1531 replies to this topic

[debaser]

ciarli ciarli e manco hai votato, a gozzè

[grivs]

ma il risultato mica e' per stabilire quale e' il migliore, ma quale tra i lettori del forum e' il preferito e vedere un po' i gusti altrui

Ma appunto, che non lo sapevi da prima che Melville, Poe e (in misura lievemente minore) Twain avrebbero massacrato gli altri dai... lo conosci proprio poco l'onda(indie)rocker medio eh...

poe e melville me l'aspettavo, twain onestamente pensavo non se lo filasse nessuno al contrario di hawthorne

poi comunque uno che si e' gia' letto gli altri, ora magari va a pescarsi uno tra whitman e james

poi il gioco e' vedere chi e' il campione dei campioni

[atlas]

Ma Goz, perché nun te piace Moby Dick?

[beignet]

poi il gioco e' vedere chi e' il campione dei campioni

Un gioco un po' delle balle, perché è un elenco talmente farlocco che è come scegliere fra Beethoven e Miles Davis. Entrambi geni, ma azzeccanteci una beneamata minchia l'un con l'altro.

[debaser]

ma il risultato mica e' per stabilire quale e' il migliore, ma quale tra i lettori del forum e' il preferito e vedere un po' i gusti altrui

Ma appunto, che non lo sapevi da prima che Melville, Poe e (in misura lievemente minore) Twain avrebbero massacrato gli altri dai... lo conosci proprio poco l'onda(indie)rocker medio eh...

poe e melville me l'aspettavo, twain onestamente pensavo non se lo filasse nessuno al contrario di hawthorne

Com'è che hai sta fissa per Hawthorne? Andava di moda ai tuoi tempi?
Magari al massimo uno s'è letto la lettera scarlatta, ma francamente non vedo cosa possa attirare: non è un nome così grosso, scrive cose di cui frega zero (o almeno, io non ho mai avuto la minima voglia di leggere niente di suo)

[atlas]

Un gioco un po' delle balle, perché è un elenco talmente farlocco che è come scegliere fra Beethoven e Miles Davis. Entrambi geni, ma azzeccanteci una beneamata minchia l'un con l'altro.

Ma dai che è gente praticamente contemporanea tra loro.

[oblomov]

Cioè melville, twain e poe (messi assieme sono semplicemente la mitopoiesi degli Stati Uniti) sono da ondaindie?

[Slowburn]

Hawthorne e' fantastico non scherziamo!. . . .e non solo per La lettera, ma davvero ha uno stile di scrittura e di forma molto raffinato! Uno stile ottocentesco certo, ma fresco e delizioso, mai pedante a mio avviso, molti suoi racconti sono un vera e propria goduria per gli occhi e la mente!

[grivs]

poi il gioco e' vedere chi e' il campione dei campioni

Un gioco un po' delle balle, perché è un elenco talmente farlocco che è come scegliere fra Beethoven e Miles Davis. Entrambi geni, ma azzeccanteci una beneamata minchia l'un con l'altro.

se ti ha schifato questo gruppo, preparati a tapparti il naso con i prossimi in cui si infileranno autori da ogni nazione europa a capocchia
ripeto non prendetelo troppo sul serio, tra i nomi che piu' meno conosciamo tutti si cerca di vedere chi e' il preferito dalla maggioranza e con la scusa del sondaggio scambiamo qualche opinione
se si vuole approfondire un argomento particolare ci si puo' sempre aprire un topic

in ogni caso questo mi e' sembrato relativamente omogoneo: la maggior parte degli autori vengono inclusi nel rinascimento americano (whitman, thoreau, melville, hawthorne) e piu' o meno tutti gli altri ripropongono i temi classici dell'ottocento americano (al di la' degli scenari differenti)

l'unico veramente anomalo in questo gruppo per me e' james, ma per il resto non mi pare nulla di scandaloso

ammetto di non conoscere longfellow, come ho gia' scritto, e di avere solo qualche vaghissimo ricordo di harte

[Reynard]

Magari al massimo uno s'è letto la lettera scarlatta, ma francamente non vedo cosa possa attirare: non è un nome così grosso, scrive cose di cui frega zero (o almeno, io non ho mai avuto la minima voglia di leggere niente di suo)

Boh, ad esempio io non ho (ancora) letto "La lettera scarlatta", ma di Hawthorne mi son beccato di quei racconti che non hanno da chiedere permesso a nessuno.

