Ora che, con la morte di Vittorio De Scalzi (la vera "testa" del gruppo) si può dire che si possono tirare le somme per questa grande band, noto che non esiste nessun thread.
La storia della band è talmente complessa e intricata che credo non basterebbe neanche una tesi di laurea per illustrare per bene i vari cambi di formazione, split, reinnesti, rimpasti e progetti vari (che hanno visto coinvolti personaggi come De Andrè, la Vanoni, Mina, la Oxa o Tullio De Piscopo) dal 1966 ad oggi. C'è da perderci la testa.
Qui si trova un buon compendio delle formazioni: http://www.italianpr...a_newtrolls.htm
I loro dischi più belli o importanti sono a mio avviso
Senza orario, senza bandiera (1968)
Prodotto da Fabrizio De Andrè e coi testi di Mannerini, la formazione è: De Scalzi, Di Palo, D'Adamo, Belleno, Chiarugi (quest'ultimo, organista, lascerà la band nel 1970 per via del servizio militare). La musica non è prog (e ci mancherebbe, siamo in Italia nel 1968) ma un ottimo album di canzoni affini al beat con arrangiamenti talvolta orchestrali. Spicca la voce notevole di Nico Di Palo (anche grande chitarrista), a cui il destino riserverà un finale di carriera infausto (l'incidente stradale del 1998 lo renderà incapace di suonare la chitarra e ne affliggerà anche le prove vocali).
New Trolls (1970) + "La prima goccia bagna il viso" (45 giri, 1971)
Una raccolta. Spiccano "Una miniera" e "Davanti agli occhi miei".
Manca invece, nel disco, il singolo "La prima goccia bagna il viso", che uscirà su 45 giri (coprendo interamente i due lati) ed è una delle loro cose migliori oltre a essere uno dei brani migliori del prog italiano fino a quel momento (ricordiamo che nel 1971 erano usciti solo Collage delle Orme, L'uomo degli Osanna, La Bibbia del Rovescio della medaglia e poco altro): https://www.youtube....h?v=L-80f4HWMSk
Seguirà la collaborazione con Bacalov e il celebre "Concerto Grosso per i New Trolls" (1971), con la seconda facciata fatta di improvvisazioni in studio.
Sottovalutato (o forse colpevolmente dimenticato) risulta invece il doppio album "Searching for a Land", interamente cantato in inglese. Contiene una suite di 18 minuti. Nella band è entrato anche il pianista Maurizio Salvi, che offre ottimi passaggi musicali, come in St. Peter's day: https://www.youtube....h?v=uXzrZzBNaDU
Il primo dei due dischi è più prog, il secondo più hard rock e con finte sovraincisioni del pubblico, a simulare un album live.
Nel 1971 Vittorio De Scalzi suona la chitarra acustica nell'album "Non al denaro, né all'amore né al cielo", di De Andrè.
Nello stesso 1972 esce UT, a mio parere il loro vertice artistico: cantato in italiano, è anche l'ultimo album prima di alcuni progetti e split.
A questo punto ecco che arrivano gli split: nel 1973 esce un altro disco in italiano a nome di "Nico, Gianni, Frank, Maurizio", praticamente i New Trolls senza De Scalzi e col bassista Frank Laugelli. Anche questo è un disco abbastanza heavy rock, sulla scia del precedente UT, con grande spazio alla voce e alla chitarra di Di Palo.
La stessa formazione, sostituendo Belleno e poi con altri cambi di formazione (sempre con Di Palo e Laugelli punti fermi) pubblicherà altri due album (omonimo e "Sun Supreme" sotto il nome Ibis, nel 1974 e 1975, iniettando anche influenze Yes nel sound.
In particolare Sun Supreme del 1974 è un disco davvero bello, tra i dischi italiani (seppure cantato in inglese) migliori di quel periodo.
In tutto questo, il batterista Belleno fonda una sua band, i Tritons, con cui pubblica prima una cover di Satisfaction degli Stones e poi un album sempre di cover, per poi tentare la carriera solista sotto il moniker "Johnny dei Tritons".
