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Iran: fra velo, tumulti e profumo di libertà


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319 replies to this topic

#1 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 19 giugno 2009 - 07:27

http://www.romagnaog...09/6/17/127267/

La Repubblica Islamica sull'orlo di una crisi di nervi. Fra promesse di parziali riconteggi e morti ammazzati per le strade, il Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione si trova ad affrontare una minaccia (senza precedenti?) alla stabilità dello "Stato confessionale" instaurato da Khomeini nel 1979.

Una eventuale vittoria di Moussavi costituirebbe una minaccia concreta per lo Stato così strutturato oppure rientrerebbe tutto nella consueta alternanza come in parte affermato dallo stesso Obama, forse nel tentativo di smorzare i toni? Alle potenze occidentali cosa "conviene" che succeda? E alla Russia? Oppure la faccenda è soltanto una questione interna?


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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#2 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 19 giugno 2009 - 07:55

http://www.romagnaog...09/6/17/127267/

La Repubblica Islamica sull'orlo di una crisi di nervi. Fra promesse di parziali riconteggi e morti ammazzati per le strade, il Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione si trova ad affrontare una minaccia (senza precedenti?) alla stabilità dello "Stato confessionale" instaurato da Khomeini nel 1979.

Una eventuale vittoria di Moussavi costituirebbe una minaccia concreta per lo Stato così strutturato oppure rientrerebbe tutto nella consueta alternanza come in parte affermato dallo stesso Obama, forse nel tentativo di smorzare i toni? Alle potenze occidentali cosa "conviene" che succeda? E alla Russia? Oppure la faccenda è soltanto una questione interna?


considerati i guasti provocati nel passato dalle potenze occidentali attraverso la loro ingerenza in un mondo a loro culturalmente/socialmente/economicamente incomprensibile, sarebbe meglio lasciarli nel loro brodo...

ciao.
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#3 oblomov

    Mommy? Can I go out and kill tonight?

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Inviato 19 giugno 2009 - 08:04

L'Iran è una democrazia con dei sistemi di controllo istituzionale molto complessi con il dualismo Guida Suprema (eletto da un'assemble eletta)-Presidente (eletto a suffragio), cui segue in modo non geometrico (in quanto da una parte nominati dall'altra eletti) Consiglio dei guardiani-Parlamento. Parallelamente a ciò vi sono una serie di gruppi economici e di sicurezza semi-formali, il cui controllo non è precisissimo, come le milizie basiji e i pasdaran.
Si aggiunga il controllo esercitato su tutta la legislazione (che dev'essere conforme al diritto coranico) e le complesse dinamiche legate alla gestione degli sfruttamenti di risorse energetiche (in cui negli ultimi anni la propaganda teocon americana ha finito per favorire nettamente le partnership dell'Iran con  Cina e Russia) e si ottiene un bel casino.
L'attuale clima di tensione deriva dal fatto che Ahmadinejad ha un forte consenso popolare, soprattutto nei ceti più bassi (derivante dalla sua politica di welfare territoriale, se così si può chiamre, legata al petrolio ed al suo sfruttamento; ah: è chiamato il Presidente Ingegnere, ricorda qualcuno? almeno lui è ingegnere per davvero) e, sopratutto, ha dalla sua l'appoggi di milizie islamiche, estremizzatesi negli ultimi anni, vuoi per il fatto di essere sciti circondati da stati sunniti, vuoi per il martellamento mediatico teocon-israeliano.
La guida suprema Khamenei, che controlla forze armate e media (detta brutalmente, è più complesso ma il succo è questo), aveva ed ha una moderata simpatia per il riformismo di Khatami (non è un caso che Ahmadinejad si richiami sempre a Khomeini) e quindi per Mousavi, politici che intenderebbero interrompere il crescente isolamento internazionale dell'Iran e riprendere a tessere quei rapporti diplomatico-economici (in particolare con i paesi UE) in cui i persiani eccellono da 2500 anni a questa parte.
Per rispondere alle domande finali: l'alternanza in una democrazia è normale, non è normale il mix, sempre esplosivo, di demagogia, forze armate e masse (che in buona parte Ahmadinejad incarna), tuttavia il controllo delle forze armate spetta alla guida suprema, che tra un detto e un ben più sostanzioso non detto, ha fatto intendere che non resterà inerte.
All'UE sicuramente conviene che Mousavi vinca, per potere riallacciare rapporti molto proficui che si stanno prosciugando, alla russia la svolta autoritaria piacerebbe assai; la questione deve però essere affrontata con molta delicatezza dalle democrazie occidentali (penso soprattutto ad Israele, che deve stare molto attento a ciò che fa): eviterei proclami alla cazzo, col rischio di alzare la tensione, e metterei al lavoro il corpo diplomatico.
Capitolo Italia: vantando una bilancia commerciale molto importante con l'Irani, l'italia (che si era fatta inertemente escludere dai negoziati sul nucleare) dovrebbe sicuramente provare a giocare un ruolo di mediazione... anzi meglio di no pensando a come silvio gestisce ste cose, meglio se ne occupino i crucchi, anche loro godenti di rapporti commerciali importanti.
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Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.

#4 Guest_runciter_*

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Inviato 19 giugno 2009 - 08:12


http://www.romagnaog...09/6/17/127267/

La Repubblica Islamica sull'orlo di una crisi di nervi. Fra promesse di parziali riconteggi e morti ammazzati per le strade, il Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione si trova ad affrontare una minaccia (senza precedenti?) alla stabilità dello "Stato confessionale" instaurato da Khomeini nel 1979.

Una eventuale vittoria di Moussavi costituirebbe una minaccia concreta per lo Stato così strutturato oppure rientrerebbe tutto nella consueta alternanza come in parte affermato dallo stesso Obama, forse nel tentativo di smorzare i toni? Alle potenze occidentali cosa "conviene" che succeda? E alla Russia? Oppure la faccenda è soltanto una questione interna?


considerati i guasti provocati nel passato dalle potenze occidentali attraverso la loro ingerenza in un mondo a loro culturalmente/socialmente/economicamente incomprensibile, sarebbe meglio lasciarli nel loro brodo...

ciao.


io ho la sensazione che quanto sta succedendo rientri nella categoria "ingerenze".

non riesco a pensare che non ci sia la manina isra-usa dietro i tumulti, sarò forse cinico.
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#5 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 19 giugno 2009 - 08:19



http://www.romagnaog...09/6/17/127267/

La Repubblica Islamica sull'orlo di una crisi di nervi. Fra promesse di parziali riconteggi e morti ammazzati per le strade, il Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione si trova ad affrontare una minaccia (senza precedenti?) alla stabilità dello "Stato confessionale" instaurato da Khomeini nel 1979.

Una eventuale vittoria di Moussavi costituirebbe una minaccia concreta per lo Stato così strutturato oppure rientrerebbe tutto nella consueta alternanza come in parte affermato dallo stesso Obama, forse nel tentativo di smorzare i toni? Alle potenze occidentali cosa "conviene" che succeda? E alla Russia? Oppure la faccenda è soltanto una questione interna?


considerati i guasti provocati nel passato dalle potenze occidentali attraverso la loro ingerenza in un mondo a loro culturalmente/socialmente/economicamente incomprensibile, sarebbe meglio lasciarli nel loro brodo...

ciao.


io ho la sensazione che quanto sta succedendo rientri nella categoria "ingerenze".

non riesco a pensare che non ci sia la manina isra-usa dietro i tumulti, sarò forse cinico.


ma tu sei un inguaribile complottista... :P

scherzi a parte, mi sembra che sia israele che gli stati uniti d'america abbiano problemi interni da risolvere ben più urgenti di un sovvertimento del governo iraniano.

ma tutto è possibile...

ciao.
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#6 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 19 giugno 2009 - 08:20



http://www.romagnaog...09/6/17/127267/

La Repubblica Islamica sull'orlo di una crisi di nervi. Fra promesse di parziali riconteggi e morti ammazzati per le strade, il Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione si trova ad affrontare una minaccia (senza precedenti?) alla stabilità dello "Stato confessionale" instaurato da Khomeini nel 1979.

Una eventuale vittoria di Moussavi costituirebbe una minaccia concreta per lo Stato così strutturato oppure rientrerebbe tutto nella consueta alternanza come in parte affermato dallo stesso Obama, forse nel tentativo di smorzare i toni? Alle potenze occidentali cosa "conviene" che succeda? E alla Russia? Oppure la faccenda è soltanto una questione interna?


considerati i guasti provocati nel passato dalle potenze occidentali attraverso la loro ingerenza in un mondo a loro culturalmente/socialmente/economicamente incomprensibile, sarebbe meglio lasciarli nel loro brodo...

ciao.


io ho la sensazione che quanto sta succedendo rientri nella categoria "ingerenze".

non riesco a pensare che non ci sia la manina isra-usa dietro i tumulti, sarò forse cinico.


