Tra i più famosi, o cmq tra quelli che ho letto, ci stanno Viaggio in Italia di Goethe e Latinoamericana (il diario della motocicletta) del Che.
ne conoscete altri che valga la pena di leggere? Tipo sul sud-est asiatico
Inviato 27 ottobre 2015 - 13:48
Tra i più famosi, o cmq tra quelli che ho letto, ci stanno Viaggio in Italia di Goethe e Latinoamericana (il diario della motocicletta) del Che.
ne conoscete altri che valga la pena di leggere? Tipo sul sud-est asiatico
Inviato 27 ottobre 2015 - 14:02
Inviato 27 ottobre 2015 - 14:05
Siamo vittime di una trovata retorica.
Inviato 27 ottobre 2015 - 14:19
Anch'io sarei interessato alla letteratura di viaggio, qualcuno fa il listone come una volta?
Inviato 27 ottobre 2015 - 14:23
Siamo vittime di una trovata retorica.
Inviato 27 ottobre 2015 - 14:27
il faut se radicaliser.
Inviato 27 ottobre 2015 - 14:46
Inviato 27 ottobre 2015 - 14:49
Chatwin non usa più?
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 27 ottobre 2015 - 14:49
I libri dell'esploratore Giuseppe Tucci.
Inviato 27 ottobre 2015 - 15:32
Muk non te lo meriteresti ma In Viaggio con la zia dell'immenso Graham Greene è un libro delizioso
Per il momento ti consiglio questo, poi se fai il bravo si vede
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
Inviato 27 ottobre 2015 - 15:39
La sinistrellata per il sud-est asiatico è "Un indovino mi disse" di Terzani.
Inviato 27 ottobre 2015 - 15:41
Inviato 27 ottobre 2015 - 15:42
A mala pena leggo.
Inviato 27 ottobre 2015 - 15:44
dai geeno, puoi tranquillamente raccontare con le foto
io purtroppo non faccio neanche quello (nel senso che non faccio neanche foto brutte)
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 27 ottobre 2015 - 15:51
"Ore giapponesi" di Fosco Maraini è una lettura davvero piena. Storia, costumi, usanze, narrate con competenza e delicatezza.
Inviato 27 ottobre 2015 - 15:59
La sinistrellata per il sud-est asiatico è "Un indovino mi disse" di Terzani.
Carino, sinistrellata o meno.
Vado sul banale con "Danubio" di Magris.
C'è un libro molto bello sul Fiume Azzurro ma al momento mi sfugge sia il titolo che l'autore.
EDIT: Trovato. "Il fiume al centro del mondo" di Simon Winchester.
Inviato 27 ottobre 2015 - 18:32
Scusa Muk, stavolta non volevo proprio darti il meno
Inviato 27 ottobre 2015 - 22:10
decantente
è un errore che fanno in molti, non ho mai capito perché
Inviato 27 ottobre 2015 - 22:31
il faut se radicaliser.
Inviato 28 ottobre 2015 - 08:29
La sinistrellata per il sud-est asiatico è "Un indovino mi disse" di Terzani.
Carino, sinistrellata o meno.
Si, è piaciuto anche a me.
Inviato 28 ottobre 2015 - 08:33
Diario d'India di Eliade(a me non è piaciuto molto).
Inviato 28 ottobre 2015 - 08:42
I libri "di viaggio" di Terzani sono belli, anche Buonanotte, signor Lenin merita.
Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.
Inviato 28 ottobre 2015 - 08:45
I libri "di viaggio" di Terzani sono belli, anche Buonanotte, signor Lenin merita.
Si, bello anche quello comunque lui un culo incredibile.
Inviato 28 ottobre 2015 - 11:23
Ho due libri da aggiungere.
Il primo è Strade blu di William Least Heat-Moon, edito da Einaudi. Sulla strada. Sulle strade, quelle blu, le secondarie. Uno che si è trovato nel mezzo di cammin di sua vita e nella perdita di ogni accomodante certezza ha preso un furgone più malandato di lui e si è addentrato nell'America.
Ai tempi mi colpì tremendamente. In parte perché era ciò che volevo trovare in un libro in quell'esatto momento. Credo che i migliori libri on the road siano quelli che ti caricano sul furgone, ti fanno sedere in silenzio al fianco del guidatore e vivere la finzione di un lungo racconto di persona. Qui la terra narrata, quella periferica che parla di margini, strade marginali, vite al margine.
Credo di avere amato i dialoghi ancor più delle descrizioni. Seduta al bar, gomiti appoggiati al bancone, ad ascoltare il racconto.
