179 replies to this topic

[debaser]

Gli altri non li ho visti ma Il matrimoni di Lorna l'ho trovato una palla unica.

Mi dispiace.

 

sorprendentemente il matrimonio di Lorna l'ho visto pure io. mi chiedo in quale occasione possa mai essere successo, palozzo sei stato tu?

non mi dispiacque, anche se è la solita storiella.

[Limenitis]

Tra i film fracassoni dei 90s questo è OVER THE TOP: risate, esplosioni e John Malkovich (oltre a Steve Buscemi <3)

 

 

Per me il miglior Mann all-time. 

 

 

 

 

 

 

 

Miami Vice è stupendo!

 

Con Air vabbè, a Nicolas Cage al top della trashaggine e tamarraggine non si dice mai di no <3

[Infinite dest]

A proposito di Cage - Via da Las Vegas è già stato detto? A parte che Figgis è un maestro e vabbè, però il film rende grandissimo onore al libro, ed è un piccolo capo. Curiosità: è l'unico caso in cui ho comprato il libro, il film e la colonna sonora (bellissima)

[Garp Buzzy Power]

A me lui è piaciuto tantissimo in THE WEATHER MAN

[Infinite dest]

Ecco, in effetti anche lì si è fatto valere, e si che aveva Caine come partner

[Garp Buzzy Power]

Ecco, in effetti anche lì si è fatto valere, e si che aveva Caine come partner

 

Caine grandissimo sì

Abituato a vederlo in altri contesti, in alcuni momenti non pareva nemmeno vero fosse lui

[paloz]

Comunque per far contento Tom

Eyes Wide Shut è un capolavoro terracqueo. Dopo anni di Kubrick-mania è forse diventato il mio preferito, di sicuro quello su cui sono tornato più spesso. La perfezione, cazzo.

[Seattle Sound]

A me lui è piaciuto tantissimo in THE WEATHER MAN

 

anche il film stesso si merita un posto nel thread 

 

più cupo e amaro da quello che appare (anche se si ride lo stesso "lo zoccolo di cammello!"),alla fine attraverso la discesa e il tentativo di risollevarsi del protagonista c'è il ritratto dell'America post 11 settembre.grigio come il tempo di chicago. 

 

[bluetrain]

Altro giro, altro capolavoro.
Qui si parla di uno dei più grandi film sportivi di tutti i tempi e sicuramente il migliore che parla di corse automobilistiche
 
LA 24 ORE DI LE MANS (Le Mans) -1971 di L.H. Kazin

 
Le Mans è un capolavoro, concordo, ma divide il gradino più alto del podio dei film sulle corse automobilistiche con Gran Prix di Frankenhemer (ne avevo parlato tempo fa nel topic dedicato al regista http://forum.ondaroc...02/?p=1549972).
 
Edit: vedo che il buon vecchio Tom lo aveva già fatto notare... e concordo anche sul fatto che buona parte della filmografia di Frankenheimer dovrebbe finire qua dentro, Seconds (Operazione diabolica) in primis.
 
Per contribuire un minimo, (ri)lancio due miei culti.

 

Wake in fright di Ted Kotcheff: http://forum.ondaroc...ndie/?p=1498256

 

Blast of silence di Allen Baron: http://forum.ondaroc...gina/?p=1393484

[Limenitis]

 Frankenhemer

 

 

 

 

Anonymous su William Shakespeare è suo? Bel filmazzo l'ho visto sti giorni.

[Serena]

Marz, ops, su  Serendipity  quote a  Dest,  ti ho dato un +, me so sbagliata , insomma sto film mi costa due più 

 

io viro su

Amore tossico film non propriamente leggero, di taglio documentaristico, che  ha il pregio però di centrare, come pochi in Italia,  quel mondo fine anni 70, inizio 80, senza concedere nulla al politicamente corretto.

Nonostante la drammaticità,  ci sono dei momenti che riescono a strapparti una risata,. Ricordo ancora la scena dell'acquisto del limone, la battuta di Cesare :  a me non me lo danno perchè sanno che me ce drogo.

 

 

 

Un altro mio prefe,  totalmente diverso

 

Sideways, in viaggio con Jack, per un altro tipo di viaggio. 

Come disse il regista Alexander Payne  “La vita può essere gustata al pari di un buon bicchiere di Cabernet. Soprattutto, poi, quando sembra più amara e più incerta.”

Il film racconta di un viaggio a base di degustazioni di vini che porterà i due protagonisti all'apparenza diversissimi uno dall'altro

ad esplorare altri campi, oltre ai vigneti della Santa Ynez Valley, CA.