Per me, ma conosco poco la situazione, c'è dietro anche molto la rete e una popolazione in media estremamente giovane che attraverso internet, soprattutto nelle grandi città, si muove per un cambiamento (non che poi Moussavi lo sia davvero eh...).
Le manifestazioni sono davvero imponenti, mi pare qualcosa di davvero grosso e non so quanto eventuali ingerenze possano produrre un effetto così massiccio. Poi che Nejad sia in difficoltà ovviamente è qualcosa che a Usa e Israele non spiace affatto ma dell'Iran hanno comunque bisogno per tenere un minimo le redini dei due paesi più controversi dove gli Usa sono impegnati (Iraq e Afghanistan).
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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#7 Guest_runciter_*

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Inviato 19 giugno 2009 - 08:24

ma tu sei un inguaribile complottista... :P

scherzi a parte, mi sembra che sia israele che gli stati uniti d'america abbiano problemi interni da risolvere ben più urgenti di un sovvertimento del governo iraniano.

ma tutto è possibile...

ciao.


e chi dice che i problemi interni debbano essere risolti? forse vanno peggiorati invece.

le derive autoritarie, destre o sinistre, palesi o striscianti, fanno leva proprio sulle emergenze.
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#8 Embryo

    Enciclopedista

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Inviato 19 giugno 2009 - 08:30

A me pare quantomeno improbabile che Ahmadinejad possa raggiungere i due terzi dei consensi, in un paese in cui la maggioranza dell'elettorato ha meno di trent'anni ed è in forte crescita il livello di istruzione e di informazione. Nelle università è in clamoroso aumento il numero degli iscritti. I due terzi sono donne. Stiamo parlando di un paese giovane e istruito, che comincia ad aprirsi al mondo, dopo anni di isolamento, anche grazie alle nuove tecnologie. Non esattamente l'identikit dell'elettore medio del presidente ingegnere.
Con l'affluenza oltre l'ottanta percento (si aspettavano poco meno di trenta milioni di elettori, se ne sono ritrovati quaranta), il risultato di Ahmadinejad appare veramente poco credibile.
Numeri delle proteste, reazione delle forze armate e censura sistematica, non fanno altro che alimentare i sospetti.

Immagine inserita

Nell'immagine, un goffo tentativo, da parte dello staff di Ahmadinejad, di gonfiare il numero dei sostenitori del governo, in una manifestazione a favore del governo. Tentativo che non si addice affatto a chi millanta un consenso pari ai due terzi della popolazione.
  • 0
nobody knows if it really happened

At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#9 Guest_runciter_*

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Inviato 19 giugno 2009 - 08:35

Per me, ma conosco poco la situazione, c'è dietro anche molto la rete e una popolazione in media estremamente giovane che attraverso internet, soprattutto nelle grandi città, si muove per un cambiamento (non che poi Moussavi lo sia davvero eh...).
Le manifestazioni sono davvero imponenti, mi pare qualcosa di davvero grosso e non so quanto eventuali ingerenze possano produrre un effetto così massiccio. Poi che Nejad sia in difficoltà ovviamente è qualcosa che a Usa e Israele non spiace affatto ma dell'Iran hanno comunque bisogno per tenere un minimo le redini dei due paesi più controversi dove gli Usa sono impegnati (Iraq e Afghanistan).


non so, forse ahmadinejad ha effettivamente vinto con ampio margine, era tutto previsto dagli analisti delle maneggiocrazie occidentali (controllate da chi?), e si è voluto trasformare l'evento in un piccolo golpettino innocente e benintenzionato.

ahmadinejad vince senza problemi? i giornali titolano "proteste di massa in iran".

tutto è possibile.
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#10 Ukrainian Roulette

    populista

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Inviato 19 giugno 2009 - 08:41

Considerate le leve ideologiche di ahmadinejad per quale motivo non dovrebbe essere rieletto , in Iran ?

E' chiaro che che le manifestazioni sono sollevate artificialmente.
Tra non molto partirà qualche contingente....per la stabilità e la sicurezza mondiale...
  • 0
<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#11 Guest_runciter_*

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Inviato 19 giugno 2009 - 08:44

A me pare quantomeno improbabile che Ahmadinejad possa raggiungere i due terzi dei consensi, in un paese in cui la maggioranza dell'elettorato ha meno di trent'anni ed è in forte crescita il livello di istruzione e di informazione. Nelle università è in clamoroso aumento il numero degli iscritti. I due terzi sono donne. Stiamo parlando di un paese giovane e istruito, che comincia ad aprirsi al mondo, dopo anni di isolamento, anche grazie alle nuove tecnologie. Non esattamente l'identikit dell'elettore medio del presidente ingegnere.
Con l'affluenza oltre l'ottanta percento (si aspettavano poco meno di trenta milioni di elettori, se ne sono ritrovati quaranta), il risultato di Ahmadinejad appare veramente poco credibile.
Numeri delle proteste, reazione delle forze armate e censura sistematica, non fanno altro che alimentare i sospetti.


forse invece avere dei vicini squilibrati che un giorno sì e uno no minacciano di bombardarti può spingerti ad accettare un po' di autoritarismo, secondo tradizione, soprattutto se l'alternativa è vendere il culo alla gente che ha distrutto altri paesi lì intorno, e che sta gradualmente corrodendo le deomocrazie occidentali, mentre perseguita altra gente la cui colpa è di essere nata nel posto sbagliato: una leggenda vuole che tanti anni fa un demone sia apparso a un uomo barbuto, e gli abbia ordinato di conquistare quella terra con la forza, senza alcuna pietà, e di dominare tutte le altre tribù, un po' con le buone (usura), un po' con le cattive (guerra, aperta o occulta).
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#12 oblomov

    Mommy? Can I go out and kill tonight?

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Inviato 19 giugno 2009 - 08:48

Considerate le leve ideologiche di ahmadinejad per quale motivo non dovrebbe essere rieletto , in Iran ?


Perchè l'iran non è il regno di ali babà con i tagliatori di mani come dipinto da molti media occidentali?
E' un paese molto complesso in cui lo iato tra popolazione urbana (colta, benestanante ed aperta al mondo occidentale) e popolazione rurale è molto forte; come detto prima con una bassa affluenza era preventivabile la vittoria di ahmadinejad, forte del disinteresse dei ceti urbani, ma con l'85 % di votanti tutto si complica.
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#13 Guest_runciter_*

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Inviato 19 giugno 2009 - 08:55

Perchè l'iran non è il regno di ali babà con i tagliatori di mani come dipinto da molti media occidentali?
E' un paese molto complesso in cui lo iato tra popolazione urbana (colta, benestanante ed aperta al mondo occidentale) e popolazione rurale è molto forte; come detto prima con una bassa affluenza era preventivabile la vittoria di ahmadinejad, forte del disinteresse dei ceti urbani, ma con l'85 % di votanti tutto si complica.


io credo che ahmadinejad abbia effettivamente vinto, e che la colpa sia di israele (e "nostra").

o vuoi farmi credere che i giovini modernizzati simpatizzano per chi sparge morte e distruzione nel vicinato?

perché non credo siano rincoglioniti come noi occidentali, loro corrono rischi concreti e un'idea se la saranno fatta.

poi magari ci sono stati veramente dei brogli, tutto può essere.
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#14 BillyBudapest

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Inviato 19 giugno 2009 - 09:04

non è la prima volta che vengono contestate le elezioni in iran, e che ci sono morti durante le proteste.

è abbastanza evidente che al momento qualcuno ha particolare interesse a evidenziare questi accadimenti.

questi tipi di magnificazione mediatica sono sempre selettivi e arbitrari.
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#15 oblomov

    Mommy? Can I go out and kill tonight?

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Inviato 19 giugno 2009 - 09:05


Perchè l'iran non è il regno di ali babà con i tagliatori di mani come dipinto da molti media occidentali?
E' un paese molto complesso in cui lo iato tra popolazione urbana (colta, benestanante ed aperta al mondo occidentale) e popolazione rurale è molto forte; come detto prima con una bassa affluenza era preventivabile la vittoria di ahmadinejad, forte del disinteresse dei ceti urbani, ma con l'85 % di votanti tutto si complica.


io credo che ahmadinejad abbia effettivamente vinto, e che la colpa sia di israele (e "nostra").

o vuoi farmi credere che i giovini modernizzati simpatizzano per chi sparge morte e distruzione nel vicinato?

perché non credo siano rincoglioniti come noi occidentali, loro corrono rischi concreti e un'idea se la saranno fatta.

poi magari ci sono stati veramente dei brogli, tutto può essere.

Io la verità non la so: come ho scritto più sopra l'ascesa di Ahmadinejad è legata alla demanziale miopia in politica estera del governo americano ed all'estremizzazione delle posizioni israeliane; sono assolutamente d'accordo che senza questi fattori sarebbe rimasto un ingegnere molto religioso con la passione della politica. Sta di fatto che una democrazia come quella iraniana riceve un grave vulnus dal legame stretto che lui intrattiene con milizie islamiche o bande di più volgari picchiatori. Purtroppo non credo che khamenei voglia rischiare il colpo di stato sovvertendo il risultato elettorale: la situazione è delicata perchè di fatto il paese è spaccato in due, ed entrambi i contendenti hanno delle carte da giocare (l'appoggio occidentale, i soldi di Rafsanjani da una parte e le milizie e l'appoggio di molte moschee dall'altra).
Certamente i demeriti e la stupidità della politica estera americana qui li vediamo: hanno fatto la guerra al peggior nemico dell'Iran (Saddam), l'hanno ammazzato e riescono ancora a destabilizzare l'area (dopo avere abbattuto l'unico stato non islamista del MO).
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#16 Limenitis

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Inviato 19 giugno 2009 - 09:14


Certamente i demeriti e la stupidità della politica estera americana qui li vediamo: hanno fatto la guerra al peggior nemico dell'Iran (Saddam), l'hanno ammazzato e riescono ancora a destabilizzare l'area (dopo avere abbattuto l'unico stato non islamista del MO).


