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Weird sbornia (?)


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14 replies to this topic

#1 slothrop

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Inviato 27 agosto 2006 - 10:01

Nel mare magnum delle etichette/pubblicazioni minuscole e a tiratura esoterica di cassette e CD-R imbattersi in dischi orrendi/assurdi/ridicoli/insensati è cosa facile se non addirittura buona e giusta.
Come fu evidenziato in un articolo di Blow Up di circa un anno fa ("la musica è (in)finita") in ambito avant o pseudotale la tendenza è in corso da parecchio e come è tipico dell'ambito di riferimento le pubblicazioni stanno su CD e non su CD-R o cassetta (ma credo che le tirature non siano molto superiori in realtà).

In ambito sommariamente rock o avant-rock se preferite (secondo me la differenza tra i due ambiti oggi si concretizza proprio a livello di tipologia di supporto) le robe più indecenti e antimusicali di norma escono ancora su microetichette e supporti, diciamo, anticonvenzionali, figli del retaggio rocckettaro-underground della tape-culture e delle fanzine dalla fine degli anni '70, tutta roba oggi ultramitizzata.

Nel 2006 due dischi del genere sopradescritto (e non facilmente inquadrabili in un genere precisissimo di riferimento) escono su etichette indie coraggiose (questo si) ma ormai a loro modo popolari e di qualità comprovata, e parlo di:

Fat Worm of Error - Pregnant Babies... (Load): Decostruzionismo a go-go. Sta a Beefheart come gli Orthrelm stanno a Malmsteen. In confronto Deerhoof e Need New Body fanno drone-music

Inca Ore e Lemon Bear Orchestra - Birds in the Bushes (5RC): Già collaboratrice di JOMF, Yellow Swans, Gang Wizard e Alarmist e dopo un buon vinile su Jyrk tra Grouper e il primo Smog (oltre a essere pure brava e "sensata" dal vivo) Inca Ore si rinchiude in casa di Tal Lemon Bear e per giorni i due fanno chiasso con pentolame e bicchieri vari, oltre a urlare e gemere senza contegno alcuno. Tipo i Caroliner che invadono casa di Jandek senza consenso del proprietario e poi buttano pure le chiavi di casa per bivaccarci. All'inizio a me addirittura piaceva poi già al secondo ascolto non andavo oltre al terzo brano (e direi che il meglio sta proprio all'inizio) e su Blow Up becca un 4 sonante.



Insomma perchè la 5RC fa esordire Inca Ore (che, ripeto, sa fare anche cose decenti) con un disco del genere?
Ok, c'è un pubblico malato di "weirditudine" (nel quale mi posso mettere in mezzo) che compra sta roba. Però:

- Dovremo aspettarci sempre più "dischi ufficiali" (su CD) di questo tipo nel futuro?

- Andiamo verso la nascita di una nuova sottocultura? Sul free-folk praticamente ci siamo già...

- La sbornia di questa roba terminerà una volta capito che tra pubblicare e poter pubblicare di ogni c'è differenza?

- Insomma ha senso che sta roba esca al di fuori del circuito dei demo e dei CD-R?
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#2 frankie teardrop

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Inviato 27 agosto 2006 - 10:16



- Insomma ha senso che sta roba esca al di fuori del circuito dei demo e dei CD-R?


Mah, se le opere che escono meritano, allora la cosa ha senso. Certo, oggi chiunque può permettersi lo "sfizio" di mettere in circolazione un suo prodotto musicale e, non so, a dire il vero la cosa non mi crea problemi. Magari può essere utile per smuovere ulteriormente l'underground, da cui possono venire fuori robine interessanti. Ad esempio, il disco dei Fat Worm Of Error l'ho trovato abbastanza interessante e non è detto che altra roba di quel livello si agiti nel sottosuolo.
Credo che la 5RC abbia pubblicato questo disco anche per scelta opportunistica (perchè, insomma, c'è - come tu dici - gente malata di "weirditudine"...). Poi, un critico che ne parla bene e che gli rifila pure un 8 (=acquisto consigliato) lo si trova sempre (vedi quello di Blow Up, ad esempio). Questo modo di agire è dettato anche dall'enorme diffusione del download (selvaggio o meno).
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#3 slothrop

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Inviato 27 agosto 2006 - 10:26

Che legame preciso ci vedi col download selvaggio?

