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Sugli Iron Maiden


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151 replies to this topic

#51 Gonzo

    Twenty-Three Lubed Up Schizophrenics With Delusions of Grandeur

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Inviato 07 febbraio 2017 - 01:25

Si ma guarda sono d'accordo che i metallari siano proprio un tipo diverso di fan a livello di dedizione, anzi direi che è l'unico genere che produce "nomi grossi" anche da paesi che il resto del mondo musicale ignora. Il fatto è che non basta, l'hai detto anche tu ci vuole la band giusta, e nel bene o nel male, I Maiden la band giusta lo sono diventati con Dickinson. 

 

Sul discorso stradaiolo o meno, è chiaro che non èera un gruppo punk, il metal non ha mai veramente rotto con la tradizione rock a cui il punk a dichiarato guerra, ed alla fine è sempre Steve Harris che ha scritto i pezzi del primo disco come dei successivi, ma l' "afflato" se mi passi il termine è diverso, più secco, meno arioso, magari anche un pò più incazzato di quello che è venuto dopo.

 

Poi i membri dei Maiden erano working class vera e propria mica come quei borghesotti dei Buzzcocks che giocavano a fare i vandali stupidi (ed infatti poi Devoto si è scocciato ed ha iniziato a fare l'intellettuale).


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the best ever death metal band out of Denton
never settled on a name.
but the top three contenders, after weeks of debate,
were Satan's Fingers, and the Killers, and the Hospital Bombers.


#52 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 07 febbraio 2017 - 06:19

gonzo ho cancellato tutto, oggi pomeriggio rielaboro e riscrivo meglio rapportandomi ai tuoi post che altrimenti sembrano fantasmi asd

 

era troppo confusionario anche per me asd è quello che penso ma non si capiva una mazza  


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#53 markmus

    cui prodi

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Inviato 07 febbraio 2017 - 13:40

a pochi metri da dove abito c'e' il pub dove di anno si e' unito alla band. adesso e' una roccaforte hipster (infatti ci vado pure io).

ma un giorno i metallari riavranno cio' che gli spetta, le birre a due soldi e gli chef de sta michia fuori dai bollocks. i want to believe.

 

gli iron non riesco mai a sorbirmeli da cima a fondo negli album in studio, anche se hanno una caterva di pezzoni. voto live after death, avevo colorato di giallo le due cassettine e la scritta/logo IRON MAIDEN sul lato era perfetta, ma anche i titoli delle canzoni erano scritti divinamente, modestamente parlando. sarei dovuto diventare un writer. belli anche tutti i dettaglini che metteva riggs sulle copertine.


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#54 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 07 febbraio 2017 - 13:46

gonzo ho cancellato tutto, oggi pomeriggio rielaboro e riscrivo meglio rapportandomi ai tuoi post che altrimenti sembrano fantasmi asd
 
era troppo confusionario anche per me asd è quello che penso ma non si capiva una mazza


non ho + voglia di scrivere niente, dovevo cogliere l'attimo e lasciare quel pastrocchio
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#55 Gonzo

    Twenty-Three Lubed Up Schizophrenics With Delusions of Grandeur

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Inviato 07 febbraio 2017 - 15:29

Ahahah non ti preoccupare  asd .


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#56 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 07 febbraio 2017 - 16:09

Ahahah non ti preoccupare  asd .


vabbeh ma non per te che hai letto e, nel casino, hai interpretato +o- bene il mio discorso

per gli altri asd che vedono i tuoi post, dei fantasmi
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#57 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 07 febbraio 2017 - 23:05

Siamo d'accordo nel definire tutti (o per lo meno la maggior parte di chi scrive  asd ) Adrian Smith quale uragano di idee e di melodie che più di ogni altro ha affiancato il cuore pulsante Harris?


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#58 Il Cappellaio Matto

    mainstream Star

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Inviato 08 febbraio 2017 - 18:26

 

La pietra di Iron Maiden è quella più giusta secondo me.
La penso diversamente, preferendo decisamente Di Anno a Dickinson, sarà che non sono un fan dei Maiden, ma dopo the number of the beast non hanno fatto altro che ripetere lo stesso canovaccio per decine e decine di dischi, con il risultato che chi li ama ha continuato giustamente ad amarli (per la coerenza) chi non li adora (come me) invece ritengono che dopo the number gran parte della discografia dei Maiden sia inutile.


Caspita, non conosco ne vergogna ne coerenza (o magari era un esperimento sociale): sto riascoltando dopo 20 anni circa alcuni dischi dei maiden e sto godendo. Mi sto soffermando in particolar modo su seventh son of a seventh son che di tutti quelli usciti dopo il già citato the number era sicuramente quello che mi piaceva di più, già allora. Lo avevo completamente dimenticato, dato per scontato per chissà quale ragione.

Se non ricordo male fu il loro disco più melodico e progressivo, e con i dischi precedenti non c'entra una mazza, quindi mi smentisco clamorosamente ashd

 

 

 

Non ho seguito i Maiden degli anni 2000, ma da quel che leggevo si erano riavvicinati proprio al periodo "Seventh Son".

Il cambiamento avvenne però già nel precedente "Somewhere In Time".


