Io non do giudizi di merito (qualche anno fa feci anche un bel cazziatone sui voti ), io dico che certe cose sono noiose, brutte, inutili.
scusa ma dire "noioso, brutto o inutile" non è un giudizio di merito?
La maggior parte delle persone che hanno strumenti per guardare altro, guardano altro.
Una persona che ha gli strumenti (e a questo punto mettiamoci pure la sensibilità, giusto per non fraintendere) per apprezzare prodotti a cui noi associamo del valore culturale, difficilmente preferirà, almeno in proporzione, i programmi e i personaggi semplificati di una tv generalista commerciale.
Le persone che hanno gli strumenti per capire un certo genere di cose non passano la giornata davanti alla tv perché giustamente riescono a trovare di meglio, mentre le altre sì.
1, 2 e 3: ancora, ma dove sta scritto?
scusa ma quali sono questi strumenti? e quando si interiorizzano?
consapevolezza della psicologia umana, delle varie correnti di pensiero, dei meccanismi che regolano la società, conoscenza dei vari archetipi a cui un'opera si può riferire ecc.
Alla seconda domanda non so rispondere: so solo che certe persone teoricamente sanno tutto periodicamente si dimostrino dei gran poseroni
ma così su due piedi? ti rendi conto che si arriva un pochino all'enciclopedismo e alla superficialità più estrema?
quindi per leggere un libro o ascoltare un cd o guardare un quadro devo essere consapevole della psicologia umana, delle varie correnti di pensiero, dei meccanismi che regolano la società e dei vari archetipi che ispirano l'opera
(ovviamente la specificità dell'opera
musica, parole, disegno non conta, va be tralasciamo)
facile, no? sono sicuro che sul forum di ondarock li abbiamo tutti
credi davvero di avere tutti questi mezzi teorici a disposizione o anche solo che sia possibile averli? secondo me non basta una vita per diventare "esperto" in uno dei dodici campi che hai nominato
non è che tutte le discipline sono divise in 30 mila microsettori a caso (scegli una voce a caso sociologia, linguistica, piscologia, antropologia, letteratura) e ci sono 100 mila diversi tipi di specialisti
se ti metti a studiare seriamente un'opera non puoi partire dicendo "la studio e la capisco", molto più onestamente dici "provo ad analizzare questo aspetto facendo riferimento a 3 stronzi riferimenti teorici"
al di là questo che può suonare pedante. giochiamocela su nomi notissimi:
leggi garcia marquez
lo leggi e ti piace
poi chiediti cosa sai dei meccanismi società colombiana, delle varie correnti si pensiero che l'hanno influenzato, declina tutte le voci che hai elencato e via dicendo
pigliati un autore italiano del secolo che ti pare, quanto ne sai più di quello che ti sei letto nel manuale del liceo?
la fruizione che si fa dei prodotti culturali non è particolarmente distante dalla fruizione dei prodotti munnezza che ti trovi in tv o di un libro di clive cussler, anzi
per forza di cose, se ti leggi 10 libri di 5 autori diversi, il mio grado di approfondimento (il tuo e quello di chiunque altro) è prossimo allo zero
leggi borges, ti piace, afferri qualcosa, ti senti un figo vero e ne scrivi tre righe su anobii e sul forum (sono cose che faccio anche io), ma non diventi
he-man e i dominatori dell'universomagari scopri qualche anno dopo che il suo racconto era costruito su una riflessione di un filosofo tedesco che non sai come si scrive - tipo, wittgenstein - e ti chiedi
ma che cazzo avevo letto?