E' questo però uno dei punti cardine della geopolitica degli ultimi nove (diciotto contando dal'91?) anni. Materia da complottisti: per quale arcano motivo gli Stati Uniti avrebbero mosso guerra a l'unico Stato che (de facto) si opponeva alla logica dell'integralismo islamico?
Eh si perchè, nonostante fosse basato su di una dittatura para-fascista sulla quale ognuno può dare la propria opinione, quello di Saddam era in pratica l'unico governo "laico" della Regione.

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Stefano

 

 

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#17 oblomov

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Inviato 19 giugno 2009 - 09:16



Certamente i demeriti e la stupidità della politica estera americana qui li vediamo: hanno fatto la guerra al peggior nemico dell'Iran (Saddam), l'hanno ammazzato e riescono ancora a destabilizzare l'area (dopo avere abbattuto l'unico stato non islamista del MO).


E' questo però uno dei punti cardine della geopolitica degli ultimi nove (diciotto contando dal'91?) anni. Materia da complottisti: per quale arcano motivo gli Stati Uniti avrebbero mosso guerra a l'unico Stato che (de facto) si opponeva alla logica dell'integralismo islamico?
Eh si perchè, nonostante fosse basato su di una dittatura para-fascista sulla quale ognuno può dare la propria opinione, quello di Saddam era in pratica l'unico governo "laico" della Regione.


Facendola breve: credo che gli Usa non accettassero che il potenziale energetico irakeno sfuggisse il loro controllo.
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#18 Limenitis

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Inviato 19 giugno 2009 - 09:20




Certamente i demeriti e la stupidità della politica estera americana qui li vediamo: hanno fatto la guerra al peggior nemico dell'Iran (Saddam), l'hanno ammazzato e riescono ancora a destabilizzare l'area (dopo avere abbattuto l'unico stato non islamista del MO).


E' questo però uno dei punti cardine della geopolitica degli ultimi nove (diciotto contando dal'91?) anni. Materia da complottisti: per quale arcano motivo gli Stati Uniti avrebbero mosso guerra a l'unico Stato che (de facto) si opponeva alla logica dell'integralismo islamico?
Eh si perchè, nonostante fosse basato su di una dittatura para-fascista sulla quale ognuno può dare la propria opinione, quello di Saddam era in pratica l'unico governo "laico" della Regione.


Facendola breve: credo che gli Usa non accettassero che il potenziale energetico irakeno sfuggisse il loro controllo.


Si si, la motivazione più lineare è senz'altro il mero "regolamento di conti", tuttavia... boh anche messa così qualcosa non torna.
Si è voluto semplicemente colpire "il più debole" visto che sarebbe stato più complicato attaccare l'Iran? O c'è dell'altro?

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#19 oblomov

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Inviato 19 giugno 2009 - 09:27

Semplicemente colpire quello più isolato, privo di appoggi consistenti, a parte qualche legame ambiguo coi siriani ed apertamente odiato da stati solidi come arabia saudita e iran.
Comunque non parlerei di regolamento di conti quanto di $, e tanti.
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#20 Limenitis

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Inviato 19 giugno 2009 - 09:31

Comunque non parlerei di regolamento di conti quanto di $, e tanti.


Beh si, conti a molti zeri naturalmente


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Stefano

 

 

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#21 Roy Montgomery

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Inviato 19 giugno 2009 - 10:12

ci state andando troppo cauti con le conspirazioni, è chiaro che è tutta colpa di israele, vuol aprire succursali degli insediamenti in iran vicino ai pozzi di petrolio

scempiaggini assurde a parte, qualcosa di strano è sicuramente accaduto

mousavi (non uno stinco di santo, anzi.. ma un potente della teocrazia islamica, ma meglio per l'iran uno xiaoping che un razzista che governa con un'economia di tipo coloniale, incapace di raffinare il proprio petrolio,mantenendo le masse povere con i sussidi, distruggendo la classe media con l'inflazione. Ovviamente non è detto che Mousavi vincendo avrebbe fatto granchè.. il concilio dei guardiani avrebbe semplicemente bloccato ciò che non riteneva sufficentemente islamico come ha fatto con khatami )
ha già dichiarato vittoria venerdi, mentre khamenei si è affrettato a dichiarare vincitore il razzista senza neanche aspettare i tre giorni per contare bene i voti. Questo vuol dire due cose: o che khamenei sperava di bloccare subito le proteste sul nascere con il suo intervento divino, aspettandosi forse un brutto scherzo da mousavi, o semplicemente ha voluto mettere fine alla farsa anticipatamente, e muosavi in questo caso è semplicemente un vittima.

Persino in una teocrazia come quella iran ciò che è successo è senza precedenti da quando ci sono le finte elezioni. Il broglio è stato cosi caotico che penso proprio che neanche chi l'ha organizzato sappia davvero se ha vinto lui o meno. Ovviamente è il metodo migliore, perchè cosi poter verificare è impossibile. Ciò significa sicuramente qualcosa. Una mossa azzardata del leader supremo causato da un momento cosi delicato per la politica estera iraniana, dove ti trovi un imbecille americano che ti tende cautamente la mano ? Una lotta di potere interna? Anche gli altri candidati sono stati solidali con Muosavi, cosi come altre figure influenti come  Rafsanjani. Se è davvero cosi, allora c'e qualche speranza per l'iran. Ma se succederà qualcosa (e lo ritengo improbabile) verrà dall'alto, non dal basso. Coloro che protestano sono coraggiosi, ma più che pressioni non possono fare. Sta a conservatori e riformisti pragmatici buttare fuori khamenei e trasformare l'iran almeno in un'altra China.

obama può sparare tutti i discorsi inutili che vuole, ma se ci sarà un piccolo cambiamento in medio oriente dipenderà da gente coraggiosa come in libano e in iran. Ma questo potrebbe essere il colpo di fortuna che attendeva. O il definitivo colpo di grazia.

chi pensa che ci sia una mano esterna dietro le proteste vince un biglietto per un posto accanto al prossimo white supremacist che inviterà Ahmadinejad.

Israele è troppo paranoica per credere che un cambio di regime possa cambiare granchè la situazione. Bibi aspetta solo il momento giusto per distruggere i reattori, anche senza il consenso americano. In fondo cosa rischia ? l'ennesimo attacco di Hezbollah e di Hamas, che tanto avverrà comunque nei prossimi mesi. Se gli va bene, potrebbe prendere tre piccioni con una fava: distruggere il nucleare iraniano, far deragliare l'accordo obamiano con l'iran, e posticipare ancora gli accordi con i palestinesi. E forse, costringere gli iraniani ad uscire allo scoperto con il loro programma nucleare. Obama invece non ha alcuna voglia di rischiare il suo accordo con l'iran, tanto da rilasciare pure vergognose dichiarazioni ambigue mentre in iran si spargeva il sangue. 
  • 0

3 a 0 in 26 minuti contro il LECCE. Vado a fare la spesa.


#22 Ukrainian Roulette

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Inviato 19 giugno 2009 - 10:50

Ma l'ayatollah ha parlato dall'università e ha detto che è tutto regolare no ? Mussavi aveva il N°4 da scrivere sulla scheda e Ahmadinejad il N°44 (quindi bastava aggiungere un 4 ) e di conseguenza il riconteggio serve a poco,i manifestanti avevano tutto già pronto stampato in perfetti manifesti ovviamente ordinati alle tipografie prima delle elezioni e sicuramente a un costo elevato...che bel gioco,il solito.
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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#23 oblomov

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Inviato 19 giugno 2009 - 11:00

Israele è troppo paranoica per credere che un cambio di regime possa cambiare granchè la situazione. Bibi aspetta solo il momento giusto per distruggere i reattori, anche senza il consenso americano. In fondo cosa rischia ? l'ennesimo attacco di Hezbollah e di Hamas, che tanto avverrà comunque nei prossimi mesi. Se gli va bene, potrebbe prendere tre piccioni con una fava: distruggere il nucleare iraniano, far deragliare l'accordo obamiano con l'iran, e posticipare ancora gli accordi con i palestinesi. E forse, costringere gli iraniani ad uscire allo scoperto con il loro programma nucleare. Obama invece non ha alcuna voglia di rischiare il suo accordo con l'iran, tanto da rilasciare pure vergognose dichiarazioni ambigue mentre in iran si spargeva il sangue. 


ecco questo è il problema: la politica israeliana paventa troppo spesso la soluzione di forza, provocando pericolosi effetti a cascata nella regione. Non è che ci vada un genio per capire che l'ascesa di personaggi ambigui come Ahmadinejad è fondamentalmente aiutata dalla politica estera israeliana, costruita sulla minaccia continua.
Khamenei mica può essere fatto fuori: l'unica è che comprenda che in iran il pericolo di una deriva totalitaria è molto serio ed agisca di concerto con i riformisti per limitare l'azione del presidente.
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Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.