Per il resto dici cose molto condivisibili e i Fat Worm piacciono anche a me, certo su quel filone pubblicare ciofeche è facilissimo, se ci si mettono anche etichette dall'autorevolezza conquistata potrebbe anche essere un problema (l'unico possibile in questo ambito, non è che ci perda il sonno). Per ora è possibile che si tratti solo di "cantonata" o "scelta opportunistica" come dici tu (e alla fine credo anch'io) e altre grandi etichette hanno spesso pubblicato anche un pò di merda (vedi la Table of the Elements).
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#4 frankie teardrop

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Inviato 27 agosto 2006 - 10:38

Che legame preciso ci vedi col download selvaggio?


Mah, alla fine le etichette come la 5RC lo sanno che molti dischi vengono tirati giù direttamente dalla rete. E tanto vale sperare che qualcuno, dopo averlo ascoltato in maniera "illegale", lo compri nuovo il disco.
Alla fine, tre sono i motivi per cui un disco viene pubblicato:

-  perchè si crede in quel disco
-  per cavalcare la "moda" del momento
-  perchè si è pazzi e, magari, si spera in ciò che ho su esposto.
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#5 Guest_lassigue_bendthaus_*

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Inviato 27 agosto 2006 - 10:38



Fat Worm of Error - Pregnant Babies... (Load): Decostruzionismo a go-go. Sta a Beefheart come gli Orthrelm stanno a Malmsteen. In confronto Deerhoof e Need New Body fanno drone-music

Però:

- Dovremo aspettarci sempre più "dischi ufficiali" (su CD) di questo tipo nel futuro?

- Andiamo verso la nascita di una nuova sottocultura? Sul free-folk praticamente ci siamo già...

- La sbornia di questa roba terminerà una volta capito che tra pubblicare e poter pubblicare di ogni c'è differenza?

- Insomma ha senso che sta roba esca al di fuori del circuito dei demo e dei CD-R?


conosco solo quello dei Fat Worm of Error (ne parlavano benissimo su un forum di musica industriale),  non è da 8 (mi pare fosse Mattioli) ma fornisce comunque del materiale su cui riflettere (e ridere); voto: 6.5/7 (dopo ripetuti ascolti)

è un disco dove il vale tutto viene portato all'estremo; in questo senso rappresenta bene la direzione della musica nel 2006

tenendo conto di quanto ho detto (scusa ma sono ancora frastornato) passo a rispondere alle domande:

1) sì

2) sì (ovviamente non sono sicuro)

3) non sono mago Merlino; "questa roba" potrebbe fornire degli input per progetti più "concreti" (cosa che si verifica spesso)

4) sì

p.s.: chi ha dato 4 a  Birds in the Bushes ?
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#6 frankie teardrop

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Inviato 27 agosto 2006 - 10:50



conosco solo quello dei Fat Worm of Error (ne parlavano benissimo su un forum di musica industriale),  non è da 8 (mi pare fosse Mattioli) ma fornisce comunque del materiale su cui riflettere (e ridere); voto: 6.5/7 (dopo ripetuti ascolti)



Concordo sulla valutazione.
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#7 gigirictus

    ï͂͑̉͆ͧͮͩ̓ͧ̒͒̉̎̂̊͆͑͐̊̓̊̅ͭ͗̐̄̏̾̄͊

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Inviato 27 agosto 2006 - 10:57

I CD-R non sono un prodotto tanto vendibile, non comprerò mai un CD-R se ho già gli mp3, quindi: 1) sì, 4) sì.
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rym |


#8 starmelt

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Inviato 27 agosto 2006 - 11:01

Ok, c'è un pubblico malato di "weirditudine" (nel quale mi posso mettere in mezzo) che compra sta roba. Però:

- Dovremo aspettarci sempre più "dischi ufficiali" (su CD) di questo tipo nel futuro?

