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Ripensando al Post-Rock


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105 replies to this topic

#51 Guest_recensore_*

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Inviato 16 marzo 2007 - 20:55

Cito, purtroppo, dal "solito" vate:

What are your influences as a guitarist? Incidentally, I once described your guitar style as a cross between Pat Metheny (jazz), Robert Fripp (rock) and John Fahey (folk)...
I'm not influenced by guitarists like I once was; as a kid I would teach myself Van Halen and Hendrix songs and other groups I won't mention out of pride! Then I stopped doing that and started playing in a way I thought was cool and less flashy. But I love the playing of Blind Willie Johnson, Bukka White, Nick Drake, Robert Wilkins, Martin Rev, etc. In all honesty I'm not familiar with the music of the artists you mentioned with the exception of John Fahey. It's amazing the amount of music I'm not exposed to; the records I love I listen to over and over so I end up missing a lot of other stuff.


Altre dichiarazioni di influenze non sono riuscito a trovarne.
ps. secondo me i Talk Talk con gli Slint hanno ancora meno a che fare che i King Crimson.

credo che queste siano le influenze di dave pajo. ma degli altri?
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#52 Guest_lassigue:bendthaus_*

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Inviato 13 settembre 2007 - 09:02



Ma rimane il fatto che gli Slint hanno dato vita a filoni di musica che non esistevano assolutamente

Falso. Al post-rock c'erano già arrivati i Talk Talk. E riguardo al superamento della forma canonica dell'hardcore, in tutte le salse (dalla canzone rallentata alla jam al raga), dai una sentita a "Customs" dei Savage Republic.


bene, la madre di tutte le minchiate indie, o con gli Slint o con i Talk Talk, è un pò il leit motiv di questo e di altri forum

qualcuno è capace di spiegare perchè uno di questi 2 gruppi (a mio avviso mediocri/discreti, tra l'altro dei Talk Talk preferisco i primi) avrebbe inventato il post-rock (e non per esempio qualche gruppo tedesco venuto più di 10 anni prima)?  magari anche specificando cosa si intende per post-rock

Telegram, i Savage Republic di Customs (quella sì roba seria) rappresentano un'ipotesi possibile ma quante altre ce ne sono?

pablito non cancellare questo post, è una questione che mi preme


non è un thread sul post-rock. aprici un thread a parte o riporta su uno in cui già se ne parla. e modera i termini che se no ti bannano.  asd



eccotelo telegrammino, puoi rispondere quì
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#53 Guest_Julian_*

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Inviato 13 settembre 2007 - 12:40


ps. secondo me i Talk Talk con gli Slint hanno ancora meno a che fare che i King Crimson.


Lassigue, ti aveva già risposto Wago. Accomunare queste due band o considerarle gli "inventori" del post-rock, con relativa diatriba, è fra le cose più divertenti che mi sia mai capitato di leggere su questo forum.

Per il resto, che siate maledetti tu (che sminuisci questi fenomeni) e Wago (che accomuna la parola "immondi" agli Squirrel Bait).
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#54 Guest_lassigue:bendthaus_*

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Inviato 13 settembre 2007 - 12:49



ps. secondo me i Talk Talk con gli Slint hanno ancora meno a che fare che i King Crimson.


Lassigue, ti aveva già risposto Wago. Accomunare queste due band o considerarle gli "inventori" del post-rock, con relativa diatriba, è fra le cose più divertenti che mi sia mai capitato di leggere su questo forum.

Per il resto, che siate maledetti tu (che sminuisci questi fenomeni) e Wago (che accomuna la parola "immondi" agli Squirrel Bait).


beh ma leggi bene, la mia domanda è un'altra; e comunque il fatto che i 2 gruppi da cui si cerca di fare derivare tutto il post-rock non c'entrino una capa di cazzo tra di loro è già una semirisposta
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#55 Diamond_Sea

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Inviato 13 settembre 2007 - 13:06

I Talk Talk e gli Slint hanno poche cose in comune ma anche tante altre che li accomunano, cmq il post-rock nasce con Blind Idiot God.
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#56 Guest_lassigue:bendthaus_*

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Inviato 13 settembre 2007 - 13:11

I Talk Talk e gli Slint hanno poche cose in comune ma anche tante altre che li accomunano, cmq il post-rock nasce con Blind Idiot God.


quando qualcuno spiegherà il come mai...

telegram è in tutti i topic, anche in quello sul nuoto sincronizzato, ma qua non viene eh
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#57 Diamond_Sea

    Glooming in the wind

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Inviato 13 settembre 2007 - 13:20


I Talk Talk e gli Slint hanno poche cose in comune ma anche tante altre che li accomunano, cmq il post-rock nasce con Blind Idiot God.


quando qualcuno spiegherà il come mai...


Basta ascoltare non ci vuole tanto...

Da quello che ho ascoltato io il primi disco disco dei BIG si avvicina molto al concetto di proto-post-rock.

