Ascoltare Beethoven
#51
Inviato 06 dicembre 2011 - 16:21
Sta a 33 euro (rsparmio del 50%)
Ce l'avevo masterizzato da mio fratello (all'epoca l'edizione era Philips)
A quel prezzo ho deciso di prenderlo e sto godendo alla grande
F.Nietzsche, La nascita della tragedia
#52
Inviato 16 dicembre 2011 - 09:03
#53
Inviato 17 dicembre 2011 - 11:47
#54
Inviato 17 dicembre 2011 - 12:51
ehi questa settimana mi stavo riascoltando il mio cofanetto di sinfonie di beethoven wiener philarmoniker di simon rattle(bello a parte l'interpretazione della nona che non mi ha propio convinto)...volevo chiedere per curiosita' fra i 38 movimenti delle 9 sinfonie(la sesta e la nona ne hanno 5 come sapete meglio di me) quali sono quelli che preferite
difficile rimanere inzenzibili quando si ascoltano il primo e il secondo mov della Terza, il primo della Quarta, il primo e il secondo della Quinta, il terzo/quarto/quinto della Sesta, il secondo della Settima, il secondo dell'Ottava e il secondo e quarto della Nona.
ovviamente, il catalogo delle Sinfonie di Beethoven offre uno spaccato così importante dell'opera del compositore che ogni singolo pentagramma è, se si può dire, un universo pieno di meraviglie.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#55
Inviato 17 dicembre 2011 - 13:16
La sesta però mi piace praticamente dalla prima all'ultima nota, mi infonde una pace una forza ed una riconciliazione col mondo che non mi dà nessun altro pezzo musicale.
http://www.youtube.com/watch?v=OC-EPsvdi6E
Il secondo movimento della settima è da brivido.
http://www.youtube.com/watch?v=mgHxmAsINDk
Statisticamente parlando, non lo so.
#56
Inviato 17 dicembre 2011 - 16:28
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#57
Inviato 18 dicembre 2011 - 10:39
#58
Inviato 19 dicembre 2011 - 11:38
. . .. mi riallaccio alla Terza, perche' la trovo sublime tutta, il primo movimento ti avvolge con la sua fantasia, l'elettrizzante vivacita', davvero una meraviglia, difficile non rimanerne affascinati.
#59
Inviato 19 dicembre 2011 - 11:46
io sono sempre stato convinto (e mi convinco sempre di più ogni vola che l'ascolto) che la Terza è davvero la chiave di volta del beethovenismo musicale; dopo questa sinfonia nulla, nella musica di Beethoven e in quella dei suoi contemporanei in Europa, è stato più lo stesso.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#60
Inviato 21 dicembre 2011 - 09:04
. .. ora dico una cosa un po' folle: quando ascolto la Terza mi viene spesso in mente la raffigurazione (per quanto ci e' stata tramandata dai ritrattisti del tempo) del viso di Beethoven; imbronciato, "eroico", con un atteggiamento quasi di sfida, con gli occhi che guardano in una direzione a noi impossibile di stabilire, non terrena. .. .certo potremmo dirlo per tutta la sua Musica, ma , per me, nella Terza Sinfonia sembra quasi "tradurre" il suo spirito cosi battagliero, eccitato e geniale!
#61
Inviato 21 dicembre 2011 - 12:22
. .. ora dico una cosa un po' folle:
beh, la cosa che scrivi non è molto lontana dalla realtà e mi spinge a fare un paio di riflessioni.
innanzitutto, come molti sanno, la Terza fu concepita da Beethoven per celebrare il "genio" napoleonico, salvo poi ricredersi e abiurare quell'idea (sul manoscritto originale è ben visibile l'abrasione prodotta dal compositore per cancellare il nome del despota francese).
rimane in quella musica il vigore quasi fisico del condottiero lanciato verso la gloria (o il martirio, vedi la Marcia Funebre); questo vigore, secondo me, caratterizzerà l'intero catalogo compositivodi lì in avanti (salvo sporadici casi, dettati anche dalle necessità "economiche").
questo mi porta a una seconda considerazione, a me molto a cuore negli ultimi 10-15 anni: spesso la musica di Beethoven è stata, non senza ragioni importanti, idealizzata; questa visione della sua poetica ha finito però, secondo me, per snaturare quel vigore che invece è proprio dell'uomo.
anche il cosiddetto "terzo stile", io sono convinto che debba mantenere quel vigore impulsivo con il quale si eseguono, per esempio, la Quinta oppure l'Appassionata; dirò di più, io ormai lo pretendo nelle esecuzioni.
