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Iran: fra velo, tumulti e profumo di libertà


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#301 virginia wolf

    apota

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Inviato 28 giugno 2009 - 07:14

@Suedehead

Che il nostro modello non sia la perfezione lo so benissimo, figurati.
Quello che volevo evidenziare è però la differenza abissale fra NOI (certo con tutti i nostri limiti e difetti) e una dittatura teocratica sanguinaria. E da qui la domanda provocatoria se ci faresti vivere i tuoi figli.

Ti auguro, per te e per i tuoi figli, di riuscire a realizzare i tuoi ideali, anche se ti consiglio di non illuderti troppo perché più si sale in alto sulla montagna delle illusioni e più poi la caduta è rovinosa. Personalmente sono fondamentalmente pessimista sulla natura dell'uomo e credo che il potere porti con se degenerazioni, qualsiasi tipo di potere sia. E?? il potere che genera i mostri e tutte le ideologie fallite del secolo scorso sono lì a dimostrarlo.

Tornando al topic, che  ci sia qualcuno che ora approfitti della situazione e voglia strumentalizzare una protesta, che ripeto a me è parsa del tutto spontanea, non mi stupirebbe e l??ho già anche scritto.


Per quanto riguarda i brogli posto due cose interessanti che circolano sul web.

*****************************************************************************

Sta circolando su internet da alcune ore l'immagine di un documento che proverebbe i brogli durante le scorse elezioni in Iran.

Si tratterebbe di una lettera inviata dal Ministro dell'Interno Sadeq Masholui all'ayatollah Khamenei. Nella lettera il ministro comunica all'ayatollah che Ahmadinejad sara' proclamato vincitore, nonostante il conteggio dei voti, riportato nella lettera stessa, lo posizioni addirittura al terzo posto per preferenze, dietro Mousavi e Karoubi. Mashouli scrive chiaramente che tutto e' stato organizzato in maniera da fornire dei risultati graditi all'ayatollah ed al regime.

Ripeto: l'autenticita' del documento non e' provata, ma se fosse vero sarebbe clamoroso.
We have been sent a leak from Iran of what appears to be an image of an official document declaring the vote count of the recent Iranian election, along with a statement indicating that the Minister will announce the winner of the election as Ahmadinejad, knowing that he is the preference of the Grand Leader.

There is great difficulty in verifying the legitimacy of this letter given our limited knowledge of Iranian politics, however nothing about the leak has given us any reason to doubt the authenticity of this document. Given that we cannot verify it ourselves, we have simply translated it and have posted it online for everyone to read and judge for themselves.

----------------------BEGIN TRANSLATION-----------------------------------

Minister of Interior: The Islamic Republic of Iran

Minsitry of Interior

To the Grand Leader Hazrat Ayatollah Khamanei:

Salam o Alekum:


Due to the worries expressed by your Excellency over the result of the tenth presidential election and your personal preference of Dr. Mahmood Ahmadinejad for appointment as president in this critical period of time, all affairs were arranged in such manner that the results that were announced were better for the regime and the revolution. All required measures for possible incident after the election were taken and the leaders of parties and political candidates are under our strict surveillance.

Thus, solely for the purpose of informing, the real results are being sent in writing:

Total Votes Cast: 42,026,078

Mir Hossein Mousavi Khameneh: 19,075,623

Mahdi Karoubi: 13,387,104

Mahmood Ahmadinejad: 5,698,417

Mohsen Rezaee Mir Fayed: 3,754,218

Invalid Votes: 38,716


Minister of Interior

Sadeq Mahsouli


(Translator??s Note: Certain Persian words have no English equivalents as they never served a purpose in English-speaking countries for them to have evolved native versions. Thus, I have translated them into English words that have the closest meaning)




Questo sarebbe il documento in questione.

Immagine inserita


Fonte: http://iran.whywepro...te-results.html

*******************************************************************************

Video amatoriale fornito da un anonimo iraniano che prova come Ahmadinejad abbia chiesto al Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione (quello che oggi si è espresso a suo favore) di truccare il voto. Appena possibile il video verrà sottotitolato. L'incontro è avvenuto dopo le elezioni nella città di Qom alla presenza dell'ayatollah Mesbah-Yazdi e di altri ayatollah. Ahmadineja parla di pianificare la trasformazione dell'Iran da una ??repubblica islamica? ad uno ??stato islamico?, in pratica in una dittatura senza più elezioni. Egli dice: ??sono in grado di sentire che la gente è spiritualmente pronta? per poi passare a pianificare i brogli.

http://www.facebook....41204528&ref=mf


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#302 virginia wolf

    apota

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Inviato 28 giugno 2009 - 07:47

Quando la rivolta è donna: e se le musulmane europee imparassero dalle donne iraniane?   
sabato 27 giugno 2009

C'è un lato di cui si parla poco riguardo alla rivolta iraniana, il ruolo delle ragazze iraniane. Sono loro a incitare gli uomini ad alzarsi e a lottare per la libertà e per i Diritti, dopo 30 lunghi anni di oppressione e di fondamentalismo islamico.

Sono le ragazze iraniane che da mesi lottano contro l'oppressione delle regole imposte dai mullah, contro la polizia morale che le arresta per strada se solo hanno il velo appena fuori posto, contro i matrimoni imposti, contro le differenze di genere che le vedono fortemente discriminate nei confronti degli uomini, contro le lapidazioni e le impiccagioni per adulterio. Sono le ragazze iraniane ad essere in prima fila nella richiesta di Diritti. Da queste donne dovrebbero prendere esempio anche molte donne islamiche che vivono in occidente.