Che bello coniare etichette! ;D
  • 0

#58 wago

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Inviato 13 settembre 2007 - 15:12

Anche "Neu!" pero', o "Rock Bottom".
Poi onestamente trovo che il primo disco dei Blind Idiot God, oltre che molto molto brutto, possa essere *al piu'* proto-pre-proto-math, ma resti essenzialmente un disco noise-rock. Cosa ci senti di "post"?
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#59 bosforo

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Inviato 13 settembre 2007 - 15:27

Poi onestamente trovo che il primo disco dei Blind Idiot God, oltre che molto molto brutto, possa essere *al piu'* proto-pre-proto-math, ma resti essenzialmente un disco noise-rock. Cosa ci senti di "post"?


per fortuna esisti. non capisco perchè l'ultimo sfigatissimo disco SST (prodotto alla cazzo di cane da un Martin Bisi presumibilmente sbronzo) ora non solo sia math in tutto e per tutto, ma pure il primo disco post-rock!  ???

quello dei BIG è noise, non vedo perché ogni disco underground americano debba essere definito post rock, pure i Bitch Magnet!  O_O
  • 0

#60 wago

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Inviato 13 settembre 2007 - 15:31

Ma i Bitch Magnet sono molto piu' "post"! Li' davvero ci sono pezzi da cui si intuisce la "strada" che ha condotto a Slint e Gastr del Sol. Nei Blind Idiot God proprio non ci sento nulla del genere...
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#61 bosforo

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Inviato 13 settembre 2007 - 15:38

Ma i Bitch Magnet sono molto piu' "post"! Li' davvero ci sono pezzi da cui si intuisce la "strada" che ha condotto a Slint e Gastr del Sol. Nei Blind Idiot God proprio non ci sento nulla del genere...


dici cose giuste, ma non basta un pezzo che anticipa cose che altri faranno a definire un gruppo così minore un gruppo post-rock, o addirittura "il primo" come vedo qua e là.
  • 0

#62 Diamond_Sea

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Inviato 15 settembre 2007 - 14:27

ora non solo sia math in tutto e per tutto, ma pure il primo disco post-rock!  ???


Vabbe' ma qual'e' la differenza!?

Sono due facce della stessa medaglia!
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#63 wago

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Inviato 16 settembre 2007 - 11:48

Sono due facce di una medaglia che si chiama "anni novanta", insomma, una medaglia un po' grossa. Il math e' un filone ben preciso, dalla storia tracciabile, che risponde a canoni facili da individuare. Lo si voglia considerare parte del "post" oppure no, sicuramente e' un fenomeno molto piu' "inquadrabile" dell'intero post-rock. Se il post e' un "non-genere", il math e' l'esatto opposto. Di certo le due cose non sono interscambiabili.
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#64 ruggero acque

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Inviato 16 settembre 2007 - 12:01

Immagine inserita

Questo ad esempio è post rock o math rock? No perchè su all music lo etichettano in entrambi i modi.

Comunque indipendentemente da quello che è...è davvero un bel disco!
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#65 Guest_Julian_*

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Inviato 16 settembre 2007 - 12:22

Anche "Neu!" pero', o "Rock Bottom".
Poi onestamente trovo che il primo disco dei Blind Idiot God, oltre che molto molto brutto, possa essere *al piu'* proto-pre-proto-math, ma resti essenzialmente un disco noise-rock. Cosa ci senti di "post"?


A parte il brutto (per me è bellissimo), sono d'accordo. E' un disco che prelude alla svolta math, però considerarlo addirittura il padre della scena post-rock è un tantino eccessivo.

Banalmente, il colpo di coda definitivo, il passaggio da ciò che erano hardcore e post-hardcore al vero e proprio post-rock lo darà "Spiderland".
Poi ovvio che nessun disco inventa nulla dal nulla, però "Spiderland" mi sembra talmente originale e talmente fuori dagli schemi di tutto ciò cui si ispira da rappresentare autenticamente un disco rivoluzionario e di svolta, come pochi altri nella storia del rock.

I Talk Talk preludono alle atmosfere di tanto post-rock, ma rimangono secondo me qualcosa di unico (le chitarre che negli Slint - con la loro impostazione minimale ed al contempo sinfonica, con tutte le peculirarità che porteranno a definire la loro proposta come la trasformazione dell'hardcore nell'ambient etc.. - hanno un ruolo fondamentale) qui sono "solo" una delle numerose componenti. Avevo già detto (e so che tu e Bosforo concordavate) di considerare "Spirit of Eden" più vicino ad "Islands" che a "Spiderland".
Ovvio che il capolavoro di Hollis sia fra i dischi fondamentali per lo sviluppo del post-rock britannico (per spiegare come si sia arrivati, che ne so, ad "Hex"; anche se da quanto ne so in Inghilterra l'elettronica acquisirà un ruolo centrale per tutta la scena), però rimane distante e separato in quasi tutto dalla scena post-hardcore e slow-core americana, se non nelle atmosfere cui in qualche modo prelude (ma allora perchè "Lorca" non è slow-core??).
  • 0

#66 Guest_dub_housing_*

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Inviato 16 settembre 2007 - 12:48

