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Ascoltare Beethoven


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216 replies to this topic

#101 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 28 gennaio 2012 - 15:56

sto cercando,
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#102 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 28 gennaio 2012 - 16:45

non trovo quella citazione, a casa ho un libro con oltre 150 pagine magnificamente illustrato, ma ha un bel po che cerco invano, magari l'ho letto da qualche altra parte.
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#103 Slowburn

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Inviato 29 gennaio 2012 - 10:34

Nel frattempo mi sto ascoltando e godendo i meravigliosi Quartetti proposti dai Tokio String Quartet, ringraziando per il consiglio.
La straordinaria portata di ricchezza e stupefacente novita' dei Quartetti e' un qualcosa che continua a lasciare senza parole. .. :wub:
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#104 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 29 gennaio 2012 - 12:44

Nel frattempo mi sto ascoltando e godendo i meravigliosi Quartetti proposti dai Tokio String Quartet, ringraziando per il consiglio.


;)
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#105 dick laurent

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Inviato 29 gennaio 2012 - 12:48

credo che si parli di jazz (jazz con molte virgolette ovviamente) a proposito di un movimento della sonata 111 che è sincopato e ricorda effettivamente il ritmo jazzistico. La cosa va comunque vista in prospettiva... negli ultimi quartetti invece direi che non c'è assolutamente nulla

edit:
qui si può sentire di cosa si sta parlando, a 0:56 circa inizia il frammento in questione

http://www.youtube.c...h?v=DKSfqBjenvo
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#106 il mistico

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Inviato 29 gennaio 2012 - 13:12

in effetti orchestrato da un bernstein il passaggio che ci hai proposto non avrebbe sfigurato tra gli standard di broadway.
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#107 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 29 gennaio 2012 - 16:55

no ok, io apprezzo pure certe bizzarrie interpretative ma esse non possono corrispondere all'intenzione del compositore; è come suonare in maniera punk What A Wonderful World... è fico, certo, ma non era la canzone nata dalla penna di Bob Thiele e George Weiss!
ripeto, parlare di jazz o proto-jazz in Beethoven è una forzatura poco giustificabile... per dire, per quanto mi riguarda, anche rifacendosi alla musica afro-americana di inizio 900, anche certe composizioni di Ravel e Stravinskij non sono jazz e, secondo me, non lo è nemmeno una Rhapsody In Blue di Gershwin
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#108 dick laurent

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Inviato 29 gennaio 2012 - 17:17


ripeto, parlare di jazz o proto-jazz in Beethoven è una forzatura poco giustificabile... per dire, per quanto mi riguarda, anche rifacendosi alla musica afro-americana di inizio 900, anche certe composizioni di Ravel e Stravinskij non sono jazz e, secondo me, non lo è nemmeno una Rhapsody In Blue di Gershwin


vabbè ovvio che è una forzatura e non è jazz, un sincopato da solo non basta. E' vero che in modo assolutamente casuale quel pezzo ha un ritmo che ricorda il primo jazz ed è per quello che viene citato, poi l'armonia è un'altra e manca l'improvvisazione e un sincopato non è ancora swing.
Che poi a quel che ho letto in giro anche compositori precedenti (forse mozart o haydn, non ricordo, forse persino qualche compositore barocco) avrebbero fatto qualcosa del genere (parlo di quell'uso del sincopato) ma non so assolutamente dove, anzi se avete qualche idea...

Gottschalk comunque in tal senso è un progenitore del jazz senz'altro più credibile di Beethoven.
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#109 Slowburn

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Inviato 30 gennaio 2012 - 10:24

Ci vuole sempre molta cautela , perche' direi che , con l'orecchio di oggi e avendo a disposizione molto, e' "facile" trovare spunti di qualsiasi genere musicale in questi Compositori. Pure per me, comunque, non c'e' nulla che possa rimandare a Beethoven che riguardi il jazz.

