Il cinema di Matteo Garrone
Classe 1968, sei lungometraggi e quattro corti-medi all'attivo, Matteo Garrone è il cineasta italiano più talentuoso e coraggioso in circolazione. Inizia la sua carriera con Silhouette, cortometraggio premiato col Sacher d'Oro nel 1996 e accorpato l'anno dopo ad altri due episodi (Euglen & Gertian, Self Service) nel lungometraggio d'esordio Terra di mezzo. Per questo film Garrone fonda la sua casa di produzione (Archimede), con la quale realizzerà i successivi Ospiti ed Estate romana. Nel frattempo gira Oreste Pipolo, fotografo di matrimoni, mediometraggio prodotto e ideato da Andrea Busiri-Vici (suo il soggetto).
Passato alla più facoltosa Fandango di Domenico Procacci, il cineasta romano inizia una nuova fase della sua carriera, portandosi dietro i collaboratori più stretti (lo sceneggiatore Massimo Gaudioso, il direttore della fotografia Marco Onorato e il montatore Marco Spoletini). Tra il 2002 e il 2008 dirige tre film che ne decretano l'affermazione nel panorama cinematografico nazionale e internazionale: L'imbalsamatore, un noir affascinato dalla tassidermia e permeato di tensioni (omo)erotiche, Primo amore, un mélo ossessionato dal peso corporeo, e Gomorra, un polittico in cinque pannelli dall'interno del sistema camorristico.
Se nella prima fase della sua produzione Garrone dinamizza le regole del realismo interrogando il territorio con uno sguardo totalmente alieno dalle formule del verismo accusatorio (Terra di mezzo), del documentario promozionale (Oreste Pipolo, fotografo di matrimoni) e del cinéma-vérité (Ospiti, Estate romana), nella seconda sposta le coordinate del suo cinema verso una direzione più narrativa e controllata, raccontando un triangolo amoroso all'insegna dalla possessività (L'imbalsamatore), un delirio manipolatorio di castigata crudeltà (Primo amore) e un incubo quotidiano tra le Vele di Scampia e lo smaltimento clandestino di rifiuti nel casertano (Gomorra).
Sei lungometraggi e un medio che riscrivono i codici del realismo, del documentarismo e del noir con uno sguardo lucidamente refrattario al moralismo e alla retorica. Improvvisazione, derive visive, ironia strisciante, dialogo con lo spazio circostante, tempi sospesi, immersività ambientale, attitudine non giudicante: il cinema di Matteo Garrone parla un linguaggio obliquo e spiazzante, filtrando la realtà attraverso un obiettivo trasparente e sorprendente al tempo stesso. Con l'ammaliante precisione di un antropologo con la macchina da presa.
Terra di mezzo (1996)
Tre episodi dedicati a figure di immigrati sullo sfondo delle strade romane. SILHOUETTE: il lavoro di alcune prostitute nigeriane alle prese con una clientela eterogenea. EUGLEN & GERTIAN: il reclutamento alla giornata di giovani manovali albanesi senza permesso di soggiorno. SELF SERVICE: una nottata in compagnia dell??egiziano Ahmed, benzinaio abusivo da anni residente in Italia.
Ospiti (1998)
Roma, estate, quartiere Parioli. Gherti (Julian Sota) e Gheni (Llazar Sota), due giovani cugini albanesi, lavorano in un ristorante rispettivamente come cameriere e lavapiatti. Un giorno si presenta al ristorante un certo Corrado (Corrado Sassi), fotografo balbuziente intenzionato ad allestire una mostra nel locale. Il proprietario del ristorante si dice disponibile a farla dopo l'estate, ma nel frattempo gli domanda se conosce qualcuno disposto ad affittare una stanza ai due giovani albanesi. Il ragazzo si offre di ospitarli provvisoriamente a casa sua e col passare dei giorni fa amicizia con Gheni, mentre Gherti diventa amico di Salvatore (Pasqualino Mura), ex portiere del palazzo di Corrado con moglie psicolabile a carico.
Oreste Pipolo fotografo di matrimoni (1998)
Le convulse giornate di lavoro di Oreste Pipolo, fotografo matrimoniale napoletano.
Estate romana (2000)
Rossella, Salvatore, Monica: tre individui incrociano le loro esistenze nella torrida estate romana alle soglie del Giubileo.
L'imbalsamatore (2002)
Un tassidermista cinquantenne s??invaghisce di un giovane. Tutto procede più o meno bene, finché non entra in gioco una ragazza?
Primo amore (2004)
La tormentata storia d'amore tra Vittorio, orefice ossessionato dalla magrezza, e Sonia, giovane che cerca di assecondare il delirio anoressico del compagno.
Gomorra (2008)
1. Storia di Totò: addetto alla consegna della spesa per conto della madre, l'adolescente Totò (Salvatore Abruzzese) è coinvolto a forza nella guerra tra gruppi che si scatena nelle Vele di Scampia; 2. Storia di Don Ciro e Maria: ??sottomarino? (ossia porta-soldi) di lunga data per il clan dominante, Don Ciro (Gianfelice Imparato) si vede costretto a depennare dalla lista la signora Maria (Maria Nazionale), a causa del passaggio del figlio tra le fila degli scissionisti; 3. Storia di Franco e Roberto: stakeholder dei rifiuti tossici in combutta con la camorra, Franco (Toni Servillo) decide di prendere con sé il giovane Roberto (Carmine Paternoster) ??per dargli un'opportunità?; 4. Storia di Pasquale: sarto di talento sfruttato da sempre dal datore di lavoro, Pasquale (Salvatore Cantalupo) accetta l'offerta di tenere dieci lezioni a duemila euro l'una per il laboratorio di Xian (Zhang Ronghua); 5. Storia di Marco e Ciro: insofferenti all'autorità dei clan, i giovani Ciro (Ciro Petrone) e Marco (Marco Macor) emulano le gesta di Scarface, derubando chiunque e ignorando ripetutamente gli avvertimenti dei boss della zona.