[quote author=Julian link=topic=2366.msg182540#msg182540 date=1189943838]
[quote author=wago link=topic=2366.msg181503#msg181503 date=1189694834]
(ma allora perchè "Lorca" non è slow-core??).
[/quote]
è quello che mi sono spesso chiesto anch'io
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#67 BlackiceLORDofSILENCE

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Inviato 24 dicembre 2008 - 14:58

sperando di non risollevare frasi tipo "ma insomma si parla sempre di post rock", volevo sapere cosa ne pensavate di questo piccolo gioiellino di disco uscito da poco

sgt. - Stylus Fantasticus

Immagine inserita

potete "ascoltarlo gratuitamente" A QUESTO LINK
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<a href="http://rateyourmusic...ofSILENCE"><img border=0 src="http://rateyourmusic...DofSILENCE.png" width=250 height=72></a>

http://rateyourmusic...ceLORDofSILENCE
http://www.anobii.com/people/moro/
http://www.lastfm.it...r/BlackiceLORD/

la mamma dei sottogeneri del metal è sempre incinta

Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.


#68 cicciopettola

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Inviato 23 febbraio 2009 - 12:35

riapro questo thread.. (mea culpa mea culpa)
me lo sono sciroppato tutto in lettura e ci sono veramente degli ottimi interventi con considerazioni spesso molto argute..
quello però che non c'ho trovato è la risposta alla domanda che mi ponevo nel we, durante un paio di ascolti.. la domanda che mi ponevo è la seguente: dove va il post-rock? in che direzione si evolverà? che ne sarà?

tanto per accendere meglio la miccia, spiego anche da dove la mia riflessione prendeva luogo..

ho ascoltato l'ultimo dei Balmorhea - "All Is Wild, All Is Silent" (2009), molto diverso dal bellissimo precedente "River Arms", ed udite udite, dove l'altro era un disco -per me, ma non solo per me- di modern classic, ambientale ed eminentemente acustico.. quest'altro disco è 99% post-rock: (evoluzione dei Balmorhea o involuzione? :o) non mancano accelerazioni improvvise che rimandano alla scuola degli Explosions e dei Godspeed (ma rielaborati con le sonorità più "pastorali" dei Mogwai), nè mancano sonorità della scuola post-rock di Chicago come nella bellissima "Settler"; la prossimità con i Rachel's poi è ovvia e si mantiene anche in questo nuovo disco, ma non sarebbe altrettanto ovvia la spiccia catalogazione degli stessi rachel's nel calderone del postrock...
comunque sia: risultato ottimo, il disco mi piace (sempre vivo, accattivante e mai seduto, tracce ben miscelate tra l'alternarsi di ballate di memoria celtica, passaggi di solo piano, ed acquerelli di corde quasi esclusivamente acustici, oltretutto parecchio più fantasiosi rispetto a River Arms, con la presenza di mandolini e benji insieme agli onnipresenti archi).

un attimo dopo l'ascolto, però, riflettevo: "ma io questo disco l'ho già sentito!" ..un deja-vu costante corre per tutto il disco.. un senso di passato prossimo che male si accoppia ad un'uscita così recente.. e che fa pensare ad un disco nato già vecchio, benché gradevole, e pertanto destinato ad invecchiare presto e male. e qui la riflessione finale: colpa dei Balmorhea? io dico di no.. allora verrebbe da concludere: colpa del post-rock?  :o
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#69 BlackiceLORDofSILENCE

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Inviato 23 febbraio 2009 - 22:25

io consiglierei questo gruppo giapponese che fa del proprio rock molto melodico e lento, un mix con passaggi post-rock (come potrebbero essere gli ultimi Sigur Ros, o qualcosa dei The Boxer Rebellion anche se meno nebulosi).
un piacevolissimo disco.
9GOATS BLACK OUT - Devil in Bedside
e poi guardate la copertina, un altro animalaccio con le corna come non se sono mai visti l'anno scorso  O_O O_O O_O
Immagine inserita
qui potete ascoltarlo in un modo o nell'altro


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#70 Maldon

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Inviato 23 febbraio 2009 - 23:39

sperando di non risollevare frasi tipo "ma insomma si parla sempre di post rock", volevo sapere cosa ne pensavate di questo piccolo gioiellino di disco uscito da poco

sgt. - Stylus Fantasticus

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potete "ascoltarlo gratuitamente" A QUESTO LINK


Grandiosi... ottima segnalazione!  :-*

saluti
krisis
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«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon

#71 music won't save you

    reprobo

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Inviato 24 febbraio 2009 - 07:50

ho ascoltato l'ultimo dei Balmorhea - "All Is Wild, All Is Silent" (2009)
.....