 

[PinkFreud]

l'ho visto anche io recentemente , bel film , l'unico neo un'eccessiva durata.

[PinkFreud]

aggiungo anche questo

 

[dick laurent]

Per contribuire un minimo, (ri)lancio due miei culti.

 

Wake in fright di Ted Kotcheff: http://forum.ondaroc...ndie/?p=1498256

 

 

film immenso, appena l'ho visto è entrato nel mio personale olimpo, però più che controverso anche questo è sopratutto poco visto considerando quanto è grande. Ma chi l'ha visto di solito ne parla come quelli che hanno visto la madonna, tipo noi.

Comunque in tema di film allucinati, soffocanti e ossessivi con ambientazione più o meno desertica aggiungo il grandissimo Ondata di calore di Nelo Risi

https://www.youtube....h?v=pDT9_cTdtME

[Garp Buzzy Power]

 

Beccato per puro caso su CULT pochi mesi fa una sera mentre mettevo a posto la cucina

Belliffimo veramente...con tutte quelle atmosfere britanniche...il grigiume...questo omino con un cuore grande così...

Giuro che ho quasi pianto nel finale

[Tom]

George Roy Hill è famoso per essere il regista di due film epocali come Butch Cassidy (1969) e La Stangata (1973), film che molti utenti probabilmente non avranno problemi a considerare dei capolavori assoluti.
Ma, fidatevi di me, il film a cui spetta indiscutibilmente il titolo di capo d'opera del regista di Minneapolis è
 
COLPO SECCO (Slap Shot) -1977 di George Roy Hill

 
Altri due grandi film di Roy Hill...
 

 
1975 Il temerario (The Great Waldo Pepper) con Robert Redford
...che ho rivisto giusto l'altro giorno. Bellissimo film sui pionieri del volo degli anni 20, di cui viene celebrato lo spirito audace e cavalleresco, quanto messo in mostra l'infantilismo e sconsideratezza, mescolando commedia picaresca e dramma (un paio di sequenze raggelano ancora il sangue). Film per altro scritto dallo stesso Hill, che si conclude con una riflessione meta-cinematografica in cui realtà e finzione si mescolano.
 

 
1966 Hawaii con Max Von Sidow
...che invece non rivedo da quando ero ragazzino. Era uno di quei turgidi e lunghissimi (2 ore e 40) drammoni in technicolor che piacevano ai miei nonni paterni. Un kolossal come erano possibili solo in quell'epoca in cui sbancava i botteghini uno come David Lean, con protagonista un attore non certo hollywoodiano come Von Sidow e incentrato su temi quale la fede e il colonialismo. Me lo ricordo un filmone affascinante e severo, con quel respiro avvolgente da romanzone che hanno solo certi film di una volta, con un'ambientazione che richiama i racconti polinesiani di Stevenson.

[dick laurent]

me n'è venuto in mente uno che ci sta davvero: Segnali dal futuro

 

 

film apocalittico con Nicolas Cage scienziato col figlio coi poteri. Descritto come nammerda da praticamente chiunque, criticatissimo per varie ragioni a me è piaciuto e non poco. Non è sicuramente un capolavoro però a me è piaciuto non poco. Rigore scientifico prossimo allo zero  ma in questo caso mi ha disturbato pochissimo. L'atmosfera soprattutto secondo me è notevole. Certo, paragonato a certi filmoni veri e conclamati nominati in precedenza Segnali dal futuro sfigura.

[Limenitis]

World War Z è un filmone e anche una bella rilettura delle solite stronzate sugli zombie.

[Harlan]

Un film semisconosciuto o semidimenticato che invece ho rivisto con grande piacere è Un tocco di zenzero, ma, per l'appunto, pare l'abbia visto solo io. 

[paloz]

Su Wake in Fright mi aveva già incuriosito Tom, ora mi costringete a vederlo subbito.

[Mr. Atomic]

Per me Wanderers di Kaufman è un grandissimo film-quasi capolavoro, ma penso faccia un po' cagare a tutti

[BillyBudapest]

The Company of Wolves se non è già considerato da 5 stelle.

[Tom]

Per me Wanderers di Kaufman è un grandissimo film-quasi capolavoro, ma penso faccia un po' cagare a tutti

 

Gran film invece. Sconta il fatto che tutta la carriera di Kaufman sembra essere caduta nell'oblio assoluto.

[Earl Bassett]

A me piace molto anche Terrore dalla Spazio Profondo, più dell'originale di Siegel per intenderci.

