Battles - Gloss Drop [Warp]
#1
Inviato 10 aprile 2011 - 12:05
Sarebbe fin troppo facile dire che questo nuovo album dei Battles è una delusione perchè manca Tyondai Braxton, ma in parte è così.
Il fatto è che la voce di TB veniva usata come uno strumento e in questo disco se ne sente la mancanza.
Non è dato sapere (al momento) se gli altri componenti del gruppo hanno lavorato a questo disco da soli o se questo è il materiale sul quale avrebbe dovuto cantare TB, ho come l'impressone però che abbiano iniziato a fare qualcosa con lui per poi rifare tutto una volta che TB se ne è andato.
Con TB l'album sarebbe stato molto più simile al precedente di quanto non lo è questo, che mi sembra complessivamente abbastanza inconcludente anche se si sente sempre che sono musicisti di un certo livello.
Manca il direttore d'orchestra però (TB) e non è cosa da poco, in questo disco si stenta a capire la direzione in cui vogliono (o vorrebbero) andare a finire i brani....è un album inconcludente, e mi dispiace perchè avevo aspettative enormi ma è chiaro che a quanto pare TB era molto piu importante di quanto si potesse pensare.
VOTO:5
#2
Inviato 10 aprile 2011 - 14:38
EDIT: per quanto ho sentito fino ad ora ci sento molto 'sabor do Brasil' nelle ritmiche
#3
Inviato 11 aprile 2011 - 08:28
manca la parte vocale ma quello che manca ancora di più è la creatività e la fantasia che portava in dote Braxton, considerato anche che il suo album solista a me è piaciuto parecchio ed è pieno di belle idee.
#4
Inviato 11 aprile 2011 - 08:32
che schifo di disco! ???
manca la parte vocale ma quello che manca ancora di più è la creatività e la fantasia che portava in dote Braxton, considerato anche che il suo album solista a me è piaciuto parecchio ed è pieno di belle idee.
Sono contento che l'impressione di pochezza non sia solo mia; anche se in tutta onestà io speravo proprio che l'abbandono di Braxton potesse essere il punto di svolta verso uno stile meno dispersivo e più lucido.
#5
Inviato 11 aprile 2011 - 08:40
che schifo di disco! ???
manca la parte vocale ma quello che manca ancora di più è la creatività e la fantasia che portava in dote Braxton, considerato anche che il suo album solista a me è piaciuto parecchio ed è pieno di belle idee.
braxton usava la voce come un vero e proprio strumento al quale il resto della band andava dietro,io almeno la vedo così.
#6
Inviato 11 aprile 2011 - 08:56
braxton usava la voce come un vero e proprio strumento al quale il resto della band andava dietro,io almeno la vedo così.
Il disco nuovo non l'ho sentito, ma devo dire che, pur senza amare particolarmente il suo uso della voce e pur esposto a critiche di pacchianeria o quel che è (non tanto mie quanto spesso lette in giro), questa tua teoria mi sembra assai plausibile. Io non ho mai perso la testa per i Battles ma "Mirrored" mi è comunque sembrato migliore e più originale delle prime, insipidissime, prove.
Questo nuovo cercherò di sentirlo ma si fa sempre più strada il dubbio di avere sopravvalutato per anni Ian Williams, considerando che qui nei Battles forse era davvero Braxton l'elemento determinante, nei Don Caballero Williams è entrato in corsa e per quanto poi abbia spodestato Mike Banfield la band è sempre stata guidata da Damon Che Fitzgerald, e negli Storm&Stress (nettamente i miei preferiti del lotto) è forte il sospetto che Kevin Shea fosse il vero genio dietro all'operazione.
#7
Inviato 11 aprile 2011 - 09:05
braxton usava la voce come un vero e proprio strumento al quale il resto della band andava dietro,io almeno la vedo così.
Il disco nuovo non l'ho sentito, ma devo dire che, pur senza amare particolarmente il suo uso della voce e pur esposto a critiche di pacchianeria o quel che è (non tanto mie quanto spesso lette in giro), questa tua teoria mi sembra assai plausibile. Io non ho mai perso la testa per i Battles ma "Mirrored" mi è comunque sembrato migliore e più originale delle prime, insipidissime, prove.
