Pet Sounds - 40° anniversario (e nuova 'pietra miliare')
#1
Inviato 04 settembre 2006 - 17:39
Ovviamente, questo thread può ospitare anche una discussione più generale su "Pet Sounds".
per il resto... saluti a tutti gli amici (sono più o meno tornato)!
PS - per Claudio: approfitto dell'occasione dell'anniversario per mandarti al più presto la nuova pietra di 'Pet Sounds', come concordato... ciao!
#2 Guest_Pablito_*
Inviato 04 settembre 2006 - 17:45
#3 Guest_vegeta_*
Inviato 04 settembre 2006 - 19:35
#4
Inviato 04 settembre 2006 - 20:51
voglio esagerare...credo che sia uno dei 10 dischi preferiti di sempre!
tranquillo, non esageri affatto... per me è nella top three !
#5
Inviato 04 settembre 2006 - 20:56
Inoltre ho letto un paio di interviste che in questi giorni Brian Wilson ha rilasciato a riviste americane. Un paio di domande e risposte facevano più o meno così:
Ho letto che proprio come Sgt Pepper fu la risposta dei Beatles a Pet Sounds, così Pet Sound fu una risposta a Rubber Soul. E' vero?
Proprio così. Ho ascoltato per una notte intera Rubber Soul qui, nella mia casa di Los Angeles e ne rimasi colpito al punto che dissi: "Devo fare un album tanto bello o più bello di questo. Se qualcosa devo fare nella mia vita, voglio che sia un album così"
Sembra quasi che tu e Paul MacCartney foste in competizione..
Più che altro ci influenzavamo vicendevolmente...
Se non sbaglio sei sordo ad un orecchio..
Si sono sordo dall'orecchio destro e infatti ho sempre sentito i masters del disco in versione mono. Anche nel 1966
(una beffa pensando all'uscita della ristampa di Pet Sounds nelle versioni stereo, in 5.1 surround-sound, and in Hi-Res stereo)
#6
Inviato 04 settembre 2006 - 21:13
in caso, perdonate.
E' esattamente il crepuscolo dell'estate. Fuori dal finestrino del treno che, a passo d'uomo, riporta a casa, si vede un lungomare nuvolo e selvaggio, ragazzi che sistemano le tavole da surf sui furgoni, un mare in burrasca che fa provare inquietudini, un'intensa brezza inebria e stordisce.
Pet Sounds è un racconto in capitoli sulla stagione che è trascorsa, che ora manca allo spirito.
Un momento particolare, una sensazione che presto si estende e riverbera a tutta l'esistenza.
La stagione di un uomo che pensa alla sua gioventù. La malinconia muta in modulazione.
Chissà cosa ne è stato, cosa ne sarà, delle speranze e della fiducia nei pensieri di wouldn't it be nice. C'è qualcuno, da qualche parte, che "ancora crede in me" dopo tutto ciò che fu, rinfrancati, ci si ritrova a cercare un pianto liberatorio nella propria coscienza.
La nostalgia rigonfia di let's go away for a while stempera in pulviscolo atmosferico: non è che il nostro sguardo su spiagge che fuori corrono via, velocemente, dentro un silenzio. Caroline no testimonia un cambamento avvenuto e irreversibile. Storia d'innocenza perduta, fuggita.
Musica triste e intensa perchè sensibilmente memore (Sloop John B, God only knows what I'll be without you..). (...)
L'immortalità di Pet Sounds risiede nel suo essere opera eternamente in passaggio, transitoria, perennemente in corso, un'Endless (end of) Summer, musica che libera un'armonia panica e vertiginosa, un fascino sublime: arcano, classico e misterioso.
#7
Inviato 04 settembre 2006 - 21:54
Lamia canzone preferita dell'album e'"sloop john b" forse il mio pezzo pop preferito..Ma tra tutti c'e'poco da sindacare..
#8
Inviato 04 settembre 2006 - 23:36
Quotazzo per sempre (anche per altri dischi )Grandissimo..alla faccia di scaruffi!
#9 Guest_Mattia_*
Inviato 05 settembre 2006 - 07:18
(...)
