Vai al contenuto


Foto
* * * * - 3 Voti

Tutto_Scienze


  • Please log in to reply
843 replies to this topic

#751 Nihor

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3506 Messaggi:

Inviato 12 marzo 2016 - 16:43

Non c'è un bel niente da capire, c'è da leggere i/il paper e avere una conoscenza dello stato dell'arte invece di dare aria alla bocca come stiamo facendo asd

Esattamente ashd


  • 0
"Il mio vicino di posto è un rumeno e i rumeni si piccano di parlare una lingua latina, c'è una cosa che capisco e che condividiamo immediatamente: HAGI Fotbalistul De Raså. Veramente Fotbalistul De Raså"

#752 piersa

    Megalo-Man

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 20498 Messaggi:
  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 13 marzo 2016 - 01:48

Fatemi sapere! Non so niente di reti ma sul Go qualcosa posso dirvi, magari ditemi anche come ha fatto i punti e in che misura (penalità, mangiapedine, accerchiamenti).
  • 0

#753 veryc

    E i ramo' ?

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1452 Messaggi:

Inviato 13 marzo 2016 - 15:49

Non c'è un bel niente da capire, c'è da leggere i/il paper e avere una conoscenza dello stato dell'arte invece di dare aria alla bocca come stiamo facendo asd

 

Ma quello da venti pagine? In bocca al lupo


  • 0

Ha già fatto tutto Black Mirror

 


#754 piersa

    Megalo-Man

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 20498 Messaggi:
  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 13 marzo 2016 - 15:54

A me basta sapere se è un deep learning o se, come ha scritto qualcuno, la macchinetta ha elaborato "strategie impensabili"
  • 0

#755 Jack DiSpade

    Critico proto-punk

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 629 Messaggi:
  • LocationArezzo

Inviato 16 marzo 2016 - 10:32

Supercomputer, deep learning... io sono sempre stato battuto da PandaGo sul mio PC scalcinato asd


  • 0

#756 debaser

    utente stocazzo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 23164 Messaggi:

Inviato 16 marzo 2016 - 10:59

Comunque,

 

Who would have thought that computers could beat humans at evaluating large numbers of combinations of a 19x19 grid governed by formal rules

 

  asd


  • 5

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#757 piersa

    Megalo-Man

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 20498 Messaggi:
  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 16 marzo 2016 - 11:15

Come insegnò Schopenauer "se le cose si mettono male, butta la scacchiera in aria"
  • 0

#758 Ortodosso

    baby even the losers

  • Administrators
  • 9960 Messaggi:
  • LocationPortola Valley, CA

Inviato 16 marzo 2016 - 23:22

il twitter di Pedercini è nella mia personalissima top 5
  • 0

voter negativity
Gozer il Gozeriano 119
reallytongues 112


#759 uomoz

    ឡុកឡាក់

  • Validating
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 939 Messaggi:
  • LocationGunung Agung

Inviato 22 marzo 2016 - 15:34


  • 0

#760 arvic

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3517 Messaggi:

Inviato 27 maggio 2016 - 00:21

Scoperta la 5a forza fondamentale?

http://www.nature.co...-nature-1.19957
  • 0

#761 Doctor Faustus

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 400 Messaggi:

Inviato 24 giugno 2016 - 02:44

L'attività post mortem del DNA:

http://www.sciencema...after-life-ends


  • 0

#762 Merlo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 4795 Messaggi:
  • LocationItalia

Inviato 24 luglio 2016 - 13:48

After Seeing These +15 Maps You’ll Never Look At The World The Same

 

http://www.boredpand...517947&score=-1


  • 0

"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#763 Man-Erg

    Quando sulla riva verrai

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12612 Messaggi:

Inviato 29 agosto 2016 - 12:07

https://www.windyty.com

 

Mappa interattiva super-fica con venti/temperature/pressione/onde/nuvole/eccetera di tutto il mondo.


  • 4
Though we've been denied
Too much hope in our lives
Let tonight be the night
Let tonight be the night when it ends

#764 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12431 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 01 settembre 2016 - 13:07

johnny-matheny.JPG

 

http://www.freethink...etic-arm-world/


  • 0

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#765 uomoz

    ឡុកឡាក់

  • Validating
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 939 Messaggi:
  • LocationGunung Agung

Inviato 14 settembre 2016 - 12:55

un anno di record di temperature:

 

tempanoms_gis_august2016.gif

 

Cambiando discorso, ma restando in tema:

Climate feedback - metano che viene liberato dal permafrost che si scioglie in Siberia ed Alaska a causa delle alte anomalie delle ultime decadi (+ effetto di un El Niño storico). Uno dei feedback più pericolosi per il tackling delle emissioni di carbonio nell'atmosfera.

 

 

https://nccwsc.usgs....e-gas-potential

http://www.techinsid...-warming-2016-3

http://siberiantimes...above-the-norm/

 

2661598702_ecf2673306_z-jurvetson-flickr


  • 0

#766 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12431 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 19 maggio 2017 - 14:41

dedicato a Marguati, noto estimatore della psicologia

https://redux.slate....-is-broken.html

 

Daryl Bem Proved ESP Is Real

Which means science is broken.

 

PS il titolo è ovviamente fuorviante.


  • 1

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#767 Marguati

    opinion maker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3671 Messaggi:

Inviato 20 maggio 2017 - 16:33

dedicato a Marguati, noto estimatore della psicologia
https://redux.slate....-is-broken.html
 
Daryl Bem Proved ESP Is Real
Which means science is broken.
 
PS il titolo è ovviamente fuorviante.


Mi ricorda che abbiamo anche noi nel nostro piccolo avuto un luminare psi: Joey, con i suoi esperimenti in cui indovinava le carte asd
  • 0

#768 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 26 agosto 2017 - 15:14

Qualcuno che si interessa di temi legati alla quantistica e al biocentrismo avrebbe voglia di dare qualche opinione su Robert Lanza, lo scienziato che sta lavorando sulla teoria dell'"immortalità" (tra virgolette, dato che secondo i suoi studi non esisterebbe affatto la morte in sé come concetto ed evento) della coscienza? Non sono un cronico appassionato ma è da un po' che mi sto informando sul suo lavoro e mi pare che la comunità scientifica lo tenga in alta considerazione.

 

https://www.sciencea...-lanza-article/

 

http://www.express.c...fe-after-death 


  • 0

#769 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 26 agosto 2017 - 15:36

Gli esperti scusino il "bambinismo" dell'articolo, ma è un modo per avviare il dibattito. A prescindere, nella mia ignoranza in materia devo confessare che non mi sembra proprio che si tratti di ciarlataneria new age, questa.

 

“La morte non esiste”! Alla scoperta del Biocentrismo del dott. Lanza

 

Molti di noi, a buona ragione, temono la morte. Alcuni ricercatori, tra i quali il dottor Robert Lanza, spiegano che noi crediamo nella morte semplicemente perchè così ci è stato insegnato: “noi moriremo”! Ma una nuova teoria scientifica suggerisce che la morte corporale non è l'evento terminale che pensiamo, ma solo il passaggio ad un livello differente di esistenza. Scopriamo l'affascinante teoria del “Biocentrismo” di Lanza.

 

Siccome identifichiamo la nostra persona con il corpo, e sappiamo che gli organismi biologici sono destinati a morire, ci siamo sempre più convinti che la morte del corpo sia anche la fine della nostra coscienza.

Il dott. Robert Lanza è attualmente direttore scientifico presso l’Advanced Cell Technology ed è professore aggiunto presso la Wake Forest University School of Medicine.

Ha pubblicato centinaia di articoli scientifici e numerose invenzioni e ha scritto, fino ad ora, più di 30 libri, tra i quali Principles of Tissue Engineering(Principi di ingegneria dei tessuti) e Essentials of Stem Cell Biology(Fondamenti di biologia delle cellule staminali), due pubblicazioni che sono riconosciute come riferimenti definitivi in campo scientifico.

In un articolo scritto per l’Huffington Post, il dott. Robert Lanza descrive un’affascinante teoria scientifica che è stata definita biocentrismo e che potrebbe offrirci una visione completamente nuova, dal punto di vista scientifico, della morte e del destino della coscienza umana dopo la morte.

Come abbiamo già scritto in un recente post, la fisica quantistica è alla base di questa rinnovata attenzione che la scienza sta dedicando alla coscienza umana, tanto da far definire “l’anima” come una delle strutture fondamentali dell’Universo.

La coscienza non è più oggetto d’indagine solo per biologi, filosofi e teologi, ma lo è diventata anche per la fisica.

Ad oggi, la scienza moderna non è ancora in grado di offrire una spiegazione valida che giustifichi come da un gruppo di cellule cerebrali possa sorgere la coscienza umana: la bellezza di un tramonto, il sapore di un pasto delizioso o l’innamoramento, sono tutti fenomeni che sfuggono alle misurazioni del metodo scientifico.

Certo, la biologia e la neurologia possono spiegare i meccanismi che regolano il funzionamento del cervello rispetto agli stimoli ricevuti dai sensi, ma non siamo ancora in grado di spiegare, dal punto di vista scientifico, la soggettività dell’esperienza sensoriale.

Quel che è peggio, è che nessuna disciplina scientifica è capace di spiegare in che modo la coscienza possa emergere dalla materia. La nostra comprensione dell’enigmatico fenomeno della coscienza è praticamente nulla. La teoria scientifica di Robert Lanza, chiamata biocentrismo, cerca di raffinare queste considerazioni.

Uno degli aspetti più noti della fisica quantistica sta nel fatto che certi fenomeni non possono essere previsti in maniera assoluta. L’unica possibilità che abbiamo è quella di calcolare le probabilità che un determinato evento si verifichi.

Secondo l’interpretazione offerta della Teoria del Multiverso, a ciascuno di questi eventuali eventi corrisponde un universo differente. Dunque, esiste un numero infinito di universi, e tutto ciò che può accadere, accade in qualche universo. Tutti gli universi possibili esistono simultaneamente, indipendentemente da ciò che accade in ciascuno di essi. Quindi significa che le leggi che regolano gli infiniti universi possono essere, appunto, infinite.

Chi o cosa pone le regole che sono alla base di questi infiniti universi? Un noto esperimento di fisica quantistica, dimostra che la presenza di un osservatore è in grado di influenzare il comportamento delle particelle.

Cosa significa ciò? Qual è la relazione che c’è tra la percezione del mondo e il mondo in sè? E’ possibile che il mondo che abbiamo sotto gli occhi sia determinato, in larga parte, dalla nostra mente? Lo spazio è il tempo sono dimensioni che esistono a prescindere dall’osservatore, oppure il nostro cervello, in qualche modo, li determina?

Secondo il biocentrismo, lo spazio e il tempo non sono quelle dimensioni immutabili e rigide che abbiamo sempre pensato. Secondo le considerazioni degli esperimenti di fisica quantistica, tutta la nostra esperienza sensoriale non è altro che un vortice di informazioni che si verificano nella nostra mente.

Lo spazio e il tempo sono semplicemente “regole” create dal nostro cervello attraverso le quali la nostra coscienza cerca di dare un “ordine” a quella esperienza che chiamiamo “realtà”. Come già scriveva Ralph Waldo Emerson nel 1844 in Experience:

“Abbiamo capito che non vediamo la realtà direttamente, ma mediatamente e che non abbiamo alcuna possibilità di modificare o correggere le lenti colorate attraverso le quali vediamo il mondo, nè di calcolare l’entità dei loro errori. Forse queste lenti hanno un potere creativo, forse non esiste nessun oggetto”.

