Nazioni senza stato
#1 Guest_Erzengel der Vernichtung_*
Inviato 12 giugno 2009 - 14:02
Dunque, son ben lungi dall'essere un indipendentista (ho sempre pensato che, soprattutto in era di crisi mondiale come questa, bisogni badare al sodo e a studiare i problemi che, nel bene e nel male ci riguardano tutti, ovvero l'eccessivo consumo: consuma, consuma, crepa), ma allo stesso tempo, vuoi perché nolente o volente ci devo fare i conti (provenendo da una nazione senza stato), ho un occhio di riguardo anche verso le altre realtà, di certo non in ottica nazionalistica, bensì europeista (che le minoranze non siano tutelate neanche al parlamento europeo, è un dato di fatto). Il thread è forse un po' fumoso e si potrebbero accarezzare diverse tematiche; nel caso, intendo sapere cosa ne pensiate, esprimete il vostro parere su un'Europa (ma, si potrebbe benissimo estendere su scala mondiale) di popoli spesso soffocati e nel migliore dei casi dimenticati. Piccola provocazione: io non credo che noi italiani siamo un popolo (non dico siam meglio o peggio degli altri, ma non abbiamo niente per cui possiamo essere accomunati sotto tale dicitura).
#2
Inviato 12 giugno 2009 - 14:05
#3 Guest_Erzengel der Vernichtung_*
Inviato 12 giugno 2009 - 14:09
Manca la Padania.
Si, han messo solo Veneto, Friuli e Ladinia a parte, senza contare che il sud Tirolo è annesso naturalmente all'Austria, seguendo la cartina... penso che questa sia stata imbastita più che altro tenendo conto delle lingue.
#4
Inviato 12 giugno 2009 - 14:12
#5
Inviato 12 giugno 2009 - 14:49
Ehi, un attimo... parliamone! Se il Veneto ottiene la secessione io voglio la secessione dal Veneto!Io sarei favorevolissimo alla secessione del Veneto.
#6
Inviato 12 giugno 2009 - 15:56
"Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius"
#7 Guest_Erzengel der Vernichtung_*
Inviato 12 giugno 2009 - 16:20
Non sto parlando di indipendentismo, non in senso stretto perlomeno
#8
Inviato 12 giugno 2009 - 19:09
Penso che le politiche di assimilazione, forzata o culturale, portate avanti dagli stati nazionali in epoca moderna e contemporanea siano uno dei più grossi sbagli mai compiuti; si può apprendere benissimo due lingue o due culture senza dover imporre una delle due con il bastone (Franco nei confronti delle minoranze spagnole) o imponendo determinate visioni culturali di tipo nazionalista.
Penso che avere una forte identità, tutelata e sentita sia uno dei modi possibili di ottenere un integrazione con le genti immigrate; le istanza di dominio o imposizione di genti nuove sugli autoctoni possono trovare terreno fertile solo se i locali sentono blandamente l'appartenenza alla propria terra, altresì il processo di integrazione e adattamente incontrerà molte meno difficoltà.
the music that forced the world into future
#9 Guest_Erzengel der Vernichtung_*
Inviato 12 giugno 2009 - 19:21
Penso che si possa stare in Europa e nel mondo tranquillamente anche da entità politicamente ed etnicamente indipendenti, la storia stessa del nostro paese dimostra che divisione non significa assolutamente chiusura all'Europa ma anzi un apertura vivissima che ci ha portato ad avere in passato un influenza notevole nei meccanismi economici e politici del continente.
Penso che le politiche di assimilazione, forzata o culturale, portate avanti dagli stati nazionali in epoca moderna e contemporanea siano uno dei più grossi sbagli mai compiuti; si può apprendere benissimo due lingue o due culture senza dover imporre una delle due con il bastone (Franco nei confronti delle minoranze spagnole) o imponendo determinate visioni culturali di tipo nazionalista.
Penso che avere una forte identità, tutelata e sentita sia uno dei modi possibili di ottenere un integrazione con le genti immigrate; le istanza di dominio o imposizione di genti nuove sugli autoctoni possono trovare terreno fertile solo se i locali sentono blandamente l'appartenenza alla propria terra, altresì il processo di integrazione e adattamente incontrerà molte meno difficoltà.
D'accordo. Discorso particolarissimo poi lo meriterebbe il nostro bel paese, un coacervo di popoli che, sotto un'unico tricolore altro non posson fare che scannarsi a vicenda. Mi fanno ridere certi discorsi italioti che tendon ad etichettare le realtà regionali (e nazionali!) presenti in Italia come passibili di nazionalismo. Non è quella forse la più grande forma di nazionalismo? Nazionalismo esasperato per un puzzle indecifrabile di popoli, genti, nazioni, minoranze. L'Italia è un'impressione geografica, uno stato in tutta probabilità voluto dalla massoneria, non certo dai suoi "cittadini". I francesi, pur nell'aver soffocato i regionalismi (a torto) con uno strapotere centrale, possono considerarsi un popolo unico. I tedeschi, nonostante la divisione in due stati, anche. Gli italiani no. Il problema dell'Italia (e di molti italiani) è negare le realtà nazionali presenti sul proprio suolo invece che tutelarle (per dire, parlando di opinione comune, io mi son trovato a parlare con dei romani che mi dicevano che il sardo è un dialetto quando chiunque sa che è una lingua neolatina del gruppo occidentale, con almeno 4 dialetti...). La nostra stessa lingua, per quanto bella, piana, gradevole possa essere, era un dialetto parlato da intellettuali (fiorentino letterario illustre) che è stato sciacquato presso altre fonti per essere codificato poi come lingua standard per la nazione futura, una lingua stilistica, artificiale, non la lingua di un popolo ecco (detto questo, mi ritengo fortunato perché alle ragazze tedesche piace molto ).
