Ascoltare Beethoven
#101
Inviato 28 gennaio 2012 - 15:56
#102
Inviato 28 gennaio 2012 - 16:45
#103
Inviato 29 gennaio 2012 - 10:34
La straordinaria portata di ricchezza e stupefacente novita' dei Quartetti e' un qualcosa che continua a lasciare senza parole. ..
#104
Inviato 29 gennaio 2012 - 12:44
Nel frattempo mi sto ascoltando e godendo i meravigliosi Quartetti proposti dai Tokio String Quartet, ringraziando per il consiglio.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#105
Inviato 29 gennaio 2012 - 12:48
edit:
qui si può sentire di cosa si sta parlando, a 0:56 circa inizia il frammento in questione
http://www.youtube.c...h?v=DKSfqBjenvo
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#106
Inviato 29 gennaio 2012 - 13:12
#107
Inviato 29 gennaio 2012 - 16:55
ripeto, parlare di jazz o proto-jazz in Beethoven è una forzatura poco giustificabile... per dire, per quanto mi riguarda, anche rifacendosi alla musica afro-americana di inizio 900, anche certe composizioni di Ravel e Stravinskij non sono jazz e, secondo me, non lo è nemmeno una Rhapsody In Blue di Gershwin
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#108
Inviato 29 gennaio 2012 - 17:17
ripeto, parlare di jazz o proto-jazz in Beethoven è una forzatura poco giustificabile... per dire, per quanto mi riguarda, anche rifacendosi alla musica afro-americana di inizio 900, anche certe composizioni di Ravel e Stravinskij non sono jazz e, secondo me, non lo è nemmeno una Rhapsody In Blue di Gershwin
vabbè ovvio che è una forzatura e non è jazz, un sincopato da solo non basta. E' vero che in modo assolutamente casuale quel pezzo ha un ritmo che ricorda il primo jazz ed è per quello che viene citato, poi l'armonia è un'altra e manca l'improvvisazione e un sincopato non è ancora swing.
Che poi a quel che ho letto in giro anche compositori precedenti (forse mozart o haydn, non ricordo, forse persino qualche compositore barocco) avrebbero fatto qualcosa del genere (parlo di quell'uso del sincopato) ma non so assolutamente dove, anzi se avete qualche idea...
Gottschalk comunque in tal senso è un progenitore del jazz senz'altro più credibile di Beethoven.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#109
Inviato 30 gennaio 2012 - 10:24
Un appunto riguardo Stravinskij : egli si interesso' molto a questo nuovo vento musicale che venne fuori cosi tanto dopo la guerra, tanto da sottolineare , per sua ammissione, che la partitura del super-stra-bellissimo "Histoire du Soldat" - pur essendo una composizione da camera - e' basata sul suo interesse ai ritmi del jazz , che lo attraevano per la freschezza e l'aspetto popolare
#110
Inviato 30 gennaio 2012 - 10:38
dell'historie du soldat per caso esiste una versione balletto?
non dimentichiamo che per quanto riguarda gli albori del jazz pianistico un lavoro pioneristico è sicuramente il concerto di ravel.
#111
Inviato 30 gennaio 2012 - 10:43
per l'appunto Ravel, Stravinskij ma anche Debussy inserirono elementi presi dalla musica afro-americana e afro-cubana.
successivamente furono alcuni jazzisti (Ellington su tutti ma anche quelli della third stream) ad avvalersi di schemi "classici"; così come pure si sache Parker aveva quasi una venerazione per Stravinskij (nel biopic di Eastwood sul grande tenorsaxofonista c'è una sequenza dedicata a ciò, molto bella e delicata).
ma, come dicevo, si tratta sempre di suggestioni, più o meno inconsapevoli.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#112
Inviato 30 gennaio 2012 - 10:51
#113
Inviato 30 gennaio 2012 - 11:04
Ci vuole sempre molta cautela , perche' direi che , con l'orecchio di oggi e avendo a disposizione molto, e' "facile" trovare spunti di qualsiasi genere musicale in questi Compositori. Pure per me, comunque, non c'e' nulla che possa rimandare a Beethoven che riguardi il jazz.
insomma oddio, sarò ignorante ma a parte gottschalk, la sonata 32 di beethoven di cui sopra (ti consiglio di ascoltare quel pezzetto, magari cambi idea) e un pezzo di Medtner non mi viene in mente nient'altro, così facile non è (almeno credo, poi magari qualcuno che ne sa molto più di me mi smerda al volo).