[William Wilson]

Il bi e il ba, film del 1985 diretto da Maurizio Nichetti che vede protagonista un esilarante Nino Frassica e, tra i personaggi di contorno, Leo Gullotta.

Un piccolo gioiellino del genere comico all'italiana, dove troviamo un Frassica in forma smagliante che sull'onda del successo televisivo prova a fare il Groucho Marx siculo storpiatore di parole che mette in crisi ogni logica, ogni discorso, ogni autorità con i suoi nonsense a ruota libera.

Ci sono momenti in cui si piange davvero dal ridere.     

E' un film che fa tornare il buonumore.

[piersa]

Dvd originale, appena posso me lo riguardo magari rileggendomi passi scelti della sua bio.
Geniale anche come marescialli di Don Matteo.

[William Wilson]

Avvenne domani (R. Clair, 1944) - Cosa fareste se foste un giornalista e riceveste ogni sera il "giornale del giorno dopo"? Anche conosciuto con il titolo "Accadde domani", questo film dal soggetto accattivante, di una levità unica, a metà strada tra il genere fantastico e la commedia, è un classicone di cui forse si ricorderà Zemeckis (con Bob Gale) una quarantina di anni dopo...

 

 

[Reynard]

Di Clair molto bello anche "Il silenzio è d'oro"

[Tom]

Clair ne ha tanti di capolavori dimenticati.
Per una ragione particolare, direi chiaramente intuibile dalle immagini qui sotto, tra i miei preferiti c'è "Ho sposato una strega".
 

 

 

 

 

argh
 

ri-argh

[William Wilson]

Ah però! Da vedere, tutti e due.

 

Devo dire che il filone delle "commedie con la strega" ha sempre un certo interesse...

 

 

Una strega in paradiso (Bell, Book and Candle)

 

 

E poi:

 

 

è una coppia d'oro.

Uscì poco prima di Vertigo, tra l'altro. E c'era anche Jack Lemmon.

[Reynard]

La donna di platino di Frank Capra (1931)

 

Commedia del Capra pre-"Accadde una notte", senza motivo particolare (va bé, a parte Jean Harlow) l'ho sempre avuto caro, al fianco di "Arsenico e vecchi merletti" tra il Capra che mi piace rivedere.

Trama semplice semplice: giovane giornalista che deve scegliere tra due donne, una sua collega molto simile a lui e una ricchissima, biondissima e jeanharlowissima ereditiera.

 

Un ambientazione simile (ma complicata da un doppio triangolo) la si può trovare nel capolavoro di Cukor Scandalo a Philadelphia, che spero proprio non ci sia bisogno di citare in questo thread.

[selva]

Odd Man Out (1947), Carol Reed

 

 

Lo preferisco di gran lunga a Il terzo uomo. Unico problema: bisogna recuperare la versione originale, in quella italiana hanno tagliato alcuni dialoghi e intere scene (il prete che protegge i criminali, gli stati allucinatori del protagonista, la follia del pittore). Inutile dire che hanno eliminato il meglio.

 

 

 

Le allucinazioni nelle bolle della birra <3 

 

 

 

 

[nickn]

 

[Tom]

 
1992 Gli occhi del delitto (Jennifer 8)
di Bruce Robinson con Andy Garcia, Lance Henriksen, Uma Thurman, Graham Beckel, Kathy Baker, Kevin Conway, John Malkovich

E' uno di quei film che non hanno obiettivamente nulla di speciale, ma che per qualche ragione da vent'anni e passa finisco sempre per riguardare ogni volta che lo passano in tv. Sceneggiatura che intreccia i luoghi comuni sui film dei serial killer (allora comunque ancora abbastanza freschi, "Il silenzio degli innocenti" era solo dell'anno prima) e il filone dei thriller con la protagonista cieca.
La trama gialla è convenzionale e sul finale si ingolfa in una serie di colpi di scena e dialoghi via via sempre più improbabili.
Eppure mi piace molto e tutto funziona da dio.
Sarà che il cast ha tutte le facce giuste al posto giusto, sarà per i personaggi ben sbozzati, sarà per la bellissima fotografia, sarà per l'efficace colonna sonora, sarà per l'affascinantissima ambientazione natalizia in una California del nord perennemente gelida, ventosa e piovosa (qualche anno prima di "Seven"), sarà per quelle due o tre sequenze realmente inquietanti, sarà per il ritmo lento e calibrato, sarà per la solida regia di Bruce Robinson (suo secondo film dopo "Shakespeare a colazione": altro cult), sarà pure per il bel doppiaggio italiano (decisamente altri tempi).
O sarà per una Uma Thurman ventunenne, che sprizza adorabilità e innocenza ad ogni inquadratura.
 