Chiaramente, tutto ciò trascende le nostre idee classiche di spazio e tempo.

Già, ma allora che cosa è la coscienza?

Secondo Robert Lanza, sebbene i singoli corpi siano destinati alla morte e alla disintegrazione, la coscienza viva dell’individuo – il “chi sono” – esiste come forma di energia (circa 20 watt) che opera all’interno del cervello.

Siccome il Secondo principio della Termodinamica (uno degli assiomi più sicuri della scienza) afferma che l’energia non si può nè creare, nè distruggere, ma solo trasformare, dobbiamo concludere che questa “energia di coscienza” che opera nel cervello non scompare con la morte del corpo, ma si trasformi in altro!

Se è vero che spazio e tempo sono “filtri” posti dal cervello alla nostra coscienza, dobbiamo concludere che in un territorio senza tempo e senza spazio la morte non può esistere. L’immortalità non significa una vita perpetua nello spazio-tempo, ma piuttosto l’esistenza in una realtà totalmente al di là dello spazio e del tempo.

Conclusioni

Per molti secoli, a partire dal Rinascimento e con la rivoluzione scientifica, una visione rigida del cosmo ha dominato il pensiero scientifico. Questo modello ci ha portato innumerevoli intuizioni sulla natura dell’universo e numerose applicazioni tecnologiche che hanno trasformato ogni aspetto della nostra vita.

Ma questo modello inizia a manifestare tutti i suoi limiti nel riuscire a spiegare in maniera esaustiva la complessità della realtà.

Il vecchio modello cosmologico propone l’immagine di un universo come una immensa collezione senza vita di particelle che rimbalzano l’una contro l’altra, obbedendo a leggi fisiche predeterminate dalle origini misteriose.

L’avvento della fisica quantistica ha portato una ferita nel modello dell’universo-orologio, che da una prospettiva prevedibile dei fenomeni fisici, si sta addentrando in una prospettiva semi-prevedibile.

Tuttavia, con l’attuale paradigma cosmologico, rimangono aperti ancora molti problemi, alcuni ovvi, altri raramente citati, ma altrettanto fondamentali. Ma il problema di fondo riguarda la vita che, sin dalla sua comparsa, rimane ancora un processo scientificamente sconosciuto, sebbene alcuni meccanismi di sviluppo possono essere compresi tramite i meccanismi della Teoria di Darwin.

Il problema più grande è che in una particolare forma di vita, quella umana, esiste un fenomeno come quello della coscienza, la cui comprensione rimane ancora, a dir poco, un mistero.

Se il 20° secolo è stato dominato dalla fisica, il 21° secolo si configura come l’epoca della convergenza tra diverse discipline, fino ad oggi ancora in apparente conflitto tra loro, quali la fisica e la filosofia, la biologia e la teologia. Tutto sembra convergere in una unificazione dei saperi.

Forse è questo il tentativo più qualificante di una teoria come quella del biocentrismo, secondo la quale la vita precede l’esistenza dell’Universo. E’ un concetto semplice ma sorprendente: la vita determina l’universo, anziché il contrario.

 

http://www.ilnavigat...t-robert-lanza/


  • 0

#770 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 10792 Messaggi:
  • Location...riverrun

Inviato 26 agosto 2017 - 15:38

Qualcuno che si interessa di temi legati alla quantistica e al biocentrismo avrebbe voglia di dare qualche opinione su Robert Lanza, lo scienziato che sta lavorando sulla teoria dell'"immortalità" (tra virgolette, dato che secondo i suoi studi non esisterebbe affatto la morte in sé come concetto ed evento) della coscienza? Non sono un cronico appassionato ma è da un po' che mi sto informando sul suo lavoro e mi pare che la comunità scientifica lo tenga in alta considerazione.

https://www.sciencea...-lanza-article/

http://www.express.c...fe-after-death

È un ricercatore nel settore medico, biologico, che sta sviluppando una teoria filosofica abbastanza confusa e non particolarmente nuova, da quello che sto leggendo.
Si fa forte del divario fra senso comune e meccanica quantistica (di cui ci sono molte interpretazioni filosofiche per gli stessi risultati, anche "folcloristiche"), relatività e difficoltà della filosofia e delle scienze a trattare di coscienza.
Non mi sembra voglia dire qualcosa di particolare sulla fisica, bensì sulla coscienza, ma non mi è molto chiaro e non penso lo sarebbe il suo libro.

Lo studio di come riusciamo a percepire le cose del mondo, o creare i modelli e le simulazione in cui viviamo (se vuoi dirla così), è molto interessante e penso si trovino letture di varia difficolta e spessore, sia dal punto di vista filosofico sia dal punto di vista psicologico, neurologico, etc.
Su due piedi non so darti molti titoli ma se ne parliamo e vediamo cosa ti colpisce, si trova qualcosa, anche con altri utenti.


Edit: la parte sulla non-esistenza della morte mi sembra davvero molto povera, oltre che totalmente ingiustificata. Soprattutto, la morte è esattamente il disperdersi e trasformarsi dell'energia di un organismo in forme non più utili al mantenimento delle sue funzioni vitali: dire che l'energia non si distrugge non è una garanzia di immortalità o l'annullamento del concetto di morte.

#postchiaro?
  • 1

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#771 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 26 agosto 2017 - 15:55

 

Qualcuno che si interessa di temi legati alla quantistica e al biocentrismo avrebbe voglia di dare qualche opinione su Robert Lanza, lo scienziato che sta lavorando sulla teoria dell'"immortalità" (tra virgolette, dato che secondo i suoi studi non esisterebbe affatto la morte in sé come concetto ed evento) della coscienza? Non sono un cronico appassionato ma è da un po' che mi sto informando sul suo lavoro e mi pare che la comunità scientifica lo tenga in alta considerazione.

https://www.sciencea...-lanza-article/

http://www.express.c...fe-after-death

È un ricercatore nel settore medico, biologico, che sta sviluppando una teoria filosofica abbastanza confusa e non particolarmente nuova, da quello che sto leggendo.
Si fa forte del divario fra senso comune e meccanica quantistica (di cui ci sono molte interpretazioni filosofiche per gli stessi risultati, anche "folcloristiche"), relatività e difficoltà della filosofia e delle scienze a trattare di coscienza.
Non mi sembra voglia dire qualcosa di particolare sulla fisica, bensì sulla coscienza, ma non mi è molto chiaro e non penso lo sarebbe il suo libro.

Lo studio di come riusciamo a percepire le cose del mondo, o creare i modelli e le simulazione in cui viviamo (se vuoi dirla così), è molto interessante e penso si trovino letture di varia difficolta e spessore, sia dal punto di vista filosofico sia dal punto di vista psicologico, neurologico, etc.
Su due piedi non so darti molti titoli ma se ne parliamo e vediamo cosa ti colpisce, si trova qualcosa, anche con altri utenti.


Edit: la parte sulla non-esistenza della morte mi sembra davvero molto povera, oltre che totalmente ingiustificata. Soprattutto, la morte è esattamente il disperdersi e trasformarsi dell'energia di un organismo in forme non più utili al mantenimento delle sue funzioni vitali: dire che l'energia non si distrugge non è una garanzia di immortalità o l'annullamento del concetto di morte.

#postchiaro?

 

 

Oggi ho un sacco di commissioni da fare e purtroppo non posso dilungarmi (ma forse è meglio, visto che così a caldo rischierei di scrivere un sacco di cazzate  asd ), a me pare di aver capito che Lanza voglia dimostrare proprio l'indistruttibilità della coscienza, ossia quella sorta di "cartella" di informazioni che sopravvive alla cessazione del funzionamento della struttura fisica che la contiene e che per l'istinto di sopravvivenza (da qui penso i richiami a Darwin) si rigenera in un'altra forma vitale da un'altra parte. Stasera o domani riprendo sicuramente il discorso, ma mi pare che l'assunto sia che si possa uccidere un corpo fisico, ma non l'istinto di sopravvivenza, che secondo Lanza è una "informazione" quantificabile e, appunto, indistruttibile. Ci sarebbe poi un discorso da fare sulla morte come concetto prevalentemente legato alla religione e alla percezione umana, che sarebbe a mio avviso altrettanto interessante.


  • 0

#772 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 10792 Messaggi:
  • Location...riverrun

Inviato 26 agosto 2017 - 16:14

Essendo l'istinto di sopravvivenza una caratteristica dei viventi abbastanza in generale, siamo tutti d'accordo che la morte di un organismo non elimina l'istinto di sopravvivenza.
Possiamo anche essere d'accordo che tutti principi omeostatici e simili, che utilizzeremmo come indici, correlati, o basi dell'istinto di sopravvivenza, smettono di essere soddisfatti e realizzati proprio con la morte dell'organismo, che può così essere definita.

Le informazioni che sono in qualche modo "nel cervello" e "per il cervello", smettono di essere disponibili con la morte del cervello, che fisicamente e biologicamente non può sostenere quella sorta di conservazione e "lettura" né altre azioni performative.

Il trasferirsi della coscienza nei termini del secondo link che hai postato (nonché in molti altri termini) per me sta tra fantasia, fantascienza, trascendent(al?)ismo(?) e solo raramente riflessione filosofica ricevibile.


#postchiaro?
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#773 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 26 agosto 2017 - 16:27

Sì ma se quella "cosa" chiamata coscienza, che per Lanza si può quantificare (appena ho tempo ti posto articoli più appropriati) contiene fra le sue informazioni "l'istinto di sopravvivenza", significa che deve sopravvivere anche alla "morte" del contenitore fisico, deve sopravvivere sempre e comunque, è un "comando" che deve essere inevitabilmente eseguito da qualche altra parte. Comprendo lo scetticismo di base, ma è una tesi piuttosto complessa non ancora falsificata.


  • 0

#774 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 10792 Messaggi:
  • Location...riverrun

Inviato 26 agosto 2017 - 16:47

Non credo sia né una tesi completamente esposta, né una tesi completamente falsificabile. Il che, sappiamo, è un problema (almeno finché si sta al gioco delle scienze).

La premessa "la coscienza comprende l'istinto di sopravvivenza" personalmente non la accoglierei; pur accogliendola, non riesco a seguire il sillogismo.
E temo il gioco di saltare segretamente dal particolare al generale nell'arco della stessa frase.

Comunque è un'affascinante sfida logica, la comprensione di come questi oggetti viventi si producano e mantengano da soli. Però, più dei paradossi quantistici o relativistici, è utile studiare come funzionino i feedback, quali sono comportamenti matematicamente ammissibili e fisicamente, chimicamente, e biologicamente implementabili, e così via.
Mi riferisco alla comprensione di come gli esseri viventi stiano in vita e si riproducano, prima che al senso e alle caratteristiche della coscienza.

#postchiaro?
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#775 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 10:29

Posto qualche articolo più esplicativo della teoria biocentrica, anche sul tema del "multiverso": a me pare che ci siano sempre meno dubbi sul fatto che siamo tutti gatti di Schrodinger.