- Insomma ha senso che sta roba esca al di fuori del circuito dei demo e dei CD-R?


Prima queste due che mi sembrano due questioni interconnesse e le risposte sono sì e sì. Anche in questo mondo vige la legge di mercato, se sempre più persone (grazie anche al download selvaggio) conoscono, si interessano e comprano o vorrebbero comprare certa roba (c'è chi come il sottoscritto si rifiuta di spendere soldi per un cd-r), a me sembra naturalissimo che etichette come le succitate Load e 5RC si mettano nel mezzo e cerchino di ricavarne qualcosa, e ben venga se almeno un po' artisti di quel filone riescono a lasciarsi alle spalle l'idea che "appena ho 74 minuti di musica registrata faccio uscire un cd-r in 30 copie".
Questo porta a

- La sbornia di questa roba terminerà una volta capito che tra pubblicare e poter pubblicare di ogni c'è differenza?


Secondo me se ne sono accorti già e ne sono consapevoli, il fatto è che credo che non gli importi più di tanto finchè hanno una tale facilità di produzione, sempre in questa ottica, una maggiore responsabilizzazione da parte di un' etichetta vera propria (CD in un numero decente di copie) potrebbe sortire effetti positivi (potrebbe, magari no perchè "limiterebbe la loro libertà artistica"). Ma per un gruppo che arriva a questa situazione ne nascono dieci che iniziano da capo a fare cd-r.
Da notare che di quando in quando qualche cd-r di maggior successo viene ristampato (se non sbaglio la Load ha fatto ciò per uno degli Yellow Swans).


- Andiamo verso la nascita di una nuova sottocultura? Sul free-folk praticamente ci siamo già...


Qui ho difficoltà a rispondere, a dir il vero non mi è chiarissima la questione.



Che legame preciso ci vedi col download selvaggio?


Concordo con Frankie, alla fin fine se stampi trenta copie metti in conto il download. Non nascondo che a volte penso che la storia del cd-r e delle poche copie sia un pretesto per dare forma e nome (un malsano "ordine") a un qualcosa che ha il suo vero pubblico nel p2p, musica per essere divulgata gratuitamente.
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#9 Guest_lassigue_bendthaus_*

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Inviato 27 agosto 2006 - 12:19


In ambito sommariamente rock o avant-rock se preferite (secondo me la differenza tra i due ambiti oggi si concretizza proprio a livello di tipologia di supporto) le robe più indecenti e antimusicali


una domanda (per tutti i bambini bravi):
secondo voi il rapporto tra dischi ufficiali indecenti e antimusicali (cito slot, penso si capisca a cosa mi riferisco) e uscite decenti è cambiato dalla fine degli anni '70 ad oggi?

ovviamente tenendo conto di cosa era indecente nel 1977 e di cosa lo è oggi
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#10 slothrop

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Inviato 27 agosto 2006 - 13:05

ben venga se almeno un po' artisti di quel filone riescono a lasciarsi alle spalle l'idea che "appena ho 74 minuti di musica registrata faccio uscire un cd-r in 30 copie".


Beh, qui ti seguo, ferma restando la libertà di far circolare anche i demo per i fans.

Da notare che di quando in quando qualche cd-r di maggior successo viene ristampato (se non sbaglio la Load ha fatto ciò per uno degli Yellow Swans).