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#59 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 08 febbraio 2017 - 19:57

Somewhere In Time è diversissimo rispetto a Powerslave, tanto nelle tematiche (testi di ispirazione dickiana, come dimostra pure la cover del CD) quanto nell'uso dei sintetizzatori che verranno sublimati in SSOASS. 

 

E' anche il CD in cui Adrian Smith la fa da assoluto protagonista, dato che ha scritto la metà delle canzoni presenti. Non vorrei dire una tavanata, ma mi pareva di aver letto che Dickinson lo considerava il CD che meno gli piaceva, tra i lavori "storici" della band.


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#60 TonyLG

    Groupie

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Inviato 13 febbraio 2017 - 11:56

Pur da maideniano di ferro, voto Di Anno. Perchè è inutile: quell'epica da strada resta qualcosa di magico ed inimitabile.

Ciò premesso, "The Number of the Beast" è un'altra pietra miliare del rock tout court- gli altri dischi, almeno fino a "Seventh son", sono pietre miliari "solo" dell'heavy metal. Per motivi anagrafici, sono molto affezionato anche a "Fear of the Dark".

 

Per quanto riguarda i Metallica, a mio avviso il loro capolavoro è "Ride the Lightling". "Master of Puppets" mostra già segnali di quel trombonismo che renderà "...And Justice for all" una palla allo scroto.


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#61 Guybrush Threepwood

    avvocato delle cause perse

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Inviato 13 febbraio 2017 - 13:07

Pur da maideniano di ferro, voto Di Anno. Perchè è inutile: quell'epica da strada resta qualcosa di magico ed inimitabile.
Ciò premesso, "The Number of the Beast" è un'altra pietra miliare del rock tout court- gli altri dischi, almeno fino a "Seventh son", sono pietre miliari "solo" dell'heavy metal. Per motivi anagrafici, sono molto affezionato anche a "Fear of the Dark".

Per quanto riguarda i Metallica, a mio avviso il loro capolavoro è "Ride the Lightling". "Master of Puppets" mostra già segnali di quel trombonismo che renderà "...And Justice for all" una palla allo scroto.


Il vero capo dei 'tallica e' kill EM all, genuino e grezzo come il thrash ha da essere ;) comunque anche per me RTL>MOP
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#62 Il Cappellaio Matto

    mainstream Star

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Inviato 13 febbraio 2017 - 14:33

Anch'io preferisco "Ride The Lightning", ma "Master Of Puppets" lo trovo costruito alla stessa maniera (hanno solo anticipato "Orion" nella scaletta...).

"And Justice For All" già è un altro capitolo. Dei primi 4 è quello che però ho ripreso in mano meno volte.


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#63 Frank Pisciobbomba

    utente blasonato

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Inviato 17 settembre 2017 - 15:33

 Per motivi anagrafici, sono molto affezionato anche a "Fear of the Dark".

 

 

non è fra i migliori, ma comunque vi sono alcuni ottimi pezzi al suo interno.

fra cui questo, una delle loro cavalcate più epiche, assoli degni della loro miglior produzione. per non parlare delle percussioni.

purtroppo brano davvero sottovalutato, da loro stessi in primis, che mi pare non l'abbiano mai proposto live

 


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Mi chiamo Ash, reparto ferramenta


#64 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 19 settembre 2017 - 10:16

che ne pensate dei due album con blaze baylez? il primo secondo me è da rivalutare, cioè lo trovo coraggioso e per certi versi anche innovativo, il secondo qualche bel pezzo ce l'aveva, entrambi mi sembrano superiori a tutti i dischi con dickinson dal 2000 in poi


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#65 Fidelio

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Inviato 04 ottobre 2017 - 07:31

Io credo che gli album con Bayle siano stati "necessari". Mi spiego meglio.
Partono tra le fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta con un'attitudine quasi punk, nonostante una tecnica comunque invidiabile. Fanno il salto di qualità prima nel 1982 (The Number Of The Beast) poi con un disco meno immediato (Piece Of Mind) che vede per la prima volta Nicko McBrain dietro la batteria. Powerslave è il disco dell'assestamento, quello dove suonano cinque ragazzi e lo fanno per il piacere di suonare, lo trovo il disco più immediato, libero e divertito dei Maiden.
Poi la svolta. I synth di Somewhere In Time e il progressive di Seventh Son Of A Seventh Son (per me, i loro capolavori) tracciano nuove linee, nuovi confini da superare.

E poi? Qui i Nostri avrebbero potuto continuare su quell'onda, magari estremizzare l'uso dei synth. Invece no. Fanno due dischi più sobri, più "noiosi" rispetto al cammino degli anni Ottanta.

I dischi con Bayle sono una parentesi interessante, oscura, grezza. Non li amo particolarmente ma ci sono dei pezzi in ogni disco (Sign Of The Cross, 2 A.M, Lord Of The Flies, The Clansman, Lighting Strikes Twice) che meritano davvero un ascolto. Se invece di due dischi ne avessero fatto solo uno sarebbe stato un gran disco. Dopo questa parentesi, i Maiden riuseranno le atmosfere di questi due dischi per Brave New World che per me resta uno dei dischi migliori che hanno fatto. I successivi mostrano un po' il fianco pur contenendo buoni pezzi. The Book Of Souls per me è il migliore dai tempi di Brave New World.