 

Lanza è un esperto di medicina rigenerativa e direttore scientifico della Advanced Cell Technology Company . All'inizio è diventato conosciuto per la sua vasta ricerca sulle cellule staminali, e famoso per diversi esperimenti di successo sulla clonazione di specie animali in via di estinzione .
Ma non molto tempo fa, lo scienziato si e' lasciato coinvolgere con la fisica, la meccanica quantistica e astrofisica . Questa miscela esplosiva ha dato vita a una nuova teoria del Biocentrismo, che il professore va predicando da allora. Il Biocentrismo insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l'universo. E ' la coscienza che crea l'universo materiale, non il contrario .
Lanza puntualizza che la struttura dell'universo stesso, nonché  le leggi, le forze e le costanti dell'universo, sembrano essere messe a punto per la vita, e come questo implichi che 'intelligenza esisteva prima alla materia. Egli sostiene inoltre che spazio e tempo non sono oggetti o cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione innata (animale). Lanza dice che noi portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi "come le tartarughe con gusci", nel senso che quando il guscio si stacca (spazio e tempo), noi esistiamo ancora.
La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente non esiste. Quest'ultima esiste solo come pensiero perché le persone si identificano con il loro corpo. Essi credono, prima o poi, che morendo il corpo pure la loro coscienza scompaia. Se il corpo genera coscienza, allora la coscienza muore quando il corpo muore. Ma se il corpo riceve la coscienza nello stesso modo in cui un decoder riceve i segnali satellitare, poi, naturalmente, la coscienza non finisce con la morte del veicolo fisico. In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio . È in grado di essere ovunque: nel corpo umano e fuori di essa. In altre parole , esso è non- locale nello stesso senso che gli oggetti quantici non sono locali.
Lanza ritiene inoltre che universi multipli possano esistere simultaneamente . In un universo, il corpo può essere morto. E in un altro continua ad esistere, assorbendo la coscienza che e' migrata in questo universo. Ciò significa che una persona morta, anche se passa attraverso lo stesso tunnel, non finisce all'inferno o in paradiso, ma in un mondo simile da lui o da lei già una volta abitato, ma questa volta vivo. E così via, all'infinito . E' quasi come effetto matryoshka postmortem cosmico. 
 
MONDI MULTIPLI
Questa teoria instilla-speranza, ma allo stesso tempo estremamente controversa di Lanza ha molti sostenitori inconsapevoli, non solo comuni mortali che vogliono vivere per sempre, ma anche alcuni noti scienziati . Questi sono i fisici e astrofisici che tendono a concordare con l'esistenza di mondi paralleli e che suggeriscono la possibilità di universi multipli. Multiverso (multi - universo) è il cosiddetto concetto scientifico, che essi difendono . Essi credono che non esistano leggi fisiche che vietino l'esistenza di mondi paralleli.
Il primo era uno scrittore di fantascienza HG Wells che lo ha proclamato nel 1895 nel suo racconto "The Door in the Wall". E dopo 62 anni, questa idea è stata sviluppata dal Dr. Hugh Everett nella sua tesi di laurea presso l'Università di Princeton. In sostanza, questi sostiene che in ogni momento l'universo si divide in innumerevoli casi simili. E l'esatto momento successivo, questi universi " neonati ", si suddividono in un modo simile. In alcuni di questi mondi si potrebbe stare nel presente a leggere questo articolo in un universo e guardare la TV in un altro.
I fattori scatenanti di questi multiplyingworlds (universi che si moltiplicano) sono le nostre stesse azioni, spiega Everett. Se facciamo alcune scelte, subito un universo si divide in due differenti versioni di risultati.
Nel 1980, Andrei Linde, scienziato dell'Istituto del Lebedev della fisica, ha sviluppato la teoria di universi multipli. Egli è ora professore alla Stanford University. Linde ha spiegato: Lo spazio è costituito da molte sfere di gonfiaggio,  che danno origine a sfere simili, e queste, a loro volta, producono sfere in numero ancora maggiore, e così via all'infinito . Nell'universo, queste sono distanziate. Non sono consapevoli della reciproca esistenza. Ma esse rappresentano parti di uno stesso universo fisico.
Il fatto che il nostro universo non è solo è supportato da dati ricevuti dal telescopio spaziale Planck. Utilizzando i dati, gli scienziati hanno creato la mappa più accurata dello fondo di nanoonde, la cosiddetta radiazione fossile cosmica di fondo, che è rimasto dall'inizio del nostro universo. Hanno anche scoperto che l'universo ha un sacco di recessi oscuri rappresentati da alcuni buchi e lacune.
Il fisico teorico Laura Mersini - Houghton presso l'Università della Carolina del Nord sostiene assieme ai suoi colleghi: esistono le anomalie del fondo di nanoonde a causa del fatto che il nostro universo è influenzato da altri universi esistenti nelle vicinanze. E buchi e le lacune sono un risultato diretto di attacchi contro di noi da universi limitrofi.
 
ANIMA
Quindi, vi e' abbondanza di luoghi o di altri universi dove la nostra anima potrebbe migrare dopo la morte, secondo la teoria del neo-biocentrismo. Ma esiste l'anima? C'è qualche teoria scientifica della coscienza, che potrebbe ospitare una simile affermazione? Secondo il dottor Stuart Hameroff, un'esperienza di premorte accade quando l'informazione quantistica che abita il sistema nervoso lascia il corpo e si disperde nell'universo. Contrariamente a interpretazioni materialistiche della coscienza, il dottor Hameroff offre una spiegazione alternativa di coscienza che può forse fare appello sia alla mente scientifica razionale che intuizioni personali.
La coscienza risiede, secondo Stuart e anche il fisico britannico Sir Roger Penrose, nei microtubuli delle cellule cerebrali, che sono i luoghi primari di elaborazione quantistica. Dopo la morte, questa informazione viene rilasciata dal corpo, il che significa che la vostra coscienza va con esso. Essi hanno sostenuto che la nostra esperienza della coscienza è il risultato di effetti di gravità quantistica in questi microtubuli, una teoria che hanno definito la Riduzione Obiettiva Orchestrata (Orch - OR) .
La coscienza, o almeno proto-coscienza è teorizzata da loro essere una proprietà fondamentale dell'universo, presente anche al primo momento dell'universo durante il Big Bang. "In una tale schematica esperienza proto-cosciente sta la proprietà fondamentale della realtà fisica alo stesso tempo accessibile a un processo quantistico associato con l'attività cerebrale".
Le nostre anime sono infatti costruite dal tessuto stesso dell'universo - e possono essere esistite fin dall'inizio dei tempi. I nostri cervelli sono solo ricevitori e amplificatori della proto-coscienza che è intrinseca al tessuto dello spazio-tempo. Così, c'è davvero una parte della vostra coscienza che è non materiale e che vivrà dopo la morte del corpo fisico ?
Dr Hameroff ha detto al Science Channel Attraverso il documentario Wormhole: "Diciamo che il cuore smette di battere, il sangue smette di scorrere, i microtubuli perdono il loro stato quantico . L'informazione quantistica all'interno dei microtubuli non viene distrutta, non può essere distrutta, si distribuisce e si dissipa nell'universo generale. Robert Lanza potrebbe aggiungere che non solo esiste nell'universo, esiste forse in un altro universo .
Se il paziente è resuscitato, rianimato, questa informazione quantistica può andare indietro nel microtubuli e il paziente dice: "Ho avuto un'esperienza vicina alla morte".
E aggiunge: "Se non tornano in vita, e il paziente muore, è possibile che questa informazione quantistica può continuare a esistere al di fuori del corpo, forse a tempo indeterminato, come anima".
Questa interpretazione della coscienza quantistica spiega le cose come esperienze di premorte, proiezione astrale, esperienze fuori del corpo, e anche la reincarnazione senza bisogno di ricorrere a ideologia religiosa. L'energia della vostra coscienza potenzialmente viene riciclata in un corpo diverso a un certo punto, e nel frattempo esiste al di fuori del corpo fisico a un altro livello di realtà, e forse in un altro universo.
 

  • 0

#776 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 10:39

Robert Lanza: La morte non esiste. Le prove della coscienza

http://www.theliving...-on-esiste.html

 

L'esperimento della doppia fenditura

http://www.ilnavigat...-dopo-la-morte/

 

Nella presentazione della sua teoria biocentrica, Lanza ha citato il famoso esperimento della doppia fenditura, a fondamento delle sue affermazioni. L’esperimento ha mostrato che quando un osservatore guarda passare una particella attraverso due fenditure poste in una barriera, la particella si comporta come un proiettile, passando attraverso una delle due fenditure. Tuttavia, se l’osservatore smette di guardare la particella, questa inizia a comportarsi come un’onda, riuscendo a passare attraverso entrambe le fenditure nello stesso tempo.

Questo significa che la materia e l’energia possono presentare le caratteristiche sia delle onde che delle particelle e che il loro comportamento dipende dalla percezione e dalla coscienza di un osservatore.

La fisica quantistica sembra confermare le teorie dei filosofi idealisti, i quali hanno sempre pensato che la realtà fosse un prodotto della mente dell’uomo. Una volta che spazio e tempo vengono accettati come costrutti della nostra mente, significa che la morte, e l’idea di mortalità, sono anch’esse un fenomeno legato all’esperienza sensoriale della nostra coscienza. Con la morte del nostro organismo, la nostra coscienza entra in una condizione dove non esistono più confini spaziali e temporali: l’eternità!

Secondo Lanza, la vita è un’avventura che trascende il nostro modo ordinario di pensare. Quando moriamo, non entriamo nel mondo caotico del non-essere, ma torniamo alla matrice fondamentale dell’Universo: “con la morte, la nostra vita diventa un fiore perenne che torna a vivere nel multiverso”, il luogo delle possibilità infinite. Se non sapessimo che si tratta di uno scienziato, penseremmo di ascoltare un uomo di religione.

 

 


  • 0

#777 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 10792 Messaggi:
  • Location...riverrun

Inviato 27 agosto 2017 - 11:27

Filippo, questo pezzo non aggiunge molto ai fini della discussione, o meglio, aggiunge molte cose che non sono veramente connesse tra loro.

Sullo spaziotempo come categoria della percezione c'è tutta la letteratura da Kant a Piaget fino ad uno dei più recenti premi Nobel per la Medicina, assegnato a tre ricercatori per lo studio dei neuroni che permettono di interpretare la propria posizione in uno spazio esterno.
Fra Kant e Piaget e oltre, puoi chiedere all'utente Reynard.

Lanza fin qui sembra non dire proprio nulla né su cosa sia la coscienza, né su come la misuri, per ora ha detto che è energia e ha dato una stima in Watt (energia nell'unità di tempo) abbastanza ingiustificata.
Però dice che la coscienza non è un prodotto del corpo ma qualcosa che il corpo riceve, il che può essere affascinante ma è in contrasto con molte evidenze o almeno ingiustificato, indimostrato. Inoltre, mi sembra in contrasto con la teoria di Hameroff (che è invecchiato male asd) ma ci arriviamo.
Anche la non-località del mondo quantistico è citata per assonanza, senza esporre ragioni più profonde.