Questo nuovo cercherò di sentirlo ma si fa sempre più strada il dubbio di avere sopravvalutato per anni Ian Williams, considerando che qui nei Battles forse era davvero Braxton l'elemento determinante, nei Don Caballero Williams è entrato in corsa e per quanto poi abbia spodestato Mike Banfield la band è sempre stata guidata da Damon Che Fitzgerald, e negli Storm&Stress (nettamente i miei preferiti del lotto) è forte il sospetto che Kevin Shea fosse il vero genio dietro all'operazione.
Per quanto riguarda questo nuovo disco, purtroppo non si mette in mostra nessuno con anche solo qualche passaggio che ti faccia venir voglia di ritornare ad ascoltare un brano in particolare. Men che meno ian williams,ahimè.
#8
Inviato 11 aprile 2011 - 12:59
La copertina del disco forse riesce ad essere ancora più brutta della musica.
Statisticamente parlando, non lo so.
#9
Inviato 17 maggio 2011 - 11:31
Ora, dopo l'ascolto devo dire che è abbsastanza vero, ma secondo me la ciambella non è venuta col buco. "Ice Cream" è carina, mentre sul resto mi sembra che i Battles non rinuncino per davvero ad essere i Battles (ossia la band essenzialmente strumentale, dalla grande perizia tecnica "che si deve sentire" e abbastanza asettica con questi suoni puliti e gommosi) e quindi non lascino fino in fondo le canzoni libere di dispiegarsi (fanno lo stesso su Ice Cream, ma lì miracolosamente funziona). C'è da dire che probabilmente non sono poi grandi pezzi. La band è di quelle - piaccia o meno - che suonano con un imprinting strumentale molto riconoscibile, un'eredità che pesa parecchio e cui non si è saputo del tutto rinunciare, a danno della bellezza del disco.
#10
Inviato 17 maggio 2011 - 11:52
Per me il limite dei Battles è, fin dalla loro svolta "pop", proprio la messa fra parentesi di quelli che erano gli aspetti interessanti del loro background matematico in funzione di una "linearità compositiva" che rimane comunque solo sulla carta.
Questo perché, essenzialmente, non basta semplificare i ritmi (perché questo è accaduto da "Mirrored in poi") ed aggiungere un po' di vocine e fuochi d'artificio per avere dei pezzi pop orecchiabili. Serve saper scrivere le canzoni, concetto del tutto esterno alla particolare declinazione del math da cui Williams viene (non a tutto il genere invero).
E a conti fatti i Battles le canzoni non le sanno scrivere. Le fanno andare "dove vanno loro", ovvero non sanno dare una direzione o un senso ai loro ghirigori. Che ormai sono talmente banalizzati sul piano strutturale che nemmeno l'intricatezza riesce più ad essere una raison d'etre.
Scelta stilistica? Può essere, ma i risultati sono francamente imbarazzanti.
#11
Inviato 17 maggio 2011 - 12:50
a me Mirrored è piaciuto molto, mentre non mai digerito i Don Caballero (nonostante i numerosi tentativi).
potrebbe piacermi questo loro nuovo disco?
#12
Inviato 17 maggio 2011 - 12:58
#13
Inviato 17 maggio 2011 - 13:22
Mah su questa storia dell'imprinting strumentale non condivido proprio.
Per me il limite dei Battles è, fin dalla loro svolta "pop", proprio la messa fra parentesi di quelli che erano gli aspetti interessanti del loro background matematico in funzione di una "linearità compositiva" che rimane comunque solo sulla carta.
Questo perché, essenzialmente, non basta semplificare i ritmi (perché questo è accaduto da "Mirrored in poi") ed aggiungere un po' di vocine e fuochi d'artificio per avere dei pezzi pop orecchiabili. Serve saper scrivere le canzoni, concetto del tutto esterno alla particolare declinazione del math da cui Williams viene (non a tutto il genere invero).