Wow! Uno scritto stupendo, estremamente romantico ed evocativo. Anche per me, Pet Sounds non è altro che una celebrazione della fine che, tuttavia, non vuole giungere. Una vera e propria "endless end of the summer", caratterizzata da un grigiore preconizzante l'imminente autunno, tinteggiata dalla silenziosa grossezza del mare e da spiagge deserte decorate con tavole abbandonate. Mi rivolgo verso la persona che amo sussurrandole di non parlare, ma di appoggiare la testa sulla mia spalla e assaporare la salsedine che impregna gli ultimi solchi di un disco che riascolteremo per il resto delle nostre vite.
#10 Guest_Julian_*
Inviato 05 settembre 2006 - 09:04
E poi la musica dei BB ha un chè di magico, estatico e gioioso/malinconico che non ritrovo in nessun altra band.
#11
Inviato 05 settembre 2006 - 09:21
O forse era così molto tempo fa, e questo disco l'ho ascoltato la prima volta solo di recente.
#12 Guest_vegeta_*
Inviato 05 settembre 2006 - 10:06
#13 Guest_Julian_*
Inviato 05 settembre 2006 - 10:20
c'è da dire però che nonostante i Beach Boys abbiano prodotto ottimi album (penso a "Today!" o "Smiley Smile") non si sono più ripetuti a questi livelli...IMHO
Sono d'accordo. Rispetto ai Fab Four gli è mancata la capacità di sfornare 4-5 album di altissimo livello uno dopo l'altro.
#14
Inviato 05 settembre 2006 - 10:29
Ci sono rimasto un po' maluccio, io che mi beavo ripensando alle volte che avevo appoggiato la testa su qualche spalla rassicurante.
Ci ho riprovato durante una cena in giardino, tra stelle canterine e grilli luccicanti, ma i numerosi 50-60enni presenti hanno storto il naso, qualcuno ha pure sussurato «Preistoria?»
Paradossale, ma il folle Wilson piace di più a figli e nipoti piuttosto che ai coetanei.
Coetanei del folle che invece sorridono gaudenti quando al posto di Wilson subentrano Lennon-McCartney, Jagger-Richards, persino Barrett-Waters...
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#15
Inviato 05 settembre 2006 - 11:40
#16
Inviato 05 settembre 2006 - 11:50
#17 Guest_Enrico_*
Inviato 05 settembre 2006 - 11:55
Io non sono mai riuscito ad apprezzarlo pienamente, da nessun punto di vista. Per la verità, non ho mai capito il motivo per cui è diventato così celebre nel mondo. Per dire, un disco come "Revolver" possiede secondo me le caratteristiche per diventare famoso, ed infatti lo conoscono tutti. Probabile che anche "Pet Sounds" abbia qualcosa di particolare, ma proprio non riesco a coglierla.
Di particolare ci sono i più stupefacenti arrangiamenti di tutti i tempi e melodie altrettanto epocali. Poi chi va un po' più in là scopre un mondo fatto di nostalgia, malinconia, il mondo descritto molto bene da Flight Sensations e Mattia.
#18 Guest_Enrico_*
Inviato 05 settembre 2006 - 11:55
è diventato così celebre nel mondo perchè per fortuna la maggior parte degli abitanti della terra possiede un cuore.
Evvai, scadi nel patetico come sempre.
#19
Inviato 05 settembre 2006 - 11:57
è diventato così celebre nel mondo perchè per fortuna la maggior parte degli abitanti della terra possiede un cuore.
Evvai, scadi nel patetico come sempre.
mammeta fa le trofie.
#20 Guest_Pablito_*
Inviato 05 settembre 2006 - 11:58
#21
Inviato 05 settembre 2006 - 13:12
è diventato così celebre nel mondo perchè per fortuna la maggior parte degli abitanti della terra possiede un cuore.
Mi sa che io un cuore non ce l'ho! :'(
Di particolare ci sono i più stupefacenti arrangiamenti di tutti i tempi e melodie altrettanto epocali. Poi chi va un po' più in là scopre un mondo fatto di nostalgia, malinconia, il mondo descritto molto bene da Flight Sensations e Mattia.
Si vede che non me ne sono accorto.