In seguito si cita il Multiverso, ma bisogna far notare un paio di cose: intanto la parola si usa per riferirsi a due concetti differenti; secondariamente, questi concetti non trovano d'accordo la comunità scientifica e si trovano anche al confine di ciò che è indagabile scientificamente.
Per quanto riguarda la prima affermazione: si possono interpretare i probabili stati quantistici come universi che esistono tutti insieme (multiverso), sicché quando un'osservazione/misurazione determina uno stato particolare, viene distinto un universo particolare. E cose del genere, ma devi chiedere ai fisici.
Comunque è un'interpretazione filosofica di una teoria scientifica che si sa trattare matematicamente e in quel contesto i risultati sperimentali sono congrui, per quanto il nostro senso comune (adattato a una minima parte della fisica classica) li vede come incongrui.
Invece da un altro lato abbiamo un universo che, secondo alcune teorie accreditate ma ancora in competizione, si espande tanto velocemente che si creano al suo interno innumerevoli "bolle" tanto distanti (e forse diverse per leggi fisiche che vigono ivi) da non essere reciprocamente osservabili se non appunto per quelle tracce citate lassù.
Ma quando una cosa diventa completamente inosservabile e in maniera indeterminata, inizia a stare fuori dal campo della scienza. Ad esempio e semplificando, in meccanica quantistica ci sono cose che non possiamo sapere con certezza, ma sappiamo bene con che incertezza, sappiamo fino a che punto può essere precisa la misurazione ideale e possiamo smettere di dare un senso a quanto va oltre.

La teoria di Hameroff è complicata e non la conosco così bene, ma da quanto ho capito c'è un framework matematico, cioè un modello di come il cervello codifichi le informazioni, volto a spiegare alcune caratteristiche della nostra percezione. Dopodiché c'è un framework fisiologico volto a spiegare come il cervello possa effettivamente comportarsi secondo quanto modellizzato.
Il che non è un modo stupido di muoversi, anzi.
Dei problemi sono sicuramente in questa seconda parte. Penrose è un genio ma in questo contesto porta una teoria fisica minoritaria e indimostrata (come tante altre, anche più popolari, l'importante è che siano sensate e falsificabili/dimostrabili). Le neuroscienze sono ancora un terreno impervio, ma per come sono conosciuti i neuroni ed il loro comportamento collettivo, non c'è la possibilità che i microtubuli possano mantenere l'entanglement fra elettroni e non hanno un ruolo esattamente attivo e tempisticamente adeguato nei processi che assoceremmo al pensiero cosciente.
Per quanto ne sappiamo, i microtubili sono lo "scheletro" dei rami di un neurone e le "strade" su cui vengono trasportate le molecole che i neuroni si scambiano per stimolarsi o inibirsi.

Il tuo post si chiude con un pensiero che mi riporta a quanto detto in precedenza: se l'energia o l'informazione non possono essere distrutte, ma possono essere disperse in maniera praticamente irreversibile, allora la morte non diventa un concetto superfluo, bensì viene ridefinito in questi termini. Cosa che in un certo senso è avvenuta e data per scontata, anche se al grande pubblico può sfuggire e anche se non sono già chiari tutti i meccanismi con cui un essere vivente si forma o ...muore.

In definitiva, le idee di Lanza si fondano su troppi "se...", qualche fraintendimento, molti sottintesi che non si possono sottintendere ma vanno esplicitati e messi alla prova, e inoltre varie proposizioni sono già al di là di quanto può essere accolto e indagato dal punto di vista scientifico.
Una cosa veramente critica, direi, è l'assenza di un tentativo di chiarire cosa sia coscienza e cosa no, caratterizzarla anche solo vagamente su aspetti noti. Il concetto è invece sparpagliato fra tesi e ipotesi e, alla fine, inutile (finché vogliamo essere scientifici; dal punto di vista mistico-religioso l'utilità di questo biocentrismo la vedo e puoi trovare pensieri affini nella discussione OndaFaith, aperta da quel fisico misticista che è l'utente wago, che abbraccio)



#postchiaro?
  • 1

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#778 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 11:29

Le informazioni che sono in qualche modo "nel cervello" e "per il cervello", smettono di essere disponibili con la morte del cervello, che fisicamente e biologicamente non può sostenere quella sorta di conservazione e "lettura" né altre azioni performative.

Il trasferirsi della coscienza nei termini del secondo link che hai postato (nonché in molti altri termini) per me sta tra fantasia, fantascienza, trascendent(al?)ismo(?) e solo raramente riflessione filosofica ricevibile.
 

 

E' qui che i fisici quantistici cozzano con le tue convinzioni che mi paiono, senza polemica, di ispirazione "materialistica" pre-novecentesca. Tu asserisci che le informazioni vengono spente con lo "spegnimento" del cervello, come se fosse il cervello a generarle e non viceversa, in base all'osservazione umana. A occhio nudo vedi solo un corpo inanimato e non altro. La quantistica sta lavorando per dimostrare che è proprio il contrario. E' la coscienza che usa il nostro corpo per fargli eseguire i suoi comandi e, una volta indisponibile, ne cerca un altro, o forse il nostro stesso di un'altra dimensione parallela. Ripeto, se la coscienza è energia ha uno scopo intrinseco, così come quelle informazioni di cui parla Lanza (compresa il "chi sono io?") di cui è composta, non può essere distrutta. Il punto, mi pare, è che la vita è un processo irreversibile: il fatto che il nostro corpo muoia non significa che "noi" non possiamo vivere ancora, una volta "estromessi" da esso, poiché "siamo" qualcosa, siamo energia di coscienza, e dunque auto-cosciente, e in quanto energia, non muoriamo.

Se noi non pensassimo che la morte esista, come fanno le piante e gli animali (a parte qualche caso sparuto, forse) non sapremmo di morire.

Edit. Mi sono appena accorto che hai pubblicato un post, lo leggerò con calma e attenzione cercando di risponderti il prima possibile.


  • 0

#779 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 10792 Messaggi:
  • Location...riverrun

Inviato 27 agosto 2017 - 11:45

Innanzitutto materialista lo dici a soreta asd (scherzo, eh).
Non ti quoto per punti perché ora mi riesce faticoso, spero si capisca a che frasi rispondo.

Purtroppo non posso assicurarti che i fisici quantistici non stiano lavorando per dimostrare che è il contrario e la coscienza usi il corpo. Tra l'altro mi pare di capire che si rimanga nel dualismo cartesiano, e vabbè.

"Se la coscienza è energia allora ha uno scopo intrinseco" è un sillogismo di cui, ancora una volta, non mi sento di accogliere la premessa e che potrei prendere per vero fintanto che si mantenga questo: lo "scopo" dell'energia, alla lunga, è assumere la sua forma più banale, per così dire, il calore. Confondere la conservazione dell'energia con la conservazione di altro che non sia questo numero che sappiamo calcolare benissimo, ma sulla cui natura è difficile esprimersi, è un bel problema. A questo riguardo c'è un bel pezzo nei primi capitoli della Fisica di Feynman, e sicuramente in un suo libro più breve che ho letto.
La vita è un processo irreversibile? Qui ci devo pensare per risponderti bene, comunque ci sono molti passaggi in cui, come Lanza, dici: se A, allora B; ma con A incerto e B non evidentemente conseguente.

PS gli ultimi post che riportano il pensiero di Lanza, rispetto alla loro lunghezza, non aggiungono molto per la comprensione delle sue idee e il prosieguo della discussione.

PPS se ti interessa avevo letto un'altra teoria che coinvolge la fisica quantistica per fenomeni neurologici. Anche questa mi sembrava tra il superfluo ed il non convincente, ma se ben ricordo l'asticella era più bassa, vado a ripescarla su Quanta, piano piano ti porto al lato oscuro asd
Ecco, meh https://www.quantama...brain-20161102/


#postchiaro?
  • 1

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#780 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 11:52

La scienza è destinata, nei secoli (o volendo andarci cauti, nei millenni) a progredire in maniera tale che non solo sarà capace di curare e debellare qualunque malattia e fastidio del corpo fisico, ma anche, grazie agli studi della quantistica (o di ciò che deriverà da essa) a curare la stessa morte del corpo: sono convinto che sia un processo inevitabile. Medici come Lanza, come si può notare dai loro notevoli successi nella ricerca sulle cellule staminali, lo dimostrano.

Chiaramente quella di misurare e "incapsulare" la coscienza che trasmigra dal nostro corpo è un'operazione legata a una gigantesca ipotesi, ma qualora si avranno gli strumenti appositi, chissà quando, allora gli uomini potranno continuare a vivere ancora in questa dimensione, forse in un altro corpo oppure anche nello stesso, identico. Gli studi sulla clonazione, dopotutto, non ci sono molto lontani mi pare.


  • 0

#781 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 12:36

LFT apprezzo molto le tue confutazioni e ti ringrazio ma non sono altrettanto competente per reggere le argomentazioni e gli interrogativi che poni. Posso però cercare di sottoporti interventi più chiari di Lanza e degli altri luminari che si stanno occupando di questo tipo di studi, che trovo abbiano una portata davvero rivoluzionaria. Queste sono le spiegazioni dirette della teoria dello scienziato.

"La nostra attuale visione del mondo - il mondo ingenuo dell'obiettività e del realismo - sta iniziando a denotare molte crepe. Naturalmente, ciò non sorprenderà molti filosofi e persone di cultura che contemplino le opere di uomini come Platone, Socrate e Kant, e quelle di Buddha e altri grandi maestri spirituali che hanno trascorso l'esistenza interrogandosi sul rapporto esistente tra l'universo e la mente umana."

"Recentemente il biocentrismo  e altre teorie scientifiche hanno sfidato il tradizionale modello materialistico della realtà. Da qualsiasi angolazione lo si esamini il vecchio paradigma conduce a enigmi insolubili, idee in definitiva piuttosto irrazionali. Ma la nostra visione si prefigge di restare al passo con i fatti; il vecchio paradigma fisico-chimico dovrebbe essere rapidamente sostituito da un paradigma che sia capace di rapportarsi ad alcune delle domande fondamentali poste in ogni religione: Esiste un'anima? Le ingiurie del tempo sono superabili? La vita e la coscienza rappresentano il punto centrale di questa nuova visione dell'essere, della realtà e del cosmo. Benché l'attuale paradigma scientifico si basi sulla convinzione che il mondo esista a prescindere dall'osservatore obiettivo, una serie di esperimenti scientifici hanno suggerito l'esatto opposto. Siamo convinti che la vita sia solo l'attività di atomi e particelle che girano intorno per un po' per poi dissiparsi nel nulla come un mucchio di polvere. Ma se nell'equazione si aggiunge  il parametro della 'Vita', di colpo diventa possibile spiegare alcuni dei principali enigmi della scienza moderna, tra i quali il principio di indeterminazione di Heisenberg, l'esperimento della doppia fenditura e la messa a punto delle leggi che modellano l'universo come lo percepiamo."

 "Bisogna sottolineare che tutto ciò incide direttamente sulla questione se gli esseri umani e le altre creature viventi abbiano un'anima. Come Kant sottolineò oltre 200 anni fa, tutto ciò che sperimentiamo - compresi i colori, le sensazioni e gli oggetti che percepiamo - in realtà sono solo rappresentazioni che hanno luogo all'interno della nostra mente. Lo Spazio e il Tempo sono semplicemente degli strumenti che la mente usa per assemblare il tutto. Ora, con gran soddisfazione degli idealisti, gli scienziati stanno iniziando a vedere come tali norme potrebbero rendere possibile l'esistenza. Un punto sembra appurato: la natura dell'universo non può essere separata dalla natura della vita stessa. Se li si separasse, infatti, la realtà cesserebbe di esistere."