Ieri Sergio Talamo ha scritto sul ??Messaggero? un bellissimo editoriale riguardo alla ??rivolta rosa? delle donne iraniane ponendo l'accento sui Diritti delle Donne nell'Islam e paragonando quanto sta avvenendo a Teheran con la condizione delle donne islamiche nelle democrazie occidentali, dove la parola ??democrazia? cela in molti casi una realtà fatta di violenza, di imposizioni che spesso non sono permesse nemmeno nei paesi di origine di queste donne.

Scrive Talamo riferendosi al paragone tra le ragazze iraniane e le donne musulmane occidentali: ??Le donne islamiche d??Occidente sono mille volte più silenziose, più spente, più rassegnate? - continuando poi col dire - ??in Italia e in Europa vivono peggio che in Egitto o in Marocco, dove le società progrediscono anche se lentamente. Dentro i nostri paesi, formalmente liberi, si creano tante piccole repubbliche islamiche fondamentaliste che di fatto sono il regno di nessuno. Non ci sono ambasciate né codici internazionali a scandire la legge dell??oppressione sulla donna islamica-europea. ? una legge arcaica, fatta per lo più di divieti e di botte: ti vesti come dico io, frequenti chi dico io, esci e parli solo se lo dico io. ? una legge elementare decisa spesso da un uomo solo, un marito, un padre, un fratello; qualche volta innestata nelle rozze regole del clan religioso-familiare. Riti tribali che magari prosperano dentro un condominio, quindi alla luce del sole. Per i ??talebani d??Occidente? la protezione maggiore è l??indifferenza del resto del mondo, mascherata da rispetto della libertà e delle tradizioni altrui?.

Come non dare ragione a Talamo? L'indifferenza occidentale verso la violazione dei Diritti delle Donne musulmane, mascherata da un perbenismo ipocrita e subdolo perché abbinato al rispetto di tradizioni popolari che non hanno più alcuna ragione di esistere, sta letteralmente seppellendo la libertà di centinaia di migliaia di donne islamiche. La libertà di non portare un velo (o di portarlo), la libertà di vivere una vita non condizionata da regole tribali, la libertà di non vivere oppresse nel nome di una religione, la libertà di potersi scegliere un fidanzato occidentale, la libertà di amare. Talamo lo chiama ??sonno della ragione? da cui ci si risveglia (per pochi attimi) solo se una ragazza viene massacrata dai parenti perché ama un giovane italiano.

Su un punto sono poco d'accordo con Talamo, ed è in merito alla scelta del presidente francese, Nicholas Sarkozy, di impedire per legge il burqua, una scelta che lui sembra approvare. Non sono d'accordo innanzi tutto perché esistono donne che il burqa lo vogliono portare per propria scelta, poche ma ci sono. In secondo luogo mi fa impressione che uno stato debba intervenire con una legge ad hoc per garantire un Diritto che di fatto, in occidente, dovrebbe essere già garantito dalle leggi vigenti. Mi sembra quasi un segnale di resa di fronte alla prepotenza dell'estremismo islamico.

Ecco perché, a mio parere, le donne islamiche occidentali (ma non solo) dovrebbero prendere esempio dalle loro sorelle iraniane, dovrebbero reagire e imporre i loro Diritti prendendo il coraggio di alzarsi in piedi e dire ??NO?, no ai soprusi, no alle botte, no alle disparità di genere. In questo momento centinaia di donne iraniane stanno rischiando la loro vita per rivendicare il loro Diritto alla vita, inconsapevoli che forse stanno aprendo una nuova era per tutte le donne islamiche. Spero che questo fatto non venga sottovalutato da tutto il mondo femminile islamico e occidentale.

Bianca B.

http://www.secondopr...d=1881&Itemid=1
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#303 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 28 giugno 2009 - 11:28


Ora: la differenza fondamentale fra l'Occidente e il mondo islamico è proprio questa: non hanno mai avuto la loro, di "rivoluzione francese", non c'è stato mai nessuno che ha detto "ok se sei credente prega il tuo dio ma la legge la fanno gli uomini, e il diritto è quello che deriva non dal tuo o dal mio dio, ma dal comune accordo fra le persone".

E se fosse Teheran la nuova Parigi? Magari non lo sarà ma se lo fosse? Tu da che parte stai?


Hai una visione molto approssimativa della rivoluzione Francese, prima di tutto.
Poi il mondo Islamico è molto vasto e l' Islam moderato ne è la maggioranza. Definire la propria identità in contrapposizione a qualunque altrà entità, anche fantasma, costruita nella propria mente per confermare il senso di appartenenza è una caratteristica degli ignoranti e degli appartenenti alle comunità meno evolute.
Invece di costruire stereotipi farlocchi, distruggili.




O_O grazie farò tesoro del consiglio... e comunque cosa intendi per "Islam moderato"? A me sembra comunque una forzatura, un qualcosa che viene "concesso dall'alto", sai come i sovrani illuminati del Medioevo. Continuo a pensare (forse in maniera semplicistica ma tant'è) che da quelle parti ci voglia qualcuno che "tagli la testa al re" e che affermi un potere "dal basso".