[Gozer]

ciarli ciarli e manco hai votato, a gozzè

Se sono contrario al giochetto che ti aspetti pure che gli dia linfa?
Mr. Henry James lo sa bene di essere il migliore lì in mezzo, non serve che glielo dica io.

Ma Goz, perché nun te piace Moby Dick?

Dove ho scritto che non mi piace? Sicuramente è di una pesantezza inenarrabile ma ha tratti molto divertenti, c'ho messo non so quanti mesi per finirlo leggendo poche pagine per volta, ciononostante non l'ho interrotto come faccio di solito in simili casi di "fatica", e penso sia stata l'unica volta nella mia vita di lettore in cui nonostante la poca scorrevolezza ho persistito. Tanto di cappello quindi.

[grivs]

ma il risultato mica e' per stabilire quale e' il migliore, ma quale tra i lettori del forum e' il preferito e vedere un po' i gusti altrui

Ma appunto, che non lo sapevi da prima che Melville, Poe e (in misura lievemente minore) Twain avrebbero massacrato gli altri dai... lo conosci proprio poco l'onda(indie)rocker medio eh...

poe e melville me l'aspettavo, twain onestamente pensavo non se lo filasse nessuno al contrario di hawthorne

Com'è che hai sta fissa per Hawthorne? Andava di moda ai tuoi tempi?

bastardo sto ridendo da 5 minuti

come Slowburn io ne ho un ricordo molto piacevole
la lettera scarlatta immaginavo facesse ancora favillle tra l'idea del castigo, l'ipocrisia della societa', la tresca con il prete, il marito bastardissimo e ossessionato
poi aveva un paio di racconti super inquietanti come il velo nero del pastore e cose che immaginavo indie tipo il buon brown o come si chiamava

[debaser]

Ecco i racconti non li conosco. Quindi mi ritiro dalla discussione su Hawthorne.

ciarli ciarli e manco hai votato, a gozzè

Se sono contrario al giochetto che ti aspetti pure che gli dia linfa?
Mr. Henry James lo sa bene di essere il migliore lì in mezzo, non serve che glielo dica io.

enzomma, qua a chiacchierare ci sei

[grivs]

approffito del momento di punta
domani allora lanciamo questa? (beignet non ti arrabbiare perche' e' terribile )

Per Europa XVIII io direi:
Jonathan Swift
Laurence Sterne
Gotthold Ephraim Lessing
Wolfgang Goethe
Voltaire
Jean-Jacques Rousseau
Pierre Choderlos de Laclos
Carlo Goldoni
Daniel Defoe
Denis Diderot
Schiller (???)

se avete suggerimenti o modifiche parlate ora o entro un paio d'ore
poi dopo ne facciamo una sui contemporanei, ma per ora sfruttiamo l'ondata muffa che e' andata bene

[Gozer]

enzomma, qua a chiacchierare ci sei

Per cercare di farvi capire che cagata state facendo.
Impresa che mi sta riuscendo con grande successo devo dire...

[beignet]

Ma dai che è gente praticamente contemporanea tra loro.

Anche Miles Davis e Claudio Villa lo erano.

[grivs]

io ti ho risposto prima e di piu' non so che dirti
mi fa sorridere pensare che con un raggruppamento diverso, un sondaggio su internet sembrebbe un approccio piu' adeguato all'analisi di questi autori

[atlas]

Dove ho scritto che non mi piace? Sicuramente è di una pesantezza inenarrabile ma ha tratti molto divertenti, c'ho messo non so quanti mesi per finirlo leggendo poche pagine per volta, ciononostante non l'ho interrotto come faccio di solito in simili casi di "fatica", e penso sia stata l'unica volta nella mia vita di lettore in cui nonostante la poca scorrevolezza ho persistito. Tanto di cappello quindi.

