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Vincere


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30 replies to this topic

#1 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 25 maggio 2009 - 10:34

Eâ?? la storia della cancellazione di una identità in cui possiamo leggervi la storia della perdita/cancellazione dellâ??identità di una nazione intera.
Formalmente è bellissimo, perchè adotta lâ??isteria visiva dei futuristi, ambientazioni a la Fattori, cromatismi molto molto belli, perchè sceglie momenti di poesia pura come una straordinaria nevicata luminosa in un natale tristissimo visto dalla protagonista allâ??interno delle sbarre del manicomio, in paralello con la furia del figlio contro il simbolo del padre e il suo primo atto di ostinato recupero del proprio nome.
Câ??è una protagonista unica, una donna moderna, innamorata (cecità per cecità è la stessa fascinazione che tutta la nazione ha subito nei confronti di Mussolini, incapace di guardare veramente alle sue azioni), capace di essere artefice del destino di un uomo freddo e calcolatore (da notare che la Mezzoggiorno passeggia, entra nelle inquadrature  in controluce, una sagoma, unâ??omra)..
Quanto è sbilanciato questo rapporto lo si vede immediatamente dalle lunghe scene di sesso fra i due, lâ??una completamente partecipe, lâ??altro distaccato, quasi non presente, in un momento, dato il taglio della luce, spariscono le sue pupille e gli occhi sembrano solo bianchi, vuoti. Lei inadeguata al ruolo viene sacrificata sullâ??altare del potere, senza però perdere la forza di ribadire la propria esistenza via via che il cerchio si chiude stretto attorno a lei, annullandola, in un lungo percorso  in cui sarà lei la prima a doversi liberare del fascino di Mussolini, che difende oltre ogni evidenza.
Intorno a loro il dilagare del fascismo con i suoi tratti di autoritarismo, illiberismo, asservimento di ogni voce differente, paura, convivenza.
Il ritratto peggiore è quello della chiesa, consapevole e silenziosa, un mondo ai piedi del regime che culturalmente forgia lâ??italia meglio del regime stesso. Tanto che la fuga di Ida è aiutata da una metaforica spoliazione della suora sorvegliante che alla fine, di fronte ad un fatto oggettivo, â??rifiutaâ?? la propria veste.
Il film si apre e si chiude sullo stesso evento, la piccola prova funambolica del sindacalista anticlericale ed ateo che sfida Dio ad incenerirlo per provare la sua esistenza, ma almeno il finale è ottimista, non sarà certo Dio a fermarlo, sarà quel popolo alla sua mercè per 20 anni. Un cerchio da eterno ritorno, chiuso dentro la circolarità di un orologio, allâ??interno di un tempo definito che si dilata in tutto il film.

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#2 Achille

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Inviato 25 maggio 2009 - 15:41

Il film si apre e si chiude sullo stesso evento, la piccola prova funambolica del sindacalista anticlericale ed ateo che sfida Dio ad incenerirlo per provare la sua esistenza, ma almeno il finale è ottimista, non sarà certo Dio a fermarlo, sarà quel popolo alla sua mercè per 20 anni. Un cerchio da eterno ritorno, chiuso dentro la circolarità di un orologio, allâ??interno di un tempo definito che si dilata in tutto il film.


Per la verità il finale ottimista proprio non sono riuscito a vedercelo.
Ho avuto come l'impressione che dio o chi per esso abbia semplicemente voluto attendere un poco più dei cinque minuti arbitrariamente stabiliti dal pelato per scegliere di fulminare assieme a lui una buona quantità di italiani.

Le immagini di repertorio sono crudissime: si vedono madri che scappano disperate con il figlio in grembo; ecco cosa è mancato a tutti i personaggi del film (Ida inclusa) un pò di viscerale umanità.

Più che il tempo lineare del progresso Bellocchio ce ne propone uno circolare dove gli stessi errori vengono stolidamente ripetuti, come a dire che dopo uno stronzo pelato ne segue uno in bandana, ma nulla cambia veramente.
Di che brutta gente siamo figli.
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#3 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 25 maggio 2009 - 18:32

Considerato tutto, avrebbe potuto far finire il film in un momento qualsiasi senza far intravedere la fine del regime, in effetti se vogliamo un parallelo al presente la fine ancora non la vediamo.

