Monografia assolutamente fantastica che omaggia e racconta a meraviglia una regina della disco, di cui mi sento di segnalare cose come
questa, fusione di motown e disco funky in scia broadway, senza contare i brani che hanno segnato un'epoca come
questo giusto qualche anno dopo, e
perle meno note della sua discografia che nei primi set house erano una sorta di riferimento per il futuro. E non è un caso che sua maestà Frankie Knuckles amasse moltissimo Sylvester. Poi album come "Stars" e "Step II" non possono non essere parte di qualsiasi collezione che si rispetti. Veri gioielli pulsanti e rifiniti con cura assolutamente maniacale, classe infinita nel solco della migliore tradizione disco music (ma non solo) dell'epoca e della storia della musica tutta. Ecco: in un ipotetico rave space disco con venature funky, dub e chi più ne ha più ne metta, sarebbe in cima alla lista dei miei sogni assieme al Rick James più tirato, la Grace Jones più androgina, e tutto il giro di Micky Figliolini, Jessy Joyce e quel mattacchione di Jean-Pierre Massiera.
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).