
così reso ancor più pressante e attuale l’esigenza di attribuire all’opposizione
parlamentare gli strumenti sostanziali e procedurali idonei a consentirle lo
svolgimento non soltanto di una funzione negativa, di contrasto all’indirizzo
governativo, ma anche e soprattutto di una funzione positiva, di controproposta ed
elaborazione dell’alternativa al governo in carica."