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Ascoltare Beethoven


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216 replies to this topic

#51 Bateman

    Detrattore

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  • LocationPoggiomarino (Na)

Inviato 06 dicembre 2011 - 16:21

In tema di quartetti mi sembra doveroso segnalare l'offerta che amazon sta facendo sul box integrale del quartetto italiano (perché del titano vanno ascoltati TUTTI i quartetti):

Immagine inserita

Sta a 33 euro (rsparmio del 50%)
Ce l'avevo masterizzato da mio fratello (all'epoca l'edizione era Philips)
A quel prezzo ho deciso di prenderlo e sto godendo alla grande
  • 2
“La poesia del lirico non può dire nulla che nella sua più immensa universalità e validità assoluta non sia stato già nella musica che costringe il lirico a parlare per immagini. Appunto perciò il simbolismo cosmico della musica non può essere in nessun modo esaurientemente realizzato dal linguaggio, perché si riferisce simbolicamente alla contraddizione e al dolore originari nel cuore dell’uomo primordiale, e pertanto simboleggia una sfera che è al di sopra di ogni apparenza e anteriore a ogni apparenza. Rispetto a tale sfera ogni apparenza è piuttosto soltanto un simbolo: quindi il linguaggio, come organo e simbolo delle apparenze, non potrà mai e in nessun luogo tradurre all’esterno la più profonda interiorità della musica, ma rimarrà sempre, non appena si accinga ad imitare la musica, solo in un contatto esteriore con la musica, mentre neanche con tutta l’eloquenza lirica potremo avvicinarci di un solo passo al senso più profondo di essa.”
F.Nietzsche, La nascita della tragedia

#52 maicon

    pivello

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Inviato 16 dicembre 2011 - 09:03

ehi questa settimana mi stavo riascoltando il mio cofanetto di sinfonie di beethoven wiener philarmoniker di simon rattle(bello a parte l'interpretazione della nona che non mi ha propio convinto)...volevo chiedere per curiosita' fra i 38 movimenti delle 9 sinfonie(la sesta e la nona ne hanno 5 come sapete meglio di me) quali sono quelli che preferite
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#53 Slowburn

    mainstream Star

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Inviato 17 dicembre 2011 - 11:47

Personalmente trovo molto difficile rispondere, perche' le Sinfonie offrono, per cosi' dire, una visione ampia, dal Beethoven "prima maniera" classica, alla "seconda maniera" con l'orchestra, come il blocco gingantesco delle Quarta, Quinta, Sesta, Settima e Ottava,, fino ad arrivare alla "terza maniera" con monumenti quali, oltre la Missa solemnis, la Nona. . .. cioe', non sono canzoni, insomma. . .c'e' tutta una concezione del genio che non puo' essere racchiusa nella nostra piccola mente umana. . .. parere mio :)
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#54 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 17 dicembre 2011 - 12:51

ehi questa settimana mi stavo riascoltando il mio cofanetto di sinfonie di beethoven wiener philarmoniker di simon rattle(bello a parte l'interpretazione della nona che non mi ha propio convinto)...volevo chiedere per curiosita' fra i 38 movimenti delle 9 sinfonie(la sesta e la nona ne hanno 5 come sapete meglio di me) quali sono quelli che preferite


difficile rimanere inzenzibili quando si ascoltano il primo e il secondo mov della Terza, il primo della Quarta, il primo e il secondo della Quinta, il terzo/quarto/quinto della Sesta, il secondo della Settima, il secondo dell'Ottava e il secondo e quarto della Nona.
ovviamente, il catalogo delle Sinfonie di Beethoven offre uno spaccato così importante dell'opera del compositore che ogni singolo pentagramma è, se si può dire, un universo pieno di meraviglie.
  • 0
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#55 Giovanni Drogo

    Non lo so

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Inviato 17 dicembre 2011 - 13:16

I momenti per me più belli delle sinfonie di Beethoven: il primo movimento della quarta, il primo movimento della sesta, il secondo movimento della settima e il secondo movimento della nona.

La sesta però mi piace praticamente dalla prima all'ultima nota, mi infonde una pace una forza ed una riconciliazione col mondo che non mi dà nessun altro pezzo musicale.
http://www.youtube.com/watch?v=OC-EPsvdi6E


Il secondo movimento della settima è da brivido.
http://www.youtube.com/watch?v=mgHxmAsINDk
  • 1

Statisticamente parlando, non lo so.


#56 dick laurent

    ...

