A prescindere dallo status di Silent Corner (che intimo di non intervenire) che già dimostrerebbe coi suoi gusti tremendi la superiorità della musica strumentale,
si potrebbe disquisire della voce non (purtroppo!) come strumento tra gli altri ma come qualcosa di più (e di meno!) che per molti sembra condizione necessaria per la memorizzazione di una melodia ("non riesco a togliermela dalla testa") e quindi per il suo diventare POPular.
Al di là delle mie preferenze personali (per cui originalità (o ricerca del suono o sperimentazione, si può intendere in tanti modi) e gusto melodico devono sempre cercare di coesistere), ritengo che una musica sia pop per la melodia, ma non a posteriori (il consenso, le vendite) o per motivi sociali (l'umanità (a volte persino la sensualità) della voce, l'espressività che ne risulta), ma in sè stessa, e anzi, anche le componenti altre rispetto alla successione di note sono fondamentali per renderle memorabili (pur non essendo pienamente memorizzabili in se stesse).
(^ mi spiego meglio su quest'ultimo punto perchè con componenti altre intendo componenti sempre musicali, quindi si, il timbro e quindi anche il timbro vocale, ma non gli altri aspetti più sociali/culturali/comunicativi collegati alla voce)
Insomma, perchè una musica senza voce umana (di cui per me andrebbero riconosciuti i limiti rispetto alle altre sorgenti musicali, anche perchè spesso limitata proprio dal linguaggio, dalle parole) vi sembra monca mentre a me sembra l'opposto? Perchè questo bisogno di narratività, di riconoscersi nella musica come umani? L'arte non dovrebbe essere un viaggio nell'infinità, nei mondi possibili? La musica non è anche astrazione, non dovrebbe, partendo certamente dalla cultura umana cercare di andare oltre l'umano, di descrivere un sentimento che dal particolare anela all'universale? Non c'è un aspetto Mistico (...) che nella centralità data al canto e quindi alla corporeità dell'essere umano si rischia di perdere?