Perfetto per quelli che vogliono saper tutto sulle fogne di Budapest ma niente sulla percentuale di disoccupati nella propria regione
Per quanto riguarda me questo è giusto, ma solo in parte. Il sistema fognario ungherese mi può interessare per confrontarlo con le fogne del mio paese. Per allargare la prospettiva e imparare. Altrimenti si fa l'errore di valutare il mondo per analogia con ciò che accade nel mio circondario, che è un errore madornale: si giudica ad esempio la Brexit o la Germania dal e col nostro esclusivo punto di vista, che è cosa miope.
Però ammetto che dei problemi piccoli piccoli non me n'è mai fregato nulla. Così come alle miserie del diritto privato ho sempre preferito l'ampio respiro del diritto pubblico, gli incastri istituzionali, l'equilibrio dei poteri di una grande organizzazione come quella statuale. E a un certo punto mi è sembrata piccola anche quella e sono andato in cerca delle organizzazioni sovranazionali e poi dello schiacchiere internazionale, per capire come nascono le guerre che condizionano la vita di persone che vivono dall'altra parte del globo, per capire le logiche dei grandi eventi economici, la formazione dei grandi leader (chi se ne fregava di chi fosse il sindaco del mio piccolo paesotto).
Ancora oggi questa visione mi condiziona. Nonostante lavori in un ambiente dove, volendo, si può conoscere nel dettaglio quello che accade e accadrà al paese, non posso fare a meno di guardare, ad esempio, alla Cina, a quello che sta comprando e a quello a cui aspira, e so già come vorrà modellare i prossimi cinquant'anni e di conseguenza come ne potremmo venire condizionati noi. E questo lo posso trovare solo su The National Interest o su Foreign Policy o su Limes.
Per non parlare di eventi che ci coinvolgono tutti e che sulla stampa italiana non troverò mai. Ho sempre avuto come il sospetto che il cambiamento degli approcci alla globalizzazione da parte delle principali forze politiche internazionali non me l'avrebbe spiegato bene Repubblica o Il Fatto o l'Avvenire. Mentre su Internazionale ci trovo l'articolo dell'Economist che va a scandagliare anche le fogne di Budapest per vedere cosa sta cambiando. No, lo ammetto, della disoccupazione nella mia regione preferisco se ne occupi qualcun altro. Tanto lo vengo a sapere a lavoro, volente o nolente.
p.s. segnalo che su Internazionale ci sono articoli anche su noi italiani, per come veniamo visti dal di fuori, ed è una prospettiva davvero interessante.