#24 Roy Montgomery

    mr. negativity

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Inviato 19 giugno 2009 - 11:44

l'elezione o il comportamento di Ahmadinejad non c'entrano nulla con la politica estera di israele. Come non c'entra niente con il supporto iraniano a hezbollah o hamas.

Nè il comportamento di bibi è influenzato dall'atomica dell'iran. (la sua elezione invece si). Entrambi fanno quello che farebbero in qualsiasi scenario ostile.

E malgrado non abbia troppa simpatia per bibi, non posso biasimarlo. Sharon e Olmert hanno offerto ai palestinesi molto più  di quello che offrirà mai lui. La road map di bush era il piano più pro palestinese mai fatto da un presidente americano. Il risultato è il solito. Ti ritiri da gaza e Hamas festeggia. Rimani, e Hamas festeggia lo stesso sapendo che facendo guerriglia da zone piene di civili avranno martiri da far vedere ai media occidentali, gli stessi che ritengono che il piano della lega araba del 2002 era fattibile senza distruggere israele o farlo diventare un altro libano, con orrende conseguenze anche per arabi che vivono dentro israele o che la visita di sharon al temple mount sia stata la vera causa dell'intifaida.

E adesso gli usa hanno un presidente che è convinto che il problema principale siano gli insediamenti, oppure, nella migliore delle ipotesi, pensa che gli insediamenti siano un problema molto più facile da risolvere rispetto ai tre problemi principali: hamas,i rifugiati, gerusalemme.

qua ci vuole un miracolo
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3 a 0 in 26 minuti contro il LECCE. Vado a fare la spesa.


#25 Guest_runciter_*

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Inviato 19 giugno 2009 - 12:25

ci state andando troppo cauti con le conspirazioni, è chiaro che è tutta colpa di israele, vuol aprire succursali degli insediamenti in iran vicino ai pozzi di petrolio

scempiaggini assurde a parte, qualcosa di strano è sicuramente accaduto

mousavi (non uno stinco di santo, anzi.. ma un potente della teocrazia islamica, ma meglio per l'iran uno xiaoping che un razzista che governa con un'economia di tipo coloniale, incapace di raffinare il proprio petrolio,mantenendo le masse povere con i sussidi, distruggendo la classe media con l'inflazione. Ovviamente non è detto che Mousavi vincendo avrebbe fatto granchè.. il concilio dei guardiani avrebbe semplicemente bloccato ciò che non riteneva sufficentemente islamico come ha fatto con khatami )
ha già dichiarato vittoria venerdi, mentre khamenei si è affrettato a dichiarare vincitore il razzista senza neanche aspettare i tre giorni per contare bene i voti. Questo vuol dire due cose: o che khamenei sperava di bloccare subito le proteste sul nascere con il suo intervento divino, aspettandosi forse un brutto scherzo da mousavi, o semplicemente ha voluto mettere fine alla farsa anticipatamente, e muosavi in questo caso è semplicemente un vittima.

Persino in una teocrazia come quella iran ciò che è successo è senza precedenti da quando ci sono le finte elezioni. Il broglio è stato cosi caotico che penso proprio che neanche chi l'ha organizzato sappia davvero se ha vinto lui o meno. Ovviamente è il metodo migliore, perchè cosi poter verificare è impossibile. Ciò significa sicuramente qualcosa. Una mossa azzardata del leader supremo causato da un momento cosi delicato per la politica estera iraniana, dove ti trovi un imbecille americano che ti tende cautamente la mano ? Una lotta di potere interna? Anche gli altri candidati sono stati solidali con Muosavi, cosi come altre figure influenti come  Rafsanjani. Se è davvero cosi, allora c'e qualche speranza per l'iran. Ma se succederà qualcosa (e lo ritengo improbabile) verrà dall'alto, non dal basso. Coloro che protestano sono coraggiosi, ma più che pressioni non possono fare. Sta a conservatori e riformisti pragmatici buttare fuori khamenei e trasformare l'iran almeno in un'altra China.

obama può sparare tutti i discorsi inutili che vuole, ma se ci sarà un piccolo cambiamento in medio oriente dipenderà da gente coraggiosa come in libano e in iran. Ma questo potrebbe essere il colpo di fortuna che attendeva. O il definitivo colpo di grazia.

chi pensa che ci sia una mano esterna dietro le proteste vince un biglietto per un posto accanto al prossimo white supremacist che inviterà Ahmadinejad.

Israele è troppo paranoica per credere che un cambio di regime possa cambiare granchè la situazione. Bibi aspetta solo il momento giusto per distruggere i reattori, anche senza il consenso americano. In fondo cosa rischia ? l'ennesimo attacco di Hezbollah e di Hamas, che tanto avverrà comunque nei prossimi mesi. Se gli va bene, potrebbe prendere tre piccioni con una fava: distruggere il nucleare iraniano, far deragliare l'accordo obamiano con l'iran, e posticipare ancora gli accordi con i palestinesi. E forse, costringere gli iraniani ad uscire allo scoperto con il loro programma nucleare. Obama invece non ha alcuna voglia di rischiare il suo accordo con l'iran, tanto da rilasciare pure vergognose dichiarazioni ambigue mentre in iran si spargeva il sangue. 


ecco che rispunta fuori l'israel-lover, perfettamente allineato con le posizioni sioniste.

e usa anche le solite vecchie tattiche: chi non accetta il suprematismo ebraico è un razzista!

ma sarai mica ebreo? altrimenti diventa difficile spiegare tutta questa passione.

meno male che non tutti gli ebrei sono come te, anzi, alcuni sono tra i più attivi e/o influenti anti-sionisti.

che poi significa semplicemente che cercano di disinnescare un meccanismo distruttivo senza precedenti nella storia.
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#26 Guest_runciter_*

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Inviato 19 giugno 2009 - 12:31

l'elezione o il comportamento di Ahmadinejad non c'entrano nulla con la politica estera di israele. Come non c'entra niente con il supporto iraniano a hezbollah o hamas.

Nè il comportamento di bibi è influenzato dall'atomica dell'iran. (la sua elezione invece si). Entrambi fanno quello che farebbero in qualsiasi scenario ostile.

E malgrado non abbia troppa simpatia per bibi, non posso biasimarlo. Sharon e Olmert hanno offerto ai palestinesi molto più  di quello che offrirà mai lui. La road map di bush era il piano più pro palestinese mai fatto da un presidente americano. Il risultato è il solito. Ti ritiri da gaza e Hamas festeggia. Rimani, e Hamas festeggia lo stesso sapendo che facendo guerriglia da zone piene di civili avranno martiri da far vedere ai media occidentali, gli stessi che ritengono che il piano della lega araba del 2002 era fattibile senza distruggere israele o farlo diventare un altro libano, con orrende conseguenze anche per arabi che vivono dentro israele o che la visita di sharon al temple mount sia stata la vera causa dell'intifaida.

E adesso gli usa hanno un presidente che è convinto che il problema principale siano gli insediamenti, oppure, nella migliore delle ipotesi, pensa che gli insediamenti siano un problema molto più facile da risolvere rispetto ai tre problemi principali: hamas,i rifugiati, gerusalemme.

qua ci vuole un miracolo


la fine del sionismo? ma non sarebbe un miracolo, solo un inevitabile processo naturale.

ovviamente ahmadinejad è una conseguenza della follia sionista, e bibi è una persona profondamente malata.

questo da un punto di vista umano, poi non so, magari chi crede di essere metafisicamente superiore la vede un po' diversamente.
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#27 Embryo

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Inviato 19 giugno 2009 - 12:38

Pinzon, secondo te, ad Israele conviene di più un Iran ultraconservatore o un Iran riformista?
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nobody knows if it really happened

At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#28 Guest_runciter_*

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Inviato 19 giugno 2009 - 12:43

Pinzon, secondo te, ad Israele conviene di più un Iran ultraconservatore o un Iran riformista?


agli israeliani conviene più un iran riformista, ai rothschild forse più un iran conservatore.
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#29 sheikyerbouti

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Inviato 19 giugno 2009 - 12:48

Pinzon, secondo te, ad Israele conviene di più un Iran ultraconservatore o un Iran riformista?

agli israeliani conviene più un iran riformista, ai rothschild forse più un iran conservatore.


eccallà... asd asd asd

ciao.
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#30 Embryo

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Inviato 19 giugno 2009 - 12:54

Detto questo, chi sarebbe il mandante della protesta riformista in Iran, visto che al complotto sionista non conviene?
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nobody knows if it really happened

At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#31 Guest_runciter_*

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Inviato 19 giugno 2009 - 13:05

Detto questo, chi sarebbe il mandante della protesta riformista in Iran, visto che al complotto sionista non conviene?


tu mi hai chiesto di un iran riformista, non di una protesta con morti nelle strade.

e poi bisogna vedere quali sono i piani, magari anche loro sono indecisi: li distruggiamo o li inglobiamo dolcemente?

o un po' tutte e due?
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#32 Guest_runciter_*

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Inviato 19 giugno 2009 - 13:07

eccallà... asd asd asd

ciao.


ebbe' ma se vogliono organizzare una guerra non possono mica attaccare un paese amico, no?
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#33 ouspen

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Inviato 19 giugno 2009 - 16:09