Il secondo è mASIAfucker di Stogov. Più che un viaggio, una fuga. Ma vi è differenza? Russia asiatica, un quaderno di appunti, un bel po' di caos in saccoccia. Racconta di una Russia naufragata, così come naufragato si è sentito prima del viaggio. In comune con il primo proprio lo sgretolamento della quotidianità, solo che qui prima di ritrovarsi ci si perde ben bene. Tortuoso, disgregato. Non un capolavoro, lo ammetto. Ma interessante assai.
Inviato 29 ottobre 2015 - 08:46
Il secondo è mASIAfucker di Stogov. Più che un viaggio, una fuga. Ma vi è differenza? Russia asiatica, un quaderno di appunti, un bel po' di caos in saccoccia. Racconta di una Russia naufragata, così come naufragato si è sentito prima del viaggio. In comune con il primo proprio lo sgretolamento della quotidianità, solo che qui prima di ritrovarsi ci si perde ben bene. Tortuoso, disgregato. Non un capolavoro, lo ammetto. Ma interessante assai.
Questo lo ricordo come un incubo (in senso positivo), c'e' molto poco di viaggio pero'.
In generale ho sempre fatto fatica con la letteratura da viaggio, ricordo pochi esemplari di libri meritevoli che non scadessero negli esotismi da antropologia vittoriana.
Ho un bel ricordo di "Dark Star Safari", di Paul Theroux, un viaggio da Cairo a Johannesbourg, tra polvere, merda e mafie.
Sull'Asia, come gia' accennato, meritano quasi tutti i libri di Terzani, che hanno anche il pregio di leggersi con scorrevolezza.
Oltre a "Un Indovino Mi Disse", belli anche "Buonanotte Signor Lenin", "In Asia" e "Lettere Contro la Guerra".
| LarsenEffect | lastfm | fb | RYM
Inviato 21 novembre 2020 - 04:41
Da un po' che volevo aggiornare questo topic: su consiglio di Greed mi son letto Verso la foce, prima ancora Cristo si è fermato a Eboli, che non è saggio di viaggio ma vale come reportage. Terzani, contro ogni previsione (per mio pregiudizio l'ho sempre associato al mondo new-age-kitch) mi è piaciuto molto, per quanto operi su una scala geografica decisamente maggiore rispetto a Celati. Ripropongo dunque la domanda: quali sono i vostri racconti di viaggio preferiti? valgono anche i reportage che si limitano a descrivere un territorio ben circoscritto, così unifichiamo questi due generi non del tutto distanti.
Ma sopratutto, preferite quanto c'è una descrizione asciutta oppure non vi dispiace quando il viaggiatore-scrittore si perde in mille pensieri? La letteratura di viaggi può svincolarsi dalla presenza fisica del scrittore? Per rendere l'idea: I ragazzi di Barrow di Fleming. Stesso discorso per il reportage: è sempre più efficace il reportage direttamente vissuto? E ancora; preferite la descrizione su scala ridotta (es: di una città se non addirittura di un quartiere) oppure vi interessa più leggere lunghe traversate continentali?
Insomma la funzione principale del topic è quello di segnalare e consigliare i libri di viaggio e reportage che vi son piaciuti.
Inviato 22 novembre 2020 - 12:34
Oltre al già citato Verso la foce, quest'anno ho letto il pessimo (a mio avviso) Tropicario italiano e volendo anche Piattaforma di Houellebecq, che secondo me per quanto di striscio può rientrare nel genere. Sempre del francese ci sarebbe anche Lanzarote, che credo più inerente, ma mi manca.
Inviato 22 novembre 2020 - 15:17
Da un po' che volevo aggiornare questo topic: su consiglio di Greed mi son letto Verso la foce, prima ancora Cristo si è fermato a Eboli, che non è saggio di viaggio ma vale come reportage. Terzani, contro ogni previsione (per mio pregiudizio l'ho sempre associato al mondo new-age-kitch) mi è piaciuto molto, per quanto operi su una scala geografica decisamente maggiore rispetto a Celati. Ripropongo dunque la domanda: quali sono i vostri racconti di viaggio preferiti?
Il mio preferito è "Danubio" di Magris. Quello è il tipo di 'reportage di viaggio' che preferisco, e uno che ci si è avvicinato parecchio secondo me è "Il fiume al centro del mondo" di Simon Winchester.
Inviato 22 novembre 2020 - 16:07
Inviato 22 novembre 2020 - 20:22
Continuo a citare cose che non ho letto ma vorrei leggere ma non avrò tempo perché poi tutti si muore:
Poi sul foro (Gruppo di Ondalettura) avevamo iniziato il viaggio in Italia di Ceronetti, ma non è andata molto bene.
A breve inizio Bruce Chatwin.
Inviato 23 novembre 2020 - 01:51
Tienici aggiornati su Chatwin, è uno sul quale ho sentito pareri abbastanza contrastanti. Tra gli Adelphi mi sono segnato questi due
e se non avessi altri mille libri da leggeri probabilmente li avrei già ordinati.