 

I Sette Principi del Biocentrismo

La teoria biocentrca si fonda su 7 principi:
 
Primo Principio: Ciò che percepiamo come 'realtà' è un processo che coinvolge la nostra coscienza.
 
Secondo Principio: Le nostre percezioni interiori ed esteriori sono inestricabilmente intrecciate. Sono diverse facce della stessa medaglia e non possono essere separate l'una dall'altra.
 
Terzo Principio: Il comportamento delle particelle subatomiche che formano le cose 'materiali' è indissolubilmente connesso alla presenza di un osservatore. Senza la presenza di un osservatore cosciente, nel migliore dei casi esisterebbe solo uno stato indeterminato di onde di probabilità.
 
Quarto Principio: In assenza di coscienza, la 'materia' abita in uno stato indeterminato di probabilità. Ogni universo che potrebbe aver preceduto la coscienza esisteva solo in uno stato di probabilità.
 
Quinto Principio: La struttura dell'universo è spiegabile solo attraverso il biocentrismo. L'universo è fatto per la vita, il che attribuisce un senso compiuto all'affermazione che sia la vita a creare l'universo, non il contrario. L'universo è semplicemente la completa logica spazio-temporale del Se.
 
Sesto Principio: Il tempo non esiste al di fuori della percezione sensoriale biologica. E' il processo attraverso cui possiamo percepire i cambiamenti nell'universo.
 
Settimo Principio: Lo spazio, proprio come il tempo, non è un oggetto né una una cosa. Lo spazio è un'altra forma della nostra comprensione biologica e non possiede una vita indipendente. Portiamo in giro con noi lo spazio e il tempo come le tartarughe portano con se i loro gusci. Pertanto non esiste un'assoluta, auto-esistente matrice in cui si verifichino eventi fisici indipendentemente dalla vita.

  • 0

#782 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 10792 Messaggi:
  • Location...riverrun

Inviato 27 agosto 2017 - 12:49

Siamo sempre allo stesso punto, anche con questi principî: si presenta un "paradigma" filosofico, direi senza usare direttamente "ontologia"/"epistemologia", in cui selezionare e collegare delle teorie scientifiche altrui o ancora mancanti; forse si promette una futura teoria scientifica, si indica una strada, ecco.
E non sarebbe mica male avere una bella concezione di come la realtà presenti molteplici osservatori con i propri modelli parziali ed i propri schemi di azione-reazione, come da questi si possa accedere a modelli "più fondamentali, oggettivi", e così via. [A tal riguardo conosco dei titoli che ancora non ho letto, trattano dei sensi nel regno animale ed il rapporto bidirezionale fra soggetto e oggetti]
Ma ora come ora, finché parliamo di biocentrismo, siamo off-topic.

Qui c'è una critica al Lanza-pensiero. che non ho letto completamente (probabilmente non lo farò) ma che sembra molto accurata e ricca di spunti di approfondimento http://nirmukta.com/...cious-universe/


#postchiaro?
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#783 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 13:07

E non sarebbe mica male avere una bella concezione di come la realtà presenti molteplici osservatori con i propri modelli parziali ed i propri schemi di azione-reazione, come da questi si possa accedere a modelli "più fondamentali, oggettivi", e così via. [A tal riguardo conosco dei titoli che ancora non ho letto, trattano dei sensi nel regno animale ed il rapporto bidirezionale fra soggetto e oggetti]
Ma ora come ora, finché parliamo di biocentrismo, siamo off-topic.

 

 

 

Correggimi se sto dicendo una cazzata, ma per tenere la discussione in binari (a me) accessibili, ti pongo un giochino. Mettiamo che sono in auto e sto per investire un piccione in mezzo alla strada, in quel momento ci sono svariate probabilità, che lo investa, che freni, che freni ma non faccia in tempo, che il piccione voli in tempo, che mi si spenga il motore prima eccetera...la probabilità che si verifica nel momento, in quella fattispecie, è ciò che viene osservato da un esterno in un preciso punto, ma se viene osservato (o non osservato proprio) da un'altra angolazione può non succedere. E' un po' come tirare un dado: a seconda del punto in cui ci si trova, si potrebbe osservare uno qualunque dei numeri del dado, e siccome, come (se non ho capito male) l'esperimento della doppia fenditura ci insegna, il nostro universo è solo un lato di un abnorme dado di universi, quel piccione è ancora vivo in un'altra dimensione, e può succedere sempre perché chi lancia il dado è un'intelligenza, e questa intelligenza non può essere il dado stesso che viene lanciato. Spero di essere riuscito a spiegare a parole mie il concetto che sto cercando di esprimere commentando le teorie biocentriche.


  • 0

#784 PDeVo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3696 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 13:10

Gli studi sulla clonazione, dopotutto, non ci sono molto lontani mi pare.

e invece lo sono,spiega che intendi (prfv)
  • 0

#785 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 10792 Messaggi:
  • Location...riverrun

Inviato 27 agosto 2017 - 13:46

Filippo, meno male che è domenica.
Le ragioni per usare un modello probabilistico per prevedere l'impatto col piccione, per prevedere l'esito di un lancio di dadi o di un esperimento di meccanica quantistica sono ragioni diverse. È complicato spiegare perché, ma con tempo e voglia (di dire e sentire) si possono evidenziare cose interessanti, importanti addirittura.
Le analogie che hai fatto sono per il suddetto motivo viziate. L'idea del multiverso, che usi ancora come perno logico, rimane un'interpretazione ulteriore/superflua a una fisica che io e te non capiamo, e non puoi farne la base di partenza per arrivare a una verità accertata.

Dire "quel piccione è ancora vivo in un altro universo" è una frase dietro cui si nasconde un non-senso o un senso molto più complicato e meno importante di quanto tu sembri credere.

E tutto ciò, ripeto, non aggiunge nulla, di scientifico o meno, alla comprensione di cosa sia la coscienza (o un multiverso, probabilità, statistica, vita...). Al punto che inizio a sentirmi in colpa per continuare a rispondere, perché se ti dico che A è fuori bersaglio, tu nel migliore dei casi rispondi ancora su A, o magari porti B, che rischia di essere OT a sua volta. Il punto è che le questioni limitrofe, ma nel campo dell'indagine scientifica, sono molto stimolanti.
Vabbuo'


#postchiaro?
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#786 Ganzfeld

    In un certo senso

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5836 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 13:47

#postchiaro?


  • 3

#787 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 14:18

Filippo, meno male che è domenica.
Le ragioni per usare un modello probabilistico per prevedere l'impatto col piccione, per prevedere l'esito di un lancio di dadi o di un esperimento di meccanica quantistica sono ragioni diverse. È complicato spiegare perché, ma con tempo e voglia (di dire e sentire) si possono evidenziare cose interessanti, importanti addirittura.
Le analogie che hai fatto sono per il suddetto motivo viziate. L'idea del multiverso, che usi ancora come perno logico, rimane un'interpretazione ulteriore/superflua a una fisica che io e te non capiamo, e non puoi farne la base di partenza per arrivare a una verità accertata.

Dire "quel piccione è ancora vivo in un altro universo" è una frase dietro cui si nasconde un non-senso o un senso molto più complicato e meno importante di quanto tu sembri credere.

E tutto ciò, ripeto, non aggiunge nulla, di scientifico o meno, alla comprensione di cosa sia la coscienza (o un multiverso, probabilità, statistica, vita...). Al punto che inizio a sentirmi in colpa per continuare a rispondere, perché se ti dico che A è fuori bersaglio, tu nel migliore dei casi rispondi ancora su A, o magari porti B, che rischia di essere OT a sua volta. Il punto è che le questioni limitrofe, ma nel campo dell'indagine scientifica, sono molto stimolanti.
Vabbuo'


#postchiaro?

 

Sì sono andato un po' OT perché mi pare che tu liquidi un po' troppo spesso (anche se su alcuni temi in modo legittimo) le teorie della quantistica e del biocentrismo come "confuse" e "non dimostrate" così come i loro stessi intenti scientifici, per cui ho voluto ampliare un po' l'argomento di partenza. Se non mi vuoi rispondere non sei obbligato, ma lascia che ti dica che mi pare che le tue obiezioni si poggiano sulla necessità esclusiva di attenerti unicamente alla comprensione di ciò che succede nella nostra dimensione, di ciò che vediamo, di ciò che è finora accertato e non di ciò che è accertabile, mentre la scienza si spinge sempre nello studio di ciò che non è (ancora) comprensibile, ed è di quello che voglio parlare. Se sei convinto che questo sia l'unico universo concepibile, e che si verifichi solamente una probabilità, cioè che io abbia investito il piccione, non ho alcuna intenzione di fuorviarti. Io però resto nel dubbio, suffragato da varie teorie ed esperimenti, che noi in realtà stiamo vivendo solo su un lato di questo dado multi-dimensionale, l'unico di cui possiamo essere a conoscenza visiva (esattamente come se ci trovassimo chiusi nel lato di un dado gigante: se vivessimo nel lato 1 noi, o meglio i nostri corpi, non potrebbero mai sapere, né interferire, con cosa succede nel lato 2).


  • 0

#788 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 10792 Messaggi:
  • Location...riverrun

Inviato 27 agosto 2017 - 14:39

No, aspetta Filippo.
Io non liquido le teorie scientifiche, come la meccanica quantistica, di cui so ben poco e non m'interesso particolarmente, come confuse. Se mai liquido come confuse, antipatiche, o inutili certe interpretazioni, che sono un'altra cosa. [inizia qui https://it.m.wikipedia.org/wiki/Interpretazione_della_meccanica_quantistica]
E in questo posso comunque passare per ignorante e presuntuoso, ma è diverso dal rifiutare una teoria scientifica per pregiudizio.

Detto ciò, la scienza si spinge nello studio di ciò che, benché ora incompreso, è comprensibile; ciò che deve essere, prima o poi, accertabile; ciò che, tramite catene logiche fra teorie e misurazioni, si riporta ai dati sensibili (e sensoriali).

Tu resti in un "dubbio" [direi piuttosto: un'opinione] suffragato da ipotesi non scientifiche ed interpretazioni verbali fuorvianti di risultati sperimentali (che tu conosci attraverso il racconto di chi già li usa per affiancare le proprie tesi ulteriori), un dubbio che, per come è espresso, potrebbe ben essere intrinsecamente non dirimibile (e dunque fuori dal gioco della scienza). E aggiungo: un dubbio che dà molto conforto spirituale, più che qualsiasi altra cosa...

Per quanto riguarda Lanza, dovresti leggere non me, ma il link che ti ho riportato in un un post precedente.

#postchiaro
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#789 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 15:00

Tu resti in un "dubbio" [direi piuttosto: un'opinione] suffragato da ipotesi non scientifiche ed interpretazioni verbali fuorvianti di risultati sperimentali (che tu conosci attraverso il racconto di chi già li usa per affiancare le proprie tesi ulteriori), un dubbio che, per come è espresso, potrebbe ben essere intrinsecamente non dirimibile (e dunque fuori dal gioco della scienza). E aggiungo: un dubbio che dà molto conforto spirituale, più che qualsiasi altra cosa...