#22
Inviato 05 settembre 2006 - 17:01
#23
Inviato 05 settembre 2006 - 17:52
Io non sono mai riuscito ad apprezzarlo pienamente, da nessun punto di vista. Per la verità, non ho mai capito il motivo per cui è diventato così celebre nel mondo. Per dire, un disco come "Revolver" possiede secondo me le caratteristiche per diventare famoso, ed infatti lo conoscono tutti. Probabile che anche "Pet Sounds" abbia qualcosa di particolare, ma proprio non riesco a coglierla.
Secondo me, la celebrità di 'Pet Sounds' è data dal fatto che possiede una struttura profonda che nessun album dei Beatles possiede nella stessa misura e con la stessa intensità. "Pet Sounds" non è solo un concept album composto di belle canzoni, e non contiene solo banalmente una "storia", ma rende esplicito il nucleo essenziale di un tema universale che può essere considerato la storia delle storie (il tema del passaggio all'età adulta, la fabula iniziatica, ossia quella in cui alcuni semiologi hanno riscontrato la stessa struttura del narrare e persino della composizione musicale). Io non ho trovato tutto questo - con questa intensità - in nessun altro disco...
#24
Inviato 05 settembre 2006 - 18:57
#25 Guest_vegeta_*
Inviato 05 settembre 2006 - 19:22
Beach Boys VS Beatles
#26
Inviato 05 settembre 2006 - 19:30
si, ma non trasformiamo il thread nel solito
Beach Boys VS Beatles
Appunto
Per me è l'occasione buona per scoprire un grande album.
#27 Guest_Mattia_*
Inviato 05 settembre 2006 - 19:45
...rende esplicito il nucleo essenziale di un tema universale che può essere considerato la storia delle storie (il tema del passaggio all'età adulta, la fabula iniziatica, ossia quella in cui alcuni semiologi hanno riscontrato la stessa struttura del narrare e persino della composizione musicale)...
Ciao Joey! Potresti spiegare più approfonditamente ciò che hai scritto, che m'incuriosisce?
#28 Guest_vegeta_*
Inviato 05 settembre 2006 - 20:06
pezzi preferiti...???
per me troppi..."God Only Knows"..."Don't Talk (Put your hand on my shoulder)"..."Sloop John B", "Caroline No", "I'm waiting for the day"...
#29
Inviato 05 settembre 2006 - 21:25
...rende esplicito il nucleo essenziale di un tema universale che può essere considerato la storia delle storie (il tema del passaggio all'età adulta, la fabula iniziatica, ossia quella in cui alcuni semiologi hanno riscontrato la stessa struttura del narrare e persino della composizione musicale)...
Ciao Joey! Potresti spiegare più approfonditamente ciò che hai scritto, che m'incuriosisce?
Ciao Mat!
ci provo...
secondo alcuni studiosi di teatro, il rito d'iniziazione (vale a dire, il rito che accompagna il passaggio dall'adolescenza alla maturità del giovane guerriero *) sarebbe una delle prime forme in cui l'uomo, dalla ritualità tribale, è pervenuto ai meccanismi fictionali che stanno alla base della teatralità, poichè in quel tipo di rito si mette in scena la storia individuale di ogni uomo (contiene anche il nucleo dell'Edipo) e si garantisce l'integrazione sociale. Il nucleo della "fabula iniziatica" prevede alcune fasi come: l'allontanamento del giovane, il processo educativo, la possessione sciamanica, le prove, la reintegrazione sotto nuova luce. Secondo alcuni semiologi (prima con gli studi di Propp sulle fiabe, poi sopratutto con Greimas ed altri) in questo nucleo, semplificato, si troverebbe la struttura più profonda e generale di qualsiasi narrazione e di qualsiasi testo perchè si tratta di una struttura linguistica che garantisce un senso ed un equilibrio dinamico ai testi (in musica, basta pensare alla classica "forma-sonata"). Sostanzialmente, si tratta di un percorso ideale in cui da una condizione iniziale si passa, attraverso una serie di esperienze, ad una condizione rinnovata di maturità. In questo senso, Pet Sounds non solo contiene sotteso questo schema, ma lo mette in scena in modo esplicito: nel disco infatti si parte dalla condizione adolescenziale e, attraverso una serie di esperienze (tra cui, centrale, è il rapporto con l'altro sesso e con il fantasma del "Padre" - "God Only Knows"), si giunge alla maturazione. E' un percorso per molti versi doloroso a cui si vorrebbe sfuggire (in questo senso, è perfettamente coerente e indispensabile "Sloop John B" che, con il suo "let me go home, I wanna go home", rende esplicito il doloroso processo dell'allontanamento in atto). Forse c'è da dire che il finale, con "Caroline no", non corrisponde esattamente (o, almeno, non a prima vista) ad un finale che garantisce una piena "catarsi"; forse, proprio per questo motivo, "Pet Sounds" lascia un pò spiazzati e in una condizione di indeterminatezza. Grazie a questo finale, il messaggio contenuto però è molto forte, e si può semplificare così: più si è giovani, più si desidera crescere (le prime parole del disco sono "wouldn't it be nice if we were older"... ) ma, allo stesso tempo, più si cresce e più si rimpiange di non essere più giovani (come in "caroline no" che chiude il disco con il rimpianto del tempo che fu e che non tornerà più).