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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#304 bosforo

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Inviato 28 giugno 2009 - 12:15

Ora: la differenza fondamentale fra l'Occidente e il mondo islamico è proprio questa: non hanno mai avuto la loro, di "rivoluzione francese", non c'è stato mai nessuno che ha detto "ok se sei credente prega il tuo dio ma la legge la fanno gli uomini, e il diritto è quello che deriva non dal tuo o dal mio dio, ma dal comune accordo fra le persone".

E se fosse Teheran la nuova Parigi? Magari non lo sarà ma se lo fosse? Tu da che parte stai?



il fatto è che è impossibile fare paralleli mondo islamico/mondo occidentale, perché c'è tutto un altro sistema di concepire il diritto, l'autorità e la legge. La legge islamica è rivelata o dedotta dal Corano (che per loro è rivelato), così come in uno stato islamico "ortodosso" potere religioso e politico sono inscindibili. quelle che noi chiamiamo ingerenze, per loro sono normali.

non c'è e non ci sarà mai una rivoluzione francese, semmai una cosa completamente diversa, ma è difficile, proprio perché la maggior parte degli stati islamici (egitto, turchia...) hanno subito un'occidentalizzazione pesante
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#305 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 28 giugno 2009 - 17:15

Ora: la differenza fondamentale fra l'Occidente e il mondo islamico è proprio questa: non hanno mai avuto la loro, di "rivoluzione francese", non c'è stato mai nessuno che ha detto "ok se sei credente prega il tuo dio ma la legge la fanno gli uomini, e il diritto è quello che deriva non dal tuo o dal mio dio, ma dal comune accordo fra le persone".

E se fosse Teheran la nuova Parigi? Magari non lo sarà ma se lo fosse? Tu da che parte stai?



il fatto è che è impossibile fare paralleli mondo islamico/mondo occidentale, perché c'è tutto un altro sistema di concepire il diritto, l'autorità e la legge. La legge islamica è rivelata o dedotta dal Corano (che per loro è rivelato), così come in uno stato islamico "ortodosso" potere religioso e politico sono inscindibili. quelle che noi chiamiamo ingerenze, per loro sono normali.


? vero tutto quello che scrivi, ma tutti questi posts più o meno simili fra di loro dimostrano una sola cosa: abbiamo la memoria corta. Anche da noi era così, durante la santa inquisizione la bibbia equivaleva al corano oggi per il mondo islamico, i dissidenti e gli eretici venivano torturati e/o messi a morte attraverso modalità che definire "crudeli" è usare un eufemismo. Il potere religioso e quello temporale erano inscindibili, i re erano tali per diritto divino, quelle che adesso chiamiamo ingerenze erano normali, e via discorrendo.
Tutto ciò è durato fino alla rivoluzione francese e non so come sia possibile sottovalutare alla leggera un evento di così epocale portata.
Adesso il fatto che per noi determinate consuetudini del vivere civile laico siano divenute cosa comune e scontata, non è detto che sia stato sempre così.

p.s. occhio che la chiesa è sempre quella, il gelataio che predica da san pietro col camice bianco non ha rinnegato nulla dei suoi antenati torturatori e assolutisti. Mai abbassare la guardia.




non c'è e non ci sarà mai una rivoluzione francese, semmai una cosa completamente diversa


Logico, ma il principio che la anima dovrà essere il medesimo: IL POTERE NON DERIVA DALL'ALTO.


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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#306 virginia wolf

    apota

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Inviato 28 giugno 2009 - 21:53

IRAN, IL TESTO SEGRETO DELLA VITTORIA DI MUSSAVI 28/6/09
Sul sito della Sapienza il documento,non si sa quanto attendibile, che inchiodava Ahmadinejad


Domenica 28 Giugno 2009

Nell'accusare di brogli la macchina elettorale ma soprattutto il neo presidente Ahmadi Nejad, l'opposizione iraniana, benché sempre in forma non ufficiale, fa riferimento a un documento che, la sera del 13 giugno, fu inviato dal ministro dell'Interno Sadeq Mahsuli all'ayatollah Ali Khamenei. Documento che attestava la vittoria senza se e senza ma di Musavi e la sonora sconfitta di Ahmadi Nejad. Il testo, di cui per primo parlò Robert Fisk sull'Independent, sarebbe stato fatto ??uscire? dalle maglie della censura da un funzionario del ministero che la notte stessa morì... in un incidente.
Ora quel documento ?? sulla cui attendibilità nessuno può scommettere ?? si può leggere in italiano sul sito della Facoltà di Studi Orientali dell'Università di Roma La Sapienza all'indirizzo: http://w3.uniroma1.i...rvizi/iran.htm.
Gli studiosi spiegano di aver pubblicato e tradotto il testo ??per informazione? e che sulla sua ??autenticità ognuno è libero di pensarla come crede?. Nel documento i numeri dicono che su 42 milioni di lettori, 19.075.633 avevano votato per Mir Hoseyn Musavi, 13.387.104 per Mehdi Karrubi e solo 5.698.417 per Mahmud Ahmadi Nejad.