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Inviato 17 dicembre 2011 - 16:28

devo ancora trovare qualcuno a cui non piaccia il secondo movimento della settima (tipo che probabilmente piace anche a gozer e a wago), all'inizio sembra semplice ma poi ti entra la melodia in testa e non te la levi mai più
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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#57 maicon

    pivello

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Inviato 18 dicembre 2011 - 10:39

sono d'accordo con chi ha scritto che delle sinfonie ogni singolo pentagramma e' un universo pieno di meraviglie!miglior definizione non si puo' dare..oltre a quelli da voi citati personalmente ricorderei il secondo movimento della seconda!
  • 0

#58 Slowburn

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Inviato 19 dicembre 2011 - 11:38

Vero, sono molto d'accordo!

. . .. mi riallaccio alla Terza, perche' la trovo sublime tutta, il primo movimento ti avvolge con la sua fantasia, l'elettrizzante vivacita', davvero una meraviglia, difficile non rimanerne affascinati.
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#59 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 19 dicembre 2011 - 11:46

la terza è un'esplosione di genio e creatività come poche, nella storia della musica (e non solo).
io sono sempre stato convinto (e mi convinco sempre di più ogni vola che l'ascolto) che la Terza è davvero la chiave di volta del beethovenismo musicale; dopo questa sinfonia nulla, nella musica di Beethoven e in quella dei suoi contemporanei in Europa, è stato più lo stesso.
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#60 Slowburn

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Inviato 21 dicembre 2011 - 09:04

. . . .vero :wub:

. .. ora dico una cosa un po' folle: quando ascolto la Terza mi viene spesso in mente la raffigurazione (per quanto ci e' stata tramandata dai ritrattisti del tempo) del viso di Beethoven; imbronciato, "eroico", con un atteggiamento quasi di sfida, con gli occhi che guardano in una direzione a noi impossibile di stabilire, non terrena. .. .certo potremmo dirlo per tutta la sua Musica, ma , per me, nella Terza Sinfonia sembra quasi "tradurre" il suo spirito cosi battagliero, eccitato e geniale!
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#61 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 21 dicembre 2011 - 12:22

. .. ora dico una cosa un po' folle:


beh, la cosa che scrivi non è molto lontana dalla realtà e mi spinge a fare un paio di riflessioni.
innanzitutto, come molti sanno, la Terza fu concepita da Beethoven per celebrare il "genio" napoleonico, salvo poi ricredersi e abiurare quell'idea (sul manoscritto originale è ben visibile l'abrasione prodotta dal compositore per cancellare il nome del despota francese).
rimane in quella musica il vigore quasi fisico del condottiero lanciato verso la gloria (o il martirio, vedi la Marcia Funebre); questo vigore, secondo me, caratterizzerà l'intero catalogo compositivodi lì in avanti (salvo sporadici casi, dettati anche dalle necessità "economiche").
questo mi porta a una seconda considerazione, a me molto a cuore negli ultimi 10-15 anni: spesso la musica di Beethoven è stata, non senza ragioni importanti, idealizzata; questa visione della sua poetica ha finito però, secondo me, per snaturare quel vigore che invece è proprio dell'uomo.
anche il cosiddetto "terzo stile", io sono convinto che debba mantenere quel vigore impulsivo con il quale si eseguono, per esempio, la Quinta oppure l'Appassionata; dirò di più, io ormai lo pretendo nelle esecuzioni.
Quando Beethoven compose la Sonata op.101 che convenzionalmente coincide con l'inizio del "terzo stile" (per alcuni è la Hammerklavier op.106) aveva da poco compiuto 45 anni, cioè un'età che anche per l'epoca non poteva essere considerata "vecchiaia"!
anzi, secondo me l'uomo, nonostante le enormi difficoltà che lo logoravano nel fisico e nel morale, era nel pieno del suo vigore creativo.
Dunque la lettura che tende all'"assoluto", inteso nella sua accezione bachiana, delle sue tarde composizioni è probabilmente svilente; penso a uno degli esempi più celebrati di sempre, cioè gli ultimi Quartetti interpretati dal glorioso Quartetto Italiano. Questa storica formazione, figlia del suo tempo, proponeva sì una lettura rigorosissima (l'equivalente di un Michelangeli per il piano) ma probabilmente non centrava lo spirito vero di quelle opere o, meglio, lo trasfigurava.
Invece una lettura, a cui io sono particolarme affezionato, è quella del Tokyo String Quartet che, al contrario, propone (come ho già scritto più volte) un tardo Beethoven molto vigoroso, dotato addirittura di un appeal che a qualcuno potrebbe apparire "rock" (con tutti i sacrosanti distinguo di questo mondo).