Quando Beethoven compose la Sonata op.101 che convenzionalmente coincide con l'inizio del "terzo stile" (per alcuni è la Hammerklavier op.106) aveva da poco compiuto 45 anni, cioè un'età che anche per l'epoca non poteva essere considerata "vecchiaia"!
anzi, secondo me l'uomo, nonostante le enormi difficoltà che lo logoravano nel fisico e nel morale, era nel pieno del suo vigore creativo.
Dunque la lettura che tende all'"assoluto", inteso nella sua accezione bachiana, delle sue tarde composizioni è probabilmente svilente; penso a uno degli esempi più celebrati di sempre, cioè gli ultimi Quartetti interpretati dal glorioso Quartetto Italiano. Questa storica formazione, figlia del suo tempo, proponeva sì una lettura rigorosissima (l'equivalente di un Michelangeli per il piano) ma probabilmente non centrava lo spirito vero di quelle opere o, meglio, lo trasfigurava.
Invece una lettura, a cui io sono particolarme affezionato, è quella del Tokyo String Quartet che, al contrario, propone (come ho già scritto più volte) un tardo Beethoven molto vigoroso, dotato addirittura di un appeal che a qualcuno potrebbe apparire "rock" (con tutti i sacrosanti distinguo di questo mondo).
Messaggio modificato da Notker il 21 dicembre 2011 - 12:23
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#62
Inviato 22 dicembre 2011 - 11:08
#63
Inviato 22 dicembre 2011 - 16:06
poi ero curioso di sentire la recente interpretazione delle sinfonie di chailly dove i tempi sono velocizzati rispetto alle esecuzioni tradizionali(mi pare di aver capito che chailly le faccia suonare con i tempi indicati nelle partiture dallo stesso beethoven)..
vero... chailly pare abbia seguito i metronomi originali di Beethoven; certo la cosa è sempre delicata, quando si affronta la musica in termini filologici.
infatti, pare che i primi metronomi moderni (del resto inventati da Malzel proprio quando Beethoven era nel pieno della sua creatività) non fossero così "precisi" come quelli odierni. lo stesso Beethoven, pur ammirando l'inventore tedeco, criticò moltissimo l'effettiva precisione di questo strumento.
Per cui un tempo, ad esempio, di croma=120 su un metronomo del 1815 non corrisponde esattamente a a 120 crome al minuto... del resto Beethoven ripensò spessissimo alle indicazioni metronomiche (e credo che sia stato il primo compositore in assoluto a porre in capo alle partiture questa indicazione), segno del fatto che probabilmente non fosse pienamente soddisfatto.
cmq, prima o poi riuscirò ad ascoltare quest'ultima versione di Chailly.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#64
Inviato 22 dicembre 2011 - 17:28
Che, a proposito dell'influenza di Bach, penso esteriormente i Quartetti rievochino un po' le architetture contrappuntistiche bachiane, ma essi rappresentino anche la sperimentazione di Beethoven, troviamo infatti una scrittura armonica estremamente libera, Egli consegna ad ogni strumento una "autonomia", e sembra quasi non esistere una linea tematica portante e le altre subordinate. . .senza per questo esserci disordine. . .. incredibile!
Notker, concordo moltissimo con quanto da te cosi notevolmente espresso, spesso le riletture troppo rigorose non ci trasmettono la parte piu' vera e umana di un Compositore e della sua Musica, in questo caso di uno che non si sottraeva certo a vigore, passione, forza, anche fisica, nella Musica.
. ..si, anche per me, lui e' assolutamente rock!
