Valzer con Bashir
#1
Inviato 10 gennaio 2009 - 08:29
Bellissimo film che commento con alcune parole di Mario Rigoni Stern che trovo appropriate:
??La morte invece ? è qualcosa a cui ci si abitua, purtroppo. La prima volta che vedi un morto in guerra ti fa impressione, poi quando ne hai visti tanti ? ti fa impressione essere vivo. Quando vedi morire tanta gente, lo stupore è restar vivo, non morire.?
#2
Inviato 10 gennaio 2009 - 15:35
#3
Inviato 10 gennaio 2009 - 16:33
Ideale nel suo adeguarsi al senso di colpa e alla mentalità occidentali, pane per i denti di equidistanti, pacifisti e lettori di Repubblica di turno.
Irritante e da boicottare.
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#4
Inviato 10 gennaio 2009 - 16:51
#5
Inviato 10 gennaio 2009 - 17:20
??? ??? ???Film perfetto per l'attualità, poichè ribaltai ruoli di carnefici e vittime: nell'immaginario del film in quest'ultima categoria rientrano non tanto le migliaia di palestinesi assassinate, quanto i poveri israeliani che non riescono a dormire la notte per quanto accaduto. Un po' come avviene nei film americani sul Vietman. Come se ciò non bastasse, c'è anche qualche furbo siparietto comico per strappar due risate.
Ideale nel suo adeguarsi al senso di colpa e alla mentalità occidentali, pane per i denti di equidistanti, pacifisti e lettori di Repubblica di turno.
Irritante e da boicottare.
#6
Inviato 10 gennaio 2009 - 17:45
#7
Inviato 10 gennaio 2009 - 18:04
Film perfetto per l'attualità, poichè ribaltai ruoli di carnefici e vittime: nell'immaginario del film in quest'ultima categoria rientrano non tanto le migliaia di palestinesi assassinate, quanto i poveri israeliani che non riescono a dormire la notte per quanto accaduto.
Ma nn è che hai visto solo la prima oretta di film
#8
Inviato 10 gennaio 2009 - 18:08
Come se ciò non bastasse, c'è anche qualche furbo siparietto comico per strappar due risate.
A ridere durante questi "furbi siparietti" c'era solo un ragazzo davanti a me su 30 spettatori. Io dietro quei momenti "leggeri" ho visto un senso ed una malinconia che ben si coniugavano con l'intento del film
#9
Inviato 10 gennaio 2009 - 22:01
Film perfetto per l'attualità, poichè ribaltai ruoli di carnefici e vittime: nell'immaginario del film in quest'ultima categoria rientrano non tanto le migliaia di palestinesi assassinate, quanto i poveri israeliani che non riescono a dormire la notte per quanto accaduto. Un po' come avviene nei film americani sul Vietman. Come se ciò non bastasse, c'è anche qualche furbo siparietto comico per strappar due risate.
Ideale nel suo adeguarsi al senso di colpa e alla mentalità occidentali, pane per i denti di equidistanti, pacifisti e lettori di Repubblica di turno.
Irritante e da boicottare.
L'hai visto finire almeno?
L'ultimo minuto è devastante.
#10
Inviato 15 gennaio 2009 - 10:54
Molto efficace il piano onirico della narrazione, che riempe il film di spunti, lascia domande sospese e da modo di immedesimarsi nei fatti.
#11
Inviato 15 gennaio 2009 - 17:20
-I momenti in cui appare la ''Sirena'' nell'oceano che lo prende e lo porta via
-La parte surreale in cui con musica classica un bambino armato di RPG si aggira tra i frutteti
-La visione di lui in acqua che si alza va verso la riva, con i suoi compagni che si vestono e la potente luce gialla con accompagnamento musicale degno
-Il finale ovviamente
SPOILER
Questi i momenti che mi hanno maggiormente colpito/emozionato durante il film, davvero bello, non è un cartone, odio quelli che la vedono in questo modo, è uno splendido film, toccante, oscuro, reale.
#12
Inviato 17 gennaio 2009 - 22:30
In questo tema che è bello in sè (tace sui perchè, gli interessi, la politica e la vita dei libanesi, è vero, ma non è un taglio che definirei tale da falsare il contesto) poi si innesta la cronaca, il documentario della strage, già l'azione del recuperare la memoria sul conflitto è un'inchiesta. E anche qui si impatta con la percezione del soldato, i meccanismi tipici delle gerarchie per cui si attua una deresponsabilizzazione a scalare, la confusione l'incredulità che possono sfociare solo sulle immagini vere, non mediate, quelle che sono non discutibili.
Ho trovato molto belle le scelte dei colori, l'inizio in cui i tre soldati sembrano morti che si alzano dalle tombe, i sogni di una età perduta.
#13 Guest_Maedhros_*
Inviato 18 gennaio 2009 - 11:06
il punto di vista è tutto ad altezza soldato, i motivi del conflitto sono ignoti, c'è solo l'evidenza della guerra, il fatto in sè che si mangia persone, vite, memoria, cervelli.