Un appunto riguardo Stravinskij : egli si interesso' molto a questo nuovo vento musicale che venne fuori cosi tanto dopo la guerra, tanto da sottolineare , per sua ammissione, che la partitura del super-stra-bellissimo "Histoire du Soldat" - pur essendo una composizione da camera - e' basata sul suo interesse ai ritmi del jazz , che lo attraevano per la freschezza e l'aspetto popolare :)
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#110 il mistico

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Inviato 30 gennaio 2012 - 10:38

Un appunto riguardo Stravinskij : egli si interesso' molto a questo nuovo vento musicale che venne fuori cosi tanto dopo la guerra, tanto da sottolineare , per sua ammissione, che la partitura del super-stra-bellissimo "Histoire du Soldat" - pur essendo una composizione da camera - e' basata sul suo interesse ai ritmi del jazz , che lo attraevano per la freschezza e l'aspetto popolare :)

dell'historie du soldat per caso esiste una versione balletto?
non dimentichiamo che per quanto riguarda gli albori del jazz pianistico un lavoro pioneristico è sicuramente il concerto di ravel.
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#111 Notker

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Inviato 30 gennaio 2012 - 10:43

ecco infatti, almeno inizialmente furono proprio i compositori "classici" a ispirarsi al jazz e non il contrario!
per l'appunto Ravel, Stravinskij ma anche Debussy inserirono elementi presi dalla musica afro-americana e afro-cubana.
successivamente furono alcuni jazzisti (Ellington su tutti ma anche quelli della third stream) ad avvalersi di schemi "classici"; così come pure si sache Parker aveva quasi una venerazione per Stravinskij (nel biopic di Eastwood sul grande tenorsaxofonista c'è una sequenza dedicata a ciò, molto bella e delicata).
ma, come dicevo, si tratta sempre di suggestioni, più o meno inconsapevoli.
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#112 il mistico

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Inviato 30 gennaio 2012 - 10:51

per non parlare delle jazz suite di shostakovic, forse uno dei lavori più accessibili della sua intera produzione.
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#113 dick laurent

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Inviato 30 gennaio 2012 - 11:04

Ci vuole sempre molta cautela , perche' direi che , con l'orecchio di oggi e avendo a disposizione molto, e' "facile" trovare spunti di qualsiasi genere musicale in questi Compositori. Pure per me, comunque, non c'e' nulla che possa rimandare a Beethoven che riguardi il jazz.


insomma oddio, sarò ignorante ma a parte gottschalk, la sonata 32 di beethoven di cui sopra (ti consiglio di ascoltare quel pezzetto, magari cambi idea) e un pezzo di Medtner non mi viene in mente nient'altro, così facile non è (almeno credo, poi magari qualcuno che ne sa molto più di me mi smerda al volo).
Poi per quanto riguarda il novecento credo che lo scambio sia stato reciproco, sarebbe sicuramente molto interessante un topic sull'incrocio delle due diverse culture musicali.
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#114 Slowburn

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Inviato 30 gennaio 2012 - 14:12

Per Dick laurent: scusa. .. :( , era solo un'appunto, non volevo sminuire il tuo pensiero, mi spiace, comunque si certo ho ascoltato.

Il mistico: per non andare troppo ot, cerca su youtube e troverai sicuramente diverse versioni dell'Histoire che comprendono Musica, recita e danza, cosi come voluto dal Compositore inizialmente, prima di trarne due suite di cui una per orchestra che personalmente adoro.
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#115 il mistico

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Inviato 30 gennaio 2012 - 18:56

eppure (nokter mi bacchetterà), ho sempre visto nello stile di bill evans un non so che di beethoveniano. (parlo sempre da profano).
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#116 Notker

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Inviato 30 gennaio 2012 - 21:52

eppure (nokter mi bacchetterà), ho sempre visto nello stile di bill evans un non so che di beethoveniano. (parlo sempre da profano).


beh sai, il pianismo di Beethoven è un fulcro inevitabile per chiunque voglia imparare a suonare il pianoforte.
Evans, del resto, aveva una preparazione classica (è nota la sua venerazione per Debussy e Mahler) e aveva "respirato" la classica fin dalla tenera età (la madre era una discreta pianista russa); per cui è inevitabile che il genio di Bonn abbia influenzato la sua arte.
in particolare,quali sono gli aspetti del pianismo di Evans che ti ricordano Beethoven?
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Inviato 31 gennaio 2012 - 08:33

mi riferisco soprattutto all'evans più intimistico delle solo session del '63, o a quello di waltz for debby, ci sono dei colori e delle sfumature di spensierata, malinconica allegria che mi fanno venire in mente le bagatelle e le variazioni sul tema di diabelli.
probabilmente è una mia sensazione, del tutto personale, che volete, certe associazioni di idee sono involontarie....
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#118 Notker

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Inviato 31 gennaio 2012 - 09:48

probabilmente è una mia sensazione, del tutto personale, che volete, certe associazioni di idee sono involontarie....


