[Monografia] Felt - Denim - Go-Kart Mozart - Lawrence
#1
Inviato 28 luglio 2014 - 22:09
POPOLARE
#2
Inviato 28 luglio 2014 - 23:44
Non si può parlare di indie-pop senza conoscere prima una nota dei Felt.
"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."
#3
Inviato 29 luglio 2014 - 08:42
Crumbling the Antisephic Beauty è uno dei lasciti più desolanti della storia della musica. Senza meta, asfissiante come una giornata d'agosto in una metropoli deserta, e melodicamente memorabile. Da recuperare assolutamente.
Grezzo e semplice, ma in effetti bello e abbastanza unico.
Alcune delle migliori cose però sono uscite su singoli/raccolte, come Penelope Tree, Space Blues, ecc.
Dei matti.
#4
Inviato 29 luglio 2014 - 09:15
She Lives By the Castle, alla quale hai dato il giusto spazio nella mono, è uno di quei pezzi che ti fa sentire una merda totale e senza speranza di fronte ad una donna bellissima.
giusto per ribadirlo:
Sarah Cracknell adesso
Lawrence
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
#5
Inviato 29 luglio 2014 - 09:57
Sarah Cracknell
Non dimentichiamo che la bella Sarah insieme a Maurice Deebank scrisse anche quella meraviglia di Paper (lasciata a b-side pure quella, pazzi tutti).
#6
Inviato 29 luglio 2014 - 10:50
#7
Inviato 29 luglio 2014 - 12:21
Una tua action figure che quando la schiacci ti parla degli accordi.
#8
Inviato 29 luglio 2014 - 12:38
Devo essere onesto, a me il sound dei Felt piace e in campo indie è stato copiatissimo, ma mi danno la sensazione che fra un ricamo di chitarra e l'altro affossino spesso le melodie vocali. Se sento una canzone da sola tende a piacermi tantissimo, se ne sento due ancora le distinguo, ma già a metà scaletta di un loro disco non ci raccapezzo più niente, a malapena mi accorgo che le tracce siano separate.
Il che è un problema minore rispetto a altre band che mi fanno questo scherzo, perché nel loro caso c'è un sound che, ripetiamolo a scanso di equivoci, è eccelso. Tuttavia mi impedisce di amarli quanto vorrei e tutti i loro dischi mi fanno lo stesso effetto: entusiasmo al primo ascolto, poi via a scemare fino a non riascoltarli più.
L'unico che a distanza di anni mi trovo ancora a mettere spesso è "The Splendour of Fear", che considero il loro migliore, se non altro per "The Stagnant Pool" e la sua infinita, ipnotica progressione di chitarre riflesse, un vero paradiso.
Il discorso cambia decisamente per il primo disco dei Denim, che è praticamente solo ritornelli memorabili. La voce di Lawrence è molto più cattiva e cabarettistica rispetto al periodo coi Felt, gli arrangiamenti sono aggressivi, con le chitarrone, i synth che spernacchiano, i coretti convulsi.
Disco fra l'altro di enorme importanza storica, in quanto uscito all'alba del brit-pop (Blur e Suede avevano già pubblicato i singoli chiave ma non erano ancora arrivati all'album nessuno dei due) e capitale nello stabilirne alcune direttive. In pochi si ricordano di dirlo purtroppo.
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#9
Inviato 29 luglio 2014 - 14:04
la monografia adesso me la leggo cosi' decido cosa ascoltare dopo strange idols e forever breathes.
#10
Inviato 29 luglio 2014 - 14:10
1. Poem of the River
2. Crumbling the Aseptic Beauty
3. Forever Breathes the Lonely Word
top 5 pezzi:
1. She Lives By the Castle
2. Stain-Glassed Window in the Sky
3. Birdmen
4. September Lady
5. Ballad of the Band
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
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#11
Inviato 29 luglio 2014 - 18:48
ma il link "Alessandro Nalon" non porta da nessuna parte!
Nell'indirizzo manca il punto tra nalon e htm
Ciò premesso, lettura davvero molto piacevole!
La mia conoscenza dei Felt si fermava al trittico Let The Snakes / Forever Breathes The Lonely Word / Me And A Monkey On The Moon, assortito in maniera del tutto casuale un giorno di qualche anno fa che per non ricordo più quale motivo il loro nome uscì fuori e mi venne voglia di approfondire.
Con la solita lungimiranza scelsi di partire con i serpenti perchè il titolo mi piacque tantissimo e tutt'ora non ho capito se si sia trattato di uno scherzo o cosa. Con gli altri due invece andò meglio nonostante anch'io abbia finito per non riprenderli più al punto che oggi saprei canticchiare solo I can't make love to you anymore. Peraltro malissimo.