In effetti ho scritto male, intendevo un semplice "non ti piace MB?". La grandiosità di questo romanzo, secondo me, è di per sé evidente nello stile e nell'intreccio, e per questo M. è uno di quelli di fronte al quale mi vergogno sempre per qualsiasi cosa scriva. Qui la curiosità del lettore viene continuamente stuzzicata, appagata e ancora stuzzicata, che ti ritrovi a leggere uno di quei saggi sulla baleneria e pensi figo non lo sapevo ma dimmi di più e invece no, lui ci ficca un pezzo di storia e di azione e poi via con altri saggi e azione in una specie di film porno ante litteram. Le impressioni del viaggio e del travaglio interiore sono rese in maniera talmente potente e suggestiva che l'incontro finale con la balena un'autentica esplosione espressiva ed emotiva. Ma comunque fammi capire, Henry James è in linea con i canoni mentre Herman Melville è da indie? Herman Melville dico eh. Che se una cosa del genere la dici ad Harold Bloom ti lancia dietro il suo canone e i controcanoni. Dai, di che parliamo?

[sfos]

Di Henry James non ho letto nulla, ho solo visto il bellissimo "Suspense" tratto dal suo Giro Di Vite. Cosa leggere?

[piersa]

vabbè dài è un gioco, se proprio vi fa incazzare tirate un bel pugno sull'hard disk e tutto si aggiusta.
Io ho votato Twain, hawthorne mi piace ma c'è ne tanti (relativamente) come lui, James è relativamente americano; Poe, Melville e twain sono seminali...
dio mio, non c'è JACK LONDON, cani!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

[Reynard]

dio mio, non c'è JACK LONDON, cani!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

'900.

Altrimenti mi avevi già sentito bestemmiare e imprecare

[grivs]

se volete lo aggiungo, ma pensate alla prossima lista se c'e' da aggiungere qualcuno, vi lamentate sempre dopo, MOSTRI!

[piersa]

se volete lo aggiungo, ma pensate alla prossima lista se c'e' da aggiungere qualcuno, vi lamentate sempre dopo, MOSTRI!

Va bene alla prossima allora, ma il 900 è troppo grasso da mettere insieme da London a Vonnegut, dividete per generi

edit: e James allora? Non è 900 pure lui?

[grivs]

no

[Reynard]

edit: e James allora? Non è 900 pure lui?

Solo in parte, ha una produzione che parte dal 1870, sono pur sempre trent'anni di Ottocento.

Però in effetti il 900 rischia di essere troppo grasso...

(e se vi dimenticate di John Dos Passos vi crocifiggo, perdio )

[grivs]

cmq poi pensiamo alle altre, ora la priorita' e' questa:

Per Europa XVIII io direi:
Jonathan Swift
Laurence Sterne
Gotthold Ephraim Lessing
Wolfgang Goethe
Voltaire
Jean-Jacques Rousseau
Pierre Choderlos de Laclos
Carlo Goldoni
Daniel Defoe
Denis Diderot
Schiller (???)

poi ne facciamo una sui viventi, dite pure la categoria che preferite, io sarei per resto del mondo o america del sud

[piersa]

Dividete ante 50 post 50 e quelli a cavallo si mettono nel quintennio che li rappresenta di più

[grivs]

va be ho capito sta lista vi fa a cagare
io sono come silvio e sono attento ai sondaggi che mi dicono cosa vuole l'elettorato

l'europa del passato ce la giocheremo in un calderone agghiacciante piu' avanti, ora svoltiamo per i contemporanei
metto i piu' famosi, copiate e aggiungete chi vi pare, che io me ne vado a casina ora

scrittori dall'america latina viventi:
carlos fuentes
mario vargas llosa
gabriel garcia maruqez
roberto bolano
isabel allende

(se son piu' di 20 poi vediamo come gestirli, alla peggio togliamo i piu' sconosicuti che voterebbe solo chi li ha proposti)

[atlas]

Va che Bolano è schiattato eh

[grivs]

scrittori dall'america latina viventi:
carlos fuentes
mario vargas llosa
gabriel garcia maruqez
roberto bolano
isabel allende

[piersa]

Maruqez fa il centrattacco dell'Atletico Mineiros

[grivs]

e io che ti ho appena dato un piu perche' ti avevo dato meno per sbaglio

correggi dai
tra 20 minuti sono a casa, voglio trovare almeno 10 nomi!

[piersa]

Io faccio molta fatica a considerare James come americano, la sua formazione e la sua scrittura non lo sono per niente ma l'anagrafe dice così; giustamente, in chi l'ha letto, dà l'idea di un corpo estraneo, fulmini e fulminacci

[debaser]

In sintesi: Melville è più famoso. Ok.

[Gozer]

Io faccio molta fatica a considerare James come americano

Vero, ma la mia impressione è che un po' tutta la letteratura americana dell'Ottocento agli occhi attuali risulti poco americana, abituati come siamo a quella del Novecento, che urla "evviva lo zio Sam" a ogni sillaba.