* curioso che nel retro di "Pet Sounds" si vedano proprio dei guerrieri (orientali)...
#30 Guest_Enrico_*
Inviato 05 settembre 2006 - 21:51
secondo alcuni studiosi di teatro, il rito d'iniziazione (vale a dire, il rito che accompagna il passaggio dall'adolescenza alla maturità del giovane guerriero *) sarebbe una delle prime forme in cui l'uomo, dalla ritualità tribale, è pervenuto ai meccanismi fictionali che stanno alla base della teatralità, poichè in quel tipo di rito si mette in scena la storia individuale di ogni uomo (contiene anche il nucleo dell'Edipo) e si garantisce l'integrazione sociale. Il nucleo della "fabula iniziatica" prevede alcune fasi come: l'allontanamento del giovane, il processo educativo, la possessione sciamanica, le prove, la reintegrazione sotto nuova luce. Secondo alcuni semiologi (prima con gli studi di Propp sulle fiabe, poi sopratutto con Greimas ed altri) in questo nucleo, semplificato, si troverebbe la struttura più profonda e generale di qualsiasi narrazione e di qualsiasi testo perchè si tratta di una struttura linguistica che garantisce un senso ed un equilibrio dinamico ai testi (in musica, basta pensare alla classica "forma-sonata"). Sostanzialmente, si tratta di un percorso ideale in cui da una condizione iniziale si passa, attraverso una serie di esperienze, ad una condizione rinnovata di maturità. In questo senso, Pet Sounds non solo contiene sotteso questo schema, ma lo mette in scena in modo esplicito: nel disco infatti si parte dalla condizione adolescenziale e, attraverso una serie di esperienze (tra cui, centrale, è il rapporto con l'altro sesso e con il fantasma del "Padre" - "God Only Knows"), si giunge alla maturazione. E' un percorso per molti versi doloroso a cui si vorrebbe sfuggire (in questo senso, è perfettamente coerente e indispensabile "Sloop John B" che, con il suo "let me go home, I wanna go home", rende esplicito il doloroso processo dell'allontanamento in atto). Forse c'è da dire che il finale, con "Caroline no", non corrisponde esattamente (o, almeno, non a prima vista) ad un finale che garantisce una piena "catarsi"; forse, proprio per questo motivo, "Pet Sounds" lascia un pò spiazzati e in una condizione di indeterminatezza. Grazie a questo finale, il messaggio contenuto però è molto forte, e si può semplificare così: più si è giovani, più si desidera crescere (le prime parole del disco sono "wouldn't it be nice if we were older"... ) ma, allo stesso tempo, più si cresce e più si rimpiange di non essere più giovani (come in "caroline no" che chiude il disco con il rimpianto del tempo che fu e che non tornerà più).
* curioso che nel retro di "Pet Sounds" si vedano proprio dei guerrieri (orientali)...
Questa è (più o meno) una delle tematiche chiave della letteratura americana (mi sembra di averlo già detto in un precedente post proprio parlando con te), Huckleberry Finn, Il Giovane Holden, Sulla Strada, Color Of Darkness di Purdy, East Of Eden di Steinbeck etc. L'abbandono del tetto materno e delle regole; il percorso di scoperta della wilderness circostante, sia essa città, provincia o nulla e, in sostanza, della vita; il ritorno a casa.