Poi per quanto riguarda il novecento credo che lo scambio sia stato reciproco, sarebbe sicuramente molto interessante un topic sull'incrocio delle due diverse culture musicali.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#114
Inviato 30 gennaio 2012 - 14:12
Il mistico: per non andare troppo ot, cerca su youtube e troverai sicuramente diverse versioni dell'Histoire che comprendono Musica, recita e danza, cosi come voluto dal Compositore inizialmente, prima di trarne due suite di cui una per orchestra che personalmente adoro.
#115
Inviato 30 gennaio 2012 - 18:56
#116
Inviato 30 gennaio 2012 - 21:52
eppure (nokter mi bacchetterà), ho sempre visto nello stile di bill evans un non so che di beethoveniano. (parlo sempre da profano).
beh sai, il pianismo di Beethoven è un fulcro inevitabile per chiunque voglia imparare a suonare il pianoforte.
Evans, del resto, aveva una preparazione classica (è nota la sua venerazione per Debussy e Mahler) e aveva "respirato" la classica fin dalla tenera età (la madre era una discreta pianista russa); per cui è inevitabile che il genio di Bonn abbia influenzato la sua arte.
in particolare,quali sono gli aspetti del pianismo di Evans che ti ricordano Beethoven?
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#117
Inviato 31 gennaio 2012 - 08:33
probabilmente è una mia sensazione, del tutto personale, che volete, certe associazioni di idee sono involontarie....
#118
Inviato 31 gennaio 2012 - 09:48
probabilmente è una mia sensazione, del tutto personale, che volete, certe associazioni di idee sono involontarie....
Baudelaire le chiamava "suggestioni" e sono uno degli effetti colalterali più belli della musica, soprattutto quella di qualità
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#119
Inviato 31 gennaio 2012 - 18:25
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#120
Inviato 31 gennaio 2012 - 18:37
hai mai visto il film "lezione21" dedicato alla nona? se si ci hai capito qualcosa?
#121
Inviato 01 febbraio 2012 - 11:38
Cioe', lui sembra quasi "imporre" il suo talento pianistico attraverso la composizione e l'improvvisazione, piu' che la ricerca di un tecnicismo fine a se stesso, pero' sempre a voler andare "in avanti" . .. rivoluzionando insomma.. . con forza quasi "selvaggia"!
(. .. mentre scrivo penso alle famose tre sonate per pianoforte op. 2 dedicate ad Haydn - come accennato tempo fa -, tanto per far un esempio concreto ecco. . )
#122
Inviato 01 febbraio 2012 - 16:08
Beethoven ha introdotto nel pianismo una "fisicità" che era sconosciuta a tutti i suoi contemporanei e immediati predecessori (Haydn, Mozart e Clementi stesso); questo nuovo tipo di rapporto tra l'esecutore/compositore e lo strumento è il lascito più importante di Beethoven (dal punto di vista della tecnica esecutiva) ed è quello che determinerà il pianismo successivo (che tramite Czerny e poi Liszt s'imporrà in tutta Europa fino ai giorni nostri).
ma questsa rivoluzione fu possibile al genio di Bonn perchè qualcuno pose delle basi tecniche; e qui si apre una pagina entusiasmante della storia del pianoforte.
Se non vi tedio, mi piacerebbe provare a raccontarla sommariamente.