Inviato 23 novembre 2020 - 01:57
Da un po' che volevo aggiornare questo topic: su consiglio di Greed mi son letto Verso la foce, prima ancora Cristo si è fermato a Eboli, che non è saggio di viaggio ma vale come reportage. Terzani, contro ogni previsione (per mio pregiudizio l'ho sempre associato al mondo new-age-kitch) mi è piaciuto molto, per quanto operi su una scala geografica decisamente maggiore rispetto a Celati. Ripropongo dunque la domanda: quali sono i vostri racconti di viaggio preferiti?
Il mio preferito è "Danubio" di Magris. Quello è il tipo di 'reportage di viaggio' che preferisco, e uno che ci si è avvicinato parecchio secondo me è "Il fiume al centro del mondo" di Simon Winchester.
Ecco, di Magris avevo cominciato leggere Microcosmi, ma dopo il terzo microcosmo ho abbandonato, regalando poi successivamente il libro in qualche festa del baratto. Quello di Magris è la classica narrazione/ descrizione che non mi convince: lui che per intere pagine descrive il suo stato d'animo, di quanto si senta di merda, della vecchiaia, etc... insomma, una grandissima rottura di coglioni. Per altro senza un briciolo di umorismo, ahinoi. Però conservo un buon ricordo della descrizione del primo microcosmo, il caffè San Marco di Trieste.
Inviato 23 novembre 2020 - 14:02
Per carità, libriccino minore, ma a me è piaciuto molto.
In generale, la ediciclo di Portogruaro ha un catalogo molto vasto sul tema viaggi in bicicletta*
https://www.ediciclo...category=5&tag=
* ma anche a piedi.
Inviato 23 novembre 2020 - 15:20
Tienici aggiornati su Chatwin,
Dimenticavo anche questo Leigh Fermor, Tempo di regali. A quanto pare era amico proprio di Chatwin. Non so altro, libro trovato per caso a due lire: nel trafiletto parla di uno che lascia tutto e si mette in viaggio con uno zaino per andare dall'Inghilterra a Costantinopoli, per cui ho preso senza indugi.
https://www.adelphi....o/9788845923562
Inviato 23 novembre 2020 - 16:03
Chatwin - ho provato una volta e mi sono cascati i coglioni a terra in tempo record, abbandonato
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
Inviato 23 novembre 2020 - 17:00
Io di Chatwin ho letto solo Utz, libricino svelto, a tratti anche divertente, ma che mi ha lasciato abbastanza indifferente.
In generale c'ho grossi problemi con la letteratura britannica contemporanea. Toh, giusto Clive Barker, almeno quello degli 80.
Inviato 24 novembre 2020 - 10:55
Il vicerè di Ouidah di Chatwin per me è un capolavoro a livello di quelli di Conrad.
Terzani mi piace molto: non scrive benissimo secondo me (lui era più che altro un giornalista) ma le cose che racconta - i posti che ha visto, la gente che ha incontrato -sono straordinarie.
Kapuściński è un altro grande reporter, lui però solo di zone di guerra (hanno fatto un film un paio d’anni dal suo reportage dell’Angola).
Per la narrativa di viaggio un altro nome imprescindibile è quello di Paul Theroux (quello di Mosquito Coast).
Poi il cileno Coloane: un gigante.
Inviato 24 novembre 2020 - 11:03
Inviato 25 novembre 2020 - 14:16
Kapuściński è un altro grande reporter, lui però solo di zone di guerra (hanno fatto un film un paio d’anni dal suo reportage dell’Angola).
bruttissimo però quel film, un wannabe Valzer con Bashir ahinoi abbastanza scadente (l'idea però non era cattiva).
Di Kapuscinski ho letto solo la raccolta Cristo con il fucile in spalla e mi è piaciuto moltissimo, ma per appunto ci sono molti reportage non vissute dal vivo, dove lui racconta semplicemente quello che gli fu raccontato, devo dire molto efficacemente, sopratutto la parte sui guerriglieri boliviani persi nelle foreste mi è piaciuto molto. Lui come scrittore non mi dispiace, forse poco onesto però (il che non per forza è una colpa eh).
Inviato 26 novembre 2020 - 13:48
Kapuściński è un altro grande reporter, lui però solo di zone di guerra (hanno fatto un film un paio d’anni dal suo reportage dell’Angola).
bruttissimo però quel film, un wannabe Valzer con Bashir ahinoi abbastanza scadente (l'idea però non era cattiva).
Per me non è così male, però travisa sicuramente un po’ lo scrittore di descrivendolo come un romantico idealista mentre dalle sue pagine traspare invece un fatalismo molto polacco…
0 utenti, 1 ospiti, 0 utenti anonimi