mi sembrano delle argomentazioni parecchio in cattiva fede. per cominciare, nessuno sta morendo in america per il consumo di cannabis, una pianta (quindi una sostanza naturale) relativamente innocua, che non provoca dipendenza, che non causa effetti collaterali fisici o psichici. la gente sta morendo per via di sostanze sintetiche come gli opioids che provocano una fortissima dipendenza e dagli effetti devastanti. queste sostanze non sono legalizzate nel senso che si possono comprare in farmacia come la tachipirina, ma diciamo che è relativamente facile ottenere una ricetta. casi di medicinali, anche di qualche utilità in casi specifici, che vengono utilizzati a scopo ricreativo ce ne sono stati tanti in passato (metaqualone, anfetamine) e sono complessi, ma paragonarli alla legalizzazione di una pianta è mischiare le mele con le pere.
sorvolo sulla spettacolare riduzione della criminalità, ma per il semplice fatto che, secondo me, quando si utilizza quest'argomento, lo si dovrebbe fare con in mente il benessere dei cittadini consumatori, non la bella o la cattiva figura e le statistiche dello stato. nel senso: comprare l'erba in italia è spesso e volentieri un'esperienza grottesca e umiliante, e finché lo si lascia in mano alla criminalità organizzata, uno non sa mai cosa va a comprare. non c'è modo di essere sicuri dell'origine del prodotto, della sua qualità, o cosa ancor più importante della sua purezza, perché nulla impedisce a chi smercia di tagliare l'erba con altri prodotti (spesso chimici, tossici, o altre droghe) nel tentativo di renderla più forte e interessante per la clientela. non sarebbe meglio per tutti se uno entrasse in un negozio che sembra un ristorante di lusso, ed essere trattati comme un monsieur? come dovrebbe essere in un paese civile, insomma.
infine, la cosa che mi ha dato più fastidio è lo stigma davvero pesante e angusto che ha l'idea di droga in italia, lo si evince da quel "dIrItTo Di DrOgArSi In SaNtA pAcE". mettiamoci d'accordo su cosa significa drogarsi: si tratta dell'uso (o abuso) di sostanze illecite? si tratta degli effetti nefasti? perché ci sono sostanze legali che oggettivamente sono peggio della cannabis: il tabacco non ha nessun effetto benefico tangibile, crea dipendenza e causa tutte le malattie che sappiamo, eppure niente si fa in italia per ridurne il consumo (e lo dico da fumatore); l'alcol, oltre alla dipendenza, può portare concretamente alla morte (è letteralmente impossibile invece andare in overdose di canne), provoca danni fisici piuttosto seri, rende aggressivi e miserabili e avrà sfasciato non so quante famiglie. la popolarità e il consumo di questi due a discapito della cannabis ha radici storiche e culturali, ma non sta scritto da nessuna parte che debba per forza essere così com'è sempre stato.
siamo parecchio indietro sulla timeline rispetto ad altri paesi come gli stati uniti, dove stanno facendo trial parecchio interessanti su psichedelici, mdma e altro per curare tutte le patologie psichiche di questo mondo, dalla depressione al ptsd. resta da vedere se il meccanismo che ha portato alla normalizzazione dell'erba avrà successo anche questa volta, perché parte cruciale di quel meccanismo è dimostrare scientificamente, al di là di ogni dubbio e stigma, che queste sostanze considerate dannose possono in realtà far star meglio delle persone che stanno male--e fin qui in italia ci siamo. una volta caduta la percezione di assoluta dannosità, si possono fare cose veramente interessanti ponendosi la seguente domanda: perché qualcosa che fa star bene una persona che sta male non dovrebbe essere usata anche per far star meglio una persona che già sta bene? nel caso della cannabis per me non c'è scusa che tenga, e credo che il lockdown sarebbe stato molto più tollerabile per molti se fosse stata legale, perché così fu per me.
bottom line: trovo assurdo e paradossale che chi non ha esperienza diretta abbia voce in capitolo per quanto riguarda questo dibattito e lo sballo in generale.
Il fatto che la criminalità si sia ridotta in Italia riduce secondo me effettivamente la forza dell’argomentazione “legalizziamo la cannabis come misura per fronteggiare l’emergenza criminalità”. Per quanto resti incontrovertibile che la legalizzazione anche solo della cannabis sarebbe un duro colpo per le grandi organizzazioni criminali, non è quello che le farebbe stramazzare al suolo, come forse sarebbe la legalizzazione di tutte le droghe.
La distinzione che tutti noi giustamente facciamo tra droghe leggere e pesanti, indica secondo me che non può esistere UN solo criterio con il quale lo Stato possa trattare tutte le sostanze che non fanno bene alla salute. Il cibo spazzatura non è la stessa cosa del tabacco che non è la stessa degli anabolizzanti che non sono la stessa cosa dell’alcol etc.. Quindi sono d’accordo con l’impianto generale del tuo discorso. Salvo alcune puntualizzazioni:
- le sostanze psicoattive non fanno bene a chi sta male. Fanno male a chi sta male, ma hanno talvolta dei benefici superiori ai loro possibili effetti avversi che non sono quasi mai trascurabili. Uno Stato, per quanto mi riguarda, non dovrebbe mai consentire la pratica di dare farmaci a chi sta bene.
p.s. aggiungo che l’equivalenza chimico=tossico, naturale=sano non ha alcuna validità. Ci sono sostanze velenosissime in natura e sostanze sintetizzate in laboratorio del tutto innocue in quantità normali.
- fumare le canne fa male alla salute. Almeno come il tabacco, ma crea una dipendenza psicologica potenzialmente più elevata e un bel po’ di potenziali effetti avversi di tipo psichico che non sono trascurabili per niente.
- Per come la vedo io lo Stato non può scrollare le spalle di fronte a un comportamento dannoso per la salute, non può essere neutrale. Deve cercare di disincentivarlo, se non è con il divieto di spaccio, è almeno con il divieto di pubblicità, fumo in luoghi pubblici, divieto a minori, campagne di sensibilizzazione, tassazione. Vedere che si diffondono fumerie di derivati della cannabis dove ti trattano come un pascià per quanto mi riguarda non è una bella prospettiva, penso che un governo debba stare molto attento a non lasciare queste cose al mercato, che poi vuol dire cinicamente lasciare i cittadini, soprattutto i giovani, a loro stessi . Paternalistico? Sicuro. Ma lo sono milioni di altre cose che fa, giustamente, lo Stato.
- per dire completamente come la penso, anche se credo di essere parte di un’esigua minoranza, per me lo Stato fa pure troppo poco a livello di sensibilizzazione, regolamentazione e tassazione di cibi e bevande che si sa che fanno male alla salute. Sono convinto che se non lo sí fa non è per una valutazione di costi e benefici, ma per una questione culturale e per non andare a toccare interessi forti. E se i bambini diventano obesi e il e persone si ammalano di più di diabete cazzi loro.