Alla fine del 700 il pianoforte stava per compiere i suoi primi 100 anni, essendo stato "inventato" dall'italiano Cristofori alla fine del 600 (in piena epoca barocca).
questi primi 100 videro i cambiamenti più radicali applicati allo strumento; tranne il pedale di espressione e il telaio in ghisa, il pianoforte dei primi dell'800 era più o meno come quelli odierni. Una mole così grande di cambiamenti fu necessariamente accompagnata da altrettanti cambiamenti dello "stile" esecutivo.
questi cambiamenti andarono a braccetto con le varie botteghe di costruttori che si applicarono al pianoforte.
Intorno alla metà del 700 esistevano tre grandi scuole di costruttori di pianoforte: una tedesca/austriaca che faceva capo a Silbermann (che si beccò una sonora bocciatura da Bach), una francese (facente capo a Erard e poi al leggendario Pleyel) e una irlandese (facente capo a Southwell); curiosamente il pianoforte, inventato da un italiano, non trovò immediata fortuna in Italia.
Verso la metà del 700 la guerra dei sette anni avevo portato un certo scompiglio in Europa e, complice l'alleanza tra l'Inghilterra e Prussia, i discepoli di Silbermann si traferirono quasi tutti in Inghilterra, per nuovi sbocchi commerciali. Fu in queste circostanze che la scuola tedesca si "fuse" con quella irlandese; per cui in Europa, all'epoca del giovane Beethoven, esistevano di fatto due grandi scuole di costruttori di pianoforte: una francese e una inglese.
Non a caso, proprio in quegli anni si andavano consolidando due scuole pianistiche: una francese e una inglese.
Queste due scuole si consolidarono definitivamente nella prima metà dell'800, grazie all'ascesa sulla ribalta dei primi grandi vistuosi (Field, Chopin, Czerny, Liszt, Moscheles, ecc.).
Alla lunga però la scuola che risultò "vincente" in Europa fu proprio quella inglese... chi era il padre fondatore riconosciuto di questa scuola? l'italiano Muzio Clementi.
Beethoven ha sempre intrattenuto con l'Inghilterra un rapporto di lavoro molto importante, anche se poco noto; lo stesso Clementi finì per diventarne l'editore in terra di Sua Maestà.
Sebbene Beethoven provasse ammirazione infinita per Mozart e Haydn, dovette suo malgrado abbracciare il pianismo di Clementi; un pianismo basato su un virtuosismo più fisico, dove i lavori di polso e avambraccio erano accompagnati anche da un lavoro di busto. Questa tecnica permetteva all'esecutore di muoversi con grande agilità su tutta la tastiera (abbandonando le "pose galanti" che tanto piacevano a Mozart, per esempio), dominando lo strumento e sfruttandone tutte le risorse espressive.
Il ciclo del Gradus ad Parnassum e delle Sonate per piano di Clementi erano (e lo sono ancora, dopo 200 e passa anni!) la bibbia del pianista, l'a-b-c senza il quale nulla si può affrontare.
Questa egemonia di Clementi fu riconosciuta dallo stesso Mozart; tra i due vi era una rivalità molto accesa (il salisburghese in una lettera al padre scrisse: "questo signor Clementi ha una tecnica poderosa... ma è un furfante, come tutti gli italiani!") e le cronache narrano di un contest svoltosi a Vienna, dove Clementi lasciò Mozart a bocca aperta (Mozart prese addirittura a prestito il tema di una Sonata dell'italiano per l'Ouverture del Flauto Magico).
Insomma, il pianismo di Beethoven è da ascrivere, curiosamente, proprio alla scuola inglese, quella che poi diventerà egemone fino ai giorni nostri.
Curiosamente, il pianismo di Chopin, ascritto alla scuola francese, finì per soccombere e i suoi allievi non sono riusciti a dare vita a filoni importanti.