#10
Inviato 12 giugno 2009 - 19:47
D'accordo. Discorso particolarissimo poi lo meriterebbe il nostro bel paese, un coacervo di popoli che, sotto un'unico tricolore altro non posson fare che scannarsi a vicenda. Mi fanno ridere certi discorsi italioti che tendon ad etichettare le realtà regionali (e nazionali!) presenti in Italia come passibili di nazionalismo. L'Italia è un'impressione geografica, uno stato in tutta probabilità voluto dalla massoneria, non certo dai suoi "cittadini". I francesi, pur nell'aver soffocato i regionalismi (a torto) con uno strapotere centrale, possono considerarsi un popolo unico. I tedeschi, nonostante la divisione in due stati, anche. Gli italiani no. Il problema dell'Italia (e di molti italiani) è negare le realtà nazionali presenti sul proprio suolo invece che tutelarle
A grandi linee sono d'accordo con te, soprattutto la frase che ho evidenziato. La questione vera è che questo problema, viene avvertito solo a livello, diciamo, "campalinistico" e solo in termini di contrapposizione a qualcuno. Si tratta più di negazione di identità altrui, che di affermazione della propria. Ho visto in molti casi, per esempio, scattare la colidarietà anti-terrona tra veronesi e bergamaschi
(per dire, parlando di opinione comune, io mi son trovato a parlare con dei romani che mi dicevano che il sardo è un dialetto quando chiunque sa che è una lingua neolatina del gruppo occidentale, con almeno 4 dialetti...). La nostra stessa lingua, per quanto bella, piana, gradevole possa essere, è un dialetto parlato da intellettuali (fiorentino letterario illustre) che è stato sciacquato presso altre fonti per essere codificato poi come lingua standard per la nazione futura, una lingua stilistica, artificiale, non la lingua di un popolo ecco (detto questo, mi ritengo fortunato perché alle ragazze tedesche piace molto ).
Ora ho ricordi totalmente arruginiti. ma da un punto di vista sociolinguistico il sardo è (o dovrebbe essere) un dialetto. L'unica differenza da un punto di vista strettamente linguistico tra una lungua ufficiale e un dialetto è il riconoscimento ufficiale (oltre che nel caso italiano, alle differenze che si creano a livello lessico, dovute al fatto che la lingua ufficiale si specializza nel veicolare la cultura scritta, e di conseguenza, termini colti e neologismi. Ma non è così, ovunque, vedi la Spagna).
Non ricordo chi l'abbia detto, ma una lingua è un dialetto che ha avuto fortuna.
Quanto successo con il fiorentino in Italia ne è la dimostrazione palese.
Altro discorso sono le varietà regionali o locali, che anche un dialetto può avere.
Adesso devo uscire.
Buon venerdì sera a tutti!
PS
Cosa intendi con stilistica e artificiale?
[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così
oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale
webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite
gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna
#11 Guest_Erzengel der Vernichtung_*
Inviato 12 giugno 2009 - 21:03
#12
Inviato 15 giugno 2009 - 11:11
#13
Inviato 16 giugno 2009 - 00:33
[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così
oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale
webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite
gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna
#14
Inviato 09 giugno 2020 - 19:41
Forse ora che da anni siamo in difficoltà economica e sociale, nel mare magnum globale, abbiamo maturato un senso nazionale più marcato, anche per una comprensibile reazione di difesa.
Ma è ancora un senso nazional popolare, concedetemi la battuta.
Chiamato ora sovranismo, il nazionalismo credo sia ancora vivo e vegeto in ogni angolo d'Europa.
Il problema è che in Italia il nazionalismo viene lasciato fermentare tra il popolo e i gruppi politici più nazional popolari. L'elite politica invece sembra non curarsi di questa voglia, di questo nuovo tratto somatico italiano con il risultato che il nazionalismo patriottico che abbiamo sempre desiderato dal risorgimento in poi, non è regolato dall'elite e vitalizzato da contenuti alti e strategici, ma lasciato in mano a dilettanti che lo volgarizzano, fino all'imbarbarimento. Praticamente siamo allesatto opposto della situazione risorgimentale. Prima era lelite a volere l'italia e la maggioranza del popolo era infiffrrente se non ostile, ora è il contrario.
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#15
Inviato 10 giugno 2020 - 10:25
Diciamo che quello che non era riuscita a fare la mafieria romanocentrica l'ha fatto quella di Bruxelles.
#16
Inviato 14 giugno 2020 - 08:27
Che fine ha fatto Grivs? Ho letto una bestemmia in un suo post qua sopra.
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