Il Documento tradotto
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#307 virginia wolf

    apota

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Inviato 29 giugno 2009 - 07:52

Molto interessante questo articolo di Robert Fisk dell'Indipendent tradotto in italiano e pubblicato ieri sull'Unità, che tratta proprio il tema della divisione o commistione fra religione e stato in Iran.
Anche perché occorre considerare che gli iraniani sono sciiti, praticamente come i nostri protestanti, mentre gli integralisti sono i sunniti.

http://archivio.unit...g=0&sezione=naz


Per chi lo volesse leggere in inglese
http://www.independe...cs-1721566.html


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#308 Guest_runciter_*

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Inviato 30 giugno 2009 - 07:20

IRAN, IL TESTO SEGRETO DELLA VITTORIA DI MUSSAVI 28/6/09
Sul sito della Sapienza il documento,non si sa quanto attendibile, che inchiodava Ahmadinejad


Domenica 28 Giugno 2009

Nell'accusare di brogli la macchina elettorale ma soprattutto il neo presidente Ahmadi Nejad, l'opposizione iraniana, benché sempre in forma non ufficiale, fa riferimento a un documento che, la sera del 13 giugno, fu inviato dal ministro dell'Interno Sadeq Mahsuli all'ayatollah Ali Khamenei. Documento che attestava la vittoria senza se e senza ma di Musavi e la sonora sconfitta di Ahmadi Nejad. Il testo, di cui per primo parlò Robert Fisk sull'Independent, sarebbe stato fatto ??uscire? dalle maglie della censura da un funzionario del ministero che la notte stessa morì... in un incidente.
Ora quel documento ?? sulla cui attendibilità nessuno può scommettere ?? si può leggere in italiano sul sito della Facoltà di Studi Orientali dell'Università di Roma La Sapienza all'indirizzo: http://w3.uniroma1.i...rvizi/iran.htm.
Gli studiosi spiegano di aver pubblicato e tradotto il testo ??per informazione? e che sulla sua ??autenticità ognuno è libero di pensarla come crede?. Nel documento i numeri dicono che su 42 milioni di lettori, 19.075.633 avevano votato per Mir Hoseyn Musavi, 13.387.104 per Mehdi Karrubi e solo 5.698.417 per Mahmud Ahmadi Nejad.

Il Documento tradotto


ho saputo dell'esistenza di quel documento leggendo questo:

Robert Fisk recently wrote an excellent piece about photocopies of what purported to be a confidential official government report to the head of state, Supreme Leader Ali Khamenei, regarding the election results. It attributed a ridiculously small share of the vote to Ahmadinejad and was somehow being waved by Mousavi??s followers all over the streets. It seems clearly invented as a provocation, much in the fashion of the famous ??yellow cake? document before America??s invasion of Iraq.

http://www.globalres...xt=va&aid=14141
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#309 Guest_runciter_*

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Inviato 30 giugno 2009 - 07:23

Tutto ciò è durato fino alla rivoluzione francese e non so come sia possibile sottovalutare alla leggera un evento di così epocale portata.


sì però non dimenticare che la rivoluzione ha portato con sé il terrore e poi l'impero.

e che da allora il sangue non ha smesso di scorrere, e che il 20° secolo è stato un'allegra mattanza.
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#310 Guest_runciter_*

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Inviato 30 giugno 2009 - 07:27

La situazione Iraniana è molto complessa. Da una parte c'è un regime che nonostante i brogli elettorali gode dell' appoggio della maggioranza della popolazione Iraniana, che è per il grosso la poco istruita ed ignorante popolazione rurale, terreno fertile per un regime Teo-fascista; dall' altra un partito d' opposizione che, viste le passate ingerenze straniere, vuole sbrigare la questione tra Iraniani e una classe media, la più istruita del mondo Islamico, che chiede l' aiuto della comunità internazionale.

Il regime Iraniano rappresenta un pericolo per la sua stessa popolazione e questo non è accettabile, potrebbe rappresentarlo anche per noi e questo lo è ancor meno.
Leggittimità del voto o meno, supporto della maggioranza o meno, un regime che adotta la pena di morte per furto, antislamismo, omosessualità, opposizione ed omicidio non è accettabile. Si tratterebbe di uno dei più atroci casi di dittatura della maggioranza con un divario incolmabile tra sostenitori al regime e istruiti oppositori.


gli ignoranti iraniani appoggiano un regime teo-fascista, gli istruiti occidentali ne appoggiano un altro.

così va il mondo!

io direi che sarebbe più serio guardare nel cesso di casa propria, prima di insegnare agli altri come vivere.

che esempio di civiltà possiamo dare, se continuiamo a distruggere nazioni e massacrare gente?
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#311 BillyBudapest

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Inviato 30 giugno 2009 - 11:21


La situazione Iraniana è molto complessa. Da una parte c'è un regime che nonostante i brogli elettorali gode dell' appoggio della maggioranza della popolazione Iraniana, che è per il grosso la poco istruita ed ignorante popolazione rurale, terreno fertile per un regime Teo-fascista; dall' altra un partito d' opposizione che, viste le passate ingerenze straniere, vuole sbrigare la questione tra Iraniani e una classe media, la più istruita del mondo Islamico, che chiede l' aiuto della comunità internazionale.