Messaggio modificato da Notker il 21 dicembre 2011 - 12:23

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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
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#62 maicon

    pivello

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Inviato 22 dicembre 2011 - 11:08

si e' vero..il vigore e la passionalita' sono le cose piu' rappresentative della musica di beethoven e da ascoltatore sono sicuramente piu' soddisfatto quando questi elementi vengono messi in evidenza dagli esecutori...io pero' conosco solo le 9 sinfonie,ora volevo ascoltarmi le 32 sonate per piano e i quartetti d'archi e sicuramente dopo queste indicazioni cerchero' i cd dei tokyo string quartet per questi ultimi...poi ero curioso di sentire la recente interpretazione delle sinfonie di chailly dove i tempi sono velocizzati rispetto alle esecuzioni tradizionali(mi pare di aver capito che chailly le faccia suonare con i tempi indicati nelle partiture dallo stesso beethoven)..mi chiedevo se chissa' che anche questo espediente le renda all'ascolto ancora piu' "potenti" di quello che gia sono nelle versioni a noi piu' familiari...poi un'altra cosa che girava nella testa asoltando le sinfonie era:sara' che io sono molto appassionato di bach,per me come per tanta altra gente e' il musicista migliore di sempre(ho comprato il cofanetto con la sua intera opera due anni fa e ho finito poco tempo fa di ascoltarlo tutto!),ma nelle 9 sinfonie io ci sento forte l'influenza di bach,forse nella sovrapposizione di alcune linee melodiche ci sento lo studio del clavicembalo ben temperato..non so se sia solo una mia ipotesi troppo difficile per il mio cervellino musicale(la mia conoscenza "tecnica" della musica si ferma allo strimpellare alla chitarra le canzoni dei beatles )o se un fondo di verita' ci sia in questa influenza bachiana...e oltre quella di bach per il lato tecnico in quelle stupende melodie di beethoven io sento il rieccheggiare di alcune opere di handel..probabile che siano tutte mie seghe mentali pero' ;D
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#63 Notker

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Inviato 22 dicembre 2011 - 16:06

poi ero curioso di sentire la recente interpretazione delle sinfonie di chailly dove i tempi sono velocizzati rispetto alle esecuzioni tradizionali(mi pare di aver capito che chailly le faccia suonare con i tempi indicati nelle partiture dallo stesso beethoven)..


vero... chailly pare abbia seguito i metronomi originali di Beethoven; certo la cosa è sempre delicata, quando si affronta la musica in termini filologici.
infatti, pare che i primi metronomi moderni (del resto inventati da Malzel proprio quando Beethoven era nel pieno della sua creatività) non fossero così "precisi" come quelli odierni. lo stesso Beethoven, pur ammirando l'inventore tedeco, criticò moltissimo l'effettiva precisione di questo strumento.
Per cui un tempo, ad esempio, di croma=120 su un metronomo del 1815 non corrisponde esattamente a a 120 crome al minuto... del resto Beethoven ripensò spessissimo alle indicazioni metronomiche (e credo che sia stato il primo compositore in assoluto a porre in capo alle partiture questa indicazione), segno del fatto che probabilmente non fosse pienamente soddisfatto.
cmq, prima o poi riuscirò ad ascoltare quest'ultima versione di Chailly.
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#64 Slowburn

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Inviato 22 dicembre 2011 - 17:28

. . . allora debbo segnarmi pure io i Tokio string quartet perche' i Quartetti d'archi li trovo sublimi, fantastici!
Che, a proposito dell'influenza di Bach, penso esteriormente i Quartetti rievochino un po' le architetture contrappuntistiche bachiane, ma essi rappresentino anche la sperimentazione di Beethoven, troviamo infatti una scrittura armonica estremamente libera, Egli consegna ad ogni strumento una "autonomia", e sembra quasi non esistere una linea tematica portante e le altre subordinate. . .senza per questo esserci disordine. . .. incredibile!