Invece il filone che da Clementi va a Czerny, passando per Beethoven (che fu maestro e amico intimo di Karl), fu raccolto da Liszt; questi, attraverso una schiera di allievi di altissimo livello, impose il pianismo di Clementi/Beethoven/Czerny in tutte le scuole nazionali europee, divenendo di fatto il padre del pianismo moderno e forse il più grande didatta della storia della musica. Wolff finì a S. Pietroburgo, determinando le sorti della scuola pinistica russa (che raggiungerà l'apice con i Rubinstein e Rachmaninov), Eichberg finì negli USA, Klindworth e Tausig in Germania, Sgambati in Italia, ecc.
per cui il pianismo di Beethoven, con i mezzi tecnici messi a disposizione da Clementi e perfezionati da Czerny, ha determinato l'intera storia succesiva del pianoforte... insomma, non è roba da poco.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#123
Inviato 01 febbraio 2012 - 16:20
1. periodo in cui è ben evidente un assimilazione delle peculiarità mozartiane ma soprattutto haydiniane, lavori stiisticamente per lo più ineccepibili dal punto di vista formale (quintetto per fiati op.16, quartetti per piano woO36, piano sonate opera2, )
2. periodo romantico.(concerti per piano, waldenstain, patetica, chiaro di luna, les adiieux, la tempesta)
3. ultimo beethoven(33 variazioni diabelli, hammerklavier) fase acuta di sordità, sviluppo di nuove metodiche compositive, parziale rivoluzione della forma classica.
notker cortesemente sai dirmi una buona, veramente buona, edizione del gradus ad parnassus, io di clementi ho solo l'opera 40 interpretata da de maria ma non mi piace proprio (l'esecuzione...del 96)
#124
Inviato 01 febbraio 2012 - 17:54
notker cortesemente sai dirmi una buona, veramente buona, edizione del gradus ad parnassus, io di clementi ho solo l'opera 40 interpretata da de maria ma non mi piace proprio (l'esecuzione...del 96)
sembrerà incredibile ma non credo esistano registrazioni integrali di questo lavoro fatte dai pianisti più celebrati (o almeno io non ne conosco nemmeno una).
Horowitz ha registrato qualcosa, colmando spesso delle lacune incredibili (pensiamo a Scarlatti!).
di integrali ho visto qualcosa della Naxos ma non l'ho ascoltato e non conosco il pianista.
su Amazon ho trovato questi della Naxos:
http://www.amazon.co...28115936&sr=1-1
http://www.amazon.co.../ref=pd_sim_m_1
il pianista è un certo Marangoni, un giovane allievo di Maria Tipo (ottima pianista ma che non mi ha mai entusiasmato).
come scrivevo sopra, però non conosco questi dischi; per cui non so se consigliarteli o meno... i commenti riportati su Amazon sono positivi ma... boh...
Messaggio modificato da Captain Notker il 01 febbraio 2012 - 17:57
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#125
Inviato 01 febbraio 2012 - 18:10
#126
Inviato 01 febbraio 2012 - 18:14
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#127
Inviato 01 febbraio 2012 - 19:07
Diciamo che ora comprendo meglio le ragioni , che non conoscevo, della "follia" del genio di Bonn, riguardo il pianoforte e del suo particolare modo di porre la sua personalita' nei confronti di questo altrettanto affascinante strumento musicale, le improvvisazioni, il rapporto compositore-esecuzione. . .anche perche' si avverte proprio ascoltando le sue composizioni!
#128
Inviato 04 febbraio 2012 - 11:48
ciò nonostante, penso sia interessante fornirne alcuni esempi, con particolare riguardo alla scuola di Clementi
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#129
Inviato 04 febbraio 2012 - 11:52
[m]http://www.youtube.com/watch?v=AZG2iKESTLk[/m]
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#130
Inviato 04 febbraio 2012 - 14:11
tornando al concerto per violino, devo ammettere, che pur essendo un grande appassionato di beethoven, questo lavoro (soprattutto il primo movimento), non mi ha mai entusiasmato, ho letto che beethoven non era proprio un grande violinista,.......è possibile che si sia "incartato"? lo sviluppo dei nuclei tematici del primo movimento non avviene in maniera fluida ed elegante, si ha l'impressione che beethoven non sia riuscito a trovare delle soluzioni adeguate per rendere l'opera più scorrevole, a un certo punto dopo i primi 10 minuti sembra che qualcosa si sia "inceppato".