Il regime Iraniano rappresenta un pericolo per la sua stessa popolazione e questo non è accettabile, potrebbe rappresentarlo anche per noi e questo lo è ancor meno.
Leggittimità del voto o meno, supporto della maggioranza o meno, un regime che adotta la pena di morte per furto, antislamismo, omosessualità, opposizione ed omicidio non è accettabile. Si tratterebbe di uno dei più atroci casi di dittatura della maggioranza con un divario incolmabile tra sostenitori al regime e istruiti oppositori.


gli ignoranti iraniani appoggiano un regime teo-fascista, gli istruiti occidentali ne appoggiano un altro.

così va il mondo!

io direi che sarebbe più serio guardare nel cesso di casa propria, prima di insegnare agli altri come vivere.

che esempio di civiltà possiamo dare, se continuiamo a distruggere nazioni e massacrare gente?


non abbiamo infatti alcuna integrità morale tale da impartire lezioni.
se infatti a livello di diritti umani intra-nazionali siamo decisamente messi meglio, contemporaneamente, sbudelliamo a destra e a manca - queste azioni però, per qualche motivo, non sono considerate "violazioni dei diritti umani".

ribadisco che, come al solito, la preoccupazione umanitaria è solo la copertura per altri interessi - e la concentrazione mediatica ha solo questo fine (1):

e infatti non ho ancora visto prove di questi brogli, solo conferme della validità del voto - e ribadisco i poll americani che, evidentemente del tutto casualmente, avevano previsto il risultato che c'è stato e anche l'abbondante affluenza: ma i media continuano lo stesso a propagare la notizia di brogli come certa e accertata.

(1) e proprio oggi c'è una conferma di ciò in iraq, con la copertura del ritiro dalle città: i giacimenti petroliferi iracheni stanno per essere messi all'asta a favore di compagnie come ExxoMobil, Chevron e British Petroleum.

a questo sono serviti un milione di morti iracheni. a riempire le tasche a queste compagnie: tasche piene di sangue.
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#312 Guest_runciter_*

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Inviato 30 giugno 2009 - 15:19

L' Iran non è l' Iraq. Il resto non sta a noi deciderlo perchè non abbiamo i mezzi per valutare quale sia la strada giusta in cui incalanarsi per trattare con Ahmadinejad e il suo regime.
Un tale regime non si deve dotare dell' arma nucleare e spero che su questo converrai con me, abbiamo appurato che riconosci la totale negazione dei diritti umani da parte loro.


non credi che israele dovrebbe consentire agli organismi internazionali di "visitare" il suo arsenale nucleare?
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#313 BillyBudapest

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Inviato 30 giugno 2009 - 16:10

l'iraq è un'operazione riuscita per chi doveva ricavarne qualcosa, non ovviamente per l'america tutta, o per lo stato di per sè: lo stato è solo uno strumento in mano ad una classe.

per il resto, siamo più o meno sempre allo stesso punto: non ci sono prove della volontà dell'iran di munirsi di arma nucleare, i dati dell'intelligence (americana) fanno risalire le ultime operazioni in tal senso al 2003.
del resto, non è ben chiaro perchè alcune nazioni guerrafondaie possano avere un'arma nucleare e altre no: i primi a non doverne disporne, date le loro tendenze aggressive, e dato che sono stati gli unici finora a farne uso, sono proprio gli stati uniti.

chi, come nazione, mi pare abbia obiettivamente il diritto di sentirsi maggiormente minacciata credo sia proprio l'iran: tutt'intorno ad esso c'è un costante teatro di battaglia in continua espansione: iraq, afghanistan, e ora pakistan - ed è noto che l'iran è un obiettivo strategico ed economico a cui gli usa puntano da sempre (o meglio, da quando ne hanno perso il controllo nel '79...)- non è ben chiaro perchè l'iran dovrebbe essere aggressivo verso, per esempio, gli stati uniti - se non, al limite, perchè esso stesso, come nazione, è oggetto di "attenzioni particolari" da parte degli stati uniti e compagnia bella. inoltre, due nazioni in possesso di arma nucleare tendono a ibernare la guerra guerreggiata diretta, proprio in virtù di questa minaccia, dell'inevitabile ritorsione, esattamente come durante la guerra fredda. a questo proposito, note da notare bene:(1) & (2)
oltre a ciò, è sempre l'iran ad essere sanzionato, ed è sempre l'iran a ricevere continue pressioni e velate minacce (israele, in particolare): non c'è da stupirsi se, come nazione, si imposti piuttosto sulla difensiva.

in sintesi, per quel che mi concerne la questione nucleare è un evidente pretesto.

(1) The Washington Post, March 5, 2009, reported: "A senior Israeli official in Washington" has asserted that "Iran would be unlikely to use its missiles in an attack [against Israel] because of the certainty of retaliation." ( http://international...e-32322663.html )

(2) In 2007, in a closed discussion, Israeli Foreign Minister Tzipi Livni said that in her opinion "Iranian nuclear weapons do not pose an existential threat to Israel." She "also criticized the exaggerated use that [Israeli] Prime Minister Ehud Olmert is making of the issue of the Iranian bomb, claiming that he is attempting to rally the public around him by playing on its most basic fears." This appeared in Haaretz.com, October 25, 2007 (print edition October 26), but not in any US media or in any other English-language world media except the BBC citing the Iranian Mehr English-language news agency, October 27. ( sempre http://international...e-32322663.html ).