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#66 Trickster017

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Inviato 18 ottobre 2017 - 15:44

Salve a tutti.

Mi piacerebbe portare l'attenzione alla PESSIMA monografia riguardante gli Iron Maiden pubblicata su questo sito.

Andiamo con ordine:
1) "[gli Iron Maiden hanno] per primi affrancato il metal dall'hard rock": errore storico. I Judas Priest (che organizzavano tour nazionali quando i Maiden suonavano ancora al Ruskin Arms) dove li mettiamo? I Deep Purple? I Black Sabbath? I Rainbow? I Motörhead? Solo per citare i più celebri...
2) "istituzionalizzato per primi, con Clive Burr, l'uso sistematico del doppio pedale alla batteria": mai nella vita, e chiunque conosca un minimo di storia degli Iron Maiden dovrebbe sapere che né il defunto Clive Burr né Nicko McBrain hanno mai fatto uso "sistematico" di doppio pedale. Clive Burr non lo usò mai, mentre McBrain ne ha fatto uso una sola volta in trentuno anni di carriera nei Maiden (Face in the sand, nona traccia di Dance of Death). Come lo stesso Nicko ama ricordare, il doppio pedale è "troppo complicato e inutile" da usare, per questo ha sviluppato una rapidissima tecnica a pedale singolo.
3) "tematizzato drammaticamente e fabulisticamente i temi horror ideati dai Black Sabbath": gli unici pezzi "horror" (ma che vuol dire, poi?!) dei Maiden possono essere Murders in the Rue Morgue, Killers, The number of the beast e Fear of the Dark. Quattro canzoni in trentanove anni. Non mi sembra così "tematizzato".
4) "codificato e vincolato le trame e la dimensione concettuale di ogni brano che, solo rispettando questi loro dettami, potrà essere definito "metal classic": i Maiden sono uno dei gruppi heavy metal meno "Classic metal" che esistano. Ditemi voi se Seventh son of a Seventh son (o uno qualsiasi dei successivi quattro, o il precedente, di cui parleremo) è "Classic metal".
5) "rappresentato l'unica alternativa, rispetto alla quale le altre sono solo dei derivati, dell'heavy metal (trash, speed) inventato dai Metallica": a casa mia è il contrario, perché i Metallica sono arrivati nel 1983, mentre i Maiden hanno pubblicato il primo lavoro nel 1979 (The Soundhouse Tapes). E sorvolo sul fatto che il thrash (come anche lo speed) siano derivati anch'essi dall'heavy metal. Inoltre ribadisco: Judas Priest, Rainbow, Deep Purple, Black Sabbath, Motörhead...
6) "concepito la dimensione esistenzialistica all'interno di un mondo monotematico, a se stante, fatto di power metal come sottofondo perpetuo e martellante, e di mostri, zombie, morti viventi, umani spauriti, come incredibili attori": belle parole, ma sbagliate. Anzitutto la monotematicità non esiste in casa Maiden. In secondo luogo, power metal e heavy metal sono due cose ben distinte. Terzo: dove li vedete gli zombie, i mostri, i morti viventi?! A questo si ricollegano anche il punto 10 e 11 della recensione (Tolkien? Ma parliamo dei Maiden o dei Blind Guardian?).
7) salto per pietà le valanghe di stupidaggini scritte nell'introduzione alla storia del gruppo. Fantasmi? Trasfigurare la città?! Ma per piacere...

Arriviamo al punto forte: le recensioni agli album.