E a conti fatti i Battles le canzoni non le sanno scrivere. Le fanno andare "dove vanno loro", ovvero non sanno dare una direzione o un senso ai loro ghirigori. Che ormai sono talmente banalizzati sul piano strutturale che nemmeno l'intricatezza riesce più ad essere una raison d'etre.
Scelta stilistica? Può essere, ma i risultati sono francamente imbarazzanti.
Boh, mi pare che diciamo la stessa cosa wago, cos'è precisamente quello che non ti convince di ciò che scrivo?
PS: se ho tempo e voglia più tardi tiro fuori due esempi di dischi esoterici contemporanei che hanno qualche elemento "prog" (NB le virgolette) e che però a me piacciono molto
#14
Inviato 17 maggio 2011 - 13:49
Forse però ho capito male.
PS: se ho tempo e voglia più tardi tiro fuori due esempi di dischi esoterici contemporanei che hanno qualche elemento "prog" (NB le virgolette) e che però a me piacciono molto
Ottimo!
#15
Inviato 17 maggio 2011 - 14:09
Più tardi ti dico degli altri deu gruppi, ma l'etichetta prog, come pure math, gli sta stretta anche di più che ai Battles, c'è però una comunanza a livello di perizia tecnica, pulizia sonora e vocazione only-strumentale.
#16
Inviato 17 maggio 2011 - 15:05
Ma alla fine il bilancio del "non è né carne né pesce" resta il medesimo.
#17
Inviato 17 maggio 2011 - 15:24
- perizia tecnica, pulizia sonora e vocazione only-strumentale -
per i miei ascolti sono piuttosto esotiche. Tra ieri sera e stamattina in auto mi sono riascoltato l'omonimo del 2008 degli Aburadako e l'album "Ravo" dei Rovo dell'anno scorso. Due dischi giapponesi recenti che hanno le caratteristiche di cui sopra (diciamo elementi di un math-rock molto calato nella modernità/attualità) ma non sono assolutamente pop e per me alla fine sono nettamente meglio dei Battles
- torno a ripetere, si tratta di roba molto diversa, ma sono io che non sono abituato a fare ascolti di gente che sa suonare così bene -
Allora, i Rovo sono strumentali al 100%, c'è dentro Seiichi Yamamoto, ex Boredoms, e loro fanno un rock strumentale kraut-reiterativo, tipo Steve Reich versione rock-fusion con brani molto lunghi, ben suonati e dall'andazzo decisamente orizzontale. La perizia tecnica e la pulizia son quelle dei Battles, il "taglio" è più mistico/circolare anzichè pop-intricato.
Gli Aburadako invece hanno il cantante, che ha pure una voce assurda e quindi è molto caratteristico, ma lascia alla band ampie parentesi solo strumentali. Questi qua come strumentisti sono dei mostri, in definitiva il suono è pulito ma davvero intricatissimo, tanto che potrebbero sembrare dei progsters con qualche velleità post-rock, solo che sono come completamente impazziti e alla fine fanno una musica che è sbilenca a livelli Beefheart/Sun City Girls per cui la perizia è assoluta e suoni sono puliti, ma l'indole è del tutto folle.
Tutto questo alla fine per dire che il mio problema coi Battles non è sicuramente che sono troppo tecnici o puliti.
#18
Inviato 17 maggio 2011 - 15:39
#19
Inviato 17 maggio 2011 - 15:44
li odio e vi odio sempre di più, non vedo l'ora del nuovo Supersilent per incazzarmi ulteriormente
Ti quoto sui Supersilent. E comunque ne stiamo parlando pressochè tutti male. Il che significa certificare l'hype, questo sì, ahimè.
Tornando ai Supersilent giuro che prima o poi faccio lo sforzo sovrumano di sentirmeli tutti per bene e poi vi spiego per filo e per segno perchè non sono niente di che.
#20
Inviato 17 maggio 2011 - 16:02
Peccato.
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).
#21
Inviato 17 maggio 2011 - 16:06
Lo domando perchè secondo me riconoscibili lo sono sempre molto, solo il problema del "ne carne ne pesce" questa volta si è ingigantito.
#22
Inviato 17 maggio 2011 - 17:05
Sì ma - dato che lo diceva bene o male anche wago - a voi sembrano semplificati al punto da non essere più riconoscibili?