 

 

Se ti riferisci alla sopravvivenza della coscienza non mi pare di aver assunto che si tratterebbe di un qualcosa di indubbiamente gradevole: lo sarebbe nelle interpretazioni più "positivistiche" (mi si passi il termine) del fenomeno, ma potrebbe anche consistere in uno stato di grande sconforto.

Se la coscienza è un'entità di energia che immagazzina le informazioni che applichiamo nel corpo, e che sopravvivono con essa, può voler dire che fra esse ci sia anche la tristezza, che non è legata solo al dolore fisico, ma anche esistenziale: se continuiamo ad esistere, esiste anche quella. Con la "morte" non avvertiamo più l'identificazione con il nostro corpo: potremmo quindi accorgerci di non averlo più e patire la sua mancanza, esattamente come da vivi patiremmo emotivamente l'assenza di una gamba se ce la amputassero, andando in qualche modo forsennatamente alla ricerca di un'altra forma fisica che ci accolga; potremmo avere sufficienti dati residuati dalla memoria per patire l'assenza dei nostri cari, potremmo attraversare un sacco di "sensazioni" non legate, appunto, al possedimento di un corpo.

Se sopravviviamo come esseri coscienti di noi, si può ipotizzare che sopravvivono anche i "malanni" della nostra coscienza, non so se mi spiego, anche se è ovvio che siamo nel campo delle mere ipotesi metafisiche.

Comunque ti ammetto che io sposo il principio per cui l'istinto di sopravvivenza è la pulsione della natura della vita, ed essendo noi vita continuiamo ad applicarlo indipendentemente dal fatto che abbiamo un corpo o meno: una eventuale scoperta, se mai verrà fatta, che il nostro essere consista in una forma di energia, trasformabile e quindi indistruttibile, costituirebbe un elemento decisivo per questa tesi.


  • 0

#790 dirac

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2730 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 15:59

la doppia fenditura per il piccione è talmente piccola che forse deve diventare un buco nero per passarci  ashd


  • 0

#791 debaser

    utente stocazzo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 23164 Messaggi:

Inviato 27 agosto 2017 - 17:52

due fettine di petto di piccione forse ci passano


  • 0

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#792 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 28 agosto 2017 - 11:37

Mi sembra di aver capito, da quanto sostengono Kaku e altri scienziati, che la nostra realtà è una sorta di canale di un decoder che riceve e trasmette il risultato una frazione di onde di probabilità che convergono in esso, ma nello stesso momento ci sono infiniti altri canali, altre realtà, che stanno trasmettendo ciò che scaturisce dalle altre onde di probabilità.

Poiché "se tutto può accadere, tutto accadrà", in un altro "canale" io potrei essere mancino, ad esempio. I canali di questo decoder non possono entrare in contatto fra loro, ma non necessariamente si tratterebbe di un'operazione scientificamente impraticabile.

 

 


  • 0

#793 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 29 agosto 2017 - 10:09

Su particelle sub-atomiche, non località, entanglement e teletrasporto quantistico. 

 

LA REALTÀ DIETRO AL TELETRASPORTO QUANTISTICO: L'ASSURDITÀ DELLA NON LOCALITÀ

 

Dietro al fenomeno del teletrasporto quantistico c'è il fenomeno dell'entanglement: ecco un nuovo esperimento che conferma l'assurdità del fenomeno fisico.

 

Vi ricordate del teletrasporto quantistico di cui si è sentito parlare un mese fa? Se non sapete di cosa stiamo parlando e siete curiosi di capirci qualcosa, vi rimandiamo al nostro speciale sul teletrasporto quantistico riguardante una coppia di fotoni. Se invece non avete voglia di approfondire l'argomento ma volete comunque capire di cosa si tratta, siete sintonizzati sulla giusta pagina, in quanto andremo a capire le basi del fenomeno fisico grazie ad un nuovo esperimento realizzato in Germania all'università di Monaco. Quando si tirano in ballo le particelle, entra in gioco la fisica quantistica che mette in crisi tutta la logica comune, quella banale concepita da ogni persona, secondo la quale una mela rossa è sempre rossa a prescindere da chi la sta guardando. Invece per la fisica quantistica la mela è sì rossa ma è anche verde e finché non la si osserva non si saprà mai qual è il suo vero colore (stiamo giocando con i concetti della fisica, questa non vuole essere una lezione rigorosa). Per continuare la fiera delle assurdità c'è quell'effetto che è alla base del teletrasporto quantistico che si chiama Entanglement(Intreccio), che sostanzialmente è un legame che condividono due particelle e che le influenza anche quando queste si allontanano. Che significa? Semplicemente che se create due particelle entangled (intrecciate) e poi decidete di spararne una in America e una in Asia, se andate a misurare come ruota la particella americana allora troverete un risultato analogo (oppure opposto a seconda di come è stato intrecciato lo stato) anche per quella asiatica. Impressionante vero?

 

Neanche ad Einstein piaceva il fenomeno fisico dell'Entanglement, quindi è normale che vi suoni strano. L'Entanglement contraddice il principio di località perché fa in modo che se una particella n°1 collegata ad un altra n°2 viene in qualche modo influenzata dal mondo esterno, allora la n°1 influenza istantaneamente la n°2, come se in fin dei conti fossero la stessa cosa. Einstein credeva che ci fosse qualche variabile da noi sconosciuta che potesse influenzare le due particelle, ed invece con l'esperimento dei ricercatori tedeschi risulta che questo non è vero. Già lo scorso mese un team di studiosi cinesi è riuscito a verificare che il legame fra due fotoni riusciva a sussistere anche se uno dei due veniva sparato a 500 Km di distanza dalla terra verso l'orbita terrestre. Ora con lo studio dell'università di Monaco vedremo che nella relazione di Entanglement non esiste nessuna variabile nascosta, confermandosi come un legame che non rispetta il concetto di località.

 

Disuguaglianza di Bell, ovvero come ti impongo che devi essere lì anche se non ti guardo

 

Nel mondo della fisica esiste la Disuguaglianza di Bell che impone due fatti inequivocabili: in primo luogo, le proprietà degli oggetti esistono indipendentemente da chi li osserva(realismo), quindi non è necessario che la mela sia rossa solo perché io la vedo così, lei è rossa di per sé. In secondo luogo nessuna informazione può propagarsi a velocità superiori a quella della luce(località). La fisica quantistica, come ormai dovreste aver capito, rompe questi concetti: l'Entanglement fa sì che due particelle si influenzino a vicenda senza dover aspettare che l'informazione viaggi dall'una all'altra perché il legame non rispetta la località, si disinteressa della posizione delle particelle stesse. Inoltre non possiamo dire nulla su queste particelle finché non le osserviamo (ovvero finché con un esperimento non misuriamo le loro proprietà) e appena lo facciamo influenziamo la loro informazione per sempre, ovvero nell'osservarle le modifichiamo. Se qualcuno vi dice che c'è una mela sul tavolo dietro di voi, non potete sapere se questa è rossa o verde, quindi dovete assumere che questa è sia rossa che verde finché non la guardate. Dopo aver appurato che questa è rossa, potete affermare con certezza che il suo stato sia collassato sul rosso, e che quindi se la guardate ripetutamente quella continuerà ad essere rossa (sostituite la mela con una particella ed il gioco è fatto).

 

Potrebbe capitare che osservando poi la parte dietro della mela e poi di nuovo la parte davanti questa cambi colore, giusto per farvi capire come funziona una particella. Inutile contestare questi fenomeni perché sono veri e confermati da tutta una lunga serie di esperimenti ed è anche grazie a questi se l'umanità riesce ad avanzare di anno in anno a livello tecnologico. Ci sono teorie che cercano di capire se esistono più dimensioni attraverso le quali due particelle entangled comunichino o se esiste una qualche relazione che coinvolge il riavvolgimento del tempo, ma il nostro obiettivo non è parlare di questo. Quello che vogliamo capire è come è stato possibile capire che non ci sono variabili nascoste dietro l'Entanglement facendo in modo che i risultati teorici della fisica quantistica coincidessero nella maggior parte dei casi con quelli sperimentali ottenuti facendo delle misurazioni. In poche parole, l'Entanglement distrugge veramente il concetto di località.

 

L'esperimento dei due laboratori che non dovevano parlarsi

 

Per l'esperimento di cui volevamo parlarvi fin dall'inizio (nella speranza che siate arrivati fin qui carichi) sono stati predisposti due laboratori a 400 m di distanza l'uno dall'altro, ognuno dotato di un atomo di Rubidio. Sono stati creati due fotoni entangled ognuno dei quali è andato ad eccitare (è un termine tecnico!) il Rubidio nei due diversi laboratori: se tutto funzionasse così come la teoria vuole allora anche i tue atomi di Rubidio dovrebbero essere entangled, perché colpiti da due fotoni entangled. Riuscite a capire cosa hanno fatto i ricercatori? Prima hanno creato una coppia di fotoni entangled, li hanno separati ed hanno eccitato i due atomi di Rubidio con ciascuno di essi ed infine hanno verificato che questi atomi di Rubidio, nonostante fossero separati ad una distanza di 400 m, fossero anch'essi entangled, ovvero che i fotoni gli avessero trasmesso il loro legame.

Chiaramente la misura finale deve avvenire prima che ci sia la possibilità da parte di uno dei due atomi di Rubidio di inviare l'informazione all'altro, ovvero prima che qualsiasi informazione alla velocità della luce viaggi da un laboratorio all'altro: questo punto è fondamentale per dimostrare che l'Entanglement non è locale! L'esperimento ha avuto successo: 8 giorni continui di lavori per un totale di 10.000 misurazioni hanno rafforzato tutto quello che oggi sappiamo dell'Entanglement. Infatti le misure previste dalla teoria quantistica sono andate a coincidere con quelle rilevate dall'esperimento, quindi l'idea che non esista alcuna variabile nascosta dietro all'Entanglement è ad oggi confermata da questo ed altri esperimenti già effettuati in passato.

 

Bene, il mondo scientifico ha nuovamente confermato la stranezza del mondo delle particelle, mettendo in discussione quello che l'umanità dà per scontato da sempre: gli oggetti sono lì dove io li vedo in quell'istante preciso ed indipendentemente da me che li osservo. Quest'ultima affermazione è falsa nel mondo delle particelle. Qualcuno potrebbe cominciare a chiedersi "ma se io sono fatto di particelle, perché loro funzionano in maniera diversa dalla realtà che vedo con i miei occhi?", domanda lecita e vi possiamo assicurare che i fisici stanno cercando di capire da più di un secolo come sia possibile ricollegare le teorie delle particelle microscopiche con quelle delle grandi galassie e dell'universo intero.

 

Per ora possiamo accontentarci di tutta la tecnologia che ci aspetta grazie all'entanglement: computer quantistici, esageratamente più veloci di quelli che conosciamo, ma che ancora non sono predisposti per un uso commerciale. La sicurezza informatica sarebbe impenetrabile grazie all'Entanglement, perché come abbiamo già detto le particelle non devono scambiarsi nessuna informazione per comunicare, e la parte di informazioni inviate in modo classico, necessaria per la comunicazione stessa, sarebbe incompleta (quindi indecifrabile). Come vi abbiamo già detto nell'articolo sul teletrasporto quantistico, è vero che l'entanglement è istantaneo, ma un parte di informazione va comunque inviata in modo canonico entro i limiti imposti dalla velocità della luce. Insomma non stiamo parlando di un effetto fisico qualunque ma di una piccola rivoluzione tecnologica che esploderà non appena sarà possibile la diffusione su scala mondiale.