1) Iron Maiden: discuterei su certi giudizi sparati sulle canzoni del gruppo e sul gruppo stesso. Voce più evocativa del metal? Di'Anno? Allora David DeFeis, così per dirne uno, dovrebbe essere una specie di aedo greco. Running free è un brano violento? E Purgatory del successivo album cos'è allora? Brutal? Poi spuntano i Pink Floyd. A caso. Si, perché i Maiden non hanno NULLA a che vedere con Waters & co. Infine il punto forte: Iron Maiden è il capolavoro supremo dell'album? Sentite, non discuto i gusti, ma andiamo, nessuno che abbia anche solo ascoltato quel disco può oggettivamente pensare una cosa del genere. Pensate un po': quel brano porta lo stesso nome del gruppo che lo suona ad ogni concerto, ma non è neppure lontanamente famoso come Run to the hills o The number of the Beast, che peraltro considerate pezzi mediocri.
2) Killers: anche qui opinioni assolutamente discutibili a iosa. Wrathchild è oggettivamente uno dei punti più bassi del CD, mentre viene esaltato come il punto vocale più alto. Bah. Murders in the Rue Morgue è un fallimento. Chissà perché i fan darebbero un occhio per sentirla ancora una volta in concerto (e non è power!). Killers ha un assolo da jam session? Ma il signore ha idea di cosa sia una jam session? E dove sarebbe il rap in Drifter?
3) The number of the Beast: oltre al fatto che si loda quasi Di'Anno per essersi rovinato a forza di droghe e alcool, è quantomeno insensata l'affermazione secondo cui Bruce Dickinson sia "poeticamente" inferiore al dipartito Paul. Ma scherziamo? Voi stessi avete definito Running Free per nulla evocativa e ora lodate il suo operato? Quel testo da ribellione adolescenziale da due soldi l'ha scritto lui, vi ricordo. Passiamo ai brani. Il ritornello di "The Prisoner" (peraltro il titolo è scritto sbagliato nell'articolo) è sciocco; bene, avete appena sminuito una delle più celebri e amate serie TV di tutti i tempi. Oltretutto, l'intero testo (e così la serie TV) è centrato sulla ricerca di indentità del "prigioniero", il famigerato "numero 6", segno che manco vi siete preoccupati di fare un minimo di ricerca. Run to the hills messa tra i punti bassi? È solo, ancor oggi, un inno dell'heavy metal, dopotutto. Nulla da dire sui tre brani considerati i migliori, in effetti quelli sono.
4) Piece of mind: non ha picchi. Where eagles dare, Revelations, Flight of Icarus, The Trooper sono brani scadenti. Die with your boots on è scadente. Per contro, Quest for fire è un capolavoro. Boh, non so che dire, posso solo chiedermi se quest'album l'avete anche solo ascoltato una volta.
5) Powerslave: qui c'è un errore di fondo. Powerslave viene commentato come se fosse un concept album sull'Egitto, ma, udite udite, non lo è. Eh già, ecco perché vi chiedevate cosa c'entrassero gli spitfire, i marinai, le osterie (che vedete solo voi, tra l'altro). Poi, indicatemi il punto preciso in cui 2 minutes to midnight vuole assomigliare ad Hallowed be thy name. Vorrei anche sottolineare la lacuna culturale (perché di questo si tratta, nel caso migliore) che porta il signor Franci a non sapere che Rime of the ancient mariner è un poemetto epico di Samuel Taylor Coleridge, e non una storia inventata da Harris, come sembra voler far intendere.
6) Somewhere in time: forse il CD più importante per ciò che i Maiden sono oggi, saltato a piè pari. No comment.
7) Seventh son of a Seventh son: l'unico concept album dei Maiden, trattato come se non lo fosse. Complimenti.
8) No prayer for the dying: saltato pure questo. A questo punto, mi chiedo se fosse troppo lungo da ascoltare. Album fondamentale, per inciso, nel processo che riporterà i Maiden a sonorità più pesanti.
9) Fear of the dark: ok, qui posso in linea di massima essere d'accordo.
10) The X Factor: premettendo che la carriera solistica "senza senso" di Dickinson ha quasi fatto finire la storia dei Maiden, specificando che il suono di questo CD non c'entra niente con i Blind Guardian (ancora? Ma così per curiosità, li avete mai ascoltati?), e dicendo infine che parlare di futurismo e poi di tematiche medievali è quantomeno una boiata, vediamo il vostro giudizio: Lord of the flies ha un'atmosfera da osteria. Mi sa che non conoscete i Dropkick Murphys, eh? The Aftermath, Judgement of heaven, Blood on the world's hands, The Edge of darkness, the unbeliever sono fatte con lo stampino. Mi chiedo quali canzoni abbiate sentito (se lo avete fatto). L'ultima, in particolare, non ha eguali nella discografia del gruppo, ma vabbé. E vorrei, una buona volta, sapere da dove l'avete tirata fuori l'immagine di Harris come poeta dei cimiteri.
11) Virtual XI e Brave New World: non dico cosa penso del modo in cui avete trattato questi CD. Tre/quattro righe. Ma per favore.

In conclusione: recensione/monografia assolutamente pessima, piena di luoghi comuni e di scelte (lessicali in primis) discutibili (quando non sono palesemente errate).
Il signor Franci dimostra in primo luogo di non conoscere la storia del gruppo di cui sta scrivendo la biografia (!!!), o comunque di conoscerla in modo molto lacunoso; in più di un punto (specialmente per quanto riguarda gli ultimi due album in studio e quelli degli anni 1986 e 1990) l'argomento è trattato con una tale superficialità che non posso che pensare che questi lavori non siano neppure stati ascoltati dall'autore, ma che invece si sia parlato "per sentito dire", per luoghi comuni. Ma voglio sperare di sbagliarmi.
In più punti si assiste inoltre a palesi interpretazioni (peraltro errate) dei brani di cui si parla, oltre a giudizi assolutamente personali ed inappropriati, come ad esempio nel definire un brano come Run to the hills addirittura "un cesso"; ha parlato Mozart, mi vien da pensare.
Il fatto che, a conti fatti, gli album cui si è dedicata più attenzione sono quelli che contengono le cosiddette hit, e che queste siano spesso poste al centro dell'attenzione (le varie Iron Maiden, The number of the Beast, Wrathchild, Can I play with Madness? eccetera) mi fa pensare che il caro recensore si sia limitato ad ascoltare queste, a dare un giudizio e da questo estrarre un commento all'album. Questo, a casa mia, non è recensire una discografia.
E con questo chiudo, sperando che diate una cordiale lavata di capo al vostro Tommaso Franci e che gli facciate imparare qualcosa (di giusto) sui Maiden. Vi consiglio il libro "Iron Maiden dalla A alla Z", di Cristiano Canali, edito da Tsunami. Un'ottima enciclopedia del mondo degli Iron Maiden, chissà che la prossima volta non pubblichiate qualcosa di giusto.