In sintesi: Melville è più famoso. Ok.

Moh, non so quanto sia vero questo fatto. Di Melville oggi come oggi si vende un solo libro, di James diversi. Certo quel singolo libro è un bestseller assoluto.

[William Blake]

Io ho votato Twain, hawthorne mi piace ma c'è ne tanti (relativamente) come lui, James è relativamente americano; Poe, Melville e twain sono seminali...

perfettamente d'accordo. anche io ho votato Twain...

[il mistico]

edgar allan poe ci ha fatto capire che siamo degli orribili e inutili mostri.

[Seattle Sound]

Va che Bolano è schiattato eh

Indimenticabile nel Parma di Malesani.

[piersa]

Ma di giocare non avete voglia?

Va che Bolano è schiattato eh

Indimenticabile nel Parma di Malesani.

Minchia se era brutto; ogni tanto me lo sogno di notte. Suvvia ragazzi, ringraziate iddio che state su un forum dove ci sono persone e polemiche, pensate un attimo a Spazio Rock

[il mistico]

piersa ma che cavolo di nome hai adesso?

[Kaleir]

grieves io metterei lovecraft e lo farei vincere

[oblomov]

Torniamo a parlare del tema?

Vero, ma la mia impressione è che un po' tutta la letteratura americana dell'Ottocento agli occhi attuali risulti poco americana, abituati come siamo a quella del Novecento, che urla "evviva lo zio Sam" a ogni sillaba.

Non sono assolutamente d'accordo: il novecento americano in letteratura è una delle letterature nazionali più ferocemente critiche con il sistema che la partorisce: si parte con gli Hemingway (tra tutti forse il più yankee, ed è tutto dire), si passa per i Faulkner (che di fatto è il genuinamente americano, nel pieno solco dei grandi del secolo prima), Fitzgerald, Steinback e poi via verso i beat (talmente anti-usa da essere macchiette) e poi i De Lillo, Bellow, Roth, Easton Ellis...
Tra tutti non me ne viene in mente neanche uno che potrebbe essere accusato di nazionalismo particolarmente spinto (mi dimentico anche i vari Sinclair Lewis, che letto ora sembra quasi apologetico della società americana, in realtà è solo lo speccho fedele di una società di contraddizioni profonde, oppure i grandi del hard boiled, come Hammet e Chandler, in cui il disincanto, il marcio, l'idea della sostanziale ingiustizia della società sono perni di tutto).

[Gozer]

Torniamo a parlare del tema?

Vero, ma la mia impressione è che un po' tutta la letteratura americana dell'Ottocento agli occhi attuali risulti poco americana, abituati come siamo a quella del Novecento, che urla "evviva lo zio Sam" a ogni sillaba.

Non sono assolutamente d'accordo: il novecento americano in letteratura è una delle letterature nazionali più ferocemente critiche con il sistema che la partorisce

Con "evviva lo zio Sam" intendevo che se ne percepisce l'americanità in maniera lampante, non che fossero accondiscendenti al sistema, giammai. Quoto tutto il tuo discorso in sostanza.

[oblomov]

Ok, però in quel senso James (che a me piace moltissimo, l'eleganza e la raffinatezza dei meccanismi narrativi dei suoi scritti sono veramente mirabili) è grande solo nella sua eccentricità, nel suo essere ancora molto europeo. In ottica storica con Melville e Twain si formano gli strumenti e l'immaginario letterario (il respiro di una grandezza enorme, che coinvolge uomo e natura e lo pone anni luce dalle raffinate città europee: si tratta di una mitologia del dominio su agenti antichi e impescrutabili, cui l'uomo deve accostarsi con tutta la sua naturalità, soprattutto nel tema ricorrente del viaggio, in certi ideali eroici, quasi omerici, che in europa non si vedevano da un bel po' di annetti) a cui si abbeverano poi TUTTI, nessuno escluso. E insomma, se si va a giudicare il risultato, mica male.

[atlas]

Faulkner l'ho quasi finito, pazzesco.