#31 Guest_Julian_*
Inviato 06 settembre 2006 - 07:07
comunque...
pezzi preferiti...???
per me troppi..."God Only Knows"..."Don't Talk (Put your hand on my shoulder)"..."Sloop John B", "Caroline No", "I'm waiting for the day"...
A me fa impazzire anche "Wouldn't it be nice"...però forse il pezzo più riuscito ed emozionante è "God only knows". Io ripeto che faccio fatica ad immaginare melodie più riuscite e "perfette" dal punto di vista strutturale di quelle di alcuni pezzi di "Pet Sounds". Non c'è una nota fuori posto in diverse canzoni.
#32 Guest_Eugenetic Axe_*
Inviato 06 settembre 2006 - 21:14
Sulle melodie dio Lennon/McCartney vs Wilson non mi pronuncio, dico solo che PET SOUNDS, pur essendo maniacale e studiato, è molto più sincero di iperproduzioni che hanno fatto la storia, compreso SGT PEPPER's (LP che adorerrimo, benitneso). E' un viaggio musicale dove tutti i pezzi presenti hanno il loro perché, infatti non mi sono mai posto il problema su quale fosse il mio brano preferito (forse WOULDN'T BE IT NICE...). Un'opera compatta, nonostante le apparenze.
#33
Inviato 06 settembre 2006 - 21:51
Ti dico, se le melodie dell' album sono belle e struggenti tanto quanto i temi che qui avete enumerato, allora penso che diventyerà uno dei miei album preferiti. ciao a presto.
...rende esplicito il nucleo essenziale di un tema universale che può essere considerato la storia delle storie (il tema del passaggio all'età adulta, la fabula iniziatica, ossia quella in cui alcuni semiologi hanno riscontrato la stessa struttura del narrare e persino della composizione musicale)...
Ciao Joey! Potresti spiegare più approfonditamente ciò che hai scritto, che m'incuriosisce?
Ciao Mat!
ci provo...
secondo alcuni studiosi di teatro, il rito d'iniziazione (vale a dire, il rito che accompagna il passaggio dall'adolescenza alla maturità del giovane guerriero *) sarebbe una delle prime forme in cui l'uomo, dalla ritualità tribale, è pervenuto ai meccanismi fictionali che stanno alla base della teatralità, poichè in quel tipo di rito si mette in scena la storia individuale di ogni uomo (contiene anche il nucleo dell'Edipo) e si garantisce l'integrazione sociale. Il nucleo della "fabula iniziatica" prevede alcune fasi come: l'allontanamento del giovane, il processo educativo, la possessione sciamanica, le prove, la reintegrazione sotto nuova luce. Secondo alcuni semiologi (prima con gli studi di Propp sulle fiabe, poi sopratutto con Greimas ed altri) in questo nucleo, semplificato, si troverebbe la struttura più profonda e generale di qualsiasi narrazione e di qualsiasi testo perchè si tratta di una struttura linguistica che garantisce un senso ed un equilibrio dinamico ai testi (in musica, basta pensare alla classica "forma-sonata"). Sostanzialmente, si tratta di un percorso ideale in cui da una condizione iniziale si passa, attraverso una serie di esperienze, ad una condizione rinnovata di maturità. In questo senso, Pet Sounds non solo contiene sotteso questo schema, ma lo mette in scena in modo esplicito: nel disco infatti si parte dalla condizione adolescenziale e, attraverso una serie di esperienze (tra cui, centrale, è il rapporto con l'altro sesso e con il fantasma del "Padre" - "God Only Knows"), si giunge alla maturazione. E' un percorso per molti versi doloroso a cui si vorrebbe sfuggire (in questo senso, è perfettamente coerente e indispensabile "Sloop John B" che, con il suo "let me go home, I wanna go home", rende esplicito il doloroso processo dell'allontanamento in atto). Forse c'è da dire che il finale, con "Caroline no", non corrisponde esattamente (o, almeno, non a prima vista) ad un finale che garantisce una piena "catarsi"; forse, proprio per questo motivo, "Pet Sounds" lascia un pò spiazzati e in una condizione di indeterminatezza. Grazie a questo finale, il messaggio contenuto però è molto forte, e si può semplificare così: più si è giovani, più si desidera crescere (le prime parole del disco sono "wouldn't it be nice if we were older"... ) ma, allo stesso tempo, più si cresce e più si rimpiange di non essere più giovani (come in "caroline no" che chiude il disco con il rimpianto del tempo che fu e che non tornerà più).