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#314 virginia wolf

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Inviato 30 giugno 2009 - 22:00


Il Manifesto - "Dossier Iran" - Trent'anni dopo 

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#315 virginia wolf

    apota

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Inviato 03 luglio 2009 - 22:05

Molto interessante la mappa del potere in Iran realizzata dal New York Times

http://www.nytimes.c...MARSH_GRFK.html
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#316 satyajit

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Inviato 05 luglio 2009 - 19:22

L'articolo seguente spiega come sia improbabile che gli eventuali brogli siano risultati decisivi.
Inoltre fa notare un paio di cosette sui media internazionali (ad esempio la bufala dei 3 milioni di voti in più diffusa dal NY Times o il fatto che nessun giornale si sia premurato di spiegare come funziona il conteggio dei voti in Iran).

http://newsweek.wash...ion_stolen.html


Was Iran's Election Stolen?
By Mark Weisbrot
co-director, Center for Economic and Policy Research

Since the Iranian presidential election of June 12, allegations that the announced winner Mahmoud Ahmadinejad's victory was stolen have played an important role in the demonstrations, political conflict, and media reporting on events there. Some say it does not matter whether the elections were stolen because the government has responded to peaceful protests with violence and arrests. These actions are indeed abhorrent and inexcusable, and the world's outrage is justified. So, too, is the widespread concern for the civil liberties of Iranians who have chosen to exercise their rights to peacefully protest.

At the same time, the issue of whether the election was stolen will remain relevant, both to our understanding of the situation and to U.S.-Iranian relations, for reasons explained below. It is therefore worth looking at whether this allegation is plausible.

According to the official election results, the incumbent president Ahmadinejad won the election by a margin of 63 percent to 34 percent for his main competitor, Mir Hossein Mousavi. This is a difference of approximately 11.3 million votes. Any claim of victory for Mousavi must therefore contain some logically coherent story of how at least 5.65 million votes (one half of the 11.3 million margin) might have been stolen.

This implies looking at the electoral procedures. There were approximately 45,000 polling locations with ballot boxes, not including mobile units. If these ballot boxes were collected by a central authority and taken away to a central location, and counted (or not counted) behind closed doors, this would be consistent with an allegation of massive vote theft.

However, this does not appear to be the case. After searching through thousands of news articles without finding any substantive information on the electoral process, I contacted Seyed Mohammad Marandi, who heads the North American Studies department at the University of Tehran. He described the electoral procedures to me, and together we interviewed, by phone, Sayed Moujtaba Davoodi, a poll worker who participated in the June 12 election in region 13 (of 22 regions) in Tehran. Mr. Daboodi has worked in elections for the past 16 years. The following is from their description of the procedures.

According to their account, there are 14 people working at each polling place, in addition to an observer representing each candidate. Most polling places are schools or mosques; if the polling place is a school then the team of 14 people would include teachers. There are 2-4 representatives of the Guardian Council, and 2 from the local police. After the last votes are cast, the ballots are counted in the presence of the 14 people plus the candidates' representatives. All of them sign five documents that contain the vote totals. One of the documents goes into the ballot box; one stays with the leader of the local election team; and the others go to other levels of the electoral administration, including the Guardian Council and the Interior.

The vote totals are then sent to a local center that also has representatives of the Guardian Council, Interior, and the candidates. They add up the figures from a number of ballot boxes, and then send them to Interior. In this election, the numbers were also sent directly to Interior from the individual polling places, in the presence of the 14-18 witnesses at the ballot box.

Each voter presents identification, and his or her name and information is entered into a computer, and also recorded in writing. The voter's thumbprint is also put on the stub of the ballot. The voter's identification is stamped to prevent multiple voting at different voting places, and there is also a computer and written record of everyone who voted at each polling place.

If this information is near accurate, it would appear that large scale fraud is extremely difficult, if not impossible, without creating an extensive trail of evidence. Indeed, if this election was stolen, there must be tens of thousands of witnesses -- or perhaps hundreds of thousands - to the theft. Yet there are no media accounts of interviews with such witnesses.

Is it possible that, in most of the country, the procedures outlined above - followed in previous elections - were abruptly abandoned, with ballot boxes whisked away before anyone could count them at the precinct level? Again, many of the more than 700,000 people involved in the electoral process would have been witnesses to such a large-scale event. Given the courage that hundreds of thousands of people have demonstrated in taking to the streets, we would expect at least some to come forward with information on what happened.

Rostam Pourzal, an Iranian-American human rights campaigner, told me that it is common knowledge in Iran that these are the election procedures and that they were generally followed in this election. Professor Marandi concurred, and added: "There's just no way that any large-scale or systematic fraud could have taken place."

The government has agreed to post the individual ballot box totals on the web. This would provide another opportunity for any of the hundreds of thousands of witnesses to the precinct-level vote count to say that they witnessed a different count, if any did so.

A number of other arguments have been put forward that the vote must have been rigged. Most of them have been refuted. For example, the idea that the results were announced too quickly: How long does it take to count 500-800 ballots at a polling place, with only the presidential candidates on the ballot? It could easily be done within the time that it took, as it was in 2005.

The New York Times' front page story on Tuesday, June 23 begins with this sentence: "Iran's most powerful oversight council announced on Monday that the number of votes recorded in 50 cities exceeded the number of eligible voters there by three million, further tarnishing a presidential election . . ." This was widely interpreted as the government admitting to some three million fraudulent votes.

Here is the Guardian Council's statement: "Candidates campaigns have said that in 80-170 towns and cities, more people have voted than are eligible voters. We have determined, based on preliminary studies, that there are only about 50 such cities or towns. . . . The total number of votes in these cities or towns is something close to three million; therefore, even if we were to throw away all of these votes, it would not change the result."