[Gozer]

Ok, però in quel senso James (che a me piace moltissimo, l'eleganza e la raffinatezza dei meccanismi narrativi dei suoi scritti sono veramente mirabili) è grande solo nella sua eccentricità, nel suo essere ancora molto europeo. In ottica storica con Melville e Twain si formano gli strumenti e l'immaginario letterario (il respiro di una grandezza enorme, che coinvolge uomo e natura e lo pone anni luce dalle raffinate città europee: si tratta di una mitologia del dominio su agenti antichi e impescrutabili, cui l'uomo deve accostarsi con tutta la sua naturalità) a cui si abbeverano poi TUTTI, nessuno escluso. E insomma, se si va a giudicare il risultato, mica male.

In realtà Twain lo vedo come una sorta di Dickens americano, che ovviamente aveva a disposizione ben altro tipo di paesaggi e storie a cui abbeverarsi, ma americano più negli oggetti trattati che nello stile.
Su Melville invece posso dirti che come atmosfera il suo mi sembra un poema epico, quasi picaresco se vogliamo, e quindi tutt'altro che paragonabile allo stile del Novecento: d'altro canto però devo ammettere il limite di averlo letto in italiano, perdendomi parte del ri-miscelamento del linguaggio che pare abbia applicato con le sue opere (a riguardo le pur continue note del Cesare Pavese traduttore per tentare di spiegare il testo originario rendono solo in minima parte l'idea temo).
Personalmente thumbs up per entrambi, più per Twain in quanto particolarmente scorrevole e piacevole da leggere.

James poi ha scritto un racconto come "Giro di vite" che pur legato a un tipo di eleganza prettamente europeo, si pone davvero come unicum letterario del suo tempo, storia di fantasmi senza fantasmi, gotico senza azione, forse il primo thriller psicologico della storia...

[oblomov]

Melville è picaresco fino ad un certo punto (molto di più, almeno come temi lo è Twain). Nei romanzi di picari tradizionali il susseguirsi di avventure è comunque un confronto sul piano umano, con se stessi spesso, o con la dimensione umana messa in relazione ad altre, dello stesso piano.

In Moby Dick la scala è diversa. Achab si disumanizza per poter dominare un'entità che non riconosce in alcun modo l'essere umano, di fatto deride i suoi vani tentativi di imbrigliarla. Che poi doveva esser in certo modo la sensazione che provavano quei coloni che a inizio 800 andavano ad Ovest, armati solo di fucile e coglioni molto grossi.

[atlas]

Su Melville invece posso dirti che come atmosfera il suo mi sembra un poema epico, quasi picaresco se vogliamo, e quindi tutt'altro che paragonabile allo stile del Novecento: d'altro canto però devo ammettere il limite di averlo letto in italiano, perdendomi parte del ri-miscelamento del linguaggio che pare abbia applicato con le sue opere (a riguardo le pur continue note del Cesare Pavese traduttore per tentare di spiegare il testo originario rendono solo in minima parte l'idea temo).
Personalmente thumbs up per entrambi, più per Twain in quanto particolarmente scorrevole e piacevole da leggere.

Ma intendi stile del Novecento strettamente americano o Novecento in generale? Perché nel secondo caso l'epico e il biblico hanno avuto un grande successo tra i novecentisti prosatori (joyce) ma soprattutto in poesia, potrei dire Eliot ma anche poesia del secondo Novecento, con la ripresa del versetto biblico. In un certo senso Melville è quasi un precursore, da questo punto di vista.

[Reynard]

Parlando di linguaggio, Twain letto in originale dev'essere qualcosa di devastante. Nella decina di pagine dell'Huckleberry Finn che son riuscito a seguire prima di arrendermi, c'era una mimesi incredibile di due-tre diversi slang, americanissimi fino al midollo e che in traduzione si perdono totalmente. Credo che perfino per un americano dei nostri giorni certi termini risulterebbero troppo strani.

Goz, visto quel che dici di "Giro di vite", che ne pensi di Edith Wharton? L'ho sempre giudicata la sua erede.

[piersa]

Beh, Oblo, chiaramente la letteratura di un grande Paese è grande a sua volta se è solo se ne è critica; gli Hammett, Spillane, Woolrich (grandissimo), Cain, Chandler, Mc Bain, Ellroy sono dei giallo-neri-hard boiled che hanno documentarizzato un'America post '29 (di cui Steinbeck fu forse il più grande) che si interrogava sulla guerra tremenda in Eeuropa e sulla questione dell'intervenire o meno, per esempio.
A proposito: questi fanno un clash tutto loro, no?