Sebbene Clark sia meno manierista e più subdolo, tirando le somme il ritratto di giovani generazioni allo sbando hanno certamente una cifra stilistica diversa, ma l’appiglio a contraddizioni che mettono in difficoltà lo spettatore (classico il quesito: l’autore cosa vuole dirci?) non mi sembra tanto distante.
Nei dettagli non so, però la sceneggiatura di “Ken Park” risulta comunque di Korine.
la sceneggiatura di "Ken Park" era un lavoro precedente al 2002, quando Clark gliela fece riprendere in mano i due litigarono perché a Korine non andava di scrivere certe scene ultraspinte. ovviamente nemmeno io so i dettagli, ma che i due non abbiano più rapporti da allora (per lo meno lavorativi) lo trovi scritto ovunque. inoltre, anche se paragonassimo opere cronologicamente vicine come "Kids" e "Gummo", o "Julien donkey-boy" e "Ken Park" mi sembrano ci siano divergenze enormi. una che mi sembra essenziale anche per "Spring Breakers": Clark ha la volontà di dipingere il "paese reale", a modo suo è un fotografo di quello che c'è sotto gli occhi di tutti ma che nessuno vuole vedere (lui stesso disse a Roma che fa film solo su cose che vede ogni giorno...vorrei capire chi frequenta), Harmony Korine dipinge sì il reale, ma mettendone in scena una raffigurazione onirico-metaforica. il grande problema di Clark è il fatto che non solo sia eccessivo e sensazionalista ma che, nella sua mancanza di filtri, finisca per ragionare per assoluti(smi). al contrario Korine ha uno sguardo nettamente più "morale", non giudica, non emette sentenze e non dice "il mondo va così", ma "questa realtà io la vedo così" e, difatti, di film in film cambia registro formale: il punk rapsodico di "Gummo", il Dogma 95 manipolato di "Julien Donkey-boy", la meta-favola (!!!) di "Mister Lonely" (chi se lo poteva immaginare un film così da Korine?).
ma la deriva armaiola e gangsta, ripeto, secondo me ci sta il giusto
era la mia reticenza, dopo la prima visione. alla revisione, si è dissolta. in sostanza la "deriva gangsta" è consequenziale alla prima parte, anzi è l'unica conseguenza possibile (ricordiamoci che per andare allo "spring break" le ragazze fanno una rapina).
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"