Giambattista Tiepolo - Istituzione del rosario 7
Giandomenico Tiepolo - Altalena dei Pulcinella 5,5
Me la spieghi, razza di rigurgitatore di libri d'arte che non sei altro :|
Semplicemente: Giandomenico lo trovo molto accademico come pittore, poco ardito e molto "misurato" (insomma lo vedo già proiettato verso il neoclassicismo, che per me è una parolaccia
) mentre Giambattista ha in sé tutti i pregi della pittura tardobarocca: scenografico, potente, monumentale, spettacolare.
sto cazzo di barocco trionfante... dipinto equilibrato, d'impatto ma in fin dei conti del tutto insipido ai miei occhi (per il genere non mi spiace, comunque). In quel periodo eravamo delle merde allucinanti, la pittura europea era salvata praticamente solo dagli olandesi e manco da tutti. E dire che i principi teorici del barocco li adoro.
Il neretto è un fail allucinante: il seicento napoletano è uno dei periodi più vivaci delle pittura italiana tutta, tanto che viene definito comunemente "il secolo d'oro". Con l'arrivo di Caravaggio si diffonde il verbo naturalista, quasi verista per certi versi se si pensa a pittori come Jusepe Ribera, Filippo Vitale e Giambattista Caracciolo. Con il passaggio a Napoli di Guido Reni e Lanfranco si ha la svolta verso il classicismo di scuola emiliana, dove gli stessi protagonisti della stagione caravaggesca si riscoprono estimatori di Raffaello; e infine con Mattia Preti si dà avvio alla grande stagione Barocca napoletana (che fa il paio con quella romana, altrettanto splendida e più conosciuta) con grandi artisti quali Luca Giordano e Francesco Solimena (mentre il Bernini napoletano sarà l'eclettico Fanzago).
Insomma, va bene che siamo terroni, però il barocco napoletano è uno dei fiori all'occhiello dell'arte italiana...
Dunque, direi che tanto merde non eravamo e anzi, personalmente penso sia stata l'ultima volta che l'Italia ha avuto un ruolo internazionale di primo piano prima dell'oblio del Settecento e di gran parte dell'Ottocento. Saranno, dopo 2 secoli, i divisionisti (in maniera minore) e soprattutto i futuristi a riportare l'arte italiana alla ribalta internazionale.
Gustave Courbet - Il Disperato 9 oter che Caravaggio, l'uso della luce e' molto piu' naturale
Poi dice che uno ti insulta
: senza nulla togliere a Courbet, ma Caravaggio è di un'altro pianeta! In Caravaggio l'aspetto naturale sta più nella scelta di modelli dipinti dal vero (quindi nella descrizione dei corpi, delle figure, rese con estremo e drammatico realismo) che non nella luce. Io ho sempre pensato che con Caravaggio nasca la fotografia, intesa però non come presa diretta del reale, ma come "linguaggio della luce". Le scene drammatiche sono rese tali proprio dal contrasto metafisico (che non ha nulla, o comunque non ha tutto, di naturalistico) tra luce/ombra, come nella splendida (a te farà cagare, lo so)"Vocazione di San Matteo"(eccola:
http://it.wikipedia...._San_Matteo.jpg) dove la luce che viene da destra, seguendo la direzione dell'indice di Gesù che indica Matteo, non è soltanto luce naturale che entra dalla finestra illuminando l'angusto ambiente dell'osteria dove si trova il futuro santo, ma anche epifania del divino, del sovrannaturale. Dai non c'è paragone