Trovo però che se aspettiamo dio, possiamo aspettare non solo più dei 5 minuti stabiliti da mussolini, ma molto più dei vent'anni (e un paio di guerre) che ci sono volute l'ultima volta
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#4 Ian Smith

    Enciclopedista

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Inviato 26 maggio 2009 - 20:08

Tiresia sei più puntuale di un orologio svizzero con le uscite cinematografiche!
Che tipo di colletta dobbiamo fare noi poveri redattori per farti convincere?
;D :P
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#5 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 26 maggio 2009 - 20:51

Tiresia sei più puntuale di un orologio svizzero con le uscite cinematografiche!
Che tipo di colletta dobbiamo fare noi poveri redattori per farti convincere?
;D :P


;D ;D ;D
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#6 astrodomini

    ...

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Inviato 26 maggio 2009 - 23:42

Il ritratto peggiore è quello della chiesa, consapevole e silenziosa, un mondo ai piedi del regime che culturalmente forgia lâ??italia meglio del regime stesso.


Molto forte il discorso di una suora anzianissima a Ida, in pochissime parole il messaggio di rassegnazione ai soprusi che tanta simpatia ha portato da parte dei potenti alla chiesa.

Torno ora dal cinema e il film mi è piaciuto, conoscevo la vicenda per aver visto il documentario trasmesso quattro anni orsono e devo dire che la resa della vicenda personale e del periodo storico è davvero buona; molti spunti e tante chicche (lei che viene riportata verso il manicomio e dietro le scritte "Il Duce ha sempre ragione") che rendono il film di Bellocchio un ritratto profondo della società e dei meccanismi che ruotano intorno al potere. Ottima interpretazione di Timi, anche se la somiglianza non è poi così marcata riesce a rendere perfettamente le particolarità di Mussolini (riconducibili a un perenne spiritamento dei modi, degli occhi).
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the music that forced the world into future


#7 satyajit

    Enciclopedista

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Inviato 27 maggio 2009 - 17:17


Tiresia sei più puntuale di un orologio svizzero con le uscite cinematografiche!
Che tipo di colletta dobbiamo fare noi poveri redattori per farti convincere?
;D :P


;D ;D ;D


Tra l'altro io e lei nei film vediamo sempre le stesse cose. Ogni volta scrivo il pezzo per il sito, poi vado nel forum e scopro che tiresia ha notato esattamente ciò che ho notato io.  O_O
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#8 Jack Gladney

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Inviato 28 maggio 2009 - 14:02

La cosa che risalta subito all'occhio è la fredda fotografia di Daniele Ciprì, che da qualche tempo ha deciso di mettere da parte il percorso con Franco Maresco e di lavorare con Bellocchio, che si omogenizza alle immagini di repertorio concesse dall'Istituto Luce. Queste stesse sono montate sapientemente nel corso del film e ne scandiscono quasi il tempo, oltre che a segnare i diversi capitoli di cui si compone il film. Grandiosa l'interpretazione di Filippo Timi nei panni di Mussolini e poi del figlio Benito Albino, mentre non sfigura affatto Giovanna Mezzogiorno nel ruolo della protagonista Ida Dalser, prima moglie di Mussolini abbandonata(anche se forse sono in numero eccessivo le scene di sesso in cui compare nuda). Da sottolineare pure la possente colonna sonora curata da Riccardo Giagni che accompagna come in una tragedia wagneriana lo svolgersi della vicenda. La regia e la scrittura sobria di Bellocchio fanno il resto nel rendere "Vincere" un altro gran film di uno degli ultimi maestri del cinema italiano che sta vivendo, con gli ultimi suoi film, una seconda fase aurea della sua lunga carriera. Voto 7,5.
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#9 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 28 maggio 2009 - 14:10



Tiresia sei più puntuale di un orologio svizzero con le uscite cinematografiche!
Che tipo di colletta dobbiamo fare noi poveri redattori per farti convincere?
;D :P