E' successo (pur con parecchie aggiunte) anche a Free Country dei Davenport, gruppo che dall'anno scorso, dopo cioè l'uscita di Hands of Worm Heaven (disco che consiglio perchè folk fino a un certo punto e quasi quasi elettroacustico in certe soluzioni, come già lo split con James Blackshaw), ha dichiarato che non avrebbe più stampato su CD-R. Si comincia a istituzionalizzare il settore? Credo di si, parlo della sottocultura free-folk a cui accennavo. Le proporzioni economiche sono ancora esigue ma c'è un pubblico di nicchia come può essere quello del garage e del metal.


Per rispondere all'altra domanda di Starmelt penso che, se parliamo di CD ufficiali e non roba minore, dischi del calibro d'assurdaggine di Inca Ore e Fat Worm siano ancora rari e non ascrivibili a un genere definito (free noise e folk stanno stretti a entrambi anche se gli ascoltatori verranno da chi mastica questi generi). I decostruzionisti (bravi o scadenti che siano) sono sempre stati un fenomeno trasversale del rock (da Beefheart ai Thinking Fellers, etc...) ma magari, vista la sete di stranezze del pubblico di oggi, arriveremo a creare un genere e una scena ben definita (questa potrebbe essere la novità).


X Lassigue: sicuramente in generale escono molti più dischi in assoluto per cui il rapporto quantitativo (credo tu ti riferisca a questo) può essere solo relativo e non assoluto. Internet da visibilità a certa robaccia che nel passato sarebbe rimasta ignota per decenni ed esce dall'oblio oggi: qui parlo soprattutto di outsider music (Shaggs, Charlie Tweddle, forse Jandek, Peter Grudzien, Kenneth Higney, ...) che rimane forse l'unico genere di musica non pianificabile a tavolino (nel senso che sono convinto di poter riconoscere il vero outsider dal millantatore, e già la serie Lunatic Fringe della Tzadik sta sul banco degli imputati anche solo per il tentativo di incanalare il genere).

Inca Ore e Fat Worm mi paiono comunque più consapevoli (non idiot savant insomma) ma fanno ancora roba talmente out (anche per lo standard delle CD-R labels, e non parlo di qualità) che non credo a tutt'oggi si possa parlare di impennata quantitativa di queste produzioni. Un paragone possibile potrebbe essere coi dischi Lafms degli anni '70 con la differenza che oggi Inca Ore e Fat Worm escono da subito (o quasi) su etichette tutto sommato importanti. Insomma l'alterità viene a galla più in fretta (credo, e viste le tendenze attuali ci sarebbe da dibattere sul significato attuale del termine "alterità") ma a questi livelli non è ancora abbastanza pianificabile da costruirci sopra un vero genere con cadenze produttive industriali (come lo sono ormai freefolk e freenoise).


PS: il 4 a Inca Ore è di Bianchi, l'8 ai Fat Worm era di Mattioli. Pur convenendo sulla graduatoria io sarei comunque per ponderare verso il centro di circa un voto a testa.







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#11 Guest_lassigue_bendthaus_*

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Inviato 27 agosto 2006 - 13:18

slot sono scemo e non ho capito

ritieni non si possa rispondere alla mia domanda perchè è difficile fare una stima?


Fat Worm mi paiono comunque più consapevoli

da cosa lo deduci??
sembrano giocare, è questo che vuoi dire?
io ho avuto questa impressione
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#12 slothrop

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Inviato 27 agosto 2006 - 14:02

Ho fatto un gran casino con la risposta.

Credo che il rapporto in proporzione quantitativa non sia cambiato troppo anche perchè c'è stata un'evoluzione dei gusti che ha portato a inquadrare come commestibili, o meglio "classificabili", alcune proposte che prima erano estreme (prendiamo il japanoise o il power-noise o anche il minimalismo etnico alla Angus MacLise o Henry Flynt).
In definitiva di dischi genericamente ostici ne escono tantissimi (probabilmente di più sia in assoluto che in proporzione) però per lo più rientrano in filoni ben definibili (all'interno dei quali poi ogni gruppo ha le sue caratteristiche).