La mono è stata l'occasione per scoprire una storia notevole e anche la prima parte della loro carriera. Da domenica sono ripartito con la raccolta Absolute Classic Masterpieces (1981-85) perchè avevo il desiderio fisico di trovare un modo per riascoltare per bene Primitive Painters e The Stagnant Pool piluccate dal Tubo durante la lettura.
La seconda in particolare è tra le cose più belle ascoltate da tanto tempo. Gozer vedi, non ascolto solo indiate!
Temo però che mi sia piaciuta da subito per i motivi sbagliati
I Low dieci anni dopo ne ripresero il formato nella loro "Lullaby".
#12
Inviato 29 luglio 2014 - 19:39
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#13
Inviato 29 luglio 2014 - 20:24
il primo dei denim è un DISCONE, la mia copia in vinile ha ripreso a girare da giorni, INVIDIOSO ?Bravo Bosfy :***
Devo essere onesto, a me il sound dei Felt piace e in campo indie è stato copiatissimo, ma mi danno la sensazione che fra un ricamo di chitarra e l'altro affossino spesso le melodie vocali. Se sento una canzone da sola tende a piacermi tantissimo, se ne sento due ancora le distinguo, ma già a metà scaletta di un loro disco non ci raccapezzo più niente, a malapena mi accorgo che le tracce siano separate.
Il che è un problema minore rispetto a altre band che mi fanno questo scherzo, perché nel loro caso c'è un sound che, ripetiamolo a scanso di equivoci, è eccelso. Tuttavia mi impedisce di amarli quanto vorrei e tutti i loro dischi mi fanno lo stesso effetto: entusiasmo al primo ascolto, poi via a scemare fino a non riascoltarli più.
L'unico che a distanza di anni mi trovo ancora a mettere spesso è "The Splendour of Fear", che considero il loro migliore, se non altro per "The Stagnant Pool" e la sua infinita, ipnotica progressione di chitarre riflesse, un vero paradiso.
Il discorso cambia decisamente per il primo disco dei Denim, che è praticamente solo ritornelli memorabili. La voce di Lawrence è molto più cattiva e cabarettistica rispetto al periodo coi Felt, gli arrangiamenti sono aggressivi, con le chitarrone, i synth che spernacchiano, i coretti convulsi.
Disco fra l'altro di enorme importanza storica, in quanto uscito all'alba del brit-pop (Blur e Suede avevano già pubblicato i singoli chiave ma non erano ancora arrivati all'album nessuno dei due) e capitale nello stabilirne alcune direttive. In pochi si ricordano di dirlo purtroppo.
#14
Inviato 29 luglio 2014 - 20:25
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Tra due anni torniamo per vincere.
#15
Inviato 29 luglio 2014 - 20:38
#16
Inviato 29 luglio 2014 - 21:58
Thello, dei Felt ti consiglio "The Strange Idols..." per via degli strumentali, "Forever Breathes" per motivi tastieristici e "Me and a Monkey on the Moon" per motivi riccardonici. Nell'ordine che preferisci.
EDIT: il loro tastierista è un Primal Scream eh, mica cazzi. Ha pure completato le parti di organo e tastiera in Tellin' Stories dei Charlatans quando Rob è morto :°°°°
#17
Inviato 29 luglio 2014 - 22:02
sì Michael, ma fallisci lo stesso nel momento in cui commenti la mono e non spendi una parola sui Denim.
Però lasciatemi anche un pochino di tempo mannaggia. Da quanto leggo almeno l'ascolto dell'esordio è imprescindibile e lo farò nei prossimi giorni perchè a voi può sembrare che mi muovo a casaccio invece è tutto frutto di un programma ponderatissimo che parte dal cementare le fondamenta della casa dei Felt prima di alzarla di un piano (senza autorizzazioni) per farci un sottotetto abitabile dai Denim
#18
Inviato 29 luglio 2014 - 22:39
[m]http://youtu.be/DQ0It3uOrkA[/m]
I said well where's the money
You said it's all been spent
I said well what d'ya do
You said I paid the rent
You were living in a Mayfair mews
I was living in a tent.