Lo domando perchè secondo me riconoscibili lo sono sempre molto, solo il problema del "ne carne ne pesce" questa volta si è ingigantito.
Sono riconoscibili, ma "ne carne ne pesce".
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).
#23
Inviato 17 maggio 2011 - 21:26
#24
Inviato 18 maggio 2011 - 07:26
Grazie Sloth, non conosco i due gruppi che citi ma recupererò. In particolare il primo m'ha intrigato anzichenò.
Eh, ma infatti i Rovo penso che ti piaceranno e credo che in generale da queste parti potrebbero fare discreti sfracelli.
#25
Inviato 18 maggio 2011 - 08:13
Sì ma - dato che lo diceva bene o male anche wago - a voi sembrano semplificati al punto da non essere più riconoscibili?
Ah, preciso su sta cosa. Per me sono sempre stati "semplificati" (a parte che negli Ep, in cui sembravano un'altra band e infatti mi piacevano): "Mirrored" aveva dalla sua un paio, non di più, di brani accattivanti perché decentemente congegnati a livello compositivo. Ma la banalizzazione ritmica era già palese.
Tralaltro a ripensarci ora non è che la cosa mi stupisca molto eh, nei Don Caballero gran parte dell'acume - quantomeno sul piano ritmico - veniva da Damon Che, gli ultimi album sono una forte indicazione in questo senso almeno.
Stainer poi non è certo un raffinatone, ha un suono "massiccio" che era perfetto per gli Helmet ma in un gruppo che cerca la strada del "trick" fantasioso non è che risulti granché a suo agio.
Tolto ora Braxton che era diciamo la componente "genialoide" (con tutti i pro e i contro) dei Battles il gruppo si è ritrovato senza idee brillanti. E senza la capacità di reinventarsi. Han cercato di andare avanti allo stesso modo, e il risultato è stato sta ciofeca di disco.
#26
Inviato 18 maggio 2011 - 19:48
http://www.discogs.c...ugolebowski1968
VENDO MAGAZINE ARRETRATI+LIBRI:
http://forum.ondaroc...86#entry1026986
#27
Inviato 03 giugno 2011 - 22:56
the music that forced the world into future
#28
Inviato 09 giugno 2011 - 09:18
Insomma, non il disco dell' anno, ma neanche una ciofeca totale, a mio avviso.
#29
Inviato 09 giugno 2011 - 09:48
Andavano fuori tempo, capiamoci.
#30
Inviato 09 giugno 2011 - 10:03
Concordo, e poi finalmente non c'è quell'odiosa vocina del caxxo di Tyondai B.Certo, il tasso tecnico e di sperimentazione rispetto a "Mirrored" è calato, ma io credo, in forza di una ritrovata leggerezza.
#31
Inviato 09 giugno 2011 - 10:03
Live sono pietosi, peggio ancora che su disco.
Andavano fuori tempo, capiamoci.
Pensa che a me hanno detto che live sono grandiosi! Devo vederli dal vivo anche io e farmi una mia idea!
#32
Inviato 09 giugno 2011 - 10:04
Live sono pietosi, peggio ancora che su disco.
Andavano fuori tempo, capiamoci.
ma in quale concerto ?
#33
Inviato 09 giugno 2011 - 10:05
Che Live fossero spettacolari lo dicevo anche io ai tempi del primo disco, avendoli visti su Youtube... Ma a quanto pare hanno un po' mollato la corda (o quella sera non erano in buona, in effetti avevano un'aria scazzatissima).
#34
Inviato 09 giugno 2011 - 10:12
#35
Inviato 09 giugno 2011 - 10:19
#36
Inviato 13 giugno 2011 - 10:07
Lo trovo il disco più progressive di quelli che hanno fatto sin d'ora...
Non capisco chi parla di pop...per me il pop è qualcosa di intrisecamente "accessibile" come dice appunto la radice del termine
Questo è un disco, tutt'altro che accessibile, di progressive electro-rock (sarà per questo che mi piace...) e mi ricorda a tratti, e per alcuni versi più i Jaga Jazzist che non i Don Caballero o altri gruppi math rock...