Notker, concordo moltissimo con quanto da te cosi notevolmente espresso, spesso le riletture troppo rigorose non ci trasmettono la parte piu' vera e umana di un Compositore e della sua Musica, in questo caso di uno che non si sottraeva certo a vigore, passione, forza, anche fisica, nella Musica.
. ..si, anche per me, lui e' assolutamente rock! :cool:

Messaggio modificato da Slowburn il 22 dicembre 2011 - 17:30

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#65 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 25 dicembre 2011 - 11:51

Che, a proposito dell'influenza di Bach, penso esteriormente i Quartetti rievochino un po' le architetture contrappuntistiche bachiane, ma essi rappresentino anche la sperimentazione di Beethoven, troviamo infatti una scrittura armonica estremamente libera, Egli consegna ad ogni strumento una "autonomia", e sembra quasi non esistere una linea tematica portante e le altre subordinate. . .senza per questo esserci disordine. . .. incredibile!


la musica di Bach permea l'ultima produzione di Beethoven in maniera molto profonda e non solo esteriormente.
quella della "scoperta" della musica del kantor di Lipsia non avviene in tarda età; il primo maestro di Beethoven, Neefe a Bonn, lo obbliga a leggere il Clavicembalo di Bach. Anche a Vienna Beethoven verrà "forzato" allo studio del contrappunto bachiano da Albrechtsberger.
solo che è proprio a partire dalla Sonata op.101 e, ancor di più, nella op.106 Hammerklavier che i modelli bachiani vengono messi a frutto; la dinamica non è molto diversa da quella dell'ultimo Mozart (non a caso anche quelle composizioni sembrano porgerci un Mozart "vegliardo" nonostrante avesse da poco superato i 30 anni!).
l'assimilazione dello stile contrappuntistico di Bach avviene in maniera profonda; i modelli della "variazione" e della "fuga" diventano parte del discorso beethoveniano, legandosi fibra per fibra alla veemenza del suo stile.
in particolare la variazione bachiana permette a Beethoven di penetrare in maniera profondissima la materia musicale; una profondità metafisica mai più avvenuta, da quel che mi risulta, nella storia della musica successiva.
pensiamo alle Diabelli oppure a quelle che concludono la Sonata op.111, l'ultima, o anche a quelle del iv mov della Sinfonia n.9.

Messaggio modificato da Notker il 25 dicembre 2011 - 11:52

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#66 sanctio

    Michele Saran

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Inviato 26 dicembre 2011 - 11:10

pensiamo alle Diabelli oppure a quelle che concludono la Sonata op.111, l'ultima, o anche a quelle del iv mov della Sinfonia n.9.


aggiungerei senz'altro anche il mov. II, lo Scherzo, della nona sinfonia. forse la massima "fuga" a tre voci di sempre.

mik
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#67 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 27 dicembre 2011 - 07:52


pensiamo alle Diabelli oppure a quelle che concludono la Sonata op.111, l'ultima, o anche a quelle del iv mov della Sinfonia n.9.


aggiungerei senz'altro anche il mov. II, lo Scherzo, della nona sinfonia. forse la massima "fuga" a tre voci di sempre.

mik


quello dello Scherzo della Nona è più precisamente un "fugato" e non una "fuga"; infatti, conserva la scansione ritmica della fuga, soprattutto negli ingressi delle varie sezioni orchestrali ("voci") ma poi si sviluppa abbastanza liberamente. Ciò era inevitabile, visto che sempre di un movimento mutuato dal Minuetto (dunque, una danza) si tratta.

però i brani da me citati fanno riferimento alla "variazione" e non alla "fuga", sebbene le Diabelli contengano 2 fughe (una finale, spezzapolsi e al cardiopalma) e il IV mov. della Nona un fugato molto rigoroso (quasi un "fuga") alla ii variazione (Vivace alla Marcia).
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#68 Slowburn

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Inviato 30 dicembre 2011 - 18:32

. . . . .lezioni di contrappunto che, prima che dal ferrato Albrechtsberger, vennero date da Haydn, compositore sempre venerato dal giovane Beethoven che gli dedico' pure le tre sonate di pianoforte op.2, ma non e' di questo che vorrei metter l'accento.
Ho detto cio' perche' ho una domanda che mi incuriosisce, sulla base di un mio pensiero che, se errato, prego di voler sconfessare anche nel modo piu' rigoroso possibile (no problem, anzi. . .si parla di musica d'arte!) e': potremmo azzardare a dire , sempre riguardo ai Quartetti d'archi, anche che si rifanno un po' , nella struttura dei movimenti conclusivi, al "padre Haydn"?
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#69 Notker