* curioso che nel retro di "Pet Sounds" si vedano proprio dei guerrieri (orientali)...
#34 Guest_Pian_degli_Spiriti_*
Inviato 06 settembre 2006 - 23:29
#35 Guest_vegeta_*
Inviato 06 settembre 2006 - 23:42
I Beach Boys hanno fatto di meglio.
una frase buttata lì così.... ???
#36 Guest_Eugenetic Axe_*
Inviato 07 settembre 2006 - 09:34
I Beach Boys hanno fatto di meglio.
???
Sì, consiglio i bi-saids del periodo serf e 20/20, con la canzone di Ciars Menson.
Saluti,
EA
#37
Inviato 07 settembre 2006 - 10:06
faccio fatica ad immaginare melodie più riuscite e "perfette" dal punto di vista strutturale di quelle di alcuni pezzi di "Pet Sounds". Non c'è una nota fuori posto in diverse canzoni.
Che non ci sia una nota fuori posto può anche essere, ma nel complesso queste melodie mi sono sempre sembrate abbastanza insipide, non memorabili, e per quanto riguarda gli arrangiamenti preferisco mille altri dischi a quello dei Beach Boys. Per me nel 1966 c'erano cose molto più interessanti, sia dal punto di vista "pop" che da quello "rock".
#38
Inviato 07 settembre 2006 - 10:32
I Beach Boys hanno fatto di meglio.
una frase buttata lì così.... ???
a parte simili sparate, a me piace tantissimo anche "Today": se è vero che nel complesso è inferiore a "Pet Sounds" (anche perchè non ha un filo conduttore così forte), è anche vero che almeno tre brani reggono il confronto con PS ("When I grow up", "Please let me wonder", "Kiss me baby").
#39 Guest_Julian_*
Inviato 07 settembre 2006 - 10:36
faccio fatica ad immaginare melodie più riuscite e "perfette" dal punto di vista strutturale di quelle di alcuni pezzi di "Pet Sounds". Non c'è una nota fuori posto in diverse canzoni.
Che non ci sia una nota fuori posto può anche essere, ma nel complesso queste melodie mi sono sempre sembrate abbastanza insipide, non memorabili, e per quanto riguarda gli arrangiamenti preferisco mille altri dischi a quello dei Beach Boys. Per me nel 1966 c'erano cose molto più interessanti, sia dal punto di vista "pop" che da quello "rock".
Che ci fossero cose più interessanti ok ("Freak Out!", "Blonde on Blonde"), ma secondo me "Pet Sounds" è uno dei dischi seminali della storia del pop. Brian Wilson era un compositore eccellente... devi sempre pensare che si tratta di pezzi del 1966, che presentano una struttura melodica articolata e complessa (e secondo me quasi sempre molto coinvolgente ed immediata) e soprattutto arrangiamenti ricercati, assolutamente fuori dai canoni della canzone pop dell'epoca (in fondo, questo è "pop orchestrale"). Per l'epoca si trattò di un disco a suo modo rivoluzionario ed in ogni caso secondo me rimane tuttora fra i massimi esempi di come la tradizionale canzone pop che si possa elevare al rango di arte superiore.
#40 Guest_vegeta_*
Inviato 07 settembre 2006 - 11:46
I Beach Boys hanno fatto di meglio.
una frase buttata lì così.... ???
a parte simili sparate, a me piace tantissimo anche "Today": se è vero che nel complesso è inferiore a "Pet Sounds" (anche perchè non ha un filo conduttore così forte), è anche vero che almeno tre brani reggono il confronto con PS ("When I grow up", "Please let me wonder", "Kiss me baby").
per me "Today" è il loro migliore dopo "Pet Sounds".
Comunque gli si avvicinano anche lo psichedelico "Smiley Smile", "Sunflower" (sottovalutato) e "Surfs Up"
#41
Inviato 07 settembre 2006 - 12:23
Trovo azzeccato rivalutare 'Surf's up' e 'Sunflower' ('Today' è già valutato), ottimi ascolti e, pur avendo apprezzato 'Smile' recuperato da Wilson, credo che PS sia meglio, più spontaneo, più riuscito e credo lo penserei anche se fosse uscito effettivamente lo 'Smile' versione BB.
