Judd Apatow come regista ha molte ambizioni. Qui vorrebbe incrociare il dramma con la commedia (un attore scopre di avere la leucemia). Vorrebbe parlarci del passaggio di consegne tra due generazioni di comici (e per questo il film pare indirizzato a senso unico al pubblico Usa), e infine vorrebbe pure delineare il ritratto di un personaggio cinico e solo che tenta di riconsquitare l'amore della sua vita. Troppa roba, che in mano a qualcun'altro magari avrebbe lasciato il segno. Qua invece abbiamo di fronte una sitcom di ben centocinquanta minuti (!!) senza una sola idea di regia, con tante battute improvvisate su "c*zz* e scoreggie" (sarà il doppiaggio che traduce l'intraducibile? mah) che non fanno mai ridere, con un ottimo cast di comprimari sprecato (Schwartzman e Jonah Hill, le cose migliori), costantemente indeciso sulla strada da prendere (ad un certo punto la vicenda potrebbe anche concludersi, tutta l'atroce parte finale con Eric Bana è accesoria).
Meglio che Apatow si limiti a produrre, o perlomeno che affidi le sue idee ad un regista vero, perchè qui persiste solo un'amara sensazione di talento buttato via.
