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Il Pippone Di Cui Mi Sono Già Pentito: Perchè L'umanità È Fissata Con Il Canto? / Anche La Musica Strumentale È Pop


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60 replies to this topic

#51 Edgewalker

    The storm is upon us

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Inviato 21 novembre 2020 - 08:51

Canzoni che sono diventate delle hit grosse pur essendo strumentali

 


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The core principle of freedom
Is the only notion to obey


#52 wago

    FURTHERMORE

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Inviato 22 novembre 2020 - 08:43

Comunque mi è rimasto aperto un dubbio, riguardo all'interrogativo iniziale. A giudizio dell'autore del thread quali sono, o che caratteristiche dovrebbero avere, le tracce strumentali che avrebbero dovuto sfondare e non l'han fatto (solo perché il popolo è "fissato con la voce")?


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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#53 dick laurent

    ...

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Inviato 22 novembre 2020 - 09:27

penso che si riferisca in generale a musica melodica e orecchiabile se non ho capito male, ma mongo risponderà di sicuro più precisamente.

Il dubbio che ho io invece è quanto conti la diffusione per radio di pezzi cantati sul fatto dell'onnipresenza attuale della voce nei brani di successo.

Perchè fino agli anni sessanta era ancora possibile trovare diversi strumentali di un certo successo con una certa frequenza

 

 

 

forse perchè il pubblico era ancora abituato a una discreta diffusione di musica spesso strumentale come classica o jazz? E dopotutto quanto conta per esempio il fatto che la produzione anche strumentale per film di un Morricone sia a tutt'oggi venerata e il resto delle sue cose non le conosce nessuno? Sarà per forza una pippa in altri ambiti, o il fatto che una certa musica sia molto più spinta (da radio, cinema o tv) rispetto ad altra a contare? 


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#54 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 22 novembre 2020 - 09:28

Senza dimenticare gli Shadows
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#55 mongodrone

    post-feudatario

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Inviato 22 novembre 2020 - 09:47

ma io non mi auspico più di tanto un raggiungimento maggiore della popolarità da parte della musica strumentale. che "il popolo" abbia bisogno del canto l'abbiamo già appurato per motivi che sono spesso culturali, non pienamente musicali.

però da cultori, frequentatori di un forum, anche se appassionati solo di "pop", ci si può aspettare che la tengano maggiormente in conto, cioè che appunto l'equazione sia pop=orecchiabilità e non pop=canto.

poi che ce ne sia sicuramente poca (almeno in quanto pop) è normale, la musica si fa anche perchè c'è un target che la ascolta. e come qualcuno diceva prima il canto è anche uno stratagemma per superare problemi compositivi (similmente agli assoli degli altri strumenti). e poi se li superi senza la voce puoi anche perdere in orecchiabilità.

quindi non so dirti le caratteristiche che servono a un brano per "sfondare", però ci sono diversi generi orecchiabili, per fare degli esempi la disco, il funk, l'house, il dub, la synthwave. (e alcuni di questi sul forum vengono seguiti maggiormente se c'è anche il canto)


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#56 floods

    l'utente main$tream

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Inviato 22 novembre 2020 - 10:44

Il perché l'umanità sia fissata con il canto credo dipenda dal fatto che le corde vocali sono l'unico "strumento" del quale siamo naturalmente provvisti e che fin da subito impariamo a usare.

Secondo me anche perchè è l'unico "suono" non riprodubibile da altri. La maggior parte delle persone non ha un orecchio talmente fino da riconoscere il tocco specifico di un musicista o la variazione di suono data dalla tipologia/marca di uno strumento, sente solamente il pianoforte, la chitarra, la tromba... e può apprezzare quindi la composizione di un brano strumentale a prescidere da chi lo sta suonando. Quando però sente una voce riconosce subito a chi appartiene e si viene subito a creare un legame diretto più emozionale/confidenziale con chi sta cantando e con cosa sta cantando, come se ci sia necassariamente più personalità e "sentimento" dietro. Credo sia anche per questo che in tantissimi non apprezzino l'utilizzo di vocoder e autotune per rendere le voci robotiche e meno umane e quindi, secondo loro, impersonali, si viene a creare un filtro, uno strumento che tutti possono utilizzare, tra chi canta e chi ascolta.


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#57 Edgewalker

    The storm is upon us

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Inviato 22 novembre 2020 - 10:46

 

Il perché l'umanità sia fissata con il canto credo dipenda dal fatto che le corde vocali sono l'unico "strumento" del quale siamo naturalmente provvisti e che fin da subito impariamo a usare.