Messaggio modificato da Slowburn il 22 dicembre 2011 - 17:30
#65
Inviato 25 dicembre 2011 - 11:51
Che, a proposito dell'influenza di Bach, penso esteriormente i Quartetti rievochino un po' le architetture contrappuntistiche bachiane, ma essi rappresentino anche la sperimentazione di Beethoven, troviamo infatti una scrittura armonica estremamente libera, Egli consegna ad ogni strumento una "autonomia", e sembra quasi non esistere una linea tematica portante e le altre subordinate. . .senza per questo esserci disordine. . .. incredibile!
la musica di Bach permea l'ultima produzione di Beethoven in maniera molto profonda e non solo esteriormente.
quella della "scoperta" della musica del kantor di Lipsia non avviene in tarda età; il primo maestro di Beethoven, Neefe a Bonn, lo obbliga a leggere il Clavicembalo di Bach. Anche a Vienna Beethoven verrà "forzato" allo studio del contrappunto bachiano da Albrechtsberger.
solo che è proprio a partire dalla Sonata op.101 e, ancor di più, nella op.106 Hammerklavier che i modelli bachiani vengono messi a frutto; la dinamica non è molto diversa da quella dell'ultimo Mozart (non a caso anche quelle composizioni sembrano porgerci un Mozart "vegliardo" nonostrante avesse da poco superato i 30 anni!).
l'assimilazione dello stile contrappuntistico di Bach avviene in maniera profonda; i modelli della "variazione" e della "fuga" diventano parte del discorso beethoveniano, legandosi fibra per fibra alla veemenza del suo stile.
in particolare la variazione bachiana permette a Beethoven di penetrare in maniera profondissima la materia musicale; una profondità metafisica mai più avvenuta, da quel che mi risulta, nella storia della musica successiva.
pensiamo alle Diabelli oppure a quelle che concludono la Sonata op.111, l'ultima, o anche a quelle del iv mov della Sinfonia n.9.
Messaggio modificato da Notker il 25 dicembre 2011 - 11:52
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#66
Inviato 26 dicembre 2011 - 11:10
pensiamo alle Diabelli oppure a quelle che concludono la Sonata op.111, l'ultima, o anche a quelle del iv mov della Sinfonia n.9.
aggiungerei senz'altro anche il mov. II, lo Scherzo, della nona sinfonia. forse la massima "fuga" a tre voci di sempre.
mik
#67
Inviato 27 dicembre 2011 - 07:52
pensiamo alle Diabelli oppure a quelle che concludono la Sonata op.111, l'ultima, o anche a quelle del iv mov della Sinfonia n.9.
aggiungerei senz'altro anche il mov. II, lo Scherzo, della nona sinfonia. forse la massima "fuga" a tre voci di sempre.
mik
quello dello Scherzo della Nona è più precisamente un "fugato" e non una "fuga"; infatti, conserva la scansione ritmica della fuga, soprattutto negli ingressi delle varie sezioni orchestrali ("voci") ma poi si sviluppa abbastanza liberamente. Ciò era inevitabile, visto che sempre di un movimento mutuato dal Minuetto (dunque, una danza) si tratta.
però i brani da me citati fanno riferimento alla "variazione" e non alla "fuga", sebbene le Diabelli contengano 2 fughe (una finale, spezzapolsi e al cardiopalma) e il IV mov. della Nona un fugato molto rigoroso (quasi un "fuga") alla ii variazione (Vivace alla Marcia).
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#68
Inviato 30 dicembre 2011 - 18:32
Ho detto cio' perche' ho una domanda che mi incuriosisce, sulla base di un mio pensiero che, se errato, prego di voler sconfessare anche nel modo piu' rigoroso possibile (no problem, anzi. . .si parla di musica d'arte!) e': potremmo azzardare a dire , sempre riguardo ai Quartetti d'archi, anche che si rifanno un po' , nella struttura dei movimenti conclusivi, al "padre Haydn"?
#69
Inviato 30 dicembre 2011 - 18:58
Haydn è il padre indiscusso del quartetto d'archi; tanto è vero che Beethoven attese molto prima di provare a comporne uno, proprio perchè timoroso del confronto con i capolavori del vegliardo maestro (ma anche di Mozart, che ne compose di immortali). Non è un caso che all'inizio la produzione da camera di Ludwig si concentrò sui Trii e sulle Sonate per piano e violino, nonostante ci avesse provato con i 6 dell'op. 18; quartetti ben riusciti ma che lasciarono insoddisfatto il compositore.
ma quando poi Beethoven ruppe gli indugi e piazzò i Quartetti "Razumovsky", di fatto lanciò il quartetto haydniano-mozartiano oltre l'ostacolo e gli conferì una dimensione intellettuale fino ad allora sconosciuta (operazione equivalente a quella della sinfonia).