Il testo è tratto da una e-mail che ho inviato tempo fa alla redazione, un pochino ritoccato qua e là (ma si tratta tuttavia di ritocchi che assolutamente NON modificano il senso del testo).

 

Leggo questo lungo post a distanza di due anni dalla sua pubblicazione e non posso che riportarlo ancora una volta perché lo trovo davvero azzeccato e molto condivisibile.

Mi limito solo ad aggiungere che il tanto esaltato primo album è quello su cui lo stesso Steve Harris ha espresso le maggiori perplessità.


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#67 il mistico

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Inviato 19 ottobre 2017 - 14:29

va be' se è per questo pure dickinson ne parla male, tra l'altro lui non c'era quindi che minchia vuole? per me dickinson è un buon cantante soprattutto live, nel senso che canta bene il repertorio e basta, ma è di una piattezza totale,  che alla lunga t'annoia, prendi halford dei judas priest (ai tempi d'oro) sempre in ambito metal, c'ha un registro vocale lontano anni luce da dickinson. i due album con di anno sono i migliori. spontanei, originali, stradaioli e potenti. il migliore con dickinson è piece of mind, poi ci sono un bel po' di belle canzoni tipo rhyme of the ancient mariner che in effetti è un capolavoro, qualche pezzo da somewhere in time, fear of the dark (dove trova la quadratura del cerchio a livello vocale in tutto l'album, non solo nella title track). gli ultimi album (a parte qualcosa da brave new world) non sono niente di che, book of the souls è così così


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#68 Trickster017

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Inviato 19 ottobre 2017 - 14:48

Io, quando si parla di Maiden, mi rimetto molto alle dichiarazioni di Harris, che da dentro è quello che più può illuminare tanti aspetti della loro storia. Harris sul DVD Early Days ha un'espressione veramente perplessa-sconfortata quando parla del primo album, per la serie: poteva essere un bell'album invece non è stato fatto quello che si doveva. E da ascoltatore riconosco che è molto acerbo, troppo poco curato, troppo distaccato dal secondo che invece rappresenta un bel progresso rispetto all'omonimo.

Di Anno... personalmente adoro il suo timbro, ed anche come brani ritengo Killers un album inarrivabile.

Al di là del timbro vocale, c'è tanto da considerare:

- quanto dura la voce di un cantante in tournee?

- che tipo di contributo dà un membro all'interno della band?

- quanto puoi tenerti un cantante quando la direzione musicale che il principale compositore della band è diversa da quella seguita fino a un certo punto?

- quanto è affidabile una persona caratterialmente e quindi professionalmente?

- quanto puoi scrivere in più se ti ritrovi con un cantante con una maggiore estensione vocale? E quindi quanto influisce un certo tipo di voce su ciò che si può scrivere e ciò che si vorrebbe?

Su tutti questi aspetti non c'è storia: è migliore Dickinson per i Maiden. Penso che Harris alluda al fatto che la storia dei Maiden ha potuto essere quella a cui tutti abbiamo assistito proprio perché ogni componente era il più adeguato al progetto e alla sua durata.

 

Questo solo per allargare il discorso ragionando su più elementi. Perché se l'unico fattore da prendere in considerazione a posteriori è "tra questa manciata di album quale mi piace di più?" allora non c'è bisogno di tante pippe e basta dire quello che garba di più. Da questo punto di vista, io metto al primo posto Killers e poi segue una bella sequenza di album con Dickinson, dove le capacità compositive di Harris mostrano grandi progressi: tra Number of, Piece of mind, Power slave, Somewhere in time e Seventh son c'è solo l'imbarazzo della scelta. Ci sono brani memorabili in gran quantità, sotto diversi aspetti.

 

Ma a me piace considerare il perché si fanno delle scelte durante un percorso. Perché ci si ritrova un cantante o un batterista invece di un altro. A volte sono un pippaiolo.


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#69 il mistico

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Inviato 19 ottobre 2017 - 15:08

di anno aveva un timbro più cattivo più rock e più metal, ok dickinson aveva un'estensione vocale illimitata, ma una remember tomorrow dickinson la rovinerebbe e basta, per non parlare di strange world. mica se prendi toni altissimi (lui sa fare solo questo)  sei più bravo o c'hai una voce più bella.

se sai solo far questo limiti la tua band a un certo tipo di canzoni e basta. penso che se al posto di dickinson ci fosse stato un geoff tate (queensryche) i risultati sarebbero stati migliori. i dischi che entreranno nella storia sono solamente i primi 2 con di anno, fruibili da un vasto pubblico, anche ai non appassionati di metal.


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#70 Trickster017

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Inviato 19 ottobre 2017 - 15:55

i dischi che entreranno nella storia sono solamente i primi 2 con di anno, fruibili da un vasto pubblico, anche ai non appassionati di metal.