poi non è che se sai il nome del filosofo tedesco, significa che conosci il suo pensiero e come l'ha rielaborato originalmente palle d'acciaio
non sto dicendo che uno non debba leggere, ma dico che se leggi ti conviene farlo perché ti piace, non perché credi che questo ti renderà migliore di quello che si sta chiedendo quanto pesino i seni della marcuzzi
se vuoi iniziare ad approfondire qualcosa diventi un ricercatore o semplicemente un appassionato di un paio di autori, ti leggi loro e quello che la critica ha scritto su di loro, ti elabori gli strumenti critici necessari per approfondirne alcuni aspetti della loro opera
e poi magari puoi iniziare ad avere un'opinione un pochino più fondata
per questo, personalmente, trovo ridicolo rivendicare una qualche superiorità morale o intellettuale in base a una esperienza mutilata come può essere la mia lettura di nadine gordimer (nome a caso, è sua la minirecensione sul libro che ho sulla scrivania in questo momento)
poi non dico che leggi e non capisci un cazzo, ma leggi e afferri comunque molto poco di quanto potresti
a me piacciono i mercury rev ma credi che abbia un'idea della scena in cui si sono sviluppati o altro? o di come hanno registrato i loro album
guardo un quadro di picasso, e ti so anche dire qualche parola sul cubismo, so contestualizzartelo a livello storico, ma a dettagli vince un liceale che l'ha studiato il giorno prima per la verifica
a me la tua teoria dell'opera bella che trasmette va un tantino ridimensionata
Inoltre, essere consapevoli delle connotazioni socio-politiche e artistico filosofiche di un opera non significa capirla: ci vuole una sensibilità che parte sì dalla conoscenza, ma che si sviluppa attraverso il modo con cui ci rapportiamo con gli altri, con i sentimenti e con le sensazioni che proviamo
La sensibilità? giusto per non fraintendere eh
a questa più o meno credo di aver risposto sopra, ribadisco la mia impressione
mi pare che ti poni in termini un tantino astratti
io ho riportato un sacco di esempi di quello che succede "a me singolo"
ovviamente tu puoi essere libero di non credere che io abbia strumenti per fruirne ma ti ho fatto l'esempio di libri, film e balle varie di cui credo di comprendere il
significato artistico ma non apprezzo
e contemporaneamente ti ho riportato altri esempi di prodotti dallo scarso valore culturale ma che mi divertono
dove sta scritto che il fatto che io abbia degli strumenti per comprendere un'opera comporti necssariamente che io l'apprezzi?
e spiegami come tu capisci quello che succede alla "massa" senza partire dalle esperienze personali (tue o altrui)?
una cosa è non apprezzare una singola opera, un'altra è non apprezzarne nessuna. Una persona che ha gli strumenti (e a questo punto mettiamoci pure la sensibilità, giusto per non fraintendere) per apprezzare prodotti a cui noi associamo del valore culturale, difficilmente preferirà, almeno in proporzione, i programmi e i personaggi semplificati di una tv generalista commerciale.
Sarebbe un po' come se un appassionato di musica smettesse di ascoltare i vari geni del prog, della new wave, del caz ecc. e si mettesse ad ascoltare quasi esclusivamente musica neomelodica.
No. è come se una persona che ha le capacità per apprezzare la musica, non apprezza la musica.
è come se uno ha la capacità di correre 42 km e invece se ne sta a casa seduto sul divano perchè correre non gli piace. Lo sport è sano, ma lui preferisce il divano (vita culturalmente stimolante : tv = vita sana : divano, ci sta?
)
tra l'altro è divertente vedere che per descrivere una persona che ha la capacità di apprezzare la musica hai scelto la parola "appassionato", ovvero uno che ha una passione, uno a cui piace qualcosa.
E per l'ennessima volta nel tuo pensiero si ritrova la solita divisione tra quello che consideri cultura alta (prog e new wave) e bassa (neomelodici)
scusa, ma se tu non hai le idee chiare, deve valere per tutti?
capisco che i gusti sono in evoluzione e uno è sempre aperto a cose nuove
ma uno una valutazione su ciò che gli piace o meno può pure farla
I gusti sono un'inutile sovrastruttura. Che senso ha rifiutare un'opera solamente perché non corrisponde alle nostre aspettative idealizzate? Bisogna capire se i
difetti sono reali o meno e nel caso andare oltre.
ma come fanno i gusti personali a essere una sovrastruttura? il fatto che mi piace la voce del doppiatore italiano di the shield? il fatto che trovi divertente la misoginia in alcuni romanzi americani degli anni 60? il fatto che a qualcuno faccia impressione il sangue? il fatto che alla mia ragazza non piacciono i telefilm perché durano troppo?
forse intendi il fatto stesso che uno creda di poter sviluppare gusti personali sia una sovrastrttura? diciamo che non è esattamente il significato della parola ammettendo pure che sia possibile, la tua concezione di "opera bella che trasmette qualcosa" è una sovratruttura? non è il sunto delle tue aspettative idealizzate?
ma quali sono mai i
difetti reali?