l'opera continuò, tra le pieghe della psiche complessa del genio di Bonn, sino all'op. 95, passando per il meraviglioso Quartetto "delle arpe"; ma è con gli ultimi 5 Quartetti che Beethoven di fatto demolisce la forma classica del quartetto originario (pur conservandone la struttura dei movimenti e ribadendo la forma-sonata) e di fatto inaugura una forma compositiva che sarà il fondamento del quartetto d'archi, fino a Bartok e Shostakovic... con tracce rinvenibili persino in Messiaen e Ligeti.
insomma, al pari delle Sinfonie e delle Sonate per piano, i Quartetti d'archi di Beethoven constituiscono uno dei lasciti più clamorosi del compositore alle future generazioni, raggiungendo vette di maestria, ingegno esensibilità ancora oggi ineguagliate.
un brano come il iii mov dell'op. 132, non ho timore ad affermarlo, è un capolavoro nella storia della musica così come la Cappella Sistina michelangiolesca lo è per la pittura o la Cupola del Brunelleschi per l'architettura. E' davvero qualcosa che va oltre la musica stessa, uno scrigno di emozioni abbaglianti.
Messaggio modificato da Notker il 30 dicembre 2011 - 19:22
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#70
Inviato 30 dicembre 2011 - 19:13
[m]http://www.youtube.com/watch?v=3VOhhm2K6sU[/m]
[m]http://www.youtube.com/watch?v=XoSDMqEmXn0[/m]
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#71
Inviato 31 dicembre 2011 - 11:01
. . ..e per questi due piccoli fantastici gioiellini, un "assaggio" dei Tokio String quartet davvero notevolissimo! . . .in effetti e' vero, la forza prorompente arriva tutta, bravissimi a rimanere sospesi in quel delicatissimo, ma geniale, "strano" equilibrio tra la stupefacente e ricca sperimentazione e la forma-sonata. . . non vedo l'ora di ascoltarli come si deve!
Quanto son belli, che Musica!
#72
Inviato 31 dicembre 2011 - 11:34
[m]http://www.youtube.com/watch?v=p9D783xVuuE[/m]
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#73
Inviato 31 dicembre 2011 - 23:33
il ii mov dell'op. 76 n. 2 è un capolavoro di equilibrio formale, come solo Mozart riuscì a emulare tra i contemporanei
[m]http://www.youtube.com/watch?v=H9rtZGGs2-Q[/m]
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#74
Inviato 01 gennaio 2012 - 16:08
. . .. e, assieme allo splendido Mozart, di colpo ci si trova immersi in tutta la piu' splendente , galante e poetica grazia del Settecento. . .
Messaggio modificato da Slowburn il 01 gennaio 2012 - 16:10
#75
Inviato 09 gennaio 2012 - 11:20
ieri sera ho finito di ascoltare, per la prima volta, questo nuovo ciclo di interpretazioni sinfoniche di Chailly.
come si è scritto qualche altra volta, si tratta di un'esecuzione basata, secondo quanto afferma il direttore italiano, sui metronomi originari del genio di Bonn.
in effetti, una certa differenza rispetto alle interpretazioni del passato (anche quelle blasonatissime) si sente; da qualche parte palese, come nel I mov. della Pastorale (molto più veloce del solito), in altre appena percettibile, come nel II mov. della n.5 (anche qui leggermente più veloce del solito).
ci sarebbe tanto da discutere su questi famosi tempi metronomici di Beethoven e ritengo che questa pseudo-scelta filologica si giustifichi fino a un certo punto (come per tutta la filologia, del resto); ma sono scelte del direttore e, come tali, vanno rispettate.
l'orchestra di Lipsia suona benissimo, con una precisione che farebbe invidia persino ai Berliner; qualche defaiance negli ottoni e, vabè, il confronto coi i cuginastri della capitale vedrebbe soccombere chiunque (gli ottoni dei Berliner sono la cosa più vicina alla perfezione assoluta che esista oggi in musica).
quello che invece non mi ha convinto fino in fondo è il "taglio" di Chailly; se da un lato gli dobbiamo riconoscere il merito di aver provato a rendere ancor più "essenziale" la musica di Beethoven (una tendenza interpretativa inaugurata da Abbado e che ha fatto scuola da almeno 30 anni), dall'altro si ha l'impressione che questa scelta abbia finito per soffocare alcuni aspetti che, filologia o meno, essenzialità o meno, in Beethoven vanno sempre assecondati.