A me pare quantomeno improbabile che Ahmadinejad possa raggiungere i due terzi dei consensi, in un paese in cui la maggioranza dell'elettorato ha meno di trent'anni ed è in forte crescita il livello di istruzione e di informazione. Nelle università è in clamoroso aumento il numero degli iscritti. I due terzi sono donne. Stiamo parlando di un paese giovane e istruito, che comincia ad aprirsi al mondo, dopo anni di isolamento, anche grazie alle nuove tecnologie. Non esattamente l'identikit dell'elettore medio del presidente ingegnere.


non che Moussavi sia questo gran leader riformista e indiscusso punto di riferimento dell'elettorato giovane e istruito. io non darei per scontato che gli studenti universitari e i ceti professionali costituiscano un blocco unico a favore di Moussavi. Ahmadinajad è un ingegnere civile, non un contadino. brogli o meno (probabili ma non determinanti, visto il margine), secondo me si tratta di una lotta tutta interna alle due principali fazioni dell'attuale potere politico-religioso iraniano, quella più radicalmente anti-occidentale (l'occidente a guida USA/GB) e quella aperta alla "collaborazione" e alla distensione dei rapporti (la borghesia urbana di Theran, principalmente. Moussavi è stato primo ministro ai tempi della guerra con l'Iraq e già collaboratore di Washington nel caso Iran-Contras). forse la maggioranza degli iraniani considera prioritari i temi legati alla sicurezza nazionale ed economica e per questo ha scelto la stabilità.
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#34 oblomov

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Inviato 19 giugno 2009 - 16:18


non che Moussavi sia questo gran leader riformista e indiscusso punto di riferimento dell'elettorato giovane e istruito. io non darei per scontato che gli studenti universitari e i ceti professionali costituiscano un blocco unico a favore di Moussavi. Ahmadinajad è un ingegnere civile, non un contadino. brogli o meno (probabili ma non determinanti, visto il margine), secondo me si tratta di una lotta tutta interna alle due principali fazioni dell'attuale potere politico-religioso iraniano, quella più radicalmente anti-occidentale (l'occidente a guida USA/GB) e quella aperta alla "collaborazione" e alla distensione dei rapporti (la borghesia urbana di Theran, principalmente. Moussavi è stato primo ministro ai tempi della guerra con l'Iraq e già collaboratore di Washington nel caso Iran-Contras). forse la maggioranza degli iraniani considera prioritari i temi legati alla sicurezza nazionale ed economica e per questo ha scelto la stabilità.


Questo certamente, va però rilevata la svolta fortemente autoritaria di ahmadinejad, che sta usando a suo piacere bande di picchiatori.
Penso che anche l'altissimo tasso di inflazione, legato all'altalena del prezzo del greggio e all'uso spregiudicato dei proventi petroliferi da parte dell'ingegnere, sia un fattore molto importante nel catalizzare il consenso dei ceti urbani intorno a moussavi
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#35 ouspen

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Inviato 19 giugno 2009 - 16:36

infatti. Moussavi è sostenuto da chi vuole la liberalizzazione economica a vantaggio delle imprese private e non ha gradito lo "spreco" di denaro a favore dei ceti poveri e disagiati: aumento delle pensioni e degli stipendi agli insegnanti, sussidi ai poveri e assistenza sanitaria gratuita. tutte cose poco liberal.
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#36 oblomov

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Inviato 19 giugno 2009 - 17:21

infatti. Moussavi è sostenuto da chi vuole la liberalizzazione economica a vantaggio delle imprese private e non ha gradito lo "spreco" di denaro a favore dei ceti poveri e disagiati: aumento delle pensioni e degli stipendi agli insegnanti, sussidi ai poveri e assistenza sanitaria gratuita. tutte cose poco liberal.


Anche inflazione al 25% però, che non mi pare poco. Credo che la faccenda sia molto complicata, spero vivamente che khamenei eviti di appoggiare la svolta autoritaria di ahmadinejad ma lo confermi presidente (come sta facendo), magari tentando di trovare un compromesso alla persiana sulla politica economica, tra lo statalismo sfrenato dell'ingegnere e la volontà di apertura dei riformisti.
Comunque la faccenda è serissima, spero sinceramente non sia fomentata da nessuno stato occidentale.
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#37 Limenitis

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Inviato 20 giugno 2009 - 16:13

Virginia mi perdonerà se copio qui il link del sito delle donne iraniane, però mi interessava che si parlasse anche di quella situazione, in questo topic:

http://www.donneiran.org/
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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#38 HardNheavy

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Inviato 20 giugno 2009 - 18:02

Due semplici osservazioni:

- Le rivolte sono concentrate tutte nelle zone agiate/borghesi di Teheran, dove i media occidentali sono accessibili facilmente a tutti. Non si sa nulla del resto dell'Iran.

- La candidatura di moussavi è stata prima passata al vaglio dal consiglio della rivoluzione islamica. Si tratta quindi di un canididato interno al sistema teocratico iraniano. Il suo "riformismo" sta solo nel fatto che è filo americano.
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#39 HardNheavy

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Inviato 20 giugno 2009 - 18:03

Posto un articolo interessante:

La ??Rivoluzione Verde?: il copione è stato riproposto; questa volta in Iran

di Eva Golinger

su www.rebelion.org del 20/06/2009

Il set

Colore: Verde

Slogan: ??Dov??è il mio voto??

Attori principali: Studenti e giovani delle classe media e alta, dirigenti dell??opposizione, mezzi di comunicazione internazionale, nuove tecnologie (Twitter, Youtube, cellulari, SMS, Internet).

Attori secondari: Organizzazioni non governative (ONG) internazionali, Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Freedom House, Centro per l??applicazione dell??azione non violenta ??CANVAS? (ex OTPOR), Centro per il Conflitto Internazionale Non Violento (ICNC), Istituto Albert Einstein, Pentagono, Missione Speciale della Direzione Nazionale dell??Intelligence USA per l??Iran.

Scenario: Elezioni Presidenziali; il candidato ufficiale, Mahmud Ahmadinejad, l??attuale presidente che mantiene una linea molto dura contro l??imperialismo statunitense e il sionismo israeliano e gode di un alto grado di popolarità tra le classi popolari iraniane per gli investimenti in programmi sociali, vince con il 63% dei voti; il candidato dell??opposizione, Mir Hossein Musavi, di classe medio-alta, che prometteva (in inglese) durante la campagna che la sua elezione alla presidenza avrebbe assicurato ??un nuovo saluto al mondo?, frase che stava ad indicare che avrebbe cambiato la politica estera nei confronti di Washington, ha perso per più di 15 punti; l??opposizione denuncia una frode elettorale e chiede alla comunità internazionale di intervenire; gli studenti manifestano nelle strade, nelle zone della classe media e alta della capitale, Teheran; dicono di essere ??non violenti?, ma provocano reazioni repressive dello Stato con azioni aggressive e immediatamente denunciano presunte violazioni dei loro diritti di fronte ai media internazionali; dicono che il presidente eletto è un ??dittatore?.

Luogo: L??Iran, quarto produttore di petrolio nel mondo e il secondo di riserve di gas naturale. In piena flagranza dell??embargo commerciale imposto da Washington, la Cina ha firmato un accordo con l??Iran nell??anno 2004, per un valore di 200.000 milioni di dollari, per l??acquisto di gas naturale iraniano nei prossimi 25 anni. Negli ultimi quattro anni, l??Iran ha stretto relazioni commerciali con i paesi dell??America Latina, nonostante le minacce di Washington, e attualmente sviluppa tecnologia nucleare a scopi pacifici.

Vi suona familiare? Di certo suona familiare ai venezuelani e alle venezuelane che da tre anni, senza ombra di dubbio, stanno vivendo in questo scenario. Le cosiddette ??rivoluzioni colorate?, che cominciarono in Serbia nell??anno 2000, con il rovesciamento e la demonizzazione di Slobodan Milosevic, e che poi passarono per la Georgia, l??Ucraina, il Kirghiztan, il Libano, la Bielorussia, l??Indonesia e il Venezuela, sempre con l??intenzione di cambiare ??regimi? non favorevoli agli interessi di Washington con governi ??più amichevoli?, sono adesso arrivate in Iran. Il copione è identico. Un colore, un logotipo, uno slogan, un gruppo di studenti e giovani di classe media, un processo elettorale, un candidato filo-statunitense e un paese pieno di risorse strategiche con un governo che non rispetta l??agenda dettata dall??impero. Sono sempre le stesse ONG e agenzie straniere quelle che appoggiano, finanziano e promuovono la strategia, fornendo contributi finanziari e formazione strategica ai gruppi studenteschi perché eseguano il piano. Dovunque ci sia una ??rivoluzione colorata?, si trovano anche l??USAID, il National Endowment for Democracy, Freedom House, il Centro Internazionale per il Conflitto Non Violento, il CANVAS (ex OTPOR), l??Istituto Albert Einstein, l??Istituto Repubblicano Internazionale e l??Istituto Democratico Nazionale, per citarne alcuni.