asd


Baudelaire le chiamava "suggestioni" e sono uno degli effetti colalterali più belli della musica, soprattutto quella di qualità :nod:
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#119 Notker

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Inviato 31 gennaio 2012 - 18:25

il miglior esempio dell'improvvisazione beethoveniana; pare che questa partitura sia stata scritta prendendo spunto proprio da alcune esibizioni del maestro, celebre presso la nobiltà viennese per la sua capacità di improvvisare al pianoforte


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#120 il mistico

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Inviato 31 gennaio 2012 - 18:37

senza parole. aveva ragione d'annunzio nel dire che beethoven "lo penetrava troppo".
hai mai visto il film "lezione21" dedicato alla nona? se si ci hai capito qualcosa?
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#121 Slowburn

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Inviato 01 febbraio 2012 - 11:38

Ecco, leggendo qua e la un po' si risponde ad una domanda che volevo porre, ovvero cosa ne pensavate di Beethoven pianista, del suo modo di esserlo, e del suo rapporto con il concertismo, perche' personalmente e' una cosa che mi affascina da molto.
Cioe', lui sembra quasi "imporre" il suo talento pianistico attraverso la composizione e l'improvvisazione, piu' che la ricerca di un tecnicismo fine a se stesso, pero' sempre a voler andare "in avanti" . .. rivoluzionando insomma.. . con forza quasi "selvaggia"!
(. .. mentre scrivo penso alle famose tre sonate per pianoforte op. 2 dedicate ad Haydn - come accennato tempo fa -, tanto per far un esempio concreto ecco. . )
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#122 Notker

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Inviato 01 febbraio 2012 - 16:08