The letter from the Guardian Council also offers a number of reasons that a city or town can have a vote total that exceeds the number of eligible voters: some towns are weekend or vacation destinations, some voters are commuters, some districts are not demographically distinct entities, and Iranians can vote wherever they want (unlike in the United States, where they must vote at their local polling place). On the face of it, this does not appear implausible. Contrary to press reports, there is no admission from the Iranian government that any of these votes were fraudulent, nor has evidence of such fraud been made public.

The only independent poll we have, from the New America Foundation and conducted three weeks before the election, predicts the result that occurred. And a number of experts have presented plausible explanations for why Ahmadinejad could have won by a large margin.

Does it matter if the election was stolen? Certainly there are grounds for challenging the overall legitimacy of the electoral process, in which the government determines which candidates can compete, and the press and other institutions are constrained.

But from the point of view of promoting more normal relations between the United States and Iran, avoiding a military conflict, and bringing stability to the region, the truth as to the more narrow question of whether the election was procedurally fraudulent may be relevant. If in fact the election was not stolen, and Washington (and Europe) pretend that it was, this can contribute to a worsening of relations. It will give further ammunition to hard-liners in Iran, who are portraying the whole uprising as a conspiracy organized by the West. (It doesn't help that the Obama administration hasn't announced an end to the covert operations that the Bush administration was carrying out within Iran).

More importantly, it will boost hardliners here - including some in the Obama administration - who want to de-legitimize the government of Iran in order to avoid serious negotiations over its nuclear program. That is something that we should avoid, because a failure to seriously pursue negotiations now may lead to war in the future.

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#317 Guest_runciter_*

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Inviato 06 luglio 2009 - 07:22

il regime saudita, molto più liberal di quello iraniano, ha dato il suo ok per un attacco isra:

Saudis give nod to Israeli raid on Iran

http://www.timesonli...icle6638568.ece
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#318 virginia wolf

    apota

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Inviato 06 luglio 2009 - 07:31


GAZA-IRAN:FIGLIE DI UN DIO MINORE E FIGLI DI ZOCCOLA

di Fulvio Grimaldi
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Penso a come contiamo poco, come tutti contino poco; com'è travolgente e frenetica e imperiosa la vita, e come tutte queste moltitudini annaspino per restare a galla.

#319 Guest_runciter_*

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Inviato 06 luglio 2009 - 09:44

confrontate queste due notizie:

No sign Iran seeks nuclear arms: new IAEA head

http://www.reuters.c...312024420090703

dunque

US Vice President Backs Israel's Right to Preemptive Military Action

http://www.voanews.c...07-05-voa14.cfm

per una purissima coincidenza, biden è per sua stessa ammissione un sionista.
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#320 satyajit

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Inviato 12 luglio 2009 - 09:56

Interessante perché il giornalaccio in questione (Libero) avrebbe tutto l'interesse a nascondere i dati che invece riporta.

http://www.libero-ne...les/view/557783



Gli Usa scaricano Mussavi  
       
| Esteri | Francesco Ruggeri
Pubblicato il giorno: 10/07/09


Obama cancella i finanziamenti del Dipartimento di stato in favore dei gruppi d??opposizione iraniani, azzerando l??apposito fondo nel ??Foreign Assistance budget 2010? presentato al Congresso. Proprio mentre la repressione del dissenso da parte del regime prosegue inesorabile. Collassa così l??Iran Democracy Program, definito dal capo di gabinetto Rahm Emanuel «un inutile spreco, un relitto dell??era di Bush». Che in un quinquennio ci aveva investito quasi 400 milioni di dollari, permettendo un salto di qualità decisivo ai contestatori degli ayatollah. Si precisa dunque la strategia geopolitica del presidente democratico: dare precedenza assoluta a un riavvicinamento coi clerici di Teheran, a costo di sacrificare sull??altare della diplomazia i diritti umani e le lotte di libertà. Con l??evidente obiettivo di strappare un compromesso sul nucleare, prima che Israele scateni un armageddon.

La voce scomparsa
? la mossa che da Barack Obama non ti aspetteresti. Perché smentisce il santino che l??agiografia liberal gli ha cucito addosso. Ma il primo inquilino di Pennsylvania avenue è un giocatore di scacchi. Uno che decide a freddo puntando al lungo termine, senza badare troppo a sondaggi e umori del momento. Non si spiega altrimenti la decisione, tutt??altro che casuale, di sopprimere la voce Iran nella tabella degli aiuti esteri dell??amministrazione Usa, preventivo di spesa 2010

(www.state.gov/documents/organization/124295.pdf). Fino al 2009 compreso, nella sezione ??Vicino Oriente?, la repubblica islamica d??Iran figurava appena prima di Israele e appena dopo l??Iraq (state.gov/documents/organization/101450.pdf). Nel nuovo giustificativo congressuale sono regolarmente presenti i 500 milioni in assistenza economica a Bagdad, e i 2,7 miliardi per l??esercito di Gerusalemme. Ma dei 65 milioni dedicati l??anno precedente ai perseguitati di Teheran si son perse le tracce. Eppure le risorse non mancano: circa 200 nazioni di ogni continente beneficiano di un totale di 32 miliardi di dollari in sostegno americano (6 in più rispetto al 2008 e 1 dal 2009). Erogati sotto cinque grandi capitoli tematici: Sicurezza, Governo giusto e democratico, Investire sulla gente, Crescita economica e Assistenza umanitaria. Solo per la categoria del governo giusto, nella quale ricadeva l??Iran, lo stanziamento ammonta a 2.8 miliardi. Tra i beneficiati ci sono le vittime di pseudo democrazie come Cuba, Burma, Bielorussia o Sudan, e il budget riservato al Vicino Oriente è salito di 15 milioni.