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Inviato 30 dicembre 2011 - 18:58

la tipologia di brani che compongono il quartetto d'archi classico è pressochè rimasto immutato, da Haydn fino a Brahms (in realtà quel retaggio arriva fino a Bartok).
Haydn è il padre indiscusso del quartetto d'archi; tanto è vero che Beethoven attese molto prima di provare a comporne uno, proprio perchè timoroso del confronto con i capolavori del vegliardo maestro (ma anche di Mozart, che ne compose di immortali). Non è un caso che all'inizio la produzione da camera di Ludwig si concentrò sui Trii e sulle Sonate per piano e violino, nonostante ci avesse provato con i 6 dell'op. 18; quartetti ben riusciti ma che lasciarono insoddisfatto il compositore.
ma quando poi Beethoven ruppe gli indugi e piazzò i Quartetti "Razumovsky", di fatto lanciò il quartetto haydniano-mozartiano oltre l'ostacolo e gli conferì una dimensione intellettuale fino ad allora sconosciuta (operazione equivalente a quella della sinfonia).
l'opera continuò, tra le pieghe della psiche complessa del genio di Bonn, sino all'op. 95, passando per il meraviglioso Quartetto "delle arpe"; ma è con gli ultimi 5 Quartetti che Beethoven di fatto demolisce la forma classica del quartetto originario (pur conservandone la struttura dei movimenti e ribadendo la forma-sonata) e di fatto inaugura una forma compositiva che sarà il fondamento del quartetto d'archi, fino a Bartok e Shostakovic... con tracce rinvenibili persino in Messiaen e Ligeti.
insomma, al pari delle Sinfonie e delle Sonate per piano, i Quartetti d'archi di Beethoven constituiscono uno dei lasciti più clamorosi del compositore alle future generazioni, raggiungendo vette di maestria, ingegno esensibilità ancora oggi ineguagliate.
un brano come il iii mov dell'op. 132, non ho timore ad affermarlo, è un capolavoro nella storia della musica così come la Cappella Sistina michelangiolesca lo è per la pittura o la Cupola del Brunelleschi per l'architettura. E' davvero qualcosa che va oltre la musica stessa, uno scrigno di emozioni abbaglianti.

Messaggio modificato da Notker il 30 dicembre 2011 - 19:22

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#70 Notker

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Inviato 30 dicembre 2011 - 19:13

intanto, ho trovato sul tubo qualche esecuzione beethoveniana del Tokyo String Quartet

[m]http://www.youtube.com/watch?v=3VOhhm2K6sU[/m]

[m]http://www.youtube.com/watch?v=XoSDMqEmXn0[/m]
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#71 Slowburn

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Inviato 31 dicembre 2011 - 11:01

Grazie per la esauriente risposta. Se non erro molti elogi sono stati fatti ai Quartetti di Beethoven anche dai grandi compositori venuti dopo.

. . ..e per questi due piccoli fantastici gioiellini, un "assaggio" dei Tokio String quartet davvero notevolissimo! . . .in effetti e' vero, la forza prorompente arriva tutta, bravissimi a rimanere sospesi in quel delicatissimo, ma geniale, "strano" equilibrio tra la stupefacente e ricca sperimentazione e la forma-sonata. . . non vedo l'ora di ascoltarli come si deve!
Quanto son belli, che Musica! :wub:
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#72 Notker

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Inviato 31 dicembre 2011 - 11:34

anche Mozart non scherzava con il quartetto... l'ultimo composto gode di un'introduzione di una modernità notevolissima e che sollevò gli entusiasmi indiscussi di Haydn, al quale fu dedicato dal giovane salisburghese e presente alla prima esecuzione in casa Leopold Mozart.

[m]http://www.youtube.com/watch?v=p9D783xVuuE[/m]
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Inviato 31 dicembre 2011 - 23:33

come farci mancare Haydn, il papà del quartetto classico.
il ii mov dell'op. 76 n. 2 è un capolavoro di equilibrio formale, come solo Mozart riuscì a emulare tra i contemporanei

[m]http://www.youtube.com/watch?v=H9rtZGGs2-Q[/m]
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#74 Slowburn

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Inviato 01 gennaio 2012 - 16:08

Doverosissimo omaggio al grande Haydn!

. . .. e, assieme allo splendido Mozart, di colpo ci si trova immersi in tutta la piu' splendente , galante e poetica grazia del Settecento. . . :wub:

Messaggio modificato da Slowburn il 01 gennaio 2012 - 16:10

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#75 Notker

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Inviato 09 gennaio 2012 - 11:20