;D ;D ;D


Tra l'altro io e lei nei film vediamo sempre le stesse cose. Ogni volta scrivo il pezzo per il sito, poi vado nel forum e scopro che tiresia ha notato esattamente ciò che ho notato io.  O_O


anime gemelle?

vedo che questo film ha numerosissimi punti di interesse. dovrò vederlo al più presto
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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#10 demon

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Inviato 08 giugno 2009 - 19:40

non sono molto d'accordo con la recensione ma pazienza
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#11 satyajit

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Inviato 09 giugno 2009 - 16:25

non sono molto d'accordo con la recensione ma pazienza


Perchè? Dai, due parole concedicele.  ;)
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#12 demon

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Inviato 09 giugno 2009 - 17:04

vabbè non è che io abbia da insegnare qualcosa a qualcuno, non ne sarei capace ehehehe però mi aspettavo che nella recensione ci fosse un accenno all'analisi psicologica dei personaggi, in particolar modo a ida dalser, che credo oltre che ad essere ritenuta pazza a torto o a ragione era cmq anche una donna indipendente, che respirava l'aria di cambiamento non solo politico ma anche culturale(vedi il riferimento ai futuristi), insomma una donna non disumanizzata ma assolutamente calata nel contesto storico culturale di quegli anni. E poi riguardo al duce si parla di socialista,nicciano e napoleonico che sono assolutamente tutte cose vere ma forse come si vede nel film anche trasformista.
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#13 satyajit

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Inviato 09 giugno 2009 - 17:28

Mi sembra che, rispetto al libro, Bellocchio si soffermi maggiormente sul rapporto visceralmente carnale tra i due, realizzando un verò e prorpio melò, per quanto del tutto originale. Della gioventù della Dalser non è che si parli più di tanto. C'è un accenno al fatto che sa il francese, ma non si parla diffusamente dei suoi studi in Francia. Il suo spirito imprenditoriale è messo in secondo piano rispetto al fatto che abbia ceduto tutto all'uomo che amava. E a mio avviso è una scelta azzeccata, perché la biografia della Dalser parla di una donna che è inizialmente quella che tu descrivi, ma che poi giunge ad annichilirsi, succube della sua passione.
Del trasformismo di Mussolini ho accennato in merito ai suoi rapporti con la Chiesa, tema assente nel libro ma affine alla poetica del regista. Per il resto non mi sembra che emerga più di tanto, nel film. I suoi rapporti con gli idustriali non sono indagati in profondità, ad esempio. E questo anche perché nella pellicola si vede solo il giovane Mussolini, mentre lo statista (che è diventato tale, indubbiamente, anche in virtù del suo trasformista) è mostrato in maniera del tutto impersonale, attravero spezzoni dei cinegiornali d'epoca. A quel punto infatti il film ambisce a costruire un parallelismo tra il destino della sua ex amante e quello dell'Italia intera; non si occupa della psicologia del duce.
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#14 demon

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Inviato 09 giugno 2009 - 17:34

forse mi sono espresso male. intendevo dire che è un film storico anche se il filo conduttore è la passione bruciante tra dalser e mussolini. Una storia d'amore che è condizionata dagli avvenimenti storici che giustamente come dici te sono solo toccati  di sfuggita, ma c'è tanta altra roba oltre al melò che si legge cmq tra le righe. Per esempio quando lei afferma che mussolini è diventato quello che è lei sta rivendicando il posto che le spetta non solo da un punto di vista passionale-affettivo ma soprattutto di prestigio politico. Vabbè piccolezze cmq  :P
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#15 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 11 giugno 2009 - 22:35

visto ieri sera e sono un poco perplessa.
perchè in questo film ci stanno tutte le tematiche che Bellocchio tratta da una vita (la passione e il sesso, la follia, la famiglia, la politica, il manicomio) e ci sono un sacco di cose belle, ma l'insieme nel suo complesso non mi convince, e questa cosa  mi disturba non poco. ci devo riflettere ancora un po' su
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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#16 Homer

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Inviato 18 giugno 2009 - 09:36

Bellocchio si conferma, se mai ne avessimo avuto bisogno, un Maestro del cinema, che sa portare passioni e tormenti a livelli notevoli.
Vincere non sarà perfetto, peccando di eccessiva lungaggine nella seconda parte, ma mantiene una tensione drammatica notevole.
Grazie ad una messa in scena accurata, seppur a tratti invadente (le musiche un pò troppo pompose) e grazie ad un ottimo cast (ottimo Filippo Timi, finalmente all'altezza Giovanna Mezzogiorno).

