Appunti sparsi, non ne faccio un discorso coerente perché c'è tantissima carne al fuoco e son di corsa
A 80 anni il buon Martin ha tirato giù un capo mi sa.
Son andato a vederlo senza averne letto una riga né aver visto un mezzo trailer, a me ormai mi piace così, non sapere nulla di nulla di cosa vado a vedere.
E la costante sorpresa di veder evolvere questo film è stata un'emozione davvero potente.
È un film di Scorsese, dove però il maestro riesce a rendere contemporaneo ogni suo discorso. Dimostra che nel tempo del fare attenzione a dire qualunque cosa per non offendere nessuno, si può comunque fare un film politico e violento.
Ce n'è veramente per tutti. E secondo me riesce dove in un film come Gangs of NY aveva un po' fallito. Raccontare le origini dell'impero americano (l'origine pure in generale del male). Là era la violenza a muovere qualunque cosa. Qui i soldi e l'idiozia.
Uno scarto enorme rispetto ai suoi grandi ritratti è che non c'è alcuna empatia per i protagonisti, se i vari Sam Rothstein o Henry Hill erano comunque degli eroi per cui si "faceva il tifo" ora è impossibile stare dalla parte di Ernest Burkhart, totale imbecille. E lo sguardo è tutto rivolto a Mollie (immensa la Gladestone, che si mangia Di Caprio e forse pure De Niro con quegli occhi).
Un film lungo, complesso ma pure molto esplicito e diretto.
Ho pianto un po' quando esce fuori Scorsese a fine film. Mi è sembrato un saluto finale. Così sentito e sincero che avevo voglia di abbracciarlo. Le lacrime mi son venute giù senza che potessi pensarci.
Ho sentito dire che è un film lungo. Io ne avrei viste ancora due ore.
Ah, ultima cosa: Thelma Schoonmaker è forse la migliore in assoluto.