 

http://tech.everyeye...ita-34506.html 


  • 0

#794 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 29 agosto 2017 - 10:21

Entro 10-20 anni (forse anche meno) i computer quantistici saranno a disposizione personale, credo che si possa affermare che si è agli albori di una rivoluzione di molteplici aspetti della nostra vita, non soltanto pratici.

 

Quantum Computing Is Coming at Us Fast, So Here's Everything You Need to Know

 

In early July, Google announced that it will expand its commercially available cloud computing services to include quantum computing. A similar service has been available from IBM since May. These aren't services most regular people will have a lot of reason to use yet.

But making quantum computers more accessible will help government, academic and corporate research groups around the world continue their study of the capabilities of quantum computing.

Understanding how these systems work requires exploring a different area of physics than most people are familiar with.

From everyday experience we are familiar with what physicists call "classical mechanics," which governs most of the world we can see with our own eyes, such as what happens when a car hits a building, what path a ball takes when it's thrown and why it's hard to drag a cooler across a sandy beach.

Quantum mechanics, however, describes the subatomic realm – the behaviour of protons, electrons and photons. The laws of quantum mechanics are very different from those of classical mechanics and can lead to some unexpected and counterintuitive results, such as the idea that an object can have negative mass.

Physicists around the world – in government, academic and corporate research groups – continue to explore real-world deployments of technologies based on quantum mechanics. And computer scientists, including me, are looking to understand how these technologies can be used to advance computing and cryptography.

A brief introduction to quantum physics

In our regular lives, we are used to things existing in a well-defined state: A light bulb is either on or off, for example.

But in the quantum world, objects can exist in a what is called a superposition of states: A hypothetical atomic-level light bulb could simultaneously be both on and off. This strange feature has important ramifications for computing.

The smallest unit of information in classical mechanics – and, therefore, classical computers – is the bit, which can hold a value of either 0 or 1, but never both at the same time. As a result, each bit can hold just one piece of information.

Such bits, which can be represented as electrical impulses, changes in magnetic fields, or even a physical on-off switch, form the basis for all calculation, storage and communication in today's computers and information networks.

Qubits – quantum bits – are the quantum equivalent of classical bits.

One fundamental difference is that, due to superposition, qubits can simultaneously hold values of both 0 and 1. Physical realisations of qubits must inherently be at an atomic scale: for example, in the spin of an electron or the polarisation of a photon.

Computing with qubits

Another difference is that classical bits can be operated on independently of each other: Flipping a bit in one location has no effect on bits in other locations. Qubits, however, can be set up using a quantum-mechanical property called entanglement so that they are dependent on each other – even when they are far apart.

This means that operations performed on one qubit by a quantum computer can affect multiple other qubits simultaneously. This property – akin to, but not the same as, parallel processing – can make quantum computation much faster than in classical systems.

Large-scale quantum computers – that is, quantum computers with hundreds of qubits – do not yet exist, and are challenging to build because they require operations and measurements to be done on a atomic scale.

IBM's quantum computer, for example, currently has 16 qubits, and Google is promising a 49-qubit quantum computer – which would be an astounding advance – by the end of the year.

(In contrast, laptops currently have multiple gigabytes of RAM, with a gigabyte being eight billion classical bits.)
A powerful tool

Notwithstanding the difficulty of building working quantum computers, theorists continue to explore their potential. In 1994, Peter Shor showed that quantum computers could quickly solve the complicated math problems that underlie all commonly used public-key cryptography systems, like the ones that provide secure connections for web browsers.

A large-scale quantum computer would completely compromise the security of the internet as we know it. Cryptographers are actively exploring new public-key approaches that would be 'quantum-resistant', at least as far as they currently know.

count.gif?distributor=republish-lightboxInterestingly, the laws of quantum mechanics can also be used to design cryptosystems that are, in some senses, more secure than their classical analogs. For example, quantum key distribution allows two parties to share a secret no eavesdropper can recover using either classical or quantum computers.

Those systems – and others based on quantum computers – may become useful in the future, either widely or in more niche applications. But a key challenge is getting them working in the real world, and over large distances.

Jonathan Katz, Director, Maryland Cybersecurity Center; Professor of Computer Science,University of Maryland.

https://www.sciencea...antum-computing


  • 0

#795 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 29 agosto 2017 - 11:28

L'esperimento dei fotoni, nella sua dinamica, è  veramente mindfucking, ma allo stesso tempo, le deduzioni ricavate da esso non fanno una piega (perlomeno ai poveri profani come me).

The Most Amazing Experiment

From Biocentrism (Robert Lanza and Bob Berman)

 

http://www.robertlan...h-isnt-the-end/

 

Quantum theory has unfortunately become a catch-all phrase for trying to prove various kinds of New Age nonsense. It’s unlikely that the authors of the many books making wacky claims of time-travel or mind-control, and who use quantum theory as “proof,” have the slightest knowledge of physics or could explain even the rudiments of QT. The popular 2004 film, What the Bleep Do We Know? is a good case in point. The movie starts out claiming quantum theory has revolutionized our thinking – which is true enough – but then, without explanation or elaboration, goes on to say that it proves people can travel into the past or “choose which reality you want.”

QT says no such thing. QT deals with probabilities, and the likely places particles may appear, and likely actions they will take. And while, as we shall see, bits of light and matter do indeed change behavior depending on whether they are being observed, and measured particles do indeed appear to amazingly influence the past behavior of other particles, this does not in any way mean that humans can travel into their past or influence their own history.

Given the widespread generic use of QT, plus the paradigm-changing tenets of biocentrism, using QT as evidence might raise eyebrows among the skeptical. For this reason, it’s important that readers have some genuine understanding of QT’s actual experiments — and can grasp the real results rather than the preposterous claims so often associated with it. For those with a little patience, this chapter can provide a life-altering understanding of the latest version of one of the most famous and amazing experiments in the history of physics.

The astonishing “double-slit” experiment, which has changed our view of the universe – and serves to support biocentrism — has been performed repeatedly for many decades. This specific version summarizes an experiment published in Physical Review A, (65, 033818) in 2002. But it’s really merely another variation, a tweak to a demonstration that has been performed again and again for three quarters of a century.

It all really started early in the 20th century when physicists were still struggling with a very old question – whether light is made of particles called photons, or whether instead they are waves of energy. Isaac Newton believed “particles.” But by the late 19th century, waves seemed more reasonable. In those early days, some physicists presciently and correctly thought that even solid objects might have a “wave nature” as well.

To find out, we use a source of either light or particles. In the classic double-slit experiment, the particles are usually electrons, since they are small, fundamental (they can’t be divided into anything else) and easy to beam at a distant target. A classic TV set, for example, directs electrons at the screen. We start by aiming light at a detector wall. First, however, the light must pass through an initial barrier with two holes. We can shoot a flood of light or just a single indivisible photon at a time – the results remain the same. Each bit of light has a 50-50 change of going through the right or the left slit. After awhile, all these photon-bullets will logically create a pattern – falling preferentially in the middle of the detector with fewer on the fringes, since most paths from the light source go more-or-less straight ahead. The laws of probability say that we should see a cluster of hits like this:

clip_image002.gif

 

When plotted on a graph (in which number of hits is vertical, and position on the detector screen horizontal) the expected result for a barrage of particles is to indeed have more hits in the middle and fewer near the edges, which produces a curve like this:
 

clip_image004.gif

 

But that’s not the result we actually get. When experiments like this are performed – and they have been done thousands of times during the past century – we find that the bits of light instead create a curious pattern:
 

clip_image006.gif

 

Plotted on a graph, the pattern’s “hits” look like this:
clip_image008.gif

 

In theory, those smaller side peaks around the main one should be symmetrical. In practice, we’re dealing with probabilities and individual bits of light, so the result usually deviates a bit from the ideal. Anyway, the big question here is: Why this pattern?

Turns out, it’s exactly what we’d expect if light is made of waves, not particles. Waves collide and interfere with each other, causing ripples. If you toss two pebbles into a pond at the same time, the waves of each meet each other and produce places of higher-than-normal, or lower-than-normal water-rises. Some waves reinforce each other, or, if one’s crest meets another’s trough, they cancel out at that spot.

So this early 20th-century result of an interference pattern, which can only be caused by waves, showed physicists that light is a wave, or at least acts that way when this experiment is performed. The fascinating thing is that when solid physical bodies like electrons were used, they got exactly the same result. Solid particles have a wave-nature too! So, right from the get-go, the double slit experiment yielded amazing information about the nature of reality. Solid objects have a wave nature!

Unfortunately, or fortunately, this was just the appetizer. Few realized that true strangeness was only beginning. The first oddity happens when just one just photon or electron is allowed to fly through the apparatus at a time. After enough have gone through and been individually detected, this same interference pattern emerges. But how can this be? With what is each of those electrons or photons interfering? How can we get an interference pattern when there’s only indivisible object in there at a time?

clip_image010.gif

 

A single photon hits the detector.

 

clip_image012.gif

 

A second photon hits the detector.

 

clip_image014.gif

 

A third photon hits the detector.

clip_image016.gif

 

 

Somehow, these individual photons add up to an interference pattern!

There has never been a truly satisfactory answer for this. Wild ideas keep emerging. Could there be other electrons or photons “next door” in a parallel universe, from another experimenter doing the same thing? Could their electrons be interfering with ours? That’s so far-fetched, few believe it.

The usual interpretation of why we see an interference pattern is that photons or electrons have two choices when they encounter the double slit. They do not actually exist as real entities in real places until they are observed, and they aren’t observed until they hit the final detection barrier. So when they reach the slits, they exercise their probabilistic freedom of taking both choices. Even though actual electrons or photons are indivisible, and never split themselves under any conditions whatsoever, their existence as “probability waves” are another story. Thus, what goes “through the slit” are not actual entities but just probabilities. . THE PROBABILITY WAVES OF THE INDIVIDUAL PHOTONS INTERFERE WITH THEMSELVES! When enough have gone through, we see the overall interference pattern as all probabilities congeal into actual entities making impacts and being observed – as waves.

Sure it’s weird, but this, apparently, is how reality works. And this is just the very beginning of Quantum Weirdness. QT, as we mentioned last chapter, has a principle called complementarity which says that we can observe objects to be one thing or another – or have one position or property or another, but never both. It depends on what one is looking for, and what measuring equipment is used.