Si esamini questo testo, intitolato ??Una guida non violenta per l??Iran?, scritto dall??ex direttore dell??Istituto Albert Einstein, fondatore del Centro Internazionale per il Conflitto Non Violento (INCR) e presidente di Freedom House, Peter Ackerman, e dal suo collega, coautore del libro ??Una forza più potente: un secolo di conflitto non violento? e direttore dell??INCR, Jack DuVall, anch??egli esperto in propaganda e cofondatore dell??Istituto Arlington, insieme con l??ex direttore della CIA, James Woolsey:

??Manifestazioni ripetute, guidate da studenti a Teheran, devono accelerare a Washington il dibattito sull??Iran. Ci si sta ponendo due domande? Le manifestazioni sono in grado di produrre un cambiamento di regime? Che tipo di appoggio esterno servirebbe?

La storia dei movimenti civili, come quello che attualmente si sta creando in Iran, evidenzia che il riscaldamento della piazza non è sufficiente a rovesciare un governo. Se l??aiuto degli Stati Uniti apporta semplicemente più legna al fuoco e l??opposizione interna non lavora per indebolire le fonti reali del potere del regime, non funzionerà.

La lotta vittoriosa del movimento civile ha l??obiettivo di promuovere l??ingovernabilità per mezzo degli scioperi, del boicottaggio, della disobbedienza civile ed altre tattiche non violente ?? oltre alle proteste di massa -, allo scopo di indebolire e distruggere i pilastri di sostegno del governo. Ciò è possibile in Iran.

Gli avvenimenti in Iran sono simili a quelli della Serbia appena prima che il movimento diretto da studenti sconfiggesse Slobodan Milosevic. Il suo regime si era alienato non solamente gli studenti, ma anche la maggioranza della classe media? Anche la classe politica era divisa e molti erano stanchi del dittatore. Cogliendo l??opportunità, l??opposizione si mobilitò per separare il regime dalle sue fonti di potere??

L??elemento maggiormente rivelatore di questo articolo non è solo l??ovvia visione interventista che cerca di promuovere un colpo di stato in Iran, ma il fatto che esso fu scritto il 22 luglio 2003, quasi sei anni fa (vedere l??originale: http://www.nonviolen...smArticle.shtml). In questi sei anni l??organizzazione di Ackerman e DuVall, insieme ai soci, CANVAS a Belgrado e l??Istituto Albert Einstein a Boston, ha lavorato per formare e rendere efficienti gruppi di studenti nelle tecniche di golpe morbido in Iran, con finanziamenti della NED, di Freedom House e delle agenzie del Dipartimento di Stato. Non è casuale che CANVAS, composto dai leader del gruppo OTPOR della Serbia che rovesciò Milosevic, abbia da qualche tempo cominciato a pubblicare i suoi materiali in farsi e in arabo. Una delle pubblicazioni principali, realizzata con il finanziamento del Dipartimento di Stato degli USA attraverso l??Istituto Statunitense della Pace, dal titolo ??La lotta non violenta: i 50 punti critici?, è considerata come ??un manuale di perfezionamento della lotta strategica non violenta, che offra una molteplicità di informazioni pratiche?? E?? un libro elettronico diretto a un pubblico giovanile, come evidenzia una grafica, un disegno e un linguaggio per i giovani. Scritto originalmente in serbo, nel corso dell??ultimo anno è stato tradotto in inglese, spagnolo, francese, arabo e farsi (la lingua parlata in Iran). La versione in farsi: http://www.canvasope...50CP_Farsi.pdf.

Questo libro è una versione moderna, con un disegno più attraente per la gioventù, del libro originale scritto dal guru della lotta ??civile? per il cambiamento di regimi non favorevoli a Washington: Gene Sharp. Il suo libro, ??Sconfiggendo un dittatore?, che si è tradotto anche in un film prodotto da Ackerman e DuVall, è stato utilizzato in tutte le rivoluzioni colorate in Europa Orientale, ed anche in Venezuela, ed è considerato dai movimenti studenteschi come la propria ??bibbia?. L??introduzione del libro di CANVAS spiega: ??Questo libro è il primo che applica l??azione strategica non violenta a campagne reali. Le tecniche presentate nei prossimi 15 capitoli hanno avuto successo in molti luoghi del mondo? Questo libro contiene lezioni apprese attraverso diverse lunghe e difficili lotte non violente contro regimi non democratici e oppositori delle libertà umane fondamentali? Gli autori sperano e credono che comunicare questi punti cruciali in tale formato, vi aiuterà a rendere più operativa l??azione strategica non violenta, affinché possiate recuperare i vostri diritti, superiate la repressione, resistiate all??occupazione, realizziate la democrazia e stabiliate la giustizia nella vostra terra; impedendo che questo secolo sia un??altra ??Era degli estremi?.

Ovviamente non è una coincidenza che il libro sia uscito in farsi e in arabo proprio qualche mese prima delle elezioni presidenziali dell??Iran, dal momento che queste organizzazioni avevano già cominciato a lavorare con l??opposizione iraniana per preparare lo scenario del conflitto. E ora, veniamo al contenuto e agli obiettivi di questo libro, che ora vengono perseguiti all??interno del territorio iraniano. (E?? pure interessante segnalare che l??edizione spagnola uscì proprio prima del referendum costituzionale in Venezuela e che la traduzione fu realizzata da un??organizzazione sconosciuta del Messico: ??Non violenza in Azione? (NOVA). Un paese in cui ha soggiornato lungamente l??ex dirigente studentesco venezuelano Yon Goicochea, che ha ricevuto addestramento e finanziamento da parte dei gruppi stranieri prima menzionati).

Inoltre, la grande agenzia di destabilizzazione, National Endowment for Democracy (NED), ha anch??essa lavorato attivamente per destabilizzare la rivoluzione iraniana ed imporre un regime favorevole agli interessi di Washington. Dopo le elezioni presidenziali in Iran nell??anno 2005, l??allora segretaria di Stato Condoleeza Rice annunciò la creazione di un nuovo Ufficio per gli Affari Iraniani, con un bilancio iniziale di 85 milioni di dollari approvato dal Congresso statunitense. Gran parte di questo denaro fu dirottato verso il lavoro della NED e di Freedom House, che già stavano finanziando alcuni gruppi all??interno e all??esterno dell??Iran, i quali operavano diffondendo informazioni sugli abusi dei diritti umani in Iran, e la formazione di giornalisti ??indipendenti?. Organizzazioni come l??Associazione dei Maestri dell??Iran (ITA) hanno ricevuto finanziamenti della NED fin dal 1991 per promuovere la pubblicazione di una rivista politica che contribuiva alla costruzione di un Iran ??democratico?. Anche la Fondazione per un Iran Democratico (FDI), con base negli Stati Uniti, è stata uno dei principali recettori dei fondi della NED. Il suo lavoro è stato orientato nel campo dei diritti umani, principalmente per presentare il governo iraniano come violatore dei diritti dei suoi cittadini. Questa organizzazione è strettamente legata agli istituti dell??ultradestra negli Stati Uniti, come l??American Enterprise Institute e il Progetto per un Nuovo Secolo Americano, che hanno fatto pressione per le guerre in Medio Oriente*.

La NED ha anche finanziato gruppi come la Fondazione Abdurrahman Boroumand (ABF), una ONG che presumibilmente promuove diritti umani e democrazia in Iran. Questa organizzazione si è incaricata di creare pagine web e biblioteche elettroniche sui diritti umani e la democrazia. Nel 2003, ABF ricevette un fondo di 150.000 dollari per un progetto dal titolo ??La transizione alla democrazia in Iran?. Nel 2007, ABF ottenne 140.000 dollari per ??creare coscienza sulle esecuzioni politiche dall??inizio della rivoluzione iraniana nel 1979, promuovere la democrazia e i diritti umani tra i cittadini e rafforzare la capacità organizzativa della società civile?. Si impegnò anche ad ??assumere un consigliere per le comunicazioni e a condurre campagne mediatiche?.

Quantità di denaro non rivelate pubblicamente dalla NED sono state concesse a diverse ONG tra il 2007 e il 2009, per costruire un appoggio internazionale alle ONG e agli attivisti dei diritti umani nazionali? favorire la società civile iraniana e i rappresentanti dei mezzi di comunicazione a relazionarsi e a comunicare con la comunità internazionale??

Inoltre, i gruppi più importanti della NED, come il Centro Americano di Solidarietà Lavorativa (ACILS), che in Venezuela ha sostenuto il sindacato golpista dell??opposizione, la Confederazione dei Lavoratori Venezuelani (CTV), ha finanziato e consigliato il ??movimento operaio indipendente? in Iran dal 2005. Anche l??Istituto Repubblicano Internazionale (IRI) ha ricevuto fondi dalla NED per ??legare attivisti politici in Iran a riformisti in altri paesi? e ??rafforzare la loro capacità di comunicazione e organizzazione?. Si tratta delle stesse attività e delle stesse agenzie di Washington che conducono le azioni di ingerenza in Venezuela, Bolivia, Nicaragua e altri paesi in cui attualmente gli Stati Uniti cercano di promuovere un cambiamento del governo con un altro più favorevole ai loro interessi.