sul pianismo beethoveniano e sul rapporto tra questi e le scuole pianistiche dell'epoca si potrebbero scrivere (e credo/spero siano stati scritti) tanti libri.
Beethoven ha introdotto nel pianismo una "fisicità" che era sconosciuta a tutti i suoi contemporanei e immediati predecessori (Haydn, Mozart e Clementi stesso); questo nuovo tipo di rapporto tra l'esecutore/compositore e lo strumento è il lascito più importante di Beethoven (dal punto di vista della tecnica esecutiva) ed è quello che determinerà il pianismo successivo (che tramite Czerny e poi Liszt s'imporrà in tutta Europa fino ai giorni nostri).
ma questsa rivoluzione fu possibile al genio di Bonn perchè qualcuno pose delle basi tecniche; e qui si apre una pagina entusiasmante della storia del pianoforte.
Se non vi tedio, mi piacerebbe provare a raccontarla sommariamente.
Alla fine del 700 il pianoforte stava per compiere i suoi primi 100 anni, essendo stato "inventato" dall'italiano Cristofori alla fine del 600 (in piena epoca barocca).
questi primi 100 videro i cambiamenti più radicali applicati allo strumento; tranne il pedale di espressione e il telaio in ghisa, il pianoforte dei primi dell'800 era più o meno come quelli odierni. Una mole così grande di cambiamenti fu necessariamente accompagnata da altrettanti cambiamenti dello "stile" esecutivo.
questi cambiamenti andarono a braccetto con le varie botteghe di costruttori che si applicarono al pianoforte.
Intorno alla metà del 700 esistevano tre grandi scuole di costruttori di pianoforte: una tedesca/austriaca che faceva capo a Silbermann (che si beccò una sonora bocciatura da Bach), una francese (facente capo a Erard e poi al leggendario Pleyel) e una irlandese (facente capo a Southwell); curiosamente il pianoforte, inventato da un italiano, non trovò immediata fortuna in Italia.
Verso la metà del 700 la guerra dei sette anni avevo portato un certo scompiglio in Europa e, complice l'alleanza tra l'Inghilterra e Prussia, i discepoli di Silbermann si traferirono quasi tutti in Inghilterra, per nuovi sbocchi commerciali. Fu in queste circostanze che la scuola tedesca si "fuse" con quella irlandese; per cui in Europa, all'epoca del giovane Beethoven, esistevano di fatto due grandi scuole di costruttori di pianoforte: una francese e una inglese.
Non a caso, proprio in quegli anni si andavano consolidando due scuole pianistiche: una francese e una inglese.
Queste due scuole si consolidarono definitivamente nella prima metà dell'800, grazie all'ascesa sulla ribalta dei primi grandi vistuosi (Field, Chopin, Czerny, Liszt, Moscheles, ecc.).
Alla lunga però la scuola che risultò "vincente" in Europa fu proprio quella inglese... chi era il padre fondatore riconosciuto di questa scuola? l'italiano Muzio Clementi.
Beethoven ha sempre intrattenuto con l'Inghilterra un rapporto di lavoro molto importante, anche se poco noto; lo stesso Clementi finì per diventarne l'editore in terra di Sua Maestà.
Sebbene Beethoven provasse ammirazione infinita per Mozart e Haydn, dovette suo malgrado abbracciare il pianismo di Clementi; un pianismo basato su un virtuosismo più fisico, dove i lavori di polso e avambraccio erano accompagnati anche da un lavoro di busto. Questa tecnica permetteva all'esecutore di muoversi con grande agilità su tutta la tastiera (abbandonando le "pose galanti" che tanto piacevano a Mozart, per esempio), dominando lo strumento e sfruttandone tutte le risorse espressive.
Il ciclo del Gradus ad Parnassum e delle Sonate per piano di Clementi erano (e lo sono ancora, dopo 200 e passa anni!) la bibbia del pianista, l'a-b-c senza il quale nulla si può affrontare.
Questa egemonia di Clementi fu riconosciuta dallo stesso Mozart; tra i due vi era una rivalità molto accesa (il salisburghese in una lettera al padre scrisse: "questo signor Clementi ha una tecnica poderosa... ma è un furfante, come tutti gli italiani!") e le cronache narrano di un contest svoltosi a Vienna, dove Clementi lasciò Mozart a bocca aperta (Mozart prese addirittura a prestito il tema di una Sonata dell'italiano per l'Ouverture del Flauto Magico).
Insomma, il pianismo di Beethoven è da ascrivere, curiosamente, proprio alla scuola inglese, quella che poi diventerà egemone fino ai giorni nostri.
Curiosamente, il pianismo di Chopin, ascritto alla scuola francese, finì per soccombere e i suoi allievi non sono riusciti a dare vita a filoni importanti.
Invece il filone che da Clementi va a Czerny, passando per Beethoven (che fu maestro e amico intimo di Karl), fu raccolto da Liszt; questi, attraverso una schiera di allievi di altissimo livello, impose il pianismo di Clementi/Beethoven/Czerny in tutte le scuole nazionali europee, divenendo di fatto il padre del pianismo moderno e forse il più grande didatta della storia della musica. Wolff finì a S. Pietroburgo, determinando le sorti della scuola pinistica russa (che raggiungerà l'apice con i Rubinstein e Rachmaninov), Eichberg finì negli USA, Klindworth e Tausig in Germania, Sgambati in Italia, ecc.
per cui il pianismo di Beethoven, con i mezzi tecnici messi a disposizione da Clementi e perfezionati da Czerny, ha determinato l'intera storia succesiva del pianoforte... insomma, non è roba da poco.
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#123 il mistico

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Inviato 01 febbraio 2012 - 16:20

nelle produzioni pianistiche, come per tutta l'opera beethoveniana, non si può evitare di divedere per fasi o meglio periodi l'evoluzione artistica del compositore:
1. periodo in cui è ben evidente un assimilazione delle peculiarità mozartiane ma soprattutto haydiniane, lavori stiisticamente per lo più ineccepibili dal punto di vista formale (quintetto per fiati op.16, quartetti per piano woO36, piano sonate opera2, )
2. periodo romantico.(concerti per piano, waldenstain, patetica, chiaro di luna, les adiieux, la tempesta)
3. ultimo beethoven(33 variazioni diabelli, hammerklavier) fase acuta di sordità, sviluppo di nuove metodiche compositive, parziale rivoluzione della forma classica.

notker cortesemente sai dirmi una buona, veramente buona, edizione del gradus ad parnassus, io di clementi ho solo l'opera 40 interpretata da de maria ma non mi piace proprio (l'esecuzione...del 96)
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#124 Notker

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Inviato 01 febbraio 2012 - 17:54

notker cortesemente sai dirmi una buona, veramente buona, edizione del gradus ad parnassus, io di clementi ho solo l'opera 40 interpretata da de maria ma non mi piace proprio (l'esecuzione...del 96)


sembrerà incredibile ma non credo esistano registrazioni integrali di questo lavoro fatte dai pianisti più celebrati (o almeno io non ne conosco nemmeno una).
Horowitz ha registrato qualcosa, colmando spesso delle lacune incredibili (pensiamo a Scarlatti!).
di integrali ho visto qualcosa della Naxos ma non l'ho ascoltato e non conosco il pianista.


su Amazon ho trovato questi della Naxos:

http://www.amazon.co...28115936&sr=1-1

http://www.amazon.co.../ref=pd_sim_m_1

il pianista è un certo Marangoni, un giovane allievo di Maria Tipo (ottima pianista ma che non mi ha mai entusiasmato).

come scrivevo sopra, però non conosco questi dischi; per cui non so se consigliarteli o meno... i commenti riportati su Amazon sono positivi ma... boh...

