E’ da un pò che sono addentro alla musica magmatica di romitelli, eppure per tanto tempo non sono riuscito trovare, per quanto vale, le parole che possano restituire differendoli e so bene tradendoli i flussi incoerenti caotici e voluttuosamente spersonalizzanti in cui l’ascolto di questi suoni visionari mi precipitano. quelle parole dentro di me non le ho ancora trovate. tuttavia c’è un passaggio, ne “conoscenza dagli abissi” di michaux (testo che non a caso lo stesso romitelli indica come fonte d’ispirazione nella composizione di professor bad trip) che si avvicina molto a quello che disordinatamente mi capita di pensare quando penso alla musica del nostro. michaux parla delle allucinazioni sonore indotte dall’assunzione della mescalina, io penso a romitelli. ecco il passo:
“Mai avrei creduto che una musica potesse diventare cosi oscena, ruffiana, libertina, matta, empia, ignobile, sovversiva. A momenti c’erano anche delle fughe, delle birbonate, delle note che s’appollaiavano in alto, degli accoppiamenti urtanti, un divisionismo pazzo, delle voci stranamente associate ad abbaiamenti o urli della giungla. […] Sottoposta a maltrattamenti, pervertita, ridicolizzata e ridicolizzante, quella musica lesa-musica aveva tuttavia degli slanci a cui non arrivava il più alto lirismo. Benché sbriciolata, benché villipesa, benché percorsa da crolli, non aveva tuttavia niente di prostrato. Un piacere ignobile ne costituiva il centro, la natura, il segreto, piacere onnipresente, spasmodico, intollerabile. Ad ascoltarlo, a seguirlo, s’era sottoposti a strattoni, a espansioni decomposte, a ruzzoloni e lacerazioni.[…]Le cateratte immense d’un fiume larghissimo , che sarebbe poi risultato anche l’enorme corpo in godimento d’una gigantessa sdraiata dalle mille fenditure amorose, in continua richiesta ed elargizione d’amore: ecco cosa avrebbe potuto esserci di simile. Invece era la musica più insaziabile di qualsiasi altro mostro, la musica posseduta dal demone della messalina, abbandonata alle sue devastazioni, ai suoi travolgimenti, e che mi ci abbandonava.”
Il sentimento mi suggerisce che le parole di sopra forse si attagliano alla musica di Index of Metals (soprattutto dalla metà in poi) ancora meglio che a quella del professore. in ogni caso dopo aver letto michaux la definizione per me più esaustiva della musica di romitelli è MUSICA MESCALINICA.