 

Quanto sei pessimista. Io ritengo che i summenzionati album siano già entrati tutti nella storia.

Una band con così tanto talento non può essere limitata a uno o due album. Si sono espressi al meglio in almeno sette album. Un non-fan dei Maiden può fare una selezione molto più ristretta, ma nella storia della new wave of british ecc. ecc. i Maiden sono al numero uno. Hanno aperto tutto un mondo, hanno fatto scuola, hanno avuto un duo chitarristico di primissimo livello, un superbatterista, due cantanti che fanno discutere così tanto perché sono entrambi l'eccellenza. E di Harris cosa ne parliamo a fare. Poi i testi, le celebri tournee e gli album live, lo stuolo di fedelissimi fan, la loro continuità (una macchina da guerra instancabile).

Quando si parla dei Maiden si corre un solo di rischio, e non è quello di esagerare con le lodi. Se mai, è quello di essere troppo riduttivi, dimenticando qualche aspetto in cui hanno eccelso. Nel mondo degli artisti professionisti, mi chiedo quanti osino anche solo muovere qualche critica. Sono tutti ossequiosi perché ne comprendono la portata. C'è solo da imparare.


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#71 Matthew30

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Inviato 19 ottobre 2017 - 17:22

Io sono un grande fan di Adrian Smith e ritengo che alcune delle migliori composizioni dei Maiden siano state proprio scritte da lui.

 

Gers non mi è mai tanto piaciuto e, se devo essere sincero, trovo la formazione a 3 chitarre che si portano avanti da quasi un ventennio è un po' forzata.


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#72 Trickster017

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Inviato 19 ottobre 2017 - 18:05

Penso anch'io che sia forzata ma credo sia motivata più dalla lealtà e dall'amicizia che dalla praticità.
Smith è un ottimo chitarrista ed è un peccato che al di fuori dei Maiden non abbia trovato il contesto giusto in cui esprimersi. In questi giorni sto cercando di imparare proprio uno dei suoi soli di chitarra! Sono un suo fan da sempre anche se penso che la Fender usa 57 reissue dave murray signature (ormai fuori catalogo) sia molto più affascinante della Jackson di Smith.
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#73 il mistico

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Inviato 20 ottobre 2017 - 17:53

 

i dischi che entreranno nella storia sono solamente i primi 2 con di anno, fruibili da un vasto pubblico, anche ai non appassionati di metal.

 

Quanto sei pessimista. Io ritengo che i summenzionati album siano già entrati tutti nella storia.


 

 

nella storia del metal senza dubbio, ma nella storia del rock a larghe intese ci vanno solo i primi due.


  • 1

#74 Trickster017

    Rocker statale

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Inviato 29 ottobre 2017 - 10:26

Io dico che invece ne rimarranno tanti nella storia anche per un altro motivo. Differentemente da altre band che hanno realizzato singoli album storici, i Maiden sono stati per troppi anni una macchina perfetta ineguagliata. Ogni anno, nove mesi di tour e il resto in studio, vacanze solo a Natale. Nessuno è riuscito a essere focalizzato così a lungo sul lavoro nella storia del rock. Hanno fatto così tanti concerti da promuovere benissimo ogni album, anno dopo anno. I fan in giro per il mondo questo, anche involontariamente, lo notano eccome, perché è stato un bombardamento a tappeto. Col risultato che c'è gente legata fortemente a ciascuno degli album almeno fino al 1987, se non oltre.
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Keine Gegenstaende aus dem Fenster werfen


#75 Spiritchaser

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Inviato 29 ottobre 2017 - 10:46

Nei primi due dischi uno che ascolta rock può apprezzare tante cose e riconoscere tante influenze extra-metallare; da lì in poi sono dischi diversi, un po' un power metal ante litteram nell'ispirazione, nelle melodie, nel cantato, nelle chitarre... Sono dischi più per appassionati metallari.


  • 1

#76 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 26 dicembre 2017 - 20:11

che poi ce ne vuole di fantasia per affermare che il primo è un disco molto punk, ma dove?

 

cioè voglio dire

 

http://youtu.be/t5jaRipA5_M


  • 0

#77 Fidelio

    mainstream Star

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Inviato 02 gennaio 2018 - 20:34

Influenzato dal punk, non punk.


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#78 cool as kim deal

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Inviato 17 settembre 2018 - 22:21

Prima volta che ascolto i Maiden in vita mia, Powerslave per la precisione. Davvero una ficata. La cosa più bella è il basso (mai nominato in 4 pagine di topic)
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Adescatore equino dal 2005

#79 oblomov

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Inviato 19 settembre 2018 - 06:36

Prima volta che ascolto i Maiden in vita mia, Powerslave per la precisione. Davvero una ficata. La cosa più bella è il basso (mai nominato in 4 pagine di topic)


Vabbè le terzine al basso di steve harris sono talmente iconiche che non serve parlarne. Comunque arrivare a 30 e fischia senza aver mai ascoltato un disco dei maiden è grave, spero lassy intervenga
  • 1
Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.