Curiosamente, mentre ieri ascoltavo in macchina lo stesso disco, mi sono trovato a fare più o meno le tue stesse considerazioni.
Sull'album in questione torneremo - se crederai - quando ne pubblicherò la recensione, anche perché conoscendo i Balmorhea dall'omonimo autoprodotto non mi stupisco più di tanto del riaffiorare in superficie di certi tratti stilistici, seppur interpretati con un'impronta decisa e per nulla banale.
Qui sta secondo me la strada, il margine di manovra (nemmeno poi così angusto) del genere e più di qualche esperienza recente sta a dimostrarlo. Posto che il soft/loud è diventato troppo rapidamente maniera, adesso secondo me conta soprattutto la capacità di inserire nei brani variazioni strumentali o "strutturali". Così, possono riscontrarsi contaminazioni più spiccatamente orchestrali, approcci con l'elettronica e (ri)scoperte acustiche che non seguono canovacci ormai prevedibili.
Di fronte a queste trasformazioni, l'etichetta di genere sembra ancor più inadeguata e imprecisa. Comunque l'impressione è che in questo momento quell'eredità sia abbastanza matura per svincolare le nuove esperienze da quelle "storiche" e trasformarle in qualche misura in altro, comunque lo si voglia definire...

un altro animalaccio con le corna come non se sono mai visti l'anno scorso  O_O O_O O_O


L'anno scorso invece io ricordo questo:
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(abbastanza "canonico", ma per me uno degli album più curati del 2008 nel genere)
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#72 cicciopettola

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Inviato 24 febbraio 2009 - 09:11


ho ascoltato l'ultimo dei Balmorhea - "All Is Wild, All Is Silent" (2009)
.....


Curiosamente, mentre ieri ascoltavo in macchina lo stesso disco, mi sono trovato a fare più o meno le tue stesse considerazioni.
Sull'album in questione torneremo - se crederai - quando ne pubblicherò la recensione, anche perché conoscendo i Balmorhea dall'omonimo autoprodotto non mi stupisco più di tanto del riaffiorare in superficie di certi tratti stilistici, seppur interpretati con un'impronta decisa e per nulla banale.
Qui sta secondo me la strada, il margine di manovra (nemmeno poi così angusto) del genere e più di qualche esperienza recente sta a dimostrarlo. Posto che il soft/loud è diventato troppo rapidamente maniera, adesso secondo me conta soprattutto la capacità di inserire nei brani variazioni strumentali o "strutturali". Così, possono riscontrarsi contaminazioni più spiccatamente orchestrali, approcci con l'elettronica e (ri)scoperte acustiche che non seguono canovacci ormai prevedibili.
Di fronte a queste trasformazioni, l'etichetta di genere sembra ancor più inadeguata e imprecisa. Comunque l'impressione è che in questo momento quell'eredità sia abbastanza matura per svincolare le nuove esperienze da quelle "storiche" e trasformarle in qualche misura in altro, comunque lo si voglia definire...




ciao raffaello!
non ci crederai ma pensavo proprio a te quand'avevo postato questa mia riflessione: conosco la passione che hai per questo (sotto)genere ed in più mi avevi mi sembra in mp anticipato che avresti recensito il nuovo dei Balmorhea.
(e non vedendo arrivare messaggi di risposta al mio intervento, nè tuoi nè d'altri, ieri sera riflettevo appunto sulla possibilità di cercarti nuovamente in priv per un confronto inter-nos, ma dato che scrivi qui adesso, credo che è meglio continuare pubblicamente per il bene -!??!! asd asd!!- del forum)

sono perfettamente d'accordo sull'aspetto contaminazioni: possono essere quelle e solo quelle l'elemento utile a dare (mantenere) il necessario slancio se non si vuole cadere nel gusto manieristico; mi preoccupano altresì due fattori, contingenti:
1) continuano ad uscire parecchi dischi indie e sub-indie in qualche modo riconducibili al gusto "soft/loud" (o postrock/dreampop/ambient che dir si voglia; soft/loud è una etichetta utile per la sua forma compatta ma riesce per la stessa ragione male a condensare tutti gli aspetti delle sonorità di cui trattiamo), conto di ascoltarne altri prossimamente, ma mi ci approccio in maniera assai critica perché non nutro molto ottimismo di trovarvi il giusto grado di originalità, per il semplice fatto che v'è questo ingorgo d'uscite!
2) nel disco dei Balmorhea, che come ho già scritto mi è piaciuto molto, al di la del risultato finale ho trovato sinceramente più d'una traccia di contaminazioni -originali quelle: e ne ho scritto.. mi quoto: ballate di memoria celtica, passaggi di solo piano, ed acquerelli di corde quasi esclusivamente acustici, oltretutto parecchio più fantasiosi rispetto a River Arms, con la presenza di mandolini e benji insieme agli onnipresenti archi- eppure... eppure il deja vù m'è arrivato ugualmente puntuale!
colpa mia? colpa dei nostri? colpa di chi? ..grave in ogni caso, a meno di accusare questi poveri balmorhea d'essere al tempo stesso derivativi tecnicamente furbi per riscire a mascherarlo (oggi è Carnevale, quindi ci può stare che ogni scherzo vale), e commercialmente ancora più furbi se volessero -come in realtà appare- stare con due piedi in una scarpa (ma così non darebbero alcun contributo al soft/loud, anzi ne screditerebbero il nome pregiudicandone una possibile futura emancipazione dalle esperienze pregresse)

mi fermo qui e rimando il seguito a quando pubblichi la recensione, che son certo che non mancheranno da parte tua nuovi ed interessanti apporti e spunti per sviluppare la discussione in maniera ancora più proficua (il tuo virgolettato sulle possibilità di variazioni "strutturali" già di per sè meriterebbe un lungo ragionamento!); nel frattempo vedo di ascoltarmi qualche altra cosuccia da contribuire alla discussione più attivamente.