Anche la manipolazione mediatica su ciò che avviene attualmente in Iran segue un proprio copione. In Venezuela, quando il presidente Chavez vinse le elezioni presidenziali nel 2006 con il 64% dei voti e più del 75% di partecipazione popolare, l??opposizione gridò alla frode (come in generale è abituata a fare in tutti i processi elettorali che perde) e ricevette copertura mediatica allo scopo di formulare e promuovere le sue denunce, nonostante non presentasse nessuna prova che desse fondamento alle accuse. Tale presenza mediatica viene attivata semplicemente per continuare a promuovere correnti di opinione che pretendono di demonizzare il presidente Chavez, definendolo un dittatore, e di gettare discredito sul governo venezuelano, per poi giustificare qualsiasi intervento straniero.

Nel caso dell??Iran, in questo momento vediamo titoli come ??Proteste in Europa contro il voto in Iran? (AP), ??Khamenei v. Musavi? (Atantic Online), ??Grande manifestazione di lutto a Teheran? (Reuters), ??Una nuova inchiesta indica la frode? (Washington Post), ??Biden esprime ??dubbi? sulle elezioni in Iran? (CNN, 14/06/2009), e ??Analisti rivedono i risultati ??ambigui? in Iran? (CNN, 16/06/2009). I titoli generano l??impressione di una possibile frode elettorale in Iran, giustificando di conseguenza le proteste violente dell??opposizione, sebbene Ahmadinejad abbia vinto con un risultato impressionante, il 63% dei voti, dieci punti in più di quelli che ha conseguito Obama negli Stati Uniti lo scorso mese di novembre. Per spiegare la reazione mediatica, secondo l??ex ufficiale della CIA incaricato della regione del Medio Oriente, Robert Baer, ??la maggior parte delle manifestazioni e delle proteste che trovano spazio nelle notizie sono ubicate nella zona nord di Teheran? Si tratta, principalmente, di settori dove vive la classe media liberale iraniana. Sono anche settori in cui, senza dubbio, si è votato per Mir Hossein Mussavi, il rivale del presidente Mahmud Ahmadinejad, il quale ora denuncia la frode elettorale. Ma non abbiamo ancora visto immagini del sud di Teheran, dove vivono i poveri? Per molti anni, i media occidentali hanno visto l??Iran attraverso lo specchio della classe media liberale iraniana ?? una comunità che ha accesso a Internet e alla musica statunitense, che ha maggiori possibilità di parlare con la stampa occidentale e che dispone di denaro per comprare voli a Parigi o a Los Angeles? Ma rappresenta davvero l??Iran??

Baer, in un articolo pubblicato nella rivista Time**, afferma che una dei pochi sondaggi affidabili, elaborati da analisti occidentali negli ultimi giorni della campagna elettorale, dava la vittoria ad Ahmadinejad ?? con percentuali ancora più alte del 63% che ha ottenuto? Il sondaggio è stato effettuato in tutto l??Iran e non solo nelle zone della classe media?.

* http://www.zmag.org/...iewArticle/2501

** ??Don??t Assume Ahmadinejad Really Lost?, Time online, 16 giugno 2009
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#40 oblomov

    Mommy? Can I go out and kill tonight?

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Inviato 20 giugno 2009 - 19:40

L'articolo mi sembra un filo parziale:

1. In Iran l'inflazione è intorno al 25 %, il che mi pare un fattore molto importante nel valutare il voto di un paese.
2. La presenza forte di milizie islamiche e paramilitari che fanno chiaro riferimento ad Ahmadinejad, quali le milizie Basij, al di là della realtà o meno dei brogli, getta un'ombra rilevante sulla correttezza del processo elettorale.
3. La politica, diciamo riformista, di Moussavi e di chi parteggia per lui, come Rafsanjani o Khatami, non può definirsi brutalmente filo-americana; una visione meno manichea porterebbe a definirla semplicemente di islamismo moderato; tale posizione, legata ad una generale distensione dei rapporti con l'Occidente, che al solo paese sciita in un universo a schiacciante prevalenza sunnita, converrebbe grandemente, a mio parere all'Iran in primis, per evitare una pericolosa deriva fondamentalista.


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Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.

#41 satyajit

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Inviato 20 giugno 2009 - 20:02

L'articolo mi sembra un filo parziale:

1. In Iran l'inflazione è intorno al 25 %, il che mi pare un fattore molto importante nel valutare il voto di un paese.


Il pensiero neoliberale/monatarista continua a fare danni.
L'inflazione è un problema solo se i salari non la recuperano. Se no, o ancora di più se i salari aumentano in maniera più che proporzionale, non è 'sto gran problema.
Secondo il Cepal, l'agenzia Onu per l'America Latina, i due stati che negli ultimi anni hanno ridotto maggiormente la povertà nella regione sono l'Argentina e il Venezuela. Ll primo ha avuto un'inflazione intorno al 10% ma solo perchè ha sistematicamente falsificato i dati, altrimenti sarebbe stata circa al doppio. Ma i Kirchner hanno vinto elezioni in serie. Il secondo ha l'inflazione più alta del continente, avendo superato anche il 30%. Ma Chavez vince elezioni a raffica.
Al contrario, le politiche deflazionistiche degli ultimi trent'anni hanno prodotto esiti disastrosi in materia di povertà, occupazione, potere d'acquisto dei salari, eguagliaza sociale.
Intanto Ahmadinejad ha aumentato le pensioni del 50%...
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#42 satyajit

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Inviato 20 giugno 2009 - 20:10

Trovo allucinanti i dibattiti in Occidente circa la volontà degli iraniani.
Intanto perché l'attuale sistema è ciò che gli iraniani stessi si sono scelti vincendo una rivoluzione che ha avuto un sostegno oceanico.
Poi perché credono al loro sistema istituzionale, visto che si recano alle urne in massa anziché prendere le armi.
Infine perché il candidato sconfitto aveva un programma non dissimile da quello del vincitore. Mica propugnava un sistema laico e liberlademocratico in stile occidentale.
Poi c'è sempre chi non sa perdere: ma anche in Italia c'è l'attuale sinistra...


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#43 satyajit

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Inviato 20 giugno 2009 - 20:13

IRAN: PARLA IL POPOLO IRANIANO
   
DI KEN BALLEN E PATRICK DOHERTY
The Washington Post

"I risultati elettorali in Iran potrebbero riflettere la volontà del popolo iraniano. Molti esperti stanno sostenendo che il margine di vittoria del presidente in carica, Mahmoud Ahmadinejad, è stato il risultato di frodi o manipolazioni, tuttavia il nostro sondaggio dell??opinione pubblica iraniana a livello nazionale tre settimane prima del voto mostrava Ahmadinejad in testa con un margine di oltre 2 a 1 ?? superiore a quello con cui apparentemente ha vinto nelle elezioni di tre giorni fa.

Mentre i servizi giornalistici da Tehran nei giorni che hanno preceduto il voto rappresentavano una opinione pubblica iraniana entusiasta del principale avversario di Ahmadinejad, Mir Hossein Mussavi, il nostro campionamento scientifico in tutte e 30 le province dell??Iran mostrava Ahmadinejad in testa di parecchio.

I sondaggi nazionali indipendenti e non censurati dell??Iran sono rari. Di solito, i sondaggi pre-elettorali vengono condotti o monitorati dal governo, e sono notoriamente inaffidabili. Invece, il sondaggio realizzato dalla nostra organizzazione no-profit dall??11 al 20 maggio era il terzo di una serie negli ultimi due anni. Condotto per telefono da un Paese confinante, le rilevazioni sul campo sono state eseguite in Farsi da una società di sondaggi il cui lavoro nella regione per conto di ABC News e della BBC ha ricevuto un Emmy Award. Il nostro sondaggio è stato finanziato dal Rockefeller Brothers Fund.

L??ampiezza del sostegno per Ahmadinejad era evidente nel nostro sondaggio pre-elettorale. Nel corso della campagna elettorale, ad esempio, Mussavi ha sottolineato la sua identità di azero, il secondo gruppo etnico in Iran dopo quello dei persiani, per cercare di accattivarsi gli elettori azeri. Il nostro sondaggio indica, tuttavia, che gli azeri preferivano Ahmadinejad a Mussavi nel rapporto di due contro uno.

Gran parte dei commenti hanno rappresentato i giovani iraniani e Internet come precursori del cambiamento in queste elezioni. Ma il nostro sondaggio ha scoperto che solo un terzo degli iraniani hanno accesso a Internet, mentre, di tutti i gruppi di età, quello dei giovani fra i 18 e i 24 anni comprendeva il blocco di voti più forte a favore di Ahmadinejad.

Gli unici gruppi demografici nei quali Mussavi era in testa o competitivo rispetto ad Ahmadinejad, secondo i risultati del nostro sondaggio, erano gli studenti universitari e i laureati, e gli iraniani con la fascia di reddito più alta. Quando è stato realizzato il nostro sondaggio, inoltre quasi un terzo degli iraniani erano ancora indecisi. Tuttavia, le distribuzioni di riferimento che abbiamo trovato allora rispecchiano i risultati riferiti dalle autorità iraniane, il che indica la possibilità che il voto non sia il prodotto di frodi diffuse.

