Tzadik
#51
Posted 08 February 2009 - 16:47 PM
Ma nonostante tutto, Black Shabbis non è così male.. Non è nulla di eclatante, e nulla di nuovo del resto, ma per Jamie Saft sì.
In fondo è un ascolto godibile.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#52
Posted 19 March 2009 - 11:06 AM
BORAH BERGMAN TRIO -Luminescence (Tzadik 2009)
A qualche anno di distanza dal meraviglioso disco solista Meditations for Piano :-*(sempre su Tzadik) Bergman pubblica questo Luminescence affiancato da una sezione ritmica di tutto rispetto: Greg Cohen al contrabbasso e Kenny Wollesen alla batteria.In un solo brano(Luma,non a caso quello più ??agitato?) compare anche il sax di Zorn?.
#53
Posted 19 March 2009 - 11:29 AM
Magari recupero con questo, che mi ispira di più.
Comunque adesso c'è in giro Filmworks XXIII, che è un bel gioiellino..
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#54 Guest_Valerio Magrelli_*
Posted 20 March 2009 - 16:45 PM
Fred Frith "Back To Life"
Non si contano quasi più i dischi di Frith usciti per la Tzadik, ma questo disco andrebbe ascoltato con grandissima attenzione perchè "svela" il lato più squisitamente colto del polistrumentista inglese; composizioni da camera che non perdono comunque il lato più umano e giocoso del compositore con un Winant in forma strepitoso.
#55
Posted 20 March 2009 - 16:52 PM
Cioè per intendersi, io non sono Roland Kirk
#56 Guest_Valerio Magrelli_*
Posted 20 March 2009 - 17:07 PM
#57
Posted 24 September 2010 - 23:20 PM
Masada String Trio - Haborym. The Book Of Angels Vol.16.
Sta decisamente sopra la media delle ultime uscite Tzadik questo sedicesimo volume del Libro degli Angeli.Forse anche più bello del vol.2 Azazel?.
Non dispiace anche l??ultimo Filmworks:
#58
Posted 25 September 2010 - 08:34 AM
L'ultimo FW lo devo ancora sentire, ma è l'unica serie in cui ripongo sempre la mia fiducia. Persino il Book of Angels ha avuto i suoi alti e bassi, mentre i Filmworks avranno sì e no due episodi poco convincenti (e parliamo di 24 volumi...).
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#59
Posted 30 September 2010 - 16:17 PM
FW24 manca, provvederò
del 2010 ho sentito Late Works con Frith, in duo, durissimo da digerire, pernacchie isteriche e Fred che grattuggia il grana, non è orrendo, però...
leggo invece che a settembre dovrebbe essere uscito questo:
Ipsissimus
Weaving sonic dramas around the legacies of Magick and Alchemy, Moonchild is one of Zorn??s most intense and powerful projects. Active since 2006, Moonchild has released four CDs speaking directly to young, open minded and curious music lovers around the world, and their newest recording is the most varied and driving to date. Nine new duos, trios and quartets swirling with melodic and rhythmic invention featuring the searing guitar of Marc Ribot, the magical vocals of Mike Patton and Zorn??s manic sax with the astounding Dunn-Baron rhythm section. Ipsissimus is the fifth surprising installment in the remarkable Moonchild legacy.
#60
Posted 30 September 2010 - 16:23 PM
Moonchild, a parte l'esordio un po' incerto, è sempre andato alla grande come progetto, compreso il variegato "The Crucible". Sono curiosissimo. :-*
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#61
Posted 03 October 2010 - 16:03 PM
Mi piacerebbe che dessero alle stampe qualcosa di davvero nuovo.
