Non penso sia il luogo né il momento di menarla su quanto il rap e, più in generale, la cultura hip hop sia una fetta enorme del panorama musicale mondiale ormai da quasi quarant'anni. Sono molto contento per questo tributo assolutamente dovuto a un disco che, come ho già detto altre volte, dovrebbe essere messo come esempio sotto alla definizione di "rap".
"Paid In Full" è stato il momento in cui si è detto: ok, ora facciamo sul serio. Dentro c'è tutto quello che il rap sarebbe stato nei successivi vent'anni, dai beat ai campionamenti, dal turntablism ai testi affilati. È un disco che storicamente ha avuto un impatto massivo sulla musica afroamericana (non ricordo quanti artisti che attualmente sono il gotha della musica hip hop lo hanno citato come riferimento massimo), schiacciando con vigore l'acceleratore verso gli anni '90, la belle époque della musica rap.
Musicalmente non saprei nemmeno cosa dire: non c'è un pezzo uno che meriti di essere skippato. Personalmente, ogni volta che parte il giro di basso della title-track non capisco più niente, mi manda fuori di testa; molto bella anche la versione menzionata da MJB, sì, che però Eric B. odiava visceralmente! Gli altri singoli sono altrettanto enormi: 'Eric B. is President' è un esercizio di avanguardia musicale per l'epoca, vicino per idee e approccio a un free-jazz degli albori, con Rakim che si muove selvaggio sulla base in continua evoluzione. 'I Ain't No Joke' è il primo vero successo del duo, qui Rakim è il mattatore assoluto e si prende tutta la scena. 'I Know You Got Soul' dev'essere stata una piccola bomba a mano all'epoca, purtroppo poco cagata dal grande pubblico (non era il suo momento); riconoscerete il Pump up the volume! che ha fatto la fortuna dei MARRS. Ammetto che può essere un ascolto difficile per chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di musica (succede con tutto il rap delle origini, troppo scheletrico e in via di sviluppo), però rimane imprescindibile per capirne le origini.
"Paid In Full" è uno di quei dischi che rimangono impressi a fuoco nella storia di un genere, tracciandone la direzione, quindi la pietra è sacrosanta e indiscutibile. Spero vivamente che la bella recensione di Saran funga da apripista per il riconoscimento di altri, grandissimi dischi (ce ne sono a secchiate), fondamentali non solo per la musica rap ma anche per la cultura popolare moderna.
Ciò detto, chi scrive preferisce il successivo Follow the Leader, che è decisamente meno minimalista
Indubbiamente un disco più succoso, elaborato, coinvolgente, con meno spazio all'improvvisazione di Eric B., che punta su un sound strutturato e corposo e un'atmosfera urbana cupissima.
Favoriamo il documento audiovideo:
http://youtu.be/95gP3m-uBHA