ti saluto, ciao
d
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#73 music won't save you

    reprobo

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Inviato 24 febbraio 2009 - 11:00

1) continuano ad uscire parecchi dischi indie e sub-indie in qualche modo riconducibili al gusto "soft/loud" (o postrock/dreampop/ambient che dir si voglia


Per quanto poco ami le definizioni di genere, direi che ambient e dreampop esulano in buona parte da questo discorso, anche se trovo fondata l'osservazione circa una propensione più generalmente "indie" per una scrittura volta ad enfatizzare passaggi di crescendo o liberazione armonica, in qualche misura mutuati da certo post-rock.
Per me, questo sta a testimoniare potenzialità espressive che, seppur ormai asfittiche nel loro territorio d'origine, hanno dimostrato una validità in termini di recepimento e diffusione anche in ambiti diversi.

2) nel disco dei Balmorhea, che come ho già scritto mi è piaciuto molto, al di la del risultato finale ho trovato sinceramente più d'una traccia di contaminazioni -originali quelle: e ne ho scritto.. mi quoto: ballate di memoria celtica, passaggi di solo piano, ed acquerelli di corde quasi esclusivamente acustici, oltretutto parecchio più fantasiosi rispetto a River Arms, con la presenza di mandolini e benji insieme agli onnipresenti archi- eppure... eppure il deja vù m'è arrivato ugualmente puntuale!
colpa mia? colpa dei nostri? colpa di chi? ..grave in ogni caso, a meno di accusare questi poveri balmorhea d'essere al tempo stesso derivativi tecnicamente furbi per riscire a mascherarlo


Al momento sto ascoltando l'album con continuità, per assimilarlo a dovere prima di concentrarmi sui suoi singoli aspetti. Però fin d'ora appare chiaro come quasi tutti i pezzi non seguano schemi definiti, ma presentino variazioni continue e spesse volte imprevedibili, accostando - come ben sottolinei - aspetti folk e cameristici a repentini spasmi elettrici e timbriche quasi jazzy. ? ovvio che ognuno di questi possa far balenare numerosi riferimenti; ma proprio la loro eterogeneità e il modo stesso in cui sono assemblati mi sembrano per ora gli elementi salienti e più apprezzabili del lavoro e quelli in grado di svincolare, in sede di analisi, il discorso della presunta "derivatività" (termine orrendo e concetto che per me lascia il tempo che trova) da quello dell'emulazione manieristica, ben più grave e di fatto spesso riscontrabile nel genere.
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#74 cicciopettola

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Inviato 24 febbraio 2009 - 12:01


1) continuano ad uscire parecchi dischi indie e sub-indie in qualche modo riconducibili al gusto "soft/loud" (o postrock/dreampop/ambient che dir si voglia


Per quanto poco ami le definizioni di genere, direi che ambient e dreampop esulano in buona parte da questo discorso, anche se trovo fondata l'osservazione circa una propensione più generalmente "indie" per una scrittura volta ad enfatizzare passaggi di crescendo o liberazione armonica, in qualche misura mutuati da certo post-rock.
Per me, questo sta a testimoniare potenzialità espressive che, seppur ormai asfittiche nel loro territorio d'origine, hanno dimostrato una validità in termini di recepimento e diffusione anche in ambiti diversi.

2) nel disco dei Balmorhea, che come ho già scritto mi è piaciuto molto, al di la del risultato finale ho trovato sinceramente più d'una traccia di contaminazioni -originali quelle: e ne ho scritto.. mi quoto: ballate di memoria celtica, passaggi di solo piano, ed acquerelli di corde quasi esclusivamente acustici, oltretutto parecchio più fantasiosi rispetto a River Arms, con la presenza di mandolini e benji insieme agli onnipresenti archi- eppure... eppure il deja vù m'è arrivato ugualmente puntuale!
colpa mia? colpa dei nostri? colpa di chi? ..grave in ogni caso, a meno di accusare questi poveri balmorhea d'essere al tempo stesso derivativi tecnicamente furbi per riscire a mascherarlo


Al momento sto ascoltando l'album con continuità, per assimilarlo a dovere prima di concentrarmi sui suoi singoli aspetti. Però fin d'ora appare chiaro come quasi tutti i pezzi non seguano schemi definiti, ma presentino variazioni continue e spesse volte imprevedibili, accostando - come ben sottolinei - aspetti folk e cameristici a repentini spasmi elettrici e timbriche quasi jazzy. ? ovvio che ognuno di questi possa far balenare numerosi riferimenti; ma proprio la loro eterogeneità e il modo stesso in cui sono assemblati mi sembrano per ora gli elementi salienti e più apprezzabili del lavoro e quelli in grado di svincolare, in sede di analisi, il discorso della presunta "derivatività" (termine orrendo e concetto che per me lascia il tempo che trova) da quello dell'emulazione manieristica, ben più grave e di fatto spesso riscontrabile nel genere.