#80 Araki

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Inviato 19 settembre 2018 - 10:24

Almeno sei partito dal più bello; ora però non fermarti e vai Seventh Son, Piece of Mind e Number of the Beast.


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Just when they think they've got the answers, I change the questions.

#81 Cliff

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Inviato 19 settembre 2018 - 10:48

Almeno sei partito dal più bello; ora però non fermarti e vai Seventh Son, Piece of Mind e Number of the Beast.


Ma non dimenticare IRON MAIDEN, il più bello (senza andare a riprendere discussie vecchie, fidati e basta).

Bravo cool, meglio tardi che mai comunque, dopo Metallica e IM metti nel mirino gli Slayer e i megadeth
  • 0
Ha detto bene il presidente del coni, che il mondo dei dilettanti...chapeau. On duà parler français monsieur, mettenan nous parlon français, tout suit, ma la question n’est parer, n’est pas, comme ça [Carlo Tavecchio]


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#82 cool as kim deal

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Inviato 19 settembre 2018 - 14:10

Gli Slayer arriveranno presto costano sempre poco.

Io in adolescenza ero della parrocchia punk rock tipo Nofx eccetera ho perso troppo tempo da quelle parti
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Adescatore equino dal 2005

#83 Kerzhakov91

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Inviato 19 settembre 2018 - 14:23

I primi cinque (sei considerando anche "Live After Death") sono tutti bellissimi, poi iniziano a calare e a ripetersi. L'omonimo e "Killers", conoscendo i tuoi gusti, secondo me non possono non piacerti, recuperali al più presto! 


  • 0
Firma-Damon-2005.jpg

 

 


#84 PinkFreud

    Jung Last

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Inviato 19 settembre 2018 - 18:47

Phantom Of The Opera è un capo senza tempo . così come Remember Tomorrow

 


  • 4

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superstereo!

*lastfm*

 

 


#85 jam session

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Inviato 21 settembre 2018 - 18:46

I primi cinque (sei considerando anche "Live After Death") sono tutti bellissimi, poi iniziano a calare e a ripetersi. L'omonimo e "Killers", conoscendo i tuoi gusti, secondo me non possono non piacerti, recuperali al più presto!


E Seventh Son of a Seventh Son dove lo lasci ?
  • 0

#86 Stephen

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Inviato 21 settembre 2018 - 19:15

Prima volta che ascolto i Maiden in vita mia, Powerslave per la precisione. Davvero una ficata. La cosa più bella è il basso (mai nominato in 4 pagine di topic)

Nel Live After Death è ancora meglio. Canzone preferita per ogni album (mi piacciono tutti, quelli senza Dickinson meno e quelli di Bayley più di quelli di Di Anno).

1. Remember Tomorrow
2. Drifter
3. The Number of the Beast
4. To Tame a Land
5. Back to the Village
6. The Loneliness of the Long Distance Runner
7. Clairvoyant
8. Non me lo ricordo asd
9. asd
10. Sign of the Cross
11. The Educated Fool
12. Blood Brothers
13. Rainmaker (però solo live)

14. For the Greater Good of God
 

E poi non li ascoltati così bene da ricordarmi. asd

 

poi iniziano a calare e a ripetersi

 

 

Insomma. Il calo da No Prayer in poi ci sta ed è comprensibilissimo - anche contenuto, tra l'altro - ma la ripetizione non direi. Non  sono gli Ulver o i Talk Talk (ma non vedo perché avrebbero dovuto esserlo) ma in realtà hanno sempre cercato di adattarsi alle mode (tastieroni in Somewhere in Time, progressive in Seventh Son); è andata male con lo stile un po' grunge di No Prayer e Fear of the Dark.

  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#87 Connacht

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Inviato 31 marzo 2019 - 13:19

Online la nuova monografia degli Iron Maiden a cura di Valerio d'Onofrio: http://www.ondarock..../ironmaiden.htm


  • 2

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#88 Cliff

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Inviato 05 dicembre 2019 - 18:21


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#89 Cliff

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Inviato 08 giugno 2020 - 20:45

Qualora si sbagliassero su or e pietrificassero un altro loro disco io opterei per powerslave, secondo me il loro album più completo e praticamente senza alcun calo. La summa degli iron maiden. Nonostante mi renda conto che TNOTB è un album iconografico

Il riff della traccia omonima è da pelle d’oca


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#90 Matthew30

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Inviato 04 agosto 2020 - 09:17

Anche se The Number of The Beast racchiude 3 dei pezzi che preferisco della loro intera produzione (ossia Hallowed, Acacia Avenue e Children of the Damned), il mio preferito preferito degli IM mi sa che è Somewhere in Time.

 

Va un po' a periodi, sento di poter dire che forse dei primi 7 quello che apprezzo un po' di meno è Seventh Son of the Seventh Son (che comunque è un CD da 9 o giù di lì).


  • 0

#91 Giovanni Drogo

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Inviato 04 agosto 2020 - 12:07

Va un po' a periodi, sento di poter dire che forse dei primi 7 quello che apprezzo un po' di meno è Seventh Son of the Seventh Son (che comunque è un CD da 9 o giù di lì).

 

Nel tempo è diventato uno dei miei preferiti loro, comunque per me i primi 7 sono tutti belli e su livelli simili.