I dischi "Ufo" alla fine rimangono sempre pochi, sia che siano roba di outsider inconsapevoli (roba alla Daniel Johnston, non pianificabile a tavolino), sia che siano opere dotate comunque di una progettualità (che magari è proprio quella di essere quanto più antiprogettuali e giocherellone come dicevi tu dei Fat Worm). Roba, insomma, assurda ma volutamente come poteva essere quella della Lafms e secondo me lo sono anche Fat Worm e Inca Ore oggi (poi la qualità è un altro paio di maniche).

Rimane una domanda a cui è difficile rispondere, questo è certo.


Vado oltre e torno su quanto già scritto da Starmelt.
Credo che in tempi in cui le ristampe di materiale obscuro dal passato godono di grande attenzione sia interesse dell'ndustria discografica (quella non mainstream) individuare la stranezza, l'ufo, il disco indescrivibile fin da subito e fornirgli promozione e sostegno discografico dignitoso perchè oggi il mercato è ricettivo per questo genere di cose.

Sommariamente l'orizzonte musicale dei Fat Worm è il decostruzionismo (Beefheart, Red Krayola, Residents, Caroliner, Half Japanese, Thinking Fellers, Deerhoof, Need New Body, etc...). In pratica si tratta, secondo me, di un non-genere che non si è mai qualificato in una nicchia rimanendo affare proprio di pochissimi gruppi, di solito tanto isolati quanto innovativi, avvicendatisi nella storia del rock (la recensione di Mattioli sui Fat Worm secondo me dice la stessa cosa ponendoli come eredi attuali di una tradizione senza scuola).

L'orizzonte di Inca Ore invece è il primitivismo, anch'esso una corrente estremamente difficile da individuare con precisione e trasversale all'intera storia del rock (Godz, Cromagnon, ancora Beefheart e Half Japanese, Animal Collective) fino all'attualità degli Skaters e gruppi limitrofi che, essendo così tanti, potrebbero preludere alla nascita di una nicchia e successiva sottocultura (in definitiva un sottoinsieme della sottocultura free-folk, che è poi la psichedelia del post 2000). Il disco di Inca Ore è però abbastanza fuori di testa da qualificarsi come Ufo (magari pessimo ma tale).


Il fatto che si arrivi a pianificare a tavolino dischi del genere Ufo/assurdi/indegnidiunpaesecivile (oltretutto nemmeno così belli, mica parliamo di Trout Mask Replica!) e a fornirgli immediata risonanza discografica mi pare una novità.
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#13 starmelt

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Inviato 28 agosto 2006 - 08:00

Per rispondere all'altra domanda di Starmelt penso che, se parliamo di CD ufficiali e non roba minore, dischi del calibro d'assurdaggine di Inca Ore e Fat Worm siano ancora rari e non ascrivibili a un genere definito (free noise e folk stanno stretti a entrambi anche se gli ascoltatori verranno da chi mastica questi generi). I decostruzionisti (bravi o scadenti che siano) sono sempre stati un fenomeno trasversale del rock (da Beefheart ai Thinking Fellers, etc...) ma magari, vista la sete di stranezze del pubblico di oggi, arriveremo a creare un genere e una scena ben definita (questa potrebbe essere la novità).


Ok capito, messa così sono anch'io possibilista riguardo la nascita di una scena/sottocultura.

Vado oltre e torno su quanto già scritto da Starmelt.
Credo che in tempi in cui le ristampe di materiale obscuro dal passato godono di grande attenzione sia interesse dell'ndustria discografica (quella non mainstream) individuare la stranezza, l'ufo, il disco indescrivibile fin da subito e fornirgli promozione e sostegno discografico dignitoso perchè oggi il mercato è ricettivo per questo genere di cose.