Immagine inserita

ieri sera ho finito di ascoltare, per la prima volta, questo nuovo ciclo di interpretazioni sinfoniche di Chailly.
come si è scritto qualche altra volta, si tratta di un'esecuzione basata, secondo quanto afferma il direttore italiano, sui metronomi originari del genio di Bonn.
in effetti, una certa differenza rispetto alle interpretazioni del passato (anche quelle blasonatissime) si sente; da qualche parte palese, come nel I mov. della Pastorale (molto più veloce del solito), in altre appena percettibile, come nel II mov. della n.5 (anche qui leggermente più veloce del solito).
ci sarebbe tanto da discutere su questi famosi tempi metronomici di Beethoven e ritengo che questa pseudo-scelta filologica si giustifichi fino a un certo punto (come per tutta la filologia, del resto); ma sono scelte del direttore e, come tali, vanno rispettate.

l'orchestra di Lipsia suona benissimo, con una precisione che farebbe invidia persino ai Berliner; qualche defaiance negli ottoni e, vabè, il confronto coi i cuginastri della capitale vedrebbe soccombere chiunque (gli ottoni dei Berliner sono la cosa più vicina alla perfezione assoluta che esista oggi in musica).
quello che invece non mi ha convinto fino in fondo è il "taglio" di Chailly; se da un lato gli dobbiamo riconoscere il merito di aver provato a rendere ancor più "essenziale" la musica di Beethoven (una tendenza interpretativa inaugurata da Abbado e che ha fatto scuola da almeno 30 anni), dall'altro si ha l'impressione che questa scelta abbia finito per soffocare alcuni aspetti che, filologia o meno, essenzialità o meno, in Beethoven vanno sempre assecondati.
Invece si finisce con l'ascoltare un II mov. della Corale priva del necessario mordente e, nonostante il tempo metronomico di Beethoven spinga in avanti, sembra venire meno il necessario mordente.
così come il II mov. della Pastorale finsice per suonare eccessivamente didascalico.
L'Ouverture Coriolano viene inutilmente strapazzata e la Sinfonia n.7 sembra sgonfiarsi sul finale del IV mov.
Non mancano i momenti riuscitissimi, come ad esempio la successione III-IV-V mov. della Pastorale, il I mov. della Corale (uno dei migliori mai ascoltati) e una n.8 che vive di equilibri sonori stupendi (tra tutte le sinfonie, questa è sempre il vero banco di prova per testare la bontà di un'esecuzione).
Il resto, compresa la straordinaria Eroica (uno dei massimi capolavori di tutti i tempi), scorre più o meno nella consuetudine e Chailly non aggiunge nulla (e non credo che oggi ci sia in giro qualche interprete che possa aggiuingere qualcosa a questa Sinfonia dopo i Fürtwangler, i Toscanini, i Karajan e gli Abbado).

in conclusione, un bel ciclo sinfonico, che val davvero la pena ascoltare ma senza aspettarsi nessuno degli strombazzamenti pubblicitari che hanno annunciato questo parto discografico.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#76 reallytongues

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Inviato 12 gennaio 2012 - 10:25

Cosa ne pensate dell'ottava sinfonia di Beethoven?
Ho un vinilino e ascoltarla mi piaciucchia, apparentemente semplice nello svolgimento.
  • 0

Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#77 Notker

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Inviato 12 gennaio 2012 - 12:17

la Sinfonia n.8 era una delle composizioni di cui Beethoven andava più orgoglioso tra tutte.
sebbene non contenga gli elementi espressivi che generalmente ci si aspetta da Beethoven, è una sinfonia perfetta, dove tutti gli elementi (che si tratti forma-sonata, che si tratti di rondò) sono dosati con un equilibrio raramente raggiunto da Beethoven stesso.
non solo, sono convinto che proprio partiture del genere mettano davvero alla prova la bontà esecutiva di un'orchestra e interpretativa di un direttore.
Il tema del II mov, poi, è di una leggerezza che al confronto persino uno stornello popolare sembra un carrarmato
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#78 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 12 gennaio 2012 - 14:52

qual è invece quella più famosa e apprezzata che non ricordo mai il numero?
  • 0

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#79 Notker

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Inviato 12 gennaio 2012 - 14:59

beh, le più celebri sono la n.3 "Eroica", n.5, n.6 "Pastorale" e n.9 "Corale"

la n.3 contiene la celeberrima Marcia Funerbe
la n.5 è celebre per il motto iniziale (ta-ta-ta-taaaaaaaa... ta-ta-ta-taaaaaaaaa)
la n.9 è celebre per l'Inno alla Gioia nel finale e per il II mov, utilizzato da Kubrick in Arancia Meccanica
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#80 Slowburn

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Inviato 13 gennaio 2012 - 16:02

A me piace moltissimo anche la Quarta intanto perche' essendo collocata tra l'eroica drammaturgia della Terza e la gigantesca struttura della Quinta, si pone dolcemente "in mezzo" a questi due pilastroni con una architettura lieve e leggera, una serena distensione spirituale che rimanda a grandi spazi azzurri e contemplazioni della natura e dell'amore.