E De Scalzi nel frattempo che fa? Dopo essere andato in tribunale con Di Palo (che però si è portato con sé il resto della band), forma i N.T. Atomic System con l'ex New Trolls D'Adamo, e pubblicano due album, il primo dei quali ha Tullio De Piscopo alla batteria. Questo primo album dei N.T. Atomic System viene considerato uno dei migliori album prog italiani.
Il secondo album (Tempi dispari, del 1974) è completamente diverso: interamente strumentale e praticamente un disco jazz rock, non è paragonabile al precedente.
A questo punto i New Trolls si riuniscono: De Scalzi e Di Palo fanno pace e rimettono su la band, pubblicando "Concerto grosso N. 2" nel 1976, ancora con Bacalov. La seconda facciata contiene canzoni, tra cui la quasi queeniana Le Roy Soleil: https://www.youtube....h?v=cDbba2BkMdg
Nel frattempo la band, che si prepara alla sua rinascita pop, nel 1977 scrive (e suona) un doppio album per Ornella Vanoni, "Io Dentro, Io Fuori": un ottimo album pop
E qui nasce la seconda vita dei New Trolls, con l'inserto di Giorgio Usai e Ricky Belloni (entrambi ex Nuova Idea), Con gli album "Aldebaran" (1978) e "New Trolls" (1979) approdano a un sound pop tipico del periodo che garantirà loro molta fama anche solo grazie ai due brani "Aldebaran" e "Quella carezza della sera".
Ci sono altre cose interessanti nell'album "Aldebaran", come lo strumentale "Suite disco" o gli sprazzi medievaleggianti di "Musica insieme" (rovinata tuttavia dal testo e da parti vocali forzatamente acute), anche se nel complesso si accostano spesso ai coevi Bee Gees, seppure non facendo mancare la cura negli arrangiamenti e certi bei passaggi strumentali. Peggiore invece il successivo, dove l'esasperazione delle parti vocali acute e il sound troppo melodico li accostano pericolosamente ai Cugini di Campagna e al peggior Alan Sorrenti, seppure con qualche sporadico sprazzo chitarristico.
Rialzano un po' la testa, artisticamente, nel 1981 con l'album F.S., un concept dedicato ai treni che vira decisamente verso un sound più rock, tagliando un po' (ma non troppo) le sdolcinatezze (musicali e testuali) degli album precedenti, seppure il falsetto di Di Palo possa risultare fuori luogo in quel contesto, appesantendo i brani e rendendoli più datati di quanto potessero offrire a inizio anni '80.
Discorso simile per il successivo album "America OK".
Da ricordare come nel 1981 la band suoni nel disco omonimo di Drupi e i membri della band siano accreditati come autori in quasi tutti i brani.
Sempre nel 1981, la band al completo suona nell'album Salomè, di Mina, scrivendo anche tre brani.
Nel 1985 arriva "Faccia di cane", la partecipazione a Sanremo. Il brano è scritto da Aldo De Scalzi, fratello di Vittorio ed ex Picchio Dal Pozzo, che collaborerà anche altre volte con la band.
Al 1989 risale il sodalizio con Anna Oxa: la band suona nell'album "Tutti i brividi del mondo" ed è autrice di tutti i brani tranne uno. Anche in tour la band supporterà la cantante (uscirà un doppio album live nel 1990).
Del "dopo", tra i tanti split e reunion si segnalano nel 2007 l'album "Concerto grosso: the Seventh Season" (con De Scalzi e Di Palo) e nel 2013 l'album "Concerto grosso n. 3" (coi quattro fondatori e Bacalov), mentre il solo Vittorio De Scalzi avrà innumerevoli collaborazioni (ad esempio suonando nel 2010 nella colonna sonora de "L'ispettore Coliandro").
Nel complesso, una band che, seppure martoriata da tanti cambi di formazione e separazioni, ha offerto numerosi volti, dal beat al prog, all'hard rock al pop a progetti più sperimentali e che andrebbe certamente considerata tra le più importanti band italiane.