Nemico pubblico N.1 â?? Lâ??istinto di morte
#1
Inviato 14 marzo 2009 - 10:59
#2
Inviato 23 marzo 2009 - 12:56
#3
Inviato 23 marzo 2009 - 13:11
#4
Inviato 25 marzo 2009 - 00:24
#5
Inviato 25 marzo 2009 - 01:06
Sulle sparatorie siamo d'accordo: Richet sa orchestrare le scene d'azione con grande destrezza e senso del ritmo, tra l'altro esasperando alcuni elementi eversivi (nell'autobiografia di Mesrine nessun mitra viene lanciato all'interno del recinto: le guardie intercettano i due assalitori a circa duecento metri dall'USC). Mentre sullo stile torniamo a divergere: secco e senza fronzoli proprio non direi. Se nella prima parte non mancano virtuosismi e barocchismi (il multi-frame iniziale, le inquadrature sghembe durante il trasporto del macrò al macello), nella seconda non scarseggiano distorsioni e moltiplicazioni visive (i grandangoli esasperati durante l'isolamento, lo split-screen durante il colloquio telefonico con Jeanne). Definirei lo stile di Richet imponente nella prima parte e tumultuoso nella seconda, complessivamente eclettico con tendenza alla magniloquenza (vedi i numerosi dolly che tendono a innalzare lo sguardo e a riprendere l'azione dell'alto, prassi già vista in Assault On Precinct 13).
Ma di una cosa sono abbastanza sicuro (e spero proprio di non sbagliarmi): la seconda tranche sarà migliore della prima (se non altro gli anni '60 sono alle spalle).
#6
Inviato 25 marzo 2009 - 13:09
ps: gli altri film di Richet (escluso il remake di "Distretto 13" ovvio) si trovano subbati in italiano?
#7
Inviato 25 marzo 2009 - 13:52
e poi nella seconda parte subentra Mathieu Amalric...cercherò di non perdermela.
Anch'io non vedo l'ora che esca.
ps: gli altri film di Richet (escluso il remake di "Distretto 13" ovvio) si trovano subbati in italiano?
Il primo, État des lieux (1995), è praticamente introvabile, mentre l'insurrezionale Ma 6-T va crack-er (1997) e lo scontroso (ma senz'altro meno riuscito) De l'amour (2001) si trovano senza sottotitoli. Il primo è un autentico rompicapo da seguire: i banlieueusards non solo parlano il gergo delle cité (dove "flicker" o qualcosa di simile sta per "stendere", "sfasciare", "sfottere" e "la thune" significa "la grana", giusto per fare un paio di esempi), ma utilizzano anche alcuni termini in verlan, cioè quel linguaggio al contrario (verlan = à l'envers) che anagramma i termini invertendo le sillabe ("femme" diventa "meuf", "mec" diventa "keum" e così via). Il francese di De l'amour invece, in linea con lo stile complessivamente più controllato del film, è un po' meno gergale e decifrabile. Entrambi i film, soprattutto Ma 6-T va crack-er, meritano di essere visti ed è un autentico peccato che in Italia non siano usciti neanche in dvd.
#8
Inviato 25 marzo 2009 - 13:59
Entrambi i film, soprattutto Ma 6-T va crack-er, meritano di essere visti ed è un autentico peccato che in Italia non siano usciti neanche in dvd.
peccato sì...allora mi do per vinto...il francese lo seguo a fatica, e da quel che dici "Ma 6-T va crack-er" non è esattamente di facile comprensione.
#9
Inviato 25 marzo 2009 - 14:08
Entrambi i film, soprattutto Ma 6-T va crack-er, meritano di essere visti ed è un autentico peccato che in Italia non siano usciti neanche in dvd.
peccato sì...allora mi do per vinto...il francese lo seguo a fatica, e da quel che dici "Ma 6-T va crack-er" non è esattamente di facile comprensione.
In effetti il linguaggio usato dagli interpreti (per di più a velocità supersonica) è ai limiti del proibitivo, ma l'intreccio è a dir poco basico: conflitti tra bande rivali che culminano in scontro a fuoco e degenerano in sommossa generalizzata. Fossi in te un'occhiata (magari sommaria) gliela darei, anche per notare l'enorme differenza stilistica rispetto ai successivi film di Richet (da De l'amour in poi il suo cinema si fa nettamente più disciplinato e in qualche modo estetizzante). Inoltre nel thread dedicato al nuovo ciema francese ho postato una recensione ultradettagliata che ne riassume trama e nuclei tematici... Se questo non bastasse c'è anche il bonus-Ledoyen a motivare
#10
Inviato 18 luglio 2009 - 23:23
La prima parte (gli anni '60) sembra più "costruita", con quella fotografia satura, meno spontanea. Senza contare che molti passaggi sembrano forzati, con tagli netti della sceneggiatura (attenzione, non buchi), come a voler correre per arrivare al punto più intenso, concentato nella seconda parte della pellicola.
Seconda parte (da momento dell'arrivo in Canada) che si fa appunto più serrata e decisa, scivolando molto meglio verso un finale crudo e sanguinolento.
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#11
Inviato 22 agosto 2009 - 22:53
Il film parte molto bene, con bei titoli di testa e l'azione "spaccata" e moltiplicata su più porzioni della schermo, poi la "ricostruzione" della Parigi anni '60 mi é sembrata decente, le scene d'azione sono ben fatte, Cassel oramai é quasi una garanzia.
Certamente non un capolavoro, ma un film "piacevole", che intrattiene, e che mi pare abbia poco da invidiare a molti film americani contemporanei (a caso mi viene in mente "American Gangster", tanto per fare un esempio).
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