[Infinite dest]

Grande Tom, visto anche io ieri e mi ha letteralmente inchiodato, lavoro con i controcazzi, sceneggiatura di acciaio, film classico che più classico non si può, nell'accezione positiva del termine

Non lo conoscevo, Garcia veramente al top (anche la Thurman, fare il ruolo di non vedente non è mai facile)

 

 

edit: da segnalare piccolo, meraviglioso cameo di Malkovich

[piersa]

visto tempo fa e in effetti Uma ti fa scattare una serie di cose, innocenti e meno anche se è cecata

[sud afternoon]

Ma Jennifer 8 significa che ce ne sono altri sette prima?

[marz]

 

Un film che ha un'atmosfera unica e un cast di livello stellare con Newman, Rampling e Warden. Forse il più bel film di Lumet, dopo 12 angry men. Un po' dimenticato, purtroppo.

[Tom]

Gran bel film. Anche se Lumet per me ne ha fatti altri di migliori oltre a "12 angry men". 

 

Ma Jennifer 8 significa che ce ne sono altri sette prima?

 

Jennifer è il nome dell'unica vittima ufficiale del serial killer. Il protagonista scopre che ci sono almeno altre sei vittime, quindi Uma Thurman rischia di diventare l'ottava "Jennifer". Tra parentesi l'altra sera è stata la prima volta, dopo tanti anni che lo conosco, che ho fatto caso al titolo originale. Rimango sempre un po' straniato quando scopro che film che penso di conoscere benissimo hanno titoli completamemte diversi da quelli con cui li identifico da sempre. Recente sconcerto: "Romancing The Stone" che sarebbe "All'inseguimento della pietra verde" (in effetti titolo idiota quanto "Gli occhi del delitto").

[Onironaut]

A me fa (o faceva? in realtà non lo vedo da anni ma ogni volta godevo vedendolo) impazzire L'avvocato del diavolo, soprattutto per l'interpretazione fenomenale di Al Pacino, un'interpretazione talmente favolosa da farti dimenticare quanto sia pesce lesso Keanu Reeves.

Ora, di qui a definirlo un capolavoro ce ne passa, ma non avrei esitato a definirlo un filmone.

Magari rivedendolo mi crollerà il mondo addosso 

[Earl Bassett]

Rivisto ieri un bel pezzone di:

 

 

Per me vale praticamente il primo che è ovviamente un capolavoro, quindi....

Un solo commento: puro rock & roll.  

 

[Jack DiSpade]

Ma vabè, dai, non è roba per sto topic. è un capolavoro anche per me

[gwoemul]

Sante parole.

L'ho visto due giorni fa ed è stata una sorpresona davvero. Il ritmo indiavolato e le mille trovate geniali lo rendono di diritto uno dei migliori film di puro intrattenimento di sempre. 

Il finale non lo commento neanche, ero quasi in lacrime. E alla fine: "Benvenuti nel regno della razza umana"    

[sud afternoon]

Ma infatti ha fama di supermegacult. Al massimo mi aspetterei di vederlo nel topic duale, quello dei capolavori che ci paiono schifezze (non ce lo metterei io, per essere chiari).

[Tom]

I "capolavori assoluti" di Kitano sono sicuramente ben altri, ma...
 

 
2005 Takeshis'
Dopo il già controverso "Zaitochi", il film con cui Kitano ha iniziato a distruggersi la reputazione e a farsi odiare dai Mereghetti di tutto il mondo.
Per me è un labirinto affascinante fatto di film nel film, sogni, ispirazioni, specchi, ripetizioni, libere associazioni, deja-vu, Un rompicapo dove comunque i tasselli alla fine trovano tutti un loro posto, anche se è inutile tentare di distinguere i vari piani narrativi. Per altro se si sta al gioco e non ci sforza di capire tutto subito è anche semplice da seguire, con parecchi momenti divertenti. Non l'ho mai neanche trovato questo gran strappo con la filmografia precedente. A livello stilistico è un'estremizzazione del noir senza viti alla "Boiling Point", contaminato con le follie pop e demenziali di "Getting Any?". In fondo è l'ennesimo percorso verso la morte di un personaggio che con sguardo attonito vede disfarsi davanti a sé ogni senso di realtà. Il Kitano "proletario", felpina e polo da sfigato, è l'ennesimo suo personaggio-icona.   
Certo, i venti minuti di delirio in cui Kitano mette in scena la parodia di un suo yakuza movie, tra sparatorie ridicole e interminabili intermezzi musicali trash, mettono a dura prova la pazienza di chiunque. Lì davvero è cinema annoiato che sbadiglia in faccia al pubblico la propria noia. La sequenza in cui dileggia i suoi tipici finali sulla spaggia è talmente autodistruttiva, insultante e tirata per lunghe che può anche strappare un po' di sconcertata ammirazione.
Comunque sia, ogni tot mi piace rivederlo. Alla fine mi sa che l'ho visto più di altri suoi film maggiori.