è vero, e secondo me è proprio qui, in questa prospettiva, che sta tutta la grandezza di questo film straordinario, di sconvolgente bellezza e potenza espressiva.
più che un film di guerra, o di pace, più che un documentario è una evocazione personale, sincera e attonita, una auto-analisi, un'inchiesta non sulla storia o sulla politica, ma sulla memoria, è la ricerca di un motivo, di una comprensione che già in partenza si sa impossibile. cosa che ammanta di dolore ogni dialogo, ogni ricordo, ogni visione.
#14
Inviato 18 gennaio 2009 - 15:31
Basta dire il famoso "ho solo eseguito degli ordini" per lavarsi la coscienza?
#15
Inviato 18 gennaio 2009 - 18:12
Mi pare strano, però, che nessuno abbia ancora menzionato la colonna sonora (firmata in gran parte da Max Richter!!!), davvero stupenda.
#16
Inviato 18 gennaio 2009 - 21:47
molto, molto bello e non aggiungerò altro vista l'abbondanza di commenti.
Mi pare strano, però, che nessuno abbia ancora menzionato la colonna sonora (firmata in gran parte da Max Richter!!!), davvero stupenda.
Non ci sono parole da spendere su un sempre splendido Richter, ha azzeccato tutto, sempre, anche nella colonna sonora di questo gran bel film.
#17
Inviato 20 gennaio 2009 - 19:46
Inoltre, a tratti ho trovato che si siano preferite soluzioni dal facile impatto emotivo (bambini, sirene, ad esempio) proprio lì dove bisognava o scavare o ricorrere ad una maggiore energia "inventiva".Muà.
#18
Inviato 21 gennaio 2009 - 07:24
Forse è esagerata la visione di satyajit ma il dubbio che il film sia un po' ruffiano, sinceramente ce l'ho anch'io.
Inoltre, a tratti ho trovato che si siano preferite soluzioni dal facile impatto emotivo (bambini, sirene, ad esempio) proprio lì dove bisognava o scavare o ricorrere ad una maggiore energia "inventiva".Muà.
Guardando il film ci ho pensato, ma credo che il regista abbia trovato un giusto equilibrio, non togliendo nulla al fatto che il taglio proposto, ossia ora e qui il soldato israeliano e basta, possa far sembrare che in fondo non si prenda di petto il problema della colpa/responsabilità. Ossia la colpa è il grande movente del film, la responsabilità resta ai margini
#19 Guest_Maedhros_*
Inviato 21 gennaio 2009 - 09:21
Ossia la colpa è il grande movente del film, la responsabilità resta ai margini
dato il taglio auto-analitico e totalmente personale del film, secondo me è naturale che sia così.
come sintetizza giustamente il critico di Liberazione:
"E' un'autobiografia singola e generazionale, attraverso la lente del trauma di un paese intero".
#20
Inviato 21 gennaio 2009 - 11:05
Ossia la colpa è il grande movente del film, la responsabilità resta ai margini
dato il taglio auto-analitico e totalmente personale del film, secondo me è naturale che sia così.
come sintetizza giustamente il critico di Liberazione:
"E' un'autobiografia singola e generazionale, attraverso la lente del trauma di un paese intero".
Infatti concordo, è un dato di fatto,ha scelto un taglio che può generare qualche sospetto, qualche irritazione, ma non più di questo
#21
Inviato 25 gennaio 2009 - 19:43
Il film mi è piaciuto molto sul piano visivo, l'ho trovato di grande impatto, davvero travolgente. La soluzione grafica adottata sbatte in faccia la drammaticità del momento nel migliore dei modi. E perciò pollice in su.
Non mi è piaciuto invece il film in sé come "docufiction", o anche solo come film e bona. Ho fatto fatica a starmene in sala fino al termine della proiezione, lo stratagemma della perdita della memoria sul lungo periodo ha finito per infastidirmi e anche la lettura storica dell'accaduto l'ho trovata parecchio falsata. Nonostante, ripeto, abbia dei momenti in cui mi abbia fatto stare male, e offra una prospettiva, quella del soldato, non esattamente facile da trattare ho trovato che il racconto, inevitabilmente paragonato con ciò che accadde, abbia delle lacune gravi nel suo essere un film. Un film israeliano. Un film israeliano di protesta.
Gli israeliani durante il massacro non alzarono un dito, avevano occupato Beirut-Ovest e "posto in sicurezza" i campi profughi quando le milizie cristiane di Hobeika irruppero e cominciarono la carneficina. Erano stanziati a poche centianaia di metri e i camion di corpi gli passavano sotto il naso. Il responsabile di questo scempio è quello che, in questo film di protesta israeliano viene raffigurato mentre si mangia la bistecca. A voi ricordare chi è.*
Perciò, come film è un bel film. Come film di denuncia, un film israeliano dissidente è un po' una merda.
* Non è una mia teoria quella della responsabilità dell'allora ministro della difesa israeliano, ma della Commissione Kahan dell'ONU chiamata ad indagare sulla strage.
Tell me facts, tell me facts, tell me facts
Tell me facts
Throw your arms around me
Do you wanna come over and kill some time?