Riguardo un attimo l'Ottava, aggiungo che concordo, e' molto carina, piccola e spiritosa, intrigante.

Grazie per le spiegazioni su Chailly, ho letto molto di lui , vedremo. . .
  • 0

#81 Notker

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Inviato 14 gennaio 2012 - 14:13

come non segnalare il Concerto per violino po.61, che io personalmente considero il più bello di sempre scritto per questo strumento; qui nella magnifica interpretazione di Perlman

http://www.youtube.com/watch?v=VZ7SUSUWKok&feature=related



e il monumentale Concerto per piano op.73; questa interpretazione di Rubinstein la conobbi nel lontano 85 e da allora non ha mai più abbandonato i miei ricordi

http://www.youtube.com/watch?v=JO4UmbcBprw
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#82 Notker

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Inviato 16 gennaio 2012 - 20:17

altro capolavoro betthoveniano che, come la coeva Nona Sinfona, davvero fece oltrepassare al compositore le colonne d'Ercole, un punto di non ritorno nella storia della musica, è la Missa Solemnis, da cui estraggo il mirabile e commovente Agnus Dei, magistralmente diretto da Toscanini:

[m]http://www.youtube.com/watch?v=DFtYq7182_Y[/m]
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#83 Notker

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Inviato 16 gennaio 2012 - 20:25

anche nella liederistica, Beethoven segnò il passo... il debito formativo di uno Schubert appare evidente proprio con la celebre Adelaide

[m]http://www.youtube.com/watch?v=6zEfJ3CGALQ[/m]
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#84 Slowburn

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Inviato 17 gennaio 2012 - 12:22

Ecco, la Missa Solemnis e' un momento di Bellezza pura. . . .davvero non ci sono parole, se Beethoven dovesse mai leggere questo thread, gli manderei un GRAZIE grande come una casa per aver onorato del suo genio e portato l'eternita' in questa mortale Terra di incertezza. . .. :wub:
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#85 keith

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Inviato 17 gennaio 2012 - 13:13

Vi segnalo questo libro di Sachs Harvey che descrive come la nona di Beethoven si inserisca nel contesto Europeo post Congresso di Vienna e ne rappresenti al meglio le tendenze politiche e sociali. Molto bello.

"La nona di Beethoven" di Sachs Harvey
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#86 Notker

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Inviato 18 gennaio 2012 - 16:26

ne ho sentito parlare ma non ho mai avuto occasione di leggerlo
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#87 Slowburn

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Inviato 19 gennaio 2012 - 14:51

Io invece non he ho mai sentito parlare, quindi grazie per la interessante segnalazione :)
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#88 Notker

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Inviato 20 gennaio 2012 - 13:27

tra i più evidenti progenitori musicali del beethovenismo, il Concerto per piano n.25 K503 di Mozart.
non a caso il pianismo mozartiano di questo concerto è fortemente debitore di quello "londinese" di Clementi, col quale vi era una rivalità molto accesa:

[m]http://www.youtube.com/watch?v=ySXdbq5Z-rY[/m]
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#89 Notker

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Inviato 20 gennaio 2012 - 21:51

il Beethoven poco conosciuto dei lieder regala invece momenti di rara emozione e di perfezione stilistica con pochi eguali nel lieder (solo Schubert osò di più).
tra essi vi èla meravigliosa raccolta dei Scottische Liedee op.108; la raccolta ne conta 25 e alcuni essi presagiscono le folksongs e le ballad che proprio in UK formeranno la base di partenza per la musica popolare anglosassone.
Già nel primo lieder della raccolta non è difficile scorgere alcuni tratti che saranno di un Van Morrison.

[m]http://www.youtube.com/watch?v=wsgYUYB-jqM[/m]
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#90 il mistico

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Inviato 26 gennaio 2012 - 09:25

la messa solenne di beethoven è forse il lavoro più riuscito della musica sacra tedesca dai tempi di bach, il maestro di bonn prima di comporla ammise che la vera musica da chiesa era quella che non prevedeva alcun accompagnamento strumentale, riferendosi quindi a palestrina, desprez, allegri e compagnia bella. a mio avviso aveva pienamente ragione.
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#91 Slowburn

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Inviato 27 gennaio 2012 - 15:05