  • 0

Statisticamente parlando, non lo so.


#92 tupelo

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Inviato 04 agosto 2020 - 14:58

Seventh Son of the Seventh Son (che comunque è un CD da 9 o giù di lì).


Booom.
  • 0

#93 Cliff

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Inviato 04 agosto 2020 - 15:43

Anche se The Number of The Beast racchiude 3 dei pezzi che preferisco della loro intera produzione (ossia Hallowed, Acacia Avenue e Children of the Damned), il mio preferito preferito degli IM mi sa che è Somewhere in Time.

 

Va un po' a periodi, sento di poter dire che forse dei primi 7 quello che apprezzo un po' di meno è Seventh Son of the Seventh Son (che comunque è un CD da 9 o giù di lì).

 

Infatti the number secondo me ha dentro questa contraddizione di non essere un disco perfetto o quasi, non è qualitativamente elevato come un powerslave ma ha quei 3 picchi lì che forse non ci sono negli altri dischi (hallowed forse la loro vetta assoluta) 


  • 0
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#94 Matthew30

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Inviato 04 agosto 2020 - 19:11

Seventh Son of the Seventh Son (che comunque è un CD da 9 o giù di lì).

Booom.

Beh, nonostante le carenze di Can I Play with Madness? e The Profecy (carina, ma non al livello delle altre) è un CD a suo modo immenso.

Comunque giusta la considerazione su The Number che fa notare Cliff.
  • 0

#95 Connacht

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Inviato 04 agosto 2020 - 19:45

Qualora si sbagliassero su or e pietrificassero un altro loro disco io opterei per powerslave, secondo me il loro album più completo e praticamente senza alcun calo. La summa degli iron maiden. Nonostante mi renda conto che TNOTB è un album iconografico
 

 

Io magari se potessi scegliere pietrificherei proprio Powerslave perché TNOTB ormai lo trovi ovunque, almeno si promuove qualcosa comunque di meritevole ma meno scontato.


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#96 Matthew30

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Inviato 05 agosto 2020 - 14:47

Comunque, dovendo buttare giù qualche voto in base ai miei gusti sui primi 7 lavori direi:

 

Iron Maiden 9

Killers 10

The Number of The Beast 9,5

Piece of Mind 9

Powerslave 9,5

Somewhere in Time 9,5

Seventh Son of the Seventh Son 9

 

Il mio preferito attualmente è Somewhere in Time, ma credo che in assoluto il miglior lavoro degli Iron Maiden (almeno parlo per gusto personale) sia Killers. The Number of the Beast ha tre delle mie canzoni preferite degli IM, ma anche dei buchi che non gli permettono di raggiungere il 10 (che altrimenti sarebbe stato sacrosanto).


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#97 maladiez

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Inviato 05 agosto 2020 - 15:37

Più o meno concordo, abbasserei a 8 Somewhere perché a mio gusto un due /tre brani li trovo minori. La pecca di The number per me è Gangland che peraltro è l'unico pezzo scritto da Clive Burr e che strano a dirsi lo preferisco a McBain. Un mio amico batterista mi diceva tra le alte cose che Gangland ha delle parti di batteria complicate e per questo gli piaceva.
  • 0

"Chi vuol brillare, si metta in ombra"

 

 

Alice: "Quanto tempo è per sempre?"

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#98 Matthew30

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Inviato 05 agosto 2020 - 15:56

Più o meno concordo, abbasserei a 8 Somewhere perché a mio gusto un due /tre brani li trovo minori. La pecca di The number per me è Gangland che peraltro è l'unico pezzo scritto da Clive Burr e che strano a dirsi lo preferisco a McBain. Un mio amico batterista mi diceva tra le alte cose che Gangland ha delle parti di batteria complicate e per questo gli piaceva.

 

The Number of the Beast ha Gangland (mai piaciuta), Invaders (un po' scemotta, anche se l'argomento personalmente lo trovo interessante) e Run to the Hills (un po' banale, ma posso capirlo perché è il classico singolo da lancio) come canzoni deboli.

 

Tutto il resto va dall'eccellente allo straordinario (sotto il profilo heavy metal), la parte centrale è probabilmente la migliore mai composta da Harris (vabbé, ci aggiungo pure Smith).


  • 1

#99 maladiez

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Inviato 05 agosto 2020 - 16:04

Eeh ma sulla cavalcata di Run to the hills Molti gruppi ci hanno costruito intere discografie asd
Per quanto riguarda Invaders a me piace però forse come opener era la meno adatta.
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#100 Cliff

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Inviato 05 agosto 2020 - 16:20

Anche the Prisoner non è che sia sto gran capolavoro come pure la stessa the number of the beast (ci saranno una ventina di pezzi dei maiden migliori di queste due), ma come già detto dentro number ci sono quei 3 capolavori che bastano per farlo diventare un discone.
Run to the hills è insopportabile. Voti:

- Iron Maiden 8,5
- Killers 7,5
- The number of the beast 8
- Piece of mind 8
- Powerslave 9
- Somewhere in time 8,5
- Seventh son of a seventh son 8
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