Messaggio modificato da Captain Notker il 01 febbraio 2012 - 17:57

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Inviato 01 febbraio 2012 - 18:10

grazie notker, guarda comunque che le tracce ad amazon le fanno sentire per qualche secondo, se ti vuoi fare un'idea......
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#126 Notker

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Inviato 01 febbraio 2012 - 18:14

30 sec sono davvero pochi, anche perchè sono quelli iniziali e la bontà di un'esecuzione non la puoi giudicare con questo materiale a disposizione... magari c'è qualcosa sul tubo, chissà...
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Inviato 01 febbraio 2012 - 19:07

Tedio? Notker, e' semplicemente un piacere, oltre che molto costruttivo, leggerti! . .. lo dico sinceramente eh? no sviolinate!. . . grazie ragazzi per le risposte! :)

Diciamo che ora comprendo meglio le ragioni , che non conoscevo, della "follia" del genio di Bonn, riguardo il pianoforte e del suo particolare modo di porre la sua personalita' nei confronti di questo altrettanto affascinante strumento musicale, le improvvisazioni, il rapporto compositore-esecuzione. . .anche perche' si avverte proprio ascoltando le sue composizioni!
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#128 Notker

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Inviato 04 febbraio 2012 - 11:48

il tema della "fisicità" nel pianismo beethoveniano è molto interessante, anche se controverso.
ciò nonostante, penso sia interessante fornirne alcuni esempi, con particolare riguardo alla scuola di Clementi




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Inviato 04 febbraio 2012 - 11:52

la Sonata "a Kreutzer" per piano e violino è forse l'esempio più terribile della fisicità che Beethoven seppe esprimere... di seguito l'interpretazione storica di Szigeti e Bartòk

[m]http://www.youtube.com/watch?v=AZG2iKESTLk[/m]
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Inviato 04 febbraio 2012 - 14:11

dovendo scegliere una delle tante edizioni delle "complete piano sonatas" quale scegliereste? ce ne son davvero tante....
tornando al concerto per violino, devo ammettere, che pur essendo un grande appassionato di beethoven, questo lavoro (soprattutto il primo movimento), non mi ha mai entusiasmato, ho letto che beethoven non era proprio un grande violinista,.......è possibile che si sia "incartato"? lo sviluppo dei nuclei tematici del primo movimento non avviene in maniera fluida ed elegante, si ha l'impressione che beethoven non sia riuscito a trovare delle soluzioni adeguate per rendere l'opera più scorrevole, a un certo punto dopo i primi 10 minuti sembra che qualcosa si sia "inceppato".
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#131 Slowburn

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Inviato 04 febbraio 2012 - 16:24

Delle piano sonatas di Beethoven scelgo proprio Maurizio Pollini di Deutsche Grammphon. .. .a me piace moltissimo! :wub:

Riguardo la stupenda, come postato, Sonata "A Kreutzer", piu' che "incartato", a mio avviso, io ci vedo, assieme alle altre importanti opere di musica da camera, quel tema eroico che poi trovera' la sua elaborazione nelle future sonate.
Insomma, tre "momenti" beethoviani: (. .se cosi si potrebbe sintetizzare, sempre con cautela e massimo rispetto per Il Sommo)
1- inizio, tragica desolazione
2- una soavita' per destarsi, per risvergliarsi
3- impeto di eroismo combattivo. ( . .. . da qui l'attenzione e la sensibilita' dell'interprete che deve proprio rendere "fisicamente" chiaro il messaggio musicale del Compositore, come possiamo ben ascoltare dal video postato - che ringrazio davvero, son gioiellini sti video!)
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#132 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 04 febbraio 2012 - 16:27

non intendevo la kreutzer! che tra l'altro adoro. ma il CONCERTO PER VIOLINO OP.61.
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#133 Slowburn