Questa è la cosa più nostalgica e malinconica mai fatta dagli umani:
[m]http://youtu.be/iO9ekL9lohk[/m]
#19
Inviato 30 luglio 2014 - 01:07
"Forever Breathes" per motivi tastieristici
il riff d'organo di Rain of Crystal Spires che rende il tuo salotto grande protagonista del '900
per un attimo rende il mondo senza dramma
[m]http://www.youtube.com/watch?v=J_0YTROlgJM[/m]
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#20
Inviato 30 luglio 2014 - 13:36
"I hate the stones and I hate blues
eddie cochran and blue suede shoes
I hate the king I hate chuck berry
I hate hooker I hate leadbelly
aallrightt..."
http://www.youtube.com/watch?v=bAm5MI1bru8
#21
Inviato 30 luglio 2014 - 14:32
Il suono aperto e brillante si deve al produttore John Lockie
è John Leckie
#22
Inviato 31 luglio 2014 - 09:55
The strange idols pattern and other short stories
The splendour of fear
Forever breathes the lonely world
Tutti e tre mi sono piaciuti da matti, (forse Splendour of fear un po' meno per le infinite schitarrate lacrimanti che sembrano-senza farlo- intrecciarsi in un tappeto di fili raga-droni)
Il prossimo sarà Poem of the river e, successivamente Back in denim
mi danno la sensazione che fra un ricamo di chitarra e l'altro affossino spesso le melodie vocali
Per quel che ho ascoltato di loro trovo che sia la voce di Lawrence uno dei punti chiave (d' altronde con gli strumenti inizialmente non era bravo) che, nonostante il susseguirsi di membri, produttori e del fattore tempo che hanno contribuito ad una evoluzione dello stile(più che evoluzione è meglio parlare di cambiamento dovuto a continui -seppur lievi- cambi di rotta), le melodie vocali restano sempre le stesse, tracciando un filo conduttore, nonché "marchio di fabbrica" del loro/suo sound.
Un po' come se Lawrence cercando il successo al quale ambiva sin da sedicenne, tentò di cambiare di volta in volta le sfumature del suo progetto senza riuscire mai a liberarsi del suo modo di cantare.
#23
Inviato 31 luglio 2014 - 10:08
Diciamo che non è un caso se la melodia di gran lunga più memorabile dei Felt è cantata in coppia con Elizabeth Fraser.
Nei Denim per fortuna si sforzò di variare il registro molto di più. Ma non funzionò lo stesso (anche perché se come singolo scegli un brano in cui vomiti su mezza storia della musica... ). Certo un po' di successo l'avrebbe meritato, considerando quanta gente ne ha seguito le intuizioni. Poor :°°°
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#24
Inviato 31 luglio 2014 - 22:44
per ora leggo la parte sui Denim che sono quelli che preferisco nettamente, faremo la pizzata di OR con annessa visione di Lawrence of Belgravia
#25
Inviato 27 aprile 2015 - 09:58
#26
Inviato 01 giugno 2017 - 15:30
Bella intervista a Lawrence sulla produzione di Ignite the Seven Cannons e di Primitive Painters.
riguardo lo studio di registrazione scozzese
What was it like?
It was residential which is the first time I’ve done that, and I didn’t like that at all, being away from my own surroundings, and sharing a room, we were all sharing a room. Like a dormitory it was.
Who did you share with?
I had my own room. I think that was part of it. I had to have my own room. I think we threw someone else in together, three of them together, so that I could have my own room. I think that was my one diva moment. It was awful for me, it was in the middle of nowhere. About a 45 minute bus ride into Edinburgh. It was awful, in a country lane, there was like a tiny little village down the lane. I got attacked by a dog, had to go to hospital. Like a wolf it was. It attacked me one day.
Why did it attack you?
I don’t know, just saw I was scared. It didn’t attack anybody else. I was on my own. Had to go to hospital. I hated it. And also I hated the food, and the whole day was geared up to “Is he going to eat or not tonight?” It’s all like that.
What kind of food did they serve, if you don’t mind me asking?
I can’t remember. But I didn’t eat anything. I didn’t like any meals, it was always a big deal. His wife was cooking the meals for us, of course, and you tend to be polite in those situations, but I couldn’t eat the food. Robin, he thought it was wonderful that all this was going on, and he’d make a big show of it to the wife, “He’s not eating it again, he doesn’t like your food.” All this kind of stuff. He’s quite the joker, Robin is. Everything’s based around a joke and japes with him. He sort of revelled in my idiosyncrasies.
Dev'essere stato un cagacazzo niente male
#27
Inviato 03 giugno 2017 - 12:13
E' molto interessante il processo con cui hanno registrato e poi "effettato" il mix del disco. Spiega come mai sia tutto cosi' inzuppato di effetti e suoni poco organico, un po' acquoso/annacquato.
#28
Inviato 25 gennaio 2019 - 13:11
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