
lui è harvey weinstein. "dio" di hollywood come lo ribattezzò meryl streep non molti anni fa, fondatore della miramax e della weinstein company, uomo chiave del cinema indie americano che come l'alternative rock negli anni 90 ha poi conquistato il mainstream (pensate al lungo sodalizio con tarantino), liberal convinto e sostenitore di obama (nonché donatore del partito democratico, che ora rimanda al mittente i soldi ricevuti)
da oggi è il "diavolo" di hollywood, l'orco del cinema. è soltanto l'ennesimo scandalo sessuale in quel di hollywood, ma questa volta assomiglia ad una vera e propria caduta degli dei che rischia di portarsi dietro non solo la (falsa) faccia di rispettabilità di questo mondo, ma anche una compagnia solida e storica come la weinstein company che appena uscita la notizia ha licenziato il suo fondatore, ma è tutto da vedere se riuscirà a sopravvivergli
lo scandalo è sicuramente di quelli grossi: si parla di molestie sessuali, abusi psicologici e soprattutto di potere, in particolare si tratta di uno di quei casi in cui non si può dire "nessuno sapeva" perché sembra quasi emergere una pratica consolidata in quel di hollywood. gli americani come sempre reagiscono istericamente: trovato il colpevole, estirpato il male. così si fa la corsa a rimuovere il nome di weinstein dai credits di programmi attualmente in onda, i colleghi che sino al giorno prima facevano finta di niente ora lo demonizzano spingendolo sempre più giù nel baratro (intendiamoci: non che me ne freghi un cazzo delle sorti di un miliardario bastardo come lui)
ma nulla possono fare i media, gli attori, il circolo hollywoodiano, per nascondere le crepe nella loro bella narrazione edulcorata. l'ipocrisia liberal che ammanta questo mondo è ancora una volta stata disvelata, come l'empowerment femminile di cui con tanta foga si riempiono le bocche attori, giornalisti e produttori
sembra un romanzo di james ellroy, lo so. in realtà il titolo richiama l'altrettanto famoso libro di kenneth anger. perché in realtà la storia di weinstein vorrei fosse soltanto uno spunto dal quale partire per discutere su hollywood, la propria immagine e i suoi tanti lati oscuri. a me non frega niente dello scandalo inteso moralisticamente, ho ormai raggiunto una tale visione disincantata del mondo e dell'umanità che non mi scandalizza più niente. mi piace però rimescolare nel torbido come un giornalista gonzo. spero abbiate storie sulla hollywood oscura da raccontare