#37
Inviato 13 giugno 2011 - 10:09
#38 Guest_Tyvek_*
Inviato 13 giugno 2011 - 14:43
A me sembra decisamente troppo "a briglia sciolta" per essere accostato al prog.
Io pensavo fosse math .
Cmq è un "esperimento" interessante, purtroppo una volta imparato lo schemino dei pezzi la cosa ci mette niente a scocciare. Poi tutte queste variazioni scombinate perdono senso nel momento in cui vengono inserite in una struttura generale che le racchiude, fai una fatica a nulla che è buona solo per un ascolto "da cazzeggio". Paiono tanti esercizi per principianti, di quelli che trovi a fascicoli in edicola....mah
#39
Inviato 13 giugno 2011 - 14:44
Io pensavo fosse math
Non scherziamo dai, basta con sta barzelletta che i Battles sono math. Da "Mirrored" in poi han di fatto scelto un'altra strada.
#40 Guest_Tyvek_*
Inviato 13 giugno 2011 - 16:29
#41
Inviato 13 giugno 2011 - 19:15
#42
Inviato 13 giugno 2011 - 22:08
e allò che minchia fanno questi qua?
"Schifo" non ti va bene, come risposta? XD
#43 Guest_Tyvek_*
Inviato 13 giugno 2011 - 22:19
e allò che minchia fanno questi qua?
"Schifo" non ti va bene, come risposta? XD
Se ti rispondo alla galeazzi mi banni?
#44
Inviato 14 giugno 2011 - 12:04
Non è dato sapere (al momento) se gli altri componenti del gruppo hanno lavorato a questo disco da soli o se questo è il materiale sul quale avrebbe dovuto cantare TB, ho come l'impressone però che abbiano iniziato a fare qualcosa con lui per poi rifare tutto una volta che TB se ne è andato.
Dall'intervista a Wire:
In autumn 2010 – more than a year after the group began recording the follow-up to Mirrored – Tyondai Braxton left Battles, claiming that he couldn’t commit to the punishing touring schedule that would inevitably accompany another album. The official line is that it was an amicable split, but when I raise the issue, an icy ripple runs around the table. It’s very possible that the remaining trio were more hurt than they are letting on. Certainly, it seems there was never any question of Battles ending. “He did what he had to do and we did what we had to do – to continue with the band,” states Williams. “We wanted to do justice to the record. If you go to the trouble of making a record that’s a lot of work to make in the first place, then you should at least be able to go out and play it and be as much of a band behind it as you can be. We wanted to do it right.” In fact, what might have been seen as a setback turned out to be a crucial catalyst. Recording of the new album was running alarmingly behind schedule. According to Stanier, Braxton’s departure was the kick-start Battles badly needed. “We were literally forced to reinvent ourselves overnight. There was no time for ‘Hey, let’s all go away on vacation for a month and think about it.’ There was no time to go soul-searching. There was no time for any of that. We’d completely run out of time. We had the label telling us if we didn’t hand them something, if it even comes out, it won’t come out until 2015.”
“It definitely helped our process,” agrees Konopka. “Before, I feel it was just like, the chemistry runs its course, and it was almost like an elementary school dance where no one’s dancing until someone spikes the punch.” Williams, too, is relentlessly positive about Braxton’s departure: “I think there was a complacency before he left in the sense of [we had released a] reasonably successful first record and then it’s the trap that everyone falls into, you end up putting out a mediocre second record. You don’t have that hunger the way you had for your first record, to prove to the world that you’ve got something. You’re a little spoiled on a certain level and you don’t have that rawness. His departure suddenly made it raw again. The shit had hit the fan at that point. So it took away the comfort level that, I think, was actually kind of fucking us up. It made it urgent again.”
(...)
In part, the making of Gloss Drop meant solving a puzzle: of undoing the material Battles had already written and refashioning it for a trio – though Stanier downplays the input Braxton had had on the material: “It’s not like we had this fully completed record ready to mix. I don’t think we were very happy with what we had in the first place. We did definitely have to go back to year zero with the creation of this record, for the most part.” Even so, the reconfiguration of the group clearly involved some psychological repositioning for the remaining members: “You reimagine yourself as not 25 per cent,” Williams agrees. “There was a bit of rethinking, and each of us taking up a little bit more sonic spectrum. I’ve been in trios in the past and I’d forgotten how tight a trio can get. There’s more focus.”