#131
Inviato 04 febbraio 2012 - 16:24
Riguardo la stupenda, come postato, Sonata "A Kreutzer", piu' che "incartato", a mio avviso, io ci vedo, assieme alle altre importanti opere di musica da camera, quel tema eroico che poi trovera' la sua elaborazione nelle future sonate.
Insomma, tre "momenti" beethoviani: (. .se cosi si potrebbe sintetizzare, sempre con cautela e massimo rispetto per Il Sommo)
1- inizio, tragica desolazione
2- una soavita' per destarsi, per risvergliarsi
3- impeto di eroismo combattivo. ( . .. . da qui l'attenzione e la sensibilita' dell'interprete che deve proprio rendere "fisicamente" chiaro il messaggio musicale del Compositore, come possiamo ben ascoltare dal video postato - che ringrazio davvero, son gioiellini sti video!)
#132
Inviato 04 febbraio 2012 - 16:27
#133
Inviato 04 febbraio 2012 - 16:30
#134
Inviato 04 febbraio 2012 - 17:02
dovendo scegliere una delle tante edizioni delle "complete piano sonatas" quale scegliereste? ce ne son davvero tante....
tornando al concerto per violino, devo ammettere, che pur essendo un grande appassionato di beethoven, questo lavoro (soprattutto il primo movimento), non mi ha mai entusiasmato, ho letto che beethoven non era proprio un grande violinista,.......è possibile che si sia "incartato"? lo sviluppo dei nuclei tematici del primo movimento non avviene in maniera fluida ed elegante, si ha l'impressione che beethoven non sia riuscito a trovare delle soluzioni adeguate per rendere l'opera più scorrevole, a un certo punto dopo i primi 10 minuti sembra che qualcosa si sia "inceppato".
incartato? il Concerto op.61?
ehi ma scherziamo!?
innanzitutto, Beethoven non era un violinista anche se conosceva lo strumento (e tanti altri).
il Concerto op.61 è ritenuto uno dei massimi esempi del genere di tutto l'800; l'unico conerto per violino successivo a esso affine è quello di Brahms.
certamente è una partitura che non cerca di mettere in luce le doti virtuosistiche e trascendentali dei concerti di Paganini ma presenta una serie di sfumature sonore che mai prima di allora erano state richieste a quello strumento.
la solarità del concerto, per certi versi un'evoluzione dei 5 concerti mozartiani, è molto vicina alla quasi contemporanea Sinfonia Pastorale.
che poi questa partitura ha una storia curiosa, che fa capire anche il carattere dell'uomo: Beethoven aveva scritto il concerto su commissione di uno dei violinisti più celebri dell'epoca, Franz Clement, e fu da questi eseguito per la prima volta. Evidentemente il celebre virtuoso non era molto entusiasta dell'opera, perchè (come dicevo) era scevra da virtuosimi spettacolari; per cui, a un certo punto durante l'esecuzione del Concerto, Clement abbandona la partitura e inizia a improvvisare delle variazioni (nel passato questa era una pratica piuttosto diffusa); la cosa urtò a tal punto Beethoven che non volle più mettere mano al Concerto e quasi lo disconobbe (anzi, lo riscrisse per il pianoforte col numero d'opus 61/A). Fu Mendelssohn, qualche decennio più tardi, a riportare in luce il Concerto op.61, in piena renaissance bachiana... da allora è diventato un caposaldo della letteratura per violino.