  • 0

"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#17 scirocco

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Inviato 22 giugno 2009 - 12:06

momenti di poesia pura come una straordinaria nevicata luminosa in un natale tristissimo visto dalla protagonista allâ??interno delle sbarre del manicomio

Non riesco a levarmi dalla testa quell'immagine: uno dei momenti più alti e ispirati del cinema recente di Bellocchio. Non ho mai amato molto la Mezzogiorno, ma in questo film è perfetta: una fiamma che ti divora.
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#18 Mr telefax

    dendrite

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Inviato 22 giugno 2009 - 17:13

'Sto film è grande. Ho visto gli ultimi 4 lavori di Bellocchio, e ne ho apprezzato la cifra stilistica personale, la grande passione profusa, passione nel senso di amore per il proprio lavoro, l'intento di dare una connotazione diversificata a seconda di ciò che raccontava, e contemporaneamente rendere l'opera ben riconoscibile. "Vincere" mostra poi un altro aspetto del Bellocchio regista, anch'esso rimarchevole: lo sguardo sulla Storia, magari (come in questo caso) vista da un punto diverso, non tanto per scandalizzare o per mossa intellettuale fine a sé stessa, ma per spezzare troppe standardizzazioni, per uscire da sentieri percorsi così tante volte da perdere il loro contorno. QUi tutto è netto e forte: il Mussolini giovane è già in toto quello che ammalierà l'Italia intera, ebbro del desiderio di adorazione, di deificazione, di nessuna messa in discussione. La storia della prima moglie, usata (e chissà se mai amata alla fine), e poi sepolta col di lei figlio per non turbare il cammino trionfale, anzi tronfio e dalla retorica patriottarda insostenibile, è un parallelo efficace dell'avventura politica del Duce. Gli attori sono bravi, la messa in scena a volte è "poco presente", nel senso che sembra prendere le distanze da ciò che racconta, ma ci sono tante scene, tanti flash che danno al film una patente d'eccellenza. Anche a me, per citarne uno, ha colpito la dolorosa ascesa di una Ida oramai resa muta, ma non ancora doma, in una cornice che assume tratti onirici e fortemente in contrasto (le sbarre rigide e i fiocchi di neve così liberi...), comunque di grande poesia.
Ripeto, gran bel film. Solo buongiorno, notte mi era piaciuto di più. Lode a Bellocchio, che si preservi così a lungo.
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I personaggi e i fatti narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce

#19 Homer

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Inviato 22 giugno 2009 - 19:49

La scena davanti alla nevicata adesso torna in mente pure a me, con rinnovato piacere.
Però su una cosa non sono molto d'accordo. Secondo me, a Bellocchio, interessa relativamente della Storia. Perchè il vero racconto, dietro i fatti dell'Italia fascista e del suo dittatore, punta dritto alla solitudine di una donna abbandonata e progressivamente sola; non a caso, il Duce compare nella seconda metà, solo nei filmati d'epoca, non più protagonista della storia (sì, quella con la s minuscola).
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#20 Mr telefax

    dendrite

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Inviato 23 giugno 2009 - 16:07

La scena davanti alla nevicata adesso torna in mente pure a me, con rinnovato piacere.
Però su una cosa non sono molto d'accordo. Secondo me, a Bellocchio, interessa relativamente della Storia. Perchè il vero racconto, dietro i fatti dell'Italia fascista e del suo dittatore, punta dritto alla solitudine di una donna abbandonata e progressivamente sola; non a caso, il Duce compare nella seconda metà, solo nei filmati d'epoca, non più protagonista della storia (sì, quella con la s minuscola).