Now, suppose we wish to know which slit a given electron or photon has gone through, on its way to the barrier. It’s a fair enough question, and it’s easy enough to find out. We can use polarized light (meaning light whose waves vibrate either horizontally or vertically or else slowly rotate their orientation) and when such a mixture is used, we get the same result as before. But now let’s determine which slit each photon is going through. Many different things have been used, but in this experiment we’ll use a “quarter wave plate” in front of each slit. Each quarter wave plate alters the polarity of the light in a specific way. The detector can let us know the polarity of the incoming photon. So by noting the polarity of the photon when it’s detected, we know which slit it went through.

clip_image018.gif

 

 

Now we repeat the experiment, shooting photons through the slits one at a time, except this time we know which slot each photon goes through. Now the results dramatically change. Even though QWPs do not alter photons except for harmlessly shifting their polarities (later we prove that this change in results is not caused by the QWPs), now we no longer get the interference pattern. Now the curve suddenly changes to what we’d expect if the photons were particles:
clip_image020.gif

 

Something’s happened. Turns out, the mere act of measurement, of learning the path of each photon, destroyed the photon’s freedom to remain blurry and undefined and take both paths until it reached the barriers. Its “wave function” must have collapsed at our measuring device, the QWPs, as it instantly “chose” to become a particle and go through one slit or the other. Its wave nature was lost as soon as it lost its blurry probabilistic not-quite-real state. But why should the photon have chosen to collapse its wave-function? How did it know that we, the observer, could learn which slit it went through?

Countless attempts to get around this, by the greatest minds of the past century, have all failed. Our knowledge of the photon or electron path alone caused it to become a definite entity ahead of the previous time. Of course physicists also wondered whether this bizarre behavior might be caused by some interaction between the “which-way” QWP detector or various other devices that have been tried, and the photon. But no. Totally different which-way detectors have been built, none of which in any way disturbs the photon. Yet we always lose the interference pattern. The bottom line conclusion, reached after many years, is that it’s simply not possible to gain which-way information and the interference pattern caused by energy-waves.

We’re back to QT’s complementarity – that you can measure and learn just one of a pair of characteristics, but never both at the same time. If you fully learn about one, you will know nothing about the other. And just in case you’re suspicious of the quarter wave plates, let it be said when used in all other contexts, including double slit experiments but without information-providing polarization-detecting barriers at the end, the mere act of changing a photon’s polarization never has the slightest effect on the creation of an interference pattern.

Okay, let’s try something else. In nature, as we saw in the last chapter, there are “entangled particles” or bits of light (or matter) that were born together and therefore “share a wave function” according to QT. They can fly apart – even across the width of the galaxy – and yet they still retain this connection, this knowledge of each other. If one is meddled with in any way so that it loses its “anything’s possible” nature and has to instantly decide to materialize with, say, a vertical polarization, its twin will instantaneously then materialize too, and with a horizontal polarity. If one becomes an electron with an up spin, the twin will too, but with a down spin. They’re eternally linked in a complementary way.

So now let’s use a device which shoots off entangled twins in different directions. Experimenters can create the entangled photons by using a special crystal called beta-barium borate (BBO). Inside the crystal, an energetic violet photon from a laser is converted to two red photons, each with half the energy (twice the wavelength) of the original, so there’s no net gain or loss of energy. The two outbound entangled photons are sent off in different directions. We’ll call their paths direction p and s.

clip_image022.gif

 

We’ll set up our original experiment with no which-way information measured. Except now, we add a “coincidence counter.” The role of the coincidence counter is to prevent us from learning the polarity of the photons at detector S unless a photon also hits detector P. One twin goes through the slits (call this photon s) while the other merely barrels ahead to a second detector. Only when both detectors register hits at about the same time do we know that both twins have completed their journeys. Only then does something register on our equipment. The resulting pattern at detector S is our familiar interference pattern:
clip_image024.gif

 

This makes sense. We haven’t learned which slit any particular photon or electron has taken. So the objects have remained probability waves.

But let’s now get tricky. First we’ll restore those QWPs so we can get which-way information for photons traveling along path S.

clip_image026.gif

 

As expected, the interference pattern now vanishes, replaced with the particle pattern, the single curve.
clip_image027.gif

 

So far so good. But now let’s destroy our ability to measure the which-way paths of the s photons, but without interfering with them in any way. We can do this by placing a polarizing window in the path of the other photon P, far away. This plate will stop the second detector from registering coincidences. It’ll measure only some of the photons, and effectively scramble up the double-signals. Since a coincidence-counter is essential here in delivering information about the completion of the twins’ journeys, it has now been rendered thoroughly unreliable. The entire apparatus will now be uselessly unable to let us learn which slit individual photons take when they travel along path S because we won’t be able to compare them with their twins – since nothing registers unless the coincidence counter allows it to. And let’s be clear: We’ve left the QWPs in place for photon S. All we’ve done is to meddle with the p photon’s path in a way that removes our ability to use the coincidence counter to gain which-way knowledge. (The set-up, to review, delivers information to us, registers “hits,” only when polarity is measured at detector S AND the coincidence counter tells us that either a matching or non-matching polarity has been simultaneously registered by the twin photon at detector P). The result:
clip_image028.gif

 

They’re waves again. The interference pattern is back. The physical places on the back screen where the photons or electrons taking path s hit have now changed. Yet we did nothing to these photons’ paths, from their creation at the crystal all the way to the final detector. We even left the QWPs in place. All we did was meddle with the twin photon far away so that it destroyed our ability to learn information. The only change was in our minds. How could photons taking path S possibly know that we put that other polarizer in place — somewhere else, far from their own paths? And QT tells us that we’d get this same result even if we placed the information-ruiner at the other end of the universe.

(Also, by the way, this proves that it wasn’t those QWP plates that were causing the photons to change from waves to particles, and to alter the impact points on the detector. We now get an interference pattern even with the QWPs in place. It’s our knowledge alone that the photons or electrons seem concerned about. This alone influences their actions.)

Okay, this is bizarre. Yet these results happen every time, without fail. They’re telling us that an observer determines physical behavior of “external” objects. Could it get any weirder? Hold on: Now we’ll try something even more radical – an experiment only first performed in 2002. Thus far the experiment involved erasing the which-way information by meddling with the path of p and then measuring its twin s. Perhaps some sort of communication takes place between photon p and s, letting s know what we will learn, and therefore giving it the green light to be a particle or a wave and either create or not create an interference pattern. Maybe when photon p meets the polarizer it sends s an IM (instant message) at infinite speed, so that photon s knows it must materialize into a real entity instantly, which has to be a particle since only particles can go through one slit or the other and not both. Result: No interference pattern.

To check out whether this is so, we’ll do one more thing. First we’ll stretch out the distance p photons have to take until they reach their detector, so it’ll take them more time to get there. This way, photons taking the S route will hit their own detectors first. But oddly enough, the results do not change! When we insert the QWPs to path S the fringes are gone; and when we insert the polarizing scrambler to path P and lose the coincidence-measuring ability that lets us determine which-way info for the S photons, the fringes return as before. But how can this be? Photons taking the S-path already finished their journeys. They either went through one or the other slit, or both. They either collapsed their “wave function” and became a particle or they didn’t. The game’s over, the action’s finished. They’ve each already hit the final barrier and were detected – before twin p encountered the polarizing scrambling device that would rob us of which-way information.

The photons somehow know whether or not we will gain the which-way information in the future. They decide not to collapse into particles before their distant twins even encounter our scrambler. (If we take away the P scrambler, the S photons suddenly revert to being particles, again before P’s photons reach their detector and activate the coincidence counter.) Somehow, photon s knows whether the “which-way” marker will be erased even though neither it, nor its twin, have yet encountered an erasing mechanism. It knows when its interference behavior can be present, when it can safely remain in its fuzzy both-slits ghost reality, because it apparently knows photon p — far off in the distance — is going to eventually hit the scrambler, and that this will ultimately prevent us from learning which way p went.

It doesn’t matter how we set up the experiment. Our mind and its knowledge or lack of it is the only thing that determines how these bits of light or matter behave. It forces us, too, to wonder about space and time. Can either be real if the twins act on information before it happens, and across distances instantaneously as if there is no separation between them?

Again and again, observations have consistently confirmed the observer-dependent effects of QT. In the past decade, physicists at the National Institute of Standards and Technology have carried out an experiment that, in the quantum world, is equivalent to demonstrating that a watched pot doesn’t boil. “It seems,” said Peter Coveney, a researcher there, “that the act of looking at an atom prevents it from changing.” (Theoretically, if a nuclear bomb were watched intently enough, it would not explode, that is, if you could keep checking its atoms every million trillionth of a second. This is yet another experiment that supports the theory that the structure of the physical world, and of small units of matter and energy in particular, are influenced by human observation.)

In the last couple of decades, quantum theorists have shown, in principle, that an atom cannot change its energy state as long as it is being continuously observed. So, now, to test this concept, the group of laser experimentalists at the NIST held a cluster of positively charged beryllium ions, the “water” so to speak, in a fixed position using a magnetic field, the “kettle”. They applied “heat” to the kettle in the form of a radio-frequency field that would boost the atoms from a lower to a higher energy state. This transition generally takes about a quarter of a second. However, when the researchers kept checking the atoms every four milliseconds with a brief pulse of light from a laser, the atoms never made it to the higher energy state, despite the force driving them toward it. It would seem that the process of measurement gives the atoms “a little nudge,” forcing them back down to the lower energy state–in effect, resetting the system to zero. This behavior has no analog in the classical world of everyday sense awareness and is apparently a function of observation.

Arcane? Bizarre? It’s hard to believe such effects are real. It’s a fantastic result. When quantum physics was in its early days of discovery in the beginning of the last century, even some physicists dismissed the experimental findings as impossible or improbable. It is curious to recall Albert Einstein’s reaction to the experiments: “I know this business is free of contradictions, yet in my view it contains a certain unreasonableness.”

It was only with the advent of quantum physics and the fall of objectivity, that scientists began to consider again the old question of the possibility of comprehending the world as a form of mind. Einstein, on a walk from The Institute for Advanced Study at Princeton to his home on Mercer street, illustrated his continued fascination and skepticism about an objective external reality, when he asked Abraham Pais if he really believed that the moon existed only if he looked at it. Since that time, physicists have analyzed and revised their equations in a vain attempt to arrive at a statement of natural laws that in no way depends on the circumstances of the observer. Indeed, Eugene Wigner, one of the 20th century’s greatest physicists, stated that it is “not possible to formulate the laws of [physics] in a fully consistent way without reference to the consciousness [of the observer].” So when quantum theory implies that consciousness must exist, it tacitly shows that the content of the mind is the ultimate reality, and that only an act of observation can confer shape and form to reality– from a dandelion in a meadow, to sun, wind and rain.


  • 0

#796 debaser

    utente stocazzo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 23164 Messaggi:

Inviato 29 agosto 2017 - 11:40

dai FIlippo hai rotto el ca'. torna dove devi stare


  • -1

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#797 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 29 agosto 2017 - 11:50

dai FIlippo hai rotto el ca'. torna dove devi stare

 

Io sto dove mi pare, se hai qualcosa da commentare nel merito fallo, dato che non si sta parlando di favolette ma di esperimenti di fisica perfettamente in topic, in ogni caso ti ho segnalato per l'intervento gratuito e provocatorio.


  • 0

#798 Marguati

    opinion maker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3671 Messaggi:

Inviato 29 agosto 2017 - 16:12

"Quando sento la parola 'multiverso' metto mano alla fondina"
  • 0

#799 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5852 Messaggi:

Inviato 29 agosto 2017 - 19:45

"Quando sento la parola 'multiverso' metto mano alla fondina"


Uhm, con "sticazzi" invece va meglio?
  • 0

#800 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 10792 Messaggi:
  • Location...riverrun

Inviato 29 agosto 2017 - 19:47

Ahia.

Spoiler


  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you





0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi