Il discorso è molto semplice e sottintedeva la premessa che tutti qui dentro conoscessimo un pò il mondo in cui viviamo.
Gli omosessuali con queste manifestazioni vogliono rivendicare dei diritti (secondo me giusti in buona parte)? La risosta mi sembra essere sì.
Avranno più possibilità di ottenerli rinunciando a manifestazioni in cui espongono un estetica ai più indigesta e che porta tanta acqua al mulino dei conservatori? Secondo me sì.
A proposito di conoscere il mondo in cui viviamo, attenzione: finché Soul mi parla di simulazioni di amplessi all'interno di una rivendicazione di diritti, la superfluità del gesto mi pare già meno equivoca, ma se mi fai ruotare il tutto attorno alla percezione dall'esterno (il semplice fatto che i più non digeriscano ciò che vedono, period) allora secondo me non se ne esce più. Perché nel mondo in cui viviamo esistono anche persone, molte persone la cui soglia dell'indigesto é giusto un attimo più bassa dell'amplesso simulato di cui sopra. Nel mondo in cui viviamo esistono anche persone, molte persone a cui é indigesta la vista di uomini effemminati / donne mascoline, persone che baciano in pubblico persone dello stesso sesso, travestite, transessuali, a cui é indigesta la vista di persone che fanno tutto ciò che fai tu (un viado in minigonna giropube sarà indigesto e pacchiano, ma vorrei far presente che in Italia oggi una persona transessuale é nel 99,9% dei casi costretta a prostituirsi, perché altre opportunità di lavoro vengono negate in partenza). Nel mondo in cui viviamo esistono anche persone, molte persone che usano due metri e due misure e la comunità G.L.B.T. (sia come oggetto che - vedi sopra - come soggetto) non fa eccezione.
Insomma, attenzione ad accettare le reazioni di stomaco, il fastidio, la paura alla stregua di argomentazioni: così si apre (anzi, ci si rassegna al lasciarlo aperto, perché lo é già) un vaso di Pandora delle tensioni sociali che é I.M.H.O. estremamente pericoloso e difficile da richiudere.
Detto questo mi scuso la parola pagliacciate ma a me alla fine sembrano solo questo: un esposizione pacchiana e di dubbio gusto della propria sessualità un pò come quella dei vari bulli che esaltano la propria eterosessualità.
A me sembra tanto di tante cose, ma non voglio alimentare tensioni sociali. Non ho una gran bella opinione della cultura fascista ma ripudio l'antifascismo perché - a mio avviso - é solo un'ulteriore dichiarazione di guerra e un presupposto assolutista che preclude ogni tipo di dialogo. Non ho una gran bella opinione dei fanatismi da stadio e di chi ha valori come patria, carriera e reputazione ma mi astengo dall'usare certi termini perché é anche vero che se qualcuno in un dato ambiente con una data impostazione ci é nato e cresciuto senza altri sbocchi, allora c'é poco da fare. E così via.
Poi sinceramente fatico a parlare di estetica omosessuale o cultura omosessuale.
Sì, in effetti sarebbe più corretto sostituire omosessuale con queer.
P.S. Visto che prima parlavo di abituare, e questo mi pare un lato della questione sempre assai sottovalutato: se quarant'anni fa le donne con le minigonne e gli uomini coi capelli lunghi erano indigesti e adesso non lo sono più, non é nascondendosi che le cose sono cambiate.