Mmmh. Quella roba l'ho pensata mentre scrivevo, quindi non è molto articolata, ma secondo me regge perché serve a spiegare il dopo mostrando (con uno sguardo obliquo, apparentemente concentrato su un tema secondario) come il duce non potesse che finire come è finito. Lui disposto a qualunque cosa per ergersi al di sopra degli altri, lui con lo sguardo fisso e impenetrabile di chi sa quello che vuole, lui che non teme di svergognare le proprie precedenti idee pur di avanzare su quella linea che dal potere porta all'assolutismo. E alla rovina. La storia è di Ida, ma il duce continua a essere sullo sfondo, oramai spettro che annichilisce ogni luce, capace di spezzare ogni speranza. Tutto, tranne una ormai patetica e impossibile voglia di giustizia. E, aggiungo, non è da trascurare il tempo in cui esce Vincere. Viviamo oggi in una cappa confusa in cui fatti e misfatti si scontrano in continuazione, si annullano, in una babele di voci e (dis)informazioni che cicaleccia costantemente. E su tutto si erge una figura che conosce molto bene i meccanismi con cui le notizie si possono piegare e deformare a proprio piacimento. Sì, secondo me Bellocchio ha fatto un film in cui l'ieri serve a spiegare molto dell'oggi.
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#21 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 28 giugno 2009 - 20:32

per me la scena più riuscita è la fuga della matta ballerina. Divertentissima e poetica  :-*
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#22 popten

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Inviato 15 dicembre 2009 - 23:48

visto stasera, inserito in una rassegna ad Afragola(NA).
Mi è piaciuto molto, ho avvertito un leggero calo nella parte centrale del film (più o meno la sezione in cui lei è inizialmente chiusa in manicomio), ma ho apprezzato e tantissimo alcune sequenze dai più citate (il Natale, l'uso-montaggio delle immagini di repertorio storiche, l'intensità del rapporto amoroso ecc)
Un finale che ho trovato stupendo, nel suo essere toccante(mi sono quasi commosso sulla scena dell'uscita di lei da casa e la sequenza in auto) e anche solenne (titolo del film in coda)

mi unisco alle raccomandazioni più o meno generali
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#23 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 20 dicembre 2009 - 00:11

Appena finito di rivedere.
Un film strepitoso!
Se ai tempi dellâ??uscita in sala è stato sottovalutato da qualcuno, il primo ad aver sbagliato sono io, che lâ??avevo liquidato con un 7. In verità ci avevo rimuginato per settimane e per settimane mi ritornavano in mente molte sequenze del film (non a caso avevo già alzato il voto verso il mese di agosto).
La verità è che â??Vincereâ? merita tempo, revisioni e riflessioni, e immerso in marasmi di visioni può perdere la propria identità. Il reparto tecnico no, quello emerge da subito: fotografia, montaggio e musiche sono assolutamente maiuscole. Filippo Timi eccellente, Giovanna Mezzogiorno impressionante.
Eâ?? un film ardito, sperimentale, che ha lâ??andamento e la potenza di una grande sinfonia (tutta italiana, diciamolo con fierezza).
Eâ?? un film a più livelli (e i rimandi allâ??oggi sono leciti e concessi), a tratti â??cacofonicoâ? e irregolare. Eâ?? un film azzardato, coraggioso e controcorrente. E personale. Un film critico sullâ??Italia di ieri e di oggi. Sulla storia italiana dello scorso secolo.
Eâ?? un grande melodramma, che forse un giorno sarà considerato il corrispettivo di â??Sensoâ? per gli anni 2000. Eâ?? un ritratto di donna. Un film di corpi e di sguardi.
Probabilmente uno dei migliori film italiani del decennio.
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#24 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 20 dicembre 2009 - 11:33

Sì è vero. Vergognati per averlo sottovalutato alla prima visione (esperienza davvero scombussolante, per me).

Con l'appoggio di una grande major americana, Bellocchio sarebbe il regista che potrebbe conquistare il mondo.