raffaello.. io sono per i giudizi, ed odio i voti.
ma stavolta faccio un eccezione e davvero non vedo l'ora di leggere il voto in sintesi matematica che rifili ai Balmorhea! (poi però dopo la rece me la leggo ugualmente, promesso..  asd asd)


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#75 Maldon

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Inviato 24 febbraio 2009 - 12:12

Consigli su store musicali on-line
di orientamento indie, in particolare post-rock?
Sui canali tradizionali non trovo nulla o quasi...

grazie
krisis
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#76 BlackiceLORDofSILENCE

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Inviato 17 marzo 2009 - 22:09

mi sono innamorato di questo disco
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stranamente sono italiani  asd
disco stupendo: la casa discografica li pompa come debitori dei Godspeed ma qui c'è molto molto di più: intanto canzoni molto melodiche, costruite con belle stratificazioni e una bella variante di strumenti. più che un disco post rock sembra musica da camera a volte...
dategli un ascolto, secondo me è spettacolare.
complimenti alla band.
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#77 idealbeys

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Inviato 17 marzo 2009 - 22:19

Il post-rock e' un calderone nel quale vengono inseriti i gruppi e gli stili piu' disparata.

Personalmente sono un'amante della scuola Slintinana-Fugaziana post-hardcore che rappresenta uno dei punti piu' alti del rock anni 90.

Per il resto faccio una gran confusione. Penso che il post-rock vero e proprio sia quello strumentale, in questo senso ritengo che i Dirty Three con Ocean Songs abbiano realizzato il disco definitivo di questa corrente.

Verissimo; quel disco ha sonorità DAVVERO marine,oceaniche per la loro estensione(non lunghezza) e la loro capacità di dilatarsi senza però annoiare.
Insieme ai GY!BE,ai Mogwai e ai Tortoise,il miglior post-rock strumentale mai espresso.
  • 0

#78 idealbeys

    pivello

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Inviato 17 marzo 2009 - 22:24

Ancora però non vedo citati i 65daysofstatic...solo io li considero post-rock(oltre che math-rock con influenze drum n' bass)?
Voi che dite?
  • 0

#79 Cavallo nell iperspazio

    Groupie

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Inviato 18 marzo 2009 - 23:38

Immagine inserita

Questo ad esempio è post rock o math rock? No perchè su all music lo etichettano in entrambi i modi.

Comunque indipendentemente da quello che è...è davvero un bel disco!


Questa mania di dover descrivere un gruppo con 1 parola... a volte non è possibile.
A proposito che disco è quello? Che sia della T&G promette già bene.
  • 0

#80 BlackiceLORDofSILENCE

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Inviato 01 aprile 2011 - 10:11

et-voilà, rispolveriamo un thread vecchio di 3 anni...
però per un una buona causa...
quanti di voi conoscono i Jeniferever ??

Per me loro sono uno degli ultimi bellissimi gruppi post-rock che hanno saputo scardinare un po' il genere per giungere ad un sentiero tutto loro.
Impossibile consigliare un album rispetto ad un altro visto che sono tutti di una bellezza imbarazzante, sempre conditi da stupendi momenti pop, ottime linee vocali di una delicatezza e malinconia unici...
bene, sono giunti al terzo album, chiamato Silesia.
Il post-rock ormai è diventato solo un pretesto per accompagnare le linee vocali: orchestrazioni, archi, momenti atmosferici che calano e crescono a seconda del songwriting. E dentro il calderone ci stanno dagli Slint ai Coldplay..
uno dei dischi dell'anno. Provate.
  • 1
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#81 wago

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Inviato 15 ottobre 2023 - 18:45

>> https://www.ondarock...e/post-rock.php <<

 

Giacché siete poco attenti vi aggiorno sullo stato delle profonde discussioni in atto su Facebook:

- I Talk Talk sono troppo in alto

- Ma che c'entrano i (band ovunque catalogata come post-rock)?

- Lo sanno tutti che il termine è stato coniato per descrivere i Talk Talk

- Scandalosa l'assenza dei (band sconosciuta a tutti compresi i presunti membri)

- Scandalosa l'assenza dei (band che in realtà c'è)

- I Talk Talk sono troppo in basso!
- Vi siete dimenticati Elodie

- Ancora col post-rock? So tutti i dischi a memoria, mi viene la nausea solo a sentirne riparlare

- I Talk Talk sono troppo in mezzo


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#82 PinkFreud

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Inviato 15 ottobre 2023 - 19:20

qualcuno ha messo i Tellstar Ponies?


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superstereo!

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#83 Cliff

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Inviato 15 ottobre 2023 - 20:07

(band sconosciuta a tutti compresi i presunti membri)


e non solo su face
 

qualcuno ha messo i Tellstar Ponies?