La motivazione
Esplicita, se non altro, la giustificazione offerta dal capo staff di Obama, Emanuel. Che ha spiegato come «in un momento di tumulti in Iran, gli Usa non devono prendere le parti di nessuno. Fomenterebbe l??instabilità». Aggiungendo: «Come reagiremmo se l??Iran finanziasse trasmissioni in inglese per convincere gli americani a intraprendere la jihad?». D??altronde secondo lui la cancellazione degli aiuti evita «uno spreco di risorse, che si possono impiegare meglio altrove», e costituisce «un passo verso la responsabilità fiscale». Manco fosse la scelta di una brava massaia. In realtà, se proprio si voleva risparmiare, gli esborsi inutili erano altri. In particolare i 20 milioni di dollari pubblici (non ancora assegnati) dell??agenzia per lo sviluppo (Usaid). Distribuiti annualmente, col pretesto di propagandare la causa iraniana, ad ong, college, fondazioni e filantropi americani e occidentali. Insomma a tutti meno che agli attivisti che in Iran vivono e rischiano la pelle. Il modulo per la richiesta parla chiaro: «programmi a sostegno di soggetti politici (iraniani) non verranno considerati».

L??Iran democracy program (Idp) nacque ufficialmente nel febbraio 2006, con la richiesta da parte di Condoleeza Rice di 75 milioni al Congresso. Ne furono approvati 66,1. In media il bilancio del programma ha superato i 60 milioni annui. Ma il primo finanziamento da 4,5 milioni risale al biennio 2004-2005 nell??ambito del Mepi (mepi.state.gov/62704.htm).

Il programma
L??Iniziativa di partnership nel Medioriente con cui W. Bush, fedele alla Freedom agenda, sognava di democratizzare l??intera area. Anche per riparare ai golpe targati Cia (in Iran nel??53), attraverso rivoluzioni di velluto sul modello di Libano, Kyrghisistan, Ukraina e Georgia. Fondamentale per il lancio dell??iniziativa si rivelò la figlia del vicepresidente Cheney, Elizabeth, grazie al suo ruolo di assistente al segretario di stato, e agli assegni neocon dell??International Republican Institute. Scopi dichiarati dell??Idp, «promuovere democrazia, diritti umani, legalità, rafforzare la società civile, aumentare la libertà d??informazione e la capacità del popolo iraniano di organizzarsi attorno a battaglie politiche nella società e nel governo, (..) stimolando l??applicazione di codici, leggi e convenzioni esistenti, come il diritto a un giusto processo o il monitoraggio indipendente delle elezioni». Fra gli altri canali su cui investire figuravano sul fronte dei finanziamenti alla propaganda mediatica, quelli alle trasmissioni satellitari in farsi di Voice of America, captate da 15 milioni di iraniani, e di Radio Farda e Radio Free Europe/Liberty. Dimostratesi indispensabili per informare i protagonisti delle ultime proteste.

Soldi all??Onda
Ma internet e tv non bastano. Molto più efficace si è rivelato il sostegno diretto ai gruppi formali e informali dell??opposizione interna (futura Onda verde in testa), che ha assorbito circa la metà del budget. Operazioni borderline ad alto rischio, condotte dietro il paravento del National endowment for democracy o del National democratic Institute, piuttosto che con Usaid e Freedom House. Spesso in parallelo ad azioni coperte della Cia, quali il finanziamento e l??equipaggiamento degli affiliati alla Mujahideen Khalq Organization o dei militanti di Jundullah, e dei rispettivi santuari in Iraq e Pakistan. Ad esempio nel 2008, su 60 milioni totali, 30,2 sono stati assegnati a questo fine dal Dipartimento di Stato. Senza l??obbligo di un rendiconto dettagliato, per non mettere in pericolo i destinatari dei fondi.
Il cui utilizzo, a vantaggio della resistenza sul campo, ha suscitato malumori nella comunità di originari iraniani residenti negli Stati Uniti. I quali, in evidente conflitto di interessi, ambivano ad essere loro gli unici araldi della battaglia per la libertà in patria. Gli hanno fatto eco le solite icone intellettuali slegate dalla realtà, come la Nobel Shirin Ebadi, che ha affermato: «La miglior cosa che Washington possa fare è lasciare soli i riformisti iraniani: la democrazia non si importa». L??ex responsabile dell??Idp, Denehy, ha replicato definendo ??risibile? l??ipotesi che il programma scatenasse la repressione. E ha incassato la solidarietà di un dissidente vero, l??ex leader degli studenti del Vahdat, Akbar Atri. Incaricatosi di respingere le critiche del Niac, in quanto «frutto di individui che a stento han visitato l??Iran».

Chi certamente non si lamenta del ?provvidenziale? stop al finanziamento dei propri avversari, è la cricca degli ayatollah. Poco sorpresi dal dietrofront obamiano. La svolta era nell??aria, almeno dal recente licenziamento del più seguito polemista di Voice of America, Mohsen Sazegara: troppo netto nel denunciare i misfatti di Basiji e Pasdaran. E se invece alla fine avesse ragione Henry Kissinger? L??ex segretario di stato attribuisce ad Obama una «volontà di rendere invisibile qualunque cosa deciderà di fare in Iran». Però dal sottotraccia al nulla il passo è breve.


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