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Sergey Kuryokhin


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7 replies to this topic

#1 Guest_Mattia_*

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Posted 06 September 2006 - 09:58 AM

Sono passati dieci anni, ormai, dalla (prematura) scomparsa del grande compositore/musicista/attore russo Sergey Kuryokhin e sarebbe ora che gli si tributasse quantomeno un ricordo.

Se pensiamo alla scarsità delle informazioni presenti in rete riguardanti Kuryokhin e alla difficoltà di rimediare qualsiasi capitolo della sua sterminata discografia (quasi quaranta incisioni nell'arco di sedici anni), possiamo facilmente comprendere i motivi della sua scarsa popolarità a livello internazionale. In realtà, però, la qualità media delle opere del bizzarro pianista originario della Crimea è eccelsa, specie se si considera il loro campo d'azione: dalla classica alla contemporanea, dal jazz all'improvvisata, dal pop alla new wave di matrice Soft Cell-iana (!!!).

Mai come per Kuryokhin l'aggettivo di "genio" può essere utilizzato a proposito. I russi se ne accorsero ben presto, tanto che in terra natale - nonostante i vari boicottaggi del "sistema" che limitarono clamorosamente la sua espressione - riuscì a godere di una popolarità senza eguali, paragonabile a quella delle rock star occidentali.

Gli interessi di Kuryokhin, tanto dinamici quanto eclettici, lo portarono a cimentarsi con la musica (a trecentossessanta gradi, davvero), con il teatro, con il cinema e la televisione [celebre la sua partecipazione ad un talk show russo, durante il quale - con tanto di dimostrazione operata attraverso diagrammi da un vero scienziato proveniente da un centro di ricerca - riuscì a dimostrare al pubblico attonito che Lenin non fosse un essere umano, bensì un fungo (!!!)].

La sua opera musicale è costellata di grandi esecuzioni e centinaia d'intuizioni rivoluzionarie che avrebbero potuto cambiare per sempre i connotati culturali del Novecento. In parte accadde così, nonostante gl'impedimenti (non soltanto di matrice economica, ma anche indotti dall'oggettiva arretratezza della Russia rispetto alle grandi innovazioni musicali, anche di carattere tecnico, che l'Occidente incominciò a introdurre a partire dagli anni Cinquanta) che incontrò durante la sua sfolgorante carriera, da solo o assieme al suo mutevole ensemble chiamato Pop Mechanica (in costante definizione, tanto che Kuryokhin fu l'unico leit motiv attraverso i vari cambi di formazione e che la proposta del gruppo non si cristallizzò su un solo genere musicale).

Purtroppo conosco soltanto pochi capitoli della sua discografia, che vi ripropongo:

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The Ways Of Freedom (Golden Years, 1981) - il suo primo album ufficiale. Kuryokhin è da solo, accompagnato soltanto dal proprio pianoforte. Classica e jazz trovano un punto d'incontro nella dirompente passione esecutiva del nostro, una sorta di Maurizio Pollini alle prese con improbabili partiture di Cecil Taylor.

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Don Carlos (SoLyd, 1986) - si tratta di un'"opera jazz divisa in tre atti". Registrato dal vivo a Leningrado assieme ad una delle incarnazioni dei Pop Mechanica. Interessante, ma pesantissimo.

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Insect Culture (SoLyd, 1987) - registrato assieme ai Pop Mechanics, si tratta di una lunga, osticissima improvvisazione di gruppo che preconizza alcuni atteggiamenti tipici di certo "post rock" più cerebrale e sperimentale. Eccelso, ma richiede decine di ascolti prima di essere assimilato appieno.

Spirit Of Communism (SoLyd, 1987) - strepitosa incursione pianistica nel campo della melodia, che viene smembrata e ricomposta con intelligenza e mirabile senso estetico.

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2 For Tea (Long Arms, 1988) - realizzato in partecipazione col batterista David Moss, si articola attraverso tre lunghe improvvisazioni che suggellano la sublime commistinone tra l'estro di Kuryokhin e la vulcanicità espressiva delle sperimentazioni tipiche di matrice "Downtown".