:'(
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#25 Homer

    Classic Rocker

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Inviato 20 dicembre 2009 - 11:39

Qualcuno mi spiega perchè Tornatore ci rappresenterà ai Golden Globes al posto di cotanto Autore che continua a mantenere una lucidità pari a quella del suo folgorante esordio?
  • 0

"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#26 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 20 dicembre 2009 - 11:40

Non so, forse continuare a proporre agli americani Tornatore è l'unico sistema che abbiamo per sperare che prima o poi se lo tengano

:(
  • 0

#27 Homer

    Classic Rocker

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Inviato 20 dicembre 2009 - 11:45

Non ho tempo di rivederlo, mi terrò buona la prima visione per dargli un posto in classifica, cosa che già meditavo da tempo.

  • 0

"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#28 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 20 dicembre 2009 - 12:23

Voglio dire: se pensi a un regista italiano settantenne che fa un film (anche) su Mussolini ti viene in mente un grigio e insostenibile vecchiume.
Invece è sorprendente la varietà dei toni utilizzati da Bellocchio (forse è un film talmente ricco che non lâ??avavevo digerito tutto durante una prima visione, pur avendolo indubbiamente apprezzato). Già di per sé la scelta di far scomparire nella seconda parte il Mussolini personaggio è coraggiosissima e azzardata. Ma Bellocchio non risulta mai banale e scontato. Rischia in continuazione e produce sequnze Maiuscole. La riflessione sullâ??Italia dellâ??ultimo secolo è ampia e il film va comunque rivisto più volte.
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#29 verdoux

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Inviato 04 gennaio 2010 - 16:33

Sono arrivato alla terza visione, ma non riesco a farmelo piacere; non fa nulla, è un grande film e Bellocchio è un grande regista, uno dei miei preferiti; se la parola fine arrivasse al 92 minuto (gli concedo pure 2 minuti di recupero!) per me il film sarebbe migliore, dopo non mi piace più; sarà perché non sopporto più le imitazioni di Mussolini e men che meno ne sopporto lâ??originale, sarà perché non sopporto il melò; qualcuno ha paragonato Bellocchio a Matarazzo, ma non mi sembra un grosso complimento, Bellocchio vale molto di più; ha guardato la storia attraverso il buco della serratura della camera da letto, ma ha appena sfiorato il lato che più mi premeva, parlo dal mio punto di vista personale, vale a dire la nascita del sincretismo tra la sinistra trentina e la destra triestina che ha portato la nazione alla guerra ed alla conseguente disfatta, una guerra che nessuno voleva, nessuno vuole mai le guerre ma si fanno sempre, una guerra voluta dai poeti per rigenerare e far rinascere la nazione, mah.
Probabilmente Bellocchio aveva altri intenti, io il film non lo ho capito molto, può essere giusta la tesi della metafora esposta già nei post precedenti, ma se voleva dire che chi prende il potere non ha scrupoli, è frigido nei rapporti umani ed è uno che manipola le masse, che si fanno facilmente manipolare, forse non avevamo bisogno di vedere questo film.

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#30 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 04 gennaio 2010 - 17:12

Credo che nel film si parli di più di chi soggiace al potere, di chi ne rimane affascinato, di chi lo giustifica. E' vero che è una scheggia privata all'interno di un contesto storico ampio, ma penso che volesse proprio quello. Non da sottovalutare il lato privato/individuale, il rapporto padre/figlio, il rapporto uomo/donna
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#31 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 06 gennaio 2011 - 09:58

Visto ieri. Molto bella la parte iniziale, le scene di sesso che qualcuno ha già sottolineato. Ho trovato solo gli effetti cinematografici "futuristi" del film dopo un po' un pelo stucchevoli e la recitazione della Mezzogiorno quasi sempre pessima, quasi sempre all'insegna della "tecnica" del sussurro affranto. Meglio Timi, ma un po' troppo "teatrale" per i miei gusti, soprattutto quando fa Benito Dalser cresciuto. Da ultimo la critica alla Chiesa, che non è certo un tema nuovo, mi sembra trattato in modo molto umorale, come del resto tutto il film. Mi è sembrato un film molto "di pancia", nel bene e nel male.
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