i difetti che puoi trovare in un'opera dipendono esclusivamente dal punto di visto di cui la osservi
i criteri per valutare un'opera cambiano continuamente, la descrizione psicologica di Dostojevksji era una merda per Borges, per dirne una. esistono autori bocciati dalle generazioni immediatamente successive per la mancanza di caratterizzazione psicologica e osannati 200 anni dopo
puoi pigliare quello che ti pare dalla verosomiglianza nella narrativa, alla
tecnica nella musica.
i criteri di valutazione cambiano sempre, per non parlare da come cambiano da una corrente all'altra
non ti sembra che è un pochino vago come concetto? quindi a te piace tutto da polanski a checov, dalla trota a picasso, non c'è niente che provi ad andare oltre
al semplice intrattenimento che non ti piace?
in ogni caso non è già una dichiarazione dei tuoi gusti (i gusti che la riga sopra definivi una "stronzata")?
Sì ma bisogna pure leggere fra le righe, se devo essere pedante anche con la logica la finiamo poggio di bianchi contro joey. E' chiaro che molte cose non mi piacciono, è altrettanto chiaro che certe volte non mi piacciono per motivi ingiustificati e viceversa.
il mio punto è che invece sono giustificatissimi è perché riflettono i tuoi gusti personali
cosa di cui tu neghi l'esistenza
dire
questo mi va di vederlo, questo no non significa esprimere un giudizio culturalmente motivato, ma semplicemente dire cosa preferisci fare
per questo per me uno è liberissimo di guardarsi le comiche, senza l'ossessione di mettersi a fare qualcosa che provi al mondo la sua intelligenza
quali sono questi meri meccanismi psicologici?
questa domanda è inscindibile dalla domanda precedente. Piccolo esempio: perché un certo format piace più d'un altro? Perché il genere del format cambia da rete a
rete? Perché il target è diverso. Come si attira il target? I giovani di itlaia 1 si possono attirare con la figa, i vecchiacci di rai uno con programmi semplici e
rassicuranti, su rai storia i 50enni coi patetici documentari nostalgici sulla 500, con la de filippi le regazze che si immedesimano in quelle cagne sentendosi
superiori, ecc.
L'unico motivo per cui questi programmi vengono guardati è perché stuzzicano la psicologia degli spettatori, non perché gli lascino qualcosa. Le opere belle
trascendono il mero giochino psicologico.
ma anche qua, la mia sensazione è che tu imponi la tua esperienza su tutto e tutti
uno a cui piace amici sarà emozionato mentre se si vede la finale? sarà felice o contento se quello per cui fa il tifo vince o perde
a lui qualcosa lascia, a te no
una partita di calcio a te non può lasciare nulla, io juventus deportivo 3 2 con gol di tudor al volo da fuori a me qualcosa ha lasciato
a te lascia qualcosa leggerti un mattonazzo di joyce, qualcuno sentirà la sua anima riflessa in un libro di coelho o moccia, a ognuno il suo
per me non ha senso fare queste gerarchie:
opere belle che comunicano il fatto che poi le
opere belle che comunicano non giochino su meccanismi psicologici o su precise scelte stilistiche (appartenenti al loro genere in cui si collocano, esattamente come accade per i programmi tv) mi pare un tantino semplicistico
nelle 1500 commedie di lope de vega non ci sono personaggi, situazioni, storie riciclati sanguinosamente?
(altro nome a caso eh, non vorrei scatenare un conflitto a fuoco con qualche ispanista)
credi che dexter non sia scritto con ben in testa cosa voglia il pubblico?
colpi di scena, climax, immedesimazioni capitano per caso?
poi se vogliamo tirarci le seghe a due mani, iniziamo a parlare di correnti letterarie che ridicolizzano le differenze tra generi alti e bassi
quindi uno che non ama il gotico ma è appassionato di fantozzi, gode di sicuro di più leggendo poe che non vedendo il secondo tragico fantozzi?
Non si
parla delle particolarità, ma di un modo di creare e di fruire contrapposto ad un altro. In ogni caso non impuntarti sulla parola bella visto che la prima volta ho
scritto "opera pensata per essere bella (mi rendo conto che suona male ma io normalmente sono sintetico ) o per comunicare qualcosa".
non è che suona male, semplicemente non capisco cosa intendi il concetto di "bello" è un pochino ampio e per me pure il grande fratello comunica qualcosa ai suoi