Il fatto che si arrivi a pianificare a tavolino dischi del genere Ufo/assurdi/indegnidiunpaesecivile (oltretutto nemmeno così belli, mica parliamo di Trout Mask Replica!) e a fornirgli immediata risonanza discografica mi pare una novità.


Secondo me il discorso è fondamentalmente statistico, sempre grazie al solito internet, molte più persone entrano in contatto con questi materiali (sia per la facilità di download sia per la facilità d'acquisto, non dimentichiamo il fatto che il malfornito negozio sotto casa alla fin fine non è più necessario) molte di più ne restano dentro. Non è che il pubblico sia più o meno ricettivo di un tempo è che fino a neanche dieci anni fa era difficilissimo se non proprio impossibile venire a conoscenza di certi soggetti.
Rispetto a un tempo si è creato, per quanto di nicchia, un mercato.
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#14 slothrop

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Inviato 22 settembre 2006 - 18:02

Non so se questo significhi qualcosa in termini di istituzionalizzazione del "genere" ma potremmo avere, già dall'anno scorso, LA RACCOLTA DEFINITIVA:

http://www.discogs.com/release/623237


VVAA - String Of Artifacts - 2xCD (Resipiscent)


Sto più o meno a metà della faticaccia e per quanto impronosticabile possa sembrare c'è anche del buono qua in mezzo (e per fortuna mediamente siamo abbastanza lontani dall'harsh-noise di gentaglia tipo Prurient, Hair Police o Cherry Point). E poi se non sbaglio non esistono altre raccolte in cui compaia al completo la sacra trimurti Smegma-Caroliner-Sun City Girls!

36 esempi di musica spastica e orrenda tra puerile circuit bending (Nautical Alamanac), decostruzionismo oltranzista (un grande pezzo dei "santi subito" Fat Worm of Error), tributi dovuti a maestri dell'assurdo come Solid Eye e Tom Recchion che trova anche dei possibili allievi negli Spider Compass Good Crime Band, insania-etno filtrata da fonti sonore volanti non identificate (i sorprendenti Quem Quaeritis oltre ai soliti Sun City Girls), harsh scoppiettante (At Jennie Richie), esordi importanti (Masonic Youth, che fanno cagare ma volevate altro oltre al nome? Razza di incontentabili...), il lato exotico del power noise (Leticia Castaneda), quello simpatico (Points Of Friction), quello rimasto sotto a Pacman (Monstrosity Brinkman) e quello veramente inutile (Tom Grimley), residui indigesti di industrial music americana dei tempi che furono (Sixes), masturbatori giochi di ritmi e frequenze (Tres Quatro  and Friends Forever).

Ok ci risentiamo per la seconda parte.
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#15 cerezo

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Inviato 14 luglio 2010 - 13:16

Nel mare magnum delle etichette/pubblicazioni minuscole e a tiratura esoterica di cassette e CD-R imbattersi in dischi orrendi/assurdi/ridicoli/insensati è cosa facile se non addirittura buona e giusta.


facciamo finta che sia cosa buona e giusta
accantoniamo l'ipotesi di riprendere il discorso perchè a 4 anni di distanza il fenomeno s'è casomai ingigantito
piuttosto godiamone i frutti (marci)

Immagine inserita

pare che dentro ci sia raccolta roba registrata da 1983 fino agli anni nostri (potrebbe essere una fregnaccia ma ci posso quasi credere)
il personaggio è questo qui
Immagine inserita

qualche pezzo che giustifichi un post
versione pop
versione (originale?) 80, altro che hypna
mp3 di john e yoko <3
il suo canale sul tubo

beh, poi, per riprendere il discorso di slothrop
certa merda prolificherà sempre fintanto che ci saranno disturbati che preferiscono perdere tempo a scovare il tonetta di turno per portarlo in trofeo su un forum
piuttosto che ascoltarsi per intero uno, uno qualunque, ma almeno uno, dei dischi dei (per dire) pink floyd

sono i tempi, è la tragedia dell'ascolto
;D
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