Saluti
#45 Guest_Tyvek_*
Inviato 14 giugno 2011 - 12:39
Dall'intervista a Wire:
In autumn 2010 – more than a year after the group began recording the follow-up to Mirrored – Tyondai Braxton left Battles, claiming that he couldn’t commit to the punishing touring schedule that would inevitably accompany another album. The official line is that it was an amicable split, but when I raise the issue, an icy ripple runs around the table. It’s very possible that the remaining trio were more hurt than they are letting on. Certainly, it seems there was never any question of Battles ending. “He did what he had to do and we did what we had to do – to continue with the band,” states Williams. “We wanted to do justice to the record. If you go to the trouble of making a record that’s a lot of work to make in the first place, then you should at least be able to go out and play it and be as much of a band behind it as you can be. We wanted to do it right.” In fact, what might have been seen as a setback turned out to be a crucial catalyst. Recording of the new album was running alarmingly behind schedule. According to Stanier, Braxton’s departure was the kick-start Battles badly needed. “We were literally forced to reinvent ourselves overnight. There was no time for ‘Hey, let’s all go away on vacation for a month and think about it.’ There was no time to go soul-searching. There was no time for any of that. We’d completely run out of time. We had the label telling us if we didn’t hand them something, if it even comes out, it won’t come out until 2015.”
“It definitely helped our process,” agrees Konopka. “Before, I feel it was just like, the chemistry runs its course, and it was almost like an elementary school dance where no one’s dancing until someone spikes the punch.” Williams, too, is relentlessly positive about Braxton’s departure: “I think there was a complacency before he left in the sense of [we had released a] reasonably successful first record and then it’s the trap that everyone falls into, you end up putting out a mediocre second record. You don’t have that hunger the way you had for your first record, to prove to the world that you’ve got something. You’re a little spoiled on a certain level and you don’t have that rawness. His departure suddenly made it raw again. The shit had hit the fan at that point. So it took away the comfort level that, I think, was actually kind of fucking us up. It made it urgent again.”
(...)
In part, the making of Gloss Drop meant solving a puzzle: of undoing the material Battles had already written and refashioning it for a trio – though Stanier downplays the input Braxton had had on the material: “It’s not like we had this fully completed record ready to mix. I don’t think we were very happy with what we had in the first place. We did definitely have to go back to year zero with the creation of this record, for the most part.” Even so, the reconfiguration of the group clearly involved some psychological repositioning for the remaining members: “You reimagine yourself as not 25 per cent,” Williams agrees. “There was a bit of rethinking, and each of us taking up a little bit more sonic spectrum. I’ve been in trios in the past and I’d forgotten how tight a trio can get. There’s more focus.”
Saluti
tu sei la fusione tra insu e lo sceicco. Aiuto.
#46
Inviato 15 giugno 2011 - 11:26
Il vitalismo al fulmicotone dei nuovi Battles si è superato, perdendosi e ritrovandosi in qualcosa di completamente diverso ma comunque uguale a se stesso. Una band che nella perdita ha trovato un nuovo, irresistibile, inizio.
http://www.ondarock....011_battles.htm
#47
Inviato 15 giugno 2011 - 11:52
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#48
Inviato 15 giugno 2011 - 11:55
Ma non lo dovevi stroncare tu? Big delusion.
Anche per me :|
#49
Inviato 15 giugno 2011 - 21:15
Ma non lo dovevi stroncare tu? Big delusion.
Anche per me :|
In effetti, anch'io mi sarei aspettato una stroncatura, visto quanto male si è parlato di questo disco nel forum. A me Mirrored è piaciuto abbastanza, ma sono ancora indeciso se ascoltare o no questo Gloss Drop.
#50
Inviato 16 giugno 2011 - 09:07
a me il nuovo disco non dispiace.
idem... per il momento è un 6-6,5/10
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
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