[lazlotoz]

I "capolavori assoluti" di Kitano sono sicuramente ben altri, ma...

 

 

2005 Takeshis'
Dopo il già controverso "Zaitochi", il film con cui Kitano ha iniziato a distruggersi la reputazione e a farsi odiare dai Mereghetti di tutto il mondo.

Per me è un labirinto affascinante fatto di film nel film, sogni, ispirazioni, specchi, ripetizioni, libere associazioni, deja-vu, Un rompicapo dove comunque i tasselli alla fine trovano tutti un loro posto, anche se è inutile tentare di distinguere i vari piani narrativi. Per altro se si sta al gioco e non ci sforza di capire tutto subito è anche semplice da seguire, con parecchi momenti divertenti. Non l'ho mai neanche trovato questo gran strappo con la filmografia precedente. A livello stilistico è un'estremizzazione del noir senza viti alla "Boiling Point", contaminato con le follie pop e demenziali di "Getting Any?". In fondo è l'ennesimo percorso verso la morte di un personaggio che con sguardo attonito vede disfarsi davanti a sé ogni senso di realtà. Il Kitano "proletario", felpina e polo da sfigato, è l'ennesimo suo personaggio-icona.   
Certo, i venti minuti di delirio in cui Kitano mette in scena la parodia di un suo yakuza movie, tra sparatorie ridicole e interminabili intermezzi musicali trash, mettono a dura prova la pazienza di chiunque. Lì davvero è cinema annoiato che sbadiglia in faccia al pubblico la propria noia. La sequenza in cui dileggia i suoi tipici finali sulla spaggia è talmente autodistruttiva, insultante e tirata per lunghe che può anche strappare un po' di sconcertata ammirazione.

Comunque sia, ogni tot mi piace rivederlo. Alla fine mi sa che l'ho visto più di altri suoi film maggiori.

 

Dall'altra ti sei incazzato che si parlava di Burton... e io ci provo anche con Kitano.  

Altro regista che sta perfettamente inserito nel suo decennio. Un cinema meravigliosamente anni '90 secondo me. 

Kitano è però riuscito a metter giù questo grandissimo film.

Vero, non il suo più bello, ma che riesce ad essere un vero e proprio manifesto, non per niente è un po' l'8emezzo di Kitano... Spettacolare.

Tanto più che è stato il primo suo film davvero smontato dalla critica, con Zatoichi facevano ancora finta di nulla... maledetti critici. 

 

La trilogia sulla crisi è comunque importante, fa capire bene tanti aspetti del regista, anche la sua capacità di disintegrarsi.

 

Ecco trovo più ostici gli Outrage, nei quali fatico davvero a trovare il genio che è Kitano.

[lazlotoz]

Tra l'altro si dice in giro che l'ultimo Kitano sia terribile.

Io continuo a volergli bene come ai tempi di maidirebanzai.

[Tom]

Tra l'altro si dice in giro che l'ultimo Kitano sia terribile.

 
Io di Kitano difendo tutto, anche Glory to the Filmmaker! e i due (per me bellissimi e incompresi) Outrage... ma devo dire che il trailer dell'ultimo fa vacillare anche la mia fede.

[Jack DiSpade]

Io di Kitano difendo tutto, anche Glory to the Filmmaker!

 

 

Perché, è molto odiato? A me è parso buono,  in prospettiva meta-, s'intende. Forse un po' allungato, ma contiene dei divertentissimi esercizi di stile.

[Tom]

Boh, quando uscì dalle reazioni sembrò che Kitano fosse andato a cagare sui pianerottoli di tutti i critici italiani.

Anch'io lo ritengo il fanalino di coda della sua filmografia, ma contiene comunque cose genialoidi e momenti molto divertenti.

Curiosamente è uno dei suoi film più commercialmente fortunati in Giappone (prima del successo di Outrage), dove pare sia piaciuto al pubblico femminile.