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Inviato 04 febbraio 2012 - 16:30

Ah. . .mica avevo capito!
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#134 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 04 febbraio 2012 - 17:02

dovendo scegliere una delle tante edizioni delle "complete piano sonatas" quale scegliereste? ce ne son davvero tante....
tornando al concerto per violino, devo ammettere, che pur essendo un grande appassionato di beethoven, questo lavoro (soprattutto il primo movimento), non mi ha mai entusiasmato, ho letto che beethoven non era proprio un grande violinista,.......è possibile che si sia "incartato"? lo sviluppo dei nuclei tematici del primo movimento non avviene in maniera fluida ed elegante, si ha l'impressione che beethoven non sia riuscito a trovare delle soluzioni adeguate per rendere l'opera più scorrevole, a un certo punto dopo i primi 10 minuti sembra che qualcosa si sia "inceppato".


incartato? il Concerto op.61?

ehi ma scherziamo!?

innanzitutto, Beethoven non era un violinista anche se conosceva lo strumento (e tanti altri).
il Concerto op.61 è ritenuto uno dei massimi esempi del genere di tutto l'800; l'unico conerto per violino successivo a esso affine è quello di Brahms.
certamente è una partitura che non cerca di mettere in luce le doti virtuosistiche e trascendentali dei concerti di Paganini ma presenta una serie di sfumature sonore che mai prima di allora erano state richieste a quello strumento.
la solarità del concerto, per certi versi un'evoluzione dei 5 concerti mozartiani, è molto vicina alla quasi contemporanea Sinfonia Pastorale.

che poi questa partitura ha una storia curiosa, che fa capire anche il carattere dell'uomo: Beethoven aveva scritto il concerto su commissione di uno dei violinisti più celebri dell'epoca, Franz Clement, e fu da questi eseguito per la prima volta. Evidentemente il celebre virtuoso non era molto entusiasta dell'opera, perchè (come dicevo) era scevra da virtuosimi spettacolari; per cui, a un certo punto durante l'esecuzione del Concerto, Clement abbandona la partitura e inizia a improvvisare delle variazioni (nel passato questa era una pratica piuttosto diffusa); la cosa urtò a tal punto Beethoven che non volle più mettere mano al Concerto e quasi lo disconobbe (anzi, lo riscrisse per il pianoforte col numero d'opus 61/A). Fu Mendelssohn, qualche decennio più tardi, a riportare in luce il Concerto op.61, in piena renaissance bachiana... da allora è diventato un caposaldo della letteratura per violino.


impossibile non amarlo :rolleyes:

[m]http://www.youtube.com/watch?v=IW5BuC9Lh08[/m]
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#135 aaron1980

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Inviato 04 febbraio 2012 - 20:56

incredibile

non conoscevo questo concerto

oistrack era pazzesco
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#136 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 05 febbraio 2012 - 09:58

pazzesco sì!
è stato uno dei massimi virtuosi di sempre al violino :nod:
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#137 il mistico

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Inviato 05 febbraio 2012 - 13:31

Allega file  bee.jpg   9,04K   2 Numero di downloads sono sicuro che questo cd ce l'hai.....non oso definirlo, si tratta di musica sacra!
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#138 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 05 febbraio 2012 - 13:56

il concertismo solista dell'800 ha raggiunto davvero vette ineguagliate ancora oggi e che forse rimarranno tali
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#139 il mistico

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Inviato 05 febbraio 2012 - 17:58

e che dire del beethoven delle overture? una su tutte la egmont, dove il nostro riesce a tradurre in musica inquietudine, speranza e gioia. è probabile che questo sia il lavoro più beethoveniano in assoluto.
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#140 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 05 febbraio 2012 - 20:22

sì la Egmont è davvero superba...



sono convinto che il giovane Cajkovskij deve averla consumata da giovane, prima di accingersi a comporre questa:


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#141 il mistico

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Inviato 06 febbraio 2012 - 15:12

non ci sono parole per descrivere l'ultimo karajan....
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#142 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 06 febbraio 2012 - 15:38

sì, raggiunse momenti di totale compenetrazione con la partitura; anche se quella lettura dell'Egmont oggi suona eccessivamente drammatica e sopra le righe (una visione di Beethoven che oggi è stata, giustamente, molto ridimensionata), c'è da dire che il suono sembra davvero uscire dalle mani e dalle braccia del celebre direttore... in quel momento Karajan era in perfetta simbiosi armonica con la paritura di Beethoven... spaventoso
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#143 il mistico