Invece si finisce con l'ascoltare un II mov. della Corale priva del necessario mordente e, nonostante il tempo metronomico di Beethoven spinga in avanti, sembra venire meno il necessario mordente.
così come il II mov. della Pastorale finsice per suonare eccessivamente didascalico.
L'Ouverture Coriolano viene inutilmente strapazzata e la Sinfonia n.7 sembra sgonfiarsi sul finale del IV mov.
Non mancano i momenti riuscitissimi, come ad esempio la successione III-IV-V mov. della Pastorale, il I mov. della Corale (uno dei migliori mai ascoltati) e una n.8 che vive di equilibri sonori stupendi (tra tutte le sinfonie, questa è sempre il vero banco di prova per testare la bontà di un'esecuzione).
Il resto, compresa la straordinaria Eroica (uno dei massimi capolavori di tutti i tempi), scorre più o meno nella consuetudine e Chailly non aggiunge nulla (e non credo che oggi ci sia in giro qualche interprete che possa aggiuingere qualcosa a questa Sinfonia dopo i Fürtwangler, i Toscanini, i Karajan e gli Abbado).
in conclusione, un bel ciclo sinfonico, che val davvero la pena ascoltare ma senza aspettarsi nessuno degli strombazzamenti pubblicitari che hanno annunciato questo parto discografico.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#76
Inviato 12 gennaio 2012 - 10:25
Ho un vinilino e ascoltarla mi piaciucchia, apparentemente semplice nello svolgimento.
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#77
Inviato 12 gennaio 2012 - 12:17
sebbene non contenga gli elementi espressivi che generalmente ci si aspetta da Beethoven, è una sinfonia perfetta, dove tutti gli elementi (che si tratti forma-sonata, che si tratti di rondò) sono dosati con un equilibrio raramente raggiunto da Beethoven stesso.
non solo, sono convinto che proprio partiture del genere mettano davvero alla prova la bontà esecutiva di un'orchestra e interpretativa di un direttore.
Il tema del II mov, poi, è di una leggerezza che al confronto persino uno stornello popolare sembra un carrarmato
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#78
Inviato 12 gennaio 2012 - 14:52
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#79
Inviato 12 gennaio 2012 - 14:59
la n.3 contiene la celeberrima Marcia Funerbe
la n.5 è celebre per il motto iniziale (ta-ta-ta-taaaaaaaa... ta-ta-ta-taaaaaaaaa)
la n.9 è celebre per l'Inno alla Gioia nel finale e per il II mov, utilizzato da Kubrick in Arancia Meccanica
(Arturo Toscanini)
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#80
Inviato 13 gennaio 2012 - 16:02
Riguardo un attimo l'Ottava, aggiungo che concordo, e' molto carina, piccola e spiritosa, intrigante.
Grazie per le spiegazioni su Chailly, ho letto molto di lui , vedremo. . .
#81
Inviato 14 gennaio 2012 - 14:13
http://www.youtube.com/watch?v=VZ7SUSUWKok&feature=related
e il monumentale Concerto per piano op.73; questa interpretazione di Rubinstein la conobbi nel lontano 85 e da allora non ha mai più abbandonato i miei ricordi
http://www.youtube.com/watch?v=JO4UmbcBprw
(Arturo Toscanini)
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#82
Inviato 16 gennaio 2012 - 20:17
[m]http://www.youtube.com/watch?v=DFtYq7182_Y[/m]
(Arturo Toscanini)
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#83
Inviato 16 gennaio 2012 - 20:25
[m]http://www.youtube.com/watch?v=6zEfJ3CGALQ[/m]
(Arturo Toscanini)
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#84
Inviato 17 gennaio 2012 - 12:22
#85
Inviato 17 gennaio 2012 - 13:13
"La nona di Beethoven" di Sachs Harvey
#86
Inviato 18 gennaio 2012 - 16:26
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#87
Inviato 19 gennaio 2012 - 14:51
#88
Inviato 20 gennaio 2012 - 13:27
non a caso il pianismo mozartiano di questo concerto è fortemente debitore di quello "londinese" di Clementi, col quale vi era una rivalità molto accesa:
[m]http://www.youtube.com/watch?v=ySXdbq5Z-rY[/m]
(Arturo Toscanini)
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#89
Inviato 20 gennaio 2012 - 21:51
tra essi vi èla meravigliosa raccolta dei Scottische Liedee op.108; la raccolta ne conta 25 e alcuni essi presagiscono le folksongs e le ballad che proprio in UK formeranno la base di partenza per la musica popolare anglosassone.