Alcuni potrebbero argomentare che il sostegno dichiarato per Ahmadinejad da noi rilevato riflettesse semplicemente la riluttanza degli intervistati impauriti a fornire risposte oneste ai rilevatori. Tuttavia, l??integrità dei nostri risultati è confermata dalle risposte politicamente rischiose che gli iraniani erano disposti a dare a un sacco di domande. Ad esempio, quasi quattro iraniani su cinque ?? compresa la maggioranza dei sostenitori di Ahmadinejad ?? hanno detto di voler cambiare il sistema politico per avere il diritto di eleggere la Guida Suprema, che attualmente non è soggetta al voto popolare. Analogamente, gli iraniani hanno definito libere elezioni e una libera stampa come le loro priorità più importanti per il governo, praticamente alla pari con il miglioramento dell??economia nazionale. Non propriamente risposte "politically correct" da esprimere pubblicamente in una società generalmente autoritaria.

Anzi, e coerentemente in tutti e tre i nostri sondaggi nel corso degli ultimi due anni, più del 70 % degli iraniani si sono detti favorevoli a dare pieno accesso agli ispettori sugli armamenti, e a garantire che l??Iran non sviluppi o possieda armi nucleari, in cambio di aiuti e investimenti esterni. E il 77 % degli iraniani era favorevole a rapporti normali e commercio con gli Stati Uniti, un altro dato in accordo con i nostri risultati precedenti.

Gli iraniani considerano il loro sostegno a un sistema più democratico, con rapporti normali con gli Stati Uniti, in armonia con il loro appoggio ad Ahmadinejad. Non vogliono che lui continui con le sue politiche intransigenti. Invece, gli iraniani apparentemente considerano Ahmadinejad il loro negoziatore più tosto, la persona meglio posizionata per portare a casa un accordo favorevole ?? una sorta di Nixon persiano che va in Cina.

Le accuse di frodi e manipolazioni elettorali serviranno a isolare ulteriormente l??Iran, e probabilmente ne aumenteranno la belligeranza e l??intransigenza nei confronti del mondo esterno. Prima che altri Paesi, compresi gli Stati Uniti, saltino alla conclusione che le elezioni presidenziali iraniane sono state fraudolente, con le conseguenze serie che accuse di questo tipo potrebbero portare, essi dovrebbero valutare tutte le informazioni indipendenti. Potrebbe darsi semplicemente che la rielezione del presidente Ahmadinejad sia quello che voleva il popolo iraniano.


Ken Ballen è presidente di "Terror Free Tomorrow: The Center for Public Opinion", un istituto senza fini di lucro che si occupa di ricerche sugli atteggiamenti nei confronti dell??estremismo. Patrick Doherty è vice direttore dell??"American Strategy Program" presso la "New America Foundation". Il sondaggio condotto dai due gruppi dall??11 al 20 maggio si basa su 1.001 interviste in tutto l??Iran, e ha un margine di errore di 3,1 punti percentuali. "

http://www.comedonch...rticle&sid=6003

http://www.washingto...id=opinionsbox1


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#44 satyajit

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Inviato 20 giugno 2009 - 20:17

Ma l'ayatollah ha parlato dall'università e ha detto che è tutto regolare no ? Mussavi aveva il N°4 da scrivere sulla scheda e Ahmadinejad il N°44 (quindi bastava aggiungere un 4 )


Che io sappia era obbligatorio anche il nome del candidato, pena nullità del voto.
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#45 oblomov

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Inviato 20 giugno 2009 - 20:24


L'articolo mi sembra un filo parziale:

1. In Iran l'inflazione è intorno al 25 %, il che mi pare un fattore molto importante nel valutare il voto di un paese.


Il pensiero neoliberale/monatarista continua a fare danni.
L'inflazione è un problema solo se i salari non la recuperano. Se no, o ancora di più se i saliri aumentano in maniera più che proporzionale, non è 'sto gran problema.
Secondo il Cepal, l'agenzia Onu per l'America Latina, i due stati che negli ultimi hanno ridotto maggiormente la povertà nella regione sono l'Argentina e il Venezuela. Ll primo ha avuto un'inflazione intorno al 10% ma solo perchè ha sistematicamente falsificato i dati, altrimenti sarebbe stata circa al doppio. Ma i Kirchner hanno vinto elezioni in serie. Il secondo ha l'inflazione più alta del continente, avendo superato anche il 30%. Ma Chavez vince elezioni a raffica.
Al contrario, le politiche deflazionistiche degli ultimi trent'anni hanno prodotto esiti disastrosi in materia di povertà, occupazione, potere d'acquisto dei salari, eguagliaza sociale.
Intanto Ahmadinejad ha aumentato le pensioni del 50%...


Non vedo la necessità di toni accesi; una sola domanda: l'inflazione ai risparmi che gli fa? la mia osservazione mirava semplicemente a confutare la tesi delle proteste pilotate dalla oscure forze del male yankee-sioniste e a dire che esistono in iran motivi per cui un parte di popolazione (le classi medie urbane, non di poco conto visto che Teheren è una dell più grandi metropoli al mondo) ha motivi di grandissimo astio e scontento nei confronti di Ahmadinejad.
Noto comunque che le altre mie osservazioni cadono nel vuoto.
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#46 satyajit

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Inviato 20 giugno 2009 - 20:43

I toni non erano così accesi (a parte l'incipit  ;))
Per l'inlazione esistono i beni-rifugio. Non conosco la finanza iraniana, ma è verosimile che con l'inflazione a quei livelli, i depositi a risparmio e i titoli di stato garantiscano tassi analoghi (la situazione venezuelana la conosco abbastanza e succede proprio questo).
Gli altri tuoi punti:
2) E' quello che sostengono i nostri media. Se li prendiamo per buoni, l'obiezione è condivisibile. Per adesso le fonti che ho trovato sono concordi.
3) Se il fondamentalismo sia un problema per gli iraniani lo lascerei decidere a loro. L'apertura a Occidente è invece un arma a doppio taglio: se si trasforma in sudditanza diventa un pericolo.
Una considerazione: continuate a dire che Rafsanjani sostiene Moussavi. Secondo me Rafsanjani è il burattinaio di Moussavi. C'è una bella differenza...
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#47 oblomov

    Mommy? Can I go out and kill tonight?

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Inviato 20 giugno 2009 - 21:18

2) E' quello che sostengono i nostri media. Se li prendiamo per buoni, l'obiezione è condivisibile. Per adesso le fonti che ho trovato sono concordi.
3) Se il fondamentalismo sia un problema per gli iraniani lo lascerei decidere a loro. L'apertura a Occidente è invece un arma a doppio taglio: se si trasforma in sudditanza diventa un pericolo.
Una considerazione: continuate a dire che Rafsanjani sostiene Moussavi. Secondo me Rafsanjani è il burattinaio di Moussavi. C'è una bella differenza...


2. più che i nostri media è quanto riportato in più occasioni da riviste specialistiche quale ad esempio Limes: è un fattore di non poco conto onestamente, perchè non si tratta dei Pasdaran, che sostanzialmente sono figure istituzionali che rispondo formalmente alla Guida suprema, ma di milizie che Ahmadinejad può controllare più o meno a suo piacere.
3. Il crescente fondamentalismo è leggibile come risposta alla fallimentare politica estera americana degli ultimi 8 anni, come tale mi riservo la possibilità di considerarlo un danno enorme per paesi di complessa tradizione culturale e religiosa come l'Iran (patria di quella vetta spirituale che è il sufismo, si veda Jalal-al-din-Rumi)
Su Rafsanjani: che sia sostenitore o burattinaio non saprei, sicuramente, essendo persona di notevole ricchezza, oltre che di grande peso politico, il suo ruolo è di forte rilevanza.

Sull'economia iraniana ed il suo ruolo in queste elezioni: http://www.equilibri...sidenziali_2009
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#48 satyajit

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Inviato 20 giugno 2009 - 22:44

Interessante lo speciale di Equilibri.net, me lo salvo immediatamente prima che sparisca. Leggevo sempre quel sito quando era gratuito poiché lo trovo chiaro e sintetico, però devo dire che in economia ha sempre avallato le ricette-capestro proposte da Fmi e affini che non mi trovano assolutamente d'accordo. Ahmadinejad ha fatto alquanto male in questo campo, visti gli altri prezzi del petrolio di cui poteva disporre, ma il suo governo non ha nulla di fallimentare rispetto a quelli che lo hanno preceduto. E le soluzioni proposte in quell'articolo (la solita solfa: privatizzazioni, alti tassi di interesse, concorrenza) rischiano di peggiorare la situazione, specie in questa fase di relativa contrazione dell'economia del Paese.

Sul resto sono abbastanza d'accordo (fascinazione per il sufismo a parte, ma lasciamo perdere che se no andiamo fuori tema).

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#49 Guest_runciter_*

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Inviato 21 giugno 2009 - 10:07

mia sintesi un pochino maliziosa:

il "filo-occidentale" perde, come previsto, le elezioni,

e porta la gente in piazza a farsi sparare addosso (previsto),

creando le condizioni per un possibile intervento militare estero.
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#50 astrodomini

    ...

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Inviato 21 giugno 2009 - 10:24

Ma i Kirchner hanno vinto elezioni in serie. Il secondo ha l'inflazione più alta del continente, avendo superato anche il 30%. Ma Chavez vince elezioni a raffica.


Anche i partiti della prima repubblica avevano il consenso popolare, non per questo riesco a giudicare positivamente il loro lascito economico.

il "filo-occidentale" perde, come previsto, le elezioni,


A quanto ho capito essere riformista in Iran non significa certo essere filoccidentale.
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