impossibile non amarlo
[m]http://www.youtube.com/watch?v=IW5BuC9Lh08[/m]
(Arturo Toscanini)
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#135
Inviato 04 febbraio 2012 - 20:56
non conoscevo questo concerto
oistrack era pazzesco
#136
Inviato 05 febbraio 2012 - 09:58
è stato uno dei massimi virtuosi di sempre al violino
(Arturo Toscanini)
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#138
Inviato 05 febbraio 2012 - 13:56
(Arturo Toscanini)
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#139
Inviato 05 febbraio 2012 - 17:58
#140
Inviato 05 febbraio 2012 - 20:22
sono convinto che il giovane Cajkovskij deve averla consumata da giovane, prima di accingersi a comporre questa:
(Arturo Toscanini)
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#141
Inviato 06 febbraio 2012 - 15:12
#142
Inviato 06 febbraio 2012 - 15:38
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#143
Inviato 07 febbraio 2012 - 13:28
#144
Inviato 07 febbraio 2012 - 20:19
intanto, per rimanere in tema di "pianismo beethoveniano" come trascurare le ultime tre Sonate per piano e i vari pezzi per piano e piano a 4 mani (di cui embeddo alcuni esempi dalle sapienti mani di Brendel e Lupu/Perahia, tra i massimi interpreti schubertiani che io conosca):
[m]http://www.youtube.com/watch?v=WliGyJWTVJo[/m]
[m]http://www.youtube.com/watch?v=5YGJcEbAcYk[/m]
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#145
Inviato 08 febbraio 2012 - 12:56
Dissonante quasi, sicuramente immenso
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#146
Inviato 08 febbraio 2012 - 19:47
#147
Inviato 09 febbraio 2012 - 11:11
Grande Fuga in si bemolle op.133 per quartetto d'archi
Dissonante quasi, sicuramente immenso
se n'è discusso più volte ma le ultime composizioni per quartetto d'archi sono stati davvero un laboratorio sonoro permanente per Beethoven.
probabilmente la Nona Sinfonia (che godeva delle "conquiste" delle ultime 5 Sonate per piano e delle Diabelli) aveva chiuso la pagina "classica" (secondo la concezione del maestro) della sua produzione e, con gli "esperimenti" di quei Quartetti si accingeva a inaugurare un nuovo corso; quali fossero davvero le intenzioni del genio di Bonn non lo sapremo mai, visto che il 26/03/1827 morì prematuramente.
una cosa è certa: quella musica rimase "oscura" per decenni e i grandi romantici (Schubert, Schumann, Liszt e Wagner) la considerarono un po' lettera morta (vittima anche del pregiudizio verso la sordità che afflisse Beethoven negli ultimi anni di vita); fu forse Brahms il primo a considerare quei Quartetti e certamente costituirono il background necessario per quelli di Shostakovic e Bartòk (il quale affermava senza remore di aver letto ripetutamente le ultime composizioni beethoveniane prima di comporre i suoi Quartetti).
(Arturo Toscanini)
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#148
Inviato 12 febbraio 2012 - 11:33
In parole povere rispetto alla 5 e all'8 (le uniche altre che ho) la trovo enormemente più complessa e ricca di momenti particolarmente differenti tra loro. E' parecchio più lunga delle due che ho citato. Mi sbaglio forse?
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#149
Inviato 12 febbraio 2012 - 11:54
preferisco che sia qualcun' altro più competente di me a risponderti, non vorrei imbrattare con parole grossolane uno dei monumenti europei più grandi al mondo.
almeno questa me la risparmio..
#150
Inviato 13 febbraio 2012 - 19:13
Cosa pensate della 9 sinfonia?
In parole povere rispetto alla 5 e all'8 (le uniche altre che ho) la trovo enormemente più complessa e ricca di momenti particolarmente differenti tra loro. E' parecchio più lunga delle due che ho citato. Mi sbaglio forse?
la Nona è la sinfonia più lunga delle 9 scritte da Beethoven; fino a quel momento, il "record" era detenuto dall'Eroica.
non è un caso che l'Eroica e la Corale sono le sinfonia più lunghe; infatti, come correttamente hai intuito, sono certamente le più complesse (per vari aspetti) e quelle che hanno rappresentato un crocevia ineluttabile per la storia della musica.
in particolare, la Nona Sinfonia contiene in nuce forse tutta la musica sinfonica che si svilupperà nell'800, almeno sino Mahler (in realtà, anche oltre).
mi piacerebbe molto scrivere qualcosa di più ma ora non ho molto tempo... spero di farlo a breve.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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