cioe' tori ha i picchi e anche un bel mix di celticita' e sprazzi di teatralita', ma i pezzi sono troppo pianocentrici e mi mancano un po' di spina, poi alcuni pezzi m'innervosiscono proprio, tipo china.
Premesso che amo "Little Earthquakes", fossi in te ascolterei qualcosa di più maturo e moderno. Chiariamo, io lo reputo un disco delizioso ma anche tutto sommato acerbo. Se poi è la pianocentricità ad infastidirti, hai proprio iniziato dai dischi dove il pianoforte è maggiormente protagonista.
Perché non fai un tentativo con l'accoppiata "Boys For Pèle" e "From the Choirgirl Hotel"? Il primo è piuttosto ermetico e molto difficile da digerire. Per me è il suo disco più interessante, nonostante sia l'unico dei primi quatto album ad avere un problema di misura, con davvero tanta, forse troppa carne al fuoco. Se vogliamo trovare un suo affine nella produzione della Apple io lo accosterei paradossalmente proprio a "The Idler": nonostante Pèle sia a tratti barocco e tutt'altro che minimale, ha proprio quel senso di cupa sofferenza nel profondo che ho percepito nell'ultimo di Fiona.
E' davvero un vulcano che ti travolge, il suo disco più carnale in assoluto. La dice giusta Sleepyhead con questa frase:
Boys For Pele è un magazzino di calci il culo che vale una carriera.
Choirgirl è effettivamente un miracolo di equilibri nonché una svolta rock tanto coraggiosa quanto riuscita, oltre a un perfetto assaggio di ciò di cui è stata capace di fare in carriera. Sicuramente un disco sotto il punto di vista della maturità e della produzione superiore a Pèle, ma privo di quegli eccessi che amavo in Tori.
Davvero, limitarsi ai primi due album è davvero un peccato perché ottieni uno solo dei molti volti che ha saputo indossare. Comunque sono due artiste molto meno confrontabili di quanto sembri all'apparenza.