Già nel primo lieder della raccolta non è difficile scorgere alcuni tratti che saranno di un Van Morrison.
[m]http://www.youtube.com/watch?v=wsgYUYB-jqM[/m]
(Arturo Toscanini)
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#90
Inviato 26 gennaio 2012 - 09:25
#91
Inviato 27 gennaio 2012 - 15:05
Penso che, rispetto alle Messe precedenti, ancora una volta Beethoven si pone con un atteggiamento nuovo, "interpretando" in un modo originalissimo, gli antichi testi liturgici.
Egli apre un nuovo "destino" alla Messa, perche' d'ora in poi gli autori si accosteranno alle cinque tradizionali parti (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei) senza intenti solamente celebrativi di massa, ma cercando di cogliere quelle profonde sensazioni e corrispondenze della preghiera antica con un atteggiamento piu' individuale nei confronti dei misteri della fede e della religione in generale.
#92
Inviato 27 gennaio 2012 - 15:36
#93
Inviato 27 gennaio 2012 - 15:37
qui sotto il Kyrie e il Credo, diretti da Giulini
[m]http://www.youtube.com/watch?v=sN0jN9b3kIY&feature=related[/m]
[m]http://www.youtube.com/watch?v=-1t7I7l08Z8[/m]
(Arturo Toscanini)
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#94
Inviato 27 gennaio 2012 - 15:40
non dimentichiamoci che all'epoca della messa solenne beethoven era completamente sordo, il che lascia veramente senza parole, successivi ad essa sono gli ultimi quartetti, composizioni che ancora oggi considero attualissime e da riscoprire.
tra la Solemnis e i Quartetti c'è anche la Nona.
di sicuro tra il 1824 e il 1827, anno della morte, Beethoven ha gettato le fondamenta della musica dei successivi 100 anni almeno.
gli ultimi Quartetti, pur rimanendo nell'alveo della tonalità e del sistema temperato, potevano essere considerati "avanguardia" ancora ai tempi di Bartok e Shostakovic, che infatti non hanno potuto prescindere da essi.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#95
Inviato 27 gennaio 2012 - 15:55
#96
Inviato 27 gennaio 2012 - 21:07
vabè ma questi sono casi davvero più unici che rari nella storia della civiltà umana; io non quanti si rendano davvero conto dell'enormità dell'esperienza musicale di Beethoven, anche se è tra i compositori più presenti nei cataloghi discografici e nei cartelloni concertistici di tutto il mondo.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#97
Inviato 27 gennaio 2012 - 21:16
#98
Inviato 28 gennaio 2012 - 15:29
in una biografia di beethoven un critico afferma che negli ultimi quartetti siano perfettamente identificabili degli elementi "proto-jazz".
mmmm... oddio... io starei molto attento a questo tipo di accostamenti; il jazz, che sia proto o meno, nasce da esigenze troppo differenti e in fondo è tale quando conserva il suo carattere estemporaneo.
certo, l'ambizione modale di Beethoven nel suo ultimo periodo è evidente ma non me la sentirei di tirare in ballo il jazz.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#99
Inviato 28 gennaio 2012 - 15:39
#100
Inviato 28 gennaio 2012 - 15:41
ho fatto una "gaffe", il critico in questione non si riferiva ai quartetti, bensì alle ultime suonate per pianoforte tipo la hammerklavier.
beh, guarda, se ci sono due così distanti sideralmente sono proprio la Hammerklavier e il jazz... probabilmente il tizio aveva in mente certe sincopi del primo mov. o il preludiare che anticipa la Fuga finale... ma si tratta solo, nella migliore delle ipotesi, di una suggestione.
chi è il tizio?
magari prova a citare quel passaggio, magari ci sono elementi interessanti da analizzare
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
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