[img]http://images.google.it/url?q=http://www.musiq.pl/images/21/Henry_Kaiser_Popular_Science.jpg&sig=__zUJGuulM4SNXqemDcQokrIlH7Xc=[/img]

Popular Science (Rykodisc, 1989) - realizzato assieme al chitarrista Henry Kaiser, rappresenta un gradevole intreccio di stili che incontra il proprio limite nell'eccessiva autoindulgenza di alcuni passaggi.

[img]http://ec3.images-amazon.com/images/P/B000FJEE7Q.01-A13FD75XCLIICR._AA240_SCLZZZZZZZ_V52554382_.jpg[/img]

Italy (2xCD SoLyd, 1990) - registrazione di un concerto che Kuryokhin tenne in Italia nell'ambito di una rassegna (o un festival). Il nostro è qui da solo, al piano, e la sua passionalità interpretativa è ai suoi vertici. Sicuramente una delle incisioni più "calde" e sofferte che mi sia mai capitato di ascoltare.

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Some Combinations Of Fingers And Passion (Leo, 1991) - Kuryokhin ancora da solo al piano in uno dei capitoli più ostici della sua discografia. Improvvisazioni atonali ed estreme, in grado di raggiungere il cuore dell'ascoltatore soltanto con un profondo impegno da parte di quest'ultimo.

[img]http://www.raig.ru/pix/slr_0279.jpg[/img]

Dovecot (SoLyd, 1991) - è una lunga (un'ora) improvvisazione per piano ed organo registrata dal vivo presso il Dovecot Arts Center di Stockton, in Gran Bretagna.

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Rich's Opera (SoLyd, 1992) - definito come uno dei migliori album di "rock-extravaganza" ad opera di Kuryokhin, consta del contributo di dieci eccelsi musisti russi che partecipano al progetto come Pop Mechanica/Post-Soviet Animal Group. Contiene anche i migliori estratti di alcune colonne sonore. Rich's Opera è un ascolto fondamentale per comprendere la sensibilità melodica di Kuryokhin e, proprio per la sua particolare fruibilità, è il lavoro che sentirei di consigliare ad un neofita che volesse addentrarsi nei meandri della discografia dell'artista russo.

[img]http://ec1.images-amazon.com/images/P/B000F52C7Y.01-A13FD75XCLIICR._AA240_SCLZZZZZZZ_V55810095_.jpg[/img]

Divine Madness (4xCD Leo, 1997) - questo è un cofanetto che, se non si tiene conto di The Ways Of Freedom, contiene il meglio di quanto registrato da Kuryokhin tra il 1980 e il 1986, ovvero The Sergey Kuryokhin Creative Ensemble (1980), Solo Piano (1981), The Vladimir Chekasin Big Band (1981), Spontaneous Composition (1983), Popular Zoological Elements (1983), Pop Mechanics No.17 (1984), Subway Culture (1985) e Introduction In Pop Mechanics (1986). Un autentico "must-have" d'infinite bellezza e spettacolarità.

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Just Opera (Long Arms, 1997) - una serie di composizioni per musica e teatro. Un lavoro decisamente astratto e impalpabile, benchè indiscutibilmente pregno di fascino.

Francesca Bellino, su All About Jazz, rende un interessante profilo dell'artista e della sua opera: "Sergey Kuryokhin (1954-1996) è stata una delle figure del panorama musicale russo contemporaneo più interessanti e complesse da definire. Fu pianista, compositore, jazzista, "coalizzatore energetico" di amici e colleghi in svariati progetti, provocatore politico e leader di band del panorama underground in periodi 'blindati' e 'sospetti'. Presentiamo uno strano allievo della grande tradizione russa capace di interessarsi alle esplorazioni di Igor Stravinskij, Dmitri Šostakovi?, Sergey Prokofiev ma contemporaneamente anche a quelle di Thelonius Monk, Cecil Taylor, di un bizzarro George Antheil, di Carl Ruggles, Henry Dixon Cowell e Edgar Varèse. In appena vent'anni di carriera ha inciso ben 40 lp e ha registrato una decina di colonne sonore per film. Insomma un Pascal Comelade russo, in anticipo, più livido ma non meno denso! Piano lancia toy-piano.
Ma tuffiamoci nella sua musica...

Kuryokhin era originario della Crimea; giovane si trasferì a Leningrado dove si diplomò in pianoforte alla fine degli anni '70. In una delle poche interviste reperibili in lingua occidentale racconta di essere stato uno studente poco modello, discontinuo -a volte scompariva dalle lezioni per intere settimane senza avvertire nessuno- ma molto appassionato, onnivoro di svariati generi dalla contemporanea classica, al folk, pop, rock. Ben presto questi due aspetti del carattere di Kuryokhin (discontinuità e collagismo) diventano tratti distintivi della sua musica. Attirò presto l'attenzione per le sue bizzarre performance jazz con Valdimir Chakasin e Anatoly Vapirov e già a metà anni '80 all'estero era una figura di culto, tanto che l'etichetta Leo Records decise di pubblicarne le incisioni.
A dire il vero la sua fama nacque forse involontariamente quando nel 1984 fondò la Pop- Mechanika Orchestra, una sorta di ensemble sperimentale dalla fisionomia - metodicamente- scompigliante. Infatti, mentre Kuryokhin in patria si dilettava in ogni sorta di sperimentalismo, alla Liverpool John Moores University il giovane artista inglese Colin Fallows, nell'ambito delle sue ricerche sugli artisti dadaisti e futuristi, dava alla stampe una curiosa compilation intitolata Dada For Now con l'idea di estendere il progetto al radicalismo del presente.
L'occasione non tardò ad arrivare: nel dicembre del 1985 la BBC 2 trasmise dodici episodi di uno storico documentario sulla vita culturale in Unione Sovietica -Comrades- una puntata delle quali era interamente dedicata a Sergey Kuryokhin e alla sua bizzarra Orchestra. Fallows aveva così trovato l'uomo "giusto" con il quale si mise presto in contatto.

L'ambiziosa, quanto mai corsara, idea era quella di portare a compimento negli anni ottanta progetti che almeno in teoria risultavano già organicamente coerenti negli anni venti. A Kuryokhin e ai suoi amici di Leningrado [citiamo tra gli altri Sergey Bugaev, Timur Novikov e il Mayakovsky Friends Club] l'idea parve ottima tanto che si registrò subito per l'etichetta inglese ARK Introduction in Pop Mechanics. L'album non faceva che rendere noti al pubblico occidentale i collages sonori che da anni il compositore russo faceva insieme a Igor Verichev e Valery Alakhov, due giovani "sperimentatori" del circolo i Nuovi artisti, e alla sua Popular Mechanics Orchestra. ? con Verichev, Alakhov che Kuryokhin aveva creato Insect Culture dove venivano inite sotto la sua magistrale regia le improvvisazioni al sax di Igor Butman a sonori di vario tipo, pezzi d'archivio, frammenti di musica popolare, brevi estratti di radio-show, film e produzioni teatrali, materiale noto a chiunque in quegli anni fosse cresciuto in Unione Sovietica.
Da quelle collaborazioni con Fallows nacque la possiblità di girare in Europa e di farsi conoscere. Così negli '90 Kuryokhin si dedicò anima e corpo per tentare di concretizzare (il sogno di) una comunità musicale "rivoluzionaria".

La sensazione che si prova ascoltando le due incisioni live France [Nantes, 22 ottobre 1991] e Dovecot [Dovecot Arts Centre, Stockton, Gran Bretagna, 29 maggio 1991] è in qualche modo fedele a questa visione. Si tratta di due performance estremamente diverse tra loro. A Dovecot, un nutritissimo ensemble di musicisti interagisce con Kuryokhin, piano-voce + sovraincisioni. Le influenze di Popular Mechanics sono nettissime. A Nantes la registrazione documenta una lunghissima performance piano solo dove l'improvvisazione, intermezzata anzi tempestata da numerosissime frammentarie citazioni. Il piano è un perno simbolico attorno cui tutto ruota, in modo centripeto e centrifugo insieme. Questo movimento -in realtà assurdo- riesce di volta in volta o a conivolgere gli altri musicisti [come in "Dovecot" presenti in numero decisamente spropositato] o ad allontanarli [come in "France"]. Contemporaneamente però si interseca con un altro movimento -interno alla musica che Kuryokhin suona- che rende le lunghissime performance di carattere narrativo sincopate e frammentarie. Non stento a credere che la sua forza (umana e artistica) fosse talmente prepotente e carismatica da riuscire a coalizzare ogni volta nuove e disparate energie...

"Metafora, simbolismo, ironia e un certo grado di lunatismo tutto si affolla [n.d.r. non c'è parol migliore, davvero] nelle sue perfomance. Ma come e cosa suonerà sarà chiaro solo stanotte. Negli ultimi concerti è riuscito a passare da studi formali del XIX secolo al boogie woogie, dissolvendo riff del rock nell'improvvisazione d'avanguardia, per lasciare del tutto lo sgabello del piano dimostrando che gli effetti della cultura russa non finiscono con la musica": Ecco cosa dice un cartello affisso a Dovecot.

La vita frenetica del giovane compositore russo fu stroncata dal cancro, e Kuryokhin morì all'età di soli 42 anni. Una volta scomparso sono state ripubblicate dalla Leo Records alcune delle registrazioni, in studio e live, lasciate inedite e fu ristampato molto materiale irreperibile perchè registrato presso (im)probabili etichette russe. Cito, tra gli altri, alcuni lavori che potete facilmente trovare: Some Combination of Fingers and Passion - CD LR 179; Divine Madness - CD LR 813- 816; The Ways of Freedom - CD GY 14; Golden Years Of Soviet New Jazz. Volume I, CD2: Sergey Kuryokhin - CD GY 402.

Io non ho mai visto Kuryokhin dal vivo e non sono mai stata in Russia, non ho mai respirato quell'aria, quel tempo 'sospetto' e 'blindato', quella necessità di resistere a qualsiasi costo con la propria arte. Ho solo ascoltato, a lungo, le sue incisioni. Sono state un vortice. In fondo, mi hanno colpita perchè lasciano trapelare -in modo del tutto eclettico, vivo e sincero- la sensibilità di un musicista nel senso più totale, bizzarro, enigmatico del termine. La cosa mi ha emozionata come se si trattasse di una rarità.
".

Vi lascio con la raccomandazione, per chi non conoscesse Kuryokhin, di ascoltarlo quanto prima e, per chiunque ne fosse già estimatore, di contribuire alla discussione con impressioni ed eventuali suggerimenti discografici.

Ciao a tutti e buon ascolto!

[img]http://www.wn.ru/pic/images/person/SergeyKuryokhin/1.jpg[/img]
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#2 woody

    Classic Rocker

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Posted 16 September 2006 - 12:14 PM

Questo thread mi era sfuggito!
Io conosco solo due suoi cd, lo scaricai tempo fa quando qualcuno (credo di averlo scoperto grazie al peer to peer) me lo presentò come il John Zorn russo.
In realtà i due cd che ho ascoltato io sono abbastanza distanti dai lavori di Zorn.

Il primo che ho ascoltato è Sparrow Oratorium, lavoro che si colloca in quel limbo a metà strada tra classica, rock e un pochino di jazz, cosa che detta così potrebbe suonare abbastanza pacchiana ma in realtà è un buon lavoro, magari non un capolavoro ma senz' altro un ascolto piacevole con momenti molto interessanti. Non so niente di questo lavoro se non che i primi 4 brani hanno i titoli delle stagioni (se non erro qualcuno ci aveva già pensato, forse un pizzaiolo...), più altri due brani chiamati Sparrow's Winter Song e Sparrow's Fields Forever. Come dicevo prima non mi ha ricordato John Zorn, se dovessi fare un associazione mi ricorda i dischi solisti di Lindsay Cooper con Phil Minton, tipo Sahara Dust per intenderci.

L' altro è The Ways of Freedom, ricordo mi risultò interessante però per poterne parlare dovrei riascoltarlo.
Comunque grazie a Mattia che con questo thread mi ha ricordato questo personaggio che era finito perso nell' oceano dei cd da riascoltare.
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#3 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Posted 07 January 2013 - 21:27 PM

Ho visto che esisteva già questo vecchio thread sul grandissimo Kuryokhin. Posterò pian piano buona parte dei suoi dischi sul blogghetto per chi fosse interessato, escludendo le cose più estreme che onestamente sono di interesse collezionistico o poco più.
Qui c'è "Sparrow Oratorium", forse il suo lavoro più accessibile, gemma avant-prog che ingloba minimalismo, dream pop, folk dall'Est Europa, jazz e quant'altro http://sovietsam.blo...orium-1993.html
qui invece c'è la colonna sonora per il film "Gospodin Oformitel", prevalentemente strumentale e maggiormente folk, ma capace di parentesi industrial/post-punk niente male http://sovietsam.blo...-oformitel.html
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#4 slothrop

    Enciclopedista

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Posted 08 January 2013 - 09:20 AM

il primo pezzo è molto bello, l'altro non l'ho sentito, comunque ricordavo questo thread ma non ho mai approfondito Kuryokhin.
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#5 Moontesquieu

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Posted 08 January 2013 - 09:32 AM

Non ne sapevo niente di quest' autore, ho sentito qualcosina dopo aver letto il thread ed ho subito capito che è da recuperare quanto prima. Daje de contenuti.
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#6 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Posted 08 January 2013 - 09:46 AM

sì, in realtà Mattia ha scritto un po' di pasticci, tipo ha spacciato come album più fruibile una raccolta, ha scordato di parlare di "Sparrow Oratorium" che è il suo disco più celebrato, ha presentato Sergey come mega-star quando in realtà era sì molto famoso fra chi seguiva un certo tipo di musica, ma la gente comune non è che lo conoscesse eh, insomma se vai per strada a Mosca a chiedere chi fosse non è che ti sanno rispondere. asd
Però tutto sommato qualche imprecisione ci sta, perché trovare info su di lui nel "mondo occidentale" è davvero difficile, io mi sono dovuto sbattere in forum scritti in cirillico, parlando con appassionati locali in un inglese improbabile (il loro più che il mio, e già il mio non è 'sto granché asd ).

Altri momenti importanti della sua carriera provengono dagli Akvarium, la mitica band folk/new wave di Boris Grebenshikov. Kuryokhin vi suonò le tastiere per qualche anno e in alcuni dischi la sua impronta è marcatissima, benché Boris non gli lasciasse accesso al songwriting. In particolare in "Tabu" del 1982 potete ascoltare Kuryokhin decorare le canzoni con svisate a dir poco deliranti. Il disco lo trovate qui http://sovietsam.blo...-tabu-1982.html (in questo stesso link ho anche un po' riassunto la storia abbastanza assurda della band, sembra quasi un romanzo: fare musica in Russia non era per niente facile all'epoca).
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#7 lamonteyoung

    Cazzaro

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Posted 08 January 2013 - 13:06 PM

Gozer spakka ;)
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Vendo dischi ---> http://forum.ondaroc...66-vendo-cdcdr/


#8 fedemone

    tricheco, ma formichiere

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Posted 10 January 2013 - 17:06 PM

Ho visto che esisteva già questo vecchio thread sul grandissimo Kuryokhin. Posterò pian piano buona parte dei suoi dischi sul blogghetto per chi fosse interessato, escludendo le cose più estreme che onestamente sono di interesse collezionistico o poco più.
Qui c'è "Sparrow Oratorium", forse il suo lavoro più accessibile, gemma avant-prog che ingloba minimalismo, dream pop, folk dall'Est Europa, jazz e quant'altro http://sovietsam.blo...orium-1993.html
qui invece c'è la colonna sonora per il film "Gospodin Oformitel", prevalentemente strumentale e maggiormente folk, ma capace di parentesi industrial/post-punk niente male http://sovietsam.blo...-oformitel.html


Più che grazie!
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