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Inviato 07 febbraio 2012 - 13:28

molto interssanti anche i leader, per chi non lo sapesse esiste un triplo cd che li contiene tutti, della brilliant, cantati niente poco di meno che da peter schreier, registrazione degli anni 60 ma qualità audio veramente notevole. prezzo? 12 euro.........ma vi rendete conto?
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#144 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 07 febbraio 2012 - 20:19

qualche pagina indietro ho segnalato dei lieder scozzesi (folksongs) di Beethoven, davvero belli e interessanti.



intanto, per rimanere in tema di "pianismo beethoveniano" come trascurare le ultime tre Sonate per piano e i vari pezzi per piano e piano a 4 mani (di cui embeddo alcuni esempi dalle sapienti mani di Brendel e Lupu/Perahia, tra i massimi interpreti schubertiani che io conosca):

[m]http://www.youtube.com/watch?v=WliGyJWTVJo[/m]

[m]http://www.youtube.com/watch?v=5YGJcEbAcYk[/m]
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#145 reallytongues

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Inviato 08 febbraio 2012 - 12:56

Grande Fuga in si bemolle op.133 per quartetto d'archi
Dissonante quasi, sicuramente immenso
  • 0

Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#146 il mistico

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Inviato 08 febbraio 2012 - 19:47


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#147 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 09 febbraio 2012 - 11:11

Grande Fuga in si bemolle op.133 per quartetto d'archi
Dissonante quasi, sicuramente immenso


se n'è discusso più volte ma le ultime composizioni per quartetto d'archi sono stati davvero un laboratorio sonoro permanente per Beethoven.
probabilmente la Nona Sinfonia (che godeva delle "conquiste" delle ultime 5 Sonate per piano e delle Diabelli) aveva chiuso la pagina "classica" (secondo la concezione del maestro) della sua produzione e, con gli "esperimenti" di quei Quartetti si accingeva a inaugurare un nuovo corso; quali fossero davvero le intenzioni del genio di Bonn non lo sapremo mai, visto che il 26/03/1827 morì prematuramente.
una cosa è certa: quella musica rimase "oscura" per decenni e i grandi romantici (Schubert, Schumann, Liszt e Wagner) la considerarono un po' lettera morta (vittima anche del pregiudizio verso la sordità che afflisse Beethoven negli ultimi anni di vita); fu forse Brahms il primo a considerare quei Quartetti e certamente costituirono il background necessario per quelli di Shostakovic e Bartòk (il quale affermava senza remore di aver letto ripetutamente le ultime composizioni beethoveniane prima di comporre i suoi Quartetti).
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#148 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 12 febbraio 2012 - 11:33

Cosa pensate della 9 sinfonia?
In parole povere rispetto alla 5 e all'8 (le uniche altre che ho) la trovo enormemente più complessa e ricca di momenti particolarmente differenti tra loro. E' parecchio più lunga delle due che ho citato. Mi sbaglio forse?
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Caro sig. Bernardus...

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#149 il mistico

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Inviato 12 febbraio 2012 - 11:54

non è facile parlare parlare della nona di beethoven, si rischia di cadere nel banale e nell'ovvio.
preferisco che sia qualcun' altro più competente di me a risponderti, non vorrei imbrattare con parole grossolane uno dei monumenti europei più grandi al mondo.

almeno questa me la risparmio..
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#150 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 13 febbraio 2012 - 19:13

Cosa pensate della 9 sinfonia?
In parole povere rispetto alla 5 e all'8 (le uniche altre che ho) la trovo enormemente più complessa e ricca di momenti particolarmente differenti tra loro. E' parecchio più lunga delle due che ho citato. Mi sbaglio forse?


la Nona è la sinfonia più lunga delle 9 scritte da Beethoven; fino a quel momento, il "record" era detenuto dall'Eroica.

non è un caso che l'Eroica e la Corale sono le sinfonia più lunghe; infatti, come correttamente hai intuito, sono certamente le più complesse (per vari aspetti) e quelle che hanno rappresentato un crocevia ineluttabile per la storia della musica.

in particolare, la Nona Sinfonia contiene in nuce forse tutta la musica sinfonica che si svilupperà nell'800, almeno sino Mahler (in realtà, anche oltre).

mi piacerebbe molto scrivere qualcosa di più ma ora non ho molto tempo... spero di farlo a breve.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
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