#62
Posted 11 October 2010 - 21:10 PM
E?? appena uscito anche questo Tzadik all??italiana:
Gabriele Coen Jewish Experience - Awakening
Line up:
Gabriele Coen - Soprano Sax, Tenor Sax, Clarinet
Lutte Berg: Electric Guitars
Marco Loddo: Double Bass
Luca Caponi: Drums, Vibes
Pietro Lussu: Piano
Special Guests
Massimo Coen: Violin
Simone Haggiag: Bongo, Congas, Daf
Benny Penazzi: Cello
#63
Posted 11 October 2010 - 22:19 PM
Azazel è un disco molto bello e rimane uno dei miei Libri degli Angeli preferiti.Però Haborym regge benissimo il confronto, almeno quanto a cifra espressiva e stilistica. Anzi a tratti mi sembra anche più fluido e poetico?Ovviamente ognuno ha i suo gusti ma, secondo me, ha qualcosa in più di un disco semplicemente ??piacevole".
può benissimo essere, lo sto risentendo ora e non è niente male; più che una questione di gusti il fatto è che (anche) io sono abbastanza saturo di 'sto genere, ne ho la pancia piena e non ne posso più, ho bisogno di roba nuova da Zorn. Lo apprezzerò di più fra qualche anno, non sembra il momento giusto questo.
#64
Posted 11 October 2010 - 22:50 PM
La primissima impressione - così, a pelle - non è molto positiva. "The Crucible" era un passo avanti ben calcolato, con alcuni elementi di novità, collaborazioni occasionali ma sostanza e genere simili ai capitoli precedenti. "Ipsissimus" mi sembra invece un po' "off-topic", con ritmi ossessivi ma non coinvolgenti; Marc Ribot onnipresente ma poco adatto al contesto, anzi quasi disturbante; Patton non è più lanciato come prima, non c'è proprio confronto con roba come Heliogabalus; solo il basso di Trevor Dunn sembra ritrovare un po' di spazio per sé, con riff e divagazioni interessanti (ad esempio nei brani intitolati "Apparitions").
Ripeto, è solo un'impressione sommaria e immediata, ma di solito mi fido abbastanza di quel che sento. E qui manca sicuramente qualcosa, ed è qualcosa di primario - il "sentimento".
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#65
Posted 10 December 2010 - 22:25 PM
Ipsissimus
anche a me non è piaciuto
invece è uscita la BOMBETTA zornica: Interzone
Personnel: John Zorn (saxophone); Marc Ribot (guitar, banjo, sitar); John Mederski (keyboards); Kenny Wollesen (vibraphone, drums, timpani, percussion, chimes); Cyro Baptista (percussion); Ikue Mori (electronics).
già dalla formazione si nasa un buon profumo, trattasi di insalata mista di quelle venute bene, tre brani lunghi ciascuno dei quali molto vario e assemblato: si va dal Masada Electric bitchesbrewiano con Ribot versione hard McLaughlin allo Zorn iperposato dei temi Filmworks, da momenti etnici quasi demenziali al suo classico bordello free che "suona da dio". Ikue Mori conferisce poi quella nota di darkume ambient nei passaggi in cui si presenta.
Sembra un'accozzaglia di roba buttata insieme in realtà il disco è organico, non capisco come ma gira benissimo questo intervallare, come se un pezzo desse ossigeno a quello dopo.
Moolto godurioso, molto suonato e vivo, bello carico.
#66
Posted 20 May 2011 - 17:45 PM
Ipsissimus
La primissima impressione - così, a pelle - non è molto positiva. "The Crucible" era un passo avanti ben calcolato, con alcuni elementi di novità, collaborazioni occasionali ma sostanza e genere simili ai capitoli precedenti. "Ipsissimus" mi sembra invece un po' "off-topic", con ritmi ossessivi ma non coinvolgenti; Marc Ribot onnipresente ma poco adatto al contesto, anzi quasi disturbante; Patton non è più lanciato come prima, non c'è proprio confronto con roba come Heliogabalus; solo il basso di Trevor Dunn sembra ritrovare un po' di spazio per sé, con riff e divagazioni interessanti (ad esempio nei brani intitolati "Apparitions").
Ripeto, è solo un'impressione sommaria e immediata, ma di solito mi fido abbastanza di quel che sento. E qui manca sicuramente qualcosa, ed è qualcosa di primario - il "sentimento".