Concordo.
Penso che, rispetto alle Messe precedenti, ancora una volta Beethoven si pone con un atteggiamento nuovo, "interpretando" in un modo originalissimo, gli antichi testi liturgici.
Egli apre un nuovo "destino" alla Messa, perche' d'ora in poi gli autori si accosteranno alle cinque tradizionali parti (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei) senza intenti solamente celebrativi di massa, ma cercando di cogliere quelle profonde sensazioni e corrispondenze della preghiera antica con un atteggiamento piu' individuale nei confronti dei misteri della fede e della religione in generale. :)
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#92 il mistico

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Inviato 27 gennaio 2012 - 15:36

non dimentichiamoci che all'epoca della messa solenne beethoven era completamente sordo, il che lascia veramente senza parole, successivi ad essa sono gli ultimi quartetti, composizioni che ancora oggi considero attualissime e da riscoprire.
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#93 Notker

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Inviato 27 gennaio 2012 - 15:37

molto ben riuscita, quasi quanto la Solemnis, la Messa op.86 in Do magg., una sorta di sublimazione delle Messe di Haydn e di Mozart, in particolare la Grande Messa con organo del primo e la Messa dell'Incoronazione k.317 e la Grande Messa k.427 del secondo.
qui sotto il Kyrie e il Credo, diretti da Giulini

[m]http://www.youtube.com/watch?v=sN0jN9b3kIY&feature=related[/m]

[m]http://www.youtube.com/watch?v=-1t7I7l08Z8[/m]
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#94 Notker

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Inviato 27 gennaio 2012 - 15:40

non dimentichiamoci che all'epoca della messa solenne beethoven era completamente sordo, il che lascia veramente senza parole, successivi ad essa sono gli ultimi quartetti, composizioni che ancora oggi considero attualissime e da riscoprire.


tra la Solemnis e i Quartetti c'è anche la Nona.
di sicuro tra il 1824 e il 1827, anno della morte, Beethoven ha gettato le fondamenta della musica dei successivi 100 anni almeno.
gli ultimi Quartetti, pur rimanendo nell'alveo della tonalità e del sistema temperato, potevano essere considerati "avanguardia" ancora ai tempi di Bartok e Shostakovic, che infatti non hanno potuto prescindere da essi.
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#95 il mistico

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Inviato 27 gennaio 2012 - 15:55

infatti quando vennero eseguiti all'epoca, nessuno riuscì a comprendere quella vera e propria rivoluzione, la grossa fuga op.130 ne è un esempio, tempi serrati e ritmo inusuale.
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#96 Notker

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Inviato 27 gennaio 2012 - 21:07

gli ultimi quartetti di Beethoven rimasero praticamente "lettera morta" sino a Brahms... davvero per una 50ina d'anni nessuno riuscì a capirci granchè.
vabè ma questi sono casi davvero più unici che rari nella storia della civiltà umana; io non quanti si rendano davvero conto dell'enormità dell'esperienza musicale di Beethoven, anche se è tra i compositori più presenti nei cataloghi discografici e nei cartelloni concertistici di tutto il mondo.
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#97 il mistico

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Inviato 27 gennaio 2012 - 21:16

in una biografia di beethoven un critico afferma che negli ultimi quartetti siano perfettamente identificabili degli elementi "proto-jazz".
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#98 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 28 gennaio 2012 - 15:29

in una biografia di beethoven un critico afferma che negli ultimi quartetti siano perfettamente identificabili degli elementi "proto-jazz".



mmmm... oddio... io starei molto attento a questo tipo di accostamenti; il jazz, che sia proto o meno, nasce da esigenze troppo differenti e in fondo è tale quando conserva il suo carattere estemporaneo.
certo, l'ambizione modale di Beethoven nel suo ultimo periodo è evidente ma non me la sentirei di tirare in ballo il jazz.
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#99 il mistico

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Inviato 28 gennaio 2012 - 15:39

ho fatto una "gaffe", il critico in questione non si riferiva ai quartetti, bensì alle ultime suonate per pianoforte tipo la hammerklavier.
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#100 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 28 gennaio 2012 - 15:41

ho fatto una "gaffe", il critico in questione non si riferiva ai quartetti, bensì alle ultime suonate per pianoforte tipo la hammerklavier.


beh, guarda, se ci sono due così distanti sideralmente sono proprio la Hammerklavier e il jazz... probabilmente il tizio aveva in mente certe sincopi del primo mov. o il preludiare che anticipa la Fuga finale... ma si tratta solo, nella migliore delle ipotesi, di una suggestione.
chi è il tizio?
magari prova a citare quel passaggio, magari ci sono elementi interessanti da analizzare
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