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#84 Twin アメ

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Inviato 15 ottobre 2023 - 20:18

>> https://www.ondarock...e/post-rock.php <<

 

 

- Ancora col post-rock? So tutti i dischi a memoria, mi viene la nausea solo a sentirne riparlare

 

Me li vedo a cantare i ritornelli sotto la doccia.


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“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#85 Gozer

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Inviato 15 ottobre 2023 - 20:58

Polemiche su FB a parte, che fatica per riuscire a selezionare dieci dischi decenti, che generaccio... ashd
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#86 Cliff

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Inviato 15 ottobre 2023 - 21:06

Scopro solo oggi che panopticon è un disco post-rock
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Inviato 15 ottobre 2023 - 21:35

Scopro solo oggi che panopticon è un disco post-rock

 

E' il solito problema dei confini, dove tracci il limite fra post-rock e post-metal?

Io che sono (o ero) un po' ocd su queste cose ho sempre apprezzato l'accezione reynoldsiana dell'etichetta, dentro la gentaglia britannica della prim'ora e chi più o meno suona a quel modo lì e fuori tutti gli altri, in primis gli Slint, figurarsi gente come i Godspeed You! Black Emperor o gli Explosions in the Sky, men che meno tutti sti metallari qua che di elettronico e urbano non hanno pressoché niente.

Ma è una linea fuori dal mondo, quando si dice "post-rock" ormai la gran parte di chi riconosce l'espressione la associa mica ai Moonshake (chi?) e ai Disco Inferno ma agli Slint, ai Talk Talk, e soprattutto ai Mogwai e a tutti i loro più o meno diretti proseliti.

E allora certamente dentro band di confine come Russian Circles o Caspian o Red Sparowes.Ma se ci sono i Red Sparowes, che anche come organico sono un passo dagli Isis, che fai non ce li metti gli Isis? Che poi i Pelican pure dai, palese che sono di quella genìa lì, al di là dei suoni più pestoni. E quindi a maggior ragione.

Insomma, se ne è anche discusso in redazione, non è che non lo si sia fatto, ma si è scelto di tagliar la testa al toro e prendere il genere-calderone per il calderone che è. Come peraltro spiega bene Incy nella pietra miliare di Panopticon, poi, se c'è un album che segna uno spartiacque nell'influenza "post-" del binomio post-metal, si tratta proprio di quello lì.
Con tutto che ci sta anche dire no per me proprio no. Ma appunto: per il singolo. Se però si tratta di rispecchiare il discorso sul tema nel modo più inclusivo che conservi anche un suo senso, allora la scelta non è peregrina.


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#88 Cliff

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Inviato 15 ottobre 2023 - 21:48

La nuova ondarock è inclusiva asd (misà che è un termine andato a puttane)

 

Accolgo la precisazione e sono anche d'accordo che sia un disco di confine, di raccordo tra post-rock e post-metal senza alcun dubbio, ci sono anche un sacco di altri generi influenzati dal post-rock (quasi tutti), magari sono anche presenti e non me ne sono accorto, mi sono balzati all'occhio solo gli Isis. 

 

Comunque mi è venuta voglia di ascoltare i Pelican (esticatsi)


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Inviato 15 ottobre 2023 - 22:54

misà 

 

E no però dai...  :vocab:


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Inviato 15 ottobre 2023 - 23:39

Un po' di elasticità dai, c'è già internet a boicottarmi i termini errati, posso continuare a scriverlo male lo stesso?


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#91 Connacht

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Inviato 16 ottobre 2023 - 16:28

Gli Isis non ce li volevo mettere ma si era detto di includere anche quel settore e così ho fatto, credo di averci messo un po' troppi album che poco c'entrano l'un l'altro. asd

 

Comunque serve proprio un articolo di quelli wagheschi che svisceri e riassuma la querelle del termine post-rock nelle sue sfaccettature e interpretazioni, magari che proponga anche di disaggregarlo incoraggiando l'uso di certe etichette come generi per certe realtà (tipo il soft/loud, che è una scena vera e propria).


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Inviato 16 ottobre 2023 - 19:02

Eh, sarebbe bello ma si tratterebbe di un lavoro enorme. Una mezza idea l'avevo, ma credo non prenderà mai corpo come un blocco unico. Per ora ce ne sta già uno sul soft/loud che credo sia sufficientemente analitico (è uscito come playlist) e ne sto preparando proprio in questi giorni un altro sui "prodromi" (la roba anni 80 che in qualche modo ha fatto da apripista).


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#93 happiness stan

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Inviato 16 ottobre 2023 - 20:15

non so siano post-rock: di certo gli Isis hanno in comune con il genere una bella dose di pallosità 


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#94 giuse

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Inviato 17 ottobre 2023 - 17:44

un saluto a tutti, dato che mi sono appena iscritto al forum.