Throw your arms around me
a beast caged
underwater dancehall
#22
Inviato 26 gennaio 2009 - 10:02
Gli israeliani durante il massacro non alzarono un dito, avevano occupato Beirut-Ovest e "posto in sicurezza" i campi profughi quando le milizie cristiane di Hobeika irruppero e cominciarono la carneficina. Erano stanziati a poche centianaia di metri e i camion di corpi gli passavano sotto il naso. Il responsabile di questo scempio è quello che, in questo film di protesta israeliano viene raffigurato mentre si mangia la bistecca.
il film la dice chiaramente, no?
#23
Inviato 26 gennaio 2009 - 13:22
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#24
Inviato 15 febbraio 2009 - 00:19
il film associa si il massacro ai campi di concentramento nazisti, ma lo fa a livello mentale, non dando certo direttamente la colpa agli israealiani per una follia fatta da un altro. E' un film intellettuale che tenta di ricostruire la visione del mondo di una generazione, non un film di denuncia. E' un film un pò furbetto, in quanto nonostante sia chiaro di chi sia la colpa del massacro, al pubblico occidentale(che vuole chiaramente sentirsi dire che gli israealiani sono i cattivi, non tizi che non avevano mai sentito nominare prima) rimangono impresse le scene più forti, come appunto le luci attorno al campo e l'esercito israeliano disposto in più cerchi ad assistere al massacro.
La ricostruzione del massacro è meglio di quanto pensassi (non mi aspettavo riportasse correttamente le motivazioni date dai falangisti all'esercito israeliano per il passaggio di responsabilità dei campi, ovvero la ricerca di terroristi della OLP. Deve però offrire lo spettacolo grottesco dei soldati israealiani disposti a cerchio attorno al massacro, e finisce per far credere che ai "capi cattivi" la situazione fosse ben chiara, nonostante questo non possa essere confermato da testimonianze israealiane. Come non è neanche provato che il campo fosse illuminato a giorno, ma il regista non poteva lasciarsi sfuggire un'immmagine indubbiamente d'effetto)
3 a 0 in 26 minuti contro il LECCE. Vado a fare la spesa.
#25
Inviato 31 marzo 2009 - 12:02
Il cinema come seduta di auto-analisi. Il cinema come fonte di espiazione (??tu fai cinema, rielabori attraverso il cinema?). E quindi il cinema come punto di partenza/approdo per/della memoria.
E la memoria, ricordo-immagine, che deforma, trasforma ciò che è reale. Ma cosa è reale nella memoria? Folman si immerge completamente nel mar nero e denso delle inquietudini della sua generazione, una generazione macchiata dalle infamie di una ??sporca guerra?, e cerca di trovare il bandolo della matassa di una colpa rimossa.
L??impianto è cinematograficamente ideale e offre mille spunti, poichè nel suo scavare a ritroso nel rimosso della memoria, si scava nell??atavico dualismo del cinema: verità e/o finzione?
In questo senso ancor più sublime ambiguità è data dalla scelta di affidare il suo documentario alla tecnica dell??animazione, cosi da impastare il reale con l??artificio. E la chiave è offerta da un aneddoto della psicoterapeuta di Ari che gli racconta di un soldato che si auto-convince di star vivendo non in un campo di battaglia ma in un parco a tema, ponendo così una barriera fra la sua visione e gli avvenimenti che si stavano consumando davanti ai suoi occhi, finchè, un giorno la vista di cavalli agonizzanti non l??ha riportato alla terribile realtà, facendolo impazzire; allo stesso modo, la realtà dei fatti è velata dall??animazione, dall??artificio, per poi, alla fine, essere smascherata e rivelare il vero Orrore al quale si è assistito e dal quale non si può più scappare ("ma l'hai visto coi tuoi occhi?").
Gli ultimi venti minuti, però, mi hanno lasciato una fastidiosa sensazione.
Se cinematograficamente il film è ottimo, con momenti ad altissima intensità e poetiche scene supportate dalle malinconiche composizioni di Max Richter, dal punto di vista ideologico mi ha lasciato qualche dubbio. In soldini, cosa ci voleva comunicare Ari Folman? Voleva farci conoscere un eccidio poco (ri)conosciuto dalla Storia? (Folman stesso, in un??intervista, ha dichiarato che se le persone dopo aver visto il film faranno una ricerca sulle stragi di Sabra e Shatil il film avrà avuto un senso) L??orrore della guerra che sta da ambo le parti e che i soldati israeliani ne soffrono anche più degli altri? Il fatto che la colpa fosse prettamente dei Falangisti Cristiani e delle alte sfere? Personalmente, non mi piace più di tanto parlare di messaggi e di tematiche, soprattutto se sono evidenti e scontate, ma in questo caso si rimane con un sospetto che è ben più fastidioso di una certezza; forse, essendo il punto di vista tanto vissuto dall??interno, non poteva essere altrimenti e gli ultimi trenta secondi con le immagini di repertorio dovrebbero far sparire ogni dubbio, però il sospetto rimane. Meglio quindi parlare di cinema? Non lo so, ma ci rimane comunque un bel film.
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