Secondo me anche perchè è l'unico "suono" non riprodubibile da altri. La maggior parte delle persone non ha un orecchio talmente fino da riconoscere il tocco specifico di un musicista o la variazione di suono data dalla tipologia/marca di uno strumento, sente solamente il pianoforte, la chitarra, la tromba... e può apprezzare quindi la composizione di un brano strumentale a prescidere da chi lo sta suonando. Quando però sente una voce riconosce subito a chi appartiene e si viene subito a creare un legame diretto più emozionale/confidenziale con chi sta cantando e con cosa sta cantando, come se ci sia necassariamente più personalità e "sentimento" dietro. Credo sia anche per questo che in tantissimi non apprezzino l'utilizzo di vocoder e autotune per rendere le voci robotiche e meno umane e quindi, secondo loro, impersonali, si viene a creare un filtro, uno strumento che tutti possono utilizzare, tra chi canta e chi ascolta.

 

 

 

Lì comunque ci sono gradi di personalità a seconda sia dello strumento [il vocoder è molto più spersonalizzante dell'autotune in genere] che dall'utilizzatore, e infatti i maestri dell'autotune li riconosci subito [i vari Kanye, T-Pain, Wayne, Future, Scott]
 


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#58 floods

    l'utente main$tream

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Inviato 22 novembre 2020 - 10:57



Lì comunque ci sono gradi di personalità a seconda sia dello strumento [il vocoder è molto più spersonalizzante dell'autotune in genere] che dall'utilizzatore, e infatti i maestri dell'autotune li riconosci subito [i vari Kanye, T-Pain, Wayne, Future, Scott]

Ovvio, a me piacciono pure parecchio in certi contesti ma cercavo di mettermi nei panni di tutti coloro, che mi sembrano parecchi stando a quanto si legge sui social, che li percepiscono quasi coe una sorta di truffa (e che ovviamente non considerano come artisti/cantanti quelli che hai citato).


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#59 Mami_Tomoe

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Inviato 22 novembre 2020 - 11:21

un'altro aspetto che non sottovaluterei sul fatto che la voce sia più "pop" e che i brani con la voce tutti li possono canticchiare, mentre gli strumentali al più li puoi fischiettare.


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#60 unkle

    you fucking people make me sick

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Inviato 22 novembre 2020 - 22:23

 

musica di sola voce o gruppo di voci può esser considerata "strumentale", dato che la voce è strumento?
mi viene in mente Meredith Monk, ma anche alcuni brani dei Dead Can Dance, o musica sacra tipo canti gregoriani o mantra tibetani.


Non è proprio così, c'è sempre la parola che veicola un messaggio, non è mai puro suono (aggiungo i cantos a tenore).

 

Non è proprio così, nei due esempi citati sopra (Monk, DCD) spesso la voce veicola solo suono e non parola, sembrano parole ma non lo sono.


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#61 kingsleadhat

    कगलु विपश्यना बाद वैश्व

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Inviato 27 novembre 2020 - 16:27

Mi ritrovo abbastanza nel post madre di mongo. Sono ormai due-tre anni che faccio una certa "fatica" con la musica cantata.

Per quel che mi riguarda ha a che vedere anche con il modo in cui ascolto musica oggi rispetto a dieci anni fa. Quasi sempre ormai ascolto musica facendo altro - il più delle volte scrivendo, leggendo o preparando lezioni. Un album con liriche in lingue che comprendo come italiano e inglese, ma anche in lingue in cui il livello di competenza è più umile, semplicemente ingombra. Ma l'incapacità al multitasking è solo un lato. Ho sempre approcciato l'ascolto di dischi "cantati" come una situazione di conversazione non troppo diversa da una dinamica comunicativa reale: ascolto lo storytelling e magari ci partecipo anche emotivamente, soprattutto se è ben fuso con il resto. Ma ha poco o nulla a che vedere con il modo di interagire con la musica che ho sviluppato negli anni e che ritrovo immancabilmente in ascolti non lirico-centrici o in cui il contenuto testuale alle mie orecchie ignave equivale a bcvgvy wygbok bljgfhjklpouu o.

La musica penetra e lavora con molti più livelli percettivi in maniera sottile e imprevedibile, senza tirarti per la manica nella direzione prestabilita (= comandata dal logocentrismo). Riesce ad infiltrarsi nei vari interstizi fra l'ascolto puro e il panorama sonoro e umorale generale. Stesso motivo per cui non sono mai stato un accanito dei mastering e delle fedeltà d'ascolto immacolati: non ascolto la musica sufficientemente in sottovuoto per ritenerli rilevanti.

Non ne faccio ovviamente una regola generalizzata, ma le coordinate sono quelle. Ora ascolto una vecchia raccolta di Michel Banabila, è buio, preparo interviste da fare, ho messo un tè nero in infusione, Des Traces Retrouvees riempie la stanza e a tratti le orecchie e la testa ma non le assedia nella maniera tutto sommato univoca che un pezzo cantato detterebbe.


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