Colgo l'occasione per fare i complimenti per il sito ma anche per un piccolo suggerimento, con polemicuccia annessa, che mi viene in mente sulla scorta della lettura di questa classifica... Non si può rivedere qualche recensione o voto a dischi che evidentemente, e la redazione generalmente concorda, sono forse stati valutati un po' troppo frettolosamente a loro tempo?

Ad esempio, scorrendo la classifica, vedo , parlando dei tortoise, standards prima di TNT...Ora, posto che preferisco quest' ultimo a standards, se guardo la monografia dedicata alla band, trovo un bel 5 come voto appioppato a standard (TNT 8, tra parentesi). Se è finito in questa classifica credo che oggi la sua valutazione sia ben più lusinghiera...

Mi viene in mente David Bowie come artista del quale è stato rivisto qualcosa negli anni in sede di monografia ad esempio, forse anche Nick Cave? Quindi volendo qualche precedente in tal senso ci sarebbe pure...

A parer mio il sito trarrebbe giovamento da qualche altra revisioncina qua e là, nei casi in cui ci sia un giudizio generale della redazione ben più positivo di quello coevo del singolo recensore.

Ho fatto l'esempio dei tortoise e standards perché è quello che mi è subito saltato all' occhio tra l'altro, ma dovrebbe esserci anche qualche altro caso di questo tipo
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#95 wago

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Inviato 17 ottobre 2023 - 19:06

Ciao, benvenuto e grazie per il commento articolato.
Posto che la questione della revisione delle monografie ha una sua rilevanza, in realtà la faccenda relativa a Standards è molto semplice: sta così alto perché io lo ho messo al primo posto della mia classifica (e anche Vassilios Karagiannis l'ha messo nella sua, anche se più basso). Trattandosi di una classifica-somma, va a finire che in questo modo l'album risulta più alto di TNT, anche se questo è stato inserito da tre redattori. Insomma il conteggio è stato dal fatto che io sono fissato con quel disco, tutto qui. Se la monografia l'avessi scritta io, credo che quell'album sarebbe segnalato come raccomandato, ma è stata scritta da altri e mi pare sia coerente così.
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#96 wago

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Inviato 29 ottobre 2023 - 07:38

Da anni e anni volevo scrivere qualcosa sui precursori del post-rock (sembra un gioco di parole): Durutti Column e Dif Juz, Savage Republic e A.R. Kane... Ma anche molti, molti altri.

La playlist/articolo la trovate qui https://www.ondarock...l-post-rock.htme sta raccogliendo, in pochissimo tempo, un numero di follower abbastanza inusuale per i nostri standard su Spotify. A quanto pare il tema interessa davvero molto ai nostri lettori.

Come noterete "mancano" alcuni nomi che ai lettori più attenti o a chi "c'era" potranno risultare abbastanza ovvi (MX-80 Sound, Dead C... ma anche i Talk Talk): un po' dipende dai gusti, un po' anche dalla scelta di puntare sullo stile di tre band specifiche che aprono la playlist e che sono quelle che più di altre hanno ispirato l'originale caratterizzazione del filone.


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#97 Connacht

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Inviato 29 ottobre 2023 - 13:06

Bravo wago, è sempre un piacere leggerti.


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Tutto assai bello ma sul finale ci si perde un po' usando Reynolds, cioè lo Scaruffi delle definizioni, per smontare (sull'argomento) gli odiati Slint. E va beh. Siamo tanti ad averli messi in redazione, evidentemente siamo tutti sbagliati. grin.gif


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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

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Inviato 29 ottobre 2023 - 18:15

Tutto assai bello ma sul finale ci si perde un po' usando Reynolds, cioè lo Scaruffi delle definizioni, per smontare gli odiati Slint. E va beh. Siamo tanti ad averli messi in redazione, evidentemente siamo tutti sbagliati. grin.gif

 

Ma come odiati, li ho messi anche io e belli alti! :D

Lo scopo era solo rimarcare come le nozioni mutino nel tempo, e certamente quel tipo di sound fosse decisamente lontano da ciò che l'ideatore del concetto aveva in mente. Che oggi siano uno dei capisaldi su cui si poggia la nozione attuale del genere, quello poco ci piove.


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Inviato 29 ottobre 2023 - 18:19

 

Tutto assai bello ma sul finale ci si perde un po' usando Reynolds, cioè lo Scaruffi delle definizioni, per smontare gli odiati Slint. E va beh. Siamo tanti ad averli messi in redazione, evidentemente siamo tutti sbagliati. grin.gif

 

Ma come odiati, li ho messi anche io e belli alti! biggrin.png

Lo scopo era solo rimarcare come le nozioni mutino nel tempo, e certamente quel tipo di sound fosse decisamente lontano da ciò che l'ideatore del concetto aveva in mente. Che oggi siano uno dei capisaldi su cui si poggia la nozione attuale del genere, quello poco ci piove.

 

 

Boh, per me non serviva rimarcarlo in una playlist rafforzativa per giunta, soprattutto quando il concetto sulla labilità del "genere" è stato ampiamente definito nella classifica uscita da poco. Ma tant'è. A ciascuno le proprie metodologie. Va da sé.  


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