Con buone probabilità quel giorno avevo le paturnie per conto mio, ché in fondo anche "Ipsissimus" non è così male. Il vero motivo di pregio è Trevor Dunn, come avevo notato, che davvero qui "giganteggia" rispetto alle prove precedenti - dove comunque pestava sempre di santa ragione. Ribot forse non risulta essenziale per l'alchimia ma effettivamente c'era bisogno di rinnovare un po' la proposta del(l'ormai non più) trio. Il riascolto mi ha anche permesso di scovare la perla "Tabula Smaragdina", dove la formazione originale ci dà davvero di brutto, specialmente basso e batteria (Patton nel più dei casi diviene ininfluente, purtroppo).
Insomma, se ho voglia di sano avant-casino va bene anche questo.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#67
Posted 15 September 2011 - 20:42 PM
Così la Tzadik ha inaugurato la nuova collana Spotlight. Per il momento tre dischi: Les Rhinocéros, Pet Bottle Ningen e Aram Bajakian’s Kef.
I primi due, secondo me, trascurabili mentre il terzo è più intrigante (ma devo ancora meditare…).
#68
Posted 16 September 2011 - 18:24 PM
Personnel:
Cyro Baptista: Percussion
Marcus Rojas: Tuba
David Taylor: Bass Trombone
Kenny Wollesen: Percussion
Peter Evans: Trumpet
Two dramatic new worlds in sound from our downtown Alchemist who continues to confound and defy expectations well into his fourth decade of recorded activity. Scored for two percussionists, The Satyr's Play is a dramatic work that mysteriously evokes the decadent excesses of Bacchanalia and Saturnalia. Presented in book form accompanied by a esoteric text beautifully illustrated with rare drawings by the great mystical artist Austin Osman Spare, this is a work of subtle nuance and sexuality. In contrast, Cerberus, is a flamboyant and dynamic trio for brass. A demonic piece featuring three undisputed Brass virtuosos, it jumps styles, moods
and genres in classic Zorn fashion. Radical, moody and colorful chamber works for the 21st century.
** A Limited Edition of 666 copies have been individually Signed & Numbered by Zorn's hand, and are for sale exclusively at Downtown Music Gallery and Fields Books in San Francisco for $25 [shipping extra].
#69
Posted 17 September 2011 - 22:15 PM
** A Limited Edition of 666 copies have been individually Signed & Numbered by Zorn's hand, and are for sale exclusively at Downtown Music Gallery and Fields Books in San Francisco for $25 [shipping extra].
Già preso:)
La Tzadik sta preparando anche una Deluxe Limited BOOK Edition (con copertina in pelle di capra cucita a mano). Era necessario prenotarsi ad aprile via mail per averla...
Manie da collezionista a parte il disco non l'ho trovato così sconvolgente.....(eppure le premesse erano ottime:Peter Evans, Cyro Baptista, baccanali e saturnalia...)
#71
Posted 28 September 2023 - 08:43 AM
Pare che il catalogo Tzadik stia per approdare sui servizi di streaming.
Non è chiaro quando e quali: per ora, completo, ho solo trovato "Masada Guitars" su YouTube.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#72
Posted 28 September 2023 - 14:42 PM
A proposito, io me ne guardo bene perché onestamente di Zorn in data odierna non me ne potrebbe fregare di meno, però magari a qualcuno interessano i concerti speciali organizzati da Angelica per il suo 70° compleanno
https://aaa-angelica...1-ottobre-2023/
#73
Posted 28 September 2023 - 18:14 PM
A prescindere da Zorn o non Zorn ci sono nomi tipo Lage, Hannigan, Ches Smith, Medeski etcetc per chiè in zona vale sicuramente la pena.
Fra le sue cose recenti mi sono piaciuti non poco i lavori con la Halvorson, due sono in quartetto con due chitarre (Miles Okazaki l'altro) e l'altro è lei ospite di Kris Davis. Ma lei comunque è una delle voci più originali alla chitarra e mi piace tutte quello che fa o quasi.
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