#42
Inviato 07 settembre 2006 - 13:35
il mondo descritto molto bene da Flight Sensations e Mattia.
Vorrei fare una riflessione su questo modo di scrivere di musica, sperando che perdonerete l'off topic. (De)Scrivere l'emozione che spinge a respirare la musica, imprimendola nel proprio immaginario per trasmetterla a chi legge. Proprio discorrendo con Mattia, l'altra sera, ci siamo accorti che, parlando di due album agli antipodi in tutto, lo facevamo nei medesimi termini emotivi (Mission Of Burma lui, Junior Boys io). Il ricordo che va ad abitare in un disco e solo in quello, che si appiccica addosso indelebilmente a una parte, o a tutta la nostra vita. Attitudini, parole e ispirazioni, quelle impresse da Flight Sensations e da Mattia, che mi piacerebbe leggere più spesso nelle recensioni, o presunte tali. Più emozioni e meno freddi onansimi che, al massimo, possono scaldare i muscoli di chi scrive, non altro.
#43
Inviato 07 settembre 2006 - 20:28
La ristampa in due LP è mia.
Sulle melodie dio Lennon/McCartney vs Wilson non mi pronuncio, dico solo che PET SOUNDS, pur essendo maniacale e studiato, è molto più sincero di iperproduzioni che hanno fatto la storia, compreso SGT PEPPER's (LP che adorerrimo, benitneso). E' un viaggio musicale dove tutti i pezzi presenti hanno il loro perché, infatti non mi sono mai posto il problema su quale fosse il mio brano preferito (forse WOULDN'T BE IT NICE...). Un'opera compatta, nonostante le apparenze.
Onestamente, io non capisco perchè ai tempi Brian Wilson si sentì così annichilito dall'uscita di "Sgt. Pepper's". Non per togliere qualcosa al capolavoro dei Beatles, o per discutere sulla qualità degli arrangiamenti, ma il punto è un altro: quali pezzi di "Sgt. Pepper's" sono dello stesso genere di "Pet Sounds" tali da determinare in Brian Wilson la paura di essere stato superato sul suo stesso piano? Mi sembra che gli unici due brani che possano essere messi sullo stesso piano con "Pet Sounds", sia per tipo di arrangiamento che per tipo di emozioni che recano, siano "She's leaving home" e "A day in the life" (per inciso, sono a mio avviso le uniche due canzoni veramente commoventi di "Sgt. Pepper's", mentre le altre sono al massimo 'semplicemente' "belle"). La mia opinione personale è che Brian Wilson dovette esser colpito sopratutto da "She's leaving home" che, paradossalmente, è proprio la canzone di "Sgt. Pepper's" che più sembra esser stata influenzata (sia sotto l'aspetto musicale, che da quello del testo) da "Pet Sounds", pur restando comunque un gran pezzo. In quanto ad "A day in the life", secondo me deve molto all'uso del basso in "God Only Knows" (l'uso del basso fu una delle cose che, ai tempi, suscitò più scalpore di "Pet Sounds", sopratutto in ambiente Beatles). E il crescendo dissonante in mezzo alla canzone mi sembra che sia quasi una citazione del treno finale di "Caroline no"... ma d'altronde, che "Sgt. Pepper's" non sarebbe esistito senza "Pet Sounds" è cosa nota.
#44
Inviato 07 settembre 2006 - 21:01
... Onestamente, io non capisco perchè ai tempi Brian Wilson si sentì così annichilito dall'uscita di "Sgt. Pepper's". Non per togliere qualcosa al capolavoro dei Beatles...
A quaranta anni di distanza l'album dei Beatles forse non sembra così "antico" come "Pet Sounds", a livello di produzione sonora. E Wilson probabilmente se ne accorse subito. E come sei i Beatles avessero preso spunto dai Beach Boys per costruire il primo album tecnologicamente fuori dagli anni 60, dai suoni più grossi, potenti.
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#45
Inviato 07 settembre 2006 - 21:21
... Onestamente, io non capisco perchè ai tempi Brian Wilson si sentì così annichilito dall'uscita di "Sgt. Pepper's". Non per togliere qualcosa al capolavoro dei Beatles...
A quaranta anni di distanza l'album dei Beatles forse non sembra così "antico" come "Pet Sounds", a livello di produzione sonora. E Wilson probabilmente se ne accorse subito. E come sei i Beatles avessero preso spunto dai Beach Boys per costruire il primo album tecnologicamente fuori dagli anni 60, dai suoni più grossi, potenti.
Io non sono così sicuro che oggi "Pet Sounds" suoni più antico... vedremo se l'anno prossimo discuteremo del 40° di "Sgt. Pepper's" come quest'anno abbiamo discusso di quello di "Revolver" (nel senso che non mi pare che lo abbiamo fatto). Peraltro, essendo "Pet Sounds" la creazione di un solo uomo, continua ad essere riproposto ancora oggi (sebbene Brian Wilson abbia detto che il 1° Novembre lo farà per l'ultima volta), mentre si può dire che "Sgt. Pepper's" sia un'opera ormai consegata alla storia in modo definitivo ma senza contatti con il presente.
Sul resto, invece mi sembra che tu abbia ragione: "Pet Sounds" è in un certo senso l'ultimo album degli anni '60 (o, meglio, di quelli che identifichiamo come "i favolosi anni '60") e, pur essendo rivoluzionario musicalmente, è un album nostalgicamente proiettato indietro, mentre così non è per "Sgt. Pepper's".
#46
Inviato 07 settembre 2006 - 21:30
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#47
Inviato 08 settembre 2006 - 08:15
Sir Paul sui solchi del 1967 se ne esce con un suono veramente diverso, più dinamico, forte, presente. Ed è solo uno degli elementi...
Analisi azzeccata, quella che concerne l'impatto fonico di Sgt Peppers; credo anch'io che lì (ma anche in qualche pezzo di "Revolver") si colga quanto, in quell'ambito, i Beatles fossero un op' più lontani dagli anni '60 rispetto ai Beach Boys. Wilson era più raffinato, più complesso, fors'anche più geniale, ma quando si parla di "suoni", batterie 'pesanti' come quelle Ringo Starr nel 66-67 (parlo di impatto sonoro, e di ambito pop) e suoni così rotondi e 'in faccia' non si sentivano spesso.
Quanto a questo, forse più che ai Beatles occorre dar merito a George Martin e ai tecnici della EMI, eh. :-)
Whatever you do, don't
#48
Inviato 08 settembre 2006 - 13:22
Innanzitutto, il cd non aggiunge niente alla corrente versione rimasterizzata di Pet Sounds del '99 (la quale include, come in questa edizione, anche la versione in stereo, uscita per la prima volta nel '97 insieme al cofanetto "Pet Sounds sessions").
per il resto,
pro:
la copertina di stoffa scamosciata è una vera finezza.
il dvd è abbastanza interessante, e contiene anche dei video promozionali del '66 (tra cui uno inedito di "Good Vibrations").
il dvd contiene anche le traccie audio di "Pet Sounds" in Dolby Digital.
contro:
nel booklet manano i testi (ci sono solo nel dvd).
il testo del booklet è in gran parte riutilizzato dal cofanetto "Pet Sounds sessions" del '97.
In sintesi: chi come me possiede già il cofanetto delle sessions (quello sì, bellissimo), credo possa fare tranquillamente a meno - se non per puro collezionismo - di comprare questa nuova edizione, che in fondo non aggiunge tanto di nuovo. Per chi invece non conosce a sufficenza "Pet Sounds" e vuole approfondirlo senza spendere la cifra necessaria per quel box, mi sembra tutto sommato un buon acquisto.
#49 Guest_Pablito_*
Inviato 08 settembre 2006 - 16:11
#50
Inviato 08 settembre 2006 - 19:57
Beh se non altro hanno eliminato quell'orrida copertina con le capre...
eheh è vero (anche se non riuscirei ad immaginarmi PS senza quella copertina)
tralaltro la foto è abbastanza assurda: Dennis Wilson - al centro - sembra dar da mangiare ad una capra con la mano destra, ma in realtà la capra non c'è...
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