trcikster certamente Israele è un alleato storico e quegli altri sono a malapena esseri umani, ma è un problema di quantità. Ci sono un milione di blatte a cui è stato dato lo sfratto, dopo averli privati di acqua e carburante. In tutto questo gli USA mandano armi che aumenteranno immagino i feriti e i feriti i morti, visto che gli ospedali stanno collassando. Forse qualche problema di coscienza è anche normale. Oppure no? Stai appoggiando acriticamente una reazione che porterà a cosa? Dare armi adesso sembra diventata una questione di mero principio, staccata dalla realtà. Diamo armi qui in Ucraina, là in Israele e Taiwan, senza un obiettivo o una strategia comprensibile, perchè i buoni se le meritano. Mi sembra di una miopia allucinante persino per gli USA oppure semplicemente hanno un'opinione cosi bassa anche di noi che ascoltiamo che non ritengono necessario aggiungere altro.
Come dicevo neanche tanto tempo fa a proposito della presenza americana in Siria, credo sia un errore ragionare solo guardando il presente. La politica estera e le relazioni strategiche (sottolineo strategiche, il che vuol dire anche irrinunciabili) funzionano sul lungo periodo; se le condizioni ad eventi presenti, poi nel futuro, quando ti rendi conto di cosa ti sei perso, ti attacchi perché è troppo tardi. Quindi certe valutazioni vanno fatte prima e in prospettiva, non sulla scia dell'emozione del momento.
1- Te la ricordi la basetta americana collocata in Siria a protezione dei curdi*?
Beh, quei 900 soldati sono stati e rimangono l'unico ostacolo per l'Iran a realizzare una bella "autostrada" logistica che va dall'Iran fino agli Hezbollah, passando per Iraq e Siria. Oggi che molti hanno realizzato concretamente quanti danni fa la politica destabilizzante dell'Iran... beh penso che potrebbero rivalutare l'importanza strategica di quella minuscola presenza americana. Oggi ci stiamo tutti disperando per la tragedia di Gaza, ma io a latere non dimentico mai di gettare un occhio all'Iran.
2- quando hai condizionato certe relazioni con Israele, beh... loro potrebbero condizionare le loro nei nostri confronti.
Esempio? Nel 2015 un ingegnere danese radicalizzato esperto in esplosivi riesce a uccidere 224 persone in volo sul Sinai su un aereo di linea russo esploso in volo. Poco dopo convince due fratelli siriani che vivono in Australia a piazzare una bomba su un volo Etihad e a compiere un attentato con una piccola arma chimica. Sai chi ha avvertito le autorità australiane consentendo alla loro polizia di sventare una strage? I servizi d'informazione israeliani, che fortunatamente stavano intercettando le comunicazioni del danese.
Così funzionano le relazioni a lungo termine.
Un giorno potresti non avere più quell'informazione, se non avessero più un incentivo a inviartela. E se tu fossi su quell'aereo, beh farebbe una grossa differenza.
Con il condizionamento delle relazioni legando le forniture ai diritti umani abbiamo già troppo indebolito l'Arabia Saudita a vantaggio dell'Iran. Ecco cosa ci stiamo guadagnando.
Sono brutte faccende. Ne hanno pagato la vita 1400 innocenti israeliani e ancora più innocenti palestinesi. Ma sono dinamiche disastrose derivate da errori su errori del passato e dal tipo di risposta scatenata a Gaza, non dalle forniture, che servono per lo più a scoraggiare malintenzionati nella regione.
Questa modalità emotiva e col paraocchi di fare politica internazionale l'ho criticata quando ha riguardato l'Ucraina (quando magari in certi uffici del dipartimento di Stato si saranno indignati e avranno pensato di condurre una doverosa crociata antirussa), sia oggi, quando si vogliono emotivamente condizionare aiuti senza realizzare che sarebbe a tutto vantaggio dell'Iran, che farebbe ancora più danni.
Se iniziamo a fare politica estera con l'indignazione e l'emotività, per quanto mi riguarda possiamo direttamente consegnare le chiavi di casa a Cina, Russia e Iran.
*poi quando qualcuno andrà a far fuori quei curdi, quanto sdegno avremo? Vanno ringraziati quei funzionari dell'amministrazione Trump che, opponendosi alla decisione del loro incauto e umorale presidente (che diceva di riportare tutti a casa perché a telefono aveva avuto rassicurazioni da Erdogan... Erdogan che ti dice stare tranquillo perché ai curdi ci pensa lui, figurati), riuscirono a ottenere di lasciare in loco almeno un paio di piccoli avamposti. Avamposti